Sull'onda dell'enfasi data da tutti i media alla pace predicata dal papa in Sri Lanka, riprendo il solito fervorino di Radio Vaticana:
Grazie di cuore alla nostra lettrice Anna per questa citazione di Dietrich von Hildebrand, molto pertinente, che estraggo per darle la visibilità che merita. Vi ricordo che dello stesso autore abbiamo parlato e citato qui. Non so se il brano è dallo stesso libro.
"I leader religiosi non siano equivoci e la fede non sia usata per fare la violenza". Il Papa si presenta con un forte impegno per la pace. Lo Sri Lanka non solo si divide in Tamil e Cingalesi. Ma gli indù, buddisti, islamici e cristiani sono parte d’una realtà quotidiana. Francesco fa un viaggio nel segno della pace e anche della riconciliazione. Parla alla gente dello Sri Lanka ma, nello stesso tempo, parla al mondo. Lui lo sa. La sua parola è la riconciliazione, perché sa che non ci sarà mai pace senza riconciliazione".Solo che non dice a quale riconciliazione si riferisce. Se non è la riconciliazione con Dio in Cristo, nessuna riconciliazione può essere umanamente possibile e duratura. Lo abbiamo ricordato un migliaio di volte: ma le sabbie mobili del magistero liquido attuale rischierebbero di inghiottire anche noi, se il Signore non ci riprendesse sempre per i capelli e non ci facesse respirare l'aria delle Altezze che solo a Lui appartengono.
Grazie di cuore alla nostra lettrice Anna per questa citazione di Dietrich von Hildebrand, molto pertinente, che estraggo per darle la visibilità che merita. Vi ricordo che dello stesso autore abbiamo parlato e citato qui. Non so se il brano è dallo stesso libro.
“Di continuo si può sentire..il monito: «Conservate la pace!»; la pace tra i Cattolici; la pace coi Protestanti.. con gli Ebrei..con gli atei .. coi comunisti; la pace tra le Nazioni....
Questo continuo insistere sulla pace, anche nelle prediche e nelle preghiere, dà l’impressione che il male peggiore..sia la mancanza di unione e la guerra. Ma …vediamo, sì, delle situazioni belliche, ma, soprattutto, vediamo progressivi passi verso la schiavitù di intere Nazioni, per opera del comunismo; …vediamo una graduale apostasia dalla Rivelazione divina all’interno stesso della Chiesa; una distruzione sistematica della vita cristiana ...e un crescente amoralismo perfino nelle nostre Università cattoliche. Per cui ci domandiamo: l’invocazione alla pace è, forse, una moratoria col demonio ?
Infatti: ai giorni nostri, non sarebbe più urgente e necessario ritornare alla battaglia? Una battaglia, cioè, contro l’errore, contro l’immoralità, contro lo spirito del mondo; una battaglia spirituale contro la mafia che infesta la Chiesa, contro la scolarizzazione e la sua desacralizzazione..?
..Esiste un “adagio” ben noto: “vox temporis, vox Dei”; ma l’interpretazione che se ne fa, è errata, quando si crede che Iddio ci chiami a conformarci alle tendenze generali di un’epoca, quasi dovessimo adattare la Rivelazione divina alla mentalità di essa.
La vera interpretazione, invece, di questo motto, esige che si riconosca quale sia la situazione autentica in ogni determinata epoca, per essere in grado di scoprire i maggiori pericoli che presenta,... Invece, c’è chi dichiara.. che i termini di “anatema”, “eresia “, “scomunica”, appartengono al passato...
Se si pensasse che difendere la Rivelazione contro i falsi profeti fa parte della “raison d’étre”della Chiesa e che la Chiesa può sopravvivere solo condannando le eresie e che il termine “anatema” è stato sancito, fin dai tempi di San Paolo, in tutti i Concili, fino al Vaticano Il, allora si vedrebbe anche la grave conseguenza di questa unilaterale enfasi data alla parola “pace”, che spinge l’attuale Chiesa verso una specie di moratorio ufficiale con il demonio.
Blaise Pascal ha scritto: «È un delitto attentare alla pace, quando la verità trionfa; ma è un non meno grave delitto mantenere la pace, quando la verità è offesa!».
