Venerdì 25: nella parrocchia romana della Santissima Trinità dei Pellegrini, mons. Schneider, vescovo ausiliare di Astanà in Kazakhstan, celebra la Messa Pontificale in rito tradizionale in latino, ricordando nell'omelia l'infinito valore dell'Eucarestia e le testimonianze di alcuni sacerdoti martiri nei GULag stalinisti.
Processione dei pellegrini di fronte alla Basilica di San Pietro. Che entusiasmo accedere ordinatamente in San Pietro cantando il Christus Vincit e altri canti in latino, tra lo stupore degli astanti e la percepibile armonia che c'era tra quei canti e la maestosità della Basilica.
Sabato 26: altare della Cattedra, Messa Pontificale in rito tradizionale in latino celebrata dal card. Castrillòn Hoyos.
Il momento più interessante è stato durante l'omelia del cardinale Castrillòn Hoyos, quando questi si è idealmente rivolto a papa Francesco ricordandogli filialmente che «non siamo soli», che siamo «sotto il suo sguardo», e che celebriamo questa liturgia che ha sostenuto migliaia di santi lungo tantissimi secoli.
Il testo esatto delle parole del cardinale è di indubbia diplomazia ecclesiastica, ma quel modo con cui si è rivolto personalmente a papa Francesco (che non era presente) faceva avvertire concretamente la sua preoccupazione per l'assurdo ostracismo che vige nella Chiesa ancor oggi contro i sempre più numerosi fedeli legati al quel rito "mai abolito".
Altri amici mi hanno confermato la stessa impressione. Il che ci faceva riflettere sulla differenza tra la comunicazione "scritta" (in cui "parlano" solo le parole riportate) e la comunicazione "non scritta" (in cui il dare una particolare enfasi anche solo ad una singola espressione può cambiare molto il senso del discorso rispetto alla sua esatta trascrizione, come ad esempio il fatto che il cardinale abbia alzato il tono di voce nel rivolgersi accoratamente al Papa).
Domenica 27: chiesa di santa Maria sopra Minerva, Messa Pontificale in rito tradizionale in latino celebrata da mons. Rifan, amministratore apostolico di Campos. Nell'altare riposano le spoglie di santa Caterina da Siena:
Nell'omelia mons.Rifan pure si è rivolto al Papa dicendo che anche noi fedeli legati alla liturgia tradizionale in latino siamo cattolici. Ed ha ricordato che proprio in questa forma liturgica sono chiarissime le verità di fede, specialmente per quanto riguarda la presenza reale e la transustanziazione. Perciò è una forma liturgica assolutamente adatta alla Nuova Evangelizzazione.
Domenica 27: chiesa di santa Maria sopra Minerva, Messa Pontificale in rito tradizionale in latino celebrata da mons. Rifan, amministratore apostolico di Campos. Nell'altare riposano le spoglie di santa Caterina da Siena:
Nell'omelia mons.Rifan pure si è rivolto al Papa dicendo che anche noi fedeli legati alla liturgia tradizionale in latino siamo cattolici. Ed ha ricordato che proprio in questa forma liturgica sono chiarissime le verità di fede, specialmente per quanto riguarda la presenza reale e la transustanziazione. Perciò è una forma liturgica assolutamente adatta alla Nuova Evangelizzazione.
Ora in televisione tutti stanno attendendo il papa in piazza san Pietro per la giornata delle famiglie.
RispondiEliminaAltre immagini anche qui:
RispondiEliminahttp://www.campariedemaistre.com/
Non vorrei mancare di rispetto, ma il vdr li riceverà? su tv 2000 c'è l'incontro con le famiglie....Lupus et agnus.
RispondiEliminaMa qualcuno sta vedendo in televisione il circo organizzato in Piazza San Pietro???? Adesso stanno parlando i fratelli Taviani noti registi comunisti. Per loro c'e' posto: per altri no....
RispondiEliminaPiena continuità.
RispondiEliminaMessaggio del segretario di stato.
L'anno scorso Bertone. Quest'anno Parolin.
Comunque Deo gratias per il pontificale in san Pietro e per gli altri momenti.
se non altro bertone l' anno scorso era a roma, parolin e' uscito oggi dall' ospedale a padova dov' e' stato operato circa 10-12 gg fa, di...? segreto di stato.
RispondiEliminaprobabilmente, ma sono molto maligna, qualcuno in segreteria di stato ha preso il messaggio di bertone dell' anno scorso, lo ha parafrasato e riutilizzato.
Rosa
L'omelia di mons. Pozzo ai vespri giovedì sera era tutto sommato solo un fervorino. Personalmente non mi ha fatto una grandissima impressione, a differenza di mons.Schneider.
RispondiEliminaL'omelia del cardinale Castrillòn Hoyos pure sarebbe stata noiosa, se non avesse avuto quell'improvviso guizzo che ti fa finalmente capire come stanno le cose.
Come infatti ho tentato di far notare nel breve frettoloso post di oggi, il cardinale ha letteralmente cambiato tono di voce nel rivolgersi accorato al Papa.
Da ciò ho dedotto non solo che il cardinale è sinceramente ben disposto nei confronti della liturgia tradizionale, ma è anche in qualche modo scottato dalla piega degli eventi di questo pontificato.
E riesce a manifestarlo pubblicamente con un'omelia che, qualora venisse trascritta e pubblicata, sembrerà solo il solito fervorino passeggero. La stampa non potrà etichettarlo.
Anche mons.Schneider ha rimarcato la voce, quando utilizzava aggettivi come "eucaristico" e... "stalinisti".
Una brutta impressione me l'ha data il messaggio di benedizione di papa Francesco (firmato peraltro da Parolin): è il solito messaggio preconfezionato che si dà a tutti i pellegrini ricordando il loro pellegrinaggio e il loro "culto pubblico". Sic. Neppure un minimo vago accenno alla liturgia.
RispondiEliminaUna pessima impressione me l'ha data invece il gruppo di Familia Christi.
Sono stati totalmente assenti da ogni evento del pellegrinaggio, tranne l'unico condotto da loro (la raffazzonata via crucis ieri pomeriggio).
ho guardato sul sito del vaticano, news .va, se c' era qualcosa sul pellegrinaggio, ma non ho trovato NULLA. ma forse ho guardato male. avete informazioni diverse ?
RispondiEliminachi sono Familia Christi ?
rosa
Dunque, per vedere come è stata riportata la notizia del pellegrinaggio sono andata a visitare alcuni siti:
RispondiEliminaecco la breve rassegna stampa di quei siti che quotidianamente si occupano di quel che succede in Vaticano e più in generale dell`attualità della vita della Chiesa:
Osservatore Romano: niente
News.va: niente
Avvenire: niente
Vatican Insider: niente
Il Sismografo: niente
La Bussola: niente
Finora non una parola è stata scritta sul pellegrinaggio, la concomitanza con la giornata della famiglia non ha impedito a quei siti di menzionare la consegna del premio Ratzinger e tante altre notizie, basta verificare.
infatti, Luisa, non ne parlano i media non cattolici, ma neanche quelli cattolici, almeno i principali. Ed il papa ha il tempo di consegnare il premio intitolato a BXVI, ma non di ricevere - ma e' stato chiesto? - una delegazione del Summorum.
RispondiEliminaSi ricevono atei, protestanti, ortodossi, ebrei e musulmani, ma i cosidetti tradizionalisti, no !
rosa
Da considerare che, da impostazione e proclami, si tratta di "tradizionalisti con la bocca cucita".
RispondiEliminaNon basta neppure quello per farsi accettare.
Sono stata al pellegrinaggio dell'anno scorso al quale ho partecipato con immensa gioia! Quest'anno, invece, ho preferito... rimanere a casa! Immaginavo un "benvenuti" di totale o parziale indiferenza. Mi sento sempre più estranea a questo "nuovo corso" discriminante ed intollerante!
RispondiEliminaCon la bocca cucita o con la bocca aperta, la liturgia tradizionale e` essenziale. Questo e` il modo in cui prega pubblicamente la Chiesa. Sangue, lacrime e sudore. Complimenti ha chi organizzato e a chi e` andato.
