Ho ripreso questa notizia per condividere la soddisfazione del risultato ottenuto in Francia e la speranza che possiamo davvero far sentire la nostra voce anche su questi temi così scottanti e forieri di trasformazioni antropologiche inimmaginabili. Ribadiamo tuttavia la necessità che se ne parli in termini chiari e distinti dal trono più alto, con voce solenne, ripercorrendo i passi dei predecessori che, su questi temi non hanno mancato di richiamare credenti e autorità alle loro responsabilità davanti a Dio e alla storia.
Piuttosto, invece che incrementare le Giornate... di qualunque tipo, che vanno solo a incrementare una pletora di organizzazioni e di orticelli vari, puntiamo al sodo e concentriamo energie e attenzione a ciò che è prioritario e significativo, come queste mobilitazioni trasversali che davvero rappresentano gli 'anticorpi' per il risveglio di cuori e coscienze non più all'ammasso.
Piuttosto, invece che incrementare le Giornate... di qualunque tipo, che vanno solo a incrementare una pletora di organizzazioni e di orticelli vari, puntiamo al sodo e concentriamo energie e attenzione a ciò che è prioritario e significativo, come queste mobilitazioni trasversali che davvero rappresentano gli 'anticorpi' per il risveglio di cuori e coscienze non più all'ammasso.
Parigi, 2 febbraio. Ancora una volta la piazza si riempie per protestare contro l’imposizione nelle scuole, fin dalle elementari, di programmi di educazione all’identità di genere: un provvedimento che si aggiunge – ultimo tassello in ordine di tempo – a un mosaico già composto di matrimonio fra persone dello stesso sesso e di legge-omofobia, alla vigilia del voto in Parlamento delle norme sulla Gpa-gestation pur autrui (l’“utero in affitto”).
Una manifestazione ben riuscita, con centinaia di migliaia di persone, che i contrari – i media, francesi e non, e gli esponenti del governo Hollande – hanno tentato di demonizzare, segnalando nel corteo presenze di politici di estrema destra e bollando l’insieme come il corrispondente gallico dei tea party, secondo l’espressione del ministro dell’Interno Manuel Valls. Quanto le famiglie con i passeggini, o i “musulmani per l’infanzia”, che hanno sfilato insieme per i boulevard parigini, abbiano in comune con i militanti del movimento antitasse USA può spiegarlo solo chi ha adoperato questa similitudine. Vero è che, in un momento non idilliaco per il presidente e per il suo esecutivo, con l’occupazione che addirittura decresce, tanti francesi che per l’ennesima volta marciano “contro” non fanno piacere. Tant’è che al governo vi è chi ha chiesto ai partiti che sostengono Hollande di organizzare, a loro volta, una contromanifestazione a sostegno delle sue politiche antifamiliari.
Madrid, 1° febbraio. In piazza ci vanno circa 20.000 donne per protestare contro il progetto di legge sull’aborto proposto dal ministro della Giustizia spagnolo Alberto Ruiz-Gallardon, con slogan che fanno tornare indietro di oltre trent’anni. In realtà quella bozza non riporterebbe alla situazione pre-Felipe Gonzales, bensì a quella pre-Zapatero: l’aborto resta entro la 14ma settimana in caso di violenza nel concepimento o di rischio per la salute fisica o psichica della gestante; nel riferimento all’indicazione “psichica”, è evidente l’estensione della praticabilità: il passo indietro non è poi così significativo. Ma per chi ritiene l’aborto un dogma, in quanto tale da non discutere neanche per sbaglio, ogni pur minuscola limitazione della libertà di uccidere il concepito è peggio di un attentato terroristico. E la protesta sta pagando: il governo Rajoy non appare così convinto dell’iniziativa del titolare della Giustizia, tant’è che ha fatto slittare la discussione e l’eventuale voto all’indomani delle elezioni europee. Anche a Madrid, come a Parigi, se pure in direzioni opposte, la piazza mette in difficoltà l’Esecutivo su un tema eticamente sensibile.
