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lunedì 21 aprile 2014

Anno Domini 2014: Urbi et Orbi da San Pietro

Immagini che parlano e suscitano interrogativi in chi non si lascia massificare: 
  • Semplicità o semplicismo? 
  • Povertà o pauperismo? 
  • Spogliare la propria persona di simboli che non le appartengono, perché rappresentano e mostrano Urbi et Orbi l'alta funzione rivestita, è indice di umiltà oppure umilia, snatura, declassa e desacralizza il Papato?
  • Dove si eclissa la Magnificenza e la Bellezza di Dio, resta solo lo squallore dell'uomo.
Torneremo a breve sul tema dei simboli e del simbolismo, attraverso uno scritto molto interessante di Alessandro Gnocchi, inviatomi di recente. Aggiungo qui solo una breve notazione. 
La parola “simbolo”, dal greco σύμβολον - da συμβάλλω “mettere insieme” - unifica in un solo segno due elementi differenti, l'uno materiale e l'altro ideale o spirituale, a cui il primo è legato per similarità o analogia. Ecco perché σύμβολον significa anche “segno di riconoscimento”, perché ha la capacità di far riconoscere con immediatezza qualcosa a partire proprio dalla sua materialità, che però non si esaurisce in sé, ma mostra e nello stesso tempo trasmette un messaggio che la supera. Symbolum per linguam Graecam signum vel cognitio interpretatur (Isidoro di Siviglia: nella lingua greca Simbolo significa segno e conoscenza). 
Anche le persone deputate ad un incarico nella Chiesa ricoprono e rivestono un carattere simbolico e il massimo del simbolismo è concentrato nella persona del Sommo Pontefice, il Papa. 

68 commenti:

  1. Poi però (riprendo quanto detto in un post precedente) ecco che nella stessa celebrazione c'è un diacono orientale che legge il Vangelo in greco, e subito dopo arriva un coro russo che intona un antico canto liturgico di Pasqua. Omaggio alla Pasqua ortodossa che quest'anno cade nello stesso giorno di quella cattolica. Quindi la tradizione va messa in onore, purché sia quella degli altri? Boh, qui siamo alla schizofrenia. O forse al più vieto provincialismo.

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  2. E' un contro senso: rispettiamo la tradizione altrui, dopo aver disprezzato e eclissato la nostra...

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  3. "Secondo voi perchè il vescovo di Roma non indossa i paramenti sacri come i Papi precedenti? Per umiltà, per spirito di povertà, o che altro?"


    Visto l'apertura di questo thread, mi permetto di inserire anche qua la possibile risposta alla domanda... forse si potrebbe trovare tra le parole di alcuni documenti che inserisco qua sotto la vera origine di simili atteggiamenti:


    -“I PARAMENTI SACRI HANNO UNA FUNZIONE IMPORTANTE NELLE CELEBRAZIONI LITURGICHE: in primo luogo, il fatto che non sono portati nella vita ordinaria, e perciò possiedono un carattere cultuale, aiuta a staccarsi dalla quotidianità e dai suoi affanni, al momento di celebrare il culto divino. Inoltre, le forme ampie delle vesti, ad esempio del camice, della dalmatica e della casula o pianeta, pongono in secondo piano l’individualità di chi le porta, per far risaltare il suo ruolo liturgico. Si può dire che la “mimetizzazione” del corpo del ministro al di sotto delle ampie vesti, IN UN CERTO SENSO LO SPERSONALIZZA, DI QUELLA SANA SPERSONALIZZAZIONE CHE TOGLIE DAL CENTRO IL MINISTRO CELEBRANTE E RICONOSCE IL VERO PROTAGONISTA DELL’AZIONE LITURGICA: CRISTO.

    LA FORMA DELLE VESTI, DUNQUE, DICE CHE LA LITURGIA VIENE CELEBRATA IN PERSONA CHRISTI E NON A NOME PROPRIO. Colui che compie una funzione cultuale non attua in quanto persona privata, ma come ministro della Chiesa e come strumento nelle mani di Gesù Cristo. Il carattere sacro dei paramenti risulta anche dal fatto che vengono assunti secondo quanto descritto nel Rituale Romano”.
    (“La vestizione dei paramenti liturgici e le relative preghiere”- Ufficio delle Celebrazioni liturgiche del Sommo Pontefice http://www.vatican.va/news_services/liturgy/details/ns_lit_doc_20100216_vestizione_it.html)


    Inoltre:

    -“Nella celebrazione della Messa, questo mistero [della presenza reale del Signore sotto le specie eucaristiche] è posto in luce non soltanto dalle parole stesse della consacrazione, che rendono Cristo presente per mezzo della transustanziazione, MA ANCHE dal senso e dall’ESPRESSIONE ESTERIORE DI SOMMO RISPETTO E DI ADORAZIONE di cui è fatto oggetto nel corso della Liturgia eucaristica”.
    (Institutio Generalis Missalis Romani (20.IV.2000), Proemium, 3).

    -“Nella Messa vengono fatte dal sacerdote tre genuflessioni, cioè:
    dopo l’ostensione dell’ostia,
    dopo l’ostensione del calice,
    prima della Comunione”.
    (Institutio Generalis Missalis Romani, 274)

    -“[…] i luoghi sacri e le cose siano davvero degne, belle, segni e simboli delle realtà celesti”.
    (Institutio Generalis Missalis Romani (20.IV.2000), 288)


    -SAN FRANCESCO D’ASSISI esigeva dai frati che i calici, le pissidi e i lini per l’Eucaristia fossero preziosi e trattati con sommo rispetto e venerazione.
    (Fonti Francescane, I, Testamento, 13: 114; Lettere 208, 224)

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  4. ...e cos'è questo, se non un segno degli "ultimi tempio" che stiamo vivendo, in cui il nemico sta letteralmente facendo "tabula rasa" perfino dei segni esteriori della nostra bimillenaria Tradizione Cristiana, Cattolica (cioè universale), altro che "la Chiesa non è cattolica, Dio non è cattolico", vi ricordate queste parole?

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  5. Sono felice di NON aver assistito a tale "benedizione".
    Faccio presente che forse l'elezione pontificale di Francesco I è legittima, ma che è proprio la sua consacrazione episcopale ad essere dubbia.
    Dubbio che era presente anche riguardo quella di Ratzinger, ma di cui si era diffusa la leggenda urbana secondo la quale BXVI, era stato in segreto riconsacrato sub-conditione da cattolici orientali.
    Circa l'inquilino di Santa Marta, questa leggenda urbana non esiste proprio.

