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mercoledì 17 dicembre 2014

Il Grande Riformatore: Francesco e la creazione di un Papa radicale

Ha fatto scalpore l'azione, evidentemente arrivata in porto, della Lobby riformista all'interno della Chiesa. Ne abbiamo parlato qui, riprendendo gli echi da La stampa e dai media anglofoni nonché nella traduzione del precedente articolo tradotto da From Rome qui. Sempre da From Rome, pubblichiamo il testo che segue che fa il punto della controversa vicenda. L'originale qui.
Il libro è ora in vendita anche in Italia (Mondadori).

Il Grande Riformatore: Francesco
e la creazione di un Papa radicale

di Frà Alexis Bugnolo

Il numero di cardinali implicati nello scandalo del patteggiamento di voti potrebbe salire a 30

9 dicembre 2014: Nel mezzo dello scandaloso caso del "Team Bergoglio", in un momento in cui il mondo cattolico è agghiacciato non solo dalle accuse del Dr. Austen Ivereigh nel suo nuovo libro, The Great Reformer (Il Grande Riformatore), ma anche dall'inconsistenza e dalle contraddizioni delle smentite a tali accuse, provenienti dalle fonti più autorevoli: il portavoce ufficiale del Cardinal Murphy-O’Connor e quello del Papa, Padre Federico Lombardi, S. J., è opportuno analizzare le testimonianze fornite dal Dr. Ivereigh nel suo testo.

Dopo aver acquisito una copia cartacea dell'edizione americana del libro, il blog From Rome è ora in grado di farlo; tuttavia, per chiarire le ripercussioni legali e l'affidabilità del testimone, procediamo in modo forense. Ciò richiederà di prendere in considerazione in primo luogo gli atti contestati, quindi la confessione del capo della cospirazione e infine le prove lampanti che supportino l'affidabilità di quanto si può leggere nel libro del Dr. Ivereigh.

Il Decreto Papale che criminalizza il patteggiamento di voti 

Nel decreto papale Universi Dominici Gregis, promulgato da Papa Giovanni Paolo II nel 1996, il patteggiamento di voti è proibito sotto pena di scomunica automatica (vale a dire, immediatamente applicata, senza necessità di dichiararla). Il reato è descritto in questi termini nel testo originale e ufficiale in latino:
81. Cardinales electores praeterea abstineant ab omnibus pactionibus, conventionibus, promissionibus aliisque quibusvis obligationibus, quibus astringi possint ad suffragium cuidam vel quibusdam dandum aut recusandum.
Questa è la traduzione in inglese più adeguata del testo latino secondo il blog From Rome:
81. Let the Cardinal electors, moreover, abstain from all pacts, agreements, promises and any other obligations you like, by which they might be constrained to give or refuse support (suffragium) for anyone (sing. & plural).
[La traduzione della versione inglese – che verte correttamente quella latina – del blog Chiesa e postconcilio è la seguente:
81. Inoltre, i cardinali elettori si astengano da ogni patto, accordo, promessa e qualsiasi altro tipo di obbligazione in ragione di cui siano costretti a dare o rifiutare il loro sostegno (suffragium) a chicchessia (sing. e plur.), N.d.T.]
Per comprendere il senso di questa proibizione, ricordiamo che Papa Giovanni Paolo II rimase personalmente molto scandalizzato dai pettegolezzi che marcarono il conclave in cui egli stesso venne eletto. Per impedire equivoci futuri, stabilì una pena per una pratica molto frequente nel corso di elezioni: il patteggiamento di voti. Questo è, quindi, il motivo per cui nel decreto papale, la UDG, insista che i cardinali elettori procedano in modo religioso e scelgano, dopo molte preghiere, l'uomo che più piaccia a Dio onnipotente e che sia più utile per la Chiesa nell'epoca in cui vivono (cfr. i paragrafi che precedono e seguono il n. 81).

