Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 5 agosto 2014

A. Gnocchi. Enzo Bianchi, Hummes, un pranzo di battesimo in rito bergamasco e ancora Bergoglio

Il Martedì di Riscossa cristiana di Alessandro Gnocchi: le sue risposte settimanali ai lettori. Riprendo i testi (sono più d'uno) di questa settimana [qui]. L'incalzare e l'aumento delle domande dà il polso della situazione.
Una prima lettera riguarda le recenti querele che hanno fatto scalpore. Poi, a seguire, altre risposte in breve:

Caro dott. Gnocchi,
ho appena letto della querela che Enzo Bianchi, priore di Bose, minaccia contro Riscossa Cristiana.
Io sono sbalordito e pieno di tristezza. Tra l’altro mi pare che esistesse il divieto per preti o religiosi in genere di agire in giudizio contro fratelli della stessa Chiesa (o mi sbaglio?).
Ho molti anni e purtroppo non ho avuto la fortuna di poter studiare. Ho avuto però la fortuna di imparare il catechismo come si faceva una volta e mi ricordo anche della “vecchia” chiesa cattolica, dove almeno si sentivano dire dai preti le stesse cose, dove i preti che facevano scandalo (ce ne sono sempre stati) venivano puniti e dove non si sentiva mai dire di religiosi che dicessero o facessero cose strane e poi ricorressero ai carabinieri se qualcuno aveva da obiettare. Già non capisco più cosa sia questa chiesa in cui sento tante “novità”, poi mi viene detto che sono pastorali e non dottrinali e già qui inizia a girarmi la testa, perché non so nemmeno la differenza cosa sia. So che il risultato è che quando vado a messa sento dire cose stranissime. Poco tempo fa ho sentito parlare di speciale attenzione per il dolore delle coppie separate e divorziate, ma ai miei tempi si sapeva benissimo che due cristiani sanno che il loro matrimonio è per sempre. Ora questa faccenda dei religiosi che si mettono a fare querele a destra e a sinistra mi dà un’altra mazzata in testa. Ma se ci sono discussioni tra loro non dovrebbero rivolgersi al vescovo?
La ringrazio tanto e le faccio tanti auguri. Enea Maltoni
Caro Maltoni,

lei pone questioni che richiederebbero una discreto scaffale di una libreria per rispondere con cura. Ma, a rigore, si può anche risolvere la questione in modo molto semplice con una domanda che io rivolgo a lei: se rilegge con attenzione la sua lettera, non le pare di aver descritto una nuova religione che poco o nulla ha a che fare con quella cattolica?
Se la risposta, magari dettata da un mal riposto ottimismo della volontà, è “No”, allora non potrà mai comprendere ciò che sta accadendo, sia negli eventi sia nelle cause. Se, invece, risponde con un doloroso “Sì”, vedrà che, come d’incanto, tutti i tasselli andranno al loro posto senza neppure uno scricchiolio.

Mi rendo conto che, per un cattolico, non possa esserci nulla di più doloroso che constatare come la sua Chiesa sia impunemente invasa da chi propaga un’altra religione. Ma, le pongo un’ulteriore domanda: dopo millenovecentosessanta anni di onorata vita cristiana, ora abbiamo sotto gli occhi un nuovo rito, una nuova teologia, una nuova filosofia, una nuova morale, una serie di eccetera, eccetera tutti nuovi fiammanti… Non sarebbe più salutare per la nostra povera ragione riassumere tutto sotto il concetto di nuova religione?

Lasci perdere i normalisti che tentano di spiegare che va tutto bene. E lasci perdere coloro che, spesso spinti l’ottimismo della buona volontà, vogliono illudersi di poter dire che Enzo Bianchi sfrutta papa Francesco per i suoi scopi, e poi vengono minacciati di querela (o querelati) esattamente come “Riscossa cristiana” e il suo direttore. Questi signori non hanno capito, o non vogliono capire, che attaccare Enzo Bianchi è come attaccare Bergoglio, il quale non a caso una decina di giorni fa, ha nominato il “priore” di Bose come consultore del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, il dicastero vaticano guidato dall’ecumen-kardinal Kurt Koch. Chi dei due sta sfruttando l’altro? Come si suol dire tra persone ancora agganciate alla realtà: contra facta non valent argumenta.