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  6. Siamo al di là della sciatteria, già di per sé deprimente, è una volontà di umiltà e semplicità ostentate, troppo ostentate per essere sincere e gratuite, è un comportamento che desacralizza il Papato.
    Anche il non fare gli auguri nelle diverse lingue è una scelta che se fosse stato il suo predecessore a fare, sarebbe stata stigmatizzata come una mancanza di rispetto, il non conoscere le lingue non è una scusa, forse che Benedetto XVI le conosceva tutte? No, ma si applicava e faceva lo sforzo di imparare a leggere quelle poche parole.
    Papa Bergoglio, si sbriga a fare e dire quel che deve fare e dire, compresa la Benedizione, ma sembra riprendere "vita" e ritrova il sorriso al momento di dire "buon pranzo".
    A mò di consolazione sono andata a cercare e trovare l`ultima benedizione Urbi et Orbi di Benedetto XVI, la differenza è tristemente eclatante.

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  7. Fermo restando il totale abbandono alla volonta' divina, sara' difficilissimo che un futuro Papa possa risalire questa china di sciatteria e di slogan pubblicitari che costituiscono l'ossatura dell'attuale pontificato (??). Ogni tentativo di tornare alla ragione sarebbe infatti bollato dalla solita opinione pubblca come conservatorismo reazionario Temo che Benedetto sia stato davvero l'ultimo "Papa" nei termini che abbiamo conisciuto fino al 2013. Certo se il successore di Francesco fosse un uomo della pasta di Pio XI... ma ci saranno ancora emuli di Papa Ratti nel sacro collegio??
    Comunque un'annotazione positiva merita a mio avviso la parte "politica" del messaggio pasquale di ieri nel quale si e' sentita la mano di Parolin ben piu' esperta (a dire il vero non ci voleva molto...) di quella Bertone.

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  8. Luisa concordo, sembra proprio che si sbrighi a fare quello che deve fare quando si tratta di liturgia o altro legato alla forma e tradizione, per poi animarsi quando deve stare in mezzo alla gente e dare libero sfogo all'esibizione di se stesso oppure quando può parlare fuori dagli schemi. Ma la cosa che fatico a capire e sopportare è quando durante la liturgia ha sempre questa faccia crucciata, triste e seria, sembra proprio che stia andando al martirio e non ad incontrare Gesù. Insomma un pò di felicità durante la Santa messa che diamine non è un supplizio!! Poi durante la predica si anima per ritornare poi triste e crucciato. mahha vai a capirlo, davvero un'anima complicata da leggere che suscita, almeno in me, l'impressione di una persona molto contrastata al suo interno, sempre combattuta tra l'apparire e l'essere. In questi gg di Sante feste è stato un bombardamento sui vari media, ogni ti giravi trovavi servizi o paginate dedicate a Francesco davvero un'ossessione; ha dato fastidio a me come cattolica mi domando come possa sopportare tutto questo un ateo, come si giustifichi tanta presenza sui vari media di questo personaggio che rappresenta sempre il cattolicesimo più alto. Pensavo che con il tempo avrei smussato questo mio senso di fastidio davanti alla suo modo di porsi ma più passa il tempo e più questo fastidio aumenta, che Dio mi perdoni per questo ma è più forte di me. Vighi

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  9. Luisa, non si faccia del male ulteriore, a rivedere certe cose si stringe la vena.....ieri ho evitato accuratamente di gironzolare per la sala dove sta la tv, ma a mezzogiorno la mia dolce(si fa per dire in questo specifico caso) metà, mi fa :' Non vieni a prendere la benedizione, lo facevi sempre'....al che l'ho fulminata con un : 'Non mi va, preferisco non vedere'.....non ho aggiunto altro per non rovinare la festa.......possibile che in tanti , troppi, non riescano a capire ciò che è chiarissimo ai miei occhi????Intanto sta per uscire il libro con tutte le omelie di S. Marta.......non dico più niente, finisco i fioretti prima......Lupus et Agnus.

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  10. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  11. Buon Lunedì dell'Angelo a tutti.

    Ho partecipato alla Liturgia del Venerdì Santo e alla S. Messa di Pasqua in rito antico.

    Disgraziatamente nella Liturgia del Venerdì Santo sono state proclamate le preghiere universali in versione "mista": rito VO del '62 e rito NO del '69. Un Sacerdote proclamava la preghiera del '69 NO, Oremus, Flectamus genua, Levate e poi l'altro Sacerdote ha proclamato la preghiera secondo il rito antico del '62 VO. Ne è venuto fuori un mescolamento assurdo che mi ha fatto profondamente riflettere.

    Trovo inaccettabili fino all'eresia le preghiere universali del Venerdì Santo secondo il rito nuovo NO del '69 rivolte agli ebrei, ai non cristiani e ai critiani separati.

    Non si tratta di lingua o di estetica, si tratta di Fede.

    Se il nuovo Messale contiene simili preghiere come dare torto alla posizione della FSSPX che ho riportato in un altro post?
    Come accettare le nuove canonizzazioni?

    http://laportelatine.org/vatican/sanctions_indults_discussions/30_septembre_2013/06_04_2014_un_saint_nouveau_fsspx.php


    Scusate lo sfogo, ma sentire le due versioni delle preghiere insieme, mescolate mi ha fatto toccare con mano il contrasto tra il prima ed il dopo, pur nella bellezza del contesto.

    L'ermeneutica della continuità è morta. Che se ne fa paladino e pretende di averla dimostrata afferma persino di accettare le scempiaggini del Card. Kasper se il Papa le dovesse avallare con il suo "Magistero" (le virgolette sono di obbligo)!

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  12. Cara signora Luisa, concordo pienamente con lei; come dicevo in un mio precedente commento (cestinato) misericordia, umiltà e semplicità mal si accordano con protervia (conciliare), arroganza, disprezzo dei cattolici tradizionalisti e loro persecuzione (perché, se no cos'è l'attuale trattamento dei F.F.I. con consenso del Papa regnante?). Per cui dicevo, o l'una o l'altra cosa: o è falsa la misericordia (e l'umiltà e la semplicità), o sono false l'arroganza, il disprezzo, la persecuzione. E' del tutto evidente che non è valida la 2^ ipotesi, e quindi deve essere vera la 1^, cioè falsa umiltà, pauperismo, esibizionismo mediatico, con l'unico obiettivo di distruggere ciò che resta di veramente cattolico nella Chiesa e nel Papato. a buon intenditor... (spero di non essere cestinato, non mi sembra di offendere nessuno, dico ciò solo per amore alla verità tutta intera). pace e bene

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  13. Andatevene con i lefebviani e smettetela di latrare!

