Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 15 giugno 2013

Il Papa ai parlamentari francesi: chi fa politica dia un'anima alle leggi che propone

Riporto da Radio Vaticana di oggi - Qui il testo integrale. Un discorso che più sfumato e sulle generali non si potrebbe. L'occasione avrebbe potuto essere quella del riferimento esplicito alla legge Taubira che sta infiammando gli animi e le coscienze. Si può soltanto intuire; ma è vago: sostanzialmente politicamente corretto, non altro. E non manca di allargare l'orizzonte dall'ambito antropologico e sociale, a quelli politico, economico e culturale. Il che è sacrosantamente giusto; ma non coglie e non si pronuncia esplicitamente sul tema più 'caldo' e in questo momento dirompente. Fino a quando svicolerà? Mi raccomando poi la "difesa di tutte le libertà religiose", in questo momento in cui sono in ballo questioni vitali per il futuro dell'umanità secondo il disegno di Dio e la legge da Lui inscritta nell'ordine naturale. L'obiettivo non è "l'inclusione nei dibattiti" delle religioni, ma l'affermazione forte e chiara di cos'è l'uomo che, se non è ordinato al suo Creatore - e noi aggiungiamo in Cristo - non è nulla e nel nulla rischia di svanire. Noi crediamo de fide che alla fine trionferà la Verità; ma di questo passo dobbiamo dire: a che prezzo?

“Il principio della laicità dello Stato non deve significare ostilità né esclusione delle religioni dal campo sociale e dai dibattiti che lo animano”. Lo ha detto Papa Francesco ricevendo i parlamentari francesi del Gruppo di amicizia Francia-Santa Sede"
Esistono relazioni di fiducia in Francia tra i responsabili della vita pubblica e quelli della Chiesa cattolica, sia a livello nazionale che locale, e questo incontro è occasione per sottolinearlo, al di là di quelle che possono essere le diverse sensibilità politiche che ogni parlamentare rappresenta. Papa Francesco accoglie con questo pensiero gli esponenti del Gruppo di amicizia Francia-Santa Sede, andando poi però nel suo discorso al cuore di un dibattito secolare:
"Il principio di laicità che governa le relazioni tra lo Stato francese e le diverse confessioni religiose non deve significare in sé un’ostilità alla realtà religiosa, o un’esclusione delle religioni dal campo sociale e dai dibattiti che lo animano".
Ci si può rallegrare del fatto che la società francese, prosegue il Papa, riscopra proposte fatte dalla Chiesa, tra le altre, che offrono una certa visione della persona e della sua dignità in vista del bene comune:
"La Chiesa desidera così offrire il proprio contributo specifico su questioni profonde che impegnano una visione più completa della persona e del suo destino, della società e del suo destino. Questo contributo non si situa solamente nell’ambito antropologico o sociale, ma anche negli ambiti politico, economico e culturale".
La riflessione del Papa va quindi al dovere di chi è eletto da una nazione: contribuire, dice, al miglioramento della vita dei concittadini. Un compito certamente tecnico e giuridico, che consiste nel proporre, emendare o abrogare le leggi, ma non solo:
"Ma è anche necessario infondere in esse un supplemento, uno spirito, direi un’anima, che non rifletta solamente le modalità e le idee del momento, ma che conferisca ad esse l’indispensabile qualità che eleva e nobilita la persona umana".
L’incoraggiamento che il Papa lascia dunque ai parlamentari è quello di proseguire una missione alla ricerca sempre del bene della persona e promuovendo la fraternità.

24 commenti:

Anonimo ha detto...

mic, dalle stelle (il gregoriano e La Commedia) alle stalle...

Anonimo ha detto...

Così ne parla Tosatti su La Stampa

... Papa Francesco non ha fatto riferimento esplicito alla legge Taubira approvata di recente dal Parlamento francese, che oltre a equiparare le unioni omosessuali al matrimonio naturale permette alle coppie omosessuali di adottare bambini, e legalizza la “Gestazione da parte di altri”, cioè l’utero in affitto. La legge ha provocato manifestazioni contrarie di milioni di persone, e ha sollevato critiche anche perché la legalizzazione dell’utero in affitto ha fatto parlare qualcuno di una nuova forma di schiavitù, con l’affitto del proprio corpo per il periodo della gravidanza. In Francia chi è contrario alla nuova normativa chiede l’abrogazione; e in questo senso il riferimento di papa Francesco appare trasparente.

http://www.lastampa.it/2013/06/15/blogs/san-pietro-e-dintorni/francesco-legge-taubira-l9pvmHTeIAN78SCIbiQiQO/pagina.html

Anonimo ha detto...

