Mi ha colpito questa riflessione di Mons. Williamson che pubblico integralmente di seguito e che, insieme alla sua visione bianco-nero della situazione - che appare irreversibile -, dice cose condivisibilissime in quanto vere. Il punto centrale e anche conclusivo di tutto è questo:
Essi sanno che questa dottrina che li guida non è una loro fantasiosa invenzione, quindi non vogliono che essa possa essere minata o sovvertita o corrotta dai miserabili neo-modernisti della neo-Chiesa, guidati dalla loro falsa, conciliare, nozione di Dio, dell’uomo e della vita. Lo scontro è totale.Il problema, però, sta nella ferrea convinzione che un accordo possa riuscire a minare sovvertire e corrompere la dottrina custodita e vissuta. I timori sono concreti e anche motivati; ma chi è saldo nella Fede è certo di non esser solo a lottare. Il discrimine è tutto qui. È una visione che ha la sua logica umana; ma che non lascia spazio al Soprannaturale, invocato invece da mons. Fellay. Una espressione che toglierei da questa frase è 'miserabili', perché denota disprezzo per le persone invece che per le idee, come si dovrebbe. E poi aggiungerei che lo scontro totale è tra il Bene e il Male e non si può pensare che Roma incarni il Male e la FSSPX il Bene. È una visuale manichea e distorta della pur ingarbugliata realtà. Il resto è sacrosantamente vero. Questa conclusione non ne depotenzia l'impatto col lettore; ma fa comprendere come si possa arrivare a conclusioni errate anche da premesse giuste, se non si è guidati fino in fondo dalla Carità o se non si riesce a deporre una idea-forte precostituita. Gli errori, figli del padre della menzogna sono in agguato dietro l'angolo in ogni contesto. Tra "chi persevererà fino alla fine" non c'è solo la FSSPX. Ma nessuno di noi o altri può presumerlo in assoluto: può solo sperare e fare del proprio meglio in Fedeltà e quindi coerenza di pensiero e di azione, Deo adiuvante.
In fondo non c'è nulla di nuovo; ma emerge la polarizzazione delle due diverse posizioni presenti nella Fraternità. Ormai esse sono ben note. Quindi parlarne non toglie nulla al delicato momento dell'attesa di ciò che accadrà, si spera, tra non molto.
Ancora sulla dottrina
________________________Il disprezzo della dottrina, oggi è un problema immenso. I “migliori” cattolici del nostro XXI secolo riservano un rispetto verbale all’importanza della “dottrina”, ma nel loro intimo moderno essi sentono istintivamente che anche la dottrina cattolica è una sorta di prigione per le loro menti, e la mente non dev’essere imprigionata. A Washington D. C., sul fregio all’interno della cupola del Jefferson Memorial, questo quasi-religioso tempio dedicato al campione della libertà degli Stati Uniti, scorre una sua quasi-religiosa citazione: I have sworn upon the altar of God eternal hostility against every form of tyranny over the mind of man (Ho giurato sull’altare di Dio eterna ostilità contro ogni forma di tirannia sulla mente dell’uomo). Sicuramente, tra altre tirannie sulla mente, egli pensava alla dottrina cattolica. La quasi-religione dell’uomo moderno esclude ogni dottrina fissata.Tuttavia, una frase del “Commenti Eleison” di due settimane fa (CE 263 del 28 luglio) presenta da una diversa angolazione la natura e l’importanza della “dottrina”: Fino a quando Roma crederà nella sua dottrina conciliare non potrà non utilizzare un tale accordo (non dottrinale) per spingere la FSSPX in direzione del Concilio (Vaticano II). In altre parole, ciò che presumibilmente spinge Roma a non tenere conto della “dottrina” e a riconciliare ad ogni costo la FSSPX, è la sua convinzione circa la sua stessa dottrina conciliare. Come la dottrina cattolica tradizionale è – si spera – la forza trainante della FSSPX, così la dottrina conciliare è la forza trainante di Roma. Le due dottrine si scontrano, ma entrambe sono forze trainanti.In altre parole, “dottrina” non è solo un insieme di idee nella testa di un uomo, o una prigione della sua mente. Quali che