Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 10 maggio 2014

In ordine ai 'chiarimenti' del commissario Volpi

Su segnalazione di un lettore, leggo la risposta del Commissario Volpi [qui] alle mie domande formulate qui. Prendo atto di quanto dice al punto I. Replico invece sul punto II, che si riferisce alla mia domanda n.2). Questa  non riguardava tanto il commissariamento quanto i provvedimenti conseguenti e le loro modalità, in particolare le ultime cinque righe del decreto dell'11 luglio, senza mettere assolutamente in causa il commissariamento e le sue ragioni, qualunque esse siano. La domanda si riferiva a questa comunicazione che è una disposizione: "In aggiunta a quanto sopra, il Santo Padre Francesco ha disposto che ogni religioso della congregazione dei Frati Francescani dell'Immacolata è tenuto a celebrare la liturgia secondo il rito ordinario e che, eventualmente, l'uso della forma straordinaria (Vetus Ordo) dovrà essere esplicitamente autorizzata [sic] dalle competenti autorità, per ogni religioso e/o comunità che ne farà richiesta"

La domanda riguardava e riguarda la duplice contundenza di un provvedimento nei confronti del quale è preclusa ogni forma di ricorso in suspensivo, in assenza di un vero e proprio processo canonico ed anche ogni impugnativa presso le superiori istanze perché è stato promosso l’avallo pontificio dell'atto amministrativo che lo contempla, con l'aggravio della introduzione di conseguenze in via preliminare, giustificabili solo eventualmente a indagini concluse. Atto che, con anomalo arbitrio - nelle disposizioni emanate con chirografo papale -, contraddice una legge universale; il che potrebbe darsi soltanto attraverso una riforma legislativa chiara ed organica di pari livello. Quest'ultima affermazione supponeva quanto già ripetutamente affermato in precedenza, che riproduco di seguito, a cui non è stato mai replicato, e cioè:
  • L'art.2 del Motu proprio Summorum Pontificum [è ovviamente questa la legge universale contraddetta] prevede il diritto di ogni sacerdote di rito latino (sia secolare che religioso) di celebrare il VO senza obbligo di alcuna autorizzazione previa (di fatto equiparando l'uso dei due messali). Celebrazioni alle quali, ai sensi dell'art.4 sono ammessi anche i fedeli, come di fatto ormai avviene per prassi consolidata dal 2007
  • l'art. 3, cui molti hanno fatto riferimento a giustificazione del decreto, riguarda la celebrazione conventuale o “comunitaria” nei propri oratori"
Ne consegue che la disposizione avallata dal Papa nel decreto 11 luglio (che è un atto amministrativo) non potrebbe di fatto cancellare una disposizione papale diramata dal suo predecessore con motu proprio (combinato disposto artt.2/4). Ciò non sembra canonicamente valido, per effetto della gerarchia delle norme. E, di fatto, è e resta grave e scorretto. Anche se la disposizione del papa riguarda esclusivamente la materia specifica cui si riferisce, il "caso" FI, ed è esplicitata con l'aggiunta finale «nonostante qualunque disposizione contraria ».

E su questo doloroso caso ci si continua a chiedere: perché ci si affretta a sindacare qualunque affermazione sul commissariamento annessi e connessi, ma nessuno risponde a chi ha chiesto un possibile ripristino del diritto leso dei fedeli al pari di quello dei frati, fermo restando il resto da verificare da parte di chi di dovere?

25 commenti:

RIC ha detto...

E su questo doloroso caso ci si continua a chiedere: perché ci si affretta a sindacare qualunque affermazione sul commissariamento annessi e connessi, ma nessuno risponde a chi ha chiesto un possibile ripristino del diritto leso dei fedeli al pari di quello dei frati, fermo restando il resto da verificare da parte di chi di dovere?

Risposta ovvia: perche' sono in mala fede

Alessandro Mirabelli ha detto...

Bisognerebbe chiedere cosa ne pensa il più illustre giuscanonista italiano vivente: il prof. Giorgio Feliciani, professore ordinario emerito di diritto canonico presso la U.C.S.C. di Milano

Josh ha detto...

Ubi desertum faciunt,
pacem appellant.

Silente ha detto...

