“La sensazione generale è quella di un enorme sollievo”, dice un professore influente presso un'Università Pontificia. “Giovedì, verso mezzogiorno, Giovanni Paolo II ha operato un miracolo al Sinodo”.
A quell’ora iniziò la rivolta contro l'uomo accuratamente scelto da Francesco, il suo primo cardinale, Lorenzo Baldisseri - apprezzatissimo da Bergoglio per gli inestimabili servizi resi prima e durante il Conclave del 2013 - scelto più di un anno prima del Sinodo per orchestrare entrambe le assemblee, del 2014 e del 2015, in modo da poter raggiungere i risultati voluti dal Papa, senza alcun dissenso. Era un compito difficile, ma Baldisseri vi si dedicò strenuamente e il dato essenziale fu l'operazione dei media.
Finché i lavori del Sinodo rimanevano segreti, l'operazione dei media doveva procedere a mosse rapide con fatti compiuti, impossibili da fermare per qualsiasi forza, in modo che il risultato conclusivo determinasse una relatio finale rivoluzionaria. Tale relatio avrebbe dovuto funzionare come la grande acclamazione di Papa Francesco proveniente dall'episcopato mondiale, quasi egli fosse un guru della moda, un leader glorioso la cui padronanza degli eventi non gli può essere negata o impedita.
In questa serie di fatti compiuti, la prima relatio della settimana, scritta da monsignor Bruno Forte prima del Sinodo, avrebbe dovuto essere un passo abbagliante. Tutti a Roma sapevano che Francesco conosceva, aveva letto e approvato tale pubblicazione. Nulla poteva avvenire in questo personalistico e super egocentrico pontificato senza la conoscenza diretta del papa. Quanto fu inaspettato, e non avrebbe dovuto esserci, fu che, nonostante la forte pressione, la maggioranza decisionale fu più wojtyliana che bergogliana.
Negli ultimi giorni, ho parlato con un gran numero di prelati, molti dei quali padri sinodali. Erano tutti furiosi e indignati contro Francesco. Il presidente di una Conferenza episcopale di un grande paese africano, lo eticchettò di fronte a me come “elemento disgregatore”, la definizione più azzeccata per descrivere l'atmosfera generale della Curia e del Sinodo dopo 18 mesi di un governo imposto con la paura e la persecuzione; il termine che ho sentito più volte durante la scorsa settimana è stato “esasperazione”.
Le esperienze del secolo scorso hanno mostrato che un governo basato sulla paura e sulla manipolazione non può sussistere a lungo senza ribellioni, e questo è quanto è successo Giovedi. Era come se una pentola a pressione fosse esplosa alla fine di 18 mesi di ebollizione.
Il Sinodo ha fallito, perché i suoi obiettivi sono stati vanificati da quest'esplosione di angoscia sotto pressione e questo è ciò che rende questo “Sinodo straordinario”, davvero straordinario!
La protesta dei Padri sinodali del 16 ottobre contro Baldisseri, è stata la più inaudita degli ultimi 50 anni, e il silenzio dei media il più stupefacente, considerando l'enormità di ciò che avvenne. I mezzi informativi italiani furono presi totalmente alla sprovvista, e questo già Sabato, tentando di salvare il prestigio di Papa Bergoglio e trasferendo la responsabilità per la mancata riuscita sinodale ai suoi collaboratori, tra cui Baldisseri, ma tutti sanno che questi erano solo gli agenti fedeli della sua incrollabile e potente volontà.
Nel frattempo, il prestigio del Cardinale Kasper ha raggiunto i livelli più bassi e i capi della rivolta sono stati considerati come degli eroi.
In ogni caso, il Sinodo del 2014 è solo un passo di un percorso in cui Francesco e i suoi alleati stanno facendo parecchi errori, molti dei quali derivati dalla loro infinita arroganza. Si sta mostrando un'inattesa resistenza, una resistenza che viene minimizzata dalla stampa e dai mezzi di comunicazione in tutto il mondo.
