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giovedì 27 febbraio 2014

Ora il mistero è ancora più fitto. Ratzinger e La Stampa. Le mie domande senza risposta

La risposta di Antonio Socci.
Confronto tra due giornalisti e le rispettive 'visuali', ma l'inedita situazione continua ad apparire anomala e gravida di tutti gli interrogativi che ci andiamo ponendo da quel fatidico 11 febbraio 2013 e eventi successivi. Al di là delle rispettive posizioni personali e di qualche dettaglio di scarsa rilevanza, non viene data risposta alle perplessità che - come sottolineato anche da noi - non riguardano la regolarità giuridica delle dimissioni e della successiva elezione del nuovo papa, ma il rischio di un possibile snaturamento del papato e dell'alta funzione del Pontefice, nella irrisolta dicotomia di un per sempre abbinato alla scissione del servizio attivo da quello contemplativo, come se un'investitura di origine divina, che riguarda la persona, possa essere considerata e vissuta alla stregua di una funzione amministrativa qualunque. È questa la vera innovazione che la storia bimillenaria della Chiesa non ci ha consegnato e che è all'origine del disagio, per non dire inquietudine, di molti credenti.
Mi sovviene l'intervista rilasciata dal papa regnante a La civiltà cattolica e la seguente dichiarazione:
«Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea. Ha prodotto un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo. I frutti sono enormi.Il Vaticano II è stato una rilettura del Vangelo alla luce della cultura contemporanea. Ha prodotto un movimento di rinnovamento che semplicemente viene dallo stesso Vangelo. I frutti sono enormi
Premesso che è la cultura contemporanea a dover essere letta alla luce del Vangelo altrimenti, anziché essere il Vangelo a produrre la trasformazione della realtà secondo il progetto di Dio possibile attraverso il nostro conoscere e agire Cristocentrico - annunciato guidato e garantito dal munus docendi regendi e sanctificandi dei Pastori  - ormai sembra accadere il contrario, di fatto e in maniera sempre più evidente secondo l'infausta spinta antropocentrica impressa dall'Assise conciliare. In fondo non è proprio questo che stanno attuando e non è in questo che, a parte la differenza di stile, consiste la continuità tra i due pontificati? Persino al di là dei pesanti motivi contingenti che possono aver indotto le dimissioni. E dove stanno portando la Chiesa e chi può porci rimedio? (Maria Guarini)

Ieri sulla “Stampa” e “Vatican Insider” (il sito del giornale dedicato al Vaticano)  è apparso con gran rilievo questo titolo che riporta parole attribuite a Benedetto XVI: “La rinuncia è valida. Assurdo speculare sulla mia decisione”.
Suona come una clamorosa risposta alle domande che io avevo posto su queste colonne a un anno dalle sue storiche dimissioni.

AUTOGOL

I colleghi di “Vatican Insider-La Stampa”, per capirci,  sono gli stessi che reagirono con stizza allo scoop con cui, il 25 settembre 2011, preannunciavo le dimissioni di papa Benedetto. Ci fu chi scrisse che era “scandalizzato” dal mio articolo.
Questi colleghi corsero a fare i pompieri intervistando chi diceva che era tutto infondato e che il mio articolo era assurdo e ridicolo. 
Sappiamo poi come sono andate le cose e quanto era infondato ciò che scrissi.

Gli amici della “Stampa” avrebbero potuto imparare, da quella vicenda del 2011, che non bisogna mai accontentarsi delle “verità ufficiali”, altrimenti basterebbe pubblicare i comunicati stampa dei vari palazzi.

I giornalisti esistono per porre domande, mostrare le cose che non quadrano, indagare e chiedere spiegazioni sulle cose oscure o non chiarite.
Invece anche ieri gli amici di “Vatican insider” sono corsi a fare i pompieri, chiedendo a Benedetto di smentirci. Ma il risultato rischia di essere opposto a quello voluto.

Da ieri infatti i dubbi sulle sue dimissioni si sono ingigantiti. Perché – come tutti sanno – il Vaticano non smentisce mai le tante illazioni o le congetture infondate che appaiono sui media.
Se in questo caso ha accettato di intervenire addirittura il papa emerito (troppo onore) è segno che il problema c’è. Ed è enorme. Non si scomoda un papa, infatti, per una baggianata.

DUBBI

Del resto ciò che pubblica “La Stampa” non è affatto chiaro. Anzitutto quando si dispone di un documento come quello – la risposta di un Papa – è buona regola pubblicarlo integralmente tale e quale e con riproduzione fotografica.
Invece il suddetto articolo di Andrea Tornielli riporta solo qualche frase estrapolata e la fotografia della firma e della carta intestata. Senza dirci quali sono state le domande complete e le risposte complete, con annessi e connessi.

In secondo luogo i brevi virgolettati attribuiti al papa emerito smentiscono qualcosa che io non avevo mai messo in discussione. Infatti egli afferma che la sua decisione è stata davvero libera.
Ma questo lo aveva già dichiarato solennemente nell’annuncio dell’11 febbraio 2013. Cosa credevano, alla “Stampa”, che oggi Benedetto dicesse di aver mentito?

Io ho sempre creduto alla sua dichiarazione di allora. Infatti nell’articolo del 12 febbraio scorso scrivevo: “Non è ammissibile dubitare delle sue parole, quindi il suo fu un gesto libero”.

Ma ciò non spiega nulla. Questo grande uomo di Dio aveva detto di aver preso tale decisione “non per il mio bene, ma per il bene della Chiesa”, perché bisogna avere “sempre davanti il bene della Chiesa e non se stessi”.

Considerata la guerra che gli era stata scatenata contro (si vedano i miei articoli precedenti), si può ipotizzare che egli – vedendo addensarsi sulla Chiesa certe minacce (sulla Chiesa, non su se stesso) – abbia liberamente deciso di fare un passo indietro per evitare tempeste alla barca di Pietro.

In questo caso la scelta sarebbe stata libera, tuttavia determinata da circostanze esterne tutte da svelare. D’altra parte era stato lo stesso papa Benedetto – nella sua messa d’insediamento – a chiedere: “pregate per me perché io non fugga per paura davanti ai lupi”.

La rinuncia non è una fuga davanti ai lupi, perché – anzi – da papa emerito sostiene con la preghiera il papa regnante, Francesco, nella lotta. Tuttavia quella frase clamorosa rivelava ufficialmente che il Vicario di Cristo aveva a che fare con branchi di lupi.
Chi fossero non è mai stato chiarito. Si riferiva anche al mondo. Tuttavia questo “attacco concentrico” aveva “origine fuori, ma spesso anche dentro la Chiesa”.


Lo scriveva lo stesso Tornielli (con Paolo Rodari) nel 2010 nel libro intitolato “Attacco a Ratzinger”, dove si mostravano l’isolamento di Benedetto e i suoi molti nemici.
Lì si svelava che subito dopo il Conclave potenti cardinali di Curia decretavano già che quel pontificato sarebbe durato poco (“solo due o tre anni”) e che “l’unica cosa che non si perdona a Ratzinger è quella di essere stato eletto Papa”.

D’altronde sabato scorso, in San Pietro, si è potuto vedere che Benedetto è tuttora in ottima forma fisica, così come è intellettualmente lucidissimo.
Dunque le domande sulle vere ragioni della rinuncia si ripropongono (del resto, in duemila anni di storia della Chiesa, mai un papa si era ritirato per l’anzianità).

GUARDAROBA

L’altra risposta virgolettata, riportata da Tornielli, fa trasecolare. Alla domanda sul perché ha deciso di rimanere papa emerito (e non vescovo emerito o cardinale), col vestito da papa, Benedetto avrebbe testualmente risposto così: “Il mantenimento dell’abito bianco e del nome Benedetto è una cosa semplicemente pratica. Nel momento della rinuncia non c’erano a disposizione altri vestiti”.

Ora, che l’intelligenza sopraffina di Ratzinger abbia voluto liquidare con una battuta surreale una questione delicatissima, che in questo momento non può e non vuole spiegare, a me pare evidente.

Padroni invece quelli della “Stampa”  di considerarla una risposta esauriente. Evidentemente credono che, fra l’11 febbraio (data dell’annuncio) e il 28 febbraio (fine del pontificato), in tutto il Vaticano e nei negozi e fra i sarti di Borgo Pio, non si poteva trovare nemmeno una tonaca scura.

Anzi, è stato confermato dal cardinal Bertone che la rinuncia era già stata decisa da mesi (come su questo giornale si è sempre scritto), quindi si dovrebbe credere che in un intero anno non sia stato possibile, in Vaticano e dintorni, trovare una tonaca scura.

Per questo Ratzinger avrebbe deciso – contro il parere di tutti i canonisti (compresa Civiltà cattolica) – di restare Sua Santità Benedetto XVI e di vestire di bianco.
Creando una situazione unica nella storia della Chiesa, per la coesistenza di due papi e perché non è stato definito, né a livello canonico né a livello teologico, lo status di papa emerito (nei secoli scorsi tutti i pontefici che si sono ritirati sono tornati alla loro condizione precedente l’elezione).

Mi pare che non ci sia bisogno di commenti. Del resto l’aver deciso, nelle scorse settimane, di tenere lo stemma da papa, rifiutando quello da papa emerito e quello da cardinale, come c’entra con l’abito nell’armadio?

RISPOSTE MANCANTI

Non ho trovato, nella pagina della “Stampa”, la risposta alla mia domanda sulla frase che Benedetto pronunciò, il 27 febbraio 2013, per definire la sua scelta. Parlando del suo ministero petrino disse: “Il ‘sempre’ è anche un ‘per sempre’ - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo”.

Cosa significa quella rinuncia all’”esercizio attivo”, quel “per sempre” e quel ministero petrino “non revocato”? Sarebbe stato interessante che un grande teologo come Benedetto illuminasse tutta questa situazione.

Così come sarebbe stato interessante chiedergli cosa mai era accaduto di così urgente venerdì sera perché Francesco telefonasse direttamente a Benedetto chiedendogli di andare, l’indomani mattina, al Concistoro pubblico in San Pietro.

Si è trattato oltretutto di un fatto che ha contraddetto ciò che Benedetto aveva annunciato (“sarò nascosto al mondo”). Perché questa emergenza?

GIORNALISTI

A questo proposito devo precisare che – contrariamente ad altri, a cui forse allude Tornielli – personalmente non ho mai contrapposto i due papi, rilevando che appaiono davvero come Mosè che prega sul monte e Giosuè che combatte nella valle. Insieme per salvare la Chiesa in un momento così drammatico come forse in duemila anni mai ha vissuto.

Con Tornielli, che conosco da 30 anni e di cui mi reputo amico, ho avuto anche di recente un piccolo bisticcio.
Mi aveva colpito il fatto che in due pezzi consecutivi, sabato e domenica, avesse usato, per Benedetto, le espressioni “primo fra i cardinali” e poi “vescovo emerito di Roma”, pur sapendo bene che Benedetto aveva rifiutato di assumere proprio quelle qualifiche e aveva optato invece per “Papa emerito”.
Avevo chiesto, scherzosamente, a Tornielli perché riteneva di degradare Benedetto, ma mi ha risposto con stizza e allora ho abbozzato.

Personalmente credo che il compito di noi giornalisti non sia quello di “normalizzare” una situazione obiettivamente unica, magari improvvisandoci tifosi di un papa o di un altro (che certo non hanno bisogno di tifosi).
Il nostro compito è quello di cercar di capire, di porre domande, di far emergere la complessità di una situazione. Può darsi che le nostre domande e il nostro indagare possano disturbare, ma il nostro dovere è cercare la verità sempre (anche il nostro dovere di cristiani del resto è questo).