No caro, Maltoni, non c’è proprio nulla di strano in quanto sta accadendo. Procede tutto secondo il ruolino di marcia. Tutto limpido, ma anche grottesco. Pensi che il direttore di “Riscossa Crstiana” ha ricevuto la lettera dell’avvocato di Enzo Bianchi nel giorno del Perdono di Assisi. E pensi che, proprio quel giorno, Enzo Bianchi, intervistato sul significato della giornata a proposito della guerra in Medio Oriente pontificava spiegando che, fino a quando ci si ferma a una giustizia retributiva e non  si accede alla logica del perdono non si potranno mai superare i conflitti. Forse se ne è dimenticato nel momento di dare mandato al suo legale per agire contro chi lo critica.

Lei mi chiede anche se vale sempre il divieto per preti o religiosi in genere di agire in giudizio contro fratelli della stessa Chiesa. Ma si è dato la risposta da solo: Enzo Bianchi non è prete e neppure religioso in genere.

Eppure questo non è ancora il punto. L’azione legale di Enzo Bianchi contro Riscossa Cristiana e altri siti che lo hanno criticato, così come quella di Alfonso Bruno, francescano dell’Immacolata che cavalca la ribellione contro padre Manelli, ai danni dell’ineccepibile Francesco Colafemmina, è solo l’inizio di ciò che toccherà a chi si oppone al nuovo corso ecclesiale: il braccio secolare dello stato laico si occuperà di reprimere i cattolici refrattari alla nuova religione. E così siamo giunti al capovolgimento dell’ordine che vigeva nella Cristianità. Un tempo lo stato confessionale era al servizio della Chiesa nella repressione delle eresie per la salvezza delle anime, ora lo stato laico e ateo si fa complice di chi dentro la Chiesa intende reprimere l’ortodossia per la dannazione delle anime.
È semplicemente cambiato il padrone.
La persecuzione per chi vorrà rimanere cattolico verrà condotta all’interno della Chiesa utilizzando le leggi dello stato, da quelle sull’omofobia in giù, o in su.
Ma su questo torneremo con calma.
Non entro in altri dettagli perché quanto ha scritto Paolo Deotto in questi giorni è più che esaustivo. Mi associo alla proposta di un confronto pubblico.
Facciamolo questo confronto. Magari è la volta buona che, con Enzo Bianchi, si trovi persino qualche parrocchia disposta a far entrare nel suo auditorium persino i tradizionalisti.
Facciamolo questo confronto. All’ultimo sangue, al primo sangue, a mezza cottura, come preferisce il dottor Bianchi, ma facciamolo.
Sarebbe bello che il dottore mostrasse di avere gli attributi e convocasse tutti quei cani rognosi di tradizionalisti che osano attaccarlo. Ci si potrebbe persino a vedere a Bose e sedersi sul banco degli imputati. Ma che il processo sia pubblico. Così l’inquisitore Bianchi potrà spiegare come si concilia tutta quella sua amorevole attenzione per tutto ciò che è diverso, straniero e indifeso con la frequentazione degli studi legali.
Ora che è consultore del Pontificio Consiglio per il dialogo ecumenico, il prior dei priori Bianchi dovrebbe parlare anche con i tradizionalisti, a meno che pensi che non siano cristiani.
Ma, in fondo, caro Maltoni, chi siamo noi per giudicare?
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
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Risposte in breve
:: Smarrimento circa la visita del Papa al pastore pentecostale di Caserta
:: Il card. Hummes e le nozze gay
accorpo le risposte alle vostre lettere per questioni di spazio, ma, soprattutto, perché pongono lo stesso quesito, che del resto è simile a quello del signor Maltoni.

Come può stupirsi, caro Pannocchi, di quanto detto dal cardinale Hummes se, a proposito di omosessuali, il “Chi sono io per giudicare?” di papa Bergoglio è divenuto un mantra universale? Lei potrà pure ribattere che le intenzioni del Papa erano altre, ma il risultato è precisamente questo: che dentro la Chiesa, e non nel mondo, questo pensiero sta dilagando senza che il vertice vi ponga rimedio.

Ciò mi fa pensare che la mens di quell’affermazione fosse il tentativo di sdoganare un nuovo atteggiamento nei confronti dell’omosessualità. Smettiamola con la favoletta del povero Papa strumentalizzato da Enzo Bianchi, da Scalfari, dalla stampa in generale, da prelati e prelatoni in particolare. È di ieri la notizia della riabilitazione di padre Miguel d’Escoto Brockmann, esponente di punta della teologia della liberazione che fece parte del governo sandinista del Nicaragua: Giovanni Paolo II lo punì, Francesco lo riabilita. Strumentalizzazione anche questa?

