(che da missione permanente della Chiesa sembra diventata uno slogan)
Premetto che penso amiamo tutti la danza e l'allegria ed è bello lasciarsi coinvolgere e trascinare in un momento gioioso e festoso e anche appagante e divertente come la danza. Però è bene non fare confusione di piani e di azioni. Mi sembra chiaro che si voglia mostrare e dimostrare che l'incontro col Signore provoca gioia e allegria. Io propenderei più per la prima, che viene dal Soprannaturale ed è un sentimento profondo e non uno stato d'animo passeggero e più superficiale, come l'allegria, che può essere indotto da mille cose, tutte però sul piano umano.
Così è per questa danza - che sta diventando contagiosa nella Chiesa, persino in momenti sacri come la Liturgia - e diventa un inganno, perché si scambia la conseguenza con la causa. O meglio, se io sono felice perché ho incontrato il Signore, mostro la mia felicità e posso indurre altri e cercar di incontrarlo per provare la stessa felicità; ma se io Annuncio il Signore parlando di Lui e facendo conoscere che cosa ha fatto e fa continuamente per me e per chiunque Lo accoglie, allora forse, non le mie povere parole, ma lo Spirito opererà in chi ascolta con cuore accogliente la Grazia dell'incontro autentico profondo e non di quello emozionale, che può esser nullificato alla prima seria difficoltà o che, come avviene in molti gruppi, continua ad essere alimentato, ridestando l'emozione attraverso l'esaltazione comunitaria (danze, canti e compagnia bella), dove ci si dimentica qual è davvero l'Azione del Signore, quella divino-umana, che ci raggiunge ogni volta che viene celebrato il Santo Sacrificio, che nemmeno si chiama più così...
Ma oggi è l'emozione, la spettacolarità a farla da padrona. La sobrietà e la sacralità dell'essenziale, dell'Unico necessario, sono state abbandonate per tutto ciò che spettacolarizza, dando l'impressione di una eccezionalità della quale si ha bisogno. Ed è per questo che se non c'è coinvolgimento emotivo sembra non ci sia evangelizzazione. In realtà si lascia che il sentimento prevalga sulla volontà, mentre dovrebbe essere il contrario. E' la volontà che va risvegliata, orientata. Il sentimento, che spesso può trarci in inganno, non è che la conseguenza di un incontro autentico, non illusorio, perché troppo spesso riguarda dei surrogati e non il Signore Vivo e Vero di cui la Chiesa è portatrice fino alla fine dei tempi.
Mi sembra molto eloquente l'annotazione che fa Mons. Rino Fisichella, sull'Osservatore Romano del 21 gennaio 2011, a proposito della "Nuova evangelizzazione", il cui dicastero egli aveva appena assunto:
Del resto è questo il volto della Chiesa, oggi, Cosa potremmo aspettarci?
Tornare all'essenziale dovrebbe significare, invece, nella sostanza:
"L'esigenza di un linguaggio nuovo, in grado di farsi comprendere dagli uomini di oggi, è un'esigenza da cui non si può prescindere, soprattutto per il linguaggio religioso così improntato a una specificità tale da risultare spesso incomprensibile. Aprire la "gabbia del linguaggio" per favorire una comunicazione più efficace e feconda è un impegno concreto perché l'evangelizzazione sia realmente nuova."In una successiva intervista al Corriere Fisichella pone come denominatore comune "tornare all'essenziale", ma egli non pronuncia le parole chiare e forti di un Pastore che sa già quello che deve insegnare; ma piuttosto di uno che 'democraticamente' deve impararlo da movimenti et alii.
Del resto è questo il volto della Chiesa, oggi, Cosa potremmo aspettarci?
Tornare all'essenziale dovrebbe significare, invece, nella sostanza:
- tornare ad insegnare la retta dottrina della Chiesa (non più catechesi ridotte a incontri socializzanti o a cammini a tappe con contenuti giudeo-luterano gnostici, o manifestazioni di creatività come quella del video inserito);
- ritrovare la sacralità e soprattutto i 'significati' corretti della Liturgia, secondo le norme della Chiesa, perché è in essa che il Signore Opera e ci salva e ci trasforma. E la Grazia del Sacramento della Penitenza che ci attende con l'inesauribile pazienza di Dio e l'insostituibile ricchezza dell'Adorazione.
- riscoprire il valore della testimonianza e della tensione etica... ma senza la Grazia che ci divinizza e che giunge a noi tramite i Sacramenti, non potremmo mai conoscere Cristo Signore e non potremmo vivere in maniera evangelica, perchè è solo un cuore 'redento' dal Signore che compie le opere della fede, altrimenti si resta fermi a quelle della legge o, peggio, si vive senza punti di riferimento.
