Riflessioni sulle trattative con Roma del blog francese Eschaton, pubblicate oggi, del tutto condivisibili. Per completezza, sul problema di fondo riguardante la Chiesa post-conciliare in ordine alla questione ebraica, richiamo questa riflessione.
Luc Perrin, in Le Temps, ha illustrato quella che mi è parsa la migliore spiegazione del recente voltafaccia di Roma nelle trattative con la Fraternità Sacerdotale San Pio X. Le modifiche apportate al Preambolo dottrinale da mons. Fellay sembravano avere l'apprezzamento di Roma. Ma dopo molti mesi assistiamo all'entrata in scena di vescovi e cardinali nemici della FSSPX. L'anziano vescovo di Bâle in testa, colui che ha lasciato la sua diocesi, della quale fa parte il Jura svizzero, in uno stato catastrofico, è stato uno dei leaders della fronda. Egli ha molte volte attaccato l'antigiudaismo della FSSPX, mescolandolo vergognosamente con l'antisemitismo, e mai precisando le distinzioni da farsi tra il giudaismo pre-cristiano e quello post-cristiano(1). Altri vescovi e teologi, soprattutto in Germania, hanno espresso i loro timori sulla reintegrazione della FSSPX tenendo conto della sua posizione conforme a quella costantemente formulata dalla Chiesa sulla questione dl giudaismo post-cristiano.
Il voce presidente del Bundestag, Wolfgang Thierse s'è del pari impensierito per questa integrazione in ragione delle posizioni chiare della FSSPX sul giudaismo post-cristiano, conformi alla dottrina costante della Chiesa, e il gran rabbino ashkenazita d'Israele, Yona Metzger ha decisamente opposto il suo veto a questa reintegrazione, finché i vescovi lefebvristi non «cambino parere» su Nostra Aetate e le relazioni con gli ebrei, ha dichiarato. Ho già scritto articoli a questo riguardo per precisare che la Chiesa è sempre stata la più grande protettrice degli ebrei, che essa ha sempre condannato le violenze e l'antisemitismo. Ma che tuttavia costantemente essa ha denunciato un nemico di Cristo stesso nel giudaismo post-cristiano. Questa è la posizione della FSSPX. Se alcuni vescovi intellettualmente disonesti o mediocri non vedono la differenza tra l'ebraismo pre-cristiano e quello post-cristiano e mantengono la confusione al riguardo, come ha fatto Mons. Koch, c'è da augurarsi che mai la FSSPX accetti di sottomettersi alla loro autorità e che il Papa le permetta di vivere la Verità insegnata da Cristo in tutta libertà.
I nemici della verità, gli affabulatori propagatori di odio verso la FSSPX dovranno render conto il giorno del giudizio. Luc Perrin li dichiara a ragione responsabili « del cambiamento di rotta di Roma ». « «A metà maggio, prosegue Luc Perrin, un certo numero di cardinali ha espresso malcontento sulla soluzione proposta dalla Fraternità. Mons Kurt Koch, il cardinale svizzero responsabile dei rapporti ecumenici, avrebbe fatto sapere che non era soddisfatto del processo di riconciliazione. Il 13 giugno, quando si è recato a Roma per ricevere la risposta del Papa, Mons. Fellay si aspettava qualche ritocco del documento. Ora egli ha constatato che la nuova versione del Preambolo riprendeva in sostanza le proposizioni di settembre 2011, espinte dalla Freternità.» egli spiega in Le Temps.
Viviamo in una società di menzogna, di manipolazione e di lassismo. Mai la Cgiesa potrà sostenere, come ha fatto don Theurillat invocando il catechismo della Chiesa cattolica che i gay pride devono essere accolti, mai essa potrà sostenere che l'ostilità all'ebraismo post-cristiano è una tradizione della « fede cristiana »( Mons Koch), come se il non-riconoscimento della divinità di Cristo da parte delle religioni (ebraismo post-cristiano, islam etc), o dalle ideologie ( marxismo, nazismo, relativismo), fosse una cosa secondaria. Che le religioni non-cristiane dispongano di semi di verità non vuol dire che globalmente esse non deviino da Cristo. Sostenere il contrario è un totale non senso. Ovviamente dall'opposizione all'ebraismo post-cristiano non deve scaturire l'odio ed il disprezzo per le persone. Come pure c'opposizione ai gay pride o all'ideologia del genere non deve condurre all'odio e al disprezzo per gli omosessuali. Nei rapporti interpersonali la fiducia e il rispetto sono sempre prioritari. Sono delle sfumature che la Chiesa non sembra più in diritto di fare. Lobby potenti vegliano per impedirlo e sono pronte a scatenare tempeste di menzogne e di violenza se essa oltrepassa la linea gialla che essi9 stessi hanno tracciato per tenerla in subordine. Ma la Verità non sarà mai prigioniera della menzogna, mai sarà prigioniera della vigliaccheria. Preghiamo perché il nostro Papa ci liberi dalla menzogne e dalla vigliaccheria.