Per quanto riguarda il testo finale del Sinodo, come pare? Probabilmente piuttosto male, ma meno di quello predisposto anticipatamente e che ci si aspettava. L'ottimismo dei "progressisti" è nel caos, e il testo finale del Sinodo, a questo punto, è un problema secondario; ciò che conta da ora è la battaglia che sarà combattuta alla prossima assemblea, nel 2015. Francesco non dovrà incassare quant'è successo ora per leggerezza e Baldisseri dovrà essere sottoposto ad enormi pressioni dall'alto per manipolare l'incontro del 2015, in un modo che non venga ostacolato da alcun nuovo miracolo di Giovanni Paolo II.
A me piacerebbe tanto vedere le cose scritte da Rorate su qualche quotidiano italiano. Ma la stragrande maggioranza sa solo,essere cortigiana. Comunque dopo quanto accaduto non so quali altri escamotage giuridici la fervida mente del vdr e quella dei suoi consigliori (ho scritto consigliori) possano ideare.
RispondiEliminaEccone uno.
RispondiEliminaObbedire è meglio, conclude Introvigne su la bq
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-obbedite-al-papa-e-il-garante-della-verita-10677.htm
Come dice Renzo, la c'è la Provvidenza! Ringraziamo il Signore.
RispondiEliminaCerto però che, anche così, il danno, proprio anche sul piano pastorale, è stato ingente: seguitiamo a pregare perché il lassismo e il pressappochismo non ci finiscan di sommergere.
Maso
Lo stesso Erdo, dopo la relatio post disceptationem, ha avuto un moto di resipiscenza e si è parzialmente riabilitato agli occhi della Chiesa fedele prima facendo capire che il passo sugli omosessuali era di Forte e non suo, poi ribellandosi (aiutato dal Cardinale Segretario di Stato di Sua Santità) al diktat di Baldisseri quando questi aveva comunicato che le relazioni finali dei circoli minori non sarebbero state pubblicate. Forse si sarà accorto che egli è' stato usato dai bergogliani come specchietto per le allodole. Ora che il bottiglione e' esploso, mi aspetterei qualche notizia su come sono andate le cose immediatamente prima e durante il conclave. Una ce l'ha rivelata Socci nel suo libro: Bertone ha fatto costantemente campagna elettorale contro Scola.
RispondiEliminaGuardate che è stata una mezza vittoria perché abbiamo dovuto prendere atto che la maggioranza dei 'padri' sinodali è formata da eretici.
RispondiEliminaSe non fosse stata richiesta la maggioranza dei 2/3 ma solo quella del 50 + 1, ci troveremmo in una Chiesa che ha mutato la propria dottrina.
Sono eretici: questo è ormai patente.
@ anonimo delle 22,57. Rispetto alla relazione eretica predisposta da Forte, quella approvata costituisce un grandissimo passo avanti. Sempre migliorabile. Comunque la battaglia continua. Finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di alzare la testa. E già questo costituisce un notevole passo avanti.
RispondiEliminaIntrovigne o : 2+2=5. Ma lavora per un' università pontificia? Cioe' e' sostanzialmente un dipendente di Bergoglio ?
RispondiEliminaDopo aver letto delle porcate di Baldisseri al Sinodo( Mundabor sospetta che sia lui il kingmaker, il "pianista" di cui parlo' Tosatti, anche perché suona veramente il piano) sono sempre più convinta che Socci abbia ragione. E forse BXVI e' intervenuto per evitare che ci trovassimo di fronte ad una sconfessione pubblica di Bergoglio ed ad una pubblica accusa di non essere lui
il vero pontefice.
Così oggi invece di aver un ulteriore beatificazione del CVII, avremmo uno Scisma
Rr
@ flora. Il conclave ultimo era composto da cardinali nominati da Wojtyla e Ratzinger. Chi hanno eletto?
RispondiEliminaAppunto......
EliminaFlora,
RispondiEliminada qui a febbraio...
Bisogna vedere come i burattinai prenderanno questa battuta d' arresto, come evolvera' la situazione internazionale, come andranno le elezioni di mid term in USA, come andra' la salute di questo o di quello...
Ringraziamo per ora il Signore.
Rr
Rorate in questi giorni e' una miniera. Oggi c'e' un articolo sulle dichiarazioni di un laico liberal francese- c'e' il link all' oiginale in Francese- ed uno in memoriam di Benson per il centesimo anni ersario della sua morte. Viene riportato un brano che e' attualissimo.