siano le idee che un uomo scelga di tenere in testa, la sua vera dottrina è quell’insieme di idee che muovono la sua vita. Ora, un uomo può cambiare questo insieme di idee, ma non può non averne uno. Ecco come lo diceva Aristotele: “Se vuoi filosofare, devi filosofare. Se non vuoi filosofare, devi ancora filosofare. In ogni caso un uomo deve filosofare.” Allo stesso modo, i liberali possono disprezzare un insieme di idee come fosse una tirannia, ma il ritenere che un insieme di idee sia una tirannia è ancora un’idea forza, ed è l’idea che oggi guida le vite di un’infinità di liberali e di fin troppi cattolici. Questi ultimi dovrebbero saperlo bene, ma tutti noi uomini moderni abbiamo il culto della libertà nel sangue.Così, la dottrina, nel suo vero significato, non è solo un imprigionante insieme di idee, ma quella centrale nozione di Dio, dell’uomo e della vita, che orienta il vivere di ogni uomo vivo. Anche quando un uomo sta per suicidarsi, viene guidato dall’idea che la vita sarebbe troppo miserevole perché valga la pena di continuare. Una nozione di vita centrata sul denaro può condurre l’uomo a diventare ricco; centrata sul piacere, a diventare libertino; centrata sull’attestazione, a diventare famoso, e così via. Quale che sia la sua centrale concezione di vita, è essa la sua vera dottrina.I Romani conciliari sono trainati dal Vaticano II, ed è questa loro nozione centrale che li porta a cancellare la FSSPX, che rigetta il Vaticano II, e finché non riusciranno in questo, o cambieranno tale loro nozione centrale, continueranno ad essere spinti a dissolvere la FSSPX di Mons. Lefebvre. Di contro, il centro motore dei chierici e dei laici della FSSPX è il raggiungimento del Paradiso, partendo dall’idea che il Paradiso e l’Inferno esistono, e che Gesù Cristo e la Sua vera Chiesa forniscono il solo e unico modo sicuro per andare in Paradiso. Essi sanno che questa dottrina che li guida non è una loro fantasiosa invenzione, quindi non vogliono che essa possa essere minata o sovvertita o corrotta dai miserabili neo-modernisti della neo-Chiesa, guidati dalla loro falsa, conciliare, nozione di Dio, dell’uomo e della vita. Lo scontro è totale.Né può essere evitato, come vogliono supporre i liberali. Se vince la falsità, alla fine saranno le pietre che grideranno (Lc. XIX, 40). Se vince la Verità, Satana susciterà ancora un errore dopo l’altro, fino alla fine del mondo. “Ma chi persevererà sino alla fine, sarà salvato.”, dice Nostro Signore (Mt. XXIV, 13).
Kyrie eleison.
© 2012 Richard N. Williamson. Tutti i diritti sono riservati.
Viene concessa una licenza non esclusiva inerente la stampa, la spedizione tramite e.mail, e/o la pubblicazione di questo articolo in Internet agli utenti che desiderassero farlo, a patto che non vengano apportate modifiche al contenuto così riprodotto o distribuito, e che esso conservi al suo interno il presente avviso.
In fondo non c'è nulla di nuovo; ma emerge la polarizzazione delle due diverse posizioni presenti nella Fraternità.
RispondiEliminaOrmai esse sono ben note. Quindi parlarne non toglie nulla al delicato momento dell'attesa di ciò che accadrà, si spera, tra non molto.
E' il mio personale contributo di riflessione, con il rammarico per la persona di Mons. Williamson, che conosco e stimo e speravo meno intransigente.
Parlo in coscienza e secondo le riflessioni maturate fin qui. Ma potrei esser io a sbagliare... Solo il Signore sa.
Scusate, NON è FUORI TEMA:
RispondiEliminaPotreste rispondere al segeunte sondaggio?
Grazie.
----- Original Message -----
From:
Sent: Thursday, November 11, 2010 12:48 AM
Subject: Fw: Lancio dei sondaggi (Repost del 2008)
w: Lancio dei sondaggi
----- Original Message -----
From: Rafminimi13@libero.it
To: Undisclosed-Recipient:;
Sent: Sunday, December 28, 2008 9:57 PM
Subject: Lancio dei sondaggi
"La pazienza di Nostro Signore è per la vostra salvezza" (2° Pietro
III,15)
28 Dicembre 2008 a.D., Santi Innocenti, Domenica fra l'Ottava di Natale.
[......]