Julien Gunzinger
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(1) Nota
(1) Nota
Quando si parla di giudaismo in riferimento al cristianesimo, bisogna intendere il giudaismo puro, con esclusione di quello spurio, che condanna e maledice i notzrì (cioè i cristiani). Questo ha inizio con l'esilio in Babilonia e sfocia, a partire dall’Assemblea di Yavne dopo la distruzione di Gerusalemme, nel giudaismo talmudico o rabbinico, che si è sviluppato contemporaneamente al cristianesimo in una netta differenziazione reciproca. Il cristianesimo, più che una 'forma' di giudaismo, ne è il compimento, nella Persona di Cristo, nei 'tempi ultimi' e nella Nuova Eterna Alleanza sancita nel Suo Sangue Prezioso.
[Nota e traduzione di Chiesa e post-concilio]
[Nota e traduzione di Chiesa e post-concilio]
per favore, cerchiamo di essre coerenti almeno qui.
RispondiEliminaNell'articolo che precede questo sul presunto papa-ostaggio ieri don Camillo diceva:
Muller non ritratterà nulla!
E sì sì, (BXVI e Muller) la pensano assolutamente allo stesso modo! Il concetto cattolico di "ritorno nell'Ovile santo" li fa semplicemente sbellicare dalle risate!
Muller = Benedetto XVI, che infatti lo ha nominato e promosso ai più alti vertici. Punto.
Cerchiamo anche di saperer dove andiamo. Una Chiesa con cerimonie liturgiche dignitose dove si predicano "solo" 3 o 4 eresie non ce ne facciamo niente di niente...
Amico, tu mi citi, e sono lusingato! ma mi hai censurato il finale, che riporto:
RispondiEliminaMi aspetto di tutto da questo duetto, come anche che facciano rientrare la Fraternità con tutte le loro richieste.
Mettiamo il caso assolutamente assurdo che il duetto il terzetto approvi "regolarizzi" tutte le istanze che la SPX richiede, che si fa?
infatti caro don Camillo é il post d oggi sull'"ostaggio" (che ho letto in fr ieri su tradinews) che mi sembra molto ottimista e anche irrealista, non il suo intevento di ieri...
RispondiEliminapur lasciando (volentieri) la scelta a chi di dovere la mia povera opinione é che la volontà del papa di ristabilire la piena Tradizione é fondamentale é una condizione di base per l'accordo (fosse anche solo lui a volerla e il resto del clero no...)
Caro Poirot,
RispondiEliminaVedi sulla volontà del Papa possiamo pensare tutto e il contrario di tutto perché ci dà segnali completamente contrastanti e non sappiamo in questa confusa incertezza cosa potrà prevalere!
Ovviamente speriamo che prevalga la volontà del Signore, altrimenti cadremo ancora più in basso!
aui veniamo al dunque ... mi chiedo appunto se questa situazione di confusa incertezza (speriamo non voluta ma comunque vergognosamente e ampiamente tollerata) non sia già una condizione sufficiente.
RispondiEliminaRileggete bene le dichiarazioni di DiNoia e Muller dell'ultima settimana. Sono al 100% due grandissimi eretici.
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV299_Finalmente_un_po_di_chiarezza.html
"il gran rabbino ashkenazita d'Israele, Yona Metzger ha decisamente opposto il suo veto a questa reintegrazione, finché i vescovi lefebvristi non «cambino parere» su Nostra Aetate e le relazioni con gli ebrei".
RispondiEliminaCome volevasi dimostrare...
Il cardinal Bacillo è solo un solerte portavoce del mondo giudaico anticattolico.