Dunque, il testo latino tramite il quale Papa Giovanni Paolo II descrive le attività proibite contiene parole molto importanti: la prima è ogni, la seconda descrive tali attività: pactionibus, conventionibus, promissionibus (patto, accordo, promessa), e l'ultima stronca definitivamente ogni genere di attività umana che implichi un obbligo morale: aliisque quibusvis obligationibus (e qualsiasi altro tipo di obbligazione).

Consideriamo ora la moralità dell'atto di chiedere l'elezione di un potenziale candidato: innanzitutto, bisogna avere qualche certezza sulla convenienza e sulla volontà del candidato (n. 1: l'accordo e il patto); poi, bisogna cercare persone disposte a patteggiare i voti (accordo e patto) e far sì anche che garantiscano il loro sostegno (n. 2: promessa e patto). Infine, i pianificatori del patteggiamento di voti presentano ai potenziali elettori – a parole o tramite segni – le ragioni per cui un candidato meriterebbe il sostegno o il voto (proposta di accordo) e ottengono parole o segni di accordo (n. 3: accordo e promessa o obbligazione) sul fatto che egli sia considerato degno dei voti degli elettori. Ciascuno di questi tre passi è reso illegale dal Decreto Papale. Dato che quest'ultimo non esclude alcun tipo di obbligazione e, al contrario, li include tutti, tanto quelli più impegnativi – come le promesse fatte sotto giuramento – quanto quelli più leggeri – come ad esempio quelli segnalati da un ammiccamento –, essi sono tutti proibiti.

Si noti che dal momento che il Decreto Papale è generico nella sua proibizione, la promessa di un voto ha lo stesso grado di illecito dell'adesione a una cospirazione per patteggiare i voti, dato che si tratta di promettere di votare per un candidato escludendo tutti gli altri candidati. Tuttavia, si noti anche che tale decreto penalizza solo i cardinali elettori. I cardinali che non hanno più diritto al voto a causa dell'età avanzata non incorrerebbero quindi nella pena anche se collaborassero alla richiesta di voti.

Quando il voto è stato patteggiato, quando si è già a conoscenza del fatto che il candidato in questione raggiungerà un certo numero di voti ai primi scrutini e si possiede la certezza della sua elezione o non elezione alla votazione in corso, è possibile confrontare il numero dei voti con quelli promessi.

La confessione del reato

Il 12 settembre 2013, il Catholic Herald ha rivelato che il Cardinal Murphy-O’Connor ha confessato di avere già un'idea di chi sarebbe stato eletto. Nel reportage egli ammette che il Cardinal Bergoglio sapeva già che sarebbe stato proposto come candidato ancor prima dell'inaugurazione del conclave, e che dopo in conclave stesso ha riconosciuto di persona il ruolo fondamentale dei cardinali inglesi nella campagna per la sua elezione. Nell'intervista in questione, il cardinale inglese confessa tanto l'elemento della conoscenza come quello della certezza, che egli non avrebbe potuto ragionevolmente possedere se non per mezzo di un patteggiamento di voti nello stretto senso del termine.

La testimonianza comprovante e la prova

Si noti che il mero fatto che il leader confesso e riconosciuto dal Papa del "Team Bergoglio" fosse il Cardinal Murphy-O’Connor – un cardinale anziano NON elettore – prova la consapevolezza, da parte degli altri membri del "Team Bergoglio" stesso, dell'esistenza della pena imposta dal paragrafo 81 dell'UDG. La testimonianza fornita dal Dr. Austen Ivereigh nella sua apparizione alla BBC il 12 marzo 2013, alle 17:03 ci rivela che Ivereigh e Murphy-O’Connor si erano incontrati precedentemente per discutere insieme gli affari del conclave, e che Ivereigh era a conoscenza della pena imposta dal paragrafo 81 dell'UDG. Anche se nei giorni scorsi Ivereigh si è mostrato ignaro delle implicazioni di tale paragrafo, si può sospettare che ne sia stato informato dallo stesso Cardinal Murphy-O’Connor nel mese di marzo 2013.

