Parole di ringraziamento di Benedetto XVI, Papa emerito, in occasione del conferimento del dottorato “honoris causa” da parte della Pontificia Università “Giovanni Paolo II” di Cracovia e dell’Accademia di Musica di Cracovia (Polonia), 04.07.2015
Eccellenze!
Magnificenze!
Illustri Signori Professori!
Signore e Signori!
In questo momento non posso che esprimere il mio più grande e cordiale ringraziamento per l’onore che mi avete riservato conferendomi il doctoratus honoris causa. Ringrazio il Gran Cancelliere la cara Eminenza il Cardinale Stanisław Dziwisz e le autorità Accademiche di tutti e due gli Atenei.
Mi rallegra soprattutto il fatto che in questo modo è divenuto ancor più profondo il mio legame con la Polonia, con Cracovia, con la patria del nostro grande santo Giovanni Paolo II. Perché senza di lui il mio cammino spirituale e teologico non è neanche immaginabile.
Con il suo esempio vivo egli ci ha anche mostrato come possano andare mano nella mano la gioia della grande musica sacra e il compito della partecipazione comune alla sacra liturgia, la gioia solenne e la semplicità dell’umile celebrazione della fede.
Negli anni del post-concilio, su questo punto si era manifestato con rinnovata passione un antichissimo contrasto.
Io stesso sono cresciuto nel Salisburghese segnato dalla grande tradizione di questa città. Qui andava da sé che le messe festive accompagnate dal coro e dall’orchestra fossero parte integrante della nostra esperienza della fede nella celebrazione della liturgia.
Rimane indelebilmente impresso nella mia memoria come, ad esempio, non appena risuonavano le prime note della Messa dell’incoronazione di Mozart, il cielo quasi si aprisse e si sperimentasse molto profondamente la presenza del Signore. - E grazie anche a voi, che mi avete fatto sentire Mozart, e anche al Coro: dei grandi canti! - Accanto a questo, tuttavia, era comunque già presente anche la nuova realtà del Movimento liturgico, soprattutto tramite uno dei nostri cappellani che più tardi divenne vice-reggente e poi rettore del Seminario maggiore di Frisinga. Durante i miei studi a Monaco di Baviera, poi, molto concretamente sono sempre più entrato all’interno del Movimento liturgico attraverso le lezioni del professor Pascher, uno dei più significativi esperti del Concilio in materia liturgica, e soprattutto attraverso la vita liturgica nella comunità del seminario.
Così a poco a poco divenne percepibile la tensione fra la participatio actuosa conforme alla liturgia e la musica solenne che avvolgeva l’azione sacra, anche se non la avvertii ancora così forte.
Nella Costituzione sulla liturgia del Concilio Vaticano II è scritto molto chiaramente:
«Si conservi e si incrementi con grande cura il patrimonio della musica sacra» (114).
D’altro canto il testo evidenzia, quale categoria liturgica fondamentale, la participatio actuosa di tutti i fedeli all’azione sacra. Quel che nella Costituzione sta ancora pacificamente insieme, successivamente, nella recezione del Concilio, è stato sovente in un rapporto di drammatica tensione.
Ambienti significativi del Movimento liturgico ritenevano che, per le grandi opere corali e financo per le messe per orchestra, in futuro ci sarebbe stato spazio solo nelle sale da concerto, non nella liturgia. Qui ci sarebbe potuto esser posto solo per il canto e la preghiera comune dei fedeli.
D’altra parte c’era sgomento per l’impoverimento culturale della Chiesa che da questo sarebbe necessariamente scaturito.
In che modo conciliare le due cose? Come attuare il Concilio nella sua interezza? Queste erano le domande che si imponevano a me e a molti altri fedeli, a gente semplice non meno che a persone in possesso di una formazione teologica.
A questo punto forse è giusto porre la domanda di fondo: Che cos’è in realtà la musica? Da dove viene e a cosa tende?
Penso si possano localizzare tre “luoghi” da cui scaturisce la musica.
Una sua prima scaturigine è l’esperienza dell’amore. Quando gli uomini furono afferrati dall’amore, si schiuse loro un’altra dimensione dell’essere, una nuova grandezza e ampiezza della realtà. Ed essa spinse anche a esprimersi in modo nuovo. La poesia, il canto e la musica in genere sono nati da questo essere colpiti, da questo schiudersi di una nuova dimensione della vita.
Una seconda origine della musica è l’esperienza della tristezza, l’essere toccati dalla morte, dal dolore e dagli abissi dell’esistenza. Anche in questo caso si schiudono, in direzione opposta, nuove dimensioni della realtà che non possono più trovare risposta nei soli discorsi.
Infine, il terzo luogo d’origine della musica è l’incontro con il divino, che sin dall’inizio è parte di ciò che definisce l’umano. A maggior ragione è qui che è presente il totalmente altro e il totalmente grande che suscita nell’uomo nuovi modi di esprimersi.
Forse è possibile affermare che in realtà anche negli altri due ambiti – l’amore e la morte – il mistero divino ci tocca e, in questo senso, è l’essere toccati da Dio che complessivamente costituisce l’origine della musica. Trovo commovente osservare come ad esempio nei Salmi agli uomini non basti più neanche il canto, e si fa appello a tutti gli strumenti: viene risvegliata la musica nascosta della creazione, il suo linguaggio misterioso. Con il Salterio, nel quale operano anche i due motivi dell’amore e della morte, ci troviamo direttamente all’origine della musica sacra della Chiesa di Dio. Si può dire che la qualità della musica dipende dalla purezza e dalla grandezza dell’incontro con il divino, con l’esperienza dell’amore e del dolore. Quanto più pura e vera è quest’esperienza, tanto più pura e grande sarà anche la musica che da essa nasce e si sviluppa.
A questo punto vorrei esprimere un pensiero che negli ultimi tempi mi ha preso sempre più, tanto più quanto le diverse culture e religioni entrano in relazione fra loro. Nell’ambito delle diverse culture e religioni è presente una grande letteratura, una grande architettura, una grande pittura e grandi sculture. E ovunque c’è anche la musica. E tuttavia in nessun’altro ambito culturale c’è una musica di grandezza pari a quella nata nell’ambito della fede cristiana: da Palestrina a Bach, a Händel, sino a Mozart, Beethoven e Bruckner. La musica occidentale è qualcosa di unico, che non ha eguali nelle altre culture. E questo - mi sembra - ci deve far pensare.
Certo, la musica occidentale supera di molto l’ambito religioso ed ecclesiale. E tuttavia essa trova comunque la sua origine più profonda nella liturgia nell’incontro con Dio.
In Bach, per il quale la gloria di Dio rappresenta ultimamente il fine di tutta la musica, questo è del tutto evidente. La risposta grande e pura della musica occidentale si è sviluppata nell’incontro con quel Dio che, nella liturgia, si rende presente a noi in Cristo Gesù. Quella musica, per me, è una dimostrazione della verità del cristianesimo. Laddove si sviluppa una risposta così, è avvenuto un incontro con la verità, con il vero creatore del mondo. Per questo la grande musica sacra è una realtà di rango teologico e di significato permanente per la fede dell’intera cristianità, anche se non è affatto necessario che essa venga eseguita sempre e ovunque. D’altro canto è chiaro però anche che essa non può scomparire dalla liturgia e che la sua presenza può essere un modo del tutto speciale di partecipazione alla celebrazione sacra, al mistero della fede.
Se pensiamo alla liturgia celebrata da san Giovanni Paolo II in ogni continente, vediamo tutta l’ampiezza delle possibilità espressive della fede nell’evento liturgico; e vediamo anche come la grande musica della tradizione occidentale non sia estranea alla liturgia, ma sia nata e cresciuta da essa e in questo modo contribuisca sempre di nuovo a darle forma. Non conosciamo il futuro della nostra cultura e della musica sacra. Ma una cosa è mi sembra chiara: dove realmente avviene l’incontro con il Dio vivente che in Cristo viene verso di noi, lì nasce e cresce nuovamente anche la risposta, la cui bellezza viene dalla verità stessa.