Roma/Italia, 2 febbraio. Come ogni prima domenica di febbraio a partire dal 1979, da pochi mesi dopo, cioè, l’approvazione in Parlamento della legge sull’aborto, in ciascuna parrocchia italiana si celebra la Giornata per la vita. Si celebra? Ho eseguito un piccolo e tutt’altro che scientifico sondaggio: ho chiesto a qualche decina di amici sparsi per la Penisola se e in che termini, andando a Messa domenica scorsa, hanno sentito pronunciate le parole “concepito” e “aborto”. Otto su dieci mi hanno dato risposta negativa; degli altri due, uno ne ha sentito parlare per qualche secondo al momento degli avvisi, uno in modo un po’ più diffuso, con l’invito ad acquistare piantine per aiutare madri in difficoltà. Che i fedeli vadano sollecitati a sostenere le gestanti che non ce la fanno è sacrosanto; che i Centri di aiuto alla vita svolgano un lavoro encomiabile, salvando migliaia di vite umane, è qualcosa che merita riconoscenza da tutta la Nazione; ma che la cifra complessiva di 5.400.000 bambini ammazzati in Italia con l’aborto “legale” dal 1978 a oggi – una media di 150.000 all’anno, secondo quanto informa il ministero della Salute, per 36 anni – meriti qualche cenno, qualche minuto e qualche energia in più, ritengo che sia altrettanto indiscutibile. A meno che non si condivida l’assunto di Stalin, per il quale uccidere una persona è omicidio, ma uccidere un milione di persone è un dato statistico… A meno che non lo si condivida anche solo implicitamente, convinti della sua ineluttabilità.
Ciò che colpisce è che, sollecitati, gli italiani rispondono. La raccolta Uno di noi, tesa al riconoscimento giuridico in Europa dell’identità del concepito, ha raggiunto i due milioni di firme. La Marcia per la vita che si tiene da qualche anno nella seconda domenica di maggio [vedi Roma, 4 maggio - ndr] raccoglie adesioni crescenti. Entrambe le iniziative sono state benedette da Papa Francesco, il 13 maggio dello scorso anno (qualora qualcuno abbia dubbi sulla loro opportunità); nella esortazione Evangelii gaudium il Pontefice ha individuato nella “difesa della vita nascente” il legame intimo con la difesa di “qualsiasi diritto umano”, anche sul piano legislativo. I convegni che in queste settimane vengono organizzati da movimenti e associazioni ecclesiali in giro per l’Italia su famiglia e ideologia del gender vedono la partecipazione di volta in volta di centinaia di persone. Che cosa manca? Manca l’efficace coordinamento di queste iniziative e la spinta a indirizzarle verso una grande riedizione del Family day (posto che la prima edizione si è svolta non settanta, ma sette anni fa; perché mai non sarebbe possibile adesso?): per rendere chiaro a chi dai Palazzi fa uscire direttive sull’istruzione “di genere” nelle scuole, o vuol approvare leggi omofobia e sul matrimonio fra persone dello stesso sesso, che una parte significativa dell’Italia è fermamente contraria. E che al tempo stesso quel pezzo d’Italia è convinta che nel nostro ordinamento esistano delle discriminazioni che vanno rimosse e superate: sono le discriminazioni contro la famiglia, che rendono complicato sposarsi, mettere al mondo figli e farli crescere! Nel 2007, col Family day, ciò è stato affermato in modo chiaro, e ha prodotto i suoi risultati.