. Mi accontento anche
delle sole risposte, così, pure e semplici, se, però, vi aggiungete due note
di spiegazione, sarebbe cosa gradita.
1) Quale punto qualificante trovate tale da poter rappresentare il minimo
comun denominatore di "*TUTTE*" le anime del "Tradizionalismo cattolico"?
Vero è che "E' più facile" non dico che un "Cammello passi per la cruna di
un ago", ma, quanto meno, trovare tre orologi sincronizzati tra loro per
caso (EVENTO, CIRCA IL QUALE, CIOè IL REPERIMENTO DI TRE OROLogi
sincronizzati per caso, Pulcinella affermava che, il giorno in cui vi si
sarebbe imbattuto, si sarebbe evirato) che trovare tre (veramente volevo
scrivere "DUE"-2-, ma poi ho pensato che è meglio essere ottimisti)
tradizionalisti che siano concordi in qualche cosa. Si vede che abbiamo a
cuore la virilità del più celebre fra i partenopei. Scherzi a parte, se non
avete
capito, non vi biasimo. Proprio cercando il punto comune di una tale
eterogeneità di posizioni quali quelle di coloro che sono indicati come
"Tradizionalisti" ( penso che avrete notato che dico di "coloro che sono
indicati", non necessariamente di coloro che si definiscono in tal modo; io
sono il primo cui tale modo di definirmi sta un po' stretto, ma, data la mia
mole, è comprensibile che mi starebbe stretto un po' tutto), mi sono trovato
in difficoltà anche solo nella scelta dei vocaboli da usare;
2) Adesso mi rivolgo solo a coloro che pensano che la Chiesa Cattolica oggi
non sia "In ordine". Se vivessimo in una Chiesa Cattolica in ordine, anzi,
in una società cristiana in ordine, avete mai immaginato come sarebbe la
vostra vita? Vi siete mai figurati che ruolo svolgereste in una tale
società?
3) Mettiamo che avreste "l'imbarazzo della scelta". Trovandovi in una
situazione dove potreste prendere i Sacramenti da più possibili celebranti e
dando per scontato che si tratti SEMPRE di sacerdoti di cui ci sia la
CERTEZZA della validità dell'Ordinazione, ed ovviamente parlando di Messe
Tridentine o Orientali, dove NON (Ripeto & RibaBAdisco: dove "*N*O*N*")
avreste scrupoli di coscienza ad andare? (è ammessa anche più di una
risposta)
A) SEDEPLENISTI rappresentati da:
1) Vecchi preti che in vita loro hanno celebrato Sempre & solo così;
2) FSSPX e/o delle comunità che ne seguono l'impostazione;
3) preti delle comunità "Ecclesia DEI";
4) preti biritualisti;
5) seguaci della CRC (che io sappia il solo Abbé Goerges de Nantes -deceduto
il 14 - II- 2010-).
B) NON SEDEPLENISTI rappresentati da
1) IMBC;
2) Guerardiani non IMBC;
3) Sedevacantisti "Simpliciter";
4) Conclavisti;
C) SEDE"AFFOlLATISTI"
1) seguaci di Bonavenura Meyer.
D) SEGUACI o ex SEGUACI DI ANTIPAPI.
Spero di non aver dimenticato nessuno.
DIO ci benedica
vostro
UomochenonfuMAI
_._,_.___
INSTAURARE OMNIA IN CHRISTO
Francamemte moi sembra del tutto inutile e direi assolutamente assurdo proceder ad un'indagine del genere.
RispondiEliminaCosa può mai accomunar un cattolico "tradizionale" cum Petro e sub Petro, che crede la Chiesa Una Santa Cattolica, Apostolica (e Romana, e che solo in essa riconosce validi i mezzi di santificzione pur non sottovalutando certe storture nella dottrina della gerarchia e nel magistero non obbligante, per cui si ritiene libero, con l'audacia e la fiducia del figlio, di avanzar dubbi e richieder chiarimenti, con i sevacantisti di qualsiasi colore, i seguaci di antipapi, i conclavisti ecc.?
Le parole di Williamson sono un ulteriore fendente non solo alla riconciliazione tra Fraternità e S. Sede, ma alla stessa Chiesa.
RispondiEliminaE' chiaro che per lui la S. Sede è il trono dell'abominio, che il Papa è l'anticristo, l'incarnazione del male assoluto.