ZUCCHETTO

Ho motivo di ritenere, ad esempio, che sia stato fatto notare a papa Benedetto che, fra le domande da me poste, c’era la constatazione del mancato bacio dell’anello, nei due incontri pubblici fra i due papi.

Pare che per questo Benedetto, al Concistoro di sabato, abbia fatto il gesto di togliersi la berretta davanti a Francesco (mai fatto in precedenza), gesto che è stato enormemente amplificato dai vaticanisti.

Tutta quell’enfasi però mi pare fuori luogo perché è ovvio che Francesco è il papa regnante: Benedetto fin da prima del Conclave gli ha assicurato reverenza e obbedienza. Come tutti noi cattolici dobbiamo fare (personalmente su queste colonne ho sempre sostenuto e difeso papa Francesco).

Ma i fatti sono testardi, esistono e interrogano: proprio l’enfasi sulla berretta mi pare metta in rilievo ancora una volta che pure sabato scorso non c’è stato il bacio dell’anello (un aspetto che resta misterioso e fa riflettere).

Se per la prima volta Benedetto dovesse fare quel gesto dovremmo pensare che ci sono state su di lui pressioni molto forti (e che anche nel passato ce ne siano state).

In ogni caso il mistero s’infittisce.
Antonio Socci 
Da Libero, 27 febbraio 2014

122 commenti:

  1. Si tratta di interrogativi che - come sottolineato anche da noi - non riguardano la regolarità giuridica delle dimissioni e della successiva elezione del nuovo papa,

    Per quanto mi riguarda, gli interrogativi li pongo ANCHE sulla regolarità dell'elezione del nuovo Papa.

    La regolarità della rinuncia, come scriveva lo stesso Socci, che per questo l'ha messa in dubbio (il titolo del suo articolo a riguardo mi pare fosse "Forse la rinuncia di Benedetto non è canonicamente valida", o giù di lì...), è da discutere.

    La "libertà" nella decisione non può essere legata solo al GESTO immediato della rinuncia. Se mi sento costretto da qualcosa, non sono libero. Non è vero che la costrizione è indimostrabile, perché si può manifestare in modi diversi rispetto alla sola dichiarazione diretta.

    Il Papa, durante i giorni che lo speravano dalla fine del suo ministero (anche questo un unicum! "Cessare" dopo X giorni..) ha parlato! Quelle parole dovrebbero essere prese in considerazione allo stesso modo delle parole della rinuncia, poiché costituiscono la motivazione ufficiale del gesto! In quelle parole emergono non solo i motivi, ma anche le condizioni. Soprattutto COSA significa per Benedetto quella "rinuncia".

    Se un Papa Rinuncia, lo fa e basta. La sua Rinuncia è stata pronunciata male (e dobbiamo credere che sia stata l'emozione!!!). E' stata negata subito dopo dalla dichiarazione di voler rimanere Papa! Un Papa che rinuncia al Papato...RIMANENDO PAPA? Ma dico, scherziamo?

    I gesti successivi complicano la situazione, perché non solo è voluto rimanere Papa, ma anche esternamente ha voluto conservare la dignità Papale!

    CHE SENSO PUO' AVERE UNA RINUNCIA DEL GENERE? Non solo dal punto di vista canonico, ma anche dal punto di vista Spirituale!

    E finora solo Socci, per quanto non condivida la sua linea giornalistica, ha avuto il coraggio di porre la domanda! Almeno a lui non lo si accuserà di "sedevacantismo".

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  2. L'articolo di Socci è condivisibile (anche se la mancata riproduzione integrale della lettera sarà da imputare al fatto che Tornielli si riserva l'ulteriore contenuto per futuri "scoop"... Socci che è un giornalista dovrebbe sapere come funzionano le cose in quel mondo). Io rilevo soprattutto un fatto che mi pare più preoccupante della talare bianca o del chiamarsi ancora Benedetto o Papa emerito: l'ex Papa non se ne sta sempre solitario in preghiera sul monte come aveva inizialmente dichiarato, ma ogni tanto interviene pubblicamente e per iscritto su questioni importanti. Eh sì, perché la questione se le dimissioni fossero o meno valide non è una sciocchezzuola. E se ci prendesse gusto? Avremmo anche un magistero emerito e l'infallibilità emerita? Più ci penso, più mi convinco che le dimissioni sono state un enorme errore e saggia era la consuetudine passata di evitarle anche in caso di stanchezza e decrepitezza, in questo caso fra l'altro non estrema, par di capire.

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  3. CHE SENSO PUO' AVERE UNA RINUNCIA DEL GENERE? Non solo dal punto di vista canonico, ma anche dal punto di vista Spirituale!

    Sono due punti di vista che non potrebbero essere scissi, ma di fatto lo sono.
    E' questa la terribile dicotomia.
    E di fatto siamo (o dovremmo essere) consegnati a prescrizioni inesorabili in cui il de facto agisce su de iure anziché il contrario.
    Leggi la riflessione che ho aggiunto alla mia premessa.

    Il problema è che la norma canonica dovrebbe essere prevista per casi di emergenza ed è stata invece applicata all'ordinaria amministrazione. Ammesso che gli ostacoli frapposti al pontificato di Benedetto possano rientrare nell'ordinaria amministrazione.

    Sta di fatto, però, che le applicazioni future potranno prendere questa direzione se continua la spinta antropocentrica.

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  4. Una grossa parte della risposta stà nella richiesta fatta in quell'omelia della Messa d'insediamento dove diceva:
    ""pregate per me perche' non scappi davanti ai lupi"".
    Lui che conosceva bene l'ambiente per essere stato 24 anni alla C.della F. sapeva (spero, e quelle parole confermano) tutto di tutti, e troppe cose che aveva intrapreso e sospeso per gli ostacoli incontrati, fanno pensare sempre di più a quella frase. (ma siamo poi sicuri che benchè il conclave l'abbia eletto, molti di quei componenti conoscendolo molto bene, non vedevano l'ora...... l'aria che si respirava da alcuni era diversa da quella che emanava Ratzingher. Forse meglio qualche altro nome al piu' presto. Bisognava portare a compimento il vat.II e Ratzingher proponeva non andare oltre, ma ripristinare alcune cose; vedi Motu Proprio S.P. - latino - gregoriano. altri volevano quello che stà venendo fuori oggi con Bergoglio e C.).
    Un rebus indecifrabile.
    Comunque la mettiamo il concilio vat.II e' stato la vera tragedia e l'inizio del baratro.
    E' come una vettura che va in discesa a cento Km. l'ora con i freni rotti, cosa volete che succede se in fondo c'è una vallata di scogli?
    Secondo il mio parere, il problema dei problemi è tutto li -
    concilio vat.II - inizio della fine di tutto, e B.XVI c'è dentro, in quanto voleva qualche riaggiustamento, invece potrebbe essere stata la Sua fine obbligata, - non voglio sapere se di sua sponte o di altri.
    Alla storia l'ardua sentenza.

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  5. Vedo che anche Socci, come tutti i giornalisti ama parlare si scoop.

    Certo nello scoop può esserci anche una lettura acuta della realtà che genera consapevolezza attraverso un'informazione corretta oltre che sapiente.

    Purtroppo invece assistiamo troppo spesso a scoop che rispondono a sempre più crescenti esigenze di spettacolarizzazione (apparire rispetto all'essere) o di strumentalizzazione, come in molti casi usa fare Tornielli, da anni portavoce di qualcuno più in alto.

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  6. La sua Rinuncia è stata pronunciata male (e dobbiamo credere che sia stata l'emozione!!!).

    Come Glielo si deve dire che, qualunque ne sia la causa, utile per inutile non vitiatur? Che un mero vizio di forma, che non intacca la sostanza dell'atto, non lo inficia?
    Senta, ecco un "ottimo" argomento contro il concilio vaticano II: vedrà che qualche lapsus calami sarà scappato agli estensori dei documenti. Ne trovi anche solo uno e l'intero concilio è issofatto invalido! Attenzione però agli eventuali lapsus calami nella Pascendi...

    E' stata negata subito dopo dalla dichiarazione di voler rimanere Papa! Un Papa che rinuncia al Papato...RIMANENDO PAPA? Ma dico, scherziamo?

    Ecco le parole di Benedetto XVI, prese dal sito della Santa Sede. Mi indica dove dice: "Voglio rimanere Papa"?

    "La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore.
    [...]
    Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo."

    E subito chiarisce cosa intende con questa infelice espressione:

    "Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro."

    Più ci penso, più mi convinco che queste parole vanno intese come ho proposto ieri. Ma se anche Benedetto XVI avesse rinunziato con la riserva mentale di voler rimanere in qualche modo Papa, questa riserva mentale, non espressa nell'atto di rinunzia, sarebbe irrilevante. Se col mantenimento di certi attributi Ratzinger intendesse questo (e non credo: ho detto ieri come penso vada inteso), sarebbe un tentativo inutile, tollerato per mero rispetto umano dal vero e unico Papa, che comunque esercita con ogni evidenza il pieno potere.

    Se qualcuno cerca di rimediare alla confusione che tutto questo genera, penso che dovremmo esserne grati, e non agitare ancora di più le acque. A che serve, infatti, attaccarsi fino all'inverosimile a questo dubbio? Il Papa, l'unico Papa, è Francesco, e questo non cambierà. Un dubbio del genere però può portare a una sorta di sedevacantismo.

    Pure Socci, forse per evitare questa deriva, sembra essere tornato indietro sulla questione della stretta validità della rinunzia. Nessuno (tranne il diretto interessato e il suo segretario, a dire il vero) nega che il clima oggettivamente pesante intorno a Benedetto XVI possa avere avuto un peso sulla sua decisione. Ma mi dica: quale atto nella nostra vita non è determinato dall'ambiente in cui viviamo e dalle situazioni in cui ci troviamo? Nessuno. E allora niente di ciò che facciamo dev'essere considerato valido? Dovremmo essere tutti giuridicamente interdetti?

    Vede che le Sue premesse portano necessariamente a conclusioni assurde?

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  7. Altri scoop? La lettera non esiste da alcuna parte, c'è solo l'intestazione e la firma, il resto sono frasi riportate non si sa bene con quanta attendibilità ,ho avuto conferma di quanto scrissi e che cioè è stato invitato apposta a che scopo non so , ma intanto fa pensare parecchio questa storia....in p.zza S. Pietro è sempre carnevale da 1 anno a questa parte; pregherei il signore che ha come nick quello dell'investigatore belga , di non offendere la sensibilità di altri bloggers su differenti blog, è questione di rispetto per Mic ed altre persone. Grazie per l'eventuale spazio. Lupus et Agnus.

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  8. Socci centra tutto sui "suoi" interrogativi e sembra ignorare che c'è una corrente di pensiero sempre più vasta di persone che non si lasciano irreggimentare dalle voci "dominanti".

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  9. Concordo. Infatti si tratta dimissioni "contro natura" che creano dicotomia fra legge canonica e legge di Dio (spirituale). Non credo vi siano dubbi su quale sia quella che "supera" l'altra. Bergoglio accetta (dichiarando "in acta" dal balcone) di essere Vescovo di Roma e salutando Ratzinger come "Vescovo emerito". E ciò non è vero. Bergoglio, in quel momento è sè dicente vescovo di Roma.Punto. Ratzinger è sè pensante Papa Emerito. Siccome emerito è aggettivo (aggiuntivo a Papa)che canonicamente non esiste. Benedetto XVI resta "solo" Papa, e l'altro non diventa neppure vescovo di Roma. Così hanno voluto e così hanno notificato in atti. I problemi della validità canonica di dimissioni,a questo punto parziali, del conclave, dell'accettazione di Bergoglio, etc. etc. sono superati dalla legge naturale e cioè dai fatti.