RispondiEliminami duole dirlo ma l'omelia del cardinale è iniziata bene ma finita male è stata nell'ultimo passaggio allineata con le direttive bergogliane apertura al mondo e accoglienza dei nostri fratelli che professano altro credo sostanzialmente Messaggio del papa Francesco a firma del nuovo segretario di stato un prestampato di circostanza deludente effetto papa Bergoglio calo dell'affluenza dei fedeli un calo molto vistoso si sono riempiti solo i banchi dell'altare della cattedra disertano alla funzione parecchi sacerdoti i francescani quanto ai frati e le suore dell'immacolata da notare nella basilica vaticana la loro spiccata assenza il pellegrinaggio summorum Pontificum è stato un flop parecchi fedeli dell'italia centrale circa 200 famiglie hanno preferito passare la festa di Cristo Re con la Fraternità Sacerdotale San Pio X a Lourdes per annuale pellegrinaggio massiccia affluenza a Rimini per il convegno promosso dalla Fraternità sacerdotale San Pio X distretto italiano .
RispondiEliminaAnch'io confermo l'impressione che si tratti di "tradizionalisti dalle bocche cucite".
RispondiEliminaMa nemmeno tale atteggiamento è stato sufficiente per guadagnare un salutino dal Papa. Quella benedizione preconfezionata stilata da Parolin è stata una vera frustata sulla schiena.
L'Opera Familia Christi è un'associazione giovanile romana che conta anche alcuni seminaristi e un diacono (oltre al sacerdote che la guida) e che celebrava una dignitosa Messa domenicale Vetus Ordo nell'antica cappella di Palazzo Altemps. Per questo motivo vengono talvolta erroneamente considerati tradizionalisti, anche se la loro formazione non prevede affatto (né loro cercano) momenti Vetus Ordo.
RispondiEliminaLa lettera di Parolin scritta tutta in maiuscolo,una sciatteria che non si fa nemmeno sui blog in internet. Sembra scritta velocemente dall'ultimo impiegato imbranato
RispondiEliminadella serie non vedo, non sento ma neanche parlo ...
RispondiElimina* i partecipanti "bocche cucite" non dicono niente,
* la stampa "bocca cucita" non dice niente
* il papa parla (per non dire niente) via bigliettini di terzi formato sms
firmate! che abbiamo una lotta da fare insieme, ci dicevano. sai che bella lotta, tutti in silenzio
Se fosse un silenzio adorante, caro hpoirot, sarebbe cosa buona e giusta.
RispondiEliminaMa col silenzio in genere parla l'indifferenza.
Da parte dei partecipanti, si manifesta cin la superficialità acritica nei confronti dei problemi, forse nella vaga speranza che le cose procedano da sole.
Da parte della gerarchia, purtroppo la glaciale indifferenza dimostra ostilità e disprezzo, del resto espresso da Bergoglio in diverse occasioni.
Queste 'distanze' possono superarsi con la testimonianza o col dialogo.
Alla tesimonianza sono sordi perché infarciti di pregiudizi, il dialogo stranamente lo concedono a tutti tranne che a chi ama la tradizione.
A questo punto, tuttavia, è lecito dubitare della saggezza di chi si lascia guidare da pregiudizi...
Buongiorno e buona domenica a tutti!
RispondiEliminaNon so se il pellegrinaggio è stato un flop, non mi è chiaro chi era presente (erano presenti la FSSP e l`ICRSS?) e i numeri che sembrano ormai LA garanzia d qualità non mi impressionano.
L`assenza dei frati e delle suore dei FFI è di per sé significativa del nuovo corso che intimorisce i pochi Pastori che non erano ostili ai cattolici tradizionali, il messaggio che si dice essere del Papa era, come l`anno scorso, un testo del Segretario di Stato, l`anno scorso Bertone, quest`anno, visto l`operazione di Parolin, è stato scritto da non si sa chi. Che siano diminuiti i fedeli può aver numerose cause e non sta a me giudicare visto che ho seguito il tutto da casa mia, ma mi sembra di poter dire che in modo più generale la "rivoluzione bergogliana", che sta gettando lo scompiglio, suscitando l`entusiasmo enfatico e idolatrico degli uni e la confusione e apprensione di altri, sta anche avendo come beneficio secondario per chi ha sopportato molto male la nuova, anche se piccola, visibilità e presenza sulla "scena ecclesiale" dei cattolici tradizionali e cioè creare nuove divisioni fra di loro.
Quando vediamo alcuni, fino a ieri indomiti portaparola della buona battaglia in difesa della Tradizione e della Sacra Liturgia Antica, diventare duri e intolleranti censori di chi non fa che pensare, sentire e dire quel che loro stessi penavano sentivano e dicevano prima, credo di poter dire (ma spero di sbagliarmi) che la simbiosi trasversale fra le diverse anime di quel che è stato chiamato "mondo tradizionalista" è diventata un`utopia.
Mi sembra di osservare un indurimento delle posizioni con i "buoni" cattolici tradizionali qui e i "cattivi" là (i criteri di misura già li vediamo), i buoni scelgono il silenzio verso l`autorità ma, oggi,danno addosso a chi sceglie di non tacere e chi non tace, sentendosi aggredito, anche da ex-amici, rischia di diventare più virulento.
Prima c`era sempre la FSSPX in mezzo alle querelles, i conservatori conciliari già agivano per tentare di imbavagliare i tradizionalisti, ma oggi mi sembra che si è aggiunto un altro fattore di divisione che temo sarà molto efficace.
Se non si presta attenzione, se non si manda i neuroni in vacanza, se non si fa prova sì di prudenza ma anche di furbizia, se ci si lascia portare e trasportare sull`onda dell`emozione che sembra tutto appiattire e nel contempo esacerbare, se si lascia l`emozione, le emozioni dovrei dire, offuscare la luce della ragione, temo che la rivoluzione bergogliana, riuscirà anche a paralizzare quel movimento così pieno di speranza che il Summorum Pontiicum aveva affatto nascere e che riconosceva e portava alla luce anche lo straordinario e coraggioso impegno di chi, in trincea, da decenni ha lottato per la conservazione della Santa Messa Antica.
Ma qual'era il fine di questo pellegrinaggio? semmai ce n'era uno comune? qualcuno puo' dirmelo?
RispondiElimina* Il boss della SanPietro ha inviato un messaggio dicendo che i pellegrini devono essere "pontefici" tra le due messe perché possano fecondarsi come vuole il MPSP (molti partecipanetyi non erano d'accordo perché é una bilateralità impossibile e inesistente).
* L'Opera Familia Christi è un'associazione erroneamente considerata tradizionalista, che non prevede affatto momenti Vetus Ordo.
* chi ci é andato con lo spirito di questo blog auspica invece innanzitutto (alcuni solo) momenti Vetus Ordo
* chi ci é andato con lo spirito di MiL ... beh bisognerebbe chiedere a ogni persona perché mi sa che ciascuno aveva la sua propria idea.
* la posizione di Schneider non é la stessa di Hoyos.
e ci vendete tutto questo per Tradizione?? Anche se fosse stato più seguito sarebbe comunque stato un niente di fatto che non porta da nessuna parte, perché non si sa neanche dove si vuole che ci porti!
mi sono fatto una ricognizione, con un programmino che va oltre google search.......zero! Indifferenza totale a parte i blog di area tradizionale! Una vergogna!
RispondiEliminaQuesta mattina mi sono visto la giornata della famiglia che avevo registrato ieri...........saltimbanchi, cantati di professata area antagonista, registi comunisti, catecumenali a go-go, compreso il monopolio delle interviste in piazza con questi qua,grazie alla sapiente regia di Boffo, senza parole.
...e intanto siamo arrivati alla Festa di Cristo RE: la domenica più anticonciliare dell'anno...
RispondiEliminaSe il modernismo é il collettore di tutti gli errori come diceva papa San Pio X, Mons. Lefebvre aggiungeva che il culmine dell'errore conciliare risiede nella detronizzione della regalità di Cristo nella società
(vedi libro "Ils l'ont decouronné")
Questo serve: persone "da dentro" che come fecero i FI sollevano i problemi teologici della dottrina conciliare, ben più che questi pellegrinaggi in stile "fin che la barca va..." dove si improvvisa senza un filo comune nella speranza (dice bene mic) vaga che magari poi succeda qualcosa.
Guardare per informarsi, poi, quando già si sa quel che si vedrà e si ascolterà, quando già si sa chi avrà in mano la regia e i microfoni, si può anche scegliere di astenersi.