PREGHIERA per glorificazione del Servo di DIO Garçia Moreno


O Santissimo Cuore di Gesù! Ricordatevi che il Presidente Garçia Moreno vi
ha consacrato la sua REPUBBLICA, ricordatevi dell'Intronizzazione della
Vostra Sacra immagine nel Palazzo Presidenziale e del suo sangue versato
per testimoniare la sua incrollabile adesione a Voi ed al vostro vicario, il
Papa e concedeteci la glorificazione canonica di un capo di governo così
esemplare; e che sulla sua scia ed il suo esempio nascano uomini forti
nelle opere e nelle parole, e come lui difendano la causa della Religione e
della Patria; ed infine concedeteci la grazia particolare che vi chiediamo,
in accordo alla Vostra divina Volontà.Amen. (si chiede la grazia)
Pater,
3 Ave,
Gloria.
Con Approvazione ecclesiastica, non solo dei vescovi dell'Ecuador, ma anche
del vescovo di Pasto in Colombia, di Santiago in Cile e di San Paolo in
Brasile.

Luisa ha detto...

Il discorso di papa Bergoglio è generale e potrebbe essere applicato ad altre circostanze e altrove, non so se lui, o chi lo ha consigliato...,miravano la legge Toubira, è comunque così che i media francesi accolgono quel discorso, saltano sul verbo "abrogare", bisogna sapere che fra i candidati alla presidenziale del 2017 c`è chi si impegna già all`abrogazione di quella legge infame, ma i cattolici francesi aspettavano altre parole dal Papa,le aspettavano quando erano sulle piazze a manifestare, a farsi insultare e anche aggredire dalle forze dell`ordine.
È comunque meglio di niente, ci sarà chi saprà dal generale passare al particolare e servirsi di quelle poche parole per incoraggairsi e incoraggiare chi sta subendo quella legge fatta passare in forza, mentre più della metà dei Francesi non la voleva.

PS: non è stata approvato "l`utero in affitto".

Luisa ha detto...

Qui il resoconto del vaticanista del giornale La Croix, sorrido leggendo che per lui solo un deputato della destra ha visto nelle parole del Papa un`allusione alla legge Toubira.
E, nemmeno fra le righe, fa capire che quel testo è stato scritto dalla Segreteria di Stato e che Jorge Bergoglio lo ha letto senza nessuna aggiunta a braccio.

http://www.la-croix.com/Religion/Actualite/Les-parlementaires-francais-ont-accueilli-avec-mesure-le-message-du-pape-2013-06-15-973830

johannes borgen ha detto...

