Useremo le due ali della Scrittura e del Magistero, perché non intendiamo oltrepassare né modificare - come accaduto a causa di un certo spirito-post-conciliare - i tesori di 'Sapienza' che generazioni di credenti ci hanno trasmesso: la Tradizione Viva e non "vivente" in senso storicistico, cioè cangiante a seconda delle mode del tempo.
La Verità non si evolve insieme all'uomo, come ci ha fatto e ancora vorrebbe farci credere l'antropocentrismo imperante, che si è sganciato dalla Trascendenza e sembra aver espulso il Soprannaturale, ed è rispecchiato nella dissacrazione e nella banalizzazione della Liturgia; nell'orizzontalità dei rapporti comunitari che non privilegiano l'indispensabile rapporto personale col Signore, dal quale soltanto possono scaturire tutte le relazioni vive e feconde che possiamo intraprendere sia a livello personale che comunitario; nell'enfasi su una partecipazione che ha perso i connotati autentici dell'"Actuosa participatio" - che scopriremo cos'è veramente - per diluirli in un 'fare' materiale.
Scopriremo il seme dell'antropocentrismo, che caratterizza questi ed altri aspetti attuali della Chiesa, in un'apparentemente insignificante frase di "Gaudium et Spes", che ha i suoi prodromi in Kant e Cartesio e ci svela la ragione per cui è stato rinnegato il tomismo e sostanzialmente oggi tutto sembra orientato ad una tanto nefasta, nelle sue conseguenze, quanto impossibile coincidenza degli opposti di stampo hegeliano.
Quella che evolve è la nostra consapevolezza e la nostra percezione della Verità, che è solo ciò che di essa di tempo in tempo riusciamo a conoscere ed a vivere. È questa che si modifica ed evolve in base alle esperienze ed ai rapporti intessuti con il Signore con le persone e con la realtà e, quindi, essa sola può essere forgiata in un fluire dinamico, senza cristallizzarsi in forme rigide e difficilmente mutabili, come nel caso del sapere libresco e di quello ideologico.
Cercheremo di affrancarci da ogni tipo di ideologia e di strumentalizzazione, per prendere il largo nell'immenso mare dell'Essere, lasciando che sia esso a forgiare il nostro divenire non di homo faber, inventore oltre che del suo destino anche di teologie e liturgie e di una fede 'fai da te,' ma di creature appartenenti al Corpo Mistico di Cristo, che è la Sua Chiesa, "pietre vive", come dice Pietro e sempre più "configurate" al Signore come insegna Paolo.
Maria Guarini
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Nota: la parola 'disastro' del titolo forse può apparire eccessiva; ma credo rispecchi il disorientamento e lo sconcerto di tanti cattolici di fronte alla cultura egemone, di conio neo-protestante e neo-moltecose, che ha partorito molti "diversamente-credenti" e non sembra lasciar spazi alla Tradizione che amiamo, custodiamo e che vogliamo diffondere e condividere sempre più profondamente e più fedelmente.
mah... io fossi in te... cercherei qualcos'altro da fare nella vita... invece di scriverti e risponderti da solo nell'altro blog... e non ti arrabbiare... l'hai chiesto te cosa devi fare
RispondiEliminaPerò questo tema sarebbe importante: Chiesa e post concilio: meglio prima o dopo?
RispondiEliminaCaro Alino,
RispondiEliminase vuoi parlarne lo faremo.
Dammi tu un input magari partendo da quello che hai già detto (l'iceberg e tutto il resto) tenendo conto delle mie risposte
la parola 'disastro' forse può apparire eccessiva; ma credo rispecchi il disorientamento e lo sconcerto di tanti cattolici di fronte alla cultura egemone, di conio neo-protestante e neo-moltecose, che ha partorito molti "diversamente-credenti" e non sembra lasciar spazi alla Tradizione che amiamo, custodiamo e che vogliamo diffondere e condividere sempre più profondamente e più fedelmente
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