RispondiElimina* chi ci é andato con lo spirito di questo blog auspica invece innanzitutto (alcuni solo) momenti Vetus Ordo
RispondiEliminaqui ti sbagli e anche di grosso, hpoirot.
Ti sembra che lo "spirito di questo blog" auspichi solo momenti di Vetus Ordo? Che comunque da ora in poi chiameremo più appropriatamente Ritus Antiquus, perché quel Vetus non ci piace...
Ti sembra che noi siamo "quelli dalle bocche cucite"?
Ovvio che difendiamo (resistendo) la Santa Messa, che è il Sacrificio di Cristo e dunque il cuore della nostra Fede.
E' vero infatti che la Liturgia è "culmine e fonte" della Fede arriva e ci arriva dal Trono dell'Altissimo e anche perché ad essa tutto si porta e confluisce e da essa tutto ci viene...
Ma, poi, è necessario portare nella vita i frutti sempre nuovi della Liturgia, che non sono solo per noi ma per "i molti" che accolgono il Signore.
E dunque, per questo motivo e con questa spinta, non si può non curare e promuovere anche la condivisione, la diffusione e, quando serve, anche la difesa della Fede.
La liturgia porta con sé la dottrina l'insegnamento, la Verità e la Carità, perché tutti abbiano la possibilità di riconoscere a accogliere il Signore che in essa si fa Presente fino alla fine dei tempi, perché è con noi "tutti i giorni".
questo blog é l'eccezione alle "bocche cucite" (non l'ho detto prima solo perché lo ritenevo scontato)
RispondiEliminacontrariamente ad altri pellegrini del SP credo (e spero) che chi é su questo blog faccia una netta distinzione tra le due messe e abbia capito le profonde differenze.
anche chi partecipasse a entrambi i riti, spero capisca la distanza tra i due. ecco quello che intendevo con quel
i lettori di questo blog auspicano ... momenti Vetus Ordo
sottointeso molto più di altri
Papa Francesco riuscirà a soffocare= neutralizzare il Summorum Pontificum come lo ha fatto nella sua Diocesi in Argentina.
RispondiEliminaReduce dalla Santa Messa a Santa Maria sopra Minerva. Chiesta strapiena e molta gente in piedi. Presenti sacerdoti dell'ICRSS e della FSSP. Assistevano alla Santa Messa le Suore Francescane dell'Immacolata Concezione. Grande partecipazione. Ma soprattutto una nota fondamentale: la maggior parte dei sacerdoti presenti erano giovani o giovanissimi. E questo e' veramente un segnale di vera speranza.
RispondiEliminaPapa Francesco riuscirà a soffocare= neutralizzare il Summorum Pontificum come lo ha fatto nella sua Diocesi in Argentina.
RispondiEliminaNon lo darei così per scontato e non mi fascerei la testa prima di essermela rotta, Deo adiuvante.
Nel frattempo, preferirei gustarmi la bella notizia di RIC, ringraziando il Signore e sperando che la fedeltà permanga.
chiedo ancora se qualcuno ha notizie: è ripresa la Messa usus antiquus (così Mic è contenta) a Milano e Monza ?
RispondiEliminaGrazie
Rosa
Mi sono recato a Roma in occasione del pellegrinaggio. Venerdì, S. Messa celebrata da Schneider, chiesa piena gente in piedi, molti sacerdoti, presenti quattro suore FI, i benedettini dell'Immacolata, altri rappresentanti di ordini tradizionalisti stranieri. Assistevano al rito SE mons Rifan e mons. Agostini (cerimoniere pontificio).
RispondiEliminaLa S. Messa in S. Pietro ha visto una contrazione di fedeli rispetto allo scorso anno. Erano presenti pochissimi sacerdoti italiani, assenti i benedettini di Norcia, assenti i FI. Presenti solo quattro presbiteri dell'ICRSS più il superiore, presenti i benedettini dell'immacolata e rappresentanti di altri ordini tradizionali esteri. Assistevano al rito SE mons Pozzo, SE mons Rifan, SE mons Schneider, a parte Hoyos (ultraottantenne, non elettore, privo di incarichi) assenti i cardinali, in particolare quelli di Curia.
Una Voce Internationalis non ha partecipato all'evento, grande presenza di fedeli esteri, nutrita la delegazione brasiliana. Gli italiani erano pochi, tant'è che i francesi e gli americani hanno minacciato che al prossimo pellegrinaggio non inviteranno, o comunque ignoreranno gli italiani poiché troppo divisi. Infatti pochi giorni prima del pellegrinaggio i Toscani (Magione esclusa) volevano creare un altro coordinamento nazionale oltre a quello che già ed ha contribuito all'organizzazione del pellegrinaggio.
Il messaggio del Papa era proforma, adatto ad ogni occasione, ci si poteva aspettare altro? No.
Secondo me è stato un bellissimo evento, positivo per il mondo tradizionale, ma si avvertiva che il clima era cambiato: la gente era di meno scoraggiata dalle posizioni progressiste di Francesco, il clero ha partecipato in maniera contenuta e udente mente per paura di ritorsioni ( pochi dall'ICRSS, nessun FI, da Norcia nessuno, assenza rumorosa dei cardinali sponsor come Burke, Canizares, Ranjith, Brandmuller, Piacenza), il clima era da "ultimo dei mohicani", vedi anche le prediche tutte rivolte al Papa per fargli capire quanto siamo cattolici e uniti a Lui e al suo magistero.
L'inferiorita nel numero e l'insignificanza che rappresentiamo agli occhi della Chiesa era ben visibile all'uscita dalla basilica in cui bisognava farsi largo tra migliaia di neocatecumenali e cattolici con i palloncini convenuti a Roma per il megaraduno delle famiglie.
Mentre entravano in basilica mons. Guido Marini era sul sagrato che organizzava con i cerimonieri la liturgia papale di stamane, inutile dire che non si è accodato ed ha evitato qualsiasi forma di partecipazione.
Che dire? È un periodo critico, ma andiamo avanti.
Micus
Luisa, erano sempre presenti la FSSP, un nutrito gruppo di suore francescane dell'Immacolata, l'ICRSS, varie piccole comunità tridentine (p.Jean, i cistercensi, ecc.), oltre che associazioni laicali come Lepanto ecc.
RispondiEliminaNon si può dire che sia stata un flop, la processione a San Pietro ha bloccato tutta via della Conciliazione. C'era forse il 10% in meno delle presenze che c'erano l'anno scorso.
C'era anche qualche malalingua (come quella velenosa signora che alcuni hanno soprannominato "il Trans") intenta a sparlare contro la FSSPX perfino in San Pietro... io però vorrei capire se la FSSPX sarebbe stata lasciata entrare in San Pietro senza "incidenti"... e capire pure se il Coetus Boccas Cucitas avesse mai avuto interesse a invitare la FSSPX al di là del semplice "far numero". Infatti la Tradizione non è un'esclusiva né della FSSPX né di altri istituti né di Ceti Internazionali Bocche Cucite.
Se proprio vogliamo parlare dei punti negativi del pellegrinaggio, la prima cosa che ho da dier è che gran parte del pellegrinaggio era "infrancesato" (si parlava troppo francese... perfino mons.Rifan ha fatto un pochino di omelia in francese). Eppure i francesi non erano poi tanto "maggioranza".
Ieri il libretto della liturgia aveva, nell'ultima pagina, l'elenco dei canti eseguiti dalla scuola francese di Santa Cecilia: per ogni canto si indicava l'autore, nome francese, cognome francese, parroco o prevosto o organista della parrocchietta francese tal dei tali nella regione francese tal dei tali.
Quella è musica di tutta la Chiesa, anche se sono tutti autori francesi; volerlo specificare è un campanilismo infantile (è come se si volesse dire che la Tradizione cattolica è un fenomeno esclusivamente francese).
Il resto del libretto poi era inutile: visto che era una Messa Pontificale, le formule che deve usare il popolo sono pochissime, e invece varie pagine erano dedicate al Canone e alla sua traduzione in italiano. Per seguire una messa in latino cantata o un pontificale, non c'è quasi alcun bisogno di libretti e foglietti. Un foglietto con le sole letture e le 5-6 risposte del popolo sarebbe già stato più che sufficiente.
X completezza di informazione aggiungo che due benedettini di Norcia erano presenti stamane alla messa in Santa Maria sopra Minerva
RispondiEliminaDue benedettini di Norcia erano presenti anche ieri. Le SFI hanno partecipato alla Messa di Schneider e, stamattina, a quella di Rifan.