Tutto questo per dire che il perfetto discorso cattolico da lei ipotizzato, caro Pannocchi, prima che al cardinale Hummes, lo si dovrebbe suggerire a Papa Bergoglio. Salvo poi venire querelati per eresia.

Come orientarsi in questo sfacelo? chiede lei, caro Giuseppe. Esiste uno strumento che si chiama Tradizione e tramanda ciò che la Chiesa ha sempre insegnato per rendere gloria a Dio e salvare l’anima. Il cattolico può essere addolorato ma non smarrito, può faticare ma non cedere. Quindi, non è necessario, come si chiede lei, “fare di testa nostra”, facciamo con la testa della Chiesa di sempre. Ma per farlo non bisogna affidarsi ai lupi travestititi da pastori. Non sto dicendo che tutti i pastori siano lupi. Ci sono molti sacerdoti che continuano a essere cattolici nonostante tutto e a tenere viva la Chiesa vera, ma non  sono quelli che vanno per la maggiore.
Quando, mi chiedo, almeno un vescovo, avrà il coraggio di fare ciò che fanno tanti preti di trincea?
Alessandro Gnocchi
Sia lodato Gesù Cristo
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Caro Alessandro, mi permetto (se posso) di darti del tu, come facciamo in privato da quando ci  conosciamo (ed è per me un onore immeritato). Volevo solo, molto brevemente, segnalarti un episodio accadutomi nel giugno dell’anno scorso. Mi trovavo in un ristorante della bassa bergamasca, dove (dopo la cerimonia in chiesa) si festeggiava, insieme ai parenti, il battesimo della secondogenita di un mio conoscente. Durante il pranzo ebbi, per quasi tutto il tempo, come mio vicino di posto, un signore gentile e garbato (persona matura e, all’apparenza, assennata) con cui potei scambiare qualche idea anche su argomenti non futili (storia, politica, situazione generale della società odierna etc). Ad un certo punto, mentre discorrevamo piacevolmente, mi lasciai sfuggire alcune parole, secondo me abbastanza scontate, ovvero che “in fondo, per un uomo, la cosa più importante, al di là di ogni altra considerazione sul mondo che ci circonda, è salvare la propria anima; tutto il resto è relativo”. Avvertii immediatamente, nel mio interlocutore, un moto di perplessità mista a curiosità. Infatti, quasi subito, molto gentilmente, mi chiese: “ Ma lei , per caso, è un Testimone di Geova?”. Risposi ovviamente di no, e lasciai cadere ogni altro discorso. Ti pare un fatto che, nella sua piccolezza, meriti un commento?  Con stima profonda, Andrea Teli
Caro Andrea,

visto lo stupore a proposito del desiderio di salvare l’anima e visto che quel signore era,evidentemente in borghese, mi sorge il dubbio che potesse essere un sacerdote. Sarebbe in perfetta linea con la pretaglia laica e progressiva sfornata in questi ultimi decenni dalla nostra disastrata diocesi. Pretaglia che va assottigliandosi per mancanza di vocazioni e per abbandono dopo pochi mesi o pochi anni di sacerdozio. Pare che il vescovo di Bergamo voglia affrontare la questione senza timore di “mettere a tema la questione del celibato”. Perché, naturalmente, questa è “una sfida lanciata dal mondo moderno”. Così, a forza di raccogliere sfide e mettere a tema, si troverà in seminario da solo perché, se a un giovane di sana e robusta costituzione spirituale gli si propone di fare l’animatore di villaggio, allora preferisce andare a uno stage di Fiorello.

Ce lo siamo detti più volte, caro Andrea: ci troviamo davanti a un’inversione di principi. Ciò che conta, oggi, è il relativo e i primi a insegnarlo sono proprio i sacerdoti negli oratori, nelle aule di catechismo e nella Messa, che è il trionfo del “relativo” in cui ognuno inventa ciò che gli pare.

Non so chi fosse quel signore a cui ti riferisci, ma potrebbe anche essere un “buon cattolico” secondo gli schemi del giorno d’oggi. Un “cattolico” indotto dai suoi pastori a pensare che sia assurdo fare fatica per conquistare il Paradiso, visto che l’Inferno non c’è o, se c’è, è vuoto.