Vi è, dunque, un tempo in cui la pace è giusta e c’è un tempo in cui la pace è ingiusta. Sta scritto che vi è il tempo della pace e il tempo della guerra; ed è la legge della verità che distingue l’uno dall’altro. Ma non vi è il tempo della verità e il tempo dell’errore, perché la verità di Dio esisterà in tutti i tempi.
Ecco perché Cristo ha detto che è venuto per dare la pace e, nello stesso tempo, che è venuto per portare la spada. Egli non ha mai detto di dare insieme la verità e l’errore. Il vero senso dell’adagio “vox temporis, vox Dei”,quindi, sta nel comprendere se la verità o l’errore ha il sopravvento; sta nel decidere, in conseguenza, se bisogna mantenere la pace o dichiarare la guerra…
Pace! parola santissima; parola che echeggia continuamente nelle Sacre Scritture ..L’ultima implorazione, rivolta all’Agnello di Dio, durante la santa Messa, non è, forse, il «dona nobis pacem?». Sì, ma il dono immacolato della pace non esclude lo stato di guerra, che dobbiamo mantenere per tutto il tempo del nostro esilio terreno.. contro satana.. lo spirito del mondo.. contro i peccati.. l’errore e il male. Questa guerra è, anzi, la premessa per ottenere la vera pace. ..
Il termine “pace”, quindi, oggigiorno, si usa quasi come slogan: ma è una pace balorda, una pseudo-pace. Troppe cose vengono dette “pace”, che, in realtà, sono del tutto opposte ad essa.
C’è un certo tipo di uomini, per esempio, che esigono di essere lasciati in pace. … Per altri, invece, la pace è una maschera eufemistica della loro codardia. …. Infine, la più odiosa perversione del concetto di pace è quella che ha formato lo slogan: non voglio essere tirato in mezzo! Queste parole detestabili rivelano un’assoluta mancanza di carità, un egoistico rinchiudersi in sé, anche contro i doveri, datici da Dio; sono l’epitome dell’irresponsabilità; sono le parole del mercenario che fugge, quando il lupo assalta il gregge.
Oggi, disgraziatamente, sono molti i sacerdoti e, persino, i Vescovi che adoperano questa parola “pace” in uno dei significati elencati. ..
Sant’Agostino ha scritto: «Chi è il mercenario che si dà alla fuga, vedendo avvicinarsi il lupo? Guarda: qualcuno ha commesso un peccato, un grave peccato e dovrebbe essere ammonito dalla Chiesa. Ma colui che ricerca sé stesso e non le cose di Gesù Cristo tace e non lo ammonisce. Sei tu che taci, o mercenario, che non ammonisci!.. Il tuo silenzio è la tua fuga: la fuga dell’anima!».
…La perversione peggiore… della nozione di pace, è che la pace, nel suo senso più reale e sublime, possa raggiungersi rinunciando a battagliare contro il diavolo, ovunque si manifesti: nell’eresia, nell’immoralità, nella sonnolenza spirituale, nell’indifferenza, nell’apostasia, nel tradimento spirituale: in una parola: nel peccato.
Cito ancora una volta Pascal: «Vi è una mancanza di unione che è un sintomo di infermità e, quindi, un male: ma vi è anche una mancanza di unione che è segno di verità e assume, quindi, il peso di un reale valore».
A non tenerne conto, si commette un fatale errore: elevare l’unità al di sopra della verità, che, in ultima ragione significa: al di sopra di Dio!
Il porre l’unione al di sopra della verità, perciò, è uno degli errori più gravi nella Chiesa di oggi. Si dimentica che la vera unione, l’unità, non è possibile se non sulle basi della verità.
Per comprenderne ancora meglio i pericoli in cui versa la Chiesa, ripensiamo alle differenti dimensioni dell’autentica pace. Per prima, c’è la pace dell’anima con Dio. L’antitesi assoluta e insormontabile di questa pace con Dio è il peccato e qualsiasi compromesso con il diavolo. La pace con Dio prevede l’obbedienza ai suoi comandamenti, l’imitazione di Cristo, la prontezza nel lasciarsi trasformare da Lui. Ciò richiede anche un abbandono completo in Dio, un arrendersi incondizionato alla Sua Volontà, un totale darsi fiducioso nelle sue mani. “In manibus tuis tempora mea”. “In manus tuas, Domine, commendo spiritum meum”! Sicché, il mormorare contro Dio, la rivolta, più o meno nascosta, contro la sua Volontà e contro le croci ch’Egli ci impone, sono pure incompatibili con la pace di Dio.