RispondiEliminaRr
Titolo di Vatican Insider:
RispondiEliminaLa Chiesa ha le "porte spalancate" ai bisognosi, "non solo ai giusti", non è "in litigio" con "una parte contro l'altra", il Papa garantisce l'unità e nessuno ha mai messo in discussione la indissolubilità o la procreatività del matrimonio
1. La Chiesa ha sempre avuto le porte spalancate ai bisognosi per convertirli e ai giusti, per farli crescere nella fede.
2. Ciò che chiama "litigio", a volte è critica che diventa costruttiva tra parti in buona fede.
3. L'unità è in Cristo perché è Lui a crearla e non nel Papa, che dovrebbe essere colui che conferma nella fede.
4. Non c'è solo in ballo l'indissolubilità e la procreatività del matrimonio, ma anche il tipo di unione e il rischio di diminutio e diluizione del sacramento e di ciò che rappresenta spiritualmente (ontologicamente) e sociologicamente, se anche nelle altre scelte ci sono i semina verbi...
Molto interessante l'articolo di Eponymous flower: "Quando il silenzio è vergogna"
RispondiEliminaStralcio:
Non ha egli [Benedetto] piuttosto il dovere di Cristo e la sua sposa, la Chiesa? Non ha anche un impegno per la correzione fraterna del suo successore dei cardinali e dei vescovi? Per mostrare l'impegno così come l'aiuto visibile e supporto per tutte le persone consacrate e fedeli? L'affermazione che un messaggio di Benedetto XVI comporterebbe il pericolo di uno scisma in sé, è senza alcun fondamento. La verità non può mai essere la causa di una scissione, solo l'errore e quindi la deviazione dalla verità.
http://eponymousflower.blogspot.it/2014/10/when-silence-is-shame-when-will.html
E anche:
RispondiEliminaPiuttosto che rimanere invisibile al mondo nel sacrificio e nella preghiera, Benedetto XVI è entrato, come vuole il suo successore, per essere in pubblico, muto e come estraneo. Con la sua comparsa puntuale davanti agli occhi del pubblico, risalta la continuità e trasmette indirettamente l'impressione che lo stesso Benedetto XVI approvi lo sconvolgimento introdotto da Papa Francesco.
La fine di un grande pastore come pecora telecomandata è indegna di Benedetto XVI. Ed è solo un'altra forma di ulteriore smantellamento del suo pontificato. Lo spettacolo delle prestazioni di Benedetto XVI, recentemente presentato in occasione della Giornata degli anziani, al club pensionati senior, dà l'impressione di un burattino nelle mani di un burattinaio. Un'impressione di sfruttamento che ha qualcosa di indegno in sé. Confusione culminata lo scorso 27 aprile, nel controversa doppia canonizzazione di Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, quando due papi hnno concelebrato in Piazza San Pietro.
@Alessandro Mirabelli 22:37
RispondiEliminaCome al solito, nel bene e nel male, in Italia siete a rimorchio degli USA. Qui i giornali divengono progressivamente irrilevanti e faranno tutti la fine del dodo. Internet e` il futuro e pure il presente della comunicazione di massa. Chiesa e post concilio vale 10 Avvenire e 25 Famiglie cristiane. Chi ancora si forma le opinioni sui giornali e` cosi` arretrato che dubito le cambierebbe, anche se leggesse gli articoli che compaiono qui o su Rorate Caeli.
Grazie mic per le notizie allargate.
RispondiEliminaCiò che riporti da Eponymous conferma i miei dubbi sul papa emerito e sulla sua sostanziale convergenza di fondo con le tesi pastorali che ignorano la dottrina. Il dialogo col mondo è il nuovo fondamento. Il resto è solo differenza di stile.
@ bedwere: quando la televisione irruppe nella nostra vita si disse che la radio aveva ormai solo pochi anni di vita. Occhio che non accada lo,stesso con i giornali che si danno per quasi morti o almeno in via di estinzione. E poi famiglia scristiana e' ancora letta. Non credo che i vari siti e blog abbiano lo stesso numero di lettori.