Penso che sia superfluo ormai postar attacchi così raccapriccianti: si fa da gran cassa a chi ritiene d'esser la Chiesa e di poterla guidare. Tante eresie, tanti scismi son nati dai cosiddetti duri e puri.
Stendiamo un fitto velo pietoso su questo vescovo e sui suoi seguaci, e continuiamo la nostra lotta dall'interno, non con odio e sarcasmo, ma con amore vigile e forte. L'amore vince. Gutta cavat lapidem.
La Fraternità, quella ch'è rimasta dopo tante defezioni, è almeno 12 anni che lo scrivo ma l'ho sempre pensato soprattutto a partir dalla morte di mons. Lefebvre, è destinata a dividersi e forse a frantumarsi. Se non si compatta intorno a Pietro non può che compattarsi contro di lui, pur con tutti i distinguo cavillosi con cui i piccoli teologi si gingillano.
Se la polarizzazione di Econe vede DUE diverse posizioni, la polarizzazione di Roma vede DECINE di posizioni dottrinalmente molto diverse presenti. Senza pertanto che una di quelle tante si avvicini abbastanza al cattolicesimo da poterla definire integralmente "buona" !
RispondiEliminaMons.Willianson pecca forse ma venialmente (anche quel "miserabili" non mi sembra cosa poi cosi' grave). Se tutti i prelati fossero stati del calinro di Williamson non ci sarebbe mai stato nessun post-concilio. E' un fatto da non dimenticare ... senza esagerare, ce ne sono a migliaia da diabolizzare prima di lui.
L'equivoco è pensare che fuori dal "sedeplenismo" possa esistere un tradizionalismo.
RispondiEliminaLe diverse galassie sedevacantiste renitenti all'autorità papale si staccano eo ipso dal solco della tradizione, checché loro ne dicano o credano, come un Lutero qualunque.
Quanto alla posizione di Mons. Williamson direi che pecca di unilateralismo: così come nella FSSPX esistono diverse anime, anche nella Chiesa le posizioni sono articolate, e non per forza appiattite sul neo-modernismo, anche se non si può fingere che quest'eresia non sia maggioritaria, ahimé.
Se avessi l'opprtunità di interloquire con il presule, gli replicherei che, sì, senz'altro la dottrina è importante, fondamentale anzi, ma proprio per il suo contenuto siamo invitati ad esporla opportune et importune. Temere che l'apostolato (chiamarlo dialogo mi parrebbe ingiusto oggi come oggi) nei confronti della Chiesa rischi di contaminare gli "apostoli" significa avere della Dottrina", rectius Verità, un'idea umana troppo umana, come ben spiega Maria.
In sintesi: è proprio per ragioni di dottrina che occorre ingaggiarsi nel confronto ad ogni occasione possibile, diversamente la tradisce.
Un caro saluto a tutti
Grazie Giampaolo. Un caro saluto anche a te!
RispondiEliminaQuel che mi era rimasto nella tastiera è proprio il fatto della necessità di impegno sul fronte della battaglia - con tanto di "pastorale" di cui siamo totalmente privi - e non dalle retrovie...
La prova del 9? ho appena ricevuto da un amico sacerdote su FB questa citazione S.S. papa Leone XIII:
RispondiElimina"Ripugna alla ragione che la menzogna abbia gli stessi diritti della verità." (Leone XIII, “Enciclica Libertas”, 1888)
Chi mi trova 4 vescovi o cardinali in attività che sono d'accordo con questa frase? Esistono? Nella SPX ci sono solo 4 vescovi ma sono tutti d'accordo perché sono tutti cattolici.
Mons.Willianson pecca forse ma venialmente (anche quel "miserabili" non mi sembra cosa poi cosi' grave). Se tutti i prelati fossero stati del calinro di Williamson non ci sarebbe mai stato nessun post-concilio. E' un fatto da non dimenticare ... senza esagerare, ce ne sono a migliaia da diabolizzare prima di lui.
RispondiEliminaCaro Hpoirot, non formulo accuse nei confronti di Mons. Williamson, ci mancherebbe! Né intendo demonizzarlo se registro una sua posizione che ritengo erronea. Così come registro quelle erronee per altri versi di alcuni Curiali di spicco...