Si potrebbe replicare: che cosa impedisce di puntare a una manifestazione simile? I laici nella Chiesa hanno la responsabilità di iniziative di questo tipo, facciano pure… È vero, a tal punto che tanti laici questa responsabilità la sentono e la esercitano. Ma un Family day bis non può venir fuori per iniziativa di un singolo movimento o associazione: così non riesce, nel 2007 è andata diversamente. Senza nascondere difficoltà ed equivoci di ogni tipo, superare la rassegnazione implicita che ha portato a trasformare la Giornata per la vita (con poche lodevoli eccezioni) nella Giornata del silenzio (sulla vita) potrebbe riservare positive sorprese. Viceversa, sorprese negative verranno fuori dalla rinuncia a una iniziativa grande e coordinata: dal lato dei Palazzi, la percezione sarebbe – come è stato ultimamente – quella dell’irrilevanza di chi crede in certi principi, e quindi sarebbe intesa come un via libera al delirio legislativo; dal lato di chi protesta, pur con ragioni sacrosante, si accentuerebbe il rischio di derive estremistiche e radicali. Esserci tutti e in modo partecipe e convinto garantisce l’equilibrio della piattaforma con cui confrontarsi con le istituzioni; frammentarsi e lasciare alla libera, e talora anarchica, iniziativa, può rendere padrone del campo chi urla di più. Quando il solo urlo che dobbiamo puntare a moltiplicare è quello dei bambini che riprendano a nascere.
Alfredo Mantovano
fonte: La nuova Bussola Quotidiana
Ottima notizia dalla francia
RispondiEliminaJohn
La Francia è diversa dall'Italia: quando in Francia ci fu la riforma della scuola anni fa dopo le proteste degli studenti in piazza venne cancellata, la riforma della scuola in Italia ( riforma Gelmini) venne implacabilmente applicata nonostante le proteste in piazza degli studenti.
RispondiEliminaPiega "in parte" il governo perchè il matrimonio gay è ormai legge dello Stato.
RispondiEliminaClara
Beh, perlomeno vanno in strada a centinaia di migliaia, si fanno sentire, alcuni ci mettono la faccia e vanno pure in galera, nel nostro paese pieno di 'guerrieri' da armata Brancaleone, in quanti saranno? 4 gatti, come sempre, intanto ineffabili sindaci forzano le leggi e la 'sacra costituzione' per preparare la strada a 8 corsie ai matrimoni omo, marino docet, siamo sempre i soliti, tragicomici buffoni, bravissimi a prostituirsi col corpo degli altri, poi ci stupiamo dei giudizi feroci che danno di noi all'estero. Anonymous
RispondiEliminaParole forti, quelle di Anonymous.
RispondiEliminaMa c'è sempre speranza che riesca a svegliarsi qualcuno in più.
Mancano i leader.
Ma bisogna imparare a farne a meno...
Sì, parole forti, ma a cosa serve la legge per il cognome doppio se non per agevolare le adozioni gay? Si è chiesta, Mic il perché di questa stranezza che poi viene cassata come innocente proposta dato che in Spagna e Portogallo si usano da tempo 2 cognomi? All'epoca servivano per le divisioni dei beni familiari dei nobili, adesso servono per nobilitare i matromoni e non è un refuso....lei dice bene, meglio fare a meno dei leaders, visto poi lo spettacolo indegno dei nostri politicastri, ma i commenti esteri, a parte le laudes francischianae, sono feroci e non solo per il bungabunga e la chiudo qua, questo è un blog non politico e chiedi scusa per le divagazioni....Anonymous.
RispondiEliminaMancano i Vescovi...senza i quali il gregge non si raduna consistentemente ed efficacemente.Ma i Vescovi in Italia - a parte tre o quattro - sono per il politicamente corretto... Un timido segnale è stato dato nei giorni scorsi dai Vescovi del Triveneto: ma non sarebbe stato meglio che l'avesse dato la C.E.I.?
RispondiEliminaL'articolo non accenna minimamente all'atteggiamento omertoso della gerarchia cattolica e del vescovo di Roma riguardo al tema.
RispondiEliminaE' passato senza sottolineatura il recente incontro con Hollande, pur se preceduto da una lettera di più di centomila cattolici francesi che chiedevano al Papa di farsi interprete presso il presidente del loro "profondo disagio" di fronte alle note iniziative e decisioni del governo socialista.
Il papato è ormai in palese vacanza?
questo è un blog non politico e chiedi scusa per le divagazioni....Anonymous
RispondiEliminaE' un blog non politico, sì. Ma non possiamo chiudere gli occhi sulla politica che, come la fede, non è un fatto solo privato.