RispondiEliminaC'est ce que je me tue à répéter depuis l'élection de Bergoglio : Ratzinger/Bergoglio, même combat… Et comment pourrait-il en être autrement ? QUI les a élus ?
RispondiEliminaDialogue avec le monde ? Plus exactement : alignement sur le monde.
A ce propos se souvenir de ce qu'écrivait le grand cardinal Pie, si admiré de saint Pie X :
« Jesus-Christ, c'est la guerre à mort contre le monde. »
La guerre à mort… Allez répéter ça à ces messieurs du synode !
"Se non fosse stata richiesta la maggioranza dei 2/3 ma solo quella del 50 + 1, ci troveremmo in una Chiesa che ha mutato la propria dottrina".
RispondiEliminaBisogna tener conto che fra chi ha votato la relazione c'erano di sicuro anche molti don Abbondi non convinti ma timorosi di bocciare un documento che si sapeva fortemente voluto dal Papa. Sul piano pratico immediato forse cambierà poco, ma alimenta almeno la speranza che al prossimo conclave i cardinali considerino molto, molto, molto bene chi stanno eleggendo, prendendosi tutto il tempo necessario.
Benedetto XVI, recentemente presentato in occasione della Giornata degli anziani, al club pensionati senior, dà l'impressione di un burattino nelle mani di un burattinaio.
RispondiElimina---------------
memento:
"Non opporsi ad un errore
vuol dire approvarlo.
Non difendere la Verità
vuol dire sopprimerla.
Chiunque manca di opporsi ad una prevaricazione manifesta può essere considerato un complice occulto”
Papa San Felice III (483-492 d.C.)
L'episodio della delegazione di cardinali presentatasi da Ratzinger, può essere letto in molti modi che un po' rispecchieranno l'opinione o il giudizio di ciascuno di noi, non certo lo svolgimento dei fatti e la loro influenza sulle sorti del sinodo.
RispondiEliminaI fatti, al di la di ogni considerazione dicono una sola cosa.. quella vergognosa relatio post disceptationem é stata arginata, un rischio reale di scisma é stato scongiurato e la Chiesa può contare ancora su un anno di tempo a disposizione per pregare, riflettere, meditare e adottare misure difensive per affrontare l'inevitabile prossimo attacco dello "spirito del mondo"!
Non possiamo sapere se Benedetto XVI abbia esercitato in modo criptico la sua influenza per ottenere questo risultato che ha impedito il golpe (io personalmente ne sono convinto, del resto pare che il "bigliettino" inviato agli indirizzi del regnante, fosse ben più che un "bigliettino"), di certo abbiamo però una certezza. E' difficilepensare che abbia sostenuto la tesi kasper-bergogliana perché avrebe significato smentire se stesso, la sua lotta al relativismo secolare e il suo sostegno in favore dei principi non negoziabili (proprio quelli che oggi sono sotto attacco). Di certo, ha esercitato la virtù della prudenza.. che molti quì sembrano dimenticare!
E' corretta l'analisi di bedwere ma credo che abbia ragione Alessandro, purtroppo...
RispondiElimina"Arroganza che porta alla disgregazione" non può essere la qualità di un Pontefice...
RispondiEliminaIl fronte dell'opposizione deve essere il più ampio possibile, grazie a Dio esistono ancora Cardinali degni di Santa Romana Chiesa.
Il disegnino di ghettizzare il dissenso come ristretta minoranza tradizionalista non reggerà, costui non ha niente a che spartire nemmeno con i pontificati ed il magistero del post concilio.
Rispetto al pontificato di Ratzinger (in continuità con quello di GPII) c'è un'inversione di rotta a 360 gradi, nessuna parola sui principi non negoziabili (sull'eterologa ha detto qualcosa?) nessuna sulla dittatura del relativismo (massonico). La sensazione è che si voglia assecondare il disegno mondialista (un mero supporto pseudoreligioso)che anche un bambino capirebbe essere un chiaro disegno anticristiano...
od è ingenuità o malafede. Pentecostalismo e teologia della liberazione NON sono cattolicesimo. m
Di certo, ha esercitato la virtù della prudenza.. che molti quì sembrano dimenticare!