E tale pace con Dio non consiste soltanto nell’assenza di ogni disunione con Dio, ma è pure un bene positivo, un dono ripieno di un’ineffabile dolcezza. San Paolo chiama il Cristo la nostra pace e la nostra riconciliazione, in un senso del tutto positivo, quale sorgente di luce e di gioia santa.”
Dietrich von Hildebrand
Chiacchere vuote ed inutili. Già sentite mille volte negli anni sessanta. Che sciolgono il Cristianesimo nel grande indistinto calderone spirituale planetario. E ne fiaccano ogni tensione missionaria. Viaggio dopo viaggio, tradimento dopo tradimento. Sembra di vedere De Mita che arringava contro i comunisti. Ed il giorno dopo andava in visita presso i Presidenti delle Regioni comuniste e "vendeva" ad uno ad uno tutti quelli cui il giorno prima aveva strappato l'applauso. Anzi viene a mente un certo neobeato... Avanti così! Prima si finisce, prima si ricomincia. Ma da Gesù Cristo, salvatore ed UNICA fonte di Pace per gli uomini di buona volontà.
RispondiEliminaGuardando l'immagine dove lo rivestono con abiti che non hanno nulla a che vedere con il Vicario di Cristo, mi è ritornato alla mente uno dei primi atti di Bergoglio:
RispondiElimina-L'espressione rivolta a Mons. Marini in occasione del rifiuto dei simboli del Papato riportata dai media: «Sono finite le carnevalate!»._
Sembra che in diverse occasioni, abbia cambiato idea.
Quella auspicata a gran voce, e "organizzata" dalle forze dell`ombra che in quell`ombra tirano i fili delle marionette, è una "pace" orizzontale, umana e effimera, una "pseudo-pace", la religione è vista come pietra d`inciampo per quella pace arcobaleno e relegata nel campo privato, tutte le religioni sono messe sullo stesso piano, tutte considerate come foriere di tensioni e divisioni, e poco importa che in Occidente sia una e una sola la religione che porta violenza e morte, abbattiamole tutte per liberare l`uomo dalla schiavitù, mettiamole tutte nello stesso calderone.
RispondiEliminaAbbiamo visto in questi ultimi tragici giorni come ci è stata martellato il diktat di non fare amalgame fra islam e terrorismo, che l`islam è pace e amore, ma hanno riflettuto che dicendolo non facevano che confermare che è in quella religione che c`è il germe della violenza?
Hanno forse dovuto dire non facciamo amalgame fra il cristianesimo e il terrorismo?
No.
Dunque una pace menzognera e utopica, di cui si riempiono la bocca i vari responsabili politici e religiosi, pur sapendo che nelle sale oscure del potere altri interessi agiscono, una pace da cui è stato espulso anche il nome di N.S.G.C. dai responsabili cattolici, più occupati a conservare il dialogo interreligioso e preoccupati di non urtare le sensibilità altrui, che ad affermare e difendere la Pace e la Verità in Cristo e attraverso Cristo.
Pace, parola santissima e preziosa, ma manipolata, tradita, banalizzata e svuotata del suo vero senso, delle responsabilità che implica, anche da chi dovrebbe guidare il Suo gregge.
"Invece, c’è chi dichiara.. che i termini di “anatema”, “eresia “, “scomunica”, appartengono al passato...".
RispondiEliminaMica tanto. Il vescovo di Albano ha scomunicato i fedeli che partecipano alle funzioni della Fraternità San Pio X!
La pace del Buddha o quella di Vishnu non sostituiscono la pace di Cristo. Esse SONO la pace di Cristo in altra forme e in altro involucro. Non può esservi pace senza Cristo. Ma il buddhismo e l'induismo possono dare la pace. Dunque nel buddhismo e nell'induismo soffia lo Spirito di Cristo.