Cara sig.ra Mic,
RispondiEliminaPenso sia necessario un leader, altrimenti diventiamo dei cecchini isolati nell'attesa di essere eliminati. Purtroppo chi ci deve condurre in Cielo non lo fa.
cara Mic ed altri: la manif pour tous va in piazza dall' anno scorso con numeri ancora maggiori di quelli di domenica .
RispondiEliminaAll' inizio la stampa e la maggioranza socialista in parlamento ed il governo se ne sono infischiati, e la legge marriage homo e' stata approvata, forzando al massimo tutte le regole parlamentari. da quel momento la popolarita' di hollande e di altri ministri e' crollata, e la gente- la maggioranza reale non e' socialista- s' e' rotta di non essere ascoltata. ei movimenti di protesta e ribellione sono aumentati, diventando trasversali- destra, sinistra, cattolici, atei, musulmani, operai, contaidini, professionisti, studenti liceali, ecc.ecc. Inoltre, nonostante i varii tentativi del governo e della stampa di sinistra di dipingerli come fascisti e nazisti sia alcuni, sia tutti, il grosso del movimento, anzi la quasi totalita', se ne e' semplicemente infischiata.
da noi nvece si sta sempre a controllare il pedigree " democratico" di questo e di quello, escludendo questo o quello se appena la sinistra grida al fascista.
Bisogna imparare ad infischiarsene, perche' tanto per loro mezzo cm a destra e' gia' fascismo, razzismo, omofobia, ecc.
Purtroppo anche domenica hanno brillato per assenza le alte gerarchie catoliche in francia, se si eccettua Barbarin a Lione- dove c' era la stessa manifestazione per favorire la partecipazione dei piu' lontani da Parigi.
Rosa
PS: riforme scolastiche in Italia versus altri paesi: da noi solo la parte piu' politicizzata e piu' a sinistra degli studenti ed insegnanti, e quelli che non hanno voglia di fare un mazza, boicottano TUTTE le riforme, da Berlinguer alla Gelmini, per non citare che quelle degli ultimi 20 anni. Negli altri paesi, invece, boicottano solo alcune riforme, e quindi ottengono di piu'.
E intanto il Parlamento Europeo ha approvato a larga maggioranza...
RispondiEliminabeh, anonymois, dopo lo spettacolo di un presidente che NON sposa la mdre dei suoi 4 figli, ma la tradisce da 7 anni per poi comunicarglielo e lasciarla appena lei perde la corsa all' Eliseo, poi tradisce la seconda compagna, che NON ha sposato, ma ha imposto al popolo francese come Premiere Dame - concubine la chiamno alcuni bloggers - da almeno2 anni, di nascosto, girando parigi in scooter con una di quasi20 anni piu' giovane, per altro sposata e madre di due figli, con strascico di botte da orbi, vasi di Sevres di gran valore fracassati, tentativi mal riusciti di" suicidio", ricoveri in ospedale pubblico. a carico dei contribuenti, ecc.ecc.
RispondiEliminadi noi rideranno, ma non e' che dei francesi gli altri europei non ridano. La stampa inglese ci ha sguazzato per un mese.
Rosa
a
Penso sia necessario un leader, altrimenti diventiamo dei cecchini isolati nell'attesa di essere eliminati. Purtroppo chi ci deve condurre in Cielo non lo fa.
RispondiEliminaEpiphanio,
non posso darle torto in linea di principio.
Ma la mia è stata una esternazione dettata dall'emergenza in cui ci troviamo ed anche sull'onda emotiva - ancora da assimilare completamente - dell'esito di una recente esperienza subita in certi termini mio malgrado e nonostante avessi fatto di tutto.
Forse sono criptica. Ma penso ci sia chi mi comprende.
Tuttavia, uscendo dal personale, ma non dal sentirmene coinvolta, credo che i tempi richiedano un rinnovato impegno individuale nei rispettivi contesti.
Forse non siamo ancora al si salvi chi può, ma rischiamo di arrivarci molto vicini...
