- l'amore per la Chiesa richiede anzitutto amore per la Verità
- non è amore alla Chiesa quello che richiedesse di addomesticare la Verità
- può capitare, in certe particolarissime circostanze, che in nome della Verità occorra opporsi all'autorità della Chiesa:
Lettera ai Gàlati 2,11: «Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto»
Luca 22,32: «e tu, una volta ravveduto, conferma i tuoi fratelli».
- Anche di Lutero si può dire che agì «per amore della Chiesa», della quale lamentava la corruzione che vedeva.
Anche di Cavour si può dire che agì «per amore della Chiesa», della quale lamentava le ricchezze e la presenza capillare nella società.
- il passionista p. Enrico Zoffoli (1915-1996) ha pubblicato numerosi libri per documentare con rigore le eresie del Cammino Neocatecumenale.
Pochi giorni prima di morire riceve la visita di Kiko Argüello, fondatore del Cammino.
Kiko gli dice: «lei ha scritto quelle cose per amore della Chiesa».
P. Zoffoli lo corregge immediatamente: «per amore della Verità!»
- Il sig. Argüello aveva tentato di insinuare che per un ingenuo e sproporzionato "amore per la Chiesa", sarebbe stata distorta la Verità.
- Gnocchi e Palmaro fanno dei rilievi critici a papa Bergoglio («Questo papa non ci piace» e articoli e libro successivi).
- Il 1° novembre 2013 il papa, avendo saputo della malattia incurabile di Palmaro, gli telefona. La telefonata si conclude così:
Palmaro: “Santità, forse lei saprà che le ho dedicato alcuni rilievi assai severi. Voglio però confermarle che la mia fedeltà al successore di Pietro resta intatta”.
Il Pontefice gli rispose: “Penso che abbia scritto per amore verso la Chiesa. E comunque le critiche fanno bene”.
- L'espressione di cortesia «le critiche fanno bene» non significa automaticamente l'avervi dato ascolto.
- L'espressione «per amore verso la Chiesa» mi lascia perplesso:
- era un modo per dire tali critiche sono fondate e perciò hanno fatto bene alla Chiesa?
- o era anche questa un'espressione di cortesia?
- oppure era un modo per suggerire che in nome di un ingenuo e sproporzionato "amore per la Chiesa" Palmaro avrebbe preso lucciole per lanterne?
Io sono convinto che quei rilievi critici di Gnocchi e Palmaro abbiano fatto bene alla Chiesa proprio perché fondati sulla Verità.
L'amore che non parte dalla Verità, nel migliore dei casi sfocia nella tifoseria.
E la Chiesa e il Pontefice non hanno mai avuto bisogno di scodinzolanti tifosi.
E la Chiesa e il Pontefice non hanno mai avuto bisogno di scodinzolanti tifosi.
L'antrop0logo si è defialto?
RispondiEliminao ha detto...
Mi risponda con un secco sì, o con un secco no:
DIO ESISTE?
C'è un'altra vita?
Gesù è Dio?
La Chiesa (quella vera, che oggi è difficile da vedere) è la Sposa di Gesù Cristo Vivo, vero e presente?
La salvezza eterna merita che ci si impegni per raggiungerla? e
ED INFINE (Dedicato a chi si preoccupa dei numeri) lo sa che Dio ci manda in Cielo o all'inferno a titolo personale? Ovvero che l'anima davanti a suo Creatore è UNICA ED IRRIPETIBILE e che, di fronte a Lui non c'è massa che tenga?
LO SA CHE MOLTI GRANDI SANTI INSEGNANO CHE IL NUMERO DEGLI ELETTI è "Piccolo"? Cioè, in termini assoluti è immenso, ma, rispetto alla gRAN mASSA dell'Umanità è una piccola frazione?
Mi vorrà rispondere forse dicendo che si preoccupa perchè, a parte cosa crede Lei, ci credono in pochi? Ebbene, quando a Padre Pio parlavano dei giovani che erano restii a vestire l'abito francescano, lui senza neppure scomporsi,rispondeva (ed in italianoo corretto, non in dialetto come si esprimeva di solito):"MANDATELI VIA! SE NON CAPISCONO quale grande è il dono CHE DIO, LA CHIESA E San Francesco fanno loro, con l'abito, anzi, se pensano che vestendolo fanno loro un piacere a qualcuno, è meglio perderli che trovarli. Vere vocazione giungereanno sempre. Se poi, un giorno sAN fRANCESCO DECIDERà CHE il mondo non merita più che ci sia il suo Ordine, non ci si potrà fare nulla".