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  10. - "Così come sarebbe stato interessante chiedergli cosa mai era accaduto di così urgente venerdì sera perché Francesco telefonasse direttamente a Benedetto chiedendogli di andare, l’indomani mattina, al Concistoro pubblico in San Pietro"

    - Santa Messa con i nuovi Cardinali (23 febbraio 2014) Omelia Papa Francesco
    ..Evitiamo tutti e aiutiamoci a vicenda ad evitare abitudini e comportamenti di corte: intrighi, chiacchiere, cordate, favoritismi, preferenze. Il nostro linguaggio sia quello del Vangelo: "sì, sì; no, no"..
    http://www.news.va/it/news/santa-messa-con-i-nuovi-cardinali-23-febbraio-2014
    m

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  11. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  12. Purtroppo invece assistiamo troppo spesso a scoop che rispondono a sempre più crescenti esigenze di spettacolarizzazione (apparire rispetto all'essere) o di strumentalizzazione, come in molti casi usa fare Tornielli, da anni portavoce di qualcuno più in alto.

    Condivido pienamente. La mutazione di metodo da parte di Socci mi pare evidente. Al di la delle sue vicende personali dolorose, la radicalizzazione del SUO metodo, quasi come se vi fosse il "primato" della sua Professione rispetto agli strumenti che da CATTOLICO dovrebbe usare per approcciare alla realtà, mi sembra evidente.

    Infatti non condivido la sua linea da tempo, già da prima che si mettesse a pubblicare, SENZA SAPERE, le fantomatiche "gemme di Arguello".

    A volte assume un atteggiamento di "sfida" fine a se stessa, quasi come se il suo fine dovesse essere dimostrare la sua ragione. Mentre da il meglio di sé quando viene emarginato ed attaccato, quasi "accantonato", come avvenne durante la sua inchiesta sul Segreto di Fatima.

    Inoltre sembra che su caratteri come il suo, il Pontificato di Benedetto esercitasse una specie di "freno", di "opera di discernimento aperto", che oggi non esiste più e che quindi non dona quell'equilibrio che una personalità "gigante" come quella del filosofo e Teologo Ratzinger aveva.

    Tra l'altro lo stesso Socci, che ha scritto molto e in modo interessante nel suo libro su Fatima, potrebbe rileggersi e trovare in quello stesso libro molte risposte sulla situazione attuale.

    Ad esempio di recente ha scritto che la Liturgia Tradizionale, che rispetta e venera, per lui è "inavvicinabile", stigmatizzando i "criptolefebvriani". Termine in voga in QUESTO pontificato da affibbiare a chi si vuole colpire. Sul suo libro scriveva diversamente...Molto diversamente. Anche in merito al Concilio.


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  13. Quello che però vedo in lui è BUONA FEDE. Cosa che non vedo in molti suoi colleghi

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  14. sembra ignorare che c'è una corrente di pensiero sempre più vasta di persone che non si lasciano irreggimentare dalle voci "dominanti".

    Non li ignora affatto: è solo che è in difficoltà con chi è più serio e coerente di lui, e quindi non ne parla. Buffone.

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  15. Vede che le Sue premesse portano necessariamente a conclusioni assurde?


    Le sue invece sono arrampicate sugli specchi clamorose. Siccome la rinuncia DEVE essere valida, con le arrampicate sugli specchi si può dimostrare tale? Come lei interpreti le parole del PAPA (lo ricordo: SUA SANTITA' IL PAPA BENEDETTO XVI.."emerito") può contare molto ma molto relativamente.
    Il fatto è che quelle parole che LEI giudica "infelici" hanno un significato. E se uno rinuncia al Papato non rimane Papa. Questo è un non-senso logico, prima che Canonico, spirituale e dottrinario. Poi lei e chi per lei può metterci tutte le pezze che vuole, con la SUA "ermeneutica", ma sta di fatto che la rinuncia, per essere libera e debitamente manifestata non può prescindere da COSA INTENDE il rinunciatario per rinuncia. Altrimenti dissociamo chi pronuncia un pensiero dal pensiero stesso?? Allora facciamo che, come diceva qualcuno, siamo a Paperopoli e non se ne parla più.

    Inoltre la questione della validità formale degli atti di legge la pone il Diritto Canonico, non io. E non mi può mettere sullo stesso piano gli sbafi o le bazzecole in stampa sui documenti vaticani (di ogni genere) con elementi cogenti come quelli rilevati.

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  16. Ecco le parole di Benedetto XVI, prese dal sito della Santa Sede. Mi indica dove dice: "Voglio rimanere Papa"?

    La dove LEI non usa il grassetto...Sarà un caso?

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  17. Ah proposito. Poniamo il caso che IO ritenga Papa regnante Benedetto XVI. NON SAREI SEDEVACANTISTA!

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  18. lSono convinta che sia proprio così,Bernardino.I frutti della radice guasta (Vat II)sono lì,squadernati(e purtroppo,se pur meno evidenti,anche nel pontificato di Benedetto).Ora,come ben dice il prof De Mattei,assistiamo a una accelerazione parossistica,secondo me non si può che peggiorare fino all'inevitabile intervento divino.Preghiamo perchè non tardi,penso a tante anime anche a me care pericolanti,senza ovviamente distoglierci da fare tutto il poco che possiamo

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  19. Mi scuserà, mic, se continuo a discutere della pretesa invalidità della rinunzia, nonostante Lei stessa abbia ribadito anche nel Suo articolo che non è questo il punto del Suo discorso né la Sua posizione. Ma converrà che, finché non tutti ne sono convinti, vale la pena di cercare di chiarire ogni dubbio.

    Quindi, Stefano78, per Lei

    "Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo."

    =

    "Voglio rimanere Papa"?

    Ma non vede che l'autore, non io, lo spiega un secondo dopo in modo molto diverso?

    Il fatto è che quelle parole che LEI giudica "infelici" hanno un significato

    E non è quello che Lei dà loro, ma quello che ha dato loro Benedetto XVI.
    (Ma perché, poi, Lei le giudica parole felici? Non siamo qui a discutere dei problemi che hanno portato, soprattutto a Lei e a chi le intende come fa Lei?)

    sta di fatto che la rinuncia, per essere libera e debitamente manifestata non può prescindere da COSA INTENDE il rinunciatario per rinuncia

    Lei sembra richiamare la fattispecie prevista dal can. 126:
    "L'atto posto per ignoranza o per errore, che verta intorno a ciò che ne costituisce la sostanza, o che ricada nella condizione sine qua non, è nullo".
    Quindi Benedetto non sapeva che cosa fosse una rinunzia? Io lo so, Lei lo sa, e invece lui, poverino, non lo sapeva?
    È questo il Suo argomento?

    Inoltre la questione della validità formale degli atti di legge la pone il Diritto Canonico, non io.

    Can. 124 § 1: "Per la validità dell'atto giuridico, si richiede che sia posto da una persona abile, e che in esso ci sia ciò che costituisce essenzialmente l'atto stesso, come pure le formalità e i requisiti imposti dal diritto per la validità dell'atto."

    Dunque:
    - Persona abile: c'è.
    - Ciò che costituisce essenzialmente l'atto stesso, cioè la manifestazione della rinunzia: c'è.
    - Formalità e requisiti imposti dal diritto per la validità, cioè libertà e debita manifestazione: ci sono, questa di sicuro, l'altra fino a prova contraria.
    Allora? Di che cosa stiamo parlando?

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  20. Ah proposito. Poniamo il caso che IO ritenga Papa regnante Benedetto XVI. NON SAREI SEDEVACANTISTA!

    Mettiamo che io ritenga Papa regnante Gregorio XVIII, o chiunque non sia vero Papa. Sarei sedevacantista? Forse formalmente no, perché non riterrei vacante la sede, ma...

    Non son cose con cui conviene giocare.

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  21. Latinista: "Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro".

    Anonimo post di ieri: «...un gesto del tutto "rivoluzionario" del Pontefice: come se egli, consapevole della impossibilità di continuare a svolgere adeguatamente il ministero petrino, fosse giunto alla conclusione di "restituire le chiavi" a Colui che le aveva consegnate al Pescatore di Betsaida».


    Le suddette due affermazioni evidentemente si conciliano. Benedetto conserverebbe dunque una sorta di "ministero spirituale". Egli non potrebbbe mai più governare la Chiesa con atti ufficiali, e tuttavia il suo ministero orante sarebbe necessario alla piena attuazione di quel trionfo del Cuore Immacolato prennunciato da Maria a Fatima. C'è chi nutre una spiccata idiosincrasia per le profezie; e però io preferisco seguire S. Paolo: "Non spegnete lo Spirito, non disprezzate le profezie" (1Ts 5,19). Il messaggio di Fatima, di cui il card. Ratzinger ha fornito una lettura teologica per certi versi ancora tutta da decifrare, verte proprio sulla Crisi del Papato, cui solo il trionfo del Cuore Immacolato di Maria riesce a porre un rimedio efficace. C'è da chiedersi, a questo punto, in cosa consista questo Trionfo dal punto di vista teologico ed effettuale, sempre collegato alla "comunione eucaristica riparatrice". Così difatti aveva detto la Vergine alla Cova da Iria.

    La ragione e la teologia ci indicano che le due cose vanno considerate nella loro unità e intima connessione. Il "sacrificio di riparazione" è spiegato nella Legge ebraica in questi termini: "Se qualcuno commetterà un’infedeltà e peccherà per ERRORE riguardo a cose consacrate al Signore, porterà al Signore, come sacrificio di riparazione, un ariete senza difetto, preso dal gregge". "Quando offrirà se stesso in sacrificio di riparazione,vedrà una discendenza, vivrà a lungo" (Is 53,10)dice il IV Canto del Servo sofferente del Deutero-Isaia. Su questo punto così nevralgico della questione non è possibile, per motivi di spazio, addentrarsi oltre.

    Ora, se nel culto eucaristico è necessaria una RIPARAZIONE è perché quel culto così fondamentale è offeso, danneggiato. Mi pare che i recenti provvedimenti, e in fin dei conti tutta l'azione pseudoliturgica della Nuova Chiesa "ineunte", voglia fare proprio a meno del significato della Santa Messa come SACRIFICIO REDENTORE. Da qui la necessità di riparare al danno, o alla DEVASTAZIONE che dir si voglia.

    Il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria rappresenterebbe, dunque, una risposta INVINCIBILE alla CRISI DEL PAPATO, intimamente connessa alla DEVASTAZIONE del CULTO CATTOLICO. E' la Madre di Dio e della Chiesa che offrirebbe in "sacrificio di riparazione" il suo Figlio. E' il dono della Madre al Padre celeste "fatto col Cuore", il suo Cuore Immacolato.

    In definitiva la rinuncia di Benedetto, il suo voler "restituire le chiavi" a Cristo, avrebbe come ragione e fondamento quella di affrettare la manifestazione parusiaca del Vero Capo della Chiesa:

    «Possano questi ... anni che ci separano dal centenario delle Apparizioni affrettare il preannunciato trionfo del Cuore Immacolato di Maria a gloria della Santissima Trinità» aveva detto il Pontefice sul Sagrato del Santuario di Fatima il 13 maggio 2010.

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  22. Bisogna essere cauti a fare troppo can can sul Papa emerito, perchè potrebbero toglierlo di mezzo in altro modo. Mi ricordo che più di una profezia parla del Papa che dopo un sofferto esilio vine ucciso. Ucciso da chi?
    Laciamolo in pace, tanto abbiamo già ben presente che qualcosa di fosco aleggia a Roma nei sacri palazzi e da qualche decennio. Il più è non diventare complici di tutto questo. A noi è chiesto di vivere seguendo Gesù e uniformandoci a Lui, la strada è tortuosa, ma bisogna andare avanti utilizzando tutti i mezzi e le risorse che il Buon Dio ci da. Tutto crolla, ma c'è anche un a piccola isoletta lasciata intatta per le nostre anime.