L’attività delle due università che mi conferiscono – mi hanno conferito - questo dottorato honoris causa – per il quale posso ancora dire grazie di tutto cuore - rappresenta un contributo essenziale affinché il grande dono della musica che proviene dalla tradizione della fede cristiana resti vivo e sia di aiuto perché la forza creativa della fede anche in futuro non si estingua.
Per questo ringrazio di cuore tutti voi, non solo per l’onore che mi avete riservato, ma anche per tutto il lavoro che svolgete a servizio della bellezza della fede. Il Signore vi benedica tutti.
RispondiEliminahttp://www.antoniosocci.com/sprofondo-rosso-per-cl-il-meeting-2015-diventa-festa-dellunita-e-benedetto-xvi/
... la celebrazione liturgica realizza "contemporaneamente un'epifania del Signore e un'epifania della Chiesa, due dimensioni che si coniugano in unità nell'assemblea liturgica, ove il Cristo attualizza il Mistero pasquale di morte e di risurrezione e il popolo dei battezzati attinge più abbondantemente alle fonti della salvezza. Nell'azione liturgica della Chiesa sussiste la presenza attiva di Cristo: ciò che ha compiuto nel suo passaggio in mezzo agli uomini, Egli continua a renderlo operante attraverso la sua personale azione sacramentale, il cui centro è costituito dall'Eucaristia". "La Liturgia cristiana – aveva aggiunto Benedetto XVI - è la Liturgia della promessa compiuta in Cristo, ma è anche la Liturgia della speranza, del pellegrinaggio verso la trasformazione del mondo, che avrà luogo quando Dio sarà tutto in tutti". (Convegno Pontificio Istituto Liturgico Sant’Anselmo, 2011)
RispondiEliminaGrande, grande, grande, parla poco, ma quando lo fa riesce ad esprimere concetti profondissimi in una manciata di parole, briciole di saggezza e di cultura in un mare di sciocchezze propalate a s-proposito in ogni contesto.
RispondiEliminaNolite margheritas ad porcos...
RispondiEliminaPerché i porci se le mangiano. A meno che le margheritas non si nascondano sul monte...
Rr
Difficile dire quanto e come mi mancano la semplicità e la cristallina purezza del pensiero e del linguaggio di Benedetto XVI, le ho ritrovate in questo discorso, l`assenza si fa ancora più dolorosamente pungente con le sue domande senza risposta.
RispondiElimina
RispondiEliminaVa a capire quel che voleva dire papa Bergoglio con queste parole, quando chiede di intensificare le preghiere perchè:
«persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio lo possa trasformare in miracolo. E la famiglia ha bisogno di questo miracolo»."
o perchè
"il prossimo Sinodo possa trovare «soluzioni concrete alle molte difficoltà e importanti sfide che la famiglia deve affrontare nel nostro tempo». Dio, che può trasformare in miracolo anche ciò che a noi scandalizza o spaventa, «si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento».
Mah, comunque Tornielli ne fa il titolo del suo articolo e non penso sia un caso.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-sudamerica-42197/
RispondiEliminaAnonimo delle 16:47 : nella rievocazione del significato della Messa in quanto "Mistero Pasquale" da parte dell'Emerito, non mi sembra ci sia posto per il significato espiatorio e propiziatorio della Messa; per capirci, per il Sacrificio e la Croce. Si parla invece di "speranza, pellegrinaggio verso la trasformazione del mondo, che avra' luogo quando Dio sara' tuttoin tutti", cioe' quando ci sara' la Parusia, sembra di capire. E' vero allora che il "Mistero Pasquale" ha poco a che vedere con l'autentica Messa cattolica o no?
Orfani dell'Emerito: Ma come, con quello che sta succedendo nella Chiesa, che sembra ogni giorno andare sempre piu' a ramengo, lui se ne va tranquillo in giro a raccogliere allori accademici, uno piu' inutile dell'altro, patacche e basta?
L'unico aiuto all'essere umano, potendo, sapendo e volendo, sono le sette opere di misericordia spirituale:
RispondiElimina1)Consigliare i dubbiosi.
2)Insegnare agli ignoranti.
3)Ammonire i peccatori.
4)Consolare gli afflitti.
5)Perdonare le offese.
6)Sopportare pazientemente le persone moleste.
7)Pregare Dio per i vivi e per i morti.
Il resto è spettacolo.Spesso di terzo ordine.
Oggi ricorre l`ottavo anniversario del SUMMORUM PONTIFICUM, Messa in latino lo ricorda così:
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2015/07/ottavo-anniversario-del-summorum.html
Che distanza siderale tra un Papa e l'altro.
RispondiEliminaMi piace che il nostro amatissimo Pontefice Benedetto dica tra l'altro che la musica sacra cristiana (e cita anche Bruckner: genio sottostimato in quanto integralmente cattolico) è SUPERIORE a qualunque altra forma musicale nel mondo sorta.
Un giudizio di valore che oggi tutti (anche se ne fossero convinti) avrebbero paura di pronunciare.
Nell'epoca di papa Francesco la verità FA SCANDALO ed è d'intralcio alla cultura della areligiosità, della morte democratica e del gender.
GRAZIE PAPA BENEDETTO CI MANCATE MOLTISSIMO!
All`anonimo delle 22:11, che non meriterebbe nessuna risposta, dico solo che chi ha seguito il Magistero e l`azione di Benedetto XVI, ed è anche solo un pò onesto intellettualmente, SA perfettamente quante volte e COME Benedetto XVI ci ha ricordato la Croce di Cristo, il Suo Sacrificio, devo ricordare che ha voluto il Crocifisso al centro dell`altare?
RispondiEliminaÈ veramente pietoso e deplorabile osservare quanto astio viene ancora riversato su Benedetto XVI.
Al coraggioso anonimo, e a chi la pensa come lui, e che sono forse dei zelanti difensori della Messa Antica, vorrei solo ricordare che oggi è l`ottavo anniversario del SUMMORUM PONTIFICUM e che lo devono proprio a quel Papa che amano dileggiare.
Concordo Luisa,
RispondiEliminaNei giorni in cui abbiamo Galantino che sta organizzando i matrimoni gay cammuffati insieme alla Cirinnà in gran segreto, nel giorno in cui un'università "cattolica" gesuita americana si congratula con il professore responsabile del suo dipartimento di teologia per il suo "matrimonio" gay (come dice giustamente la bussola, ci manca solo che agli auguri aggiunga f"figli maschi") c'è gente che non ha altro da fare che criticare Benedetto, sempre e comunque...che tristezza...
John
E' un grande! Questo discorso fa capire il grande livello intellettuale di quest'uomo. I suoi discorsi, i suoi libri e le sue straordinarie omelie mi aprivano il cuore e la mente...che nostalgia. Oggi è anche l'ottavo anniversario del SUMMORUM PONTIFICUM, vorrei ringraziare Benedetto
RispondiEliminaPer avere sdoganato questo vero tesoro della chiesa.
Neri
Che voleva dire Bergoglio,s.ra Luisa?
RispondiEliminaChe Dio accetta e perdona tutto!Anche il peccato piu` impuro, perche` e` misericordia!
Solo il pipistrello untuoso si ostina con la dottrina,il magistero,i dogmi...allontanandosi cosi` dal cuore del messaggio evangelico.
I semi sono stati gettati, ma , se non vogliamo che secchino e continuino a germogliare di piu', dobbiamo irrorarli con le nostre preghiere . Ogni giorno . Spesso siamo così tronfi e pieni di orgoglio da non accorgerci dei segni che Dio ci manda .
RispondiEliminaSarebbe ora che ognuno guardasse alle proprie colpe . Evitiamo i giudizi . Riposiamoci in Dio e preghiamo per i nostri Pastori
perche' sono i prediletti di lucifero .
http://gloria.tv/media/uywDXzsPG8U
A sostegno di quanto scrive Luisa.
RispondiEliminaScrive oggi Socci:
PICCHIANO ANCORA SUL PAPA (BENEDETTO XVI) E COLPISCONO LA MADONNA (MA TUTTI TACCIONO)
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Oggi un interessante articolo di Giulio Meotti fa notare un fatto molto interessante (e vergognoso).