Qualche osservazione:
1) è ovvio, dal'involuto lessico canonico-giuridico del testo, che questo non è frutto del Volpi, le cui esternazioni letterarie precedenti erano, grammaticalmente, sintatticamente e concettualmente, quanto meno imbarazzanti. Il testo è frutto di qualche "curiale";
2) il testo conferma, indirettamente ma inequivocabilmente, che il Volpi ha dittatorialmente impedito il festeggiamento del genetliaco di Padre Manelli a Frigento. Perché?;
3) come ben notato da Mic, il Volpi non risponde alla domanda essenziale: nel vietare la Santa Messa di sempre, come può un atto amministrativo prevaricare un Motu proprio che la liberalizza, atto giuridicamente superiore?

La conclusione è semplice: il Volpi è uno zelante esecutore di un ordine superiore: distruggere ogni possibile, residuale resistenza "interna" al dilagare dell'eresia modernista. Con ogni mezzo e nonostante l'ineccepibilità morale, spirituale e dottrinaria dei "resistenti". Anche per questo non dobbiamo lasciarli soli. Continuiamo a tenere i riflettori accesi sul caso. Ogni smentita, puntualizzazione, precisazione a cui è costretto il Volpi, pur nella sua ipocrisia e falsità, è una piccola vittoria per noi.

Anonimo ha detto...

Questa affermazione, « risulta però altrettanto incontrovertibile che tale potestà sia stata trasferita, per effetto della nomina del Commissario Apostolico, alla persona designata per svolgere tale incarico, e di conseguenza attualmente Padre Manelli è privo di detta potestà. »

Non sembra verace...

Perchè un ordinario non perde il suo ufficio e tutta il potere attacco ad esso senza un decreto o giudizio di un superiore legittimo...

Il decreto papale che ha nominato il Pd. Volpi, ha tolto questo incarico da Pd. Manelli... non lo ricordo proprio...

Osservatore

Anonimo ha detto...

Decreto di nomina qui

http://blog.messainlatino.it/2013/07/decreto-della-santa-sede.html

Anonimo ha detto...

Risposta ovvia :Il Volpi esegue gli ordini di Francesco.Bobo

Anonimo ha detto...

Penso che siate fuori strada a livello canonico. Il motu proprio è di certo un atto giuridicamente superiore, ma un ordine esplicito del Papa può sospenderne gli effetti per alcune persone, come in questo caso. Che l'ordine sia esplicitato in un atto amministrativo non toglie nulla all'autorità da cui emana. Se la legge canonica consente qualcosa, rimane nella potestà del Papa di sospenderne l'esecuzione per alcuni o per un tempo anche senza abolire la legge, un po' come la dispensa (a contrario) è una sospensione dell'applicazione per alcuni di una legge che impone un obbligo, senza che la legge scompaia.
Sulla questione di Frigento, la corrispondenza tra Volpi e i parenti di P. Mannelli lo giusitifica in modo sufficiente: egli aveva già autorizzato la festa a Roma quando gli hanno fatto presente della visita alla tomba dei genitori, e ha preferito mantenere la prima decisione. Mi chiedo piuttosto perché i parenti di P. Mannelli non abbiano fatto presente dall'inizio questa idea del festeggiamento concomitante alla visita alla tomba.

Con tutto questo non voglio certo difendere il P. Volpi, ma spingere ad alcune riflessioni: se si parla di resistenza ad atti che provengono dall'Autorità suprema, è inutile invocare cavilli canonici, specie in modo inesatto. In quel senso l'Autorità suprema finirà sempre per avere ragione. Solo un'opposizione di tipo dottrinale, fondata sulla necessità di rigettare l'imposizione di errori contro la fede o ordini immorali può giustificare la resistenza.
Secondariamente la difesa dei FI dovrebbe mirare più giusto, anche nell'attaccare il Volpi, informandosi meglio dei fatti. Altrimenti si rischiano smentite come questa, che onestamente non è una bella figura.

Luisa ha detto...