P.S.: un conto sono le innegabili idee neomoderniste di Benedetto XVI, un altro conto la sua volontà di arrivare a questo benedetto 'accordo' con la FSSPX, volontà che è chiara, pur rientrando sempre - non c'è scampo - nella sua ottica 'inclusivista' teilhardiana.
Ma quando i cosiddetti 'fratelli maggiori' dicono 'no'(e questo era un ben marcato "NO"), i conciliari son soliti obbedire a bacchetta. Oremus.
Ma quando i cosiddetti 'fratelli maggiori' dicono 'no'(e questo era un ben marcato "NO"), i conciliari son soliti obbedire a bacchetta. Oremus.
RispondiEliminaE' come scegliere di nuovo tra Cristo e Barabba!
Il problema è che all'epoca l'hanno fatto i giudei, ora sono alcuni che dovrebbero essere -o che si dicono- "Suoi" a farlo!
Un paradosso: il Vaticano II, che non condanna nessuno e si è riproposto di conciliare la Chiesa col mondo, permette, in cambio, di condannare una parte di se stessa a causa del mondo e dei padroni di questo mondo, cioè i "fratelli maggiori"...
RispondiEliminaCaro Anonimo,
RispondiEliminami colpisce quello che dici, insieme al contenuto del presente articolo, perché mi vado convincendo sempre di più che la pietra d'inciampo su questa trattativa alla fine potrebbe essere l'applicazione o meno di Nostra aetate, che da Dichiarazione non vincolante è diventata un super-dogma, insieme alla Shoah e al vittimismo ad oltranza degli ebrei al riguardo.
E' un evento orribile e deprecabile, ma ne stanno facendo la tragedia delle tragedie, come se tutti gli altri stermini o carneficine della storia non fossero collocabili allo stesso livello di condanna...
Oltretutto, agganciare l'appartenenza alla Chiesa ad un fatto storico estraneo alla Storia della Salvezza in Cristo, non ha proprio nulla a che vedere né col cattolicesimo né con la logica più elementare. Ne stanno facendo un emblema, una questione politicamente corretta e la Verità corre il rischio di essere di nuovo "tradita"!
Mic, mi spiega che relazione c'è tra lei e questo sito?
RispondiEliminahttp://www.nostreradici.it/ evidentemente pro-Nostra Aetate?
Caro Amicus,
RispondiEliminaRicordiamo che gli ebrei hanno interrotto il processo di beatificazione di Pio XII e, inoltre, che Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sono anche ebrei.
Paolo VI, Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, sono anche ebrei.
RispondiEliminaCi sono delle fonti non verificate che parlano di ascendenze ebraiche. Ma questo non significa nulla. Ce ne possono essere in molte famiglie!
Solo per curiosità (non é giusto dare troppo peso a questi scritti), comunque Malachia parlando dell'attuale papa, lo chiama "Gloria olivae".
RispondiEliminaSpesso, in questo genere letterario, quando si parla di "oliva" si intendono gli ebrei...
Che strana curiosità.
Mic, mi spiega che relazione c'è tra lei e questo sito?
RispondiEliminahttp://www.nostreradici.it/ evidentemente pro-Nostra Aetate?
Io sono la curatrice di quel sito, ormai datato graficamente, perché frutto delle mie prime esperienze sul web.
Esso sta a dimostrare che mi sono occupata attivamente e dall'interno e anche in prima fila, del dialogo ebraico cristiano e che conosco e amo l'ebraico gli ebrei e l'ebraismo.
Ma la mia esperienza di anni, sia sul campo che di studio e approfondimento, se mi ha fatto -per un certo periodo- propendere per il dialogo (e aggiungo allargandolo a quello ecumenico ma non a scapito della mia identità), mi ha permesso insieme alla mia solida formazione cattolica, di prendere le dovute distanze da quello che chiamo "calamento di braghe".
Un conto è l'amore, il rispetto, la conoscenza, un conto il servilismo e l'asservimento e il lasciarsi fagocitare...
Specialmente nei documenti più recenti ci sono delle note incontrovertibili... Gli altri costituiscono una solida e nutrita documentazione utile per chiunque. A me personalmente ora serve come enorme database...
Quanto a nostra aetate (e molti altri documenti), ancora non avevo approfondito come ora i punti controversi del concilio.
Solo per curiosità (non é giusto dare troppo peso a questi scritti), comunque Malachia parlando dell'attuale papa, lo chiama "Gloria olivae".