Il giornale simbolo dell'ideologia laicista, il New York Times, mesi fa si rifiutò di pubblicare la vignetta di Charlie Hebdo in solidarietà con quel giornale, dopo la strage, perché rappresentava Maometto in lacrime con la scritta "Je sui Charlie".
Il direttore del NYT spiegò che "le immagini del Profeta offendono i musulmani". Così, sebbene quella vignetta non fosse affatto offensiva, non venne pubblicata.
Tale squisita sensibilità però non risalta verso i cattolici visto che in questi giorni lo stesso giornale ha pubblicato l' "opera" di un tizio, intitolata "Eggs Benedict", dove Benedetto XVI è stato ritratto con diciassettemila preservativi.....
NON SOLO. Meotti tornando ai mesi scorsi scrive: "Negli stessi giorni, il New York Times riproduceva l'opera di Chris Ofili 'La Santa Vergine Maria', la madre di Gesù ricoperta di feci e genitali"...
E' tutto orribile.
Ma prendiamo atto per l'ennesima volta che i cattolici - per la cultura laicista - sono cittadini di serie B e su di loro è permesso ciò che su altri non si può.
Soprattutto fa pensare che i media laici che osannano Bergoglio, poi si comportino così con la Chiesa.
E' proprio vero che "il mondo riconosce i suoi".
Evidentemente al NYT pensano che per attaccare la Chiesa Cattolica bisogna colpire papa Benedetto XVI e la Madre di Dio....
In vista del Sinodo di ottobre, contnuano (sembrerebbe) le rimozioni di gente "sgradita" alla nomenklatura rioplatense
RispondiEliminahttp://www.riposte-catholique.fr/perepiscopus/vatican/mgr-laffitte-debarque-du-conseil-pontifical-pour-la-famille
RispondiEliminaAl centro dell'altare? Quale altare? Forse al centro della "tavola" rivolta al popolo che ha sostituito protestanticamente l'altare nella Messa del NO?
Non confondiamo altari e tavole, per favore.
Oggi ricorre l`ottavo anniversario del SUMMORUM PONTIFICUM, Messa in latino lo ricorda così
RispondiEliminaE noi così:
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2015/07/7-luglio-2015-ottavo-anniversario-del.html
@ "Che Dio accetta e perdona tutto!Anche il peccato piu` impuro, perche` e` misericordia!
RispondiEliminaSolo il pipistrello untuoso si ostina con la dottrina,il magistero,i dogmi...allontanandosi cosi` dal cuore del messaggio evangelico."
Sono le parole con cui anonimo 7 luglio 2015 09:54 risponde a Luisa riguardo a...
Pregare perché «persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio lo possa trasformare in miracolo. E la famiglia ha bisogno di questo miracolo»."
o perchè
"il prossimo Sinodo possa trovare «soluzioni concrete alle molte difficoltà e importanti sfide che la famiglia deve affrontare nel nostro tempo». Dio, che può trasformare in miracolo anche ciò che a noi scandalizza o spaventa, «si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento»."
Se l'anonimo 7 luglio 2015 09:54, in quanto protestante, è allergico a dottrina, magistero, dogmi, ecco, per sua tranquillità, questa è una citazione estratta direttamente dalla Scrittura:
12 Gesù gli rispose: «E' stato detto: Non tenterai il Signore Dio tuo». 13 Dopo aver esaurito ogni specie di tentazione, il diavolo si allontanò da lui per ritornare al tempo fissato.
"Dio accetta e perdona tutto!Anche il peccato più impuro, perché e` misericordia!
RispondiEliminaSolo il pipistrello untuoso si ostina con la dottrina,il magistero,i dogmi...allontanandosi cosi` dal cuore del messaggio evangelico."
Caro Anonimo 9:54, leggendo il suo post mi tornano in mente le parole della Scrittura ""se il periodo (della grande apostasia) non venisse ridotto, nessuno si salverebbe". Il piano diabolico è molto sottile ed astuto, infatti. Nascondere l'apostasia, il tradimento di Cristo, dietro lo schermo della misericordia (come i terroristi islamici che mettono gli scudi umani di donne e bambini), in modo che nessuno possa professare la Verità senza apparire colpevole di lesa misericordia, di durezza di cuore, di malvagità. Un capolavoro di Lucifero, quindi, alla cui realizzazione si adoperano le massime autorità religiose. Ma loro se ne rendono conto, secondo lei? o siamo noi i visionari, quelli che hanno le allucinazioni spirituali? chi esercita il vero, sano "discernimento degli spiriti"?. Gradirei ricevere pareri, grazie. Pace e bene
@anonimo 7 luglio 2015 09:54
RispondiEliminagià lo sappiamo cosa vuol dire bergoglio di solito
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ma le bugie hanno le gambe corte....apro il cuore del Vangelo a caso e in Gv 3 leggo:
Gv 3, 18 Chi crede in lui non è condannato; ma chi non crede è già stato condannato, perché non ha creduto nel nome dell'unigenito Figlio di Dio.
Gv 3, 36 Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà la vita, ma l'ira di Dio incombe su di lui.
è curioso come nessuno noti la profondissima filosofia modernista (in senso strettissimo del termine) dell'esperienza religiosa e del culto come espressione di tale esperienza che permea le parole di Ratzinger. Veramente curioso che questo sfugga completamente
RispondiEliminaRingrazio chi ha prestato attenzione al mio commento che riportava le parole dette da Bergoglio:
RispondiElimina«persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio lo possa trasformare in miracolo. E la famiglia ha bisogno di questo miracolo»."
o perchè
"il prossimo Sinodo possa trovare «soluzioni concrete alle molte difficoltà e importanti sfide che la famiglia deve affrontare nel nostro tempo». Dio, che può trasformare in miracolo anche ciò che a noi scandalizza o spaventa, «si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento».
Ma insomma si rende conto che parla da papa, che le sue parole verranno riprese, basta vedere che sono quelle parole che Tornielli ha ripreso?
Lo so la mia domanda ha già la sua risposta ed è evidente, se ne rende perfettamente conto.
In questi tempi ante-Sinodo, vome verrà ricepito quel miracolo sedecente divino? Che senso e contenuto gli verrà dato?
Sarà un miracolo o il frutto di azioni meramente umane che di divino non hanno un bel niente?
Bergoglio non può non sapere come verranno recepite quelle parole, non può ignorare che alimenteranno quelle che sono ormai certezze, oramai chi non vive alla periferia ma vive già fuori dai confini, è convinto che che la misericordia slegata dalla dottrina travolgerà tutto sul suo passaggio, e oseranno dire, riprendendo il papa, che è il miracolo dell`amore.
Sopportare pazientemente le persone moleste,è una delle sette opere di misericordia spirituale.
RispondiEliminaL'interessante e tremendo di questa opera di misericordia è che mai un molesto si è reso conto della quantità di pazienza esercitata da chi l'ha sopportato. Sono quantità che solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, può soppesare e valutare. Gli uomini sopportati non sanno. Neanche immaginano.
Si parla a vanvera di tante cose, anche di Misericordia, mai delle opere di Misericordia corporale e Misericordia spirituale le uniche di cui, come uomini, possiamo parlare a ragion veduta.E andiamo discettando della Misericordia di Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo. Non solo ma la distribuiamo a chiacchiere a nome Suo e poi solo per certe categorie di feriti, vedi quelli che hanno il sesso e/o gender ferito (ospedale da campo).
E' chiaro che l'uomo ha una mente un po' più piccina di quella di Dio, Padre, Figlio, Spirito Santo,(scusate le ripetizioni, mi sembra urgente però chiarire sempre di che dio sto parlando, per evitare omogeneizzati)e fa quello che può. Quindi sopportiamoci i molesti con pazienza e rendiamo grazie per chi,senza mai dar fiato alle trombe, ci ha ricordato quello che i tempi esigevano non si dimenticasse.
Per quello he riguarda la mancanza di rispetto altrui nei confronti di Chi a noi è Sacro e Santo ci vedo una grave patologia al cui interno c'è il nemico di sempre. Bisognerebbe pregare con forza, tutti insieme. Ci sono schiere di uomini abitati da legione. E' inutile parlar loro, dialogare e simili. Preghiera, guidata da sacerdoti. Queste intenzioni all'acqua di rose,per cui preghiamo sono senza vigore, senza cuore,sono alla fine di acqua stantia.
