ROMA, 25 Gennaio 2015: I commenti del Cardinal Lorenzo Baldisseri hanno ulteriormente minato l’insegnamento della Chiesa riguardo all’indissolubilità del matrimonio, ad affermarlo è Voice of the Family, una coalizione internazionale di gruppi pro-famiglia.
Alla conferenza internazionale, organizzata dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, dal’22 al 24 Gennaio è intervenuto il Cardinal Baldisseri, organizzatore del prossimo Sinodo sulla Famiglia. La conferenza mirava espressamente a fornire l’opportunità a 80 gruppi laici di assistere il Pontificio Consiglio per la Famiglia nel fornire suggerimenti per il Sinodo in programma a ottobre 2015.
Il Cardinal Baldisseri ha difeso il diritto del Cardinale Walter Kasper di asserire che i divorziati ricongiuntisi in unioni non riconosciute dalla Chiesa dovrebbero avere il permesso di ricevere la Santa Comunione. Baldisseri, in risposta a un sostenitore pro-famiglia preoccupato, ha comunicato ai delegati che non dovremmo essere “scioccati” dai teologi che contraddicono l’insegnamento della Chiesa. Il Cardinale ha affermato che i dogmi possono evolvere e che sarebbe inutile tenere un Sinodo semplicemente per ripetere quello che è sempre stato sostenuto; ha inoltre suggerito che, per il semplice fatto di esser stato posto 2.000 anni fa, non significa che un paradigma non possa esser messo in discussione.
Patrick Buckley, inviato internazionale della Society for the Protection of Unborn Children (Società per la Protezione dei Bambini Non Nati) ha commentato: “L’insegnamento della Chiesa riguardo all’indissolubilità del matrimonio è fondato sulle parole di Gesù Cristo. Queste parole possono esser state proferite 2.000 anni fa ma per i Cattolici non son null’altro che immutabili comandamenti di Dio”.
Maria Madise, Direttrice del Voice of the Family ha affermato: “Il Cardinale Baldisseri ha pubblicamente corretto un delegato che protestava in merito agli attacchi all’insegnamento Cattolico. È risultato evidente che si sia rifiutato di fare altrettanto quando, pochi istanti dopo, l’insegnamento della Chiesa sulla contraccezione è stato negato da un diverso delegato. L’impressione che si è avuta è che il solo peccato oggi sia difendere quel che la Chiesa ha sempre insegnato”.
Madise ha proseguito: “Sembrava che a questa conferenza si potesse discutere di tutto, comprese le questioni già chiaramente risolte dal Magistero della Chiesa. Una simile discussione distrae dal compito di trovare soluzioni reali ai problemi affrontati dalle famiglie reali. I mali gravi come l’aborto, l’eutanasia e gli attacchi ai diritti genitoriali sono stati a malapena sfiorati nelle discussioni. Queste sono alcune delle questioni chiave inoltre omesse dalla relazione finale sul Sinodo 2014. Le famiglie sofferenti non vengono assistite dalla sofisticheria dei dissidenti professionisti, ecclesiastici o laici che siano”.
Voice of the Family esorta tutti a unirsi a noi in preghiera per una chiara riaffermazione dell’insegnamento Cattolico in materia di famiglia e matrimonio in qualsiasi documento che il Pontificio Consiglio produrrà a seguito della conferenza.
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RispondiEliminaA dar retta ai silenziatori o alle voci che ci inducono alla estrema prudenza avremmo dovuto ignorare queste dichiarazioni del cardinale scelto dal papa e con un ruolo chiave nel sinodo.
Purtroppo sono in molti a ritenerle normali. Vogliamo che anche per gli altri intervenga l'assuefazione?
Certo non sono i nostri allarmi o riflessioni a salvare la Chiesa, ma almeno può servire a molte anime per non assuefarsi alla ingravescente destrutturazione.
Cui prodest il silenzio e la prudenza, quella che rischia di diventare connivenza?
Questi pastori sono una vera grazia! Dopo 50 anni ci spiegano senza esitazione quale era il vero intendimento dei novatori.
RispondiEliminaFinalmente si sa come vanno interpretati i passaggi ambigui di molti documenti e si sa finalmente che anche i dogmi (le verità dottrinali) possono cambiare.
Era ora che si dicesse come stanno le cose!
Almeno adesso sappiamo che siamo noi ad essere rimasti cattolici.
Ma quanti sanno ancora cosa vuol dire essere veramente cattolici? Ho paura che per molti sia diventata una parolaccia...
Francesco,Kasper, Baldisseri a vederli tutti in fila si capisce il dramma dramma che vive la Chiesa. Fosse un'organizzazione umana con questi signori al vertice non avrebbe scampo.La Chiesa invece è molto di più essendo di Gesù Cristo.Purtroppo riparare i guasti fatti da questi signori sarà un lavoro dolorosissimo ,difficilissimo e lungo.Bobo
RispondiElimina"I dogmi possono cambiare": modernismo allo stato puro.
