Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

mercoledì 21 novembre 2012

Domenica 25 novembre, a Gesù e Maria al Corso

Domenica 25 Novembre, XXVI dopo la Pentecoste, ultima del calendario Liturgico, tutti coloro che potranno, si faranno presenti nella Chiesa di Gesù e Maria al Corso: ore 9,30 Santo Rosario - ore 10 Santa Messa, che potrebbe essere l'ultima.  Sentiamo i sacerdoti cosa diranno. Se il terribile pericolo sarà cessato, canteremo tutti uniti un Te Deum per ringraziare Dio del rischio evitato da noi e anche dalla Chiesa tutta. Se il problema persisterà, vedremo come impostare le nostre rispettose ma ferme proteste e il nostro comportamento, organizzando se sarà il caso un comitato laicale, svincolato da quelle componenti del clero che dovessero essere purtroppo soggette ad obbedienza cieca, ma non da sacerdoti, che si prendano fino in fondo cura delle anime loro affidate.

Una volta il popolo si fidava ciecamente... ora non più.

31 commenti:

Anonimo ha detto...

La soluzione è nella comunione autentica, non nei cavilli burocratici!

Ovvio che non si debbano oltrepassare le regole; ma nemmeno si può né si deve misconoscere una consuetudine trentennale, che corrisponde all'esigenza di tante anime assetate, in una situazione garantita dalla volontà del Santo Padre.

il vandeano ha detto...

Siatene certi:non manchero'

Anonimo ha detto...

...in una situazione garantita dalla volontà del Santo Padre.

o no?

RIC ha detto...

Sui potrebbe forse pubblicizzare la cosa, mandando una mail ai principali vaticanisti per invitarli alla Santa Messa di domenica.

Anonimo ha detto...

o no?

Lo vedremo...

Antonio ha detto...

Lo vedremo...

Ma allora dovevi metterlo in forma dubitativa.

Luisa ha detto...

Tornielli è a Milano, a Roma, a parte Magister che ha sovente mostrato interesse per la Musica Sacra ma non specialmente per la Santa Messa Antica, non mi ricordo di vaticanisti che avrebbero speso qualche minuto del loro tempo per informare sul SP e la sua applicazione, c`è Salvatore Izzo, ottimo vaticanista, ma non so se è a Roma.
Si può sempre inviare una mail a Angela Ambrogetti che alla vigilia del Pellegrinaggio del 3 novembre aveva scritto su Korazym che : "Dichiarare che molti sacerdoti celebrano la messa “ogni giorno” nella “forma straordinaria” e che le vocazioni sacerdotali aumentano grazie ai “ seminari dedicati alla forma straordinaria”, tra i quali quelli della SSPX, significa tentare di minare il senso stesso della dinamica profetica della Chiesa cattolica che guarda avanti"

Eh sì, è in quel clima ostile che si muovono i sacerdoti e i fedeli detti "tradizionalisti", pochi gli appoggi, poche le voci che osano rompere il silenzio imposto dall`élite egemone.
Anche se è una realtà innegabile che il potere è nelle mani di chi la Santa Messa Antica non la digerisce quando non la vomita, esiste internet, e contro quel tipo di informazione che non conosce frontiere e circola a grande velocità poco o nulla possono fare gli accaniti e potenti nemici della Santa Messa Antica.

Anonimo ha detto...

Quando (molti anni fa) andai in Vicariato a parlare col responsabile della Catechesi (allora mons. Nosiglia), con un bel pro-memoria e tante idee sulle possibilità offerte dalle nuove tecnologie (da me acquisite per ragioni professionali) e la necessità per la Chiesa di "esserci" anche sulla Rete, non avrei mai pensato che sarei arrivata fin qui.

Allora la mia proposta fece un bel buco nell'acqua e ci vollero anni prima di vedere il primo sito del Vaticano. Ma io son partita da lì e mi sono detta che se io non ero LA Chiesa, faccio però parte di essa; e dunque potevo anche partire da questo e intanto cominciare io ad "esserci"... ed è così che è iniziato questo percorso sulla Rete, provvidenziale frontiera di libertà, come giustamente ci ricorda Luisa...

Ragione di più per farne un uso responsabile; ma senza sotterrare i talenti, che non sono per noi, ma da mettere al servizio degli altri...

Ric ha detto...