"Il motu proprio è di certo un atto giuridicamente superiore, ma un ordine esplicito del Papa può sospenderne gli effetti per alcune persone, come in questo caso. Che l'ordine sia esplicitato in un atto amministrativo non toglie nulla all'autorità da cui emana. Se la legge canonica consente qualcosa, rimane nella potestà del Papa di sospenderne l'esecuzione per alcuni o per un tempo anche senza abolire la legge, un po' come la dispensa (a contrario) è una sospensione dell'applicazione per alcuni di una legge che impone un obbligo, senza che la legge scompaia. "

Il SUMMORUM PONTIFICUM È UNA LEGGE UNIVERSALE valida per tutta la Chiesa.
Se, e sottolineo "se", è nelle competenze di un Papa di sospenderne l`applicazione in certi casi, questa sospensione deve avere un carattere ESPLICITO, deve essere chiaramente detto nero su bianco che in virtù dei poteri che gli sono attribuiti il Papa ha deciso di sospendere o in questo caso SOPPRIMERE l`applicazione di quella legge universale.
Quella revoca esplicita e espicitata non è avvenuta.

Così Benedetto XVI termina il suo Motu Proprio SUMMORUM PONTIFICUM :

"Tutto ciò che da Noi è stato stabilito con questa Lettera Apostolica data in forma di Motu Proprio, ordiniamo che sia considerato come stabilito e decretato e da osservare dal giorno 14 settembre di quest’anno, festa dell’Esaltazione della Santa Croce, nonostante tutto ciò che possa esservi in contrario."

Dato a Roma, presso San Pietro, il 7 luglio dell’anno del Signore 2007, terzo del nostro Pontificato.

Benedetto XVI


Anonimo ha detto...

noto che ci si richiama sempre e solo al motu proprio SP. ma la bolla Quo Primum è scaduta?

all'anonimo delle 8,42: la celebrazione della messa è un diritto. forse ci si scorda questo. Prendiamo atto che papa Francesco dei diritti concessi dalla Chiesa ai fedeli laici non sa cosa farsene. ne prendiamo atto. prendiamo atto che papa Francesco parla di misericordia e poi agisce in certi casi come il più spietato dittatore. ne prendiamo atto.

Fabrizio

Cattolico ha detto...

Dal blog di Andrea Tornielli (sacri palazzi) nell’ultimo dibattito, avente per tema “Dialogo e Vangelo”, ho tratto questo esemplare commento di un blogger:

peccatore scrive:
"… vorrei far presente che tra un parrocchiano medio e un avido finanziere c’è una sottile differenza; che tra una mamma che aiuta la vita nascente e chi le mamme le indirizza ad abortire, in stile Bonino, c’è una sottile differenza; che tra una mamma che insegna ai figli chi è Gesù e chi invece scrive libri per dissacrare Gesù e ritenere inventata la storia, c’è molta differenza; tra una mamma che prega e sta in silenzio e chi va in televisione a cantare rock satanico c’è differenza: il mondo sottostà a una logica di un suo principe che non si può ignorare… il pellegrino va per il mondo, ma è tanto speranzoso e fiducioso quanto minacciato e perseguitato: se la stampa scrive che egli è un pericoloso figuro, mentre il resto del mondo “progredisce”, la mistificazione è tanta…
se nel dialogo a dover cambiare è la Chiesa di sempre, quasi che il mondo vada bene così, ed anzi scrive articoli per descrivere i cambiamenti ecclesiali mentre il carrozzone prosegue con tronfia arroganza verso le magnifiche sorti & progressive, c’è molto che non va…
Insomma: un conto è dire “chi sono io per giudicare” nel senso di non ammettere che c’è la grazia e la misericordia di Dio anche per chi in vita sua ha fatto il San Paolo da giovane, il San Francesco da giovane, il Sant’Agostino da giovane… un altro è un dialogare azzerando la realtà e le persone, per perseguire l’uniformità e rinunciare alla propria identità: è il programma fin troppo chiaro del principe di questo mondo; basta averlo chiaro, così da dialogare per annunciare la verità di Gesù, persona, con le nostre persone che Lo seguono e non tacere della verità di Gesù per “non urtare” la suscettibilità altrui: in chi non ammette che Gesù è Dio non c’è (ancora) abbastanza Spirito santo. Non è che non ci sarà mai, ma non ce n’è ancora. Invece in me, pieno di limiti e peccati, lo Spirito già c’è, perché annuncio la verità di Gesù. Questo so. E dialogo a partire da qui. Non imbroglio, non taccio. Finché non mi obbligano a tacere.
In fondo, dice mia moglie, io mi sento accusata: essere quel che sono mi viene fatto sembrare tutto uno sbaglio, mentre tutti quelli che fino a ieri mi sembravano sbagliare vengono tutti giustificati: quando li incontro che cosa gli dico? Che hanno ragione più loro di me?! A questo punto a me non va di dialogare, perché non ho più nulla da dire…"