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  14. a papa francesco gli ornamenti non piacciono,bisogna farsene una ragione

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  15. "Quindi la tradizione va messa in onore, purché sia quella degli altri? Boh, qui siamo alla schizofrenia. O forse al più vieto provincialismo."
    "E' un contro senso: rispettiamo la tradizione altrui, dopo aver disprezzato e eclissato la nostra..."

    E' semplicemente astuto ecumenismo. Al 'Vescovo di Roma' va bene lo sfarzo liturgico pseudoortodosso, solo in quanto questo nasconde, in quegli ambienti, le stesse eresie verso le quali egli è intenzionato a traghettare la Chiesa cattolica: distruzione pratica del Papato a favore della collegialità, 'benedizione' dell'adulterio dei divorziati 'risposati', ecc.
    In questo sa bene di godere il pieno appoggio degli scismatici ed eretici orientali, i suoi migliori alleati in questo momento, in primis gli pseudopatriarchi di Costantinopoli e di Mosca.

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  16. Fermo restando il totale abbandono alla volonta' divina, sara' difficilissimo che un futuro Papa possa risalire questa china di sciatteria e di slogan pubblicitari che costituiscono l'ossatura dell'attuale pontificato (??). Ogni tentativo di tornare alla ragione sarebbe infatti bollato dalla solita opinione pubblca come conservatorismo reazionario Temo che Benedetto sia stato davvero l'ultimo "Papa" nei termini che abbiamo conisciuto fino al 2013. Certo se il successore di Francesco fosse un uomo della pasta di Pio XI... ma ci saranno ancora emuli di Papa Ratti nel sacro collegio??
    Comunque un'annotazione positiva merita a mio avviso la parte "politica" del messaggio pasquale di ieri nel quale si e' sentita la mano di Parolin ben piu' esperta (a dire il vero non ci voleva molto...) di quella Bertone.

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  17. Ormai si è persa la bussola. Tornare indietro sarà molto difficile. Ci vorranno decenni, se basteranno.

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  18. Risposta all'anonimo dell 15.23
    "Andatevene con i lefebviani e smettetela di latrare!"
    Mio caro amico, per me il termine "lefebvriano" è un termine di cui andare orgogliosi: quella scomunica fu un errore madornale, ben altri andavano scomunicati (don Gallo, don Sciortino, don De Capitani...e tanti altri). L'amore per la Chiesa bimillenaria non è una colpa, bello mio. Insultate, insultate, date davvero un bell'esempio di misericordia bergogliana. Ma chi resterà saranno i tradizionalisti, dei progressisti si perderà perfino il ricordo. Pace e bene

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  19. " a papa francesco gli ornamenti non piacciono,bisogna farsene una ragione "

    Anche la benedizione è un ornamento?

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  20. Scrive un anonimo:

    " a papa francesco gli ornamenti non piacciono,bisogna farsene una ragione "

    Quel che i Successori di Pietro, lungo i secoli, hanno considerato essere non degli ornamenti ma simboli non legati alle loro persone ma al mandato ricevuto dal Signore, simboli dei quali non poter disporre a piacimento, da un minuto all`altro (quel 13 marzo 2014) possono essere soppressi e disdegnati da un Papa che mette in avanti la sua persona e impone i propri gusti, bisogni e desideri, le proprie idee=ideologie.
    Bisogna farsene una ragione?
    Se farsene una ragione, vuol dire accettare e rassegnarsi a qualcosa di negativo, se si è ridotti a farlo nei confronti di un Papa, lo trovo molto triste.

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  21. a papa francesco gli ornamenti non piacciono,bisogna farsene una ragione


    Mic ha gia' perfettamente spiegato che non si tratti di meri ornamenti. Potrei aggiungere, prosaicamente, che "anche" l'abito fa il monaco. Per un attimo mi viene da pensare come reagirebbero gli inglesi se vedessero la regina che inaugura la sessione del parlamento in tailleur e borsetta...

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  22. All'anonimo che ci tiene a dire che a "papa Francesco gli ornamenti non piacciono" non posso fare a meno di obbiettare che non abbuamo parlato di "ornamenti" ma di simboli. E, se avesse letto la notazione, avrebbe imparato che non sono la stessa cosa...

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  23. Sono d'accordo sulla generale sciatteria che si è notata dalla primissima apparizione però non ne farei una tragedia in questo caso. Ecco papa Pacelli:
    https://www.youtube.com/watch?v=nS_dH5WnqCY

    P.S. e O.T. E' passata invece stranamente inosservata la richiesta di rinnovo passaporto argentino di quello che è a tutti gli effetti un capo di stato.

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  24. Buona Pasqua a tutti! Molti dei miei connazionali argentini sono orgogliosi di Bergoglio... Io, invece, ogni giorno che passa mi vergogno, sempre di più, di essere argentina! Forse questo l'ho già detto altre volte! In un certo senso, se serve a qualcosa, vorrei chiedere perdono di tutte le sofferenze che il vdr sta provocando al mondo cattolico, al papato, ai predecessori, ai cattolici perseguitati come gli FFI... A me resta soltanto pregare il buon Dio perché ci possa accorciare questa brutta "stagione" che ci tocca vivere e la Chiesa possa un giorno tornare alla "normalità". Scusate lo sfogo. Voglio condividere con voi i vostri patimenti. E' quasi un mese che ho lasciato l'Italia, dopo 12 anni, e sono tornata a vivere a Buenos Aires, nel mio quartiere di Flores, lo stesso dove ha vissuto Bergoglio, la sua stessa parrocchia che frequento solo per pregare oppure per fare l'adorazione eucaristica il venerdì. Neanch'io ce la faccio più: lui è dappertutto!

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  25. interessante il video su Pio XII. Quindi immagino che anche lui sia da considerare uno sciatto che rinunciava ai simboli della tradizione,visto che indossava solo la stola al momento della benedizione.

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  26. Per Francesco, che si richiama ad un video estemporaneo su Pio XII, non ha presente l'immagine e la figura di questo grande Papa.

    L'attuale vdr, a differenza di Pio XII, non ci offre immagini estemporanee, ma purtroppo ormai consuete...

    Forse questo video su una Benedizione Urbi et Orbi di Pio XII (notare la Tiara) potrebbe essere più significativo.

    https://www.youtube.com/watch?v=QTwdHmH7I_Q

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  27. Ma come si fa a comparare Pio XII con Bergoglio???