26 marzo 2014 07:55
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ottimo! :)
RispondiEliminaNoticia a confirmar: el Nuncio Tscherrig habría hecho saber al obispo de Zárate Campana que la Santa Sede no desea la instalación del IBP en la diócesis como se había anunciado.
RispondiEliminaPerfettamente d'accordo. Grazie per avere ricordato che l'autorità è al servizio della verità. La verità ha il primato sull'autorità.
RispondiEliminaNon penso che parole e gesti di Papa Bergoglio abbiano più bisogno di grandi sforzi di esegesi. E' tutto così chiaro. Già quando fu eletto si sapeva bene che era un martiniano, il candidato sponsorizzato da Martini al conclave del 2005. E Martini non era uno che sparava a caso in queste cose, così come sappiamo fin troppo bene quale fosse l'indirizzo dottrinale del cardinale di Milano. Quando Papa Bergoglio è stato eletto ho trovato doveroso non trarre conclusioni immediate: le premesse c'erano, ma può sempre essere che si cambi idea. Ormai è passato un anno, e tutto quello che ha fatto Papa Bergoglio va molto, molto chiaramente in una direzione, che è poi quella martinian-progressista insita nella storia precedente di Bergoglio. Non c'è dunque nulla di stupefacente o di incredibile. Anzi, c'è una linearità da manuale. La Chiesa oggi si trova di fronte a un "referendum": volete che la linea Martini-Bergoglio passi o no? La campagna elettorale è in corso. E visto che lo Spirito Santo interviene nell'elezione del pontefice, possiamo perfino pensare che sia stato Egli stesso a volerci mettere (noi e soprattutto la Chiesa docente) di fronte a questo "referendum". E avrei anche una mezza idea su quale sia la parte per la quale fa campagna elettorale.
RispondiEliminaNella Chiesa post-conciliare, e non solo, si fa sempre più forte la tendenza a svalutare, o almeno a relativizzare, il dogma religioso – fattore di divisione – in un’ottica di ricerca di un consenso etico tra le diverse culture.
RispondiEliminaLa Chiesa cattolica rivendica invece, in termini assoluti, il valore primario, in ordine alla salvezza, della professione della retta fede: in altre parole per essa l’ortoprassi (cioè il comportarsi rettamente) non ha valore indipendentemente dall’ortodossia (il credere rettamente, in senso etimologico). Un cattolico autentico deve proclamare la prevalenza dell’essere sul fare, della verità sulla virtù.
Gesù non ha chiesto se, quando tornerà, troverà ancora chi osserva i comandamenti, ma se "troverà fede sulla terra".
L'argomento era già stato affrontato da Mic l'8 novembre scorso e, così pare, progressi non se ne vedono.
Interessante il pensiero di Turiferario.
RispondiEliminaEffettivamente le maschere sono cadute. Diventa necessario scegliere da che parte stare.
Questa chiesa non è la sposa di Cristo da moltissimo tempo, santi non se ne vedono all'orizzonte e delle vite dei grandi santi del passato non interessa nulla, la CC è divenuta col passare del secolarismo capillare inoculato nelle nostre teste,una onlus qualunque, va bene per le opere di misericordia anche se si potrebbe scrivere e scrivere su come vengono gestite e da chi, il vdr fa di tutto per discostarsi dai percorsi dei predecessoriche almeno qualcosa di cattolico insegnavano e si spendevano con chiarezza, adesso nuances sempre più sfumate i bei discorsi e talora ne fa anche se convengo che quelli glieli scriva qualcuno dell'entourage, non passano, passa lo show domenicale e del mercoledì, altro non recepito, poi non è che le folle piazzaiole si trasferiscano in chiesa o si convertono, hacen lìo y basta ya! Insomma non per essere sempre critici severi, lo dico con distacco, questa chiesa così configurata smembrata e ridotta in mille rivoli affidati alle CE, tornerà ad essere un gruppo sfaldato dove ognuno si fa il suo piccolo orticello, di cattolico inteso nel senso etimologico non c'è più nulla restano cifre sulla carta, tradizioni più o meno rispettate, ma manca il nocciolo, il quid che nel bene e nel male ha conservato l'essenza stessa dell'essere chiesa fondata da Cristo ed affidata a Pietro col potere di unire e scioglier sulla terra ciò che è fatto in cielo, in piccioli la FEDE quella che le gerarchie hanno perso da un pezzo e che i 'fedeli' non sanno neppure vagamente cosa sia stata e che ne sia rimasto. Scusate la franchezza, ma è quello che io percepisco leggendo commentiin diverse situazioni, ho tanti amici dalle più disparate opinioni e questa è l'idea che mi sono fatto, sbaglierò, per carità, ma qua non siamo allafrutta, siamo alla canna del gas.....quello che l'ineffabile 0 bama sta vendendo a noi gonzi europei per far dispetto a Putin.....e la CC tace, mai stata così silenziosa ed ossequiosa, apposta folle da rock concert applaudono estasiate....durerà???Dopo Gerusalemme c'è pur sempre il Golgotha o non si ricorda più perché evoca brutte immagini e disturba la pax mediatica, il Nobel per la pace incombe. Anonymous.