Tenetevi forte, ancora il meglio non è arrivato: è in arrivo la prima enciclica della storia della Chiesa scritta a quattro mani: «L’ha cominciata papa Benedetto» ha spiegato Francesco, come sempre parlando a braccio «lui l’ha consegnata a me. È un documento forte. Anche io dirò che ho ricevuto questo, è un grande lavoro, l’ha fatto lui e lo porterò avanti»! Che dire? A casa mia non vediamo l’ora! Dopo gli atteggiamenti rivoluzionari mostrati nell'elezione, dopo gli eventi che l'hanno preparata, dopo le predilezioni logistiche liturgiche e di costume mostrate al mondo nei giorni successivi, dopo avere dichiarato che “I discepoli erano un po’ intolleranti”, chiusi nell’idea di possedere la verità, nella convinzione che “tutti quelli che non hanno la verità, non possono fare il bene”. E “questo era sbagliato”… (L’Osservatore Romano, ed. quotidiana, Anno CLIII, n. 117, Giov. 23/05/2013 – http://www.agerecontra.it/public/pres30/?p=11187), dopo aver istruito i cattolici come intendere a dovere la “moltiplicazione dei pani e dei peci”, dato che : “Quando uno dice ‘moltiplicare’ può confondersi e credere che faccia una magia… No, semplicemente è la grandezza di Dio e dell’amore che ha messo nel nostro cuore, che, se vogliamo, quello che possediamo non termina (…)” – il che parrebbe quindi riferirsi al solo “presunto miracolo” come ad una sorta di metafora, per cui ci si accontenta anche di niente –, stavolta ci vien detto che la differenza di genere è una formula di convivenza naturale che va fisiologicamente tutelata al fine del ricambio generazionale, giacché inerisce “una certa [particolarissima, come no!] visione della persona e della sua dignità in vista del bene comune [...] Questo contributo non si situa solamente nell’ambito antropologico o sociale, ma [nota bene!] anche negli ambiti politico, economico e culturale”. Mica ne va della Legge di Dio! e stai a vedere che il Vicario di Cristo debba pure parlarne, macché! Ma no, state tranquilli! Si tratta di considerare solo le regole immutabili del buon vivere! Cioè di “[...] contribuire in modo efficace e costante al miglioramento della vita dei vostri concittadini”, in ossequio, s'intende, all' “anima [del mondo?]”, quella che sa conferire alle “modalità” e “idee del momento” “l’indispensabile qualità che eleva e nobilita [et voilà!] la persona umana” (cfr. l'ormai inevitabilmente ubiquitaria eresia cristologica enunciata “solennemente” in Gaudium et spes 22). Non meravigliatevi troppo, avete davanti solo l'inesausto atteggiarsi dello “Spirito del tempo” nel suo ricorrente ritmo sincopato, che accompagna l'opera di mediazione epocale tra le molteplici ed opposte istanze sociali attuali in cerca di un nuovo equilibrio complessivo. Ovviamente, come ciascuno che ha ancora occhi, oltre che per piangere, può vedere, il tutto è anni luce lontano dalla SS. Fede per cui ci si salva, data per portare il fuoco sulla terra (Lc 12,49), e che imporrebbe, a chi (ancora) crede, di dire “Si si, no no”... Et vos estote parati, quia qua hora non putatis, Filius hominis venit! [Luca 12,40].

Anonimo ha detto...

Johannes, che dire?

Ormai le nostre parole sono lacrime. Il Signore ne terrà conto!

johannes borgen ha detto...

@mic. Che Dio abbia pietà di noi e ci conceda la grazia della perseveranza nella Fede per noi, i nostri cari e amici, e ad onore della Santa Chiesa Cattolica! Sursum corda!

Anonimo ha detto...

nella convinzione che “tutti quelli che non hanno la verità, non possono fare il bene”

mi pare che confonda il cristianesimo (dono di sé in Cristo, che va in profondità) con l'umanitarismo (solidarietà contingente, che magari ce ne fosse di più, ma è un'altra cosa) come ho già detto in un'altra occasione...

Anonimo ha detto...

Johannes,
sì, Sursum corda, habemus ad Dominum!

Ho letto il resto del discorso e sono rabbrividita.
Superficialmente si potrebbe confondere con la frase di Gesù ai discepoli che rimproveravano chi non fosse dei loro ma che scacciava i demoni nel nome di Gesù (era pur sempre nel Suo Nome!).

Ed è anche la confusione della Legge naturale scritta nell'ordine naturale e nel cuore di ogni uomo con l'appartenenza a Cristo nella Sua Chiesa che rende connaturali a Lui! Vanificata dalla presunta uguaglianza delle religioni!

http://www.vatican.va/holy_father/francesco/cotidie/2013/it/papa-francesco-cotidie_20130522_fare-il-bene_it.html

Invece non è altro che l'edizione riveduta e corretta di quanto abbiamo già discusso a proposito dell'Incarnazione qui!


Johannes, facciamo ormai fatica a star dietro a tutte queste cose... ma possibile che nessuno se ne accorge, nessuno parla (dei Pastori, dico!)

Anonimo ha detto...

Strano che non manifesta la stessa tolleranza e la stessa convinzione che possano fare il bene gli apostoli legati alla Tradizione, dei quali dice: "... Di più: ci sono voci che vogliono andare indietro. Questo si chiama essere testardi, questo si chiama voler addomesticare lo Spirito Santo, questo si chiama diventare stolti e lenti di cuore."

Viator ha detto...

http://fidesetforma.blogspot.it/2013/06/reflexion-y-aberracion.html

Anonimo ha detto...