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  28. Inoltr, a proposito dell'altro video di Pio XII, da notare che indossa la mozzetta bianca e sotto una veste liturgica

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  29. Un caro saluto a Miserere che ha dunque lasciato la "sua" chiesa di San Simeon Piccolo,immagino che la separazione non è stata facile, mi domando e le domando, se mi legge, come è la situazione per lei e per tutti i cattolici tradizionali a Buenos Aires.

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  30. Sono stati fatti degli studi sulla persona del papa quale elemento simbolico. Non è difficile trovarli. C'è da dire che questa dottrina si sviluppa in modo ampio nel secondo medioevo.
    Papa Francesco, probabilmente, ne è ben all'oscuro o non gliene importa affatto! I fatti lo dimostrano.

    Per quanto riguarda il "simbolo", resto un po' freddo alla definizione di MIC: " unifica in un solo segno due elementi differenti, l'uno materiale e l'altro ideale o spirituale".

    Mi si conceda la critica, ma ho l'impressione da quest'affermazione che l'elemento spirituale sia quasi equivalente a quello ideale o che lo spirituale possa entrare nell'ambito dello spirituale.
    Se è così (ma spero non lo sia) siamo in una profonda confusione!

    Il simbolo spirituale lo può affermare chi conosce il mondo spirituale e costui sa bene che tale mondo non è affatto ideale (appartenente al mondo delle idee) poiché altrimenti sarebbe immanente all'uomo, visto che le idee sono cosa umana. Per questo i veri "riformatori liturgici" sono gli uomini spirituali e non i semplici studiosi (come è accaduto di recente). Per gli spirituali è lo Spirito e quanto accede ad esso a determinare un simbolo. Per gli studiosi è.... un'IDEA!!

    D'altra parte una simbologia - nel campo del sacro - che sia veramente tale NON E' MAI IDEALE poiché comporterebbe, ancora una volta, un orizzontalismo, una chiusura nel solo umano o in una filosofia in cui si cosidera spirituale il "mondo delle idee".
    A questo punto chiudiamo baracca e burattini che è meglio!

    Non sono distinzioni di lana caprina perché è esattamente sullo spirituale, dunque sul simbolo, che cade gran parte del nostro mondo cristiano. Non ha caso la riforma liturgica ne è il prodotto conseguente, un prodotto che si è maturato moltissimo tempo prima (decadendo, appunto, lo spirituale e il vero significato del simbolico)!

    Buon periodo pasquale!

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  31. Riguardo al diacono greco e al coro russo che canta antichi canti liturgici alla messa del papa, non si creda che un certo mondo cattolico rispetti le tradizioni orientali, dopo aver disprezzato le proprie.

    Chi disprezza le proprie tradizioni non è in grado di rispettare, alla prova dei fatti, quelle degli altri. Quello che sembra rispetto, in realtà non è che vetrina!

    Mi sembra come chi, in casa nostra, dice di amare tanto il culto orientale e poi disprezza la liturgia dei monasteri benedettini cattolici tradizionali...

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  32. @ Miserere. La cosa migliore e direi più consolante è che ci informi sul miracolo eucaristico di Buenos Aires di cui si è parlato; se il fatto è accertato e se c'è un culto popolare. Sono quelle le cose che riscaldano il nostro cuore nell'intimo, a prescindere dai rotocalchi.
    Per il resto, non vedo perché lei debba vergognarsi di essere argentina, attribuendosi colpe che non ha; gran parte degli argentini sono di origine ligure ( per come li conosco - frequento Chiavari - gente seria, che ha il meglio dei tratti dell'italiano settentrionale e di quello meridionale ). Questo senza fare torto agli argentini di altra provenienza.

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  33. Pietro C.
    Parlando di simboli, quelli spirituali appartengono alla sfera del sacro.
    Non possiamo ignorare che ci sono anche simboli non necessariamente appartenenti alla sfera spirituale.
    Nella mia elementare e rapida notazione non c'è nessuna confusione tra mondo ideale e mondo spirituale

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  34. Franco el Canario22 aprile, 2014 00:25

    A proposito dell'orgoglio degli argentini.
    Frequento i blogger argentini (Pagina Catolica ed altri)e dai commenti e considerazioni appare evidente che i cattolici di BAyres (ho detto i cattolici), atteso che il Bergoglio aveva raggiunto l'eta'stabilita,aspettavano con impazienza che se ne andasse a godere il "meritato" riposo.
    Stufi dei comportamenti che ora, putroppo, conosciamo anche noi.
    La storia e' invece finita diversamente.

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  35. Ciao, Luisa! Ricambio di cuore il tuo saluto. E' stato triste dover lasciare la mia chiesa veneziana ed il bel gruppo che la frequenta.
    La situazione per i fedeli tradizionali a Buenos Aires non è cambiata. Non ho notizie di nessun gruppo stabile. Mi piacerebbe contattare delle persone interessate alla formazione di un gruppo. Mi sembra veramente incredibile che in una città con tanti milioni di abitanti non ci si possa formare nemmeno un gruppo stabile per la Messa antica! Che non ci sia un prete disponibile? Sarà per paura o cosa? Quale sarebbe l'impedimento? L'unica possibilità che ho di frequentarla è al priorato della FSSPX e lo sto facendo già da 5 anni, prima quando ero in ferie, e adesso regolarmente.

    Rispondo a Franco: del miracolo eucaristico ho saputo dell'esistenza pochi mesi fa, come voi, dopo aver letto qualche sito italiano. Mentre mi trovavo in Italia, francamente, mi sono tenuta praticamente a digiuno di notizie della Chiesa argentina.

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  36. "appare evidente che i cattolici di BAyres (ho detto i cattolici), atteso che il Bergoglio aveva raggiunto l'eta'stabilita,aspettavano con impazienza che se ne andasse a godere il "meritato" riposo."

    Consapevole che sono discorsi inutili perchè le cose sono andate altrimenti, leggendo le parole qui sopra mi ritorna alla memoria quel che è stato riportato da Mercier, del giornale Ls Vie, dopo aver incontrato un sacerdote reduce da un viaggio a Buenos Aires, sbalordito dal comportamento estroverso e energico di Bergoglio, Mercier racconta che quel sacerdote gli aveva descritto un card. Bergoglio sfinito, talmente "à l`ouest", con la testa altrove, che si era detto che era gran tempo che si ritirasse dalla guida della sua diocesi...
    Insomma è partito da Buenos Aires un cardinale sfinito, vicino alle dimissioni, tutti predicevano, e a gran voce auspicavano, un Papa giovane, forte e energico, quel cardinale è diventato Papa, non è giovane, non gode di buona salute, ma sembra aver ritrovato forza e enegia e un terreno dove poter usare con evidente volontà e determinazione la sua autorità.