RispondiEliminasuggerimenti per il prossimo pellegrinaggio, se ci sara' e se qualcuno degli organizzatori legge questo blog (Mic, ti c' eri ?):
RispondiElimina1) smettere le divisioni e l' atteggiamento "io sono piu' tradizione di te" o "io sono piu' fedele al Papa di te",
2) smettere di ostracizzare la FSSPX ed anche i pochissimi sedevacantisti, ma invitare TUTTI, anche i non strettamente seguaci, diciamo cosi, della MEssa VO,
3) informarsi PRIMA delle gran cerimonie od eventi in Roma o Vaticano per evitare sovrapposizioni,
4) scegliere un finesettimana in coincidenza, non dico di Natale o Pasqua, ma di feste per rendere piu' facile il raggiungere Roma.
Rosa
Errata corrige, al pontificale in S. Pietro erano presenti due benedettini di Norcia.
RispondiEliminaMicus
Cara Rosa,
RispondiEliminai tuoi suggerimenti logistici, molto pratici e validissimi erano stati dati anche l'anno scorso.
Quanto alle divisioni, l'anno scorso avevo scritto questi commenti riflessivi ma anche partecipativi:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/09/il-popolo-summorum-pontificum-quid.html
e anche questo
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/09/pensieri-in-liberta-sul-pellegrinaggio.html
avrei anche un altro suggerimento: organizzare pellegrinaggi in qualche altra citta', italiana o no, importante per la fede: Assisi, Siena, Fatima, L ourdes, o dove ci sono famose abbazie o reliquie, come padova. pellegrinaggi piu' piccoli, magari, con minor giorni, ma appunto per cio' piu' facili da organizzare, e nel corso dell' anno. magari anche qui senza discriminazioni, tipo: ma a quel santuario ci va la FSSPX, quindi noi no.
RispondiEliminaRosa
Rosa, le divisioni ci sono solo perché alcuni si credono più furbi degli altri e vogliono avere l'esclusiva della Tradizione, come se la Tradizione fosse una qualsiasi attività prestigiosa. Ogni iniziativa che promuova la messa tridentina è ben accetta a patto che non diventi uno strumento per etichettarsi e per opporsi a qualcun altro.
RispondiEliminaPurtroppo anche attorno al CISP ronzano alcuni volponi che pensano di farsi belli promuovendo una loro idea e spacciandola per Tradizione.
Le sovrapposizioni in vaticano purtroppo ci sono perché anche se avvisi con dieci anni di anticipo, un mese prima qualcuno in vaticano può fissare un'iniziativa che si sovrappone a quella prenotata da te: non c'è scampo,magari lo fanno addirittura apposta.
se in VAticano ti organizzano una cosa, bon, si cambia in corsa il programma e tutti in Piazza S.pietro con striscioni Sp a gridare e far asino, come dice il papa. Piazzandosi di fronte alle telecamere e dicendo chi si e' e perche' si e' li. e poi si posta su youtube. o si pensa che tv2000 e radiomaria abbiano il monopolio dell' informazione oggi ?
RispondiEliminai giovani guardano youtube, non tv2000
rosa
con striscioni Sp a gridare e far asino, come dice il papa. Piazzandosi di fronte alle telecamere e dicendo chi si e' e perche' si e' li.
RispondiEliminaDovevano chiamare Rosa a organizzare ;)
Alla Messa di mons. Rifan s'è visto anche un seminarista dell'opera Familia Christi; chissà, magari ieri sera avevano letto questa pagina. So che il loro responsabile normalmente non gradisce che i seminaristi vadano alla Messa tridentina. Magari non c'è neppure da biasimarli: chi è in attesa di un qualche riconoscimento diocesano, tutto vuole fuorché guai con vescovi e vicari...
RispondiEliminaM ic, a volte penso che avrei fatto meglio a far l' organizzatrice di viaggi invece che il medico...e' che a volte bisogna improvvisare ed essere meno " paludati" e burocratici. quando ho letto la proposta di quel gruppo tiscano, mi sono scompidciata. vogliono fondare un partito o cosa ?
RispondiEliminaalllora, da chi era per altro a casa, c' era la manifestazione della famiglia, nota da tempo ? bene: si organizza una vistosa presenza con bandierone, canti, striscioni e fotocamere che riprendono eostano non solo sui siti, ma amche su youtube, onde farsi conoscere.
i religiosi, ovviamente, devono stare " coverti" , ma i laici ???
ROSA
Rosa mi sembra sulla pista giusta.
RispondiEliminaForse la causa della tradizione beneficerebbe da un approccio simile a quello della sinistra radicale, di cui non si condivideranno gli obiettivi, ma di cui si puo` certo apprezzare la tattica. Traduco in fretta le 13 regole di Saul Alinsky ( http://en.wikipedia.org/wiki/Rules_for_Radicals):
1. Il potere non e` solo quel che hai, ma quel che il nemico pensa che tu abbia.
2. Mai andare fuori dell'esperienza pratica della tua gente.
3. Quando possibile, andare fuori dell'esperienza pratica del nemico.
4. Fai che il nemico obbedisca ai suoi regolamenti.
5. Il ridicolo e` l'arma piu` potente dell'uomo.
6. Una buona tattica e` quella che diverte la tua gente.
7. Una tattica che si trascina troppo a lungo, diventa un fardello.
8. Mantenere la pressione. Mai diminuirla.
9. La minaccia e` di solito piu` terrificante della cosa stessa.
10. La piu` importante premessa per la tattica e` lo sviluppo di operazioni che manterrano una costante pressione sull'opposizione.
11. Se spingi un negativo con forza sufficienza, passera` e diventera` un positivo.
12. Il prezzo di un attacco che ha successo e` una alternativa costruttiva.
13. Scegli il bersaglio, congelalo,
personalizzalo e polarizzalo.
bedware, il problema della sinistra radicale e' che affonda le sue origini nel satanismo, nel nichilismo, nel talmudismo, insomma nela male. l' avversario, di classe, di razza, politico, ecc, e' il nemico da abbattere a qualsiasi costo e con qualsiasi mezzo. dei veri cattolici non possono seguire alinsky, saul, nomen omen.
RispondiEliminapero' imparare dalla francia, manif pour tous , sentinele, manifestazioni contro i ministri ovunque questi vanno, sit in, ecc questo si puo'.
rosa
Se fossimo più "audaci" e decisi non sarebbe male.
RispondiEliminaForse non sapete perché non l'ho mai detto che non so se per riottenere la messa che avevano abolito a Gesù e Maria al Corso è stato più efficace il clamore mediatico fatto sui blog o la minaccia di celebrare in Piazza del Popolo (avevamo trovato un sacerdote e ci stavamo organizzando per la logistica).
La cosa più strana e anche deprimente è che mi sono dovuta sorbire un sentito messaggio di rimprovero da parte del sacerdote che era stato defenestrato.
Un diritto leso è un diritto leso, qualunque sia il contesto e, se il metodo è pacifico e corretto, al diavolo la burocrazia...
Poche parole per smentire quello che qui sopra qualcuno (sotto il nome "micus") ha voluto affermare in modo velenoso e infondato quanto ai c.d. Toscani. Anzitutto, non è vero che noi abbiamo chiesto di fare un nuovo Coordinamento, ma semplicemente di fondare su nuove basi un patto di consultazione nazionale fra organismi paritetici che agiscono come federazioni di associaizoni dedite alla liturgia tradizionale. Del resto, è noto a chiunque, Ecclesia Dei compresa, che ciò che attualmente esiste, NON è un coordinamento nazionale, che non è operante e che non rappresenta che una minima parte di quanti attualmente si impegnano per l'attuazione del motu proprio in Italia. Molte di quelle organizzazioni che vengono definite coordinamenti non sono affatto esistenti (il caso umbro è solo uno degli esempi che possono farsi), a differenza di quello toscano.
RispondiEliminaDetto questo, è facilmente dimostrabile attraverso le nostre pagine web, che il Coordinamento, pur non essendo stato affatto coinvolto nell'organizzazione del pellegrinaggio, non l'abbia affatto boicottato. Sul nostro sito compare da qualche settimana la locandina del pellegrinaggio, tutti i gruppi sono stati invitati a partecipare. Alcuni di essi l'han fatto in modo più massiccio, come la Magione, altri in modo più ridotto, ma quasi tutti erano presenti.