Per Luisa:
in effetti Lei ha ragione. Io pensavo anche a Paolo Rodari, Giacomo Galeazzi, Marco Tosatti, allo stesso Socci. L'auspicio è che un po' di clamore mediatico possa aiutare "la causa". Certo il clima -per usara un eufemismo - non ci è favorevole....

Anonimo ha detto...

Grazie Ric,

possiamo provare... anche se il clamore mediatico è molto temuto ma di certo i vaticanisti sono gli ultimi a promuoverlo.

Di J ha detto...

I vaticanisti sono solo degli opportunisti, non oserebbero mai scrivere uno straccio d'articolo, che mette in imbarazzo la gerarchia .
Cercate solo coloro che non temono la gerarchia vi confesso che mi fa solo male a dirlo questa gerarchia teme di più la stampa la radio e la televisione che Dio Trino e Unico,vi consiglio di chiamare il signor Luca Casciani a Radio Ti Ricordi Lui non teme nessuno forse potrà sevire.

Luisa ha detto...

Caro Ric, è pensando a quei nomi che ho detto che non hanno preso e speso tempo per chi ama e sceglie la Santa Messa Antica.
Dimentichiamo i media detti cattolici o vaticani che hanno ai loro vertici persone che danno piuttosto visibilità agli ambienti (o movimento) da cui provengono.
Non penso che bisogni aver paura del clamore mediatico, se la soppressione della Messa dovesse confermarsi, si chiama INFORMARE i cattolici e TESTIMONIARE per chi sarà privato della Messa da una decisione arbitraria, sintomatica del vento (brutto e sempre più ostile) che soffia nella Chiesa contro una Messa e i suoi fedeli.
Certo poi che la forma in cui la testimonianza sarà data contribuirà, e molto, a far passare, o tentare di farlo, il messaggio.

Anonimo ha detto...

Non penso che bisogni aver paura del clamore mediatico, se la soppressione della Messa dovesse confermarsi,

Infatti, spero ancora non sia necessario; ma nella malaugurata ipotesi negativa non saremo noi a tacere. E certamente sapremo trovare i canali e la 'forma' adeguati.

Anonimo ha detto...

Non vorrei essere ermetico o antipaticamente misterioso ed elusivo, ma credetemi: qualcosa si muove pur non facendo rumore (cosa che è tipica di chi fa del bene). A quanto ho potuto sapere e capire l'Istituto è sì obbediente, ma mica fesso e con i modi che gli son propri pare si sia fatto sentire. Quando lo fa, generalmente, non va fuori bersaglio: direi che questa può esser considerata una buona notizia che non ci esime dal vigilare ma con animo più sereno.
Quindi benissimo per la S. Messa del 25 novembre, ma ci sono più speranze di potervi assistere ancor più gioiosamente il 2 di dicembre....
L. Moscardò

Anonimo ha detto...

Grazie Luis,

la notizia mi risolleva. Continuiamo a pregare.
Nell'Anno della Fede dovremmo pur sperare in un segnale positivo!

Francesco Bernardini ha detto...

Speriamo che Luis abbia ragione !!! Io il 25 non ci sarò, sono a Livorno, ma il 2/12 sicuramente qualunque sia la situazione e spero di cantare con tutti voi il Te Deum (anche se sono stonato)

Anonimo ha detto...

....

rt,
perché non la pianta con le rivendicazioni sindacali e non si limita a fare le sue osservazioni?

Di J ha detto...

O Maria, Vergine potente, grande illustre presidio della Chiesa; aiuto meraviglioso dei cristiani; terribile come esercito ordinato a battaglia;tu, che da sola hai distrutto ogni eresia in tutto il mondo, nelle nostre angustie, nelle nostre lotte, nelle nostre strettezze difendici dal nemico, e nell'ora della morte accogli l'anima nostra in paradiso. Così sia.
O Dio onnipotente e misericordioso, Tu desti quale difesa al popolo cristiano l'incessante aiuto della beatissima Vergine Maria; nella tua amorevolezza fà che combattiamo in vita con questo aiuto per riportare vittorie dal demonio in punto di morte.Per Cristo Nostro Signore .Amen

hpoirot ha detto...