RispondiEliminaPenso anch'io che con questo Papa il Buon Dio possa averci voluto mettere nella condizione gravosa di decidere dove stare. Con Benedetto XVI i cattolici potevano essere confusi, perchè c'era una parvenza di tradizione, di freno alle creatività che sbocciarono nel pontificato precedente, perciò si poteva ancora credere che si poteva vivvacchiare così traballando da una parte all'altra. ma oggi è evidente che ci si chiede dove stare. Penso che sia così per i Francescani dell'Immacolata, anche li credo che il Buon Dio voglia una decisone definitiva, decidere dove stare. Siamo certi che a Dio piaccia che uno dica la messa nuova e quella vecchia come se fossero la stessa cosa, che uno un giorno predichi secondo tradizione e l'altro osanni l'operato di Giovanni XXIII o di Paolo VI, o di Giovanni Paolo II? Siamo certi che si possa con nonchalance fare un mescolone tra novità pericolose e tradizione, a seconda degli interlocutori dire od omettere verotà? Io credo che a Dio non piaccia questa indecisione, pertanto ci ha dato papa Francesco, che nel male ci fa però comprendere che bisogna decidersi: o con Dio o contro Dio, con la Verità o contro la Verità, non si può più stare con un piede nel modernismo ed uno nella tradizione.
RispondiEliminaNon ci sono più scuse. Il vero amore per il papato non è l'obbedienza all'errore, è la resistenza all'errore, S.Paolo resistette in faccia a Pietro, S.Caterina da Siena riprese più volte il Papa che non voleva tornare a Roma, entrambi amavano il Papato ed erano obbedienti, ma prima a Dio, alla Verità.
Ecco cosa mi ha detto un pio e devoto frequentatore di Parrocchie:
RispondiElimina"BEATI VOI CHE *NON* Siete Cattolici! Io, PURTROPPO, sono Cattolico e, quindi, se parlo male del Papa faccio peccato. Voi non lo siete e, pertanto DIO non ve lo conta come peccato".
Ridere? Piangere?
Si vede che è davvero pio e devoto, dato che crede ancora al peccato.
Vado fuori tema:leggete un po' quello che riporta il giornalista Tosatti quest'oggi....Una ignorante.
RispondiEliminaE.P. e turiferario, ottimo.
RispondiEliminaSono d'accordo. Pian piano molti sacerdoti anche sono d'accordo.
Bergoglio è un massone, vuole distruggere la Chiesa di Cristo. Nient'altro...
Romano
pian piano moltissimi ?
RispondiEliminaio non ne vedo uno che sia uno....(arcidiocesi distrutta nella fede cv2-falsificata)
Grazie ad anonimo delle 11.18 per la segnalazione. Che tristezza...e quanta rabbia..
RispondiEliminahttp://tradizionalistacattolico.blogspot.com.br/2014/03/conferenza-gnocchi-la-crisi-del-sacro-e.html
RispondiEliminaDiventa necessario scegliere da che parte stare.
RispondiElimina27 marzo 2014 09:35
effettivamente è così.
Meno male che se lo dice annarè viene pubblicata, se lo dice un altro pinco viene silenziato, ma tant'è....(il regime insegna)
Siamo a un bivio:
- Verità, proclamata ad alta voce, dai tetti, senza paura del m artirio
-o menzogna-poliERESIA, in cento forme melliflue, coadiuvata dalle mezze verità, utili a "normalizzare" la svolta di sfiguramento totale, verso il panteon mondial-buonista NWO.