Vedi RIC, il NYT conosce la verità...
RispondiEliminaIl Papa è Benedetto XVI. L'odio è contro la Chiesa Cattolica.
Evidentemente l'altro non è ciò che odiano, ne' come ruolo, ne' come appartenenza.
@Luisa
RispondiElimina"Bergoglio non può non sapere come verranno recepite quelle parole,"
Luisa, Lei è troppo gentile :-)
Egli non può ignorare, perché lo fa apposta!
Continua con questo stile a quasi tutte le omelie di S.Marta!
Non fa altro che preparare continuamente il terreno con frasette allusive disseminate qua e là, dove la misericordia è chiaramente strumentale al suo progetto modernista di smantellamento forzato della Catholica.
Eppure c'è chi non riesce a vedere!
Quando al termine del sinodo darà il suo responso come "papa", lo farà in modo che chi ama tenere le fette di prosciutto sugli occhi possa continuare a farlo sentendosi un vero cattolico, in quanto in unità col vdr: "ubi Simon ibi ecclesia"
Sono d`accordo con lei, Marius( non che io sia troppo gentile:)), è per questo che chi si sforza di uscire dalla fiumana di parole di Bergoglio quelle che sono in linea con la Dottrina dovrebbe avere la correttezza e coerenza di segnalare quelle che cozzano con la Dottrina, alcune sono ambigue, soggette a interpretazioni varie e variabili, ma altre sono palesamente fuori dal seminato, se oso dire così, impossibile non rendersene conto, e quelle esternazioni vanno tutte nel senso di prepararci ad una soluzione che pretenderà non andare contro la Dottrina ma che in realtà la vanificherà.
RispondiEliminaUna trovata-strategia gesuitica insomma.
16.13. la filosofia modernista ce la vedi solo tu, è un discorsino di ringraziamento, non un trattato di teologia sull'esperienza religiosa e del culto, non stiamo a cavillare, nel mare magnum di stupidaggini ed eresie vere e proprie, vedasi Gargano cosa riesce a scovare riguardo al divorzio che sarebbe stato auspicato da Cristo stesso, queste poche parole sono oro di coppella. Il Signore ascolta tutte le preghiere, anche quelle singole e più umili, sennò tanto vale andare al mare.
RispondiEliminaRATZINGER MODERNISTA? L'Anonimo che ha sottolineato la presenza di un'impostazione al fondo modernista in Ratzinger, temo abbia ragione.
RispondiEliminaI modernisti intendono la religione soprattutto come "esperienza religiosa" individuale, in modo del tutto soggettivo. A loro la fede come adesione del nostro intelletto alla verita' rivelata non sta bene, sembra intellettualistica, arida. Vi oppongono lo "slancio vitale" (Pascendi), grazie al quale interpretano storicisticamente il dogma. Le verita' del Cristianesimo percepite sentimentalmente attraverso la musica sacra di Mozart? Non discuto, si tratta di esperienze personali. Il grandissimo Mozart, pero', oltre a Messe non componeva anche opere a sfondo esoterico, anzi massonico? Gli piacevano le donne e aveva il vizio del gioco, scriveva per chi lo pagava meglio. Esperienza personale per esperienza personale, nella musica "sacra" composta da Mozart, per quanto bella, l'afflato mistico, lo slancio della fede che grazie all'arte si innalza nei cieli, io non sono mai riuscito a coglierlo. Sara' che la mia competenza musicale e' limitata.
E siamo sicuri che il concetto base della liturgia debba essere la "partecipazione actuosa" di tutti i fedeli? Quest'idea si accorda con quanto scrisse Pio XII nella "Mediator Dei"?
Uno degli agenti del ritorno del modernismo, a partire dagli anni Venti, e' stato proprio il Movimento Liturgico, che rapidamente devio' dall'impostazione originale, per orientarsi verso la messa in volgare, lo sperimentalismo, etc. Nella rivalutazione della liturgia della Messa VO, anche ai fini di "arricchire" quella del NO [sic], il taglio "modernista" si vede (oltre che in un certo storicismo) anche nel fatto che il VO sembra ripreso e rivalutato soprattutto per soddisfare la sensibilita' di coloro che vi erano ancora attaccati, non perche' la liturgia del VO fosse teologicamente piu' sicura (non quindi per una questione di fede, ma di sensibilita', da rivalutare anche (forse) per porre un freno alle aberrazioni del NO).
Ma Ratzinger, dopo il famoso motu proprio, la Messa VO l'ha mai celebrata? A quanto se ne sa, sembra di no. E perche' no? Ve lo siete mai chiesti? Era solo paura delle reazioni dei vescovi, in gran maggioranza ostili alla sua apertura?
persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio lo possa trasformare in miracolo. E la famiglia ha bisogno di questo miracolo
RispondiEliminanon è altro che l'apertura alle coppie omosessuali e i "divorziati risposati" - che ai pochi cattolici rimasti, appunto, sembra (ancora) imputo e ci scandalizza e ci spaventa - affinché si trasformassero miracolosamente in una "famiglia".
Il tutto impossibile sotto il pontificato di S.S. Benedetto XVI, la quale, invece di percuotere all'epoca il disobbediente Bergoglio con il bastone da vero pastore, ha dato le dimissioni e aperto la strada al disastro che stiamo vivendo.
A un passo dal rompete le righe per tutti i cattolici , con annessa distruzione del papato (il vero obbiettivo di Bergoglio)..., ci regala l'emerito sta botta di mondanità. Se è vero che è sempre un piacere sentirlo, è altrettanto vero che aumentano i dubbi sull'igravescentem aetate...,
RispondiEliminaIl papa emerito parla di Giovanni Paolo II: "Con il suo esempio vivo egli ci ha anche mostrato come possano andare mano nella mano la gioia della grande musica sacra e il compito della partecipazione comune alla sacra liturgia, la gioia solenne e la semplicità dell’umile celebrazione della fede."
RispondiEliminaVe li siete forse dimenticati gli show organizzati in giro per il mondo con al regia di Piero Marini?
Una riflessione in generale e anche una risposta ad Anonimo 18:45: la filosofia modernista ce la vedi solo tu, è un discorsino di ringraziamento, non un trattato di teologia sull'esperienza religiosa e del culto.
RispondiEliminaE' vero che era un semplice discorso, ma non manca di essere rivelatore.
Non avevo il tempo di commentare come avrei voluto. Ma speravo che qualcuno raccogliesse quella mia iniziale, sia pur per forza di cose sbrigativa, affermazione che esso ci offre molte e chiavi di lettura per nulla inattese.
Tra quelle chiavi di lettura come non riconoscere quell'afflato conciliare secondo cui, scopo della musica sacra sembrerebbe far cantare l’assemblea celebrante, piuttosto che accompagnare ed arricchire l'azione sacra del sacerdote in persona Christi? Così come appare accentuato, tra le "scaturigini" della musica sacra l'"incontro" e l'"esperienza"...
E dunque mi pare opportuno verificare come si esprimeva Pio XII:
"... Per questo la chiesa deve con ogni diligenza provvedere a rimuovere dalla musica sacra, appunto perché questa è l'ancella della sacra liturgia, tutto ciò che disdice al culto divino o impedisce ai fedeli di innalzare la mente a Dio.