Il vescovo Carballo segretario dicastero vita consacrata: "il concilio non è negoziabile" se i FMI non hanno ancora capito l'antifona...
RispondiEliminahttp://www.periodistadigital.com/religion/vida-religiosa/2014/02/04/rodriguez-carballo-el-concilio-no-es-negociable-religion-iglesia-masdecerca-vida-consagrada.shtml
Il Vaticano non ha mai detto nulla sulla Manif pour tous?
RispondiEliminaTutta colpa di quelli che ci hanno fatto entrare nel lagher europeo, come se non lo sapessimo che oltre la fregatura dell'euro ci sarebe stata quella del servilismo verso chi tira le fila e che sono sempre quelli delle logge più o meno segrete (ormai la massoneria è talmente sicura di se che fa conferenze alla luce del sole per fare nuovi adepti). Nulla viene di buono dall'Europa massonica, speriamo che il Buon Dio scompigli al più presto i loro sporchi piani.
RispondiEliminapovero Carballo, tr 10 anni il CVII se lo celebrera' da solo,
RispondiEliminaperche' ai capi della nuova religione mondiale del CVII non freghera' piu' nulla. Ed i pochi veri cattolici, semmai, celebreranno tutti gli altri, da Nicea al VatI
Rosa
Non sono sicuro che sia necessario un leader.
RispondiEliminaA livello di fedeli legati alla Tradizione sicuramente no, non dobbiamo entrare nell'ottica di costruire una Chiesa-ombra o di una contro-Chiesa. Mi allineo completamente con le tesi di padre Calmel.
A livello di impegno sociale, credo che più che un leader sarebbe opportuno che i rappresentanti di varie organizzazioni si trovino a collaborare nell'interesse comune. Sono queste molte realtà che vanno incoraggiate e per vari motivi.
Ma coi leader c'è sempre da fare attenzione. Discussioni per sceglierlo, personalismi che esasperano l'insieme senza contare il fatto che spesso la figura di un leader inibisce la crescita di altre personalità in grado di subentrare o di affrontare le questioni anche da punti di vista differenti.
Ma ognuno di noi deve saper fare un passo in avanti e non tirarsi indietro!
Sembrerebbe che la Nuova Chiesa oltre ad essere singolarmente (ma non troppo, dopo il famoso "chi sono io...") sfuggente su questi temi lo sia ancor più su queste manifestazioni. In sostanza mi pare facciano finta di non conoscerli. E' invece attivissima, presente e tuonante su ogni comodissimo tema politicamente corretto. Poi fioccano le copertine sulle ricche riviste mondiali.
RispondiEliminaMiles
Succès des manifestants français ?
RispondiEliminaSans doute, oui. Pour l'instant. Mais demain ? Le gouvernement — qu'il soit socialiste ou autre — remettra les mêmes projets en chantier, et il l'emportera.
Ce qui me fait dire cela ?
Ceci : « Il faut lentement mais sûrement comprendre qu’il n’y a plus de politiques intérieures nationales. Il n’y a plus que des politiques européennes partagées dans une souveraineté commune. »
Qui a dit cela, qui vaut pour vous, Italiens, comme pour nous, Français, et pour tous les autres Européens ? Mme Viviane Reding, Luxembourgeoise, vice-présidente de la Commission européenne et commissaire chargée de la Justice…
Et elle ne l'a pas dit à Bruxelles ou à Strasbourg, mais à Paris même, devant les députés de l'Assemblée nationale (ou ex-Assemblée nationale…
"Il n'y a plus de politiques intérieures nationales."
Parole de Luxembourgeoise.
Au fait, le Luxembourg, dans l'histoire de l'Europe, qu'est-ce que c'est ? Vous le savez, vous ?
Il n'y a plus que le pouvoir totalitaire des "commissaires" de Bruxelles au service du lobby (qui n'existe pas, bien entendu) international…
Avez-vous encore besoin d'un dessin ? Ou d'une carte ?