La storia della cospirazione secondo la versione di Ivereigh

Vi consiglio calorosamente di procurarvi una copia del libro di Ivereigh poiché la testimonianza che contiene sarà per anni un documento di ingente portata storica. Prendiamo ora in considerazione la prova.
Nel capitolo intitolato "Conclave" (capitolo 9, pagg. 349-367 [dell'edizione americana, N.d.T.]) troviamo queste accuse:

"Avevano imparato la lezione già nel 2005", all'inizio della pagina 355. — Questa dichiarazione fa pensare a una forte motivazione e alla previsione della necessità di ostentare un sostegno massiccio per il Cardinal Bergoglio al primo voto: ma questo era un obiettivo che non si poteva raggiungere senza una campagna di patteggiamento di voti e senza le attività proibite e sanzionate connesse ad esso.

"In primo luogo si sono assicurati il suo consenso. Quando gli si chiese se era disponibile, disse che in questo tempo di crisi della Chiesa nessun cardinale avrebbe potuto rifiutare la proposta" (ibid.). — Questa gesuitica risposta è esattamente quella che ci si aspetterebbe da un cardinale gesuita: una siffatta affermazione è moralmente equivalente a un assenso, e nel contesto della proposta del lancio di una campagna equivale anche a un patto. Si tratta di un'offesa passibile di scomunica in ragione dell'offerta di una campagna elettorale. Un uomo coscienzioso che osservi le norme del conclave avrebbe dovuto aggiungere un'espressione di ripudio di una campagna organizzata, almeno come atto di carità nei confronti dei suoi promotori, affinché non entrassero in collisione con le disposizioni papali. 

L'attendibilità di quanto Ivereigh ha denunciato è considerevole, perché nessuno si azzarderebbe a indire una campagna senza il consenso del candidato: sostenere che il "Team Bergoglio" non abbia chiesto alcun segno di disponibilità al cardinale argentino equivarrebbe a ritenere folli i suoi membri, ed è meno caritatevole accusare un cardinale sano di follia che accusare un cardinale mondano di prudenza ragionevole.

Ivereigh aggiunge poi tra virgolette una citazione che è stata rimossa dalla testimonianza del Cardinal Murphy-O’Connor al Catholic Herald lo scorso anno. Ma il semplice fatto che queste parole siano riportate tra virgolette difende l'onestà della narrazione contro le accuse di basarsi su dicerie.

"Poi si sono messi al lavoro cenando con vari cardinali per promuovere il loro uomo… (ibid.). — Ciò è stato confermato, nel caso dei cardinali Murphy-O’Connor e O’Malley, nel reportage del Wall Street Journal report del 6 agosto 2013. Le recenti smentite del Dr. Ivereigh non negano quest'attività, che egli, ritrattandosi, definisce ora come "suggerire" Bergoglio come candidato.

"… Il loro obiettivo era quello di assicurarsi almeno venticinque voti per Bergoglio al primo scrutinio. Un anziano cardinale italiano aveva previsto su quanti voti potevano contare ancor prima che il conclave iniziasse". — Questa dichiarazione, di cui non è stato mai smentito o ripudiato alcun punto, conferma le accuse di una violazione del paragrafo 81 della UDG, senza possibilità di svicolare, poiché non si può prevedere il numero dei voti se questi non sono stati promessi e, se sono stati promessi, sono stati anche richiesti, e tanto coloro che li hanno richiesti come coloro che li hanno promessi erano entrati in una sorta di obbligazione o patto o accordo di voto per un candidato specifico al primo scrutinio, e di non votare per altri candidati.

Eccovi servita un'accusa formale ed esplicita di una violazione formale ed esplicita del paragrafo 81 dell'Universi Dominici Gregis.