RispondiEliminaNon è il tipo da lasciarsi coinvolgere in prese di posizioni eclatanti. Non lo ha mai fatto. Tranne che, al concilio, quando la "scuola renana" ha rigettato di documenti della "scuola romana" ed è iniziato il "nuovo corso che stiamo ancora subendo.
E, nonostante la spaccatura sia ormai più che evidente, ormai è chiaro da che parte sta lui, al di là delle luci tradizionali ancora presenti nei suoi scritti e nelle sue parole. Del resto lo ha apertamente dichiarato nel suo discorso di congedo ai sacerdoti.
E anche il conciliarismo, in fondo, fa parte delle sue convinzioni più radicate, visto che è apparso più forte di istanze che sembrava mostrasse di rappresentare...
Mi sa che il mondo cattolico dovrà versare ancora tanto sangue prima di riprendersi. E la ripresa - temo proprio - non avverrà in Italia o per opera di gente italiana (sappiamo tutti che gli italiani si accodano al carro del vincitore, qualunque esso sia, non chi potrebbe avere ragione).
RispondiEliminaErgo: inizierà di nuovo la pugna e sarà più intensa di prima. L'argentino non molla di certo, caparbio com'è!
Croire que le prochain synode va arranger les choses est une illusion. La grande masse des catholiques, chloroformée, lobotomisée, protestantisée par cinquante années de propagande conciliaire, de démolition liturgique et d'hérésies doctrinales est du côté de Bergoglio, n'ayons aucun doute là-dessus.
RispondiEliminaUn Bergoglio relayé par toute la presse mondiale et par tous les grands moyen de communication.
La dissolution en cours doit aller jusqu'à son terme, qui est encore loin d'être atteint. Le pire est à venir.
Consolons-nous, fortifions-nous par la prière.
Questo mese di Ottobre è stato finora un mensis horribilis per papa Francesco.
RispondiEliminaIl Pontefice osannato e coccolato da tutto il sistema mediatico internazionale, e tanto più entusiasticamente quanto più i commentatori eran lontani dal cattolicesimo...
http://blog.messainlatino.it/2014/10/la-crisi-williamson-di-papa-bergoglio.html
(sappiamo tutti che gli italiani si accodano al carro del vincitore, qualunque esso sia, non chi potrebbe avere ragione).
RispondiEliminaQuesto è un luogo comune. In alcuni casi può anche esser vero.
Ricordo che tra gli italiani c'è Caffarra, Negri, Oliveri. Altri non noti pubblicamente non è detto non siano buoni vescovi... E le determinazioni del Sinodo dovranno essere applicate anche da chi non partecipa. Ed anche se attendibilmente la vera spaccatura - se le novità assurde saranno riproposte com'è da pensare - avverrà prima delle conclusioni o in concomitanza con esse...
E' così che, tra l'altro. si esprime MiL:
RispondiElimina...Il card. Napier ha parlato di danno irredimibile, nel senso che ormai i buoi sono scappati, qualunque documento magisteriale tentasse in futuro di riagguantarli. Quindi, sotto questo profilo, la strategia eversiva di Bergoglio (l'uomo aduso a cestinare millenni di dottrina senza argomentare in encicliche corpose, ma con battute in intervista) ha raggiunto lo scopo.
Tutto ciò, però, gli è costato un prezzo incommensurabile. Il Papa è stato sfiduciato dal suo 'parlamento'. Pubblicamente, apertamente, a voce alta e perfino veementemente. E dal momento che, nonostante tutto il suo sproloquiare di collegialità e libertà d'espressione, era ben chiaro a tutti come agisse in modo manipolatorio per far valere la sua agenda, così come tutti sanno che la prima Relatio era stata concordata con lui, la rivolta non ha nemmeno rispettato l'ipocrita convenzione di prendersela solo coi suoi esecutori. I cardinali hanno rinfacciato proprio a lui, al mandante e non solo ai suoi scherani, di aver causato grave danno alla Chiesa (card. Burke), o di dover ripassare il catechismo (arcivescovo di Kiev); alcuni, come Mueller, Ruini e Burke, gli hanno perfino tolto il saluto, come riportano oggi tutti i quotidiani....