Cf. http://www.eschaton.ch/website/2014/la-nation-est-le-verrou-qui-doit-sauter-edmond-de-rotschild/
Bravo Raoul,
RispondiEliminanon ho ancora letto il tuo link, ma la tua suggestione mi induce una riflessione:
non basta vivere il presente, sia pure responsabilmente.
Bisogna anche sapersi interrogare sul domani. E dunque avere un futuro, un progetto.
Al di là di queste vicende contingenti e determinanti, è un interrogativo da porsi.
Non possiamo essere sempre pressati dalla cronaca, dall'accadimento. Dobbiamo preparare anche il futuro che vogliamo.
E, per prima cosa, dovremmo far riscoprire a chi l'ha persa, la volontà di averlo, un futuro.
E poter togliere dalle mani dei manipolatori la distruzione del nostro futuro e delle nostre speranze.
E quando dico 'nostre' intendo quelle dell'umanità tutta e delle generazioni future.
È molto più facile trovare i vescovi francesi in una manifestazione contro Marina Le Pen che contro la teoria del gender.
RispondiEliminaPosto che la fedeltà alla Santa Religione è il requisito primo, nell’attuale contingenza ritengo che chi voglia contrastare il diabolico andazzo debba condividere almeno queste due posizioni:
RispondiElimina1. Anti-modernismo (se possibile chiedere ai sacerdoti il ripristino del giuramento relativo)
Il secondo punto è strettamente dipendente dal primo. Il modernismo è stato infatti progettato nell’800 dal rabbino di Livorno Benamozegh con l’intento di fare della Chiesa Cattolica il punto di coagulo di una religione universale (sotto l’alta “protezione” della sinagoga). Combattere il modernismo è possibile solo se rimaniamo fedeli agli ebrei che hanno seguito Gesù Cristo e nel contempo ci opponiamo in modo deciso a coloro che, per compiacere ai capi della sinagoga talmudica, si dimostrano ormai disponibili a mettere all’asta ad uno ad uno gli elementi costituenti della nostra fede, spingendo il popolo a chinare il capo sotto le forche caudine preparate per loro (una versione soft della ghigliottina). Non si può combattere efficacemente il modernismo senza opporsi al cripto-giudaismo. Quindi il 2° punto:
2 rifiuto della politica post Concilio Vaticano II nei confronti delle altre religioni, specie riguardo le inaudite concessioni al giudaismo (via privata di salvezza) e riguardo la tendenza ad addossarsi colpe non provate. Questo secondo punto è più arduo del primo, dato che a poco poco la gerarchia sembra giudicare se stessa non in funzione della fedeltà ai comandamenti, ma in relazione alla loro apertura alle richieste rabbiniche. L’essenza della battaglia è impedire che il cristianesimo scompaia come religione per “sussistere” come ramo pagano del giudaismo talmudico anti-cristiano. Alle anime belle ricordo che sono all’attenzione della Sede le richieste giudaiche di espungere dai Vangeli (a partire da quello di Matteo) i passi “antisemiti”, richieste che invece di essere respinte con sdegno rimangono a disposizione come un ulteriore motivo di ricatto.
non facciamoci prendere dal timore di andare contro il mondo:
in tempi come questi al cristiano è sempre stato chiesto il coraggio
Alle anime belle ricordo che sono all’attenzione della Sede le richieste giudaiche di espungere dai Vangeli (a partire da quello di Matteo) i passi “antisemiti”, richieste che invece di essere respinte con sdegno rimangono a disposizione come un ulteriore motivo di ricatto.
RispondiEliminaDi Benamozegh può essere interessante leggere qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2011/12/cristianesimo-e-giudaismo-interessanti.html
Da dove risulta la richiesta di cui sopra?
Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.
RispondiEliminaToatti sui vecovi del Triveneto
RispondiEliminaI vescovi del Triveneto rompono il silenzio della Chiesa italiana in materia di ideologia gender, unioni omosessuali e difesa della vita. Oggi è stata diffusa una Nota Pastorale, redatta all’unanimità dai presuli della regione, che costituisce di sicuro un punto di riferimento importante, tanto più importante in quanto si discute in Parlamento una legge quella sull’0mofobia che secondo i suoi critici se approvata impedirà in futuro di criticare matrimonio omosessuale, adozioni alle coppie dello stesso sesso e l’enunciazione di opinioni discordanti dall’ideologia gender.