Il Dr. Ivereigh parla poi della certezza che si aveva a proposito dell'adesione dei diciannove cardinali latinoamericani, e aggiunge:

"Il cardinale spagnolo Santos Abril y Castello, arciprete di Santa Maria Maggiore a Roma ed ex-nunzio apostolico in America Latina era molto sollecito nel patteggiamento a favore di Bergoglio all'interno del blocco iberico" (ibid.).  — Quest'accusa non è mai stata smentita da nessuno, nemmeno dal cardinale spagnolo.

Ivereigh menziona in séguito altri cardinali che hanno collaborato: il Cardinal Christoph Schonborn di Vienna e il André Vingt-Trois di Parigi.

Menziona anche altri cardinali in modo da far pensare che possano aver partecipato promettendo i loro voti: il Cardinal Laurent Monsengwo Pasinya di Kinshasa e il Cardinal Sean O’Malley.
Infine, alle pagine 356-355, il Dr. Ivereigh conferma quest'interpretazione della testimonianza che egli offre, scrivendo:
Per questa ragione, e poiché i promotori di questa campagna si mantenevano cautamente dietro le quinte, il carrozzone bergogliano che cominciò a marciare durante la settimana delle congregazioni passò inosservato ai media, tanto che ancor oggi la maggior parte dei vaticanisti crede che non ci sia stato alcun tentativo organizzato pre-conclave di far eleggere Bergoglio.
Numerosi cardinali sono implicati

Fino ad ora, sono stati pubblicamente implicati quattro cardinali: Murphy-O’Connor di Westminster, Danneels del Belgium, Kasper e Lehmann della Germania; tuttavia, il testo di Ivereigh ha menzionato altri tre cardinali come membri del team: Schonborn di Vienna, Vingt-Trois di Paris e Santos Abril y Castello di Santa Maria Maggiore.
Un totale di sette cardinali nel team.
Altri due Cardinali, nominati esplicitamente, sono sospettati di aver promesso i loro voti: il Cardinal Laurent Monsengwo Pasinya di Kinshasa e il Cardinal Sean O’Malley.
Inoltre, ed è incredibile pensarlo, tutti i cardinali della Spagna e dell'America Latina potrebbero aver promesso i loro voti – sarebbero quindi più di venti da aggiungere al computo totale, senza considerare i cardinali africani.
In tutto sono trenta i cardinali che potrebbero aver partecipato: quanti di essi erano elettori, sono tuttora scomunicati. *
Impressionante.
Ancor più sorprendente è il fatto che gli elementi portanti di questo racconto non sono stati, ad oggi, smentiti da nessuno dei partecipanti. Gli unici fatti negati sono la richiesta del consenso di Bergoglio alla campagna elettorale da parte dei quattro cardinali e quanto afferma il Dr. Ivereigh riguardo al loro agire. Nulla è stato negato dagli altri, e alcune alterazioni nella cronologia dei fatti presentata potrebbe essere una conseguenza implicita delle affermazioni contenute nella smentita di Padre Lombardi. I fatti smentiti, tuttavia, sono quelli che le prove presentate qui sopra mostrano di essere innegabili.
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NOTE
* Anche se qualcuno di essi non avesse votato per Bergoglio al primo ballottaggio, ciò non lo esimerebbe automaticamente dall'accusa di essersi impegnato a farlo.
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Cliccare qui per leggere il nostro reportage completo sul Team Bergoglio e per avere una lista degli altri reportage dei principali organi d'informazione su questo caso.

26 commenti:

  1. il libro è in vendita in Italia, edito da Mondadori, con il titolo "tempo di misericordia. Vita di Jorge Mario Bergoglio"

    mauro

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  2. Alessandro Mirabelli17 dicembre, 2014 19:12

    Non aspettiamoci smentite dai presunti "congiurati". A me quel che fa più specie e' la risposta di Bergoglio, gesuita professo di cinque voti, l'ultimo dei quali consiste nel non ricercare e nel non accettare cariche ecclesiastiche. Però credo che qualcosa di simile potesse essere accaduto nell'ottobre 1978 quando due schieramenti si fronteggiarono da subito: quello benelliano e quello siriano. E credo anche che più d'uno, in molti conclavi, abbia pensato: "nulla rifiutare, nulla promettere" come disse il card. Siri nel libro intervista con Benny Lai.