Tu che fai l’insegnante potresti stilare un infinito elenco di ragazzi rovinati da questo metafisico invito alla pigrizia. Quando si toglie il gusto per la fatica spirituale, lo si è tolto anche per quella carnale e si creano legioni di uomini votati al nulla, al fare nulla, di studenti che non  studiano, di lavoratori che non lavorano, di insegnanti che non insegnano, di genitori che non educano e di giovani sacerdoti che non possono neanche buttare la tonaca alle ortiche perché non l’hanno mai messa.

E loro sono ancora lì a “mettere a tema” e a “raccogliere le sfide della modernità”. E poi ci si stupisce se il massimo dell’espressione religiosa sia farsi un selfie con Papa Francesco.
Ma chi siamo noi per giudicare?
Un abbraccio
Alessandro
Sia lodato Gesù Cristo

24 commenti:

curioso ha detto...

Mic
Continua a fare pubblicità a riscossa cristiana che la censura?

Anonimo ha detto...

Motus in fine velocior.
Come negarlo?

SC ha detto...

Padre Bruno querela Colafemmina.

Bianchi intende querelare Riscossa Cristiana.

Avanti il prossimo!

mic ha detto...

Curioso,
non pensa che al di là di tutto sia più importante far da "ripetitori", quando ne vale la pena come in questo caso, a ciò che davvero conta?

Anonimo ha detto...

"Lasci perdere i normalisti che tentano di spiegare che va tutto bene. E lasci perdere coloro che, spesso spinti l’ottimismo della buona volontà, vogliono illudersi di poter dire che Enzo Bianchi sfrutta papa Francesco per i suoi scopi,..."

Analisi cruda. Ma la conclusione?
E chi... ?

mic ha detto...

La conclusione spetta a chi ha Fede, competenza ma soprattutto autorità.
A noi non resta che affidarci e andare avanti.

Anonimo ha detto...

Se uno che pensa alla salvezza dell'anima è un Tdg... Che significa essere credente?

exffi ha detto...

http://exffi.wordpress.com/

Segnalo un blog che faccio come atto di carità fraterna per i miei confratelli FI

mic ha detto...

Oggi, 5 agosto, è la Madonna della neve. La Basilica papale di Santa Maria Maggiore la ricorda...

Anonimo Pisano ha detto...

Anonimo ha detto...
Se uno che pensa alla salvezza dell'anima è un Tdg... Che significa essere credente?
05 agosto 2014 22:15
Chi si esprime in tali termini, oltre ad avere le idee a dir poco confuse, circa il Cattolicesimo, le ha ancor più confuse circa il geovismo. I TdG non credono all'esistenza di un'anima separata dal corpo.

Gederson Falcometa ha detto...

Mic,

Io ho avuto un dubbio similare a di Enea Maltoni. Nel caso di Enzo Bianchi contro Ricossa Cristiana e del Pe Bruno contro Colafemmina (che ammiro e me piace il suo blog Fides et forma), Enzo e Bruno non potevano ricorrere alla legge della Chiesa?

È straneo questo ricorso al Stato quando se può ricorrere alla Chiesa. Mi ricordo che nel pontificato di Benedetto XVI, il card. Cristian Schonborn ha fatto qualcosa e Benedetto XVI ha detto che i cardinali lei gli corregeva. Adesso i pastori lasciano la correzione delle pecore allo Stato?

Penso male, o me sembra che nei due case i vescovi dovevano diffenderi le pecore contro Enzo e Bruno?

Luís Luiz ha detto...

"La conclusione spetta a chi ha Fede, competenza ma soprattutto autorità."

Alla conclusione si arriva per la ragione. Spetta alle autorità prendere le decisioni pratiche in base alle conclusioni.

mic ha detto...

Anonimo Pisano,
L'ignoranza dell'interlocutore - peraltro troppo diffusa - è più che evidente. Il problema sta nell'aver evidentemente interiorizzato uno stereotipo: l'accostamento di chi si preoccupa della salvezza dell'anima ai Tdg noti, più che per le loro teorie, per il loro fanatismo settario...

mic ha detto...

Sono d'accordo Luiz Luiz.
La conclusione potremmo anche trarla usando fede-ragione. Sono le azipni conseguenti che comptono a chi ha autorità e, in una situazione strordinaria, richiedono anche motivazioni, formulazioni e procedure adeguate.

mic ha detto...