Grazie Enrico!
RispondiEliminaChe così conclude:
Come per papa Ratzinger il caso Williamson rappresentò, con l'aperta ribellione di molti settori della Chiesa contro di lui (cosa dallo stesso Benedetto lamentata nella sua lettera ai vescovi), il momento d'inizio del declino della sua presa sul corpo ecclesiale; così i fatti di questi giorni, che hanno provocato un analogo (e ben più giustificato) sollevamento, hanno tutte le sembianze del punto di frenata di questo pontificato.
Considerato il programma palesato da papa Bergoglio, saremmo ipocriti se dicessimo che ci dispiace.
Gent.le Mic.,
RispondiEliminaavevo proprio tanto torto ieri sera quando parlavo in un certo modo di Benedetto? (eliminando il fatto dei cardinali che si diceva fossero andati da Lui).
È ' andata bene. Però resta il tragico fatto che la maggioranza dei Vescovi ha approvato un documento fin troppo 'aperturista" su punti fondamentali. Il commento sul "Resto del Carlino" di oggi ricorda che in un caso la parte non è passata per soli tre voti! Che Dio e la Madonna ci proteggano! Giorgio
RispondiElimina@ anonimo delle 10,45 -
RispondiEliminaquesto mese di ottobre è stato finora un mensis horribilis per papa Francesco -
anonimo: stavo facendo una riflessione sul tuo commento quando mi sono messo a rivisitare internet per il mese di ottobre, che deve essere soprattutto il mese del
Rosario; cosa ho trovato?:
ottobre 1958 elezione Roncalli con conseguente apertura concilio vat.II e discorso della luna dell'11 ottobre 62 di conseguenza a ottobre 2014 si apre il funesto sinodo straordinario che tutti abbiamo seguito - ma vedete un pò cos'è questo mese di ottobre; enon finisce qui:
Nel 1917 a ottobre, la rivoluzione russa o bolscevica, con conseguente stesso periodo a Fatima (sempre 13 ottobre)
dove la Vergine profetizza e ci richiama alla preghiera proprio sulla Russia e ai pericoli che incombono sulla Chiesa cattolica (Suor Lucia che dice che quella busta deve essere aperta non prima della sua morte ma non dopo il 1960 - pontefice Roncalli che deve aprire quel concilio che ci porta sino a Bergoglio con questo sinodo) quante coincidenze! oppure il Signore ci parla attraverso i segni e tramite la Sua madre, perchè ci chiede di salvare la Dottrina Cattolica che molti tra i Suoi stanno mettendo in pericolo?
In ottobre viene eletto il giorno 16 Karol Woitila GPII pontefice Romano - gigante della Chiesa e della storia, ma anche Lui alcune volte è andato fuori della storia della Chiesa (vedi per es. Assisi).
Ottobre è sempre il mese della Vergine del Rosario, bisogna solo pregare, ed in questo mese raddoppiare le preghiere.
Il sinodo si è concluso. Tanto è stato detto, ma soprattutto è la prima volta negli ultimi 50 anni che si son visti vescovi tra loro contrapposti. Ed é la prima volta che tanti fedeli hanno potuto scandalizzarsi di fronte alle esternazioni di alti prelati.
RispondiEliminaQuesto fatto è grave per la Chiesa, perchè tutti dovrebbero avere rispetto per i loro pastori.
Tuttavia in tempi apocalittici come l'attuale è un bene che le persone abbiano un soprassalto di sdegno.
Allo sdegno deve ora seguire un approfondimento della dottrina ed una regolare verifica del proprio stato spirituale, ma anche una verifica della reale situazione dei pastori che normalmente si seguono senza batter cicglio.
Solo allora potremo dire che questo sinodo, indipendentemente dai rapporti finali o intermedi, sarà stato salutare per il bene delle anime e per una futura rinascita spirituale della Chiesa.
D'altronde la Emmerick terminava le sue profezie dicendo: "che però Dio aveva altri progetti".