E, infatti, in ciò consiste la dignità e l'eccelsa finalità della musica sacra, che cioè per mezzo delle sue bellissime armonie e della sua magnificenza apporta decoro e ornamento alle voci sia del sacerdote offerente sia del popolo cristiano che loda il sommo Dio eleva i cuori dei fedeli a Dio per una sua intrinseca virtù rende più vive e fervorose le preghiere liturgiche della comunità cristiana, perché Dio uno e trino da tutti possa essere lodato e invocato con più intensità ed efficacia. Per opera della musica sacra, dunque, viene accresciuto l'onore che la chiesa porge a Dio in unione con Cristo suo capo; e viene altresì aumentato il frutto che i fedeli, stimolati dai sacri concenti, percepiscono dalla sacra liturgia e sogliono manifestare con una condotta di vita degnamente cristiana, come dimostra l'esperienza quotidiana e confermano molte testimonianze di scrittori antichi e recenti. Sant'Agostino, parlando dei canti "eseguiti con voce limpida e con appropriate modulazioni", così si esprime: "Sento che le anime nostre assurgono nella fiamma della pietà con un ardore e una devozione maggiore per quelle sante parole, quando sono accompagnate dal canto, e tutti i diversi sentimenti del nostro spirito trovano nel canto una loro propria modulazione, che li risveglia in forza di non so quale occulto, intimo rapporto".
Da qui facilmente si può comprendere come la dignità e l'importanza della musica sacra sia tanto più grande, quanto più da vicino la sua azione riguarda l'atto supremo del culto cristiano, cioè il sacrificio eucaristico dell'altare. Essa, dunque, nulla può compiere di più alto e di più sublime dell'ufficio di accompagnare con la soavità dei suoni la voce del sacerdote che offre la vittima divina, di rispondere gioiosamente alle sue domande insieme col popolo che assiste al sacrificio, e di rendere più splendido con la sua arte tutto lo svolgimento del rito sacro. Alla dignità di questo eccelso servizio si avvicinano poi gli uffici che la stessa musica sacra compie quando accompagna ed abbellisce le altre cerimonie liturgiche, e in primo luogo la recita dell'Ufficio divino nel coro. Questa musica "liturgica", perciò, merita sommo onore e lode.
(Pio XII: enciclica Musicae sacrae disciplina, 1955)
@Luisa sulle 2 frasi
RispondiElimina__«persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio lo possa trasformare in miracolo. E la famiglia ha bisogno di questo miracolo»."
__"il prossimo Sinodo possa trovare «soluzioni concrete alle molte difficoltà e importanti sfide che la famiglia deve affrontare nel nostro tempo». Dio, che può trasformare in miracolo anche ciò che a noi scandalizza o spaventa, «si avvicina sempre alle periferie di coloro che sono rimasti senza vino, di quelli che hanno da bere solo lo scoraggiamento».
Prese da sole, parrebbero avere un significato, ma poi nella vaghezza e sommandole ad altro, e osservandole bene bene, vogliono dire tutt'altro.
Letteralmente: Ciò che non tanto "ci sembra" impuro, ma è davvero impuro, secondo la legge di Dio, al di là del fatto che ci scandalizzi ancora o ci spaventi o meno, Dio lo può trasformare in miracolo?
Quale sarebbe il miracolo? che ciò che è impuro oggi divenga puro, o sia dichiarato puro? Il miracolo odierno sarebbe chiamare male il bene?
Su questo modo di procedere, Dio ha già parlato con un oracolo chiaro:
Isaia 5,20
Guai a coloro che chiamano
bene il male e male il bene,
che cambiano le tenebre in luce e la luce in tenebre,
che cambiano l'amaro in dolce e il dolce in amaro.
Quindi non pare questa la via......Questo non è possibile, se non in un solo modo:
Chi commette l'impurità, a un certo punto la smette, si pente, cambia vita e si santifica. Questo è il miracolo di Dio, la conversione dei cuori,
ma non è miracolo che Dio dichiari oggi puro ciò che è sempre stato impuro.
tornando al tema del post, dall'anonimo poco sopra 7 luglio 2015 20:09
RispondiElimina"E siamo sicuri che il concetto base della liturgia debba essere la "partecipazione actuosa" di tutti i fedeli? Quest'idea si accorda con quanto scrisse Pio XII nella "Mediator Dei"?"
la musica sacra infatti non è per far cantare tutti i fedeli, in cerca di una loro partecipazione fisica: serve casomai la partecipazione spirituale, non tanto quella canora;
però la partecipazione spirituale deve discendere da un atteggiamento interiore, da una scelta e una consapevolezza sacra, e non dall'intonare canzoni;
infatti vero scopo della musica sacra è la celebrazione e l'adorazione (non dell'assemblea, che canta se stessa, celebra se stessa e si autocompiace della propria cooperazione alla salvezza) di Cristo che si dona incomparabilmente.
La vera musica sacra poi, accompagnando il rito e sottolineando il Santo Sacrificio, oltre a dare gloria a Dio, veicola anche insegnamenti incomparabili in chi assiste.
Per cui, certo, ci sono differenti atteggiamenti e anche intenzioni nella modalità VO e in quella odierna.
Aggiungo che anche per me ha comunque senso la critica all'ispirazione vera per es. di Mozart.
M fu sicuramente figura complessa e poliedrica quanto nemmeno lui forse pensava di essere.Certamente scrisse tanto,a volte solo per “mangiare”,a volte anche per compiacere i protettori,certo anche massoni (vedi Il Flauto Magico).L’artista “libero” di stampo romantico era ancora da venire.Ma la sua ispirazione più profonda ed autentica (penso al Requiem,quando malato sapeva di essere prossimo alla morte,consapevole che lo stava componendo anche per sé stesso),ci ha lasciato pagine sublimi e,mi permetto nella mia ignoranza,profondamente cristiane. Vere nella loro Bellezza e belle nella loro Verità,per parafrasare un po’ l’Emerito.
RispondiEliminaSL
Su Radiospada un commento di Mattia Rossi
RispondiEliminahttp://radiospada.org/2015/07/qualche-parola-sullultimo-discorso-di-benedetto-xvi-di-mattia-rossi/
Su Radiospada un commento di Mattia Rossi
RispondiEliminahttp://radiospada.org/2015/07/qualche-parola-sullultimo-discorso-di-benedetto-xvi-di-mattia-rossi/
sull'art. di Mattia Rossi, che nota che il citato Bach è straordinario musicista, comunque protestante, che musicava Lutero.
RispondiEliminaNessuno s'è messo a notarlo prima, fondamentalmente perchè nella chiesa postconciliare Bach si suona per tutta la chiesa cattolica, e nelle feste principali.
Anche Haendel s'è per questo. E pure canti dei battisti americani, "amazing grace" compresa.
Non che non ci debba essere nulla di strano, lo strano c'è, è che è uno strano ormai dato per assodato da 50 anni.
Infatti l'alternativa pare: o le canzonette postconciliari con le chitarre, con testi spesso veramente dubbi; o la "tradizione" protestante.
Questo deriva da un atteggiamento del concilio, che è lo stesso sulle versioni/traduzioni bibliche: "se un testo che appartiene alle "assemblee riformate" o ai "fratelli separati" viene giudicato congruo, la chiesa cattolica può usarne perchè appartiene a lei come unica chiesa di Cristo mentre quelle sono comunità ecclesali con molti valori comunque cristiani" "anche se la pienezza subsistit in" solo la Chiesa cattolica". Da lì s'è aperta la porta a ogni "prestito", che diventa in quantità così ingente da obnubilare per uso e quantità la stessa nostra Tradizione fondante.
Gli show di GPII con l'accurata regia di PM sono nulla in confronto alla disgustosa latrìa di cui è oggetto il vdr, specie in questa scampagnata sudamericana, si agitano tra persone in delirio crocifissi a cui è stato tolto il Signore ed al suo posto c'è il vdr in tutte le salse.....ultimissima : Bugnini era un uomo di papa Pacelli, quindi i bachi già si manifestavano ancor prima del famigerato Vat2......non praevalebunt!
RispondiEliminaRingrazio Josh per la sua riflessione sulle frasi papali, è mio parere che quelle frasi nel clima attuale pre-Sinodo possono aver solo un senso ed è quello che fa di questo papa colui che rivoluzionerà la Chiesa, a chi basteranno 4 anni per compiere la sua opera (dixit un suo collega cardinale dopo il 13 marzo), un opera senza ritorno possible (dixit sempre lo stesso).
RispondiEliminaOggi si chiama male il bene e bene il male ma come stupirsi quando il papa stesso ha detto che quel che conta è la nozione che la persona ha del bene e del male, "che ciascuno ha una sua idea del Bene e del Male e deve scegliere di seguire il Bene e combattere il Male come lui li concepisce. Basterebbe questo per migliorare il mondo».