La differenza è che, a lui, sulla Dottrina non avrei assolutamente nulla da opporre. Tuttavia, se la Dottrina è fondamentale, poi c'è l'Apostolato che ne è l'Incarnazione e questa passa dalla Croce che, a volte, può significare anche abbandonare le proprie certezze assolute basate su valutazioni soltanto umane.
"Ripugna alla ragione che la menzogna abbia gli stessi diritti della verità." (Leone XIII, “Enciclica Libertas”, 1888)
RispondiEliminaCarissimo,
non ragioniamo a slogan!
Con questo non intendo ridurre a slogan un frase sacrosantamente vera di Leone XIII.
Ma siamo in una situazione in cui occorre prenderseli quei diritti se non vengono riconosciuti e non stando lì a guardare a chi non rispetta la verità, ma cercando di essere noi i primi a farlo!
Cara Mic non penso certo a te quando dico che si demonizza Mons. Williamson. Anche a me non va tanto giù il suo modo di fare, ma é evidente che le sue sono bazzecole rispetto quallo che vediamo nella chiesa da anni...
RispondiEliminaNessuno di noi rigetta la lezione di Leone XIII contenuta nella citata frase. Ma nessuno di noi può chiamar Roma sede dell'Anticristo: o il Papa è tale, e quindi è Vicario di Cristo, anche quando erra come dottore privato o quando ondeggia per la sua formazione neomodernista nel magistero non infallibile - ma quante catechesi sono rette e riche di pietà -, o non lo è. Nel primo caso dobbiamo far su di lui le pressioni che ci competono, anche rimproverandolo se del caso; nel secondo facciamoci una chiesa per conto nostro. Ma crediamo che tutti noi qui la faremmo nello stesso modo?
RispondiEliminaE credete che se mons. Williamson costituisse una sua fraternità non vi sarebbero prima o poi anche lì divisioni?
Mons. Fellay dovrebbe procedere spediatamente sulla via della conciliazione, sulla base di un concordato chiaro e definitivo.
Molti preti che oggi agiscon da carbonari uscirebbero allo scoperto.
Quel che si perde da una parte rientra dall'altra.
Se mi permette, Hpoirot, proprio in forza della dottrina tradizionale sulla verità ribadita da Leone XIII occorrerebbe l'atteggiamento opposto rispetto a quello manifestato da Mons. Williamson.
RispondiEliminaLa Verità, infatti, ha diritti che l'errore non può avere, perché (essendo Cristo) trascende le capacità umane. Dire di non volersi mischiare con gli eretici per il rischio di compromettere la purezza della dottrina tradisce un'idea di dottrina, e di converso di verità, minuscola, imago hominis, non certo Dei.
Al contrario, proprio per i diritti che spettano alla Verità, non è lecito a chi se Ne fa difensore di retrocedere un sol passo nei confronti dell'"aeropago". Forzo deliberatamente i termini per rendere tutto più evidente, non credo affatto che Roma sia indetificabile in blocco con i pagani.
La sana Dottrina, proprio perché sana, cioé salvifica, non dipende da noi e non rischia alcun torto laddove la si spendesse con altri "diversamente credenti".
Cordialità
"Quanto alla posizione di Mons. Williamson direi che pecca di unilateralismo: così come nella FSSPX esistono diverse anime, anche nella Chiesa le posizioni sono articolate, e non per forza appiattite sul neo-modernismo, anche se non si può fingere che quest'eresia non sia maggioritaria, ahimé.".
RispondiEliminaCaro Giampaolo,
Questo è il vero problema: l'eresia del neo-modernismo essere maggioritaria (anche in Roma). Così, quello che se può osservare è che in pratica nessuno cattolici tradizionale sta pienamente sottomesso alle ordini papale anche se sono obbligante. Come i documenti del Concilio che anche che non essendo infalibile, ce la forza di obbligare i fedeli, ma questa obbligazione cessa quando se ce un insegnamento precedente con maggiore autorità. Per esempio, Mons. De Castro Mayer sapeva di questo e insieme a Mons. Lefebvre, non hanno firmato questo documento. Ancora Don Mayer (come lo chiamamo qui in Brasile) ha scritto un testo (l'unico che io ho letto) dove paragona l'insegnamento del concilio sulla libertà religiosa, con il insegnamento dei papi pre-conciliare, e lo conclude così:
1) Come è stato ufficialmente dichiarato, il Concilio Vaticano II non ha avuto intenzione di fare nuove definizioni solenni. Perciò anche la Dichiarazione "Dignitatis Humanae" non è garantita dal carisma dell'infallibilità, inerente alle definizioni solenni.