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  37. Ciao, Miserere!
    Ricordo le tue testimonianze sempre vive puntuali e condivisibili.
    Buon proseguimento per tutto a BAires.
    Preghiamo con te che possa esserci un sacerdote intorno col quale poter vivere l'esperienza della Tradizione.
    Intanto è già una grazia che tu abbia un punto di riferimento saldo.

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  38. Una cosa è sicurissima :Francesco non si dimetterà mai. Anche un osservatore superficiale si accorge immediatamente che gode troppo i bagni di folla e le lodi sperticate ed immotivate alla sua persona.Quanto avrà sofferto negli anni del pontificato di Benedetto quando pensava di ritirarsi e passava il suo tempo a favorire gli amici ed a combattere i nemici .Bobo

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  39. Una cosa è sicurissima :Francesco non si dimetterà mai

    Non possiamo esserne certi.
    Ormai la breccia è stata aperta. Del resto lui stesso ha dichiarato che dovremo abituarci. Ti ricordo le precise parole:

    «Sessanta o settant’anni fa, il vescovo emerito non esisteva. Venne dopo il Concilio. Oggi è un’istituzione. La stessa cosa deve accadere per il Papa emerito. Benedetto è il primo e forse ce ne saranno altri...».

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/03/una-dichiarazione-sconcertante-dai.html

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  40. Lui è prontissimo ad aprire tutto e di più ed è favorevole anche al Papa emerito parlando in generale.Io credo che Lui darebbe le dimissioni solo se perdesse il consenso popolare e venisse attaccato pesantemente come è stato attaccato Benedetto.Basta vederlo in mezzo alla gente per capire quanto è felice per gli applausi ed i cori. Sarà vanità senile o è stato sempre così? Bobo

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  41. Per Miserere:
    Ma non c'e' piu' neppure la Messa di Sempre che veniva celebrata nella Chiesa di Nuestra Señora Del Carmen, Rodríguez Pena 840??
    E comunque ci dovrebbe sempre essere la Messa celebrata dal Priorato San Pio X, Venezuela 1318/20

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  42. Cara Miserere, se dovessi trovarmi nella tua situazione, cioè non poter avere la possibilità della Messa Tridentina, non avrei nessun problema di coscienza ad unirmi alle celebrazioni della FSSPX.
    Queste parole scritte da mic in un thread precedente:

    "Poiché, oltre alla Messa, ho bisogno di Lui vivo e vero, che mi si dona nel sacramento, non mi sento giustificata nel rinunciare anche alla comunione sacramentale.
    Questo è il punto."
    ,
    e
    "ho sentito l'esigenza profonda di vivere il Giovedì Santo comunitariamente nella Chiesa. Dunque è stato fisiologico farlo nella mia parrocchia ",

    mi hanno molto colpita, perchè io non ce l`ho fatta a resistere in quello spettacolo che hanno l`ardire di chiamare Messa, in quella che sarebbe la mia parrocchia.
    Non solo non sentivo nessun sentimento di appartenenza a quella comunità ma provavo un doloroso sentimento di estraneità, quante volte sono uscita da una Messa perchè quel che vedevo e ascoltavo mi era insopportabile.
    La sola soluzione era di andare alla prima Messa del mattino, la più semplice, la meno animata, l`ho fatto, l`agitazione in meno, non mi sentivo comunque bene.
    Come provavo un forte disagio anche durante delle Messe celebrate con cura e degnamente ad esempio dai Frères de Saint Jean, per fortuna il mio turismo parrocchiale ha preso fine quando ho scoperto l`esistenza della Santa Messa Antica nella mia città.
    Lo so che quel che penso e esprimo non è facile, ma la verità è che non sento nessun bisogno di "vivere comunitariamente nella Chiesa" se per farlo devo unirmi a delle celebrazioni che non sono buone per la mia anima, che non solo non sento "mie", ma che suscitano in me delle reazioni che non mi rendono degna di ricevere il Corpo del Signore!

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    1. Gentile Luisa come la capisco... l'ultima frase poi é perfetta per rappresentare anche il mio stato d'animo.

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  43. Non solo non sentivo nessun sentimento di appartenenza a quella comunità ma provavo un doloroso sentimento di estraneità, quante volte sono uscita da una Messa perchè quel che vedevo e ascoltavo mi era insopportabile

    E' la mia stessa esperienza e sofferenza nelle messe NO. Ho ben specificato che si è trattato, praticamente di un "apax", in quella parrocchia e con QUEL sacerdote.
    Ci sono anche altri sacerdoti che conosco - quasi tutti non vivono a Roma - che fanno la differenza.
    Purtroppo c'è da dire che non ce ne sono a sufficienza per un'apnea spirituale e dottrinale così diffusa...

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  44. Non permetterebbero mai che venisse attaccato la latrìa fa bene a tutti, agli incassi, all'audience, alle santificazioni, beatificazioni ed altro, quello che doveva essere massacrato e pagare per tutti è già andato via, adesso è una eterna primavera, sia mai che s'alzi un vento comtrario..l...se Ratzinger si fosse azzardato a non fare gli auguri in 3.500 lingue del mondo lo avrebbero messo in croce, qui basta un Buon pranzo, buon giorno, buona sera, un giretto dei bimbi in jeep.....vuoi mettere con quel tedesco antipatico????? A proposito i conti sono in attivissimo e allo Ior sempre quelli stanno, anche tarcy......chissà perché, dice Vasco, chissà perché.- Un salutone a Miserere in ricordo di tutti i video e le news dal sudamerica che passavamo, ma ci credevano in pochi, hasta luego! Anonymous.