Riflettevo sul discorso che tutti possono fare il bene, paticamente a prescindere da Cristo, solo perché ogni uomo è immagine di Dio.
Ms non tiene conto del peccato originale e nemmeno dell'inclinazione al male che rimane pur dopo il Battesimo e ha bisogno della grazia di Cristo nella sua Chiesa per essere vinta.
E non mi pare che lo dia per scontato come si poteva supporre in altre occasioni. Ha pronunciato frasi nette e non equivocabili, se non ricordo male.
Non sono alla mia postazione e non posso citarle. Potete soccorrermi voi, se la mia riflessione è esatta o azzardata, consultandole per favore al link che ho indicato sopra?

Amicus ha detto...

Imbevetevi di Superconcilio e frequentate il Rotary Club. I risultati sono garantiti...

sam ha detto...

"il riferimento di papa Francesco appare trasparente"

talmente trasparente che non si vede...

johannes borgen ha detto...

La frase tratta dal numero sopra citato dell'Osservatore Romano, riportata dall'estensore del giornare dall'omelia del (testualmente) «vescovo di Roma», e che la dice lunga sulla teologia ufficiale corrente è la seguente: «Il Signore ha redento tutti con il sangue di Cristo, "tutti, non soltanto i cattolici. Tutti" ha ricordato il vescovo di Roma. E gli atei? "Anche loro, tutti. È questo sangue che ci fa figli di Dio". Ecco perché "tutti noi abbiamo il dovere di fare il bene"».

E con ciò, nell'occasione, rinvierei direttamente alla lettura del bel testo di P. Pasqualucci, "L'ambigua cristologia della redenzione universale" (Rimini 2009) dove si dà conto per esteso - citando inoltre ciò che può essere da tutti citato con piena sicurezza - del perché e del percome una tale gravissima affermazione non è affatto compatibile con la teologia cattolica insegnata dalla Chiesa... fino al Vaticano II, s'intende. Un saluto.

Amicus ha detto...

Per essere precisi, Bergoglio non è più membro onorario del Rotary di Buenos Aires (i membri onorari, che non assumono doveri né diritti, tranne il diritto di partecipare alle riunioni, sono tali ad tempus). Ma quando ricevette la nomina, l'apprezzò moltissimo con tanto di lettera di ringraziamento: http://www.rotaryimola.org/news/archivio-news/papa-francesco/

Anonimo ha detto...

E con ciò, nell'occasione, rinvierei direttamente alla lettura del bel testo di P. Pasqualucci, "L'ambigua cristologia della redenzione universale" (Rimini 2009) dove si dà conto per esteso - citando inoltre ciò che può essere da tutti citato con piena sicurezza - del perché e del percome una tale gravissima affermazione non è affatto compatibile con la teologia cattolica insegnata dalla Chiesa... fino al Vaticano II, s'intende. Un saluto.

Lo abbiamo detto in tante occasioni in tutte le salse; ma vedo che ritorna in maniera più esplicita e dirompente che mai...
Non possumus!

Anonimo ha detto...

Toscano dice,

è triste che Francesco ha più respetto per i nemici del Corpo di Christo che per quelli che Lo ricevono con amore profundo e fidelità vera ognigiorno....

Francesco capisce che non è Segretario generalie di ONU, ma Successore di SAN Pietro?

Luciana Cuppo ha detto...

Scrisse Sam (nel thread 'L'Incarnazione del Verbo e la "carne dei poveri," ma un commento puo' essere appropriato anche qui): Ma se un vero papa puo' essere eretico, cosa ne resta del dogma dell'infallibilita'?, e Mic invito' ad occuparsi del Concilio Vaticano I.

Per eretico che sia un papa, il dogma dell'infallibilita' resta intatto, e per capirlo bisogna vedere come il Vaticano I ed i manuali di teologia definiscono l'infallibilita'. Il manuale che ho a mano, e da cui cito, e' l'Herve'.