2) Ciò nonostante, una risoluzione presa dalla maggioranza dell'Episcopato riunito in Concilio e approvata dal Sommo Pontefice obbliga tutti i fedeli, anche se non viene con la garanzia dell'infallibilità.
3) Quest'obbligo però cessa, come succede con la"Dignitatis Humanae", quando si verificano nello stesso caso le due seguenti condizioni: a) è manifesto che l'Episcopato universale non ha avuto l'intenzione di vincolare in maniera definitiva le coscienze, e inoltre, b) è anche chiaro che tale documento dell'Episcopato universale è in contrasto con una dottrina già data come certa dal Magistero Ordinario di una lunga serie di Papi. Libertà religiosa: la chiara posizione di Mons. De Castro Mayer http://disputationes-theologicae.blogspot.com.br/2011/06/liberta-religiosa-la-chiara-posizione.html
Allora, è più facile criticare Mons. Williamsom che affrontare il problema di sottomersi a l'autorità che tutti noi sappiamo essere neo-modernista e che nessuno in pratica sta pienamente sottomesso. Vorrei aggiungere che in ciò che riguarda il Concilio Vaticano II, non la comunione tra i cattolici tradizionali, Benedetto XVI e la Curia Romana. Non si accettano, per esempio, la soluzioni ermeneutica che se contraponne al discorso che richiede una dimostrazione di continuità tra il Concilio e la Tradizione. Ma prendendo questo in considerazione dovremmo chiederci:
Che cosa è la comunione con Roma? In che consiste una communione con il Papa, dove possiamo mantenere un discorso diverso di quello che il Papa mantiene cerca di un Concilio Ecumenico?
Bene, ancora oggi non ho studiato il "sedeplenismo", ma uma cosa lo so, una cosa è giudicare il Papa (quello che fa i sedevacantisti) e l'altra è giudicare le sue ordine e insegnamenti, e questo insieme a Dom Williamson lo fa tutti cattolici tradizionali per una raggione ovvia: l'autorità è neo-mordenista...
un saluto dal Brasile
Francamemte moi sembra del tutto inutile e direi assolutamente assurdo proceder ad un'indagine del genere.
RispondiEliminaCosa può mai accomunar un cattolico "tradizionale"[...] con i sevacantisti di qualsiasi colore, i seguaci di antipapi, i conclavisti ecc.?
Prof. Pastorelli,
questo sondaggio nasce con una indole più da studioso che da fedele/militante.
Ovviamente liberissismo Ella (e chicchessia) di reputare che al di fuori del campo del quale si è fedele/militante "Nulla salus". Pertanto, a lei, interessa più cercare e sottolineare cosa la differenzia dagli altri, e non cosa sembra accomunarla. O sbaglio?
Quindi lei, come altri, pensa che, oltre il sedeplenismo, non esiste vera Tradizione. Questa è la sua, rispettabilissima, risposta. Risposta che nasce dal fatto che Lei è convinto che le attuali siano Autorità. Cattive, irrazionali, forse le peggiori della storia, MA AUTORITà. Di fronte alle stranezze, si meraviglia se c'è chi non ha la grazia di avere le sue certezze? La prego di non anathemizzare chi non ha tale grazia.
Si continua qui a leggere un'espressione ripetuta (a partire forse da mons. Fellay che l'ha lanciata) che sta diventando davvero uno slogan.
RispondiEliminaLa fiducia nel "soprannaturale" --entità astratta non precisamente definita, assurta forse a nuova deità con la maiuscola iniziale, di cui non si vede alcuna giustificazione-- è un nuovo inedito tipo di "fede" post-cattolica, riveduta e corretta ? è diventata forse il surrogato della Fede in Cristo Signore e Salvatore, nella sua Giustizia e Misericordia, nella sua Salvezza che passa dalla Croce ?
Bene ha fatto mons. Gherardini a scrivere un libro dal titolo "Credo in Cristo", non "credo nel soprannaturale"!