@ Viandante delle 14,25 -
RispondiEliminaE' vero, la Emmerich aveva ragione quando diceva che però Dio aveva altri progetti, ma diceva anche che ci sarebbe stato uno scontro tra gli uomini della gerarchia, vescovi contro vescovi (l'abbiamo visto oggi nel sinodo).Abbiamo visto anche i due Papi concelebrare, cosa ci manca delle visioni della Emmerich?
Le profezie si avverano e noi dobbiamo avere il coraggio di affrontare i Pastori quando deragliano, ora anche con più forza e coraggio, dobbiamo resistere, resistere davanti a tutte le le eresie.
Io sono circa vent'anni che mi scontro con il presidente dell'asssemblea locale (parroco) che non si fa più chiamare col Don, e lo metto con le spalle al muro sulla Dottrina Cattolica; non c'è verso, è di indole protestante ed in poco meno di vent'anni ha semidistrutto una comunità di circa ventimila persone. Ha predicato Lui ed i suoi accoliti, (sono abbastanza per distruggere una comunità di queste proporzioni), solo una dottrina alla Bergoglio/Martini, ed ha ridotto la Chiesa locale come una comunità pretestanteizzata. Sapessi quante litigate nel suo ufficio a porte chiuse; effetto zero, anche perchè tutte le parrocchie sono sulla stessa sintonia ed il vescovo è appiattito sul modernismo. Addirittura mi sono scontrato con l'ordinario varie volte, sentendomi rispondere che i tempi sono cambiati e se non si vuol perdere bisogna rinnovarsi sempre. Ed io rinfocolavo: e la Dottrina Cattolica, e la Messa come Sacrificio? la risposta: la gente vuole capire e non vuole perdere tempo, bisogna assecondarla. - Ed io: e cosa dirà a Dio? risposta: ci penserò quando sarò lì.
Emmerich: Dio aveva altri progetti - speriamo arrivino non troppo tardi.
Viandante, quando si tratta di una mutazione genetica, hai poco da fare! Devi solo prendere atto della situazione e non sperare nulla, a meno che non succeda un miracolo. Anche la situazione nella regione in cui sono (Friuli) è al 90% così: sono dei puri protestanti. Parlagliene non vale a nulla. Un proverbio locale dice che sarebbe come lavare il muso all'asino: si perde il sapone e l'acqua inutilmente!
RispondiEliminaQuello che descrivi Bernardino è ciò che capita praticamente in tutte le parrocchie.
RispondiEliminaDalla liturgia irriverente che ha perso il senso del soprannaturale, al catechismo preso sottogamba da catechisti eretici (so cosa dico e mi riferisco a casi e fatti concreti), per non parlare di praticamente tutto quanto ruota attorno all'attività parrocchiale.
Alla fine, se è dai frutti che si riconosce l'albero, ho pensato bene di trovarmi una parrocchia tradizionale, perché il pericolo di marcire come tutte le altre mele era troppo grande (per me e specialmente per i miei figli).
Grazie a Dio ne ho trovato una, anche se non proprio sotto casa.
Però Bernardino è dura ugualmente e se leggiamo bene le profezie della Emmerich, si dice anche che resteranno solo poche famiglie, sparse qua e la che manterrano viva la fiamma della fede e rimarrano solo poche centinaia di preti veramente cattolici.
Capisci perché c'è da vegliare? Capisci perchè finita una battaglia ci si deve preparare subito alla prossima? E sai bene perchè non possiamo abbandonare quei pochi sacerdoti che ancora ci trasmettono la fede integra e la grazia che ci salva!
Hai ragione anche te Pietro. Come diceva il sacerdote proprio nell'omelia di ieri, è certamente giusto annunciare il Vangelo a tutti, ma poi se uno lo rifiuta non puoi continuamente perdere il tuo tempo a dialogare con uno che non vuole convertirsi.
RispondiEliminaLo sposo invita a nozze tutti, chi non ha voluto andarci e colui che ci andò senza degnarsi di portare l'abito confacente furono gettato fuori. L'invito a nozze è evidentemente l'offerta della salvezza, data a tutti.
Invece troppo spesso non si accetta che vi siano persone che non accettino questa offerta (è certamente un mistero grande questo) e pur di salvarle contro la loro volontà, si cercano di cambiare le regole del gioco. Invece per andare alle nozze ci vuole l'abito adatto!