RispondiEliminaO l'anonimo sta sottilmente celiando, o questa è un po' una vaccata. La pace non è nirvana, obnubilamento, annullamento, insomma morte dell'anima, per quelle bastano qualche mantra e magari una canna. La Pace di Cristo è ben altro e presuppone la buona battaglia contro il Male. Suvvia, anonimo, non scherziamo. humilitas
Elimina//www.vittoriomessori.it/blog/2015/01/14/la-vera-radice-dellestremismo/
RispondiEliminacfr. Filippesi 4,7
RispondiElimina"e la pace di Dio, che sorpassa ogni intelligenza, custodirà i vostri cuori e i vostri pensieri in Cristo Gesù."
la pace di Dio che sorpassa, che supera l'umana comprensione, nelle menti controllate dallo SS. non è certo 'pace col mondo' lontano da Dio.
c'è Pace...e pace.
La pace che viene da Dio è la pace interna dell'anima che Gli appartiene, che afferra le promesse e la certezza della vittoria di Cristo, solo lì ha la sua base.
"Custodirà" è un termine in origine militare (come in 1Pietro 1,5 "che dalla potenza di Dio siete custoditi mediante la fede, per la vostra salvezza, prossima a rivelarsi negli ultimi tempi.")
La pace di Dio, su un piano soprannaturale, che si ripercuote in tutti gli altri piani, come una sentinella sta a guardia del cuore del credente.
"custodirà i vostri pensieri in Cristo Gesù."
È il solo ambito in cui si esercita questa divina protezione. Non per tutti, per quelli che sono di Cristo e vivono in Cristo.
Possiamo dunque anche cercare una pace umana fatta di buona volontà (non dimenticando che nel testo sacro la cosiddetta "buona volontà" non è intesa nel nostro parlato corrente, ma come "volontà secondo Dio") ma rimane necessario che gli altri si convertano. Potranno ovviamente anche non farlo, non tutto il mondo si convertirà.
Ma allora quella pace di cui si parla non è la pace secondo Dio.
E in questo, diventa esiziale fino a che misura ci si calano le braghe davanti al mondo....
pace e paci sincretiche secondo l'Agenzia Fides:
RispondiEliminahttp://www.fides.org/it/news/20555#.VLegfC7QPqo
Il y a quelques années, un prêtre portugais me disait que, grâce à Vatican II, l'Église n'a plus d'ennemis.
RispondiEliminaVatican II n'a-t-il pas réconcilié l'Église avec le monde tel qu'il est sorti de la Révolution française ?
S'il en est ainsi, comment expliquer — demandai-je à ce prêtre — les manifestations d'hostilité que l'on rencontre encore, ici et là (mais si peu, il est vrai ! de moins en moins !), vis à vis des chrétiens ?
Réponse : Par une unique raison : ces chrétiens n'ont pas encore assimilé l'esprit de Vatican II et continuent à faire du "prosélytisme"…
Ah bon…
Moralité : cessons d'être chrétiens, cessons de proclamer la vérité sur Dieu (qui n'est plus catholique, nous venons de l'apprendre), prêchons la paix, le dialogue (comme le recommandent le GOF et le GOI) et nous n'aurons plus de problèmes. On nous accueillera partout les bras ouverts. On nous facilitera même l'entrée en loge et, qui sait ? une rapide ascension vers le 33e degré et plus, si affinité…
@anonimo 15 gennaio 2015 11:06
RispondiEliminadici
"La pace del Buddha o quella di Vishnu non sostituiscono la pace di Cristo. Esse SONO la pace di Cristo in altra forme e in altro involucro."
No, Non è solo altro involucro, ma proprio altra sostanza. Buddha non è Cristo.
Non esiste la pace di Cristo SENZA esser stati redenti consapevolmente da Lui nella Sua Passione, Morte e Resurrezione e senza nemmeno nominarLo, nè senza ricevere l'opera dello Spirito Santo in noi.
Altrimenti ritorniamo nel Cristianesimo Anonimo di Rahner o nel sincretismo di Panikkar, dei "salvi senza Cristo".