I vescovi si riferiscono a elementi ben precisi: “Al dibattito sugli ‘stereotipi di genere’ e sul possibile inserimento dell’ideologia del gender nei programmi educativi e formativi delle scuole e nella formazione degli insegnanti, ad alcuni aspetti problematici presenti nell’affrontare in chiave legislativa la lotta all’omofobia, a taluni non solo discutibili ma fuorvianti orientamenti sull’educazione sessuale ai bambini anche in tenera età, alle richieste di accantonare ‘padre e madre’ in luogo di altri considerati meno ‘discriminanti’, e, infine, al grave stravolgimento – potenziale e talora purtroppo già in atto – del valore e del concetto stesso di famiglia naturale fondato sul matrimonio fra un uomo e una donna”.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/cei-cei-cei-nozze-gay-gay-marriage-matrimonio-homosexual-31681/
Chère Mic,
RispondiEliminaConformément aux injonctions bruxelloises, le gouvernement français a mis en ligne, à travers un site officiel intitulé "Ligne Azur", un questionnaire destiné aux enfants de 11 ans, et visant à les former à l'activité sexuelle de demain, celle dont le Président Hollande — ce "chat de gouttière", comme l'appelle drôlement l'humoriste Dieudonné — semble avoir ravi le secret, et dont il est en quelque sorte, sur son scooter, l'avant-coureur…
Parmi les questions, toutes plus aberrantes les unes que les autres, posées à ces gamins, il en est une qui leur demande notamment de préciser leurs modalités ou préférences sexuelles : masturbation, pénétration buccale, pénétration anale, pénétration vaginale, etc., etc.
Il me paraît clair que le but visé par les promoteurs tarés de cette saloperie est l'avilissement définitif de l'enfance, et que l'inspirateur du questionnaire n'est nul autre, en définitive, que Satan lui-même.
Et s'il n'y avait que cela ! Mais tout est désormais systématiquement souillé et abîmé, dans ce monde où il nous faut, malgré tout, persévérer.
L'apostasie du clergé — évêques en tête — ne peut évidemment que faciliter les entreprises de ce genre (sans jeu de mot).
Alors, vous me demandez si on peut quand même avoir des raisons d'espérer, un projet…
A vue humaine, chère Mic, cela paraît de plus en plus difficile.
Mais s’efforcer de vivre en chrétien, jour après jour, là où la Providence nous a placés, et tenter de remplir le mieux possible son devoir d’état, n’est-ce pas suffisant, dans la situation présente ? N’est-ce pas la seule chose que Dieu nous demande, en fin de compte ?
Après l'édit de Constantin (313), il a encore fallu des siècles — 700 ans ! — de persécution, de prière, de sacrifices, d'héroïsme et de sainteté pour édifier peu à peu, bon an mal an, ce qu'on a appelé la Chrétienté, qui n’aura duré, en somme, qu’à peu près 300 ans. Jusqu'à la sinistre affaire des Templiers — déjà une histoire de fric —, où le pouvoir temporel a porté un premier coup contre le pouvoir spirituel — et, depuis 700 ans, nous ne cessons de redescendre…
Nous sommes proches du terme, mais pas encore tout-à-fait. Il nous va falloir descendre encore un peu plus… Quelques années, dix, peut-être vingt ans, tout au plus…
Alors le Christ interviendra en personne pour nous sauver — je veux dire : ceux qui auront tenu bon jusque-là.
Voilà l'espérance, toute eschatologique, que m'inspire ma foi. Mais d'ici-là nous aurons à vivre de rudes moments. Confions-nous, pour notre sauvegarde, aux Sacrés Cœurs de Marie et de Joseph (qu’on néglige trop).
mic: "Mancano i leader.