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  45. bobo, Bergoglio è stato attaccato pesantemente a Buenos Aires e non si è dimesso,ma ha aspettato la fine del mandato episcopale. Per sua forma mentis( non esistono incarichi a vita tra i gesuiti, persino il Generale ora si può dimettere) penso che si dimetterà solo se, come Benedetto, vedrà venir meno le forze
    Mauro

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  46. Il mio problema, cara Maria, è che anche quando la Messa riformata è celebrata degnamente non la sento comunque "mia", viene sempre la parola "estranea", mi sono estranei il protagonismo del sacerdote e dei laici, il sacerdote che guarda me invece che Nostro Signore, il va e vieni di laici nello spazio sacro, non sopporto quella continua agitazione, la mancanza di silenzio, come se si dovesse sempre dire e fare qualcosa, il circo del "segno della pace", le canzonette "bêtifiantes", insomma mi fa male la centralità dell`orizzontalità a scapito della verticalità.
    Più vogliono animare la Messa e più sloggiano Nostro Signore che a Lui solo dovrebbe bastare per "animare" la Messa.

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  47. bobo, Bergoglio è stato attaccato pesantemente a Buenos Aires e non si è dimesso,ma ha aspettato la fine del mandato episcopale.

    Sarebbe interessante conoscere chi e in che modo lo abbia "attaccato" e cosa si intende per "attacco", dato che i cosiddetti "normalisti" definiscono normalmente "attacchi" anche su queste pagine, ogni dubbio perplessità interrogativo e critica basati sul Magistero ecclesiale e non su opinioni personali.

    Per sua forma mentis( non esistono incarichi a vita tra i gesuiti, persino il Generale ora si può dimettere) penso che si dimetterà solo se, come Benedetto, vedrà venir meno le forze
    Mauro


    C'è un piccolo particolare, per nulla trascurabile, o meglio non ignorabile, e cioè che la forma mentis di un gesuita dovrebbe universalizzarsi in quella di un Pontefice, la cui funzione è "a vita". Tant'è che la storia ci ha sempre consegnato casi di dimissioni per cause di forza maggiore e non certo "ingravescente aetate"...

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  48. Il mio problema, cara Maria, è che anche quando la Messa riformata è celebrata degnamente non la sento comunque "mia", viene sempre la parola "estranea"

    Luisa, il tuo problema è anche il mio.
    Solo che mi pare necessario uscire dal soggettivismo e cercar di inquadrare il discorso su un piano più ampio, perché il problema è generale, ma non possiamo fare di ogni erba un fascio.
    Ciò è tanto vero sul piano "normalista" o "progressista", quanto su quello "tradizionalista".
    Odio mettere le etichette e parlare a suon di etichettature. Ma abbiamo a che fare con -ismi su tutti i fronti. E non è facile uscire da questo ginepraio senza demonizzare realtà e persone, sulle quali invece sarebbe necessario far leva, realisticamente, per sanare il sanabile.

    Mi riferisco soprattutto ai sacerdoti, perché la nostra funzione laicale è per forza di cose limitata ed è solo su una loro pastorale davvero improntata ai tre munera vissuti pienamente che può innestarsi la restaurazione, che non può essere un ritorno al pre-concilio; ma un ritorno alle "essenze".

    Altrimenti non resterebbe che aderire alla FSSPX...

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  49. Sulle dimissioni: ormai la breccia è stata aperta...se si dimettesse il vdr è certo che non piangerei. Le dimissioni di Benedetto invece sono per me una ferita ancora aperta.
    Io non credo che la motivazione sia la "ingravescente aetate" è stato forzato a farlo, c'era già il canditato pronto!
    Mons.Georg ha detto "la storia separerà il grano dalla paglia" mi auguro che sia così. Io non dimentico Benedetto!
    Neri

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  50. eh sì, mic, a me sinceramente spaventa molto che il concetto (anzi, peggio ancora, l'istituzione) di "papato emerito" sia ormai entrato nella consuetudine di tanti commentatori anche tradizionali, e anche piuttosto noti...come se in diversi casi (non in tutti, naturalmente) si continuasse ancora a far passare per buona e giusta (al massimo concedendo l'anomalia) ogni cosa che viene da Ratzinger, il quale per molti continua ad essere un punto di riferimento per svariati motivi, ma che, non scordiamocelo mai, ha dato di fatto delle zappate moderniste-relativiste tremende con molti suoi atti alla Chiesa di sempre, fino ai due finali, da KO: l'abbandono, che doveva portarlo a fare il "papa contemplativo" - mah - (con lui che però ancora scrive a giornali, riceve ospiti, rilascia interviste, presenzia a inaugurazioni e persino al concistoro vestito ovviamente da papa - e ricevendo baciamani da parte dei cardinali -, dà suoi pareri al papa "regnante", ecc) e appunto la creazione nuova di zecca di cui si sta parlando.

    Poi, per completare il giusto rimando di mic all'intervista di Bergoglio al Corriere della sera, rileggiamo tutta quella parte che a me ogni volta sconcerta: SIAMO O NON SIAMO AL PALESE TENTATIVO DI DECOSTRUZIONE FINALE DEL PAPATO? E di certo i protagonisti sono come minimo due, non uno solo.

    Domanda a Bergoglio:Ha mai chiesto qualche consiglio a Benedetto XVI?

    Risposta: «Sì. Il Papa emerito non è una statua in un museo. È una istituzione. Non eravamo abituati. Sessanta o settant’anni fa, il vescovo emerito non esisteva. Venne dopo il Concilio. Oggi è un’istituzione. La stessa cosa deve accadere per il Papa emerito. Benedetto è il primo e forse ce ne saranno altri. Non lo sappiamo. Lui è discreto, umile, non vuole disturbare. Ne abbiamo parlato e ABBIAMO DECISO INSIEME che sarebbe stato meglio che vedesse gente, uscisse e partecipasse alla vita della Chiesa. Una volta è venuto qui per la benedizione della statua di San Michele Arcangelo, poi a pranzo a Santa Marta e, dopo Natale, gli ho rivolto l’invito a partecipare al Concistoro e lui ha accettato. La sua saggezza è un dono di Dio. Qualcuno avrebbe voluto che si ritirasse in una abbazia benedettina lontano dal Vaticano. Io ho pensato ai nonni che con la loro sapienza, i loro consigli danno forza alla famiglia e non meritano di finire in una casa di riposo».

    fonte
    http://www.corriere.it/cronache/14_marzo_04/vi-racconto-mio-primo-anno-papa-90f8a1c4-a3eb-11e3-b352-9ec6f8a34ecc.shtml

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  51. " E non è facile uscire da questo ginepraio senza demonizzare realtà e persone, sulle quali invece sarebbe necessario far leva, realisticamente, per sanare il sanabile."