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  23. Gentile MIC, tutti questi commenti sui papi mi disorientano: li trovo esorbitanti!
    In ogni caso, voler trovare una "logica" in una mente abituata al cosiddetto modernismo è piuttosto simile a quello che cerca un fiore in un deserto...
    Perché continuate a cercare una logica nelle parole dell'attuale papa e dell'emerito? È evidente che non c'è molta logica e non si vuole avere una logica precisa, con tutte le conseguenze che questo, ovviamente, comporta.
    E, inutile aggiungerlo, tutti questi sono segni di personalità tutt'altro che di primo rilievo: sono epigoni della storia ecclesiastica...

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  24. Latinista, non prendertela. E' possibile ritenere che le dimissioni di Benedetto non sono valide e quindi è ancora lui è il Papa e di conseguenza siamo in pieno Scisma d'Occidente parte 2 (la vendetta?). Allo stesso modo è possibile ritenere che l'Unione Sovietica non ha mai cessato di esistere perché Gorbaciov non era pienamente libero di decidere nel 1990, o che il Sacro Romano Impero, sciolto illegalmente da un sedicente imperatore abusivo, in realtà è ancora in mezzo a noi, ecc. Ci si può divertire a riscrivere tutta la storia.

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  25. Ma non vede che l'autore, non io, lo spiega un secondo dopo in modo molto diverso?

    No caro Signore. L'autore sta dicendo che il ministero Petrino è scisso! Ma si rende conto o no della ASSURDITA' della definizione? Oppure dobbiamo FORZARCI a credere a ciò che viene imposto a credere?

    "Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata"

    Ma si rende conto o no di quello che ha detto il PAPA? A lei risulta che una Rinuncia su questa base possa definirsi una RINUNCIA? Cioè, Gesù Cristo avrebbe distinto in Pietro il ministero attivo e passivo?

    Poi le voglio far notare un'altra cosa: "San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo".

    Che ne dice? Il Papa non conosce i verbi? Il presente indicativo "Porto" è diverso dal passato "PORTAVO", giusto?

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  26. Perché continuate a cercare una logica nelle parole dell'attuale papa e dell'emerito? È evidente che non c'è molta logica e non si vuole avere una logica precisa, con tutte le conseguenze che questo, ovviamente, comporta.

    O forse nelle dimissioni c'è una 'logica' che ci sfugge e, qualunque essa sia, è tempo di silenzio (dato che non possiamo capir tutto) e di preghiera...

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  27. Ed oggi Tornielli reagisce pubblicando sul suo blog la lettera di Benedetto XVI MA NON la sua lettera con le sue domande.
    Se avevamo un dubbio prima, sul perchè di quell`iniziativa discutibile, ogni dubbio oggi è svanito.
    Tornielli si è permesso di interpellare Benedetto XVI, per fargli dire che lui, Tornielli, non ha mentito riportando le parole di Küng (!) ( deve essersi stizzito assai per le critiche che gli sono state rivolte), per porgli la domanda irrispettosa sul suo nome e sull`abito e ha ricevuto una risposta di cui spero ha realizzato l`ironia, e per far dire al Papa emerito che la sua rinuncia è valida, che..."non fa il Papa
    numero due"!
    Tutto quel rumore per, in definitiva, difendere sé stesso dalle critiche e "difendere" il suo amico e Papa, una mossa per tentare di stroncare domande e dubbi, che non sarei stupita se si trasformasse in un boomerang.

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  28. Del resto ha preferito disabilitare i commenti.

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  29. Mettiamo che io ritenga Papa regnante Gregorio XVIII, o chiunque non sia vero Papa. Sarei sedevacantista? Forse formalmente no, perché non riterrei vacante la sede, ma...

    Non son cose con cui conviene giocare


    Ma la smette di insultare la mia intelligenza? Come fa ad estendere questa situazione con gli esempi che fa?

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  30. Alla fine l'importante è aver la certezza che nulla accade che Dio non voglia, dunque l'importante non è tanto comprendere tutto, Dio conosce tutto perfettamente e ci basta. Avrà i suoi motivi e i suoi piani se permette tutto ciò.

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  31. Ed oggi Tornielli reagisce

    Sì, bella reazione.

    Scrivere ciò che ha già scritto nell'articolo, mettendolo in forma di lettera.

    Ma la lettera NON L'HA PUBBLICATA. Intendo l'ORIGINALE.

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  32. Nevvero, Ratzinger, che non sono un bugiardo?
    Nevvero, vescovo emerito, che lei non sta facendo il Papa numero due?
    Nevvero che di papa ce n`è uno solo ed è il grande Francesco che sta rinnovando ogni cosa e ricostruendo la Chiesa?

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  33. Anonimo delle 13,50 , hai dimenticato di firmarti: AT, ovvio....

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  34. Stefano78, non è certo mia intenzione insultare e ritengo di non averlo fatto. Non sta discutendo con un nemico, non si veda sotto attacco.
    Cerco di mostrarle che, stante la validità della rinunzia di Benedetto XVI, chi continuasse a ritenerlo Papa starebbe ritenendo Papa qualcuno che non lo è. Non cambia nulla se non lo è perché non lo è più o perché non lo è mai stato. Benedetto XVI non è papa esattamente come non lo è Gregorio XVIII.

    L'autore sta dicendo che il ministero Petrino è scisso!

    In quelle parole dell'allora Papa si può vedere e di fatto è stato visto quello che dice Lei, e per questo dico che sono parole ambigue ed infelici; ma non è affatto evidente che il senso è quello, e anzi, a riflettere sulle parole che seguono - e che Lei sembra volere a tutti i costi ignorare - quel senso si rivela improbabile.
    Perché Lei è tanto attaccato a questo senso improbabile da non ammettere anche solo la possibilità di altre interpretazioni?

    Che poi in ogni caso quelle parole (dette da Ratzinger ancora Papa, ecco perché il presente "porto") non avrebbero nessuna ripercussione sulla rinunzia: proverebbero un ripensamento? Improbabile, la rinunzia non aveva ancora avuto effetto e volendo poteva essere ritirata. Indicherebbero una riserva mentale fin dal momento della rinunzia? Come ho già chiarito, una riserva mentale non invalida un atto. Dimostrerebbero - e torniamo lì - che Ratzinger non sapeva bene che cosa fosse una rinunzia? Che devo dire...?

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  35. Perché Lei è tanto attaccato a questo senso improbabile da non ammettere anche solo la possibilità di altre interpretazioni?

    Credo che il perché vada cercato nel fatto che è difficile accettare la nuova realtà così come si sta manifestando... e l'ambiguità facilita la convinzione (o l'illusione) a seconda di chi e come la vede.

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  36. Che devo dire...?

    No. Dimostrerebbero che la Rinuncia non è stata né libera, né debitamente mostrata.

    Latinista, la cosa è molto più semplice di quanto pensa. Noi stiamo tentando di interpretare ciò che un Papa Rinunciatario non dovrebbe né dire e nemmeno pensare, addirittura!

    La Rinuncia non può essere sulla base di "ermeneutiche"! Ma scherziamo? Infelici o no, esagerate o no, quelle frasi MOSTRANO (mostrano "debitamente") che il Papa non sta RINUNCIANDO! O vogliamo dire che la Rinuncia al Ministero Petrino si può compiere a metà? Perché in sostanza è quello che ha fatto Benedetto! Ha "rinunciato a metà"! Se lei dimostra che Canonicamente e Spiritualmente la rinuncia si può Compiere a META' allora mi ha chiarito il dubbio e mi metto l'animo in pace.

    La mia non è una ostinazione preconcetta. Io sarei ben felice di comprendere chiaramente che il Papa Benedetto ha rinunciato. Ma, per quanto mi forzi, non riesco a obnubilare la logica umana!

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  37. Credo che il perché vada cercato nel fatto che è difficile accettare la nuova realtà così come si sta manifestando... e l'ambiguità facilita la convinzione (o l'illusione) a seconda di chi e come la vede.

    Sì è probabile... Sono una vedova o qualcosa dl genere...

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  38. BXVI: Davanti agli attacchi del mondo, penitenza, ma anche rifiuto del conformismo
    L’obbedienza a Dio è libertà, di fronte alle dittature “del consenso” e del “conformismo”. La penitenza è grazia, “sotto gli attacchi del mondo che ci parlano dei nostri peccati”.
    http://www.asianews.it/notizie-it/Papa:-Davanti-agli-attacchi-del-mondo,-penitenza,-ma-anche-rifiuto-del-conformismo-18170.html
    Venti di guerra e crisi economica dietro gli attacchi al Papa
    http://www.asianews.it/notizie-it/Venti-di-guerra-e-crisi-economica-dietro-gli-attacchi-al-Papa-18138.html
    Il sacerdote è uomo di preghiera per essere davvero uomo di servizio, capace di donare la vita per coloro che gli sono affidati.
    http://www.asianews.it/notizie-it/Papa:-Il-sacerdote,-come-il-Buon-Pastore,-“scartato”-dal-mondo,-dona-la-vita-per-le-pecore-15139.html

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  39. Che devo dire...?

    Dimostrerebbe che la rinuncia non è stata data "liberamente". Perché non si Rinuncia a metà. O si Rinuncia o non si Rinuncia.

    E queste legittime domande e critiche sono volte proprio a difendere il Papato, non la persona di Ratzinger.

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  40. Quell’ultimo brindisi alla sua coscienza: Benedetto XVI, un anno dopo

    http://www.papalepapale.com/develop/quellultimo-brindisi-alla-sua-coscienza-benedetto-xvi-un-anno-dopo/#comment-12520

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  41. Non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire, e peggior cieco di chi non vuol vedere.
    Caro Stefano ci sono molte perosen così, e piuttosto che ammetter che quello che sta succedendo dall'11 febbraio 2013 è, almeno da 600 anni, inaudito ed inosservato, nelal Chiesa e non solo, si rifugiano nella forma, nel diritto, nell'ermenutica, ecc.ecc.
    Diamo tempo al tempo.
    Quelli che come me sono rimasti scioccati ed anche inc...ti la sera del 13 marzo 2013 - quanti tredici - sono stati aspramente criticati anche in famiglia (infatti con mia madre e mia cognata non parlo più di PF). Ma poi è arrivata la storia dei FFI - delal quale ovviamente PF sa tutto - poi i vescovi danzanti alla GMG, poi le uscite di Maradiaga e Co, le litigate tra questi e Müller, i casini dei vescovi tedeschi, il silenzio assordante sui temi etici, inclusa la storia dell'eutanasia in Belgio, l'arrivo a frotte di consulting e financial agencies americane ed inglesi (tutti sanno,anche se fingono di non sapere, a chi sono in mano)... E chi era stato zitto, o aveva fatto il "bergogliano", ha cominciato a scrivere e pubblicare.
    Ed allora sono corsi ai ripari.
    Tra un po', al prossimo evento, anche altri, forse, si leveranno le fette di prosciutto dagli occhi ed orecchie, e scriveranno e commenteranno, in italiano, latino, greco, inglese , lingue vive e morte. Bisogna solo avere pazienza. In termini medici, sarà il follow up del paziente a dirci come evolverà la malattia. In termini prosaici, chi vivrà, vedrà.
    Ma basta con le ipocrisie e soprattutto basta con l'insultare l'intelligenza dei fedeli, cristiani sì, cretini no, alla faccia di Odifreddi.
    Rosa
    Rosa

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  42. Sì è probabile... Sono una vedova o qualcosa del genere...

    Beh, se è per questo io più che vedova, mi sento orfana di padre... ci potrei mettere un emoticon, ma non è il caso...

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  43. Socci parla del bacio dell'anello: c'è una foto, sito Osservatore Romano, della Messa del Concistoro in cui si vede un'elegante e distinta signora con veletta nera di pizzo chinarsi a baciare l'anello di...Benedetto. In altre foto altri signori fanno llo stesso. Han baciato l'anello a tutti i Cardinali e Vescovi presenti ? Non credo.