Spiace che chi intende costruire realmente sia (ingiustamente) accusato di fomentare le divisioni, quando nel panorama attuale pare che si debba costruire qualcosa, prima ancora di pensare a frammentarlo. Si guardi piuttosto alle vere cause che hanno determinato una partecipazione molto inferiore alle attese e certo non esaltante.
Daniele
eh, Mic, purtroppo ci sono molti piu' don abbondio che padri cristofori. di cardinal borromeo, poi, s' e' perso lo stampo.
RispondiEliminaoggi a milano gran festeggiamenti con il cardinale della comunita' peruviana e della loro tradizionale festa del SEnor d lor milagros. Donne con il cpo coperto, sacerdoti in talare, statue in processione...se dei tradi organizano che so una processione per Criso re oggi, secondo voi che succede? il cardianle partecipa .
Rosa
C'e anche Gene Sharp che ha legami con la CIA, e le cui tattiche descritte in "Waging Nonviolent Struggle: 20th Century Practice and 21st Century Potential" hanno animato i rivolgimenti in Ucraina ed in Egitto.
RispondiEliminaI capi dei vari movimenti tradizionali farebbero bene a studiare anche questo testo.
scua bedwere, non per riticare ancora i tuoi suggerimenti, ma visto com'e' andata in egitto, e considerando ancora l' influenza nefasta del protestantesimo angloamericano e dell' influenza sulla politica americana dello stato dei fratelli maggiori, eviterei da cattolica d' ispirarmi a documenti cia.
RispondiEliminaci basta il vangelo: anunciamo al buona novella dai tetti!
ci sono dei servizi interessanti sulla amnifestazione ed altro su rorate coeli
rosa
PER LA SIGNORA ROSA
RispondiEliminaNon è che fra cattolici dovremmo aiutarci a vicenda?
Le suggerisco di inviare il suo curriculum al CISP, gli ho sentito dire che dovevano allargare il trio organizzativo per affrontare le prossime edizioni.
Scriva dunque a cisp-at-mail.com
Eleonora
Si guardi piuttosto alle vere cause che hanno determinato una partecipazione molto inferiore alle attese e certo non esaltante.
RispondiEliminaDaniele
Non metto in discussione le vostre buone ragioni, E non credo che il lettore, che ha semplicemente riferito una notizia raccolta, fosse animato da spirito velenoso di divisione, come lo avete sommariamente qualificato.
Quanto alle vere cause della partecipazione molto inferiore, forse bisognerebbe avere il coraggio di riconoscere il disprezzo espresso da tutta la gerarchia attualmente regnante insieme al vescovo di Roma, lui in testa per il disprezzo, non per altro... compresa l'accoglienza glaciale dell'anno scorso del papa uscente, che solo alcuni giorni dopo non si è sottratto alla visita dei "circensi".
Così, solo per dirne una.
Per il resto, sono la prima a battersi da anni per le sinergie.
Non è facile sempre e con tutti, ma è bene insistere ed esternare il reciproco 'sentire'.
cara eleonora,
RispondiEliminanon volevo essere ipercritica, e ho gia' alluso che, da casa, e' facile dire e criticare. L' anno scorso sarei venuta, ma ho cominciato a leggete di esclusioni, divisioni, facce storte, ed ho cambiato idea. Anche quest' anno dixhiarazioni, critiche, tentativi di creare gruppetti iperorganizzati a mo' di partito, bocche cucite quando e' successo il patatrac dei FFI e non solo...e poi in generale a me i "movimenti" non piacciono, sono un cabpne sciolto. Suggerivo solo alcune cose perche' alcuni che eran la' si son lamentati. Poi si legge Cordialiter ed invece sembra che tutto sia stato perfetto.
Mic, certo se BXVI sapeva gia' che si sarebbe dimesso, poteva partecipare, tanto ormai, che cosa gli avrebbero potuto dire o fare ?
rosa
Rosa, ognuno faccia come meglio creda, a patto che sia conservata la dottrina cattolica. Non dico certo che tutti debbano studiare i manuali di radicali, massoni, marxisti, protestanti o satanisti. Dico solo che studiare le tattiche altrui, ritenere cio` che e` compatibile, rifiutare cio` che e` incompatibile, puo` servire a chi ha la maturita` spirituale ed intellettuale per farlo.
RispondiElimina"Gli italiani erano pochi, tant'è che i francesi e gli americani hanno minacciato che al prossimo pellegrinaggio non inviteranno, o comunque ignoreranno gli italiani poiché troppo divisi. Infatti pochi giorni prima del pellegrinaggio i Toscani (Magione esclusa) volevano creare un altro coordinamento nazionale oltre a quello che già ed ha contribuito all'organizzazione del pellegrinaggio. "
RispondiEliminaMa possibile avere una comprensione così cialtrona delendum cose?
Gli italiani non son troppo divisi: sono semplicemente disorganizzati e dopo la prima musata dell'anno scorso si è perseverato nel metodo del pacco già confezionato. Nessuna consultazione, nessun contatto, nessuna interazione e poi si pretende che allo schiocco di dita le famiglie si spostino a Roma tre giorni con la crisi che c'è per essere accolti nel l'indifferenza. Mah! Poi i Toscani capiscono la causa del l'intoppo, cercano di rimediare e di dare un vero impulso partecipativo con una rete di consultazione, qualcuno non capisce, qualcuno fa finta di non capire, qualcun altro non vuol capire. L.Moscardò
Mah! Poi i Toscani capiscono la causa del l'intoppo, cercano di rimediare e di dare un vero impulso partecipativo con una rete di consultazione, qualcuno non capisce, qualcuno fa finta di non capire, qualcun altro non vuol capire
RispondiEliminaItaliani disorganizzati e testoni :)
Si può sempre rimediare dagli errori. Sarà bene non ripeterli per il futuro.
La rinascita della Tradizione è una necessità che -come tutte le correzioni di rotta nella Storia della Chiesa- trae impulso dai laici. I chierici son troppo impaniati nelle curie, troppo minacciati dalle gerarchie, troppo soggetti a manovre, lo abbiamo visto chiaramente ad ulteriore ed ennesima riprova. Le Associazioni laicali, se funzionano, sono uno strumento efficacissimo. Qui c'è la necessità di muoversi ognuno nei suoi liberi spazi ma con unica tattica, coordinata realmente. Il cane sciolto vien presto accalappiato. Non possiamo più permetterci mezze figure. La gente va coltivata, curata, interessata, appassionata solo a quel punto si sposterà con sorprendente entusiasmo, ma a monte c'è un lavoro che non si improvvisa. Consideriamo che il "tradizionalismo italiano" è molto giovane, recente e non temprato da bellicosi eventi come altrove. È necessario non sbagliare oltre! L.Moscardò
RispondiEliminaCondivido il commento di Luis Moscardò, come lo facevo spesso ai tempi in cui lo leggevo su Mil.
RispondiEliminaMi vien da dire comunque che mi lascia una strana impressione vedere che i cattolici il cui solo torto è quello di amare e impegnarsi per la conservazione della Messa Antica debbano costituire gruppi con tanto di regolamento interno, gruppi che poi devono ancora coordinarsi fra di loro e firmare " un patto di consultazione nazionale fra organismi paritetici che agiscono come federazioni di associaizoni dedite alla liturgia tradizionale".
Ma non è stato detto che le due forme dell`unico Rito romano hanno la stessa dignità?
Il SP non è legge universale per la Chiesa?
Quanto complicato e tortuoso sembra essere l`accesso a quello che è stato definito un diritto, quanti difficili scalini bisogna salire per sperare di ottenere l`applicazione di quella che è stata definita una legge universale.
So che poi è arrivata l`Universae Ecclesiae con l`art. 19 concesso a chi il SP non lo voleva proprio, già un primo passo indietro, è vero che essere organizzati è una necessità vista l`opposizione accanita, e per la maggioranza del clero viscerale,alla Messa Tridentina, è evidente che i cattolici tradizionali sono quella che taluni godono nel definire una sparuta minoranza, e che dunque è di per sè meglio essere organizzati in modo efficace e intelligente, lo era già prima, lo è ancor più ora con la "nuova aria pura e fresca" che si respira nella Chiesa, ma allora che lo si faccia in modo direi pedagogico, già nel piccolo della propria realtà ma contando sui consigli e il sostegno di chi ha maggiore esperienza e il tutto in uno spirito fraterno che unisce.