    Ebbene, cara Maria, quando mi son permessa di dire il mio profondo disagio spirituale nei confronti della Messa riformata a colui che consideravo un sacerdote aperto e comprensivo, nonchè una guida che mi accompagnava nel mio ritorno, non solo non ho trovato ascolto e comprensione ma rigetto e chiusura totale, al limite gli facevo perdere il suo prezioso tempo.
    Superfluo aggiungere che è, dalle mie parti almeno, realisticamente impossibile far leva su persone e realtà che sono al 300% CVII-conformi, attive e felici nella e della nuova Messa, che non si pongono domande, che le respingono quando si tenta di farle riflettere, e che , quando non ti scherniscono, ti guardano con uno sguardo e un sorriso ironici, i più gentili proprio non ti capiscono.
    Detto questo non critico quelle persone che non possono dare che il vino della loro botte, hanno conosciuto solo quel vino, lo bevono e lo apprezzano, si sentono attivi nella sua produzione. Conosco persone meravigliose che non si pongono nessun problema, per loro è normale che ogni tanto sia un laico o un pastore protestante che dice l`omelia, che ci siano ogni tanto concelebrazioni ecumeniche, che alla Comunione si accostino tutti anche chi non è cattolico, si fidano e seguono ciecamente il loro parroco, tutto va bene...per loro.
    La loro realtà mi è totalmente estranea, la mia realtà non la capiscono ed è loro ugualmente estranea e saremmo tutti cattolici.

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  52. Siccome sono un notorio randagio, ho girato diverse parrocchie e chiese estere e non ed ho trovato celebrazioni NO bellissime a prescindere, sciatte, involontariamentespero,ridicole, con processioni,bongos ed altre amenità, ho assistito anche a messe in latino, il problema sta in colui che celebra se crede veramente che al momento cruciale avviene la transustanziazione, sta tutto lì ,se celebraun rito sacro o una rappresentazione ricordo una messa bellissima nell'abbazia di Fiastra che porto ancora nel cuore......comunque quando leggi 'vaticanisti' americani che affermano che 'il popolo che assiste, guarda le spalle del prete' (VO,intendo)e allora.....ti cadono......Lupus et Agnus

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  53. Il dramma, cara Luisa, è proprio quella sempre piú larga parte di persone, ormai mitridatizzate che non sono nemmeno più in grado di cogliere il livello di protestantizzazione raggiunto.
    Quando parlo di partire dall'esistente, mi riferisco a casi, come quello segnalato del mio nuovo parroco, che purtroppo non sono così frequenti.

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  54. Altrimenti non resterebbe che aderire alla FSSPX.

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  55. Altrimenti non resterebbe che aderire alla FSSPX.
    a PARTE il fatto che la FSSPX è una società di vita comune di preti, quindi, a rigor di termini "aderirvi" per dei laici è un controsenso, immagino che intendiate
    "aderire", quale sinonimo improprio di frequentarla regolarmente.
    E vi dico:
    CHE ASPETTATE?
    Solo li trovate (ancora per quanto?) la Messa e, sopratutto, gli insegnamenti giusti.

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  56. "E' un contro senso: rispettiamo la tradizione altrui, dopo aver disprezzato e eclissato la nostra..."

    l'hai detto mic.
    ma ho notato che e' un modo di essere di molte persone. molti italiani sono esterofili. fino a definire ricchezza anche le cose sbagliate e cio' che per nulla o solo minimamente ci riguarda.
    allora apprezziamo anche come "gli altri" sono attaccati alle loro tradizioni e cominciamo ad apprezzare anche la nostra. impariamo da loro ad essere attaccati alla tradizione visto che da loro abbiamo tanto da imparare.oppure la nostra fa cosi' schifo?
    impariamo e cerchiamo di capire perche altri, pur amando la loro tradizione, amino anche la nostra e studino avidamente la nostra letteratura e la nostra storia.

    tutto e' bello e interessante tranne cio' che abbiamo di nostro...

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  57. Per Mic. Lo so che non è direttamente attinente con l'articolo pubblicato, ma lo sottopongo alla tua analisi. Come è possibile che il Card. Siri abbia potuto dare un simile giudizio sul Vat. II°? Grazie!

    A VENTI ANNI DALL'INIZIO DEL CONCILIO VATICANO II
    (da «Renovatio» XVII (1982), fasc. 3, pp. 325-328)

    La data dell’11 ottobre 1962, inizio del Vaticano II, non si può ignorare. Non per dare un giudizio, perché fatti di questo genere si interpretano solamente coi secoli; ma perché una ponderazione cauta, oltre che utile, appare doverosa.

    1. Il Vaticano II è un fatto teologico. Proprio perché di tale natura, esso deve avere una interpretazione teologica, ossia dal piano perfettamente cattolico e nella sola dottrina che scende dalla parola di Dio, sia tràdita sia scritta. Chi pretende di giudicare il Concilio, non da questo piano, si mette nel falso. Ed è un fatto teologico perché il Collegio Episcopale, riunito cum Petro et sub Petro, gode del carisma di potere supremo ed, occorrendo, del carisma della infallibilità. Gode anche del fatto di essere un avvenimento il quale entra nel piano della divina provvidenza. Sotto questo profilo di Fede, il primo e più sicuro, qualcosa si vede con certezza. Le guerre di questo secolo, per il fatto che coinvolgono eserciti e tutta la popolazione dei Paesi belligeranti con manifestazioni terrificanti, lasciano tracce esplosive nei singoli e nelle collettività per decenni e decenni. Lo vediamo bene. Che sarebbe accaduto nella Chiesa se non si fosse eretta questa grande diga, nella quale entravano corresponsabili i vescovi di tutto il mondo e, ad altro livello, i pensatori cattolici dell'Universo? Se tutte le pazzie non fossero state obbligate a passare per questo crogiolo? Chi vede il Concilio come un principio di dispute dannose e non si accorge che queste hanno avuto un contenimento proprio da esso, capovolge la Storia.
    L'avere riunito in un prospetto solo tutto quanto si poteva dire sulla Chiesa, senza fermarsi solo al fatto storico ed alla quadratura giuridica, ha valore profetico, perché uno degli sforzi più diabolici che si sarebbero lanciati contro l'opera di Cristo è proprio a riguardo della Chiesa; essa dovrebbe diventare carismatica, democratica, caotica, ... e chi più ne ha più ne metta!
    In modo sotterraneo, e non avvertito dai più, da tempo si andava minando la parola di Dio scritta nella Bibbia, per l'ideale di un ritorno ad una semplificazione protestante infedele ed imbelle. Altro documento profetico è in questo senso la Costituzione Dei Verbum. Non si vedeva; ma l'ultima guerra aveva devastato anche le teste. E come!
    La netta posizione verso i laici non è una novità: ma l'averla così chiaramente esposta in diversi Documenti, — la Apostolicam Actuositatem, la Gaudium et Spes —, è preziosità tale che solo i nostri posteri potranno valutare.
    Se il Concilio lo si guarda come fatto «teologico», bisogna dire: «qui c'è la mano di Dio».