    Rosa

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  44. Dal discorso della Santità di Benedetto XVI di mercoledì 27 febbraio 2013:

    "Qui permettetemi di tornare ancora una volta al 19 aprile 2005 [la data della sua elezione]. La gravità della decisione è stata proprio anche nel fatto che da quel momento in poi ero impegnato sempre e per sempre dal Signore. Sempre: chi assume il ministero petrino non ha più alcuna 'privacy' [Avrebbe potuto dir 'riservatezza', ma pazienza]. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata. Ho potuto sperimentare, e lo sperimento precisamente ora, che uno riceve la vita proprio quando la dona. Prima ho detto che molte persone che amano il Signore amano anche il successore di san Pietro e sono affezionate a lui; che il papa ha veramente fratelli e sorelle, figli e figlie in tutto il mondo, e che si sente al sicuro nell’abbraccio della loro comunione; perché non appartiene più a sé stesso, appartiene a tutti e tutti appartengono a lui.

    Il 'sempre' è anche un 'per sempre': non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze, eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio".

    Stefano 78, Lei scrive:

    "Poi le voglio far notare un'altra cosa: 'San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo'.

    Che ne dice? Il Papa non conosce i verbi? Il presente indicativo 'porto' è diverso dal passato 'portavo', giusto?"

    Giusto. Infatti, quando pronunziò questo discorso, Benedetto era ancóra papa: osservi la data. Avrebbe cessato d'esser papa il giorno dopo, il 28 di febbraio alle 8 di sera.

    Maso (SEGUE)

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  45. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  46. (SEGUE) Stefano 78, Lei scrive anche:

    "È stata negata [la rinunzia di Benedetto] subito dopo dalla dichiarazione di voler rimanere Papa! Un Papa che rinuncia al Papato... RIMANENDO PAPA? Ma dico, scherziamo?"

    Appunto, scherziamo? Secondo Lei, Benedetto prima dichiara di rinunziare al papato, poi d'essere ancóra papa? E intanto, dice che si dovrà convocare il conclave, promette ubbidienza al suo successore, ripete che dalle 8 di sera del 28 non sarà più papa, ecc.; poi, si ritira in monastero, parla di Francesco I come del suo successore, ecc. Ma come spiega Lei tutto questo? Sarebbe pura follia, e Benedetto XVI non è mica pazzo! Sarebbe un comportamento contorto, a dir poco, e affatto incomprensibile, e Benedetto è un uomo limpido e lineare!

    Ma limitiamoci ai fatti. Benedetto, dice Lei, avrebbe dichiarato "di voler rimanere papa"; e, a chi Le chiede d'indicar le parole nelle quali sarebbe espressa quell'intenzione, risponde, se ho capìto bene, che le parole sono queste: "Il 'sempre' è anche un 'per sempre' — non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo".

    Ora, rileggiamo queste parole nel contesto di tutto il discorso; e, in particolare, mettiamole in rapporto con quest'altre parole:

    "[C]hi assume il ministero petrino non ha più alcuna 'privacy'. Appartiene sempre e totalmente a tutti, a tutta la Chiesa. Alla sua vita viene, per così dire, totalmente tolta la dimensione privata".

    È QUESTO che, per Benedetto, non cessa: essendo stato una volta papa, anche dopo la rinunzia séguita non certo a esser tale (se il principio di non-contraddizione non è un'opinione!), ma a esser chiamato da Dio a una vita interamente consacrata al servizio della Chiesa, nella preghiera e nella sofferenza: una vocazione singolarissima, quella di Giuseppe Ratzinger, che continua per tutta la sua vita.

    Maso (SEGUE)

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  47. (SEGUE)

    "[N]on c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze, eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore crocifisso."

    "Esercizio attivo del ministero [petrino]": che vuol dire?
    Noto che la parola usata è "ministero", cioè "servizio": Benedetto, anche non più papa, séguita a esser "ministro", cioè "servo", della Chiesa. Solo che questo servizio non s'èsplica più, anche, nell'esercizio dell'autorità e del magistero (= "ministero attivo") – e non s'èsplica più in questo modo, semplicemente perché questo non è più possibile, non essendo egli più papa –; ma s'èsplica nel nascondimento, nella preghiera, nell'offerta a Dio delle sue sofferenze.

    "Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio."

    "E questo fia suggel che ogn'uomo sganni", direbbe Dante. "Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa": perché non son più papa. Ma, misteriosamente, per vocazione divina, son sempre consacrato a Dio "nel servizio della preghiera" per il bene della Chiesa. In questo, m'è d'esempio, col suo "ora et labora", san Benedetto: "[e]gli ci ha mostrato la via per una vita che, attiva [come, per me, finché son papa] o passiva [come da domani, che non sarò più papa], appartiene totalmente all’opera di Dio", alla sua vocazione: Dio m'ha chiamato a servir la Chiesa come papa, e ora mi chiama a servirla con una vita monastica, essenzialmente contemplativa e nascosta.

    È tutto molto chiaro. Non c'è neanche l'ombra d'un'intenzione di revocare la rinunzia così chiaramente formulata una settimana avanti, o di far capire che séguita a esser papa.

    Si potranno magari criticare le parole di Benedetto (a me, questa meditazione sulla sua vocazione sembra bellissima). Ma, ai fini del nostro discorso, quest'eventuale critica non c'entrerebbe nulla. L'importante, se vogliamo seguitare a bizantineggiare sull'ipotesi assurda dell'invalidità della rinunzia, è che queste parole hanno un senso chiaro, che non autorizza il minimo dubbio.

    Maso (SEGUE)

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  48. Maso, interessante il suo commento di cui attendo leggere il seguito.
    Una vocazione singolarissima, certamente, ma comunque misteriosa, quella di Ratzinger....

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  49. Ho rimosso un commento che riporta le informazioni di una "mistica".

    Capite bene che non possiamo che basarci su dati verificabili - per quanto ci è dato ovviamente - e non su illazioni.

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  50. (SEGUE)

    Stefano 78:

    "I gesti successivi complicano la situazione, perché non solo è voluto rimanere Papa, ma anche esternamente ha voluto conservare la dignità papale!"

    Si potrebbe discutere a lungo sulla talare bianca, sullo zucchetto che s'è levato (e che c'è di strano?), sull'anello che non ha baciato, sul titolo di Santità e di papa emerito; ma mi pare che, in sostanza, si perderebbe tempo.
    A me pare che la spiegazione sia in parte di natura meramente cerimoniale (titoli "di cortesia"), e in parte maggiore si connetta alla convinzione del Ratzinger d'esser rimasto "nel recinto di san Pietro": sicché anche le forme esprimono il suo legame colla sede di Pietro. Si potrà discutere sull'opportunità (a me personalmente tutto questo va bene); ma trarne degli argomenti per sostenere che Benedetto si consideri ancóra papa, mi sembra proprio impossibile.

    Infine, gli errori di latino: be', ma non dirà mica sul serio? Gli errori di latino dimostran solo il fatto, innegabile e molto grave, che la lingua di Cicerone non la sa più quasi nessuno, neanche nella Chiesa, e che viviamo quindi in un tempo di grave decadenza anche culturale.

    In conclusione, credo che ci dovremmo tutti convincere che Francesco I è il papa legittimo, seguendo l'esempio, anche, dello stesso Socci e di Mic: "Rendete a ciascuno quel che gli è dovuto: [...] a chi l'onore, l'onore" (Rom. XIII, 7). Su tante altre cose, poi, la discussione è aperta.

    Chiedo perdono per la lungagnata.

    Maso

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  51. Beh, rimane il sacerdote Joseph Ratzinger, comunque sempre ministro di Dio....cosa dire , io a casa non parlo più perché mi segano subito dicendo "chi sei tu per giudicare il papa" vivo con un peso immenso sullo stomaco da quella ferale sera del 13 (e poi dicono che porta bene)....calcolando che sono tornato in chiesa esclusivamente per lui e con lui , cosa che mi è costata tantissimo e ora vedo vanificati tutti i miei sforzi , in parrocchia non vado più per non vederne le gigantografie, faccio il cattolico randagio non so se si possa dire ma è così , comunque si guardi la cosa, per me domani sarà il giorno del ricordo di un incubo cominciato in volo di elicottero bianco su Roma e finito con la chiusura del portone , lì dietro è rimasto tutto di me , il resto conta poco , rimango e prego per lui e mi frega niente di quello che pensano i fans ; un'ultimissima cosa ho sentito parlare di un 'veggente' brasiliano di nome Regis, chissà se Luiz ne sa qualcosa. Sursum corda !P.S. Rosa ho fatto una anamnesi corretta di me stesso?<;> Lupus et Agnus.

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  52. Alessandro Mirabelli27 febbraio, 2014 17:53

    Oggi ho incontrato la fonte che il 14 dicembre 2010 mi disse che bisognava aspettarsi le dimissioni del Papa. Oggi questa attendibilissima fonte mi ha confermato che le dimissioni del Papa non sono state causate dal suo stato di salute (Giovanni XXIII malato di cancro allo stomaco non ci penso') ma dal fatto che ormai Bertone era ingestibile. Non volendolo dimissionarie, ha preferito dare lui le dimissioni producendo in tal modo un effetto a cascata.

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  53. Cioè, ma io dico: muore Pio XII, ci si aspetta Siri, esce Roncalli, qualcuno mugugna, qualcuno sussurra di cose strene, ma NON c'è tutto l'affannarsi a giustificare, a corroborare, a rinforzare, ecc, la sua elezione. OK, altri tempi. Muore Paolo VI, viene eletto Giovanni Paolo I, che poi muore. Insinuazioni, dubbi, sospetti, ma NON c'è tutto l'affannarsi, il pubblicare, il peana, ecc. Muore GPII, viene eletto Ratzinger, la scelta più logica vista la vicinanza tra i due. Ed invece si comincia a pubblicare che se ne andrà, che sarà un pontificato breve, ma lui resta, e si scatena un guerra mediatica alla Chiesa che neanche ai tempi dell'Humanae Vitae. Poi lui abdica. E torna il sereno, ed il peana, e le copertine del Time, e dei Rolling Stones... Poi, in crescendo: le liti tra cardinali, la dichiarazione ONU, again la pedofilia (che, sia detto una volta per tutte: ai caporioni ONU e Co, dei bambini vittime NON frega niente, esssendoci tra di loro i più grandi pedofili mai esistiti sulla faccia della terra, basta dire che non passa giorno che salti fuori uno scandalo su quel fronte riportato dai giornali anglofoni, ma mai pubblicizzato mondialmente), Benedetto che torna in pubblico... MA SE TUTTO FOSSE LIMPIDO COME ACQUA DI FONTE E CHIARO COME LA LUCE DEL SOLE, che bisogno ci sarebbe di articoli laudatori al limite dell'idolatria, attacchi ferocissimi ai pochissimi critici, continui richiami al peccato del gossip, sielnzi assoradnti su altro, ed infine, appena qualche dubbio è sato pubblicato su gironali un po' più letti che i nostri blogs, la comparsa in cerimonia pubblica e solenne del ritirato sul Monte Benedetto ?
    MA VERAMENTE A VOI NON VI SUONA NESSUN CAMPANELLO IN TESTA, o sono io che per deformazione professionale continuo a cercare le cause dei sintomi e segni del malato, cioè dell'ora corrente ?
    Mentre nel frattempo abbiamo il terzo Presidente del Consiglio NON scelto da noi, e in Ucraina si rischia un'altra Jugoslavia ?
    Per non parlare della lobby omosessuale che ha ottenuto un'altra vittoria in Arizona ?
    Rosa

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  54. MA sbaglio o quando Giosuè conquistava la Terra di canaan, Mosè era già morto ? Socci continua a scordarselo...
    Rosa

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  55. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo...