Ma:
Atti 4,12
"In nessun altro c'è salvezza; non vi è infatti altro nome dato agli uomini sotto il cielo nel quale è stabilito che possiamo essere salvati."
come può "rimanere in Cristo" chi non lo nomina nè conosce, nè sperimenta nel Suo Nome la liberazione dai peccati e dalla morte?
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anonimo, questi sono i frutti dell'uguaglianza coatta tra Vera e false religioni: dici:
"Non può esservi pace senza Cristo. Ma il buddhismo e l'induismo possono dare la pace. Dunque nel buddhismo e nell'induismo soffia lo Spirito di Cristo."
che è questo forzatissimo sillogismo? Chi l'ha detto che buddhismo e induismo (politeista addirittura) possono dare la pace?
la pace dei sensi?
Non soffia nessuno spirito di Cristo dove non lo si nomina, non lo si crede, non ci sveste dell'uomo vecchio per rinascere con Lui a vita santa, e dove non si vive in Comunione con Lui.
ecco un po' di pace del buddhismo:
http://www.uccronline.it/2014/04/01/il-lato-oscuro-e-violento-del-buddismo/
http://it.wikipedia.org/wiki/Buddhismo_giapponese
e la pace nell'induismo:
http://www.antoniosocci.com/2006/06/perche%E2%80%99-no-il-matrimonio-con-le-scimmie/
Dunque "nel buddhismo e nell'induismo soffia lo Spirito di Cristo." Eh BeH! Certo! Da quando è arrivato il vdr si è messo a soffiare anche in Fidel Castro e Che Guevara, volete che non soffi anche nel Dalai Lama, in Gandhi, in Napolitano, in Caifa e Tiberio, in Caligola e nel suo cavallo, in Montezuma mentre sgozza bambini, in Stalin, in Hitler, in Totò Riina, in Mao, Truman e Mussolini, in Pannella e Tony Negri. Nelle vacche, nei cani e nei lombrichi, perfino nei batteri, poi anche nelle sabbie e nei graniti. Fino alla polvere degli altari delle sinagoghe o delle statue di Shiva. Ed infine, prossimamente. nelle Boffiane sostenibili letamaie. E' li che ci salveremo,(tutti meno i Papi prima di GVXXII, i FI, Priebke e forse, ma non è detto, Berlusconi)Bergoglianamente, pardon, merito al merito, Teilhardianamente.
RispondiEliminaPer costoro c'è un sol modo per interrompere questo soffio. Piegare i nostri ginocchi nel Nome di Cristo, riconoscendolo Dio Uomo e Salvatore. E se qualcuno lo fa, danno di matto e, incredibilmente, perdono la "loro" pace arcobaleno.
cfr. 1 Giovanni 4,1
RispondiEliminaHumilitas, penso ...dopo aver scritto di getto quella mia filippica, che c'è caso che l'anonimo non scrivesse mica un pensiero suo,
RispondiEliminama abbia estratto una veloce teoria assurda che potrebbe uscire dal ragionamento di Bergoglio.....
Lo penso anch'io.
RispondiEliminaE penso anche che saranno in tanti a cadere in errore anche a causa del falso sillogismo che hai così appassionatamente e 'sapientemente' confutato.
Ragazzi,
RispondiEliminaMa smettetela di criticare:))
"E' cosi umano, cosi buono. Ha detto alle mamme che, s' era necessario, allattasero pure i bambini" - sentita stamane dal parrucchiere da una signora, tipica popolana milanese, a cui ho preferito non ricordare che, forse lei l' ha scordato, causa eta', o forse non ha mai allattato( da un altro commento mi sembrava così , ma non c' e' mamma che, prima del Battesimo ( di solito organizzato in un orario consono) non allatti e cambi il bimbo, cosi da avere almeno due- tre ore di tranquillita' durante il rito. E volete che, sapendo di andare in Vaticano dal Papa, le mamme non si siano premunite ?
Ma no, bisogna dar risalto ad una frase caz...ta, che se l' avesse detta GPII o BXVI, sarebbero stati criticati: - ma come? Ma non sanno che le mamme si preoccupano di aver gia' allattato i bimbi, cosi da non far patite loro la fame...si vede che son lontano dalla gente comune, queste cose non le sanno..."
Ecc,ecc.