Oggi si svendono la Dottrina, i Dogmi, la Parola del Signore deve piegarsi ai desideri del mondo, oggi sono i desideri umani a dettar legge, se sono impuri no problem... resteranno tali, nessuna incitazione al "va e non peccare più" così duro e insopportabile per i poveri umani, no, ti perdono e continua a vivere come prima, tanto il Signore perdona sempre e tutto, mai giudica e nulla chiede in ritorno....non ci son limiti alla sua misericordia, è perfino capace di compiere il miracolo di chiamare puro quel che è impuro, non quel che sembra impuro quel è impuro.
E invece come ben dice Josh.
"Quindi non pare questa la via......Questo non è possibile, se non in un solo modo:
Chi commette l'impurità, a un certo punto la smette, si pente, cambia vita e si santifica. Questo è il miracolo di Dio, la conversione dei cuori,
ma non è miracolo che Dio dichiari oggi puro ciò che è sempre stato impuro.
Qualcuno ha ricordato il "carnevale" liturgico che accompagnava a volte o quasi sempre i tanti viaggi di GPII. Non partecipo' a liturgie o comunque a cerimonie con gli adoratori di Shiva, con i seguaci del Voddo in Benin, non c'e' una foto che lo vede in Polinesia ad una cerimonia (liturgica?) cui parteciparono anche donne a seno nudo, secondo i costumi locali? L'Emerito ha ricordato l'art. 144 della SC che raccomanda di mantenere la musica sacra. Pero' l'art. 119 sulla musica sacra nella Missioni dice: "In alcune regioni, specialmente missioni, si trovano popoli con una propria tradizione musicale, la quale ha grande importanza nella loro vita religiosa e sociale. A questa musica si dia il dovuto riconoscimento e il posto conveniente tanto nell'educazione del senso religioso di quei popoli, quanto nell'adattare il culto alla loro indole, a norma degli articoli 29 e 40 [della SC]".
RispondiEliminaCosi' abbiamo avuto in Vaticano sotto GPII esibizioni del culto adattato ai popoli africani con tam tam e danzatrici in S.Pietro. O forse non ricordo bene? Mons. Lefebvre, grande missionario, non concedeva nulla alla sensibilita' locale, insegnava ai neri il canto gregoriano in latino, che essi cantavano in modo magnifico.
Ho appena letto l`articolo di Mattia Rossi, ebbene se dicendo quanto e come mi mancano la semplicità e la cristallina purezza del pensiero e del linguaggio di Benedetto XVI, sono stata vittima della canicola che mi ha fatto farneticare, credo di poter dire che non ne è esente nemmeno la lettura che Rossi fa del discorso di Benedetto XVI , una lettura parziale e faziosa.
RispondiEliminaNon considero affatto che Benedetto XVI sia al di sopra di critiche, io stessa non mi son mai privata di esprimere certe mie perplessità e di porre certe domande che son rimaste senza risposta, ma è al limite del disgustoso ( se non vomitevole per riprendere un termine usato da Rossi) che non si possa dire qualcosa di positivo, esprimere sentimenti benevoli verso Benedetto XVI, testimoniare affetto e riconoscenza, senza farsi aggredire e anche offendere dai paladini di turno pronti a ristabilire la "verità".
Che siano dei progressisti, o cloni di Tornielli, al limite posso infischiarmene, ma che siano persone che si presentano come difensori della Tradizione, della vera fede, e della Messa Antica, mi lascia basita, e modero i termini.
Devo ricordare a quei "paladini della Tradizione" e della Messa Antica a chi devono il Summorum Pontificum?
Ad esempio sottoscrivo in toto queste parole di Benedetto XVI:
«la qualità della musica dipende dalla purezza e dalla grandezza dell’incontro con il divino, con l’esperienza dell’amore e del dolore».
Ebbene Rossi parla di "sensazioni" quando Benedetto parla di "purezza e grandezza dell`incontro con il Signore", solo chi è farcito da pregiudizi può a quel punto avere una lettura distorta e faziosa del pensiero di Benedetto XVI.
E mi fermo qui.
Grazie a te, Luisa, per l'opportunità di riflessione.
RispondiEliminaNon so se sono riuscito a dire fino in fondo, perchè ci sono sempre mille implicazioni delle parole.
Vedi, la frase di B.
"«persino quello che a noi sembra impuro, ci scandalizza o ci spaventa, Dio lo possa trasformare in miracolo."
pare adombrare l'idea dell'azione provvidenziale di Dio: la concezione anche lecita secondo cui la Provvidenza con la sua Sapienza infinita può trarre, da mali umani, beni secondo la volontà divina:
questo è possibile, Dio lo fa anche, ma come?
Solo se si resta in Comunione, obbedendoGli, e allontanandosi dal peccato,
non sdoganandolo come cosa permessa o peggio come conquista da premiare, perchè questo diverrebbe farsi beffe della Provvidenza.
Come sempre, questa non accessoria "parte 2" manca da tanti discorsi più o meno magisteriali, così che ognuno se li rigira a piacimento o si legittima la logica al ribasso.
Luisa,
RispondiEliminasono d'accordo con te. BXVI non era, non è, perfetto. Solo Nostro Signore lo è.
MA dopo di lui, le deluge...
Forse il mistero della sua abdicazione sta proprio in ciò: di fronte al deluge i veri cattolici si sveglieranno, i falsi se ne andranno col deluge, un bel po' di pulizia. E dopo la marea, si riparte e si ricostruisce.
RR
RR quando passerò da Milano, una cena da Giannino te la offro volentieri, ma che non ci sia Galliani nei dintorni......sì, anch'io penso che l'abbia fatto per squarciare il velo che ci impediva di vedere bene, chi resta resta perché è saldo, per gli altri posti liberi ovunque, in fondo il seguire Cristo fedelmente non è roba per lukewarm.....caldo a Milano? Qua siamo in alto, c'è una bella arietta, giù c'è il mare, anche se non si vede per la cappa di canicola, il cielo sembra di metallo giallastro fuso. Anonymous.
RispondiEliminaSi continua a litigare sul bicchiere lasciato da Benedetto XVI, se pieno o vuoto o meglio sino a che punto sia rimasto pieno e sino a che punto vuoto. Per comodita' dei discutenti provo a fare una lista (provvisoria) dei meriti e demeriti dell'Emerito, cercando di essere il piu' obiettivo possibile, senza guardare ad esperienze personali, p.e. di persone che devono a lui il ritorno alla fede.
RispondiEliminaMERITI : 1. Diventando Papa ha bloccato la nomina di Bergoglio gia' all'epoca in pectore a diversi cardinali, si dice. 2. Ha ricondotto inizialmente il Papato ad uno stile piu' sobrio e dignitoso dopo le teatralita' continuate del predecessore. 3. Ha cercato di far valere alcune verita', soprattutto in due direzioni: - la critica all'Islam - la critica alla degenerazione del mondo moderno (la sua ripetuta critica del "relativismo dei valori" che ci affligge). 4. Ha cercato di far pulizia nel clero, silenziando, sospendendo e cacciando. Il predecessore (non vorrei sbagliarmi) era stato inerte o quasi. Fu l'Associated Press a rivelare che negli ultimi due anni di Pontificato aveva messo sotto processo e cacciato quasi 400 sacerdoti corrotti. Continuava l'opera di quando era Prefetto della Congreg. per la dottr. della fede. 5. Ha cercato di porre un freno agli abusi nella liturgia del NO, a cominciare dalla faccenda del "per tutti" indebita resa del "per molti" del testo latino. 6. Ha emanato il m.p. "Summorum Pontificum", che, se non erro, "liberalizza" il rituale antico di tutti i Sacramenti e degli Esorcismi. 7. Ha rimesso la scomunica ai "lefebvriani". 8. Ha anche accennato ad alcune critiche al Vaticano II.