Anche i massoni, anche gli indù, anche i pellerossa, anche gli sciamani, i vodoo, i buddisti, i musulmani, i sincretisti, o gli adoratori della cipolla, della mano e del piede (cioè coloro che fecero le loro "catechesi" al Papa ad Assisi 2011), a modo loro, credono nel "soprannaturale".
Di più: anche coloro che consultano maghi e oroscopi, i frequentatori di sette spiritiche, anche i giocatori d'azzardo e gli scommettitori credono nel "soprannaturale" che può essere il caso, la Fors dei latini: la Fortuna, con la maiuscola, dèa cieca, che fa credere a chi si butta da un precipizio per sfidare il pericolo la seguente idea: "Il Caso ti sia propizio!" o i "Fati" ti siano propizi, che è lo stesso: tornano le divinità pagane dell'Olimpo, con nomi fantasiosi e vaghi ad illudere il mondo ex-cristiano, con una nuova forma di fatalismo. Come dire:
"Andate dove vi porta il Cuore [di chi? il vostro o dei vostri leader umani?] e il Caso divinizzato e ignoto vi aiuti!"
Ma non è certo il Cuore Divino di Gesù Cristo che aiuterà coloro che agiscono per piacere al mondo coi suoi compromessi e doppiezze tattico-politiche, anzichè a LUI soltanto !
La SS.ma Trinità e in part. lo Spirito Santo aiutano coloro che agiscono in Nome di Gesù e a lode e gloria del suo Nome, secondo il sì sì no no, e non con discorsi double-face, di natura puramente politica, per onorare e trafficare coi poteri mondani.
Ciò è dimostrato proprio dalla fumosità del CVII, dove lo Spirito Santo non è stato affatto ascoltato, come più volte negli ultimi 4 decenni si è constatato, vedendo la sua ambiguità, qualità perversa e pervertitrice, non proveniente dallo Spirito di Cristo.
La storia si ripete: ma rischia di non essere più ascoltata come "magistra vitae".
Ripropongo le domande di Gederson:
RispondiEliminaChe cosa è la "comunione con Roma"? (aggiungo: di quale Roma si parla? la presente e vivente e non quella perenne?)
In che consiste una comunione con il Papa ?
e dove (nel caso di un accordo in cui tutti dobbiamo restare in comunione col Papa regnante, in tutto ciò che dice secondo concilio 21.mo, sull'ecumenismo e libertà religiosa, tralasciando come "superati" i papi di 2000 anni, mi pare) possiamo mantenere un discorso diverso di quello che il Papa mantiene costantemente circa un Concilio Ecumenico? (uno solo, cioè l'ultimo) ?
sono domande che da mesi in tanti si pongono, ma non riesco ancora a trovare sul web risposte convincenti
e dove (nel caso di un accordo in cui tutti dobbiamo restare in comunione col Papa regnante, in tutto ciò che dice secondo concilio 21.mo, sull'ecumenismo e libertà religiosa, tralasciando come "superati" i papi di 2000 anni, mi pare) possiamo mantenere un discorso diverso di quello che il Papa mantiene costantemente circa un Concilio Ecumenico? (uno solo, cioè l'ultimo) ?
RispondiEliminaLa risposta l'abbiamo data tante volte: non può esserci comunione sul falso ecumenismo e sulla libertà religiosa che mette sullo stesso piano tutte le religioni. E credo che possa esser permesso dissentire su questi punti e su tutto quanto costituisce 'rottura' con la Tradizione.
Ma questo non vale solo per la FSSPX, vale anche per noi!
Il problema è che la stanno tirando troppo lunga col riconoscimento canonico e i curiali illustri calcano troppo l'accento su questi punti.
Stiamo attendendo una parola definitiva del Santo Padre.
a fiducia nel "soprannaturale" --entità astratta non precisamente definita, assurta forse a nuova deità con la maiuscola iniziale, di cui non si vede alcuna giustificazione-- è un nuovo inedito tipo di "fede" post-cattolica, riveduta e corretta ? è diventata forse il surrogato della Fede in Cristo Signore e Salvatore, nella sua Giustizia e Misericordia, nella sua Salvezza che passa dalla Croce ?
RispondiEliminaNon esageriamo!
In questo contesto, quando si parla di Soprannaturalità, altro che entità astratta: c'è il Nome di nostro Signore, che agisce nella storia ed è con noi se rimaniamo in Lui!