RispondiEliminaSpesso, in questo genere letterario, quando si parla di "oliva" si intendono gli ebrei...
Che strana curiosità.
Come già lei stesso riconosce, non si tratta certo di profezie canoniche....
Ci sono delle fonti non verificate che parlano di ascendenze ebraiche. Ma questo non significa nulla. Ce ne possono essere in molte famiglie!
RispondiEliminaPosso anche concordare su questo. Ma che dire di Paolo Vi che portava l'ephod ?
"Ci sono delle fonti non verificate che parlano di ascendenze ebraiche. Ma questo non significa nulla. Ce ne possono essere in molte famiglie!"
RispondiEliminaLe mie fonti, parlano in diretta discendenza di Paolo VI e Benedetto XVI, mentre la mamma di Giovanni Paolo II, aveva ancestrale ebrei.
Questo ho trovato:
1)La madre di Paolo VI era ebrea, se chiamava Judith Alghisi, si convertio per sposare Giorgio Montini;
2) La madre di Giovanni Paolo II, aveva il cognome Litvak e ancestrale ebrei;
3)La madre di Benedetto XVI chiamava Maria Tauber-Peintner.
4) La famiglia Tauber ce qualcuna rapporto con il rabbinato.
Bene, ho trovato questo.
Un saluto dal Brasile
Se ne sarà accorto che glielo avevano messo al collo?
RispondiEliminaSull'Ephod di PVI, ricordo di un palloso post, scritto in un Italiano aulico e forzatamente ironico, di Duque de Gandia.
RispondiEliminaQui il "Duque" cerca di spiegare, arrampicandosi, che l'Ephod di PVI non è un Ephod anche perché ne porta uno simile anche BXVI non sapendo (o fingendo di non sapere) che anche questo ha ascendenze ebraiche.
E' vero, Mic, non vuol dire nulla, però così è ...
duquedegandia.blogspot.it/2008/05/gran-rabbi-nato-7.html
Se ne sarà accorto che glielo avevano messo al collo?
RispondiEliminaCaro Joseph,
quello dell'ephod (il simbolo delle dodici tribù d'Israele, portato sul petto dal Sommo Sacerdote e ben visibile al collo di Paolo VI in alcune sconcertanti immagini, è un bel mistero!
All'anonimo che lo ricorda non so cosa rispondere.
Mic,
RispondiEliminaIl commento in nome di Robson Zagnoli, è mio. Lui è mio fratello, ela sua mail era stata registrata e non ho visto. Me scusa. Perdonami.
Un saluto dal Brasile
Gederson
Per lister
RispondiEliminaPer caso puoi darmi il link alla prima parte dell'art. di Arai su Nostra aetate? Perché riesco a visualizzare la seconda parte, ma la prima no.
Al limite, ti sei salvato il testo?
Grazie!
Scusate, ma Chi volle l'ephod e descrisse come doveva essere realizzato?
RispondiEliminaM
All'anonimo che lo ricorda non so cosa rispondere.
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Hai già risposto. Dovrebbe rispondere lui, Paolo VI, ma non lo può fare. Dunque, si passa oltre.
In tutta sincerità questo andare alla ricerca di antenati ebrei di vari papi mi lascia assai perplesso sull'onestà delle intenzioni. Vedere complotti ebraici dappertutto comincia veramente a stancare.
Questo non significa che io non legga, o non abbia letto con rammarico, interventi fuori luogo, nel contenuto e nella forma, e a cui bisognerebbe che le autorità romane rispondessero per le rime. Però tutto ha un limite.
Si sa che gli ebrei giocano le loro carte. Noi giochiamo le nostre.
E ora non mi sparate addosso tutte le profezie delle visioni private.
A chi non l'avesse ancora letto, consiglio l'importante opuscolo - sono solo 32 pagine - di Léon de Poncins: "Il problema degli Ebrei al Concilio", scaricabile sul sito di don Curzio Nitoglia (http://www.doncurzionitoglia.com/libri_scaricabili_gratis.htm)
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiEliminaScusate, ma Chi volle l'ephod e descrisse come doveva essere realizzato?
M
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Se tu lo sai ed hai delle prove che reggano ad un serio riscontro, dillo. Io non lo so.
dev'essere qualcuno rimasto ancora all'Antico Testamento...
RispondiElimina