RispondiElimina"non dovremmo essere “scioccati” dai teologi che contraddicono l’insegnamento della Chiesa" (Baldisseri).
RispondiEliminaMais non, bien sûr ! Aujourdd'hui, nous ne devons plus ètre choqués de rien, ni même d'entendre des cardinaux délirer, les uns après les autres, dans les organes d'information ou sur les plateaux de télévision.
Comme disait Nietzsche, pour le déplorer, aujourd'hui tout vaut tout et rien ne vaut rien. Nihilisme oblige ! Alors, que chacun se bricole sa petite doctrine, il y aura toujours un cardinal comme Baldisseri ou même un pape comme Bergoglio pour le bénir.
Autrement dit : Embrassons-nous, Folleville !
Potrebbe interessarvi l`ultimo articolo di Magister che ci presenta il pensiero di un gesuita francese, Pierre de Charentenay, che scrive su Civiltà cattolica ( letto e approvato dalla segreteria di stato e senza l`ombra di un dubbio da Jorge Bergoglio) che non apre ma spalanca le porte a divorzio, contraccezione, aborto matrimonio gay, rimproverando alla Chiesa filippina, ai suoi vescovi, "di essere chiusi e arretrati, non solo rispetto alle spinte della modernità ma anche rispetto alle sollecitazioni di Francesco", ma in fondo quel che rimprovera loro è di essere fedeli alla Parola di Gesù Cristo, alla Dottrina, una Parola e una Dottrina che oramai non sono più che una grossa pietra d`inciampo per l`aggiornamento auspicato, per la rivoluzione bergogliana che, secondo Maradiaga, sarà irreversibile.
RispondiEliminaNon siamo ancora lobotomizzati, attaccando i vescovi filippini, e difendendo le decisioni dello Stato, quel gesuita non fa che dirci il suo proprio pensiero, e che cosa ha di cattolico quel pensiero?
Eppure è letto e approvato in Vaticano.
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350977
Allora, se per il solo fatto di essere stato posto 2000 anni fa, un dgma non significa che non possa essere rivisto, analogamente, per essere stato posto 50 anni fa, il CV II non è detto che non possa essere "gettato a mare"; che ne dite? io la vedo così, ovviamente allora bisognerebbe "gettare a mare" anche tutti i "laudatores" del CV II: cardinali, papi, giornalisti "normalisti", commissari e visitatrici apostoliche, tutti quanti insomma. Baldisseri rifiuta obbedienza ad un dogma? io rifiuto, analogamente, di ascoltarlo: VADE RETRO, BALDISSERI, ANATEMA !!!
RispondiEliminaBah, dopo l'ennesima uscita del vdr che ha ricevuto il trans spagnolo e la fidanzata(?) in udienza privata, su giornali di ogni tipo e paese si offrono pacchetti viaggio gayfriendly per andare a Roma ad incontrarlo.... a leggere i commenti, compreso quello di Vladimiro Guadagno, c'è da mettersi le mani nei capelli.......povera chiesucola e poveri noi......fortuna che il Padrone veglia, ma la notte è ancora lunga e sempre più scura.
RispondiEliminaNon so neppure se sia corretto definire dogma l'indissolubilità del matrimonio. Per me è molto di più perché è una parola di Cristo chiaramente contenuta nel Nuovo Testamento, riportata sia dagli evangelisti che dall'Apostolo. Credo che nessun Papa e nessun Concilio si siano mai sognati di definire il dogma della indissolubilità. Sarebbe come pretendere con definizione dogmatica di affermare che Dio esiste. L'indissolubilità del matrimonio, così come l'ha indicata Cristo, e' anteriore alla Chiesa. Ed essa non è' soggetta alle mutevoli circostanze di tempo e di luogo, come ha subdolamente insinuato Baldisseri. Non ce la faccio ad indicarlo come cardinale di S.R.C. perché non sarebbe giusto verso tantissimi fedeli che vivono nel matrimonio l'indissolubilità
RispondiEliminaDirei che Baronio aveva visto giusto l'infausto 13 marzo 2013. Fine del cardiinalato diceva. Effettivamente neppure due anni dopo li ritroviamo divisi in scardinati e terminali. Loquaci e distruttivi i primi, muti e rassegnati al proprio destino (eterno) i secondi. Hanno aperto la strada alla distruzione del Papato. Lo dovevano difendere anche col sangue. Ora non servono più.
RispondiEliminaper il semplice fatto di esser stato posto 2.000 anni fa, non significa che un paradigma non possa esser messo in discussione.
RispondiEliminaOssia, che importa l'opinione del Verbo e degli Apostoli?
Il problema sta nel proprio nel confondere un paradigma fondante, che è insegnamento certo e saldo, con una opinione che può essere mutevole...
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