Non è quel che mi sembra osservare, non sulla scena italiana.
E poi, più semplicemente, molto già dice di questa Chiesa che chi celebra la Santa Messa Antica debba lottare e varcare ostacoli di ogni genere e la tenace e ideologica (va molto di moda questo termine)ostilità del clero, mentre chi inventa nuove "liturgie", chi dissacra la Liturgia, chi la manipola in modo arbitrario, chi toglie e aggiunge, può farlo e può farlo non solo liberamente ma con l`avallo e l`incoraggiamento dei Pastori.
Cara Luisa, proprio con Moscardò (che conosco bene) si diceva ieri che le associazioni non dovrebbero neppure esistere in una situazione normale. Ma questa non è una situazione normale e siamo costretti a muoverci in modo tale da esser inappuntabili sotto il profilo canonico, all'interno delle disposizioni del motuproprio. Si dica quel che si vuole, ma il motuproprio non prevede la libertà di celebrare pubblicamente V.O. per i preti, se non con un coetus stabile di fedeli che ne faccia richiesta (per le messe private è diverso, ma non sono certo l'ideale e penso ne conveniate tutti). Ora, il succo della nostra esperienza è questo: 1) i laici sono incapaci spesso di formare un gruppo, non appartenendo alla medesima parrocchia e non conoscendo a fondo il motuproprio e la disciplina che ha instaurato. Spesso provano a chiedere ai preti e questi hanno paura a iniziare, anche quando hanno buone intenzioni. Quindi bisogna cercare di soccorrerli andando in loco, facendoli riunire e conoscere e soprattutto incitandoli a seguire la scaletta indicata nel motuproprio per ottenere ciò che è nel loro diritto di avere. Bisogna anche fargli capire che spesso serve molto tempo per ottenere qualcosa. 2) La c.d. veste giuridica (gli statuti) è anzitutto una stupenda tradizione ereditata dalle confraternite laicali fin dal Medioevo e quindi non ne capisco il disprezzo da parte di molti di noi. A parte questo, dotarsi di statuti e di rappresentanti (comunque essi siano chiamati) è segno palese di esistenza di fronte a vescovi e commissioni romane.
RispondiEliminaPer tornare "a bomba", tutti noi vorremmo che il clima fosse diverso e preferiremmo non doverci stracciare le vesti e sudare sette camicie per arrivare a qualcosa, ma allo stato attuale (con questo episcopato e questi sacerdoti, sempre con le dovute e apprezzabili eccezioni) non sembra che ci sia altra strada percorribile.
Ciò detto, la proposta che abbiamo fatto per un coordinamento nazionale è sul nostro sito: http://coordinamentotoscano.blogspot.it/2013/10/per-un-nuovo-patto-di-consultazione_22.html
Ma tengo a ribadire che lungi dall'essere un testo intangibile, è solo una miccia per accendere una franca discussione fra di noi e per arrivare a qualcosa di concreto nell'esclusivo interesse dei diritti dei fedeli, della S. Messa e della Tradizione.
Grazie ancora a Maria per aver spesso ospitato nostri interventi e avvisi
Daniele
Daniele,
RispondiEliminanello spirito in cui la illustri, che è anche il nostro, è il caso di riprendere la vostra proposta.
E' bene tenerne conto e cercare di promuovere quanto ha di positivo, penso anche integrando se è il caso (non l'ho ancora consultata) alla luce dell'esperienza appena conclusa.
L'organizzazione, non solo è opportuna per raccordarsi e perseguire un'azione comune. Diventa oggi tanto più necessaria quanto più ostica si fa la situazione nei confronti non solo del Rito - che ovviamente ci sta a cuore - ma della Tradizione tutta.
C'è da chiedersi se possa esistere una Chiesa che disprezza la sua Tradizione. E' questo il nodo da sciogliere, pur nell'ottica di quanto può essere rinnovato.
E l'azione non può non essere corale. I solisti, spesso per necessità o per i motivi più disparati non vanno da nessuna parte.
Nessuno può dichiararsi fuori dal coro e chi ha promosso e organizzato gli eventi mettendo insieme diverse realtà Summorum a questo punto, dopo una comprensibile impasse iniziale dovrebbe tenerne conto.
E qui vengo al punctum dolens. L'esigenza e la coralità che implica e vogliamo costituire non riguarda soltanto chi è arrivato al Rito tramite il Summorum. Dunque il Coetus Summorum è solo una fetta di coloro che hanno scoperto e ritrovato il Ritus Romanus nel 2007 (tra i quali ci sono anch'io) ma che non esaurisce tutti i fedeli che magari non lo hanno abbandonato e che custodiscono anche la consapevolezza che il Rito è portatore anche di un particolare limpidezza e fedeltà alla Dottrina perenne, che non è giuridismo, ma vita, giovinezza e fecondità della Chiesa nel Suo Signore.
Posta questa premessa, credo ci si debba far portatori di tutte la realtà tradizionale tentando di includere, vincendo ogni possibile renitenza ecclesially correct anche la FSSPX.
Chiunque si chiudesse a riccio per paura di contaminarsi o di non essere in comunione col papa solo perché nell'ambito nostro c'è chi non ha la bocca cucita (come me, tanto per fare un esempio), ma parla col massimo rispetto e non per se stesso ma dal Magistero perenne, ostacolerebbe una indispensabile ed ineludibile militanza, tutta spirituale e che ci appartiene tutta in quanto membra vive del corpo mistico di Cristo.
Abbiamo sperimentato quanto sia fievole e del tutto inascoltata, nel caso dei FI, la voce del Coordinamento Nazionale, che non ha avuto alcuna risposta - pur dovuta da parte dei pastori - che un comunicato stampa pubblico doveva pubblicamente smuovere. E' questa voce che deve acquistare maggiore spessore e autorevolezza.
Se questa autorevolezza non gliela dà una gerarchia che mi limito e definire imbelle, è bene che la acquisti con l'unità e la dedizione e la convergenza di volontà dei molti che siamo noi sull'unico principale obiettivo di tutti i suoi componenti: in primo luogo la Messa, ma poi anche le attività: incontri, convegni, pellegrinaggi, seminari nelle università pontificie (difficile, ma da provare) e quant'altro possa servire alla causa senza rassegnarsi né al ristagno né alla ghettizzazione.
Dopo Benedetto XVI, che ci ha provato, ma senza promuovere e dunque non efficacemente, ci troviamo addirittura di fronte ad un giro di vite che vede convergere molte volontà di chi conta e dei loro esecutori (tipo Radio Maria: ma qui c'è da notare che se il loro editore è Bergoglio, si dà il caso che sia anche il nostro, se non si tira fuori lui) o corifei vecchi e nuovi.
RispondiEliminaNon sarà facile ma, Deo adiuvante, dobbiamo almeno provarci.
Chi tra noi ha conoscenze che possono introdurre in realtà ecclesiali attualmente non raggiunte, deve adoperarsi perché si possa mettere in atto quanto ho prefigurato sopra.
Chi di noi si sente di poter dare il proprio contributo di presenza e di impegno negli eventi da attuare si faccia avanti.
Insomma, diamoci una svegliata, superiamo le divisioni e i pregiudizi che ci sono anche tra di noi, contiamoci e poi vediamo cosa si può fare e poi anche come e con chi...
Un'altra esigenza vorrei sottolineare, non abbastanza promossa. Anch'essa di difficile attuazione ma da non abbandonare, attraverso tentativi con gli agganci meno intransigenti: il dialogo con i pastori, purtroppo inesistente per uniderezionalità da coro monocorde conciliarista.
RispondiEliminaNessuno di noi rinnega il concilio, ma almeno vogliamo parlarne senza considerarlo il nuovo super-dogma su cui vanno ad infrangersi tutte le nostre istanze di confronto e di pastorale che non ci ignori o non ci respinga o addirittura ci disprezzi senza conoscerci perché parla a suon di pregiudizi stantii?
E' paradossale che una Chiesa rifondata sul dialogo non dialoghi proprio con la sua Tradizione.