In pratica: viva gli ignoranti, ed invece di " culturare" il popolino, lasciamolo capra. Cosi non si accorgerà' di quanto capre siamo noi, che dovremmo esserne i Pastori, docentes et santificantes !
E poi si chiedono come il popola abbia potuto ander dietro ai dittatori, si sia ladciato affascinare da questo o da quello...che non avevano neanche la TV, Mara Venier, Maria De Filippi, Barbara D' Urso et similia !
Rr
La pace...da quando GXXIII parlo' delle magnifiche sorti e progressive della Chiesa e del mondo, ci sono state: la guerra in Vietnam, le guerre in Medio Oriente, quelle infinite in Africa, conflitti in Sud America, l' Afganistan prima con l' URSS, poi con i Talibani, le guerre in Iugoslavia, quella tra Georgia e Russia, le " primavere arabe" ( altre " primavere" che in realta' erano autinni ed inverni) ed infine l' Ucraina.
RispondiEliminaSi, certo, i Francesi ed i Tedeschi non si scannano più, ne' gli Inglesi con i Francesi, o noi con gli Austriaci, ma non tutto inizia e finisce con l' Europa occidentale !
Rr
OT, in parte: leggete quanto riporta Radio Spaad, citando La Stampa.Ma prima 10gocce di Lexotan , mi raccomando !
RispondiEliminarr
gentile mic vorrei domandarle se la dichiarazione nostra aetate del concilio vaticano 2 sia infallibile oppure no, la ringrazio
RispondiEliminafabio
gentile fabio,
RispondiEliminapuò leggere qui
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/05/brunero-gherardini-irrevocabili-le.html
Inoltre,
RispondiElimina.....
A pagina 96 [della rivista Divinitas Divinitas n.1/2103, precisazioni sul Magistero]: Mons. Gherardini spiega che il Magistero del Concilio Ecumenico è Magistero autentico, ma non ipso facto infallibile se non vuole definire ed obbligare a credere. Ora durante e subito dopo il Concilio Vaticano II Paolo VI[7] ha dichiarato la volontà di non definire, quindi il Vaticano II non ha voluto essere infallibilmente assistito.
Il cardinal Pietro Palazzini scrive: “Una definizione dogmatica per vincolare come tale la Fede deve constare in modo certo e manifesto; di conseguenza una definizione dubbia è praticamente una definizione nulla” (F. Roberti – P. Palazzini, Dizionario di teologia morale, Roma, Studium, voce “Magistero ecclesiastico”, IV ed. 1968, II vol., p. 937)
Perciò è lecito asserire che la dottrina del Vaticano II su La Libertà religiosa (Dignitatis humanae), su L’ecumenismo (Unitatis redintegratio e Nostra aetate), su La Collegialità (Lumen gentium) diverge dalla Tradizione apostolica (p. 99) e chiedere all’Autorità ecclesiastica di togliere questo equivoco mediante un pronunciamento dogmatico.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/mons-gherardini-sul-magistero-recenti.html
Maria...in relazione a un link importante che hai dato sopra, ti chiedo di dare un'occhiata all'impaginazione...spiego:
RispondiEliminase vado a
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/05/brunero-gherardini-irrevocabili-le.html
Brunero Gherardini. Irrevocabili (le Alleanze)? Sì, ma...
quando clicco su "leggi tutto"
non esce il proseguo di quel post, l'articolo,
ma porta a un altro link di diverso argomento, dal titolo non più bruno Gherardini, le alleanze...., ma
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/p/il-latino-una-lingua-sacra-da.html
che è sì un buon post, ma non è il "leggi tutto" dell'art. di Gherardini su nostra Aetate e le Alleanze. Puoi controllare?
Curiosa questa canzone di Battiato (Centro di gravità permanente) che a un certo punto dice:
RispondiElimina"gesuiti vestiti da bonzi, per entrare a corte..."
https://www.youtube.com/watch?v=hFGz-t5R0BE
Caro Josh,
RispondiEliminaè successo un pasticcio che ora ho capito da cosa è dipeso.
Ho spostato il testo dalle pagine fisse e ho perso tutto il lunghissimo pezzo scansionato da Divinitas... non so se riuscirò a recuperarlo. Altrimenti mi toccherà ripetere la fatica...