    A quale 'ministero' e a quale 'esercizio attivo' sta rinunciando Ratzinger in questa frase?

    Al ministero PAPALE.

    Quindi la frase resta oggettivamente molto dubbia, (checché ne dica MASO).

    Dubbio peraltro amplificato dal fatto che Ratzinger continua a vestito da papa, in bianco e si fa sempre chiamare papa, sebbene emerito, mentre avrebbe dovuto rivestirsi col rosso cardinalizio.

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  56. Alessandro Mirabelli27 febbraio, 2014 18:04

    Inoltre la mia fonte oggi mi ha rivelato che un anno fa la parte dei cardinali sudamericani che voleva bergoglio non ha commesso l'errore del 2005. Allora il di lui nome fu subito dato in pasto ai vaticanisti, la maggior parte dei quali farebbe meglio a cambiare mestiere, stavolta invece Bergoglio fu tenuto come un asso nella manica da spendere solo a porte chiuse. Se ne parlo' ben poco nel pre conclave mediatico e il suo nome invece fu speso all'interno della Sistina. Con le conseguenze che sappiamo.

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  57. Francesco è Papa legittimo ? ed allora smetta di fare il gesuita porteno, e faccia il Papa, cominciando a firmarsi come tutti i suoi predecessori, vestendosi come tutti i predecessori, imparando a parlare in Latino come tutti i predecesori, e soprattutto dando una ripassata al Catechismo della Chiesa Cattolica, perchè con il suo fare e dire, forse salverà la pecorella smarrita, ammesso che questa si voglia salvare, ma di sicuro sta rapidamente perdendo le 99 del recinto. Questo non lo dico io per antipatia, ma lo dicono le statistiche austriache, francesi, americane. Che di pochissime pecore ancora nel recinto appunto parlano.
    Rosa

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  58. Ragazzi, vi ringrazio per i vostri tentativi di rendere ragionevole e normale il gesto di Benedetto XVI, ma nulla di quanto mi state mostrando mi chiarisce la "divisione" assurda, la scissione che ha fatto Ratzinger per motivare la sua Rinuncia, pur mantenendo l'identità papale (!).

    Non mi sembra così assurdo quello che obietto: chi rinuncia al papato, rinuncia al Papato. Semplice no? Non si inerpica in "recinti di Pietro", ministero attivo o passivo, conservazione di Simbolo e dignità Papale, ecc...

    Se ci vogliamo arrampicare sugli specchi, facciamolo pure. Se vogliamo accusare di "vedovanze" chi si pone queste domande, facciamolo pure.

    Ciò che rimane è l'unicum assoluto. E, siccome Ratzinger pazzo, minus habens, schizofrenico, non è, allora le spiegazioni sono 2: ha voluto relativizzare il Papato e snaturarlo completamente (ma allora bisogna spiegare perché tutto il suo pontificato è andato in senso opposto: quello della valorizzazione!); Ratzinger non ha voluto, dopo aver accettato la prigione per "il bene della Chiesa", accettare anche di essere spogliato della sua Identità papale.

    Con questo chiudo.

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  59. http://lavignadelsignore.blogspot.it/

    http://www.youtube.com/watch?v=xufeQr0fGCY

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  60. MA sbaglio o quando Giosuè conquistava la Terra di canaan, Mosè era già morto ? Socci continua a scordarselo...

    SACROSANTO! Sottoscrivo! ^_^

    RispondiElimina
  61. MA sbaglio o quando Giosuè conquistava la Terra di canaan, Mosè era già morto ? Socci continua a scordarselo...
    Rosa


    SACROSANTO! Sottoscrivo ^_^

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  62. Alessandro Mirabelli27 febbraio, 2014 18:18

    Infine la mia fonte attendibile oggi mia ha detto che La Chiesa cattolica non sarebbe in grado di reggere un altro anno come quello trascorso dal 13 marzo 2013 ad oggi. Rischiamo seriamente lo scisma. Dio non voglia. Ma come uscirne?

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  63. beh dai siete pochi ma in buona compagnia ... anche i papi "sono in due"

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  64. la lettera al giornale "La Stampa", NON E' SCRITTA A MANO, ma porta solo "la sua firma autografa, in una calligrafia minuta" (vedi articolo ANSA DEL 26/02/2014);
    qualcuno per favore spieghi se ciò dimostra che si tratta di lettera autentica (autografa)

    RispondiElimina
  65. Eppure, da diverse fonti "romane", anche "ad altissimo livello", per almeno tutto il bienno 2011-2012/3 , continuavano ad arrivare le stesse voci, come all'unissono : "Ratzinger 'ha un tumore'...'non durerà ancora molto'..."

    RispondiElimina
  66. For la ragione per la dimissione di Ratzinger è questa:


    ci sono tanti tribunali civili che vorebberro indagarlo per la sua parte nel scandalo dei pedofili...

    il ritinere dello stato legale quasi pontificale è per proteggerlo da estradizione...perchè il Patto Laterano e i suoi accordi guarantiscono la cittadinanza vaticana soltanto al santo padre e agl'impegati dello Secretario di Stato...

    se Ratzinger comporta semplicemente come vecovo emerito di Roma o come sacerdote semplice non è protetto nella sua persona...egli deve godere uno stato più alto...

    Ecco, il Papato emerito...

    Romano

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  67. Lo scisma c'è già da tempo resta il problema di come farlo passare per un atto di "apertura della nuova chiesa al mondo"....appunto col vat3 , però l'annuncio non sarà in latino , ma in porteno, hay lio en la iglesia...

    RispondiElimina
  68. Perché PF ha voluto Benedetto ieri in San Pietro al solenne Concistoro?
    http://muniatintrantes.blogspot.it/2014/02/papa-per-sempre.html
    m

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  69. Maso: "In conclusione, credo che ci dovremmo tutti convincere che Francesco I è il papa legittimo"

    Nella mia lettura teologica degli eventi, postati sopra, ciò non sarebbe automatico. Se Benedetto, grande teologo, avesse realmente voluto "restituire le chiavi" per ridurre il ministero petrino ad un puro "ministero spirituale", come difatti è, e se tuttavia questo pecuriale ministero fosse pur sempre necessario, in previsione della manifestazione parusiaca del Signore, ne consegue che colui il quale attualmente si fregia del titolo di Vescovo di Roma non sarebbe il Vicario di Gesù Cristo.
    Non vorrei scandalizzare nessuno, ma nell'Apocalisse di Giovanni si parla ampiamente di una figura di un capo spirituale che induce all'idolatria. Abbiamo tutti il dovere di interpellare e di meditare la Sacra Scrittura, ed a tutti i buoni cattolici è richiesto di vigilare, in attesa del Signore che viene.

    RispondiElimina
  70. Romano,
    quel chelei dice è una voce che circola. Ma francamente non l'ho raccolta, dal monento che la diretta responsabilità di Ratzinger nei casi citati (mi pare in America) era stata chiamata in causa come "datore di lavoro" dei sacerdoti incriminati e in Vaticano avevano respinto l'incriminazione con la motivazione - troppo sbrigativa secondo me - che egli godeva dell'immunità Vaticana.
    Ora è ben noto quali altre responsabilità ci fossero sia in curia che nelle diocesi, mentre lui è stato l'unico a non voler mettere la polvere sotto il tappeto, a modificare le norme; a incontrare le vittime e a piangere con loro.
    E il suo successore cos'ha fatto per la. nota lobby? E com'è che per la pedofilia lui nessuno lo incrimina?
    Perché proprio Ratzinger dovrebbe continuare a fare il capro espiatorio a vita?

    RispondiElimina
  71. Di una cosa sono sicuro: un giorno dovrò rendere conto a Gesù Cristo di molte cose, ma fra queste non ci sarà la corretta gestione della gerarchia cattolica. Per quanto posso scorgere, oggi c'è un ex Papa che si è dimesso in modo sorprendente ma comunque legittimo, e c'è un Papa che è stato legittimamente eletto da un conclave. Se le cose non stanno così e dietro c'è un grande complotto, non ho modo di stabilirlo, e Gesù Cristo non mi chiederà conto di non averlo stabilito. Per cui su questo fronte sto molto tranquillo. Tutt'altro paio di maniche sarebbe il caso in cui un Papa, anche pienamente legittimo, insegnasse cose che siano contrarie alla dottrina cattolica. Qui ci verrebbe senz'altro chiesto conto per aver obbedito supinamente e per non aver sollevato nessuna obiezione. Francamente direi che non siamo a questo punto, ma qualche campanello d'allarme non faccio finta che non sia suonato. Se c'è un fronte a cui guardo con attenzione è quindi quest'ultimo.

    RispondiElimina
  72. @Lupus et Agnus che scrivi: "in parrocchia non vado più per non vederne le gigantografie, faccio il cattolico randagio..."


    ...se tu non ci fossi bisognerebbe invertarti! grandioso pezzo Lupus et Agnus...

    per quanto concerne poi l'anamnesi credo sia perfetta, ma ora, implicita la diagnosi, bisogna passare alla terapia alla quale però sono convinto che, nonostante le tue parole sconfortate, tu ti stia già sottoponendo con magari non meravigliosa compliance (questa sì, forse da migliorare) e cioè: preghiera, resistenza, preghiera e come giustamente dici tu...in alto il cuore sempre, fratello!! e prega per me...

    RispondiElimina
  73. Ecco, quando si riportano chiacchiere che mettono in discussione la figura e il ruolo di Francesco tutto è permesso e il messaggio passa - in verità questo post odierno ne è pieno zeppo-, ma se lo si fa con argomentazioni un po' più fondate, magari su quella marginale ed emarginata branca della Conoscenza che è la Sacra Scrittura, ecco allora che il messaggio non passa e scatta la censura.
    Magari questo mio sfogo otterrà una pubblica risposta - che importa! -, ma intanto la mia semplice argomentazione non verrà portata alla conoscenza di altri lettori.
    E' il destino di chi si sforza di elevare il dibattito da gazzetta di perifieria che talvolta imperversa nei blog cattolici.
    Pazienza.

    RispondiElimina
  74. Cara mic non so quale fosse il commento che avete eliminato alle 10.30. Ma sappiate che non era il mio. La questione si fa seria. Sono in azione guastatori e ruffiani.
    Mazzarino

    RispondiElimina
  75. Mazzarino,
    niente di grave, era solo lo stesso intervento duplicato... e non ho notato che non mi si attivata l'opzione della cancellazione totale.

    RispondiElimina
  76. Ecco, quando si riportano chiacchiere che mettono in discussione la figura e il ruolo di Francesco tutto è permesso e il messaggio passa - in verità questo post odierno ne è pieno zeppo-
    Anonimo teologo,
    questo blog è pieno zeppo di tante cose, non parla solo di Bergoglio e soprattutto non è anti-Bergoglio per partito preso. Semplicemente mi pare che la cronaca quotidiana ci offra molto materiale di cui discutere.

    Il suo commento è stato pescato nello spam. A volte capita.

    RispondiElimina
  77. Alessandro mirabelli la tua fonte non è molto credibile: Benedetto ha il coraggio di dimettersi, primo papa dopo secoli e non ha il coraggio di licenziare brertone ? L'altra alternativa è terribile: bertone aveva in mano qualcosa per ricattare Benedetto ?
    Bergoglio lo ha licenziato senza problemi nonostante bertone avesse cercato di contrattare la resa.
    Clare

    RispondiElimina
  78. "Francamente direi che non siamo a questo punto, ma qualche campanello d'allarme non faccio finta che non sia suonato. Se c'è un fronte a cui guardo con attenzione è quindi quest'ultimo."