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  3. Bergoglio l'aveva già detto: non ho fatto niente da solo. Questa è solo la punta dell'iceberg.

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  4. ...magari qualcuno continuerà a dire che le violazioni descritte da Socci, EVIDENTI, e quelle descritte in questo libro sono solo facezie e giuridismi...

    Anzi, no! Sono false! Sì, s'. Sono falsissime. Eh già: quando aumentano i problemi, magari quando non si può più minimizzare, si nega. Negare! Sempre Negare! Anche l'evidenza...compagni!

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  5. Alessandro Mirabelli17 dicembre, 2014 20:18

    A prescindere dal nome e dal cognome del gesuita professo di cinque voti, ogni gesuita professo di cinque voti che non declina l'offerta di ricoprire una carica ecclesiastica (e cioè quelle di vicario generale, vescovo - ausiliare, residenziale, coadiutore, amministratore apostolico sede plena o sede vacante - cardinale) credo che si possa qualificare solamente come religioso intellettualmente disonesto.

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  6. mirabelli
    continui a insistere con questa storia dei voti, quando è palese che il voto di non cercare cariche ecclesiastiche decade quando il papa stesso, a cui hai votato obbedienza, ti chiede di essere vescovo e cardinale, cosa che poi ti può portare ad essere eletto papa.E questo da secoli
    Mauro

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  7. Alessandro Mirabelli17 dicembre, 2014 20:22

    Certo che la premiata ditta Kasper & Murphy ha fatto bene il compitino ma ricordiamoci anche che la palude e' quella che ha fatto la differenza. Senza i voti determinanti della palude sarebbe stata impossibile l'elezione del vdr. Non so se i sudamericani abbiano fatto blocco. Non ho mai creduto nei blocchi continentali. Ma secondo voi l'arcivescovo di Lima, dell'Opus Dei, ha votato per il gesuita? In America Latina l'Opus Dei sa bene chi sono e cosa hanno combinato in quel Continente i gesuiti.

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  8. Alessandro Mirabelli17 dicembre, 2014 20:48

    @ Mauro, leggiti le costituzioni dei gesuiti. Altro che decaduto, per favore non scrivere cazzate. Il quinto voto e' sempre vigente, sempre, fin dal 1558 quando furono approvate da Paolo IV le prime costituzioni. E quel voto non è' mai stato modificato dalle trenta e più congregazioni generali dei gesuiti. Il voto non decade. Mai. Certo il gesuita può essere obbligato ad accettare una certa carica ecclesiastica come fu, ad esempio, Boetto quando fu nominato arcivescovo di Genova nel 1938. Ma un gesuita, se è' intellettualmente onesto, per rispettare il quinto voto che ha emesso ed al quale è' vincolato, deve dire di no. Poi può intervenire l'obbedienza della S. Sede. Ad esempio, nel 1990 era stato designato arcivescovo di Sarajevo un gesuita ma questi disse no. La S. Sede non insistette e fu nominato Puljić.

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  9. Mauro,
    peccato che non ci sia MAI stato prima un papa gesuita. E non ricordo molti cardinali, arcivescovi o cardinali gesuiti, ecc. Mmartini. Ed e' detto tutto.
    Alessandro: un religioso intellettualmente disonesto e' un ipocrita o, detto anche meglio, un sepolcro imbiancato...Infatti proietta sugli altri la sua ipocrisia.
    Mundabor lo chiama TMAHiCH: the most astonishing hypocrite in Church history.
    Rr

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  10. SE (maiuscolo) fosse così la manovra inizia prima.. con l'attacco allo IOR di tedeschi (soldi) e la campagna contro Benedetto.