Gederson, secondo logica e carità e giustizia (che nella carità ovviamente non mancano), sono i pastori a dover difendere le pecore.
Ma c'è il paradosso che sia Bianchi che Bruno sono appoggiati dalle alte gerarchie e addirittura dal papa, mentre i vescovi sono indifferenti distratti e lontani quando non conniventi.
Inoltre Bianchi, nonostante il suo protestantesimo, è plurigettonato in diocesi e facoltá teologiche...
Siamo noi controcorrente. Solo che noi argomentiamo e loro, anziché risponderci come il dialogo del quale sono maestri richiederebbe, ricorrono alle intimidazioni.

Anonimo ha detto...

Il concetto di ortodossia va superato, o quanto meno ridimensionato, perché, viene utilizzato come “punto di riferimento per soffocare la libertà di pensiero e come arma per sorvegliare e punire”......

(link cit.)

come non vedere in queste parole l'eco e applicazione perfetta di quell fatidica proclamazione di G23 ad inizio cv2?

"La Chiesa non vuole più usare l'arma del rigore [dottrinale/teologico/liturgico/pastorale/morale...] bensì solo la medicina della misericordia" ?

quindi non più anatemi come nei prec. concili dogmatici, nè mai più correzione di errori, lasciandoli propagare tra il gregge in nome dell LIBERTA' da ogni vincolo (anche logico!);
vietato vietare a tutto campo, santificata la liberté del 1789....
e che in nome di tal nuova "misericordia" che tutti gli errori accoglie in par condicio con la Verità eterna, si è instaurato il regno del relativismo dottrinale-morale nella Chiesa, e così di seguito, abbattendo la struttura gerarchica antica, (spec. il primato di Pietro) sistema ordinato-voluto da Dio, sia di autorità che di valori, si è promosso il caos e l'anarchia (di persone e concetti), grazie ai quali -secondo legge della giungla- trionfa da 45 anni la tirannide del più forte (= gruppo di strapotere modernista-neoprotestante)?

Anonimo ha detto...

Nell'articolo citato Blondet parla dei giudizi ed epurazioni di chi invita a non giudicare e, tra le altre, accenna alla rimozione di Antonio Livi. Da dove?

Anonimo ha detto...

Corrigetemi se sbaglio, ma il vat 2 non era un concilio solo pastorale fatto poi in seguito diventare dogmatico a tal punto che ora si sconfessano perfino atti magisteriali di papi precedenti? Un povero ignorante...

mic ha detto...

La "pastorale/prassi" conciliare e post è proprio ciò che introduce modifiche non codificate che non toccano il "de iure" ma di fatto incidono sulla realtà, modificandola concretamente.
Quindi non sono asettiche, ma corrispondono ad una volontà di "rottura" ("scuola renana" che ha prevalso versus "scuola romana". Attestato ufficialmente anche dal discorso di Ben XVI ai sacerdoti 14.2.2013) mascherata da "aggiornamento".
Ne sono state fornite molte argomentate dimostrazioni, tratte da alcuni punti-chiave presenti nei documenti, puntualmente e da decenni ignorate e silenziate (vedi anche recente caso clamoroso FI).

Turiferario ha detto...

E' nata una nuova religione? Forse, semplicemente, il cattolicesimo ufficiale è diventato una filosofia, ovvero un frutto del pensiero umano, ovvero qualcosa che periodicamente viene sottoposto a revisioni anche radicali e totali. I teologi sono diventati filosofi e si sono presi la Chiesa. Filosofi nemmeno di grande levatura peraltro, e principalmente affaccendati in una supina adaequatio alle idee correnti nella tribù circostante, cui si guardano bene dal muovere qualche critica.

Luís Luiz ha detto...

Perfettamente, mic. Ossia, non possiamo fare quello che possono fare solo le autorità, ma nemmeno possiamo non vedere quello che vediamo.

Annarè ha detto...
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Luisa ha detto...

E di questo che cosa ne pensate?
Sarebbe nelle intenzioni di papa Bergoglio di dare Medjugorje "in appalto" ai carismatici del rns, che le apparizioni siano vere o false poco importa:

http://www.papalepapale.com/develop/papa-francesco-appalta-medjugorje-ai-carismatici/

Annarè ha detto...

I carismatici sono già a Medjugorjie.