    Concordo

    RispondiElimina
  79. Alessandro Mirabelli27 febbraio, 2014 21:47

    @ Clare: la mia fonte e' attendibilissima. Il 14 dicembre 2010 mi aveva detto che bisognava aspettarsi le dimissioni del Papa. Lo stesso Meisner di Colonia subito dopo l'abdicazione aveva raccontato che lui, Scola, Schoenborn e Bagnasco insieme avevano chiesto la rimozione di tarcisio. Al che Joseph rispose che l'uomo rimaneva dove era e basta. E poi alla fine di un pontificato non si cambia il segretario di stato. Evidentemente Joseph non c'è la faceva più a reggerò lo è comunque Tarcisio di cazzate ne ha fatte davvero tante.

    RispondiElimina
  80. "mi pare che la cronaca quotidiana ci offra molto materiale di cui discutere"

    Il mio era un tentativo di dare una lettura "altra" - non so quanto "alta" - dei fatti di "cronaca quotidiana", che mi pare di portata epocale, riportandoli a discipline più consone. In realtà questi fatti appaiono talmenente fuori scala rispetto alla vicende di "cronaca ecclesiale" normali, da rendere indispensabile darne una lettura diversa. Qui non siamo alle scaramucce tra due diverse fazioni in seno alla Chiesa, ma alla grandiosa e spaventosa opera pervertitrice del demonio, che vuole scardinare gli assiomi fondamentali su cui si fonda la Chiesa Cattolica. Cerchiamo di recuperare una visione meno immanentistica, che è poi quella che impera nella "Nuova Ecclesia ineunte", che sempre meno si identifica con la Chiesa di Cristo.

    RispondiElimina
  81. Come diceva Andreotti - Una smentita e una notizia data due volte.

    Angel

    RispondiElimina
  82. Probabilmente arrivo un po' tardi a commentare però quello che mi ha sempre molto colpito è la manifesta tranquillità, serenità, se non addirittura contentezza dimostrata da Ratzinger fin dal momento delle dimissioni e anche dopo.
    Mi sembra un atteggiamento, un sentimento incompatibile sia con l'estrema gravità, drammaticità del momento e del gesto che con ipotetici condizionamenti.
    Miles

    RispondiElimina
  83. Mi pare che le probabilità che questa lettera sia un falso siano molto alte: lettera scritta a computer, nessun logo in calce, sulla "Stampa" non viene nè fotografata nè illustrata per intero, ma solo vengono riportate le "risposte". Ma vi pare che Benedetto XVI si firmerebbe "Papa emeritus"???
    Il tono non è il suo, il contenuto nemmeno. Magari la firma è stata apposta con una immagine appiccicata... Odor di sola giornalistica, chissà qual'è la motivazione reale di tutto questo...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Sicuramente una "sòla" giornalistica.
      Ciò affermava con argomenti e confronti riferiti ad osservatori accorti un commento (dei tanti) che è stato censurato sul web, senza voler confrontarsi sui contenuti. E' impressionante come masse di spettatori e lettori siano disposti a credere a qualunque bufala venga dai media, tanto più se concorda con le vulgate di regime vaticano.

      Elimina
  84. Laudetur Iesus Christus ! Semper laudetur !

    Carissimi Ascoltatori, carissimi Amici,


    QUESTIO: "Silentium interruptum" ... in colle vaticano ?

    A mani giunte ! Preghiamo l'Immacolata.

    Radio Vobiscum - [GERMANIA]

    http://radio-vobiscum.tumblr.com/

    (((†)))

    (((†)))

    RispondiElimina
  85. @1 sola fede, sei sempre nelle mie preghiere, grazie. Lupus et Agnus. P.S. La lettera è diventato un telegramma, per la serie....è 'na sola....

    RispondiElimina
  86. riguardo ai "fioretti di papa Francesco" chiedo venia, ho visto solo ora che è una pubblicazione già di mesi fa...che ci volete fare?non si riesce con questi ritmi a star dietro a tutto...pardon

    RispondiElimina
  87. ecco, la lettera é stata pubblicata!

    http://www.lastampa.it/2014/02/27/lettera-papa-emerito-UeAh7HWjvkuMkG0ewbVtKJ/pagina.html


    1) é firmata Benedetto XVI, notare che colui che non é più papa, un anno dopo le dimissioni, si firma ancora BXVI (e non Joseph Ratzinger)
    2) cercando su google tutti possono verificare che é la stessa firma che si vede in tutti i suoi documenti autografi


    adesso ci direte che non l'ha mandata lui, che é un fotomontaggio o una copia carbone, che lo hanno forzato a scrivere, che lo tengono in prigione, che lo ogni tanto lo drogano, che quello vero lo hanno rapito gli extra-terrestri...

    insomma di tutto tranne la verità lineare: a Ratzinger i due papi stanno benissimo ... di più gli vanno a pennello.

    RispondiElimina
  88. aggiungo che se ragionate un attimino vi convincerete che "La Stampa" non la avrebbe mai messa sul suo sito ...SE NON FOSSE CERTAMENTE VERA.

    Pensate avrebbero corso il rischio che BXVI se ne esca domani con un'intervista in cui negan che l'ha scritta lui. L'immagine del giornale ne uscirebbe distrutta...

    RispondiElimina
  89. Scusa, Poirot, potresti gongolare un po' meno, non ti fa onore. E poi vedremo.Anche Scalfari sosteneva che l'intervista era autentica, e poi è saltato fuori che alcune cose se le era sostanzialmente inventate.
    LA Stampa, l'organo della famiglia Agnelli, dove il più pulito c'ha la rogna, si dice In Italia...
    Vedremo come andrà a finire.
    A me, più che la lettera, non è piaciuta l'andata in S.Pietro...
    Rosa

    RispondiElimina
  90. Dunque la lettera è vera perchè è stata pubblicata con articolo su giornale stampato? Dunque i giornali pubblicano solo cose vere. Magari anche la tv, giusto? Oppure è certamente vera perchè tutti i giornali copiano esattamente l'articolo di Tornielli? mah.
    Il problema è che questa lettera risulta inquietante sia che sia vera, sia che sia falsa. Le assurdità dell'articolo di Tornielli sono molte. Scrive a Benedetto e dopo due giorni riceve una risposta! Caspita che celerità.
    Guarda caso la risposta è scritta a computer, dunque non è verificabile. Ce lo vedo Benedetto con un bel tablet, che risponde a Tornielli... poteva mandare una mail e faceva prima. Eppoi visto che Benedetto non conosce il latino (?!) si firma come "Papa emeritus" ma la parola Papa non è italiana?. Caspita. Infine, ma quale figura farebbe la Stampa? Nessuna. Perchè a nessuno interessa comprovare la veridicità della lettera. E vi figurate che qualcuno chieda a Benedetto... Santità, ha mandato lei questa lettera a Tornielli? mah. Infine cui prodest questa lettera?
    Saluti a tutti
    A.

    RispondiElimina
  91. questa lettera mi convince soprattutto perché é in pieno nello stile Ratzinger:

    "Non c'é il minimo dubbio circa la validità della mia rinuncia al ministero petrino..."

    firmato: Benedetto XVI (cioé il papa)

    RispondiElimina
  92. rosa
    l' intervista e la lettera ( che ora è stata pubblicata) sono due cose completamente diverse. La lettera autografa è li, sotto gli occhi di tutti e devo dare ragione a hpoirot non pubblichi una lettera autografa del papa se non è vera, mentre un'intervista la puoi modificare.
    Tra l'altro secondo me la faccenda dei vestiti è un'amabile presa in giro, da parte di Benedetto, di tutti quanti si ostinano ad agitarsi dietro abiti, stemmi come se fosse la cosa più importante della sua rinuncia.Come dire: IO, benedetto vi ho detto e vi ripeto che mi sono liberamente dimesso e per voi la mia parola non conta nulla,per è più importante come mi vesto rispetto alla mia parola? Beh allora io vi prendo in giro sui vestiti...E' l'arguzia di Benedetto.
    cLARA

    RispondiElimina
  93. A delle ore 18.43 guarda che la scrittura a mano di benedetto è incomprensibile in modo leggendario: solo una suora tedesca riusciva a decifrarla. Hai presente la firma? lui scrive così. Per tutti gli altri, a parte la suorina, risulta incomprensibile, quindi che sia scritta al computer è normale.
    Vera

    RispondiElimina
  94. Anonimo delle 18.43 la parola papa è anche latino.
    pensi che benedetto non abbia a disposizione un pc? ce l'hai persino tu.
    B.

    RispondiElimina
  95. "A me, più che la lettera, non è piaciuta l'andata in S.Pietro..."

    ...ne approfitto, Rosa, per scusarmi del qui pro quo riguardo l'interpretazione della tua frase dell'altro giorno su San Pietro: che ci vuoi fare...gli anni passano inesorabilmente e la ruggine avanza anche per il sottoscritto!

    Per quanto riguarda l'essere andato al concistoro, anche a me la cosa non è piaciuta proprio, anche se magari, a differenza di qualcuno, non riesco a cogliervi degli elementi di forzatura esterna o comunque condizionamenti tali da averne suggerito fortemente la partecipazione.

    Insomma, in parole povere, come ripeto qua in modo breve dopo gli esempi fatti due-tre giorni fa in modo più esteso, non posso proprio stare con coloro che continuano a dire, per ogni parola o mossa ratzingeriana a dir poco dubbia di ora o del passato pontificato (avendo sempre nella testa qualche idea di costrizione subita o similari): "...e che avrebbe dovuto fare? ...e che avrebbe dovuto dire?

    RispondiElimina
  96. Io non ci credo, primo perché avrebbe dovuto pubblicare anche le sue domande, poi perché scritta al computer cosa che Ratzinger non usa e chi gli scrive non usa il pc, poi la firma è stropicciata e la Stampa è notorio giornale mass(on)media ; l'uscita di sabato....mah, era la festa della Cattedra di S. Pietro , non so , mi pare che PF cominci a dare segni di cedimento, vedi malori improvvisi o che la cc è talmente messa male da richiedere in basilica 2 papi contemporaneamente forse perché la preghiera è più potente contro le forze del male che si annidano in Vaticano? Non so , ma la vulgata dice che PF ha insistito personalmente chiamandolo al telefono, chi ci capisce è bravo, io so solo che siamo agli sgoccioli. Anonymous.

    RispondiElimina
  97. Sono d'accordo con le considerazioni di Hpoirot. Poi come dicevo qualche post fa, l'atteggiamento sereno e raggiante di Ratzinger e la sua ricorrente presenza con lettere, cerimonie ecc. non mi sembra compatibile con eventuali condizionamenti più o meno oscuri e nemmeno con una presunta contrapposizione con Papa Bergoglio.
    Può essere difficile da accettare ma occorre farsene una ragione. Poi si può discutere se per la Chiesa e il papato siano state più letali le dimissioni di Ratzinger o le successive "aperture al mondo" di Bergoglio.
    Miles

    RispondiElimina
  98. a casa mia una lettera autografa e' una lettera scritta a mano, non al computer. Tutti sanno che Benedetto non usa neanche la macchina da scrivere. Quinsi, semmai l' ha dettata.
    Ha firmato Benedictus o Benedetto. dopo Benedictus verrebbe spontaneo pontifex emeritus, ma papa emeritus in effetti suona male.
    Quando Odifreddi ha ricevuto la sua, di lettera, ha anche raccontato com' era arrivata, il plico, ecc. Qui nisba.
    percio' per me, la rinuncia sara' anche valida. non ci sara' nulla sotto, Ratzinger sara' un modernista,ecc., vi concedo tutti, ma la lettera e' una bufala.
    Rosa

    RispondiElimina
  99. rosa

    oggi nell'intervista che ha rilasciato ad avvenire , mons Georg non ha smentito nulla, ma ha anzi implicitamente confermato la lettera, quando, fosse stata falsa aveva l'occasione per smentire tutto.
    http://www.avvenire.it/Chiesa/Pagine/intervista-a-ganswein-su-papa-benedetto.aspx

    vera

    RispondiElimina
  100. Don Georg è troppo prudente per uscire dai binari tracciati da qualcun altro.