Al che mi sono sentito in dovere di rispondergli:

cattolico scrive:
Caro amico “peccatore” (vedo che lei si definisce “a contrario sensu”, come si suol dire) le sue sono vere e proprie lezioni di catechismo. Mi piacerebbe sentirle da qualche alto prelato, a partire dal VdR, o almeno anche solo dal mio parroco all’omelia domenicale; magari…lui, come tanti altri suoi colleghi, parla solo di cose sociali (pur lodevoli, ma potrebbe lasciarle ad altro momento), dell’ingiustizia, dell’accoglienza dei migranti (senza se e senza ma), del non urtare la loro suscettibilità con i nostri segni cristiani, e via discorrendo. Ma allora: siamo ancora cristiani, cattolici, o abbiamo abiurato per non urtare la suscettibilità dei migranti?

Luís Luiz ha detto...

Una bella difesa canonica dell'ipocrisia, dell'ingiustizia e dell'immoralita.

murmex ha detto...

Magistrale l'intervento di Silente.L'anonimo mi pare non sbagli nel sottolineare la autorità suprema del Papa,che ha formalmente il potere,sul piano del governo, di "fare e disfare "a piacimento ,con conseguente necessità che la resistenza,per essere LEGITTIMA ed efficace si fondi sul più profondo piano dottrinale.Le mie reminiscenze di diritto canonico sono esigue,ma mi sembra questione di buon senso.Ciò non toglie che tutto ciò ,come sottolinea Luisa,sarà pure formalmente legittimo(faccio il parallelo con l'inusitata durezza con cui Paolo VI ha voluto cancellare su tutta la terra il VO)ma sicuramente non si situa sul piano (l'unico importante)della Carità.Non fa altro che sottolineare l'ipocrisia,la spietatezza,la doppiezza,l'avversione per la Rivelazione (di cui la Tradizione è una delle fonti)dell'attuale gerarchia.Unica sicurezza:questo è permesso da Dio.Senza voler pretendere di capire i suoi disegni,mi permetto di pensare che provvidenzialmente possa servire a aprire gli occhi a qualcuno

murmex ha detto...

Avendo nominato Paolo VI,mi viene in mente una riflessione mi pare di Amerio:lo sterminio del Rito antico ,che pure P VI diceva di apprezzare come un eccelso tesoro,era NECESSARIA per poter veicolare le idee eterodosse del Vat II .Evidente collegamento con ciò che è seguito nel post conc. e con l'attuale vicenda dei FI.Mi concedo ancora il tempo di vedere i risultati del sinodo ,o forse addirittura del 2017,per avere maggiore chirezza di idee,ma devo dire che è iniziata la mia marcia di avvicinamento alla FSSPX (li ho sempre stimati,la remora è sempre stata l'irregolarità canonica,ma giunti a certi livelli non c'è irregolarità che tenga)

mic ha detto...

Ho risposto ad Anonimo 8:42 con un nuovo articolo

una sola fede ha detto...

scrive @murmex: "mia marcia di avvicinamento al la FSSPX..."

“[…]tempo fa, presso la Casa Santa Marta, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza il Superiore della Fraternità Sacerdotale San Pio X, mons. Bernard Fellay […]
Nel dire [incontro] "non casuale" "Rorate Caeli" fa capire dunque che si è trattato di un incontro voluto e programmato.”

Articolo intero qua da il sismografo, a sua volta ripreso da Rorate Caeli:
http://ilsismografo.blogspot.it/2014/05/vaticano-papa-francesco-ha-ricevuto.html

murmex ha detto...

OT ma non troppo,tutto si tiene:incredibile la posizione del quotidiano dei vescovi sul caso dell'oscenità al liceo;ora il concetto di educazione è questo,per l'autorevole editorialista:non condurre al vero,al buono,al bello,ma fornire al ragazzo in formazione tutta la gamma delle proposte di fatto esistenti nell'attuale società,anche le più aberranti,per porlo in condizione di scegliere.Motus in fine velocior.

murmex ha detto...