Cara Maria, condivido pienamente le tue riflessioni. Quanto a noi, in Toscana, oltre all'attività in campo liturgico, abbiamo promosso anche presentazioni di volumi di p. Serafino Lanzetta e conferenze come quella tenuta in occasione dell'ultimo pellegrinaggio (quello del 2013). Avremo potuto fare di più e meglio, ma le forze non sono molte e il tempo di ognuno di noi è limitato, anche in considerazione del fatto che siamo laici, che abbiamo famiglie e lavoro...
RispondiEliminaRispondo solo quanto al discorso dei Frati dell'Immacolata: per quanto riguarda Firenze, il nostro Coordinamento ha agito, sostenuto i padri francescani e sicuramente ha dato il suo piccolo contributo al ripristino del centro di Messa. Quanto ad Aulla, attualmente la Messa è stata sospesa, ma lì non esiste un gruppo costituito di laici. La Messa era chiesta dalle Clarisse, anche se poi molti laici vi partecipavano, nonostante l'orario fosse poco praticabile. Ecco un altro buon motivo per costituire gruppi di laici...
Daniele
...confronto e di pastorale che non ci ignori o non ci respinga o addirittura ci disprezzi senza conoscerci perché parla a suon di pregiudizi stantii
RispondiEliminaAssolutamente condivisibile. Ma, bisogna dire ad onor del vero, che i pregiudizi (come ogni pregiudizio) hanno dei fondamenti. La reductio ad unum è possibile come azione di propaganda perché effettivamente esistono (come in alcuni commenti in questo post) posizioni radicali ed irriducibili, chiuse AD OGNI ALTRO METODO che non sia la condanna diretta e la chiusura completa dell' "epoca conciliare". Il che è praticamente un non-senso logico. Oltre ad essere un atto che non terrebbe conto della deformazione dottrinale di, praticamente, 3/4 dell'orbe cattolico!
Gli attacchi AUTOMATCI, ad OGNI INIZIATIVA, ritenuta A PRIORI inutile o "connivente", come quella invece assolutamente saggia e pertinente di formare un Coordinamento Internazionale Summorum, genera la creazione di ulteriori "fazioni". Questo di fatto. E in queste "fazioni" e divisioni ci sguazzano TUTTI. Tutti quelli che non hanno in mente l'interesse della Chiesa Cattolica, ma quello della fazione!
Nessuno può negare che OGNI ATTO contrario al radicalismo, è un atto che è potenzialmente e praticamente esposto all'attacco e alla "normalizzazione". Ma non si può ragionare in modo DUALE. Soprattutto in questo tempo. E questo alla luce del VANGELO, il quale ci insegna ad usare TATTICA, furbizia. Una "furbizia BUONA" che non deroghi alla Verità e alla Carità, ma che agisca con COGNIZIONE, con intelligenza, con tattica, per VANIFICARE la divisione basata SUL NULLA; come quella che ho letto in alcuni commenti qui.
Il mondo della Tradizione, che dovrebbe essere UNIVOCO E COMPATTO nella sostanza, che è la difesa e la diffusione della Dottrina della Fede Tradizionale, si divide spesso su FUMO, su metodi, su posizioni RADICALI che a volte davvero non si possono leggere, che danno il destro, immancabilmente, ad articoli al veleno e all'attacco continuo senza nessuna PIETA' e MISERICORDIA, attacchi che non fanno differenze e quindi sono certamente SBAGLIATI E CATTIVI! Ma, quello che è chiaro dal punto di vista morale, non lo è affatto da quello "politico" e propagandistico. Questi CALCOLI vanno fatti! E si deve provvedere di conseguenza! Il rischio di essere "normalizzati" c'è. MA NON SI PUO' NON CORRERE! Altrimenti l'altro rischio, molto attuale, è quello della damnatio memoriae e del rigetto totale!
Questo è quello che penso:
RispondiElimina-Basta con le chiusure "reciproche" tra gruppi e fraternità Tradizionali;
-Basta con le posizioni radicali in materia di Vaticano II e NOM;
-Basta con le pregiudiziali e gli attacchi all'opera delle fraternità Tradizionali, che per il solo fatto di ESISTERE e di diffondere la dottrina Tradizionale SONO BENEMERITE (e le benemerenze non si "guadagnano" solo su quante volte si attacca il Concilio o il Papa!)
-Basta coll' affibbiare ETICHETTE SEMPRE E COMUNQUE, spesso senza guardare ai contenuti delle obiezioni !!
Anche il commento di Stefano78, pur un po' troppo maiuscolato, è un ottimo punto di osservazione critica sul diffuso rincrudimento di certi ambienti.
RispondiEliminaLuisa, in parte ti ha detto Daniele: noi tutti vorremmo che le associazioni, comitati, coordinamenti e cavoli simili non esistessero perché il solo nome (ed io ci sono dentro fino al collo) mi fa pensare più a beghe condominiali o proteste da inceneritore che al culto da tributare a Nostro Signore.... Siamo invece a sperticarci e a rimettere tempo, denaro, energie, a sacrificare figli e famiglia per invogliare i preti a dir la Santa Messa! E' un paradosso incredibile! O stiamo a guardare e ci si becca tra capo e collo il novus ordo Missae con annesse baggianate di parrocchia, o si fa qualcosa, ma per far qualcosa con costrutto ci si deve dar struttura e regole d'agire.
Un'ultima cosa -di cui son profondamente convinto- ai nostri avversari va bene solamente, dico: solamente, perché noi siamo divisi rincruditi ed inorgogliti dalle persecuzioni e magari dalle vittorie in piccole scaramucce. Loro non sono niente, non hanno niente, non hanno entusiasmo, non hanno altro che vuote parole, e ridicoli atteggiamenti. Coraggio Amici, coraggio!
L.Moscardò
Daniele, Luis Moscardò, cari amici, sono felice che riusciamo ad intenderci e dovremo raccordarci ancor meglio. Darò via mail a Daniele le mie coordinate per contatti più diretti, pure necessari.
RispondiEliminaIntanto mi preme farvi una proposta per lìimmediato: perché non cominciamo con un'iniziativa che mi sta molto a cuore e dovrebbe stare a cuore anche a voi?
Penso a tentare il possibile per non perdere il prezioso punto di riferimento di Padre Lanzetta a Firenze (se lui è d'accordo, s'intende).
Guardate, qui parlo chiaro. Poi, nei contatti eventualmente e auspicabilmente da prendere, saremo più diplomatici.
Credo che la "deportazione" di padre Lanzetta in Austria non sia un serio vulnus solo per Firenze e Ognissanti e per l'oasi di eccellenza pastorale e culturale che rappresenta, ma per la Tradizione tutta. E' un punto di riferimento di quelli solidi. E non dico altro.
Allontanarlo significa vanificare qualcosa di vivo. vitale e vivificante per la Tradizione, suscettibile di irradiarsi positivamente in molte direzioni. E non lo si dovrebbe permettere.
Potreste per favore contattarlo, voi che gli siete più vicini e sapere cosa ne pesa. Poi vedremo il da farsi, che dovrà essere mirato (diretto alla o alle Autorità competenti) e rispettosamente ma sentitamente e fermamente documentato.
La reductio ad unum è possibile come azione di propaganda perché effettivamente esistono (come in alcuni commenti in questo post) posizioni radicali ed irriducibili, chiuse AD OGNI ALTRO METODO che non sia la condanna diretta e la chiusura completa dell' "epoca conciliare"
RispondiEliminaLa posizione di questo nostro blog è chiara e netta.
Ma è un'Agorà di confronto e di approfondimento che deve lasciar spazio - nei limiti del ragionevole - a punti di vista diversi, anche di segno opposto:
1. innanzitutto per non essere autoreferenziali
2. per prendere atto della realtà che è variegata
3. per esprimere, proprio in relazione a ciò che interpella, ciò in cui si crede e che si professa.
Poi i soliti corifei vecchi e nuovi e tutti quelli che vogliono trovare il pelo nell'uovo si servono di questo, che è solo un pretesto, per tentare di delegittimarci.
Entro il mese di novembre, il card. Varela di Madrid presentera' le dimissioni al Papa, al suo posto arrivera' da Roma il buon amico della tradizione Canizares, al suo posto Marini Piero da Pavia (aaah i pavesi!)
RispondiEliminaNotizia certa o la solita boutade?