" Celebrerò sempre coram Deo : è la coscienza che me lo chiede" !

http://blog.messainlatino.it/2012/11/celebrero-sempre-coram-deo-e-la.html

Avete mai visto un caso di coscienza tra due cose entrambe buone ? Certo che no: un caso di coscienza si forma tra una cosa buona e una cattiva che (al massimo) puo' sembrare buona. Cosi' é della forma "ordinaria" che é instrinsencamente e oggettivamente cattiva.

"La soluzione è nella comunione autentica, non nei cavilli burocratici!" dice mic...

La soluzione é nel chiamare il NOM col suo nome teologico: grave errore. Fino a quel giorno é normale assistere a tanti casi "Gesù e Maria al Corso"

Osservatore ha detto...

Fra tutti i giornalisti e vaticanisti citati non ho letto il nome di Gianni Cardinale (il nome è una garanzia):-). E' professionista serio e vicino alla Tradizione. L'ho seguito molti anni su 30 Giorni e abbiamo avuto una conversazione veloce - una decina di anni fa - in Piazza San Pietro. E' sicuramente sensibile alla Tradizione.
E non dimenticate neppure Lucio Brunelli.
Secondo me ci sono più amici della Tradizione fra i giornalisti che fra gli ecclesiastici allineati/carrieristi.



Anonimo ha detto...

"La soluzione é nel chiamare il NOM col suo nome teologico: grave errore. Fino a quel giorno é normale assistere a tanti casi "Gesù e Maria al Corso"

Concordo la suggestione, ma è realistico pensare che passerà molto tempo, che molte saranno le mitriate tumulazioni/inumazioni/cremazioni che devono aver luogo per poter conquistare la possibilità di dichiarare l'evidenza, intanto siamo di fronte a questi casi e a questi nel concreto dobbiamo far fronte, questo ci è toccato di vivere, e non ci si nutre degli auspicii. LM

Marco Marchesini ha detto...

E' impossibile affermare che la Santa Messa NO sia intrinsecamente malvagia e nello stesso tempo affermare che il Papa, che l'ha promulgata, sia stato un vero Papa, quindi un vero legislatore.
E' vero che ha dei difetti, è vero che gli abusi fanno perdere la Fede. Sono gli accidenti che fanno perdere la Fede, la sostanza no. Su qualunque testo di teologia dogmatica scritto prima del Concilio Vaticano Secondo viene affermato che le leggi universali non possono comandare qualcosa di cattivo o imporre di omettere un bene. Il rito romano è una legge universale.

Marco Marchesini ha detto...

Questo è il testo dell'email che ho mandato a:

curiagen@oadnet.org
http://oadnet.webs.com/gliagostiniani.htm

Spettabile Curia dell'Ordine degli Agostiniani Scalzi,

con la presente email vorrei segnalare alla Vostra cortese attenzione il mio disappunto per la soppressione della Santa Messa in rito extra-ordinario che da consuetudine trentennale si teneva nella Chiesa di Gesù e Maria al Corso.

Con la Vostra decisione state calpestando il diritto di molti fedeli cattolici di avere la Santa Messa in rito extra-ordinario. Tale diritto è stato espressamente riconosciuto dal Sommo Pontefice Benedetto XVI nel Motu Proprio "Summorum Pontificum" e nell'istruzione "Universae Ecclesiae".

Molti fedeli cattolici, anche giovani, trovano nella Santa Messa in rito extra-ordinario il modo più adatto per la loro sensibilità e spiritualità di accesso alla Santissima Eucarestia e di incontro con Nostro Signore. Ragione per cui la soppressione di tale Santa Messa provoca danni incalcolabili a livello spirituale che, come insegna anche il Vostro fondatore, è il più importante.

La comunità cattolica portoghese poteva avere la Santa Messa nella loro lingua di origine senza necessariamente violare in modo grave i diritti degli altri fedeli cattolici.

Vi invito quindi in primo luogo per carità cristiana, virtù che sicuramente è l'anima del Vostro ordine, e per giustizia a non sopprimere la Santa Messa in rito extra-ordinario e nello stesso tempo ad assicurare alla comunità portoghese la Santa Messa in rito ordinario in lingua.

In questo modo possono essere rispettati i diritti di tutti i fedeli cattolici senza pregiudizio alcuno.

Grazie dell'attenzione.

Cordiali Saluti.



Marco Marchesini ha detto...

L'importante è fare sentire voci di protesta ferma, ma serena, senza offendere nessuno.