E non c'è dubbio che lo stesso valga per mons. Fellay!
Io non anatemizzo nessuno, perché non ne ho il potere. Magari ce l'avessi: comincerei da questo blog. Scomunicherei dutti coloro che si nascondono dietro un nick.
RispondiEliminaDi niente, poi, mi meraviglio, essendo ormai piuttosto navigato perché qualcosa di negativo possa sorprendermi.
Un sondggio dall'approccio così approssimativo e farraginoso, sostanzialmente inconcludente, non ha ai miei occhi malandati nessun valore. E, naturalmente mi sento liberissimo di pensarla diversamente senza necessità che altri mi elargisca questa libertà.
Quanto ai sedevacantisti e addirittura ai seguaci di antipapi (eletti da chi? di chi si parla? a quale gruppo ci si riferisce? Mistero!) non vedo cosa possa accomunarmi, soprattutto agli anonimi.
L'unità con a capo Satana non mi permette di riconoscer a costoro alcuna unione spirituale con me e viceversa.
Quanto alle autorità che governan la Chiesa, legittimamente elette, restan tali. Si assumon davanti a Dio le loro reponsabilità; eventuali errori dei dottori privati o nell'insegnamento non infallibile non ne diminuisce in niente l'autorità Vicaria, quando sia proclamata.
La salus è qui.
Cerchiamo di non far del Sovrannaturale una caricatura.
RispondiEliminaSi legga di mons. Gherardini anche l'ultimo volume sul Vaticano II: Alle radici d'un equivoco.
Questi libri, prima di citarli, andrebbero letti.
sono domande che da mesi in tanti si pongono, ma non riesco ancora a trovare sul web risposte convincenti
RispondiElimina-----------------
Cercale dentro di te.
La ramanzina me l'hai già fatta in privato, più di una volta. Ora indirettamente me la rifai, facendo di tutti gli anonimi un fascio. Eppure sai perché uso il nick.
RispondiEliminaLa ramanzina me l'hai già fatta in privato, più di una volta. Ora indirettamente me la rifai, facendo di tutti gli anonimi un fascio. Eppure sai perché uso il nick.
RispondiEliminaIl problema non è tanto il nick, perché usando sempre quello si diviene riconoscibili e si instaura un discorso più diretto e quindi meno approssimativo-
Il problema è con gli Anonimi, che sono difficilmente distinguibili e creano confusione.
Potrei decidere di non pubblicare tutti i messaggi Anonimi, ma finora ho sempre ceduto alla tentazione di passare quelli che in un modo o nell'altro offrono contributi alle discussioni.
Caro Joseph, so bene il motivo del tuo anonimato. Un cognome importante, anche se non esiste nessuna parentela, ha il suo peso, perché si presterebbe facili ironie. E comunque anche l'irrisione è una croce da saper portare.
RispondiEliminaEbbene mi presenteo.
RispondiEliminaMi chiamo Giuseppe. Giuseppe Sarto
n sondggio dall'approccio così approssimativo e farraginoso, sostanzialmente inconcludente, non ha ai miei occhi malandati nessun valore. E, naturalmente mi sento liberissimo di pensarla diversamente senza necessità che altri mi elargisca questa libertà.
RispondiEliminaHo capito.
Per l'ennesima volta mi debbo scontrare con la mia INCAPATICà ad esprimere cosa voglio. vORRà DRE che, invito coloro, che, al contrario, sono interessati a rispondermi, a scrivere a rafminimi@infinito.it.
Lascio indenne questo spazio da tali discussioni.
Un solo, ultimo particolare:
RispondiEliminaVisto che, (a quanto la mia tontolonaggine mi fa capire) le "pietre dello scandalo" sono i punti 1 e 3, mi permetto di ri-sottoporre alla c.a. dei lettori il punto 2. Adesso mi rivolgo solo a coloro che pensano che la Chiesa Cattolica oggi
non sia "In ordine". Se vivessimo in una Chiesa Cattolica in ordine, anzi,
in una società cristiana in ordine, avete mai immaginato come sarebbe la
vostra vita? Vi siete mai figurati che ruolo svolgereste in una tale
società?
@JOSEPH
RispondiEliminaEd io mi chiamo Bond. James Bond.