Questa una lista provvisoria. Se qualcuno vuole, puo' aggiungere qualcosa. Adesso preparo la lista dei demeriti, che pur ci sono stati, dobbiamo guardare in faccia alla realta'. Dico subito che per me, come per molti altri, il demerito maggiore e' stato l'abdicazione, che non doveva fare, in nessun modo. Ma perche' non ha picchiato duro sull'opposizione interna che aveva? Vedi "Vatileaks" e dintorni...IL fatto e' che, da quando il papato per colpa di Giovanni XXIII ha rinunciato a condannare gli errori, e' come se il Vicario di Cristo avesse rinunciato ad esercitare la summa potestas iurisdictionis che NS gli conferisce. Cio' indebolisce tutta l'azione papale, viziata per di piu' oggi da una nozione spuria di collegialita', quella di LG 22.2.
Forse temeva lo scisma, e di passare alla Storia come il papa che aveva definitivamente perso la Germania alla cattolicita'...
RispondiEliminaOppure lo hanno convinto che tutta la Press mondiale era contro la Chiesa per colap sua, l' odiato Tedesco ( a giudicare dall' ultimo NYtT, o meglio JYT, non mi sbaglio almeno su questo punto. Hhanno proprio un riflesso condiizonato, in certi ambienti: come annusano la germanicita' , subito scatta l' insulto pesante, la laidota', il debasement sessuale) . O anche l' inchiesta da lui comissionata ai due cardinali rivelava reati e crimini tali in Curia, da non essersela sentita di concludere lui la vicenda, O ancora lo stavano veramente avvelenando, e ha pensato: " abdico, resto vivo, posso servire ancora". Forse non credeva che avrebbero riscelto Bergoglio. Che NOn e' stato fatto cardinale da lui, e che lui NON ha chiamato a responsabilità' a Roma o anche in Sudamerica.
Non lo so.
Infine, rcome ho già scritto, qualcuno dall' oltretomba di fuoco in cui personalemnte mi auguro che sia( rispondero' a NS di questo mio pensiero, am solo a Lui) ha usato le arti maligne del suo Padrone per " tramparlo" ( dall' inglese " to tramp")
Rr
PS: Anonymous, se non mi sciolgo prima, grazie per l' Invito. Ma che c' hai contro Galliaini, non sarai per caso uno sporco juventino?
Io sono agnostico, quindi al di fuori di ogni disputa, per come la vedo io Benedetto 16 è stato abbattuto dal fuoco amico, un fuoco incrociato che non gli ha lasciato scampo, a confronto la campagna feroce e diffamatoria esterna, che peraltro continua anche adesso, era dilettantismo vero e proprio, uno scopo si erano prefissi i pupari e l'hanno ottenuto, magari con 8 anni di ritardo, ma ce l'hanno fatta, sbaglio o sono ancora tutti lì? Io non mi aspetto interventi extra, osservo e vedo come si svolge la situazione, da lontano la vedo bene per i rapporti coi potentati che comandano, fossi un vero fedele, mi preoccuperei per la inconsistenza in cui si è ridotta la chiesa, poi per coloro che hanno fede, si dovrebbe confidare nell'aiuto di Cristo, non è così? Che ne è stato dei famosi papa boys o sentinelle del mattino? Parevano legioni, sono scomparsi nel nulla e io ne conosco tanti che adesso si adeguano a normative che mi paiono in contrasto coi dogmi del cattolicesimo, sarà che io non frequento chiese se non sporadicamente, ma francamente sono sconcertato da certi comportamenti, forse non capisco niente, ma sono perplesso.Scusate per lo spazio rubato e per l'intrusione in un campo non mio.
RispondiEliminaRispondevo a Luisa, parafrasando il vdr con sue canzonature relative si tradizionali,ossia i veri Cattolici, e riprendendo la scellerata intenzione di preghiera del mese di giugno dell'Apostolato della preghiera.Stop.
RispondiEliminaProtestante?
Messa Tridentina,10 Comandamenti,Vangeli,San Paolo,Catechismo di S.PioX,S.Francesco di Paola,S.Alfonso M. de' Liguori,don Dolindo Ruotolo...i miei riferimenti.
RispondiEliminaIL BICCHIERE MEZZO VUOTO LASCIATO DA B. XVI
DEMERITI. (Speriamo che qualcuno non si adonti e cominci a gridare alla mancanza di rispetto. Qui si cerca solo di essere il piu' possibile obiettivi).
1. La faccenda del Limbo. Lascio' che si organizzasse un Convegno di teologi sostanzialmente contrari a quest'antica dottrina (non "definita") e non prese posizione. Tutta la stampa internazinale, non smentita, scrisse che la dottrina del Limbo non era piu' acceettata nella Chiesa. 2. Salvo errore, ha sostenuto che le realta' dell'aldila', soprattutto Purgatorio e Inferno, sarebbero delle condizioni spirituali delle anime ma non dei luoghi, anche se sovrannaturali. Nozione riapparsa con Bergoglio, mi sembra. 3. La critica all'Islam e' rimasta ad uno stadio iniziale, rientrata in pratica dopo che tutti gli erano saltati addosso. Era comunque una critica che non andava alla radice di quella falsa religione, non entrava nel campo della "rivelazione" maomettana, del suo inesistente fondamento. 4. E come avrebbe potuto spingersi cosi' a fondo? Una (doverosa) critica radicale dell'islamismo avrebbe praticamente reso impossibile il "dialogo" e avrebbe contraddetto il Vaticano II. 5. Ratzinger, nonostante lo stile piu' sobrio, la riforma di abusi liturgici e non, le concessioni alla Tradizione, ha continuato nelle linee maestre dei suoi predecessori. Quindi: dialogo, ecumenismo, Giornata di Assisi, preghiera nella moschea di Istanbul, unico Dio per le tre grandi religioni monoteistiche etc. Questa corsa verso la dissoluzione del cattolicesimo e' continuata come prima. 6. Nei confronti dell'Ebraismo sembra soffrire di un complesso di colpa in quanto tedesco, per via dell'Olocausto. Non vorrei sbagliarmi, ma sembra aver legittimato in qualche modo l'attesa ebraica del Messia, come se potesse esser ancora valida, e aver contribuito anche lui all'idea di Auschwitz quale "luogo teologico" ossia alla prospettiva diffusa da certo messianesimo ebraico attuale, di Israele intero quale "servo sofferente" (Isaia), non tanto per redimere l'umanita' ma a causa dell'odio che gli porterebbero i Gentili. Prospettiva chiaramente inaccettabile. 7. NOn si e' opposto alla tendenza "giudaizzante" nella Chiesa, inaugurata dalla "Dei Verbum", che sembra mettere sullo stesso piano Antico e Nuovo Testamento, contrariamente alla Tradizione, favorita dall'inclusione assurda (perche' costante) di un brano dell'AT nelle letture della Messa del NO. 8. NOn ha sviluppato alcune sue timide critiche al Concilio, non ha voluto lasciar aprire un dibattito di esperti sul Concilio ed anzi lo ha ingessato con la teoria della "riforma nella continuita'" quale vero e proprio dogma ermeneutico. 9. Non ha mai celebrato la Messa VO (del "rito straordinario"). 10. L'abdicazione. 11. Si nota in lui, dispiace dirlo, una certa vanita' da "accademico": in pensione, cura sicuramente anche l'edizione delle sue opere complete. Mentre sta succedendo quello che sta succedendo, nella Chiesa e nella societa'! Mentre l'Islam piu' feroce non fa altro che far proseliti e avanzare sempre di piu' "verso Roma", per ammazzare il Papa e conquistare la Citta' Eterna! Mentre i cattolici diminuiscono vistosamente ogni giorno in tutto il mondo!
11. Beh, se e' " in pensione", non può tuonare contro l' Islam. Quando ha cercato d far ragionare sull' Islam, a Ratisbona, l' han divorato, in Vaticano prima che altrove. Ed allora era Papa "effettivo" . Se parlasse ora, specie di fronte ai silenzi o alle timide dichiarazioni del VdR, che succederebbe?
RispondiEliminaNon chiediamogli troppo, ora. Semmai prima si, ora non più.