Con un grande numero di lettere ed email non possono rimanere indifferenti.

hpoirot ha detto...

Come in Concilio, il NOM DEVE essere buono anche senza dimostrarlo. Ma come puo' una cosa "buona" creare tanti casi di coscienza anche tra i sacerdoti ufficiali?

E poi che é cattivo non lo dice solo Mons.Fellay ma anche tanti amici e anche i nemici: infatti proprio oggi Catholic Family News pubblica questo articolo

http://www.cfnews.org/page10/page66/salza_novus_ordo.html

che ricorda come Fr. Joseph Gelineau, uno dei più influenti membri della Commissione Liturgica di Paolo VI, disse, A dire la verità, esso[il Novus Ordo] é una liturgia diversa dalla Messa. Cio' deve essere detto senza ambiguità: il rito Romano come lo conoscevamo, non esiste più.


viandante ha detto...

Su qualunque testo di teologia dogmatica scritto prima del Concilio Vaticano Secondo viene affermato che le leggi universali non possono comandare qualcosa di cattivo o imporre di omettere un bene. Il rito romano è una legge universale.

Cosa ne devo dedurre quindi se un rito romano comanda qualcosa di cattivo o impone di omettere un bene? Che non può essere considerato una legge universale e/o che il suo legislatore ha abusato della sua autorità!
q.e.d.

RIC ha detto...

Scusate l'OT ma ritengo utile segnalarvi questo bell'articolo sul recente pellegrinaggio a Roma
ripreso da Summorum Pontificum

http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/enquete-et-analyse/paix-liturgique-tire-le-bilan-du-pelerinage-a-rome

Anonimo ha detto...

Caro Ric,
grazie, mi hai preceduta. Sto traducendo i punti principali che pubblicherò appena possibile.

Anonimo ha detto...

Sul nom: è chiaro ed evidente che è legittimo, lecito, valido.
E' ancor più evidente che è inadeguato e preda costante e facilissima di errore, come diceva hpoirot.
Il nom è intellettuale e intellettualistico, è creato da eruditi tra loro in dotta competizione nell'inutile e fallace sforzo di palesare un Mistero che la mente ed il linguaggio umano non possono possedere, supponente sforzo che termina nel non far capire niente al Popolo di Dio confondendolo. Il messale nom è vittima di interpolazioni a causa delle sue deficienze, è vittima di fuorvianti sviluppi a causa delle sue omissioni, con parole care ai novatores, è pastoralmente inopportuno perché indifeso nella sua esile struttura teologica sotto gli attacchi dell'errore che più propriamente in questa materia si chiama eresia. E la realtà dei fatti prima lo mostra e poi lo dimostra.
Il Rito Romano della Tradizione parla con quella "cura pastorale" ben definita dall'unico Buon Pastore che è il Divin Maestro: nei gesti, nei segni si indica la Sostanza proprio come nelle parabole evangeliche si mostra l'Insegnamento.
Il problema del nom è stata la superbia di coloro che han voluto far tutto nuovo come se fossero degli illuminati arrivati in terra piovendo direttamente dal cielo, dei geni assoluti ed esperti in tutto capaci di esaminare e giudicare infallibilmente ogni anfratto, ogni ansa e recesso di duemila anni di Storia e di Scienza additanto quelli che c'eran prima come poveri vecchi batacùcchi. "Ecce nova facio omnia" lo può dire solo Nostro Signore!
L. Moscardò

Anonimo ha detto...


Rorate Caeli pubblica un articolo con diversi commenti



Anonimo ha detto...

dice bene lì
NIANTIC said...

As long as the Holy Father, as the Vicar of Christ, does not encourage the offering of the Mass of the Ages for the salvation of souls, the Traditional Mass will remain an orphan and can be kicked around at will.
This suppression of the most holy Mass and its replacement with the banal modernist substitute, can this be pleasing and is this acceptable to God ?
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sono anni che lo ripetiamo: finchè il Papa in persona non celebrerà lui stesso la Messa di sempre, ci si può solo aspettare che sarà impedita dai (veri) potenti della Chiesa. MP= lettera morta, Gregge senza tutela contro i superpotenti sabotatori.
A nulla serve fare una legge se non si usa l'autorità dovuta (=lecita, competente e necessaria) per farla rispettare.