    RispondiElimina
  101. Scusate, ma mi sembra che i nostri discorsi stiano prendendo una brutta piega: dopo le dimissioni, dobbiamo mettere in dubbio anche l'autenticità della lettera?

    A che serve negar l'evidenza, arrampicarsi sugli specchi e veder congiure e macchinazioni a ogni piè sospinto?

    Teniamo i piedi per terra, che è meglio.

    RispondiElimina
  102. Vera ha ragione: BXVI potrebbe aver contro il 70% della curia, ha almeno una persona fidatissima che condivide il suo pensiero (se lo é scelto LUI tra decine d'altri perché affine): don Georg.

    E Gänswein aveva un'occasione unica di smentire la lettera ma non lo ha fatto.

    Ma c'é di più: in febbraio Mons Georg dava un'altra intervista alla TV vaticana in cui diceva:

    «È stato un atto di grande coraggio, un atto anche rivoluzionario, che ha aperto possibilità che nessuno poteva vedere in quel momento».

    da buoni novatori modernisti, sono TUTTI d'accordo per aprire nuove possibilità al papato

    http://www.youtube.com/watch?v=Nmlvl_MGkiQ#t=130

    questa é la chiara realtà come ci viene provata, continuare a immaginare la propria personale versione dei fatti non serve a niente...

    RispondiElimina
  103. «È stato un atto di grande coraggio, un atto anche rivoluzionario, che ha aperto possibilità che nessuno poteva vedere in quel momento».

    E' esattamente l'oggetto dei nostri timori: l'istituzionalizzazione delle dimissioni, evidente snaturamento del Papato...

    RispondiElimina
  104. Io tengo i piedi per terra: se vado dal pescivendolo e gli chiedo:-scusi la mia vcina dice che il suo pesce non è fresco. MA è vero ? - Lui secondo voi che dirà:-sì, ha ragione la sua vicina, il mio non è pesce fresco ? e non invce: non c'è alcun dubbio che il mio pesce sia fresco, dubitarlo è assurdo -
    Gaenswein è in pole position per Colonia, da dove s'è dimesso per limiti di età (80 anni, ma non devono andar via a 70 ?), giusto ieri l'Arcivescovo "conservatore". E chi nomina i vescovi ? Io, MIc, Socci, O PF ?
    Se voi volete credere per il bene della vostra mente, cuore ed anima, alle coincidenze, fate pure, io no.
    Rosa
    H, e siccome ho studiato storia, non della caduta dell?impero roamno e

    RispondiElimina
  105. ma Ganswein non é la vicina anonima di Ratzinger!

    Gaenswein fa da un anno 3 passeggiate al giorno con BXVI: una lunga dopo pranzo, una alle 16h per il rosario e una corta la sera.

    E' un uomo posato, ligio e prudente che non prende iniziative laddove non gli tocca. Il fatto che a bocce ferme, un anno dopo la rinuncia, dopo aver parlato ogni giorno con BXVI se ne esca con quella frase sul carattere rivoluzionario e del gesto il suo potenziale d'innovazione é ... SPAVENTOSO.

    E la dice lunga su quale sia la VERA opinione di BXVI sulla faccenda...

    RispondiElimina
  106. sono d'accordo al 100% con hpoirot, come si fa a continuare a negare l'evidenza, Rosa? capisco che per te può essere doloroso, ma i fatti sono fatti.
    Tra l'altro per vecchia tradizione a Colonia sono i preti della Diocesi ad indicare la terna, e D. Georg, proprio per questo motivo, disse tempo addietro in un'altra intervista di non avere per questo molte possibilità per Colonia.
    Vera

    RispondiElimina
  107. mic
    riguardo alle dimissioni, hai completamente ragione: Bergoglio viene da un ordine religioso dove tutte le cariche sono a tempo determinato. Anche il padre generale, che era l'unica carica a vita, ora si può dimettere.Quindi credo che anche Bergoglio si dimetterà a suo tempo. Due papi che si dimettono di fila porteranno all'istituzionalizzazione delle dimissioni.
    Vera

    RispondiElimina
  108. "Due papi che si dimettono di fila porterebbero all'istituzionalizzazione delle dimissioni"

    Come mi pare paventasse già qualcuno, con questo gesto "innovatore" (e di certo non pronuncio tale aggettivo con entusiasmo) rischiamo di trovarci una riserva di papi in pensione.

    Mi pare chiaro che se già questa situazione(un Petrus che abbandona e si fa chiamare, in qualche modo, Petrus emeritus) a mio avviso non può in alcun modo essere una condizione gradita a Nostro Signore, figuriamoci quella...

    RispondiElimina
  109. Non prende iniziative....ma deve far carriera, Meissner se ne va , chi meglio di lui , visto l'andazzo della DKK ? Star con 2 piedi in una staffa non durerà a lungo....per me la lettera non è vera, tante bugie vengono passate dai media, per quel che riguarda la rinuncia, inutile farsi onanismi cerebrali , è una questione da risolvere fra l'anima di Ratzinger e Dio a tempo debito , non riguarda noi e non siamo la S. Inquisizione. Passante per caso2.

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  110. Da un articolo di Marco Bongi che ho trovato sul blog di Messa in latino. Parole queste estrapolate che condivido totalmente... e non da oggi! tanto che in questi mesi spesso mi è capitato di scrivere da semplicissimo frequentatore del blog quello che Bongi, con indiscutibile maggior sapienza e capacità analitica ed espressiva di me, scrive nell'articolo in questione.

    Fonte:
    http://blog.messainlatino.it/2014/03/la-disputa-socci-tornielli-non-mi.html


    "[...] Non sono infatti un "nostalgico" di Benedetto XVI nè penso tanto meno che "quando c'era lui..." la sana Dottrina albergasse maggiormente nella vita quotidiana della Chiesa.

    I problemi di Fede e di governo erano sostanzialmente i medesimi e, al di là di alcuni pochi, pur se importanti, atti oggettivamente coraggiosi del Pontefice, DURANTE IL REGNO DI PAPA RATZINGER NON SI E' VERIFICATA ALCUNA REALE INVERSIONE DI TENDENZA RISPETTO ALLA DERIVA POST-CONCILIARE.

    Come del resto osserva giustamente il prof. Roberto De Mattei dunque, oggi stiamo assistendo soltanto ad una impressionante accelerazione di un percorso GIA' COMUNQUE BEN DELINEATO NELLE SUE LINEE PROGRAMMATICHE.

    All'interno pertanto di questo quadro desolante: cosa mi può interessare se le dimissioni di Benedetto XVI, siano state realmente "libere" oppure in qualche modo indotte?
    In entrambi i casi, infatti, si trattò di una DECISIONE, certo canonicamente valida, ma ASSOLUTAMENTE NEGATIVA ED INOPPORTUNA PER LA SPOSA DI CRISTO.
    [...]
    Così, nel caso, comunque non provato, di costrizione morale, le dimissioni rappresenterebbero comunque un esempio di cedimento a tali pressioni mentre il Vicario di Cristo, COME FECERO NUMEROSI PONTEFICI NELLA STORIA, dovrebbe essere pronto, se richiesto, anche al sacrificio della propria vita PIUTTOSTO CHE VENIRE MENO AI PROPRI DOVERI DI STATO. Se invece non ci fosse stata alcuna pressione in tal senso, la scelta resterebbe comunque indice di scarsa fiducia nell'aiuto celeste garantito dal Signore stesso ai Suoi vicari, fino alla consumazione dei secoli.

    Tutto ciò senza neppure soffermarci a valutare I GRAVI E DESTABILIZZANTI EFFETTI, PRODOTTI DA QUEL GESTO, SULL'ISTITUZIONE DIVINA DEL PAPATO in generale.[...]"

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  111. Vera,
    mi sembra che Bergoglio sia uno che delle prassi, delle antiche consuetudini, ecc. SE NE FREGA ALTAMENTE, e che sia anche piuttosto autoritario. Quindi a Colonia ci manderà chi piace a lui e ai suoi. Io NON so di sicuro, figurarsi, se Colonia andrà a Gänswein,ma se io fossi al posto suo,a 57 anni suonati, considerato che BXVI comunque non vivrà in eterno, un pensierino ce lo farei, perciò mi terrei buono il Capo.
    Infine: io non sostengo che BXVI abbia avuto una pistola alla tempia. Sostengo che si sia verificata una situazione - creata ad arte - per cui NON poteva che rinunciare dato l'uomo che è. E' su questa situazione che NON si vuole sollevare il velo, e quindi si fa in modo che a TUTTI debba sembrare normale avere 2 papi, perciò: visite, incontri a tu per tu come due innamorati -due persone che priam non si "filavano" affatto, apparizioni pubbliche con il cappello in mano (chi di voi è meridionale, sa cosa questo signfica), lettere, interviste del fido Georg (Cicero pro domo sua).
    Ripeto: se sono tutte coincidenze, pazienza, mi sarò sbagliata, ma, ripeto, di solito il mio "gut feeling" ci azzecca.
    E poi: ingravescente aetate, e riceve, scrive, prega, suona, scrive e riceve: non poteva farlo anche da Papa "attivo" delegando ai collaboratori i compiti più pesanti? ed eventualmente preparando un Motu proprio su cosa fare nel caso un papa perda la lucidità mentale o per età o per malattia ?
    Rosa

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  112. Ieri sera in TV Brignao, attor comico, ha detto: a Roma se dice morrto un papa, se ne fa un arrtro...beh, ora torrto uno, se ne fa 'n artro.
    Notare il "torrto".
    I giullari alle corti medievali erano autorizzati a dir la verità,anche spiacevole per il signor regnante.
    Rosa

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  113. “Ecco, io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque astuti come i serpenti e puri come le colombe” (Mt 10, 16).

    http://www.antoniosocci.com/2014/03/ecco-la-risposta-seria-di-ratzinger-tramite-don-georg/
    m

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  114. http://radio-vobiscum.tumblr.com/post/77894843256/silentium-interruptum-in-colle-vaticano

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  115. mic,
    il termine diarchia che Tornielli usa nel suo ultimo articolo

    "... Joseph Ratzinger non è stato costretto a dimettersi, non l'ha fatto a seguito di pressioni o complotti: la sua rinuncia è valida e oggi nella Chiesa non esiste alcuna «diarchia», nessun doppio governo....

    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/benedetto-xvi-benedict-xvi-benedicto-xvi-32340/


    non è stato forse usato da lei su questo blog e citato da "Il Foglio"?

    http://www.ilfoglio.it/soloqui/19018

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  116. Sì, sono andata a cercare e effettivamente ne avevo parlato qui il 5 luglio precedente

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/07/vi-pare-normale-ma-tale-lo-stanno.html

    E "diarchia" è un termine che credo non sia stato ripreso, almeno che io sappia.
    Ma evidentemente deve aver toccato le corde di qualcuno se Tornielli lo cita nell'incipit del suo articolo... Ma credo che ne abbiamo già parlato abbastanza e chiarito quel ch'è possibile oggi.

    Non lo avevo neppure notato, anche perché non mi ero presa neppure la briga di leggerlo.

    E' piuttosto curioso e forse intrigante.

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  117. credo, Mic, che tu sia letta piu' di quanto pensi, e che ti sisia voluto correggere senza far tropi clamori.
    un ulteriore spia della non sponatneita', ne' innocenza di quell' articolo e del caro giornalista.
    Rosa

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  118. Russicum
    http://cooperatorveritatis.myblog.it/2008/10/18/pio-xi-fonda-nel-1929-il-collegium-russicum/

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