Una sola Fede grazie per l'informazione.Per FSSPX io intendo chi custodisce con forza il patrimonio di Fede e Liturgia,sordo a ogni sirena.Chiaro che se così non fosse il discorso cambia.Comunque ho letto una lettera aperta ,di sostegno e rispettosa amicizia,del prore di Nizza(la sede a me più vicina)a mons Williamson (che ora sta svolgendo il gravoso compito di Cassandra,gli avvenimenti ci diranno di più)che mi è parsa molto bella e condivisibile

mic ha detto...

Lo sapevo da tempo.
Mi meraviglio di Rorate.
Di un argomento così delicato meno si parla e meglio è.

Anonimo ha detto...

Murmex,

dove si trova il testo di questa lettera aperta?


osservatore

mic ha detto...

Potrebbe essere questa, purtroppo rimasta inascoltata.

http://www.unavox.it/Documenti/Doc0410_Lettera_aperta_a_Mons-Williamson_2012.html

Ma sono questioni interne alla Fraternità nelle quali non è il caso entrare. Ormai le cose hanno preso un corso diverso.
Le divisioni de le difficoltà si fanno sentire dappertutto.
Bisogna rimanere saldi e custodire.
Il resto lo affidiamo al Signore.

Marco Marchesini ha detto...

***La conclusione è semplice: il Volpi è uno zelante esecutore di un ordine superiore: distruggere ogni possibile, residuale resistenza "interna" al dilagare dell'eresia modernista.***
Esattamente e l'ordine superiore viene da Papa Francesco.

** In quel senso l'Autorità suprema finirà sempre per avere ragione. Solo un'opposizione di tipo dottrinale, fondata sulla necessità di rigettare l'imposizione di errori contro la fede o ordini immorali può giustificare la resistenza.*

E' vero anche questo. Alla fine non rimane che l'argomentazione della FSSPX contro il nuovo rito della Messa e contro gli errori del concilio vaticano II per giustificare la giusta resistenza. Il motu proprio Summorum Pontificum parla di rito mai abrogato, ma purtroppo dall'altro lato parifica i due riti. Questo è il suo punto debole, di fatto la S. Messa di San Pio V alla fine finisce per divantare un atto di concessione, di tolleranza (questa parola è di Papa Benedetto XVI) verso la sensibilità di alcuni fedeli.

*** ,ma giunti a certi livelli non c'è irregolarità che tenga)***
E' vero, anzi verissimoo

Cattolico ha detto...

Si ricorda, caro Murmex, quando Celentano se ne uscì con la frase, rimasta famosa, “secondo me Avvenire e Famiglia Cristiana andrebbero chiuse?” Dal punto di vista della libertà di stampa non si può concordare, ma dal punto di vista della sana dottrina, purtroppo si, almeno questo è anche il mio punto di vista. Troppi dubbi insinuano nella mente e nell’animo dei fedeli, tropo “aggiornamento” giovanneo il loro. Sponsorizzano Enzo Bianchi, presentandolo come il nuovo che avanza nella Chiesa, accettano inserzioni pubblicitario pro omosessualiste (..”e non c’è niente da dire”: chi non si ricorda questa inserzione di F:C. e il trambusto che provoco?). Purtroppo oggi ci vuole attenzione anche con le pubblicazioni cattoliche (o che si definiscono tali).

murmex ha detto...

Il testo della lettera di don Charles Moulin io l'avevo letto sul blog Tertium non datur ,ma forse si trova anche su unavox.E' vero che sitratta di questioni interne,ma io leggendo gli interventi di Mons Williamson li ho sempre trovati chiari,onesti,soprattutto privi di ambiguità o cedimenti,quindi lo stimo(oltre che dotati di humor),e il suo defenestramento mi fa pensare

Anonimo ha detto...

Concordo con murmex, Mons. Williamson è l'unico nella FSSPX (uno dei pochi nell'orbe) che non ha perso finora o smorzato nè la Fede nè la retta ragione, perchè usa ancora il principio di identità/non contraddizione, fondamentale per non cedere alle eresie, mediante compromessi con la menzogna dominante che sta al potere da mezzo secolo. Ma finchè si crederà di poter tenere il piede in due scarpe (via di mezzo tra Verità e menzogna, ovvero tra Dottrina perenne e modernismo-polieresie, cioè tra Cristo e satana) molti faranno come gli struzzi: rifiuteranno di vedere a quale baratro ci sta portando Bergoglio, mentre continuiamo a discettare e a porci domande senza voler approdare alle giuste risposte, come invece fa onestamente Williamson.
nb