Tristi epoche quelle in cui c'è bisogno di dover "fare esegesi" di quello che dice il Papa.
RispondiEliminaIn queste epoche bisognerebbe limitarsi ad un "ascolto selettivo". Anche l'immorale Alessandro VI fece qualcosa di buono (approvando la diffusione della preghiera dell'Angelus). D'altronde un papa che "parla troppo" è senza dubbio un papa che "non vuole" essere ascoltato.
Avevo scritto di getto quelle brevi note perché leggendo che il Bergoglio aveva risposto a Palmaro "lo ha fatto per amore della Chiesa", ho avuto una fitta al cuore, e penso che Palmaro l'abbia avuta a suo tempo mille volte la mia (e il suo successivo silenzio fino alla tomba gli sarà valso come "merito aggiuntivo").
Chiamare "massone" Bergoglio è un grido da stadio. La Chiesa può reggersi anche sotto un papa massone (ma a quale costo!) e in tempi di alluvione, il contadino deve anzitutto salvare l'essenziale - i "semi buoni" per quando terminerà la catastrofe.
I Francescani dell'Immacolata ormai non ci sono più. Le loro colonne portanti ne sono già uscite (potrei fare qualche nome molto ben noto), il che è già fin troppo significativo, visto che normalmente sulla nave che affonda i primi a lasciare sono i topi, e solo quando non c'è più nulla da salvare s'imbarcano nelle scialuppe anche gli alti ufficiali.
BRAVO EP! Totalmente d'accordo con te, la Verità, solo la Verità ci farà liberi, come ci dice Colui che è proprio la Verità, oltre che la Via e la Vita...
RispondiElimina"Paolo, servo di Dio, apostolo di Gesù Cristo per chiamare alla fede gli eletti di Dio e per FAR CONOSCERE LA VERITA' che conduce alla pietà"
(Tt 1,1)
E Giacomo non lascia trasparire dubbi circa l'importanza di riportare alla Verità chi se ne allontana, con ciò che ne segue:
"Fratelli miei, SE UNO DI VOI SI ALLONTANA DALLA VERITA' E UN ALTRO VE LO RICONDUCE, costui sappia che chi riconduce un peccatore dalla sua via di errore, SALVERA' LA SUA ANIMA DALLA MORTE E COPRIRA' UNA MOLTITUDINE DI PECCATI".
(Gc 5,19-20)
@Anonimo 23.20 (cioè il primo commentatore del post) che scrive:
"Ebbene, quando a Padre Pio parlavano dei giovani che erano restii a vestire l'abito francescano, lui senza neppure scomporsi,rispondeva (ed in italianoo corretto, non in dialetto come si esprimeva di solito):"MANDATELI VIA! SE NON CAPISCONO quale grande è il dono CHE DIO, LA CHIESA E San Francesco fanno loro, con l'abito, anzi, se pensano che vestendolo fanno loro un piacere a qualcuno, è meglio perderli che trovarli."
Aveva ragione da vendere il grande san Pio da Pietrelcina, ma oggi anche lui di certo non sorriderà nel vedere che sempre più suoi confratelli su questa terra preferiscono togliersi l'abito per uscire, come si fa con una divisa dopo averla indossata per lavorare e poi si ripone giustamente una volta finito il lavoro...anzi, qui è peggio perchè pare che questo togliersi la divisa, pardon, il saio, sia legato anche ad un certo senso di vergogna che taluni parrebbero avere nell'indossarlo anche extra-convento, o al non potersi "muovere liberamente" in mezzo al mondo, che invece San Francesco e tanti santi francescani andavano regolarmente e seriamente a evangelizzare PROPRIO PORTANDO IL SAIO...
Comunque, oltre a questo, c'è da dire pure che vanno contro il Codice di Diritto Canonico, e non solo, ma i superiori anzichè controllare e impedire questo, talvolta si possono vedere fuori anch'essi senz'abito, magari a farsi due passi o una salutare sgambatella...
Il CODICE DI DIRITTO CANONICO prescrive:
Can. 669 - §1. I RELIGIOSI PORTINO L'ABITO DELL'ISTITUTO fatto a norma del diritto proprio, quale segno della loro consacrazione e testimonianza di povertà
Quando il blogger anonimo che sostiene di avere argomentazioni per confutare le critiche di Gnocchi e Palmaro ce le farà conoscere lo pubblicherò. Non intendo invece pubblicare le sue affermazioni perentorie senza alcuna dimostrazione.