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  11. Alessandro Mirabelli17 dicembre, 2014 21:08

    E tieni presente, caro Mauro, che ancora oggi vige fra i gesuiti l'obbligo di denuncia al Generale ERP quel gesuita che briga per ottenere cariche ecclesiastiche. Prova questa che il quinto voto non e' una cosa di poco conto, quando si è' intellettualmente onesti e lo si vuole rispettare.

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  12. Penso che se uno ha studiato un po' la storia, dovrebbe sapere che di elezioni bizzarre, imposte da Stati o da famiglie o da interessi di parte ce ne sono state assai.
    Nulla di nuovo sotto il sole. D'altronde se la Chiesa esiste ancora non è per merito degli uomini che l'hanno governata, ma di colui che ne è il capo.
    E poi cosa pretendete da persone che nessuna o poca stima hanno dei precetti disciplinari e morali? Non pretenderete mica che rispettino i precetti giuridici o canonici?

    L'armonia è il risultato di tanti fattori, disciplinari, pastorali, dottrinali, spirituali, estetici,ecc.
    Il disordine e la confusione nascono quando questi singoli fattori, singolarmente o peggio ancora assieme, non sono rispettati.
    Anche il nostro discutere ci conduce spesso, purtroppo, a vedere come questi tanti aspetti, singolarmente magari marginali, nell'insieme contribuiscono alla confusione nella Chiesa.
    Il grande riformatore chi è? Non certamente uno che dispezzando tanti aspetti particolari presi singolarmente e non inquadrati nel loro insieme, pensa di costruire una Chiesa indistruttibile.
    È un po' come affidare il rilancio di una gioielleria ad un elefante!

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  13. kospiration anglo-sassone-in-salsa-tanghera?

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  14. Alessandro
    il voto decade nel senso che, quando il papa chiede ad un gesuita di diventare Vescovo, costui chiede al generale dell'ordine di essere sciolto dal voto, il generale ovviamente si inchina al volere del papa ( e ricordiamo che il quarto voto è quello di obbedienza speciale al papa che hanno solo i gesuiti professi ) e questo succede sin dalla fondazione dei gesuiti.
    Non c'è mai stato un gesuita papa perchè storicamente, proprio a motivo di questo voto, i papi hanno sempre cercato di non nominare vescovi tra i gesuiti, per rispettare al massimo il loro carisma.
    Ma quando lo hanno fatto i gesuiti hanno obbedito al papa che chiedeva loro questo passo.
    Il caso di non brigare per avere una carica all'interno dell'ordine e essere tenuti a denunciare chi lo faccia è ovviamente un caso molto diverso dall'obbedire al papa che ti chiede di diventare vescovo.
    Conosco i gesuiti, visto che ho un fratello gesuita, comunque chiedi a qualsiasi canonista che ti spiegherà che quello che dici non sta in piedi.
    Tra l'altro i gesuiti professi fanno anche altri voti minori oltre a quello di non ambire a cariche ecclesiastiche, quindi non fanno " cinque " voti.
    Mauro

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  15. Preparatrice di fango su cui rotolare senza pensare che presto dovrai renderne conto a Gesù Cristo.

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  16. Si continua a dar credito a questo signore che non conosce né il latino né il diritto?
    Va be', peggio per Voi.

    (A suo tempo, nei commenti all'articolo a cui si rimanda anche da qui, avevo risposto anche agli ultimi strafalcioni del sig. Bugnolo, ma il commento non era stato pubblicato, anzi erano stati chiusi i commenti, per "metterci un punto". Ora non ho voglia di riprendere la questione, tanto vedo che è fatica sprecata. Se qualcuno è interessato chieda a mic di ripescare quel mio commento di allora).

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  17. Grazioso anonimo, a Gesù Cristo prima o poi dovremo render conto tutti, anche coloro che il fango lo gettano su di Lui. Ma è Lui che conosce i cuori e Lui sa....