Rr
su una parte del punto 6 commento 8 luglio 2015 21:56
RispondiElimina"ossia alla prospettiva diffusa da certo messianesimo ebraico attuale, di Israele intero quale "servo sofferente" (Isaia), non tanto per redimere l'umanita' ma a causa dell'odio che gli porterebbero i Gentili. Prospettiva chiaramente inaccettabile."
L'ebed-Jhwh, cioè "Servo del Signore" del cap. 42 di Isaia, presentato da Dio come: "Ecco il mio Servo...", riappare nel cap. 49 e afferma: "il Signore dal seno materno mi ha chiamato...; mi ha plasmato suo Servo dal seno materno". È ancora il Servo a parlare nel cap. 50: il suo volto è di un perseguitato: flagellato sul dorso, aggredito con sputi, torturato con lo strappo della barba.
Infine, il cap. 53 di Isaia parla della sua passione, morte e glorificazione. Si sovrappone perfettamente a Gesù, è Gesù profetizzato, Messia sofferente e glorioso.
Tra gli studiosi ebrei ovviamente pur di non riconoscervi Cristo, c'è chi ha pensato a un secondo Mosè che avrebbe guidato Israele verso la libertà piena. Chi ha pensato a Zorobabele, chi ha visto nel Servo del Signore lo stesso popolo di Israele...
Invece addirittura le parole del battesimo di Gesù al Giordano, scendono dal cielo e riecheggiano ancora una volta proprio la presentazione divina del Servo del Signore: "Questi è il Figlio mio prediletto, nel quale mi sono compiaciuto" (Matteo 3,17); "Ecco il mio Servo di cui mi sono compiaciuto" (Isaia 42,1). Finalmente si dichiara che il Servo Gesù è il Figlio. Non è più solo il Messia, ma anche il Figlio di Dio, il Redentore. L'ebed-Jhwh è solo Cristo, e le altre letture parziali sono evidentemente da rigettare.
Prendiamo atto della sentenza di condanna : la bilancia dei demeriti pesa molto piu' della bilancia dei meriti .
RispondiEliminaP.S. Gli ex " Amici di Dio " degradati a " servi " sono stati piu' di 800 . Dio sa
Ah dimenticavo : i lupi travestiti da agnelli furono sollevati senza tanta tromba come previsto dalla carita' .
RispondiElimina( Prego aggiunga ai demeriti .)
RispondiEliminaMERITI E DEMERITI ...DELL'EMERITO
Ho cercato di fare un bilancio, il piu' possibile obiettivo. Non va letto come il tentativo di emanare una "sentenza di condanna" nei confronti di Ratzinger. Sarebbe stata superbia da parte mia. Ai "meriti" del resto, si puo' anche aggiungere qualcosa, volendo. E andiamo a pari, allora. Non e' questione di numeri, di quantita'. Certo, lo sconcerto provocato dalla sua abdicazione e' stato profondo, non posso negarlo. E come non esser sempre piu' sconcertati dalla perdita di contatto con la realta, che sembra affliggere l'Emerito? Ma questo ottundimento del giudizio e' da tempo presente in tutta la Gerarchia o quasi. Altrimenti avrebbe smesso da tempo di praticare l'ecumenismo e di correre dietro agli pseudovalori del mondo. Nei confronti dell'islam non si rendono conto, ne' Francesco ne' Ratzinger, che, nella sua fase attuale, esso mira alla conquista violenta, come ai tempi di Maometto, e con una strategia che bisogna riconoscere spregiudicata e intelligente nella sua efferatezza, basata soprattutto sul terrore, arma vincente contro popoli corrotti come siamo diventati noi occidentali. Le minacce continue di conquistare Roma (ammazzando tutti e due i Papi, si presume, il vigente e l'Emerito) sono da prendere con la massima serieta', la comunita' maomettana in Italia ammonta ormai a quasi due milioni di persone, piu' che sufficiente per conquistare il potere e sottometterci tutti, governati come siamo dai ben noti cuor di leone, civili o ecclesiastici che siano.
Propongo di dimenticare Ratzinger e di non perder tempo con inestricabili questioni procedurali sull'elezione di Bergoglio. Guardiamo avanti. Sviluppiamo quello che c'e'di positivo nell'opera dell'Emerito, il migliore dei Papi postconcilio, a cominciare dalla "restituzione" della Messa VO, punto chiave per la Rinascita (infuturo) della Chiesa. Un altro punto da sviluppare sono le sue (ancora timide) critiche al Concilio. Bisogna insistere sulla battaglia dottrinale e sulla mobilitazione dell'opinione diciamo cosi' "devota" e "intransigente" in occasione del Sinodo sulla Famiglia di Ottobre, un evento decisivo per il futuro della Chiesa, a mio modesto avviso.
In effetti qui non si tratta di ergerci a giudici nello star lì a fare il computo di "meriti" e/o "demeriti".
RispondiEliminaAbbiamo a che fare con un papa dalla 'mens subtilis', dalla vasta cultura, di grande delicatezza e spessore umano e sensibilità spirituale. Il tutto, però, maturato in un contesto modernista e intriso di elementi novatori fatti passare per 'continuità' con un'abile costruzione dialettica che abbiamo più volte esaminato. Insieme alle 'perle' non abbiamo potuto ignorare i 'bachi', con non poco dolore e non meno delusione man mano che emergevano da scritti e comportamenti.
Certo, nulla ha che vedere con la rivoluzione cui assistiamo sgomenti ma non muti, che presenta aspetti inediti che forse non sono nelle sue corde; ma non si può dire che Ratzinger non vi abbia contribuito, se non altro con diversi prodromi per concludere con le sue dimissioni e col suo atteggiamento attuale che ben può far pensare ad un assenso e alla consapevole compresenza di "due papi": primo, inedito, stralunante esempio di "papato bifido... Potete dire quello che vi pare, a questo non abbiamo risposta. Sarà solo la storia, nelle mani del Signore e col suo aiuto, a dare le risposte che ora non abbiamo; ma questo non significa che dobbiamo foderarci occhi e orecchie e smettere di porci interrogativi per non rimanere disorientati. E a trovare nella Tradizione perenne (quella "viva", non quella "vivente" mutevole a seconda dei tempi perché storicista) le risposte più importanti, che servono per la nostra vita spirituale e le nostre attuali scelte di "resistenza" nel salvaguardare i tesori e i principi ricevuti nella Chiesa e dalla Chiesa
Infine, il cap. 53 di Isaia parla della sua passione, morte e glorificazione. Si sovrappone perfettamente a Gesù, è Gesù profetizzato, Messia sofferente e glorioso.
RispondiEliminaIl Capitolo LIII di Isaia, è, dalla maggior parte delle scuole rabbiniche "ortodosse" considerato testo "esoterico". Pertanto, nella lettura progressiva che si fa di Isaia, dopo il LII, si passa direttamente al LIV.
RispondiEliminaLe "scuole rabbiniche" che saltano il cap. 53 di Isaia lo fanno apposta, per non dover ammettere che il Messia doveva essere un uomo (e non un popolo) e che la profezia si attanaglia alla perfezione a NS Gesu' Cristo. Il fariseismo a quanto pare non e' mai morto.
Lutero faceva lo stesso, si limitava a scartare tutti i testi neotestamentari che contraddicevano i suoi errori, a cominciare dall'Epistola di S. Giacomo.
E chi se ne f...delle scuole rabbinche ortodosse e non ortodosse? 1950 anni di esegesi biblica dai Padri della Chiesa a Pio XII contano ben di più per un cattolico di tutti i rabbinati del mondo.
RispondiEliminaAnche perché , dopo Gesù, i rabbini non hanno più nulla da dire sul Signore Dio, Padre, Figlio e Spirito Ssanto.
Rr
RispondiEliminaSenza scaldarsi tanto, si puo' ricordare che l'ex rabbino Zolli (Zollner) arrivo' alla fede proprio studiando le Sacre Scritture, da lui evidentemente lette senza i paraocchi e le ipocrisie di certe "scuole rabbiniche". Qui si sta parlando delle scorrette interpretazioni dello "Israele della carne" non di quello che i cattolici devono credere. Tanto piu' da controbattere quelle scorrette interpretazioni oggi che un filone "giudaizzante" e' penetrato nell'esegesi cattolica.