RispondiEliminaGrazie ad anonimo delle 11.18 per la segnalazione. Che tristezza...e quanta rabbia..
RispondiEliminaHo pubblicato.
Indignazione e dolore...
Meno male che se lo dice annarè viene pubblicata, se lo dice un altro pinco viene silenziato, ma tant'è....(il regime insegna)
RispondiEliminafaccio notare che il sistema mette automaticamente nello spam i messaggi pieni di maiuscole nonché precedenti messaggi accantonati per qualche motivo.
che Bergoglio sia un massone non è un grido da stadio, bensì la pura tremenda verità, che era nota a chi conosceva l'intero 3. segreto di Fatima, cioè p. Malachi Martin (rileggere quella famosa intervista all'Art Bell Show)
RispondiEliminava bene, mic, chiedo scusa per il malinteso causa spam automatico....
RispondiEliminaDopo un anno di esternazioni pontificie, cardinalizie e “fanzaghesi”, ho deciso di provare a calarmi nella mentalità dei modernisti. Ho cercato di studiare la psicologia dell’avversario, come facevano le guide scout con i pellerossa. Ne è venuto fuori un pamphlet (“Tempi nuovi…Chiesa nuova”), una piccola guida ad uso del modernista neofita, o dell’aspirante “cattolico adulto.
RispondiEliminaTempi nuovi…Chiesa nuova
( l’ a b c del cattolico adulto)
Basta con la fissazione di una Chiesa universale, cattolica, che vuole imporre le proprie regole al mondo intero ! nessuna religione possiede la verità tutta intera, tutte ne vanno in cerca, ma nessuna la possiede. Ogni religione possiede una parte di verità, ed è in cammino verso il divino, l’assoluto.
Dobbiamo uscire dal chiuso dei nostri palazzi, delle nostre certezze, abbandonare l’ossessione dogmatica, la fissazione sui c.d. valori non negoziabili (con chi dovremo negoziarli, se siamo tutti sulla stessa barca?) ed andare incontro ai fratelli nelle periferie esistenziali del mondo, per aiutarli, confortarli, consolarli nelle avversità, curare le loro ferite (in quell’ospedale da campo che è oggi la Chiesa). Tutto ciò, però, senza voler imporre loro alcunché, senza caricarli di pesi gravosi ed inutili (confessione, pentimento, cambiamento di vita, conversione, ecc.). Questo vale in special modo per i non credenti, gli atei, gli agnostici: basta che loro seguano la loro coscienza, il loro concetto di bene e sono a posto.
Per le religioni non cristiane, poi, è assolutamente da evitare di voler imporre loro la conversione al cristianesimo o, peggio, al cattolicesimo. Non dobbiamo imporre loro il nostro punto di vista religioso, le nostre credenze. Bisogna andare incontro a coloro che professano altre religioni (specialmente ebrei e islamici), sono nostri fratelli, andiamo ad incontrarli, nel pieno rispetto della loro fede religiosa, basta questo. In tutte le religioni c’è una parte della Verità, tutte sono in cammino verso la divinità, così come le varie confessioni cristiane.
segue
seguito e fine commento. Grazie
RispondiEliminaBisogna andare incontro alle altre religioni, per fare il cammino insieme verso la Verità. Non esistono quindi religioni scismatiche o protestanti (contro chi?). Le diverse confessioni cristiane sono tutte religioni con pari dignità, siamo tutti fratelli in Cristo, tutti cristiani. Noi cattolici non dobbiamo imporre niente ai fratelli delle altre confessioni cristiane, non abbiamo niente da insegnare loro; camminiamo insieme, quindi, siamo un solo popolo in cammino, dialoghiamo assieme ed aiutiamoci vicendevolmente. Abbiamo molto da imparare da loro, ci possiamo arricchire vicendevolmente.Infine, basta con la fissazione sulle apparizioni (specialmente mariane, come Medjugorje), sui messaggi, sulle locuzioni: al cristiano basti la Scrittura, la Parola, tutto il resto è in sovrappiù (dato che con la morte dell’ultimo discepolo, San Giovanni Evangelista, la Rivelazione è terminata per sempre), anzi, è di ostacolo, all’ecumenismo, al riavvicinamento alle altre confessioni cristiane. La lettura della Parola, l’esegesi biblica, sono l’essenza del Cristianesimo, il resto porta solo divisione e rancore, quindi va abbandonato e combattuto. Il culto delle apparizioni mariane porta solo al settarismo, alla divisione.