RispondiEliminaMa bisogna imparare a farne a meno..."
Il buon Dio non li farà mancare, perché senza leader, senza veri pastori, non si va da nessuna parte. E tuttavia credo che la Chiesa dovrà subire, prima di quel giorno, l'oltraggio della dispersione del gregge. Rileggiamo la Bibbia: Zaccaria, Isaia... Saluti.
Quanto ai leader, mi riferivo alla politica ed alle occasioni generiche di impegno personale.
RispondiEliminaE' ovvio che i sacerdoti sono insostituibili, soprattutto come guide e santificatori.
RispondiEliminahttp://www.riscossacristiana.it/si-e-finalmente-svolto-il-convegno-sul-gender-campidoglio/
Il silenzio della gerarchia è ancora più colpevole se si pensa che certe battaglie sacrosante potrebbero essere vinte e invece si lascia il campo libero agli avversari. L'aberrante legge sull'omofobia ad esempio potrebbe essere combattuta con argomenti validi: e vorrei proprio vederli i sedicenti paladini della libertà e della democrazia scendere in trincea a difendere con i denti una legge che impedisce la libera espressione delle proprie opinioni! Invece no, li togliamo gentilmente dall'imbarazzo stando zitti. E a che ci servono pastori che stanno zitti di fronte all'ingiustizia?
RispondiEliminaNon solo stanno zitti. Ma è ancor peggio. Perché, se il silenzio diventa complicità, molti con parole ambigue sostengono la deviazione di certi atti da "delitti" in "diritti" cosiddetti civili!!
RispondiEliminaCon conseguenze di disorientamento anche per quei pochi fedeli rimasti tali.
In ogni caso il silenzio diventa complicità.
RispondiEliminaE' la storia che si ripete, in Messico erano semplici fedeli e semplici sacerdoti che si fecero martirizzare per la Chiesa, non le gerarchie. Quando i Gesuiti (che non erano ancora corrotti) vennero cacciati ed uccisi in diverse parti del mondo, dove era la gerarchia?
RispondiEliminaPurtroppo nella storia la gerarchia ha fatto spesso retromarcia quando c'era da combattere seriamente, ed erano anche i tempi d'oro dove i Papi erano timorati di Dio,e spesso santi, figuriamoci oggi.
Comunque ci basterebbe sapere che il Papa è dalla parte giusta e che prega per noi, ci basterebbe questo per darci forza nella lotta.
Purtopo ciò che un po' ci fiacca è che chi dovrebbe rafforzarci nella fede, incoraggiarci, chi dovrebbe volere il bene delle nostre anime in verità ci bastona, e quando è peggio ci ignora e ciò non capita solo da parte delle gerarchie vaticane, purtoppo. Ci sono poche isole felici e per il resto tanta solitudine ed abbandono.
E' complicità manifesta se si rinuncia perfino a una battaglia in nome della libertà di pensiero e di espressione che non sarebbe nemmeno impopolare. Io posso anche capire, non giustificare ma capire, che la gerarchia tema le reazioni che si attirerebbe con una presa di posizione contro ad esempio i matrimoni gay. Ma se dicesse "noi rivendichiamo la libertà di poter parlare liberamente sull'argomento omosessualità come su qualsiasi altro argomento", allegando magari ad abundantiam anche qualche articolo della costituzione, sono convinto che sarebbero gli avversari a rendersi impopolari. Quindi qui non c'è paura, ma complicità acquiescente.
RispondiEliminaPurtoppo temo anch'io che ci sia accondiscendenza e non solo paura, purtroppo le nuove leve sono state nutrite da filosofie folli e deviate, fin dai seminari. E se i seminari di decenni fa erano già portatori di filosofie distorte, figuriamoci cosa subiranno oggi i seminaristi e come verranno preparati i nuovi sacerdoti e le nuove gerarchie. Non mi pare che nessun vescovo, anche i migliori abbiano ancora preso in mano seriamente i seminari. Dunque ci vuole un miracolo, o forse una chiara bastonata dal cielo, che temo non tarderà a venire.
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