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  18. Socci nel suo libro Non è Francesco esprimeva perplessità sulla questione del gesuita che può accettare cariche in questi termini: per l'episcopato può valere l'ubbidienza al Papa (che può insistere o invece lasciar stare), ma per il papato, con la sede vacante... Mi pare un'osservazione corretta e se ne è già discusso anche qui tempo fa, se ben ricordo. Insomma non se ne esce. Il che è un'aggravante, diciamo così, da aggiungersi alle irregolarità e violazioni della UDC. Mah. Oremus. Io aspetto un Pio XIII che prenda in mano la situazione. Dio lo manderà, quando sarà il momento... humilitas

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  19. Latinista,
    io apprezzo molto i suoi contributi.
    In questo caso devo dirle che questo "sig. Bugnolo" è un religioso che sta portando avanti la sua buona battaglia in una situazione a dir poco anomala.
    Le vostre reciproche posizioni si sono già ben delineate. Ogni lettore ha potuto prendere atto delle sue numerose puntualizzazioni che può trovare nelle discussioni precedenti.
    Se ho chiuso i commenti è perché stava diventando una "storia infinita" di repliche e controrepliche che non schiodavano dalle proprie convinte affermazioni.
    Poiché il 'clima' prima durante e dopo il conclave è quello che è e certe "trattative" sembra abbiano avuto un peso (a me è rimasta impressa la frase "ho fatto quello che mi hanno chiesto i signori cardinali" sottolineata a suo tempo da Magister), la situazione molte anomalie le presenta anche alla luce di questi nuovi dati.
    Che poi la conclusione - e la soluzione - non siano nelle nostre mani non ci esime dal prendere in considerazione i dati che emergono.

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  20. "Il cardinale spagnolo Santos Abril y Castello, arciprete di Santa Maria Maggiore a Roma ed ex-nunzio apostolico in America Latina era molto sollecito nel patteggiamento a favore di Bergoglio all'interno del blocco iberico" (ibid.). — Quest'accusa non è mai stata smentita da nessuno, nemmeno dal cardinale spagnolo."

    Era così attivo e sollecito che ospitava a Santa Maria Maggiore le riunioni pre-conclave in vista dell`elezione del card. Bergoglio.

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  21. @ Alessandro delle 20,18 -

    Alessandro, dì all'anonimo delle 20,20, quanti eletti regolarmente, hanno rinunciato all'elezione adducendo come causa il gravoso peso da non poter sopportare o non poter essere all'altezza di guida della Chiesa Universale; oppure a quanti è stato offerto la nomina a Vescovo ed hanno rifiutato non sentendosi all'altezza di poter guidare una piccola o grande diocesi, oppure rifiuti di enormi cariche che altri possono svolgere al massimo del bene e altri no.
    Non dimentichiamo B.XVI che ha addotto la causa dell'ingravescentem aetatem.
    Fatto è, che non tutti sono B.
    XVI o Celestino V.

    Anonimo, basta ragionare un pò e tutto si chiarisce, poi c'è sempre la coscenza che dice si o no.

    Il fatto che quel SI si è cercato, perchè si aveva in testa l'operazione distruzione totale.

    I complotti sono sempre complotti e tali restano. Ma sapete a questi quanto gliene frega che siano scomunicati da Dio? per il complotto effettuato, sempre che ci sia stato.

    Comunque quello che stà venendo fuori da due anni è scandaloso e non credo che il novanta x cento non sia vero; solo non è possibile accertare; come non sapremo mai se GPI è morto per infarto ed il suo cuore non ha retto all'emozione della carica.

    Il fatto del V voto gesuita và rispettato come tutti i voti di obbedienza a Dio, altrimenti non si fanno voti.

    Poi meglio interrompere qui, altrimenti sarebbe da ritornare a Pio XII.

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  22. Le accuse non sono state smentite perchè nemmeno reggono. Cioè non è necessario smentire ciò che è campato in aria. Inoltre qui si vedono 10 altissimi prelati non allineati al new deal. Gli altri anzi si stanno sbizzarrendo. Per cui penso che si monti uno scandalo inesistente. Francesco aveva la maggioranza qualificata con o senza accordi. Non dimenticate che, ma nessuno lo vuole ricordare, che era il primo non eletto dopo Ratzinger. e per 5 voti pare.....