RispondiEliminaMic, su Canizares a Madrid le voci in Spagna sono concordi. Su P. Marini le voci girano mi sa mesi, ormai. E ricordiamoci cio' che era stato scritto sulla pagina Wiki a suo roguardo a fine settembre.
RispondiEliminaSulla tua proposta per Padre Lanzetta concirdo appieno. e Firenze potrebbe essere la meta di un altro pellegrinaggio SP, tanto piu' che la Toscana mi sembra ben messa su questo fronte, senz' altro meglio che la Lombardia - ma se mi sbahlio, correggetemi.
Rosa
A Roma e' data per certa.
RispondiEliminaSiccome pero' tra Varela e Canizares i rapporti non sono idilliaci, pare che prima Varela voglia mettere a posto i tasselli nella conferenza episcopale spagnola, per evitare Canizares presidente, la mediazione dovrebbe essere tra Ricardo Blázquez Pérez e Juan Antonio Martinez Camino, piu' il primo che il secondo perche' amico da Canizares ma stimato da Varela.
per Maria: anche quanto all'ultimo problema che hai posto circa Ognissanti, ci siamo attivati e stiamo adesso per giungere ad una determinazione, ma non posso ancora dirti niente. Aspetto invece un tuo contatto in privato per il resto.
RispondiEliminaDaniele
p.s. per quelle voci sulla nomina mariniana: son cose vecchie: già a aprile se ne parlava assieme alla nomina di Parolin: http://rorate-caeli.blogspot.com/2013/06/for-record-rumors-parolin-next.html. Poi se quella di Marini sia stata congelata non saprei dire
segnalo ancora una volta il ficcante commento di ex orbe. osservare prego la foto postata a commento della festa della famiglia in Piazza San Pietro (ma aggiungono qualche erba all' incenso oggidi?)
RispondiEliminarosa
Anche andando a vedere i comunicati ufficiali della sala stampa, noterete 3 nomi ridondanti:
RispondiEliminaOuellet
Filoni
Muller
Si potrebbe pensare ad un pellegrinaggio SP italiano, in un santuario italiano. X quello internazionale si parla già della terza edizione sempre a S. Pietro in Vaticano, coinvolgendo maggiormente gli USA.
RispondiEliminaComunque vorrei dire ai toscani di confrontarsi prima con il CNSP italiano, perché non pensiate che allestire e gestire un coordinamento nazionale sia facile soprattutto se da soldi e puntando tutto sulla buona volontà delle persone.
Micus
Adsum!
RispondiEliminaMicus, ma è proprio quello che cerchiamo di fare e non da ieri: ci vuole un reale coordinamento tra le realtà effettivamente operanti sul campo.
RispondiEliminaCondivido l'idea del Pellegrinaggio italiano. Bisognava partire proprio così, pian piano, con umiltà e voglia di fare (più che di apparire). Coinvolgere realmente la gente, renderla partecipe: ci vuol pazienza e metodo! Poi consolidata la realtà nazionale su una quantità accettabile di pellegrini ormai coesi e "fidelizzati" puntare più in alto. Benedetta prudenza! L.Moscardò
Caro Moscardò,
RispondiEliminaniente è perduto. SI può ripartire dalle due esperienze di Roma, l'anno scorso e quest'anno, e provare a lanciare un pellegrinaggio magari per la prossima primavera, e magari per un santuario più a nord di Roma, ma comunque facilmente raggiungibile. Anche gli stranieri, se vogliono, possono partecipare.
Perché non a Firenze, Ognissanti, nella speranza di poter festeggiare padre Lanzetta non più costretto ad abbandonarlo...
RispondiEliminaPosto qui il commento di alcuni amici miei che hanno partecipato al pontificale di Castrillon Hoyos e ne sono rimasti profondamente commossi,per l'omelia (introvabile) definita bellissima,per l'atmosfera ed il raccoglimento,la processione per entrare, tutto splendido....però però, all'uscita sono pressocchè stati spinti fuori da altri pellegrini non del SP, con poca grazia, i gruppi francesi sono stati un 'pochettino accentratori', forse perchè più numerosi, coordinamento nisba, organizzazione inesistente, un certo 'senso di fastidio' da parte di chi controllava il flusso dei pellegrini, scarsa coesione e mancanza di feeling fra le varie componenti, questo è tutto, ora la palla passa a chi ha avuto l'occasione di parteciparvi per conoscere altri pareri( i miei amici ci tengono a conoscerli)Grazie..Lupus et agnus.
RispondiEliminaEffettivamente si è vericato un problema sia all'ingresso che all'uscita della basilica. Chi per vari motivi logistici non ha potuto partecipare alla processione, non è stato fatto entrare nella basilica pur dicendo ai gendarmi di essere un pellegrino SP e quindi si è perso il pontificale.
RispondiEliminaIn questo caso il problema è che non si avevano i soldi necessari per acquistare i pass d'ingresso alla basilica, che potevano permettere l'entrata e l'uscita senza problemi dalla basilica.
Per quanto riguarda l'uscita dalla basilica in quel caso va registrata una mancanza di buon senso da parte della gendarmeria vaticana e della polizia italiana, poiché ci hanno fatto uscire dallo stesso punto (palazzo sant'uffizio) in cui dovevano entrare i migliaia di fedeli convenuti per il Pellegrinaggio delle Famiglie. Era piu sensato farci uscire direttamente nella piazza S. Pietro.
Comunque nonostante queste mancanze che possono esserci in ogni manifestazioni di qualsiasi genere, è stato un pellegrinaggio bellissimo. Considerate che poi il tutto era coordinato da poche persone che dovevano pensare a mille cose (perché alla fine si sà, quelli che lavorano sono sempre gli stessi), quindi grazie di cuore!
Micus
perche', per entrare in S. Pietro ora ci vogliono i pass ?
RispondiEliminaRosa
Per entrare in piazza S.Pietro e in basilica,certo, ci sono anche i metal detector....file interminabili, poi chi va a S.Pietro va solo lì, per i musei vaticani altro pass ed altro biglietto, solo le udienze sono con pass gratuito, ma sempre pass ci vuole....e tanta, tantissima pazienza....
RispondiEliminabeh, capisco le esigenze di sicurezza, ma mi sembra che un conto sia passare il metal detector - questo succede anche a milano in Duomo - ed un conto pagare per entrare a pregare nella Chiesa Madre della Cattolicita'. e poi: pagare per entrare nella Casa del Signore, anche se e' vero che Dio e' in ogni luogo, e non per assistere all' udienza del Papa, pur sempre uomo ?
RispondiEliminanon so, mi par di udire un certo: " avete fatto un mercato della Mia casa..."
Rosa
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Un supermarket, uno entra, paga e compra ciò che vuole,qualsiasi cosa....urbem venalem atque mature perituram si emptorem invenerit....ecclesiam quoque.Salve, Rosa mediolanensis, Gallus Senonum te salutat.:D
RispondiEliminaGalle Senonum,
RispondiEliminaubi esne tu .
Rosa M.
All'anonimo delle 13.04 e a Mic: io c'ero sia l'anno scorso e quest'anno e a TUTTO il pellegrinaggio. La gente quest'anno - mediamente - era di più. Qualcuno può essere tratto in inganno dai posti a sedere in S. Pietro, ma quest'anno c'erano solo fedeli tradi (anzi un po' sono rimasti fuori nel caos), mentre l'anno scorso si erano infilati con noi molti altri fedeli. Prova ne è chi ricorda l'inizio della processione dell'annoscorso (pochi fedeli) e quella di quest'anno (molti di più). Inoltre eccetto forse la Via Crucis (ma anche per la difficoltà di trovare il posto) dove si era in pochi, gli altri avvenimenti - penso - siano stati partecipati mediamente di più. E' ovvio però che se ci fosse un coinvolgimento maggiore E UFFICIALE delle comunità o ordini religiosi Ecclesia Dei, i numeri sarebbero molto maggiori. Ma questo vuol dire, come nella Parigi Chartres, una preparazione più complessa e concordare tutto, per esempio, con le varie fraternità (FSSP, ICRSS, etc.). Infine, Roma DEVE diventare il pellegrinaggio della tradizione. Con il Papa da tutto il mondo.
RispondiEliminaAMDG
Luigi
PS: non ho contato il numero, ma la varietà e il numero di clero e religiosi mi è sembrata confortanta
Rosa,
RispondiEliminaNon si paga per entrare in basilica
C'è però la lunga fila dei controlli.