Ecco delineato il profilo della Chiesa del terzo millennio. Un miscuglio di ecumenismo ideologico, sincretismo, filocomunismo, filoprotestantesimo, massoneria. Una Chiesa dove la trascendenza ha ceduto il posto all’immanenza, lo spirituale al sociale, l’al di là all’al di qua, la salvezza eterna alla pace sociale, e che pian piano è diventata niente più che una agenzia sociale umanitaria (Onlus, Ong, et similia).
Diventa necessario scegliere da che parte stare....
RispondiEliminaE' semplice, per un vero Cattolico Apostolico Romano, non esiste un bivio, ma solo un rettilineo che si chiama Vangelo di Cristo. Basta seguirlo davvero, e la guida sicura non ti fà incontrare intralci. Se credi a Cristo ed alle Sue Leggi Divine non puoi sbagliare, e quindi non puoi seguire le direttive dell'attuale gerarchia.
...non credo basti riconoscere il Primato che spetta alla Verità-Cristo. Credo sia necessario anche Operare come Cristo-Verità ha insegnato, per la Salvezza di tutti gli uomini. Non credo che le due cose possano essere "scisse".
RispondiElimina...in sostanza: il Fine non Giustifica i Mezzi
RispondiEliminaper me oggi piu che mai e' necessario distinguere Chiesa e Vasticano.
RispondiEliminanon potendo attaccare la Chiesa, il demonio si e' accanito sul vaticano. non potendo attaccare Cristo nello Spirito , con le tentazioni dopo i 40 giorni, si e' accanito contro la persona, contro il Corpo.
Io sono contro la Nuova Liturgia. Ricordo con nostalgia i tempi pre-conciliari,la liturgia tradizionale, la Messa in latino, i preti vestiti con l'abito talare lungo fino ai piedi, ecc. Tutto questo ora sta scomparendo ed io non l'accetto. Specialmente non accetto i preti vestiti in borghese, vestiti da pagliacci e da buffoni. A questi preti bisogna togliere il "DON", come p.e. Mazzi e Ciotti. I preti e le suore che ballano in Chiesa non li ho ancora visti e spero di non vederli mai.
RispondiEliminaVisto che Giovanni Virelli scrive:
RispondiElimina1)“Specialmente non accetto i preti vestiti in borghese , vestiti da pagliacci e da buffoni”
Neanche il CODICE DI DIRITTO CANONICO lo accetta, né lo prevede:
Da “I MINISTRI SACRI O CHIERICI(Cann. 232 – 293)
CAPITOLO III (Cann. 273 - 289).
OBBLIGHI E DIRITTI DEI CHIERICI.
Can. 284 - I chierici portino un abito ecclesiastico decoroso secondo le norme emanate dalla Conferenza Episcopale e secondo le legittime consuetudini locali.
Can. 285 - §1. I chierici si astengano del tutto da ciò che è sconveniente al proprio stato, secondo le disposizioni del diritto particolare.
§2. Evitino ciò che, pur non essendo indecoroso, è alieno dallo stato clericale.
2) “I preti e le suore che ballano in Chiesa non li ho ancora visti e spero di non vederli mai.”
Mi dispiace, ma tocca vederne (che cantano sicuramente)…
-Don Ciotti ricorda don Gallo cantando "Bella ciao" in chiesa
http://www.ilgiornale.it/video/interni/don-ciotti-ricorda-don-gallo-e-canta-bella-ciao-chiesa-974815.html
-..appunto come aveva fatto don Gallo insieme a Gino Paoli, spalle al Tabernacolo, il giorno dell’Immacolata Concezione 2010, insieme a tutti i convenuti:
http://www.youtube.com/watch?v=5s4FH1gdYEY
-che cantano e che ballano insieme, pure: qua canta e balla una canzone dei ricchi e poveri durante la celebrazione di un matrimonio (notare il micidiale saltello al minuto 1.10 circa):
http://www.youtube.com/watch?v=S4tYOLRNwrc&feature=youtu.be&annotation_id=annotation_675639307&feature=iv&src_vid=qpXn93Nfat8
http://it.wikipedia.org/wiki/Jeanine_Deckers
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