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  23. Alessandro Mirabelli18 dicembre, 2014 17:44

    @ anonimo delle 15,29. Riguardo i cinque voti che mancarono non vanno riferiti al vdr ma, secondo il domenicano Spiazzi, al card. Siri nel conclave dell'ottobre 1978. I cinque voti c'entrano con Bergoglio come i cavoli a merenda

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  24. Questo mio commento, che per errore stava su un altro thread, si riferisce alle disquisizioni su Papa si/papa no:

    Credo che la situazione sia paragonabile a quella di un uomo che, vedendo la madre deperire di giorno in giorno, va dal medico e chied lumi. Il medico visita, esamina e quindi diagnostica un cancro. Il figlio allora puo': sconvolto dal dolore, accettare comunque la diagnosi e darsi da fare per trovare una cura, oppure
    negare l' evidenza, perché la verità fa male, e la mente la rifiuta, e dire che, siccome il medico non e' professore universitario, o le analisi sono state fatte nel laboratorio A invece che B, il cancro non c'è ,
    o infine, NON sconvolto, ma felicissimo, fregarsi le mani perché sta per ereditare.
    C' e' infine anche il caso del figlio stupido che non capisce la gravita' della diagnosi.

    Tra noi c'è che chi pensa che Bergoglio non sia papa, papa essendo rimasto BXVI,
    chi lo sa, ma rifiuta di accettare la cosa, attaccandosi ad ogni pretesto, chi ne e' felice e contento,
    e chi non capisce nulla.
    Ci sono i veri ingenui ed i falsi ingenui, i pavidi ed i prudenti, quelli che tengon famiglia e i cani sciolti, i legulei ed i poeti.
    Ognuno ci si puo' riconoscere
    RR

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  25. Veramente non c'è peggior cieco di chi non vuol vedere.
    A prescindere dalle stranezze, chiamiamole così, di altri conclavi (1958, 1978) e di altri pontificati (Paolo VI, GPI) ,
    qui abbiamo avuto UN FATTO CHE NON SI VERIFICAVA DAL XV SECOLO !!!!
    Se fosse stato un fenomeno fisico, gli scienziati sarebbero ancora lì a studiarlo, invece no, no, dovremmo fare come se niente fosse, ed andare avanti. E dopo l'abdicazione mai vista da SEI SECOLI, abbiamo un VdR che definire strano, è sola carità di patria, anzi di Chiesa, ed ancora tutti zitti, va bene tutto, fingiamo di non capire, anzi sapere che c' è stato un imbroglio che al confronto le primarie del PD sono cristalline come acqua di fonte ???
    MA, DAI ! E' più onesto dire: non dico certe cose, se no perdo il posto, non scrivo certe cose, se no mi cacciano (NON MI RIFERISCO A MIC), preferisco non pensarci, se no mi vien l'ulcera o la depressione, o perdo la Fede...tutto, fuorché continuare a fare i pesci in barile.
    E poi si stupiscono delle castronerie che escono dall'Hotel, che fanno il paio con quelle di Benigni, solo che Benigni è un guitto...
    RR

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  26. Domanda : questi 2disgraziati eventi potrebbero avere
    fra loro attinenza ? Ovvero , potevano gli uni avere bisogno del
    denaro degli altri per risollevarsi ed evitare lo scandalo ?, da cui tutto il successivo ambaradan ?
    http://www.corrispondenzaromana.it/notizie-brevi/lo-scandalo-finanziario-dei-frati-minori-mons-rodriguez-carballo-nellocchio-del-ciclone/

    http://www.papalepapale.com/develop/tag/padre-stefano-manelli/

    Se sbaglio vorrei che mi correggeste . Grazie !

    RispondiElimina

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