A questo proposito, ad esempio i neocatecumenali continuano a magnificarci l'arcano, e conosciamo tutti la differenza tra "ascoltare e "leggere", che continuano a sottolinearci, come se la "sorpresa" di ciò che accade ne giustificasse l'efficacia... ma non è lo Spirito che opera nell'annuncio? Che bisogno c'è di strategie e di arcani? Quello che conta è se nelle parole annunciate e nel cuore di chi le pronuncia c'è Verità che è una Presenza, quella del Signore... e allora le parole possono cambiare. Anzi, se sono parole autentiche non schemi rigidi come nel cammino, di fatto cambiano per ogni situazione a seconda del bisogno di chi ascolta, non del progetto di chi addottrina...
L'insegnamento cristiano non è una dottrina né un fare gnostico e anche molto ebraico; è un incontro, un fatto, un evento che le parole di Salvezza provocano per effetto dello Spirito e della buona volontà di accogliere e operano nella semplicità... non c'è bisogno di creare l'atmosfera, il clima, i canti, l'emozionalità esasperata, QUEI questionari, QUELLA catechesi, QUEI martellamenti... Se il cuore non assapora il Sacro Silenzio da cui le parole scaturiscono e nel quale prendono vita, gli ammaliati staranno tanto bbbbene (in quel momento, resta da vedere dopo), ma al cuore non succede nulla, rimane nella 'morte' anche se l'allegria lo frastorna, lo scuote e lo INGANNA.
E neppure c'è bisogno di "Aprire la gabbia del linguaggio" per favorire una comunicazione più efficace e feconda e un impegno concreto perché l'evangelizzazione sia realmente nuova, come dicono i nuovi 'guru' dell'evangelizzazione che vanno per la maggiore.
Si possono cambiare tutti i linguaggi del mondo, ma se nel "comunicare" dei "parlanti" manca la Parola Viva, che è il Signore (e che è quella che rende veri "parlanti"), allora c'è bisogno di trovare strategie comunicative e linguaggi nuovi... invece il linguaggio dell'Amore è UNO SOLO ed è sempre quello. Servono solo veri "parlanti" portatori della Presenza del Verbo, che sappiano tirar fuori dal tesoro del loro cuore, per ogni situazione cose vecchie (la Rivelazione ricevuta) e cose nuove (l'attualizzazione necessaria per il momento che si sta vivendo), che il Signore ogni volta fa germogliare come "ruscelli d'acqua viva", che portano la Sua Vita qualunque situazione e qualunque cuore 'tocchino'.
L'insegnamento cristiano non è una dottrina né un fare gnostico e anche molto ebraico; è un incontro, un fatto, un evento che le parole di Salvezza provocano per effetto dello Spirito e della buona volontà di accogliere e operano nella semplicità... non c'è bisogno di creare l'atmosfera, il clima, i canti, l'emozionalità esasperata, QUEI questionari, QUELLA catechesi, QUEI martellamenti... Se il cuore non assapora il Sacro Silenzio da cui le parole scaturiscono e nel quale prendono vita, gli ammaliati staranno tanto bbbbene (in quel momento, resta da vedere dopo), ma al cuore non succede nulla, rimane nella 'morte' anche se l'allegria lo frastorna, lo scuote e lo INGANNA.
E neppure c'è bisogno di "Aprire la gabbia del linguaggio" per favorire una comunicazione più efficace e feconda e un impegno concreto perché l'evangelizzazione sia realmente nuova, come dicono i nuovi 'guru' dell'evangelizzazione che vanno per la maggiore.
Si possono cambiare tutti i linguaggi del mondo, ma se nel "comunicare" dei "parlanti" manca la Parola Viva, che è il Signore (e che è quella che rende veri "parlanti"), allora c'è bisogno di trovare strategie comunicative e linguaggi nuovi... invece il linguaggio dell'Amore è UNO SOLO ed è sempre quello. Servono solo veri "parlanti" portatori della Presenza del Verbo, che sappiano tirar fuori dal tesoro del loro cuore, per ogni situazione cose vecchie (la Rivelazione ricevuta) e cose nuove (l'attualizzazione necessaria per il momento che si sta vivendo), che il Signore ogni volta fa germogliare come "ruscelli d'acqua viva", che portano la Sua Vita qualunque situazione e qualunque cuore 'tocchino'.
Da una parte carnevalate, con quelle suore che vorrebbero esser tante raffaelle carrà e che non son neppure le "peter sisters" che almeno sapevan cantare, coi vezzosi preti che sculettan peggio, ovviamente, di don Lurio, ma sempre gayamente.
RispondiEliminaDall'altra le messe dell'orgoglio omosex.
E Roma, Papa in testa, cosa fa? Niente. Ma qual è la causa di questa inettitudine a rigenerar la Chiesa?