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  58. Per Mic. Lo so che non è direttamente attinente con l'articolo pubblicato, ma lo sottopongo alla tua analisi. Come è possibile che il Card. Siri abbia potuto dare un simile giudizio sul Vat. II°? Grazie!
    UN TENTATIVO DI Lettura, ohimè smentito dai fatti

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  59. Dalle parti nostre per avere chiese piene, fanno ogni tre parrocchie una, cioè chiudono le chiese vicine e dicono una sola messa comprensiva così la chiesa prescelta è sempre stracolma, la comunione la fanno tutti, in caso di visita pastorale, il vescovo trova tanti fedeli..... e vissero tutti felici e contenti, piazze piene, soprattutto domenica ci sarà il pienone a S. Pietro, turismo salvo.

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  60. Diario Vaticano / Francesco ha un nuovo segretario. Che parla arabo

    Ed è anche molto polemico con l'Islam. È l'egiziano Yoannis Lahzi Gaid. Una critica del cardinale Kasper al papa. Due inaspettati rientri nella congregazione per i religiosi

    di Sandro Magister
    http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350773

    L’ultimo trombone sudamericano: morte di Garcia Marquez
    http://www.qelsi.it/2014/lultimo-trombone-sudamericano-morte-di-garcia-marquez/

    Frei Betto, Giordano Bruno ( Meister Eckhart ) e l’infortunio de “L’Osservatore Romano”
    http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2014/04/17/frei-betto-giordano-bruno-e-linfortunio-de-losservatore-romano/

    m

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  61. Poliamore ovvero l'amore a tre e più. In crescita in tutto il mondo

    Dalla "polifedeltà" alla "poligamia". L’Olanda è uno dei pochi Paesi che permette le unioni civili di questo tipo.

    http://www.wallstreetitalia.com/article/1688154/relazioni/poliamore-ovvero-l-amore-a-tre-e-piu-in-crescita-in-tutto-il-mondo.aspx

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  62. Che il cardinale Siri abbia dato questa interpretazione del Vaticano II stupisce solo chi non ha capito la differenza tra conservatori e tradizionali(sti).
    I primi fanno di tutto per conservare l'istituzione pur in cambiamenti notevoli della stessa. I secondi vogliono salvare l'istituzione dai cambiamenti notevoli della stessa che la mettono in repentaglio.
    Tutto qui!

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  63. Mic ha detto...

    "Ciao, Miserere!
    Ricordo le tue testimonianze sempre vive puntuali e condivisibili.
    Buon proseguimento per tutto a BAires.
    Preghiamo con te che possa esserci un sacerdote intorno col quale poter vivere l'esperienza della Tradizione.
    Intanto è già una grazia che tu abbia un punto di riferimento saldo".

    Grazie, Mic, del tuo sostegno e comprensione. Vado a Messa dalla FSSPX ma, mi è stato detto
    di non confessarmi da loro, perché la validità del sacramento sarebbe dubbia (me l'ha detto il mio confessore a Venezia quando gli ho chiesto riguardo alle difficoltà che dovevo incontrare a Buenos Aires). Questo per me è molto triste. Se qualcuno può confermare, gli sarei molto gradita.

    Anonimo RIC ha detto...

    "Per Miserere:
    Ma non c'e' piu' neppure la Messa di Sempre che veniva celebrata nella Chiesa di Nuestra Señora Del Carmen, Rodríguez Pena 840??
    E comunque ci dovrebbe sempre essere la Messa celebrata dal Priorato San Pio X, Venezuela 1318/20".

    RIC, sapevo dell'esistenza di questa Messa e quasi, quasi, ci volevo andare ma dopo aver letto qualche commento sul blog "Pagina Cattolica" ho deciso di non farlo. Infatti, quella Messa, insieme con quella che si dice alla chiesa di San Miguel Arcàngel, sono quelle dove Bergoglio ha "permesso" la falsa celebrazione del VO, cioè, quell'ibrido di cui ho informato in altre occasioni su questo blog.

    Luisa ha detto...
    "Non solo non sentivo nessun sentimento di appartenenza a quella comunità ma provavo un doloroso sentimento di estraneità, quante volte sono uscita da una Messa perchè quel che vedevo e ascoltavo mi era insopportabile".

    Luisa, il tuo sentimento, e quello di Mic, li condivido pienamente. Anch'io ho provato lo stesso senso di non appartenenza alla propria parrocchia le cui "condizioni liturgiche" peggioravano di anno in anno!

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  64. Le confessioni della FSSPX sono valide.
    Questo è un articolo di don Mauro Tranquillo. Ho avuto la grazia di conoscerlo personalmente quando era a Firenze e ci metto la mano sul fuoco!

    http://www.sanpiox.it/public/images/stories/PDF/TC/TC_76.pdf

    Pagine dalla 18 in poi

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  65. Per Miserere

    Grazie, Mic, del tuo sostegno e comprensione. Vado a Messa dalla FSSPX ma, mi è stato detto
    di non confessarmi da loro, perché la validità del sacramento sarebbe dubbia (me l'ha detto il mio confessore a Venezia quando gli ho chiesto riguardo alle difficoltà che dovevo incontrare a Buenos Aires). Questo per me è molto triste. Se qualcuno può confermare, gli sarei molto gradita.


    E' un mio parare personale, ma io ho risolto dentro di me questo dilemma pensando che lo "stato di necessità", che persisteva all'epoca di mons. Lefebvre e oggi appare sempre più ingravescente, faccia sì che possa applicarsi il principio del "supplet Ecclesia".

    Ringrazio Marco per la segnalazione.

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  66. Grazie, Marco, ho letto l'interessante articolo di don Mauro. Dopo ho fatto delle ricerche ed i pareri sulla validità del sacramento della confessione sono discordanti. Do ragione a don Mauro: siamo in uno stato di necessità grave però questo non mi toglie i dubbi!

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  67. Grazie, Mic, anch'io oggi penso che la situazione si è aggravata. In quest'ultimo anno ha avuto un'accellerazione pazzesca! I problemi di coscienza si sono moltiplicati... Chiedo al Signore d'illuminarci per fare le scelte giuste per le nostre anime.

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