Infallibilita' non vuol dire che il papa non sbaglia, qualunque cosa dica; vuol dire invece che lo Spirito Santo preserva il papa dall'errore quando il papa definisce una verita' di fede, cioe' contenuta nella Rivelazione (Scrittura e Tradizione), che si concluse con la morte dell'ultimo apostolo. La definizione di Herve': Infallibilitas est tantum auxilium Dei speciale etsupernaturale, quo Ecclesia ab errore praeservatur in conservanda et exponenda doctrina revelata, cioe' (traduzione di lavoro, correzioni accolte volentieri): "L'infallibilita' e' solo lo speciale e soprannaturale aiuto di Dio, per mezzo del quale la Chiesa viene preservata dall'errore nel conservare ed esporre la dottrina rivelata."
L'infallibilita', dunque, riguarda la dottrina rivelata (Scrittura e Tradizione), e solo quella. Quando un papa parla i argomenti politici, sociologici, antropologici e simili, puo' sbagliare come chiunque altro.

Ed ecco il Vaticano I, citato da Herve' come D 839, ma si puo'trovare nel Denzinger in rete (latino e francese): Docemus et divinitus revelatum dogma esse definimus: Romanum Pontificem, cum ex cathedra loquitur, id est, cum omnium Christianorum pastoris et doctoris munere fungens, pro suprema sua Apostolica auctoritate, doctrinam de fide vel moribus ab universa Ecclesia tenendam definit, per assistentiam ipsi in beato Petro promissam, ea infallibilitate pollere, qua divinus Redemptor Ecclesiam suam in definienda doctrina de fide vel moribus instructam esse voluit; ideoque ejusmodi Romani Pontificis definitiones ex sese, non autem ex consensu Ecclesiae, irreformabiles esse.

Cioe': "Insegnamo e definiamo quale dogma divinamente rivelato: il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioe': quando, nell'esercizio del suo ufficio di pastore e dottore di tutti i cristiani, in virtu' della sua suprema autorita' apostolica definisce una dottrina, concernente la fede o la morale, da osservarsi da tutta la Chiesa, per mezzo dell'assistenza promessagli nel beato Pietro gode di quell'infallibilita' di cui il divino Redentore volle munire la sua Chiesa nelle definizioni dottrinali riguardanti la fede e la morale; e pertanto le definizioni del suddetto Romano Pontefice sono irreformabili di per se stesse, non per il consenso della Chiesa."

Per essere infallibile, il papa deve dunque:
(1) dichiarare l'esplicita intenzione di definire una verita' di fede rivolgendosi a tutta la Chiesa (conversazioni fra privati non contano!!!)
(2) parlare di dottrina riguardante la fede, cioe' le verita' rivelate da Cristo e contenute nella Scrittura e nella Tradizione.

Un eretico propone sempre dottrine nuove e diverse da quelle contenute nella Rivelazione, cioe' nella Scrittura e nella Tradizione. Ma l'infallibilita' riguarda solo la Rivelazione, non le idee personali di chicchessia - e fosse pure il papa.

Anonimo ha detto...

...ma non è che Bergoglio sia un po' ...pelagiano??

Anonimo ha detto...

Grazie, Luciana, per il tuo laborioso e chiaro approfondimento...

Avrei potuto rispondere esprimendo la conclusione in termini dichiarativi, ma non ne avevo i riferimenti espliciti - che giustamente Sam richiedeva -, necessari per supportare ogni affermazione, da te ora evidenziati.

Ne facciamo tesoro.

Anonimo ha detto...

I’ve a dream…

Ho un sogno: il Pastore supremo della Chiesa Cattolica che senza paura, in nome di Dio, davanti ai parlamentari francesi ricevuti in udienza avesse colto l’occasione per preoccuparsi delle loro anime e ribadire con forza la necessità di osservare i Comandamenti di Dio. Un papa che avesse colto l’occasione per dire: “Fratelli ricordatevi: voi avete il dovere di legiferare secondo la Legge di Dio. Pensate alle vostre anime, ripensate – vi scongiuro – alle leggi infami e contro natura che state per approvare.
Vi ripeto: vi parlo in nome di Dio, quale suo vicario sulla terra, quale indegno uomo cui tuttavia Nostro Signore ha dato il potere di sciogliere e di legare… “

A quando un Papa così? A quando un Pastore coraggioso, pieno di fede nella missione che Cristo gli ha affidato? Non l’uomo della cultura, del dialogo, del buonismo: ma l’uomo della Verità, custode, garante, responsabile della Verità e della Legge morale di Dio….


Signore, dacci Pastori coraggiosi, pronti anche a dare la vita per difendere il gregge, sentinelle vigilanti!

duxcunctator ha detto...
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