Caro professore, ti ricordi cosa ti dicevo qualche giorno fa' sulle carnevalate che trovo quasi dappertutto, e per questo faccio molti km per andare a messa? La situazione peggiora giorno per giorno ed anche tu te ne sei accorto, da come parli. Sarebbe ora che scendesse in campo in prima persona il Papa (Cristo in terra e Chiesa vivente) e senza alcuna paura prendesse di petto queste situazioni e da solo - perche' Cristo ha fatto le Sue scelte sulla Sua Chiesa da solo lasciando da parte gli Apostoli - risolvesse i problemi piu' gravi. Come Il Signore nel Tempio e' ora che prenda le funi e botte a destra e manca e tutti a casa. Perche Lui e' Cristo e deve decidere la vita della Sua Chiesa. Alla fine non sara' solo, forse avra' dalla Sua una moltitudine immensa che crede in Lui Cristo in terra. La Chiesa ha bisogno di una grande pulizia a tutti i livelli. Cristo in duemila anni non ha mai abbandonato la Sua Chiesa, tramite lo Spirito Santo l'ha sorretta e l'ha fatta avanzare. Anche in altri momenti la Chiesa ha avuto difficolta' e anche enormi, ma non il Papa non e' mai rimasto solo ed ha dovuto prendere delle decisioni vitali per la Sua Chiesa.
RispondiEliminaOh....e da dove han tirato fuori l'abito religioso?????
RispondiEliminaIn ginocchio a pregare!
RispondiEliminaQuesta è pastorizia vocazionale! Il video si commenta da sé: la religione in Francia - e altrove - è costretta a queste trovate pur di farsi notare...
Io non ci trovo nulla di male, è all'aperto e le suore sono vestite decentemente alcune hanno anche il soggolo che è proprio del vero abito religioso femminile.
RispondiEliminaLa mutazionen genetica su cui si interroga il post (come da titolo del blog) è già avvenuta, il 20 gennaio 2012.
RispondiEliminaEd è irreversibile.
IL papa ha messo il suo sigillo sulla nuova chiesa relativista e onnivora.
Leggete l'art. di G. Servodio:
"Alla cattolicità si sostituisce la concertazione democratica, sui cui derivati il Papa, volta per volta, pone il suo sigillo autorevole, obbligando tutti i cattolici a seguirlo e ad ubbidirgli.
E con la morte nel cuore ci vediamo costretti a dissentire dal Papa e a rifiutare di considerare cattolici i non cattolici, che vengano da fuori o che vivano all’interno della Chiesa". "
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art. La nuova chiesa tutto-compreso
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV245_La_nuova_Chiesa_tutto_compreso.html
sito unavox.it
(alla home page, menù a colonne, sotto la voce "diversi")
Caro Bernardino, queste carnevalate non le scopro ora. Semplicemente, com'è doveroso, ho sempre fatto e so far ancora le debite distinzioni. Ci son chiese in cui il NO vien celebrato dignitosamente.
RispondiEliminaDon Camillo, non ci sarebbe nulla di male se non si confondesse l'evangelizzazione col ballo in piazza!
RispondiEliminaParafrasando Paolo Villaggio: "Come sono umani loro!"
RispondiEliminaMa il divino dov'è?
"...il linguaggio religioso così improntato a una specificità tale da risultare spesso incomprensibile."
RispondiEliminaMi ricorda la lingua di legno orwelliana.
Ma secondo Fisichella se apparisse Gesù sulla terra oggi non risulterebbe spesso incomprensibile a molti?
...ora ci si mettono anche i domenicani....e lo confesso, un bel colpo d'occhio ^__^
RispondiEliminaDai su! non siamo troppo chiusi!
è in piazza e molta gente riprendeva il tutto, molti i giovani... l'evangelizzazione rossa del resto non partiva dalle piazze e con i concerti? ^__^
Io non mi preoccuperei del balletto e dall'attrazione goliardica, ma fra qualche anno, risfogliando magari Atti degli Apostoli dove si legge che nel dì di Pentecoste, solo in quel giorno si convertirono circa tremila persone... chiederemo quanti si saranno convertiti, e allora forse, dopo il balletto, organizzeranno degli incontri catechetici.... ^__^
C'è un tempo per far tutto, dice l'Ecclesiaste... magari questo è il tempo dei balletti!
^__^
PURTROPPO, l'articolo di Servodio su inter multiplices una vox è davvero assai ben argomentato e vibrante. Lo avevo già letto complimentandomi con l'autore.
RispondiEliminaCara Mic,
RispondiEliminaGrazie per la riflessione :)
Per la Caterina63 dico che questo non è un balleti, ma una sorta di "Tai chi chuan cattolici" vedere il video:
http://www.youtube.com/watch?v=M1MZr4pQd48&feature=related
Saudações do Brasil
Un altro esempio della Nuova Evangelizzazione: riscaldamento della Giornata Mondiale della Gioventù 2013 a Rio (com Messa e tutto): "Carnevale con fede" o "baldoria con Cristo":
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=1JZsmqYHV8g#!javascript:void(0)