Roma. “Per favore, se c’è qualcuno che ancora pensa che l’Isis non rappresenta l’islam, sappia che ha torto. L’Isis rappresenta l’islam, al cento per cento”. Ha alzato la voce, intervenendo al Meeting di Rimini, padre Douglas al Bazi, sacerdote cattolico iracheno e parroco a Erbil, formulando – a mo’ di provocazione e con toni duri – un’equazione che ben pochi si erano spinti a sostenere. Porta sul corpo i segni delle torture subite nove anni fa, quando una banda di jihadisti lo sequestrò per nove giorni, tenendolo bendato e in catene, con il setto nasale fracassato da una ginocchiata: “Per i primi quattro giorni non m’hanno dato neanche da bere. Mi passavano davanti e mi dicevano ‘padre, vuoi dell’acqua?’. Ascoltavano tutto il giorno la lettura del Corano per far sentire ai vicini quanto fossero bravi credenti”. A padre Douglas non appartiene il felpato linguaggio della diplomazia, il perbenismo di gran moda di cui si fa gran uso per non urtare sensibilità varie. Nessuno spazio, nelle sue parole, neppure per le discettazioni sul grado più o meno alto di moderazione insito nelle religioni e per gli appelli al dialogo a tutti i costi con i tagliatori di teste, gli impiccatori di vecchi studiosi in pensione e, perché no, con il califfo in persona. Più che con i salotti e con certi pulpiti occidentali, l’intervento di padre Douglas è in sintonia con quel che dicono da tempo i presuli locali, a partire dal patriarca di Baghdad, mar Louis Raphaël I Sako, che nel suo libro “Più forti del terrore” (Emi) ha accusato l’ayatollah al Sistani – la massima autorità sciita irachena – di non aver aperto bocca sulle persecuzioni dei jihadisti contro le minoranze perché “tanto non mi ascoltano”.
Padre Douglas al Bazi è responsabile di due centri di accoglienza per cristiani scampati all’avanzata dell’orda nera, non distante da Ankawa. Dopo la marcatura delle case cristiane dislocate nella piana di Ninive con la “n” di nazareno, un anno fa, “dalla mattina alla sera abbiamo ricevuto migliaia di profughi” e l’esodo ancora continua. “Io sono orgoglioso di essere iracheno, amo il mio paese. Ma il mio paese non è orgoglioso che io sia parte di esso. Quello che è successo alla mia gente è un genocidio. Vi imploro: non parlate di conflitto. E’ un genocidio”, ha detto il sacerdote, che di islam moderato non vuol sentire nemmeno parlare: “Quando l’islam vive in mezzo a voi, la situazione potrebbe apparire accettabile. Ma quando uno vive tra i musulmani, tutto diventa impossibile. Io qui non sono a spingervi all’odio verso l’islam. Io sono nato tra i musulmani, e tra essi ho più amici che tra i cristiani. Ma la gente cambia e se noi ce ne andremo nel mio paese nessuno più potrà distinguere la luce dalle tenebre. C’è chi dice ‘ma io ho tanti amici musulmani che sono simpatici’. Sì, certo. Sono simpatici, qui. Là la situazione è ben diversa”. Una situazione riguardo la quale aveva speso parole dure anche il vicepresidente della conferenza degli imam di Francia (e imam di Nimes) Hocine Drouiche, intervenuto lo scorso luglio al Parlamento europeo: “Nel mondo i cristiani sono perseguitati, braccati, privati del lavoro, imprigionati, torturati, assassinati. Tutti i mezzi sono usati per costringerli a rinnegare la loro fede, compreso il rituale dello stupro collettivo, considerato in certi stati come una forma di sanzione penale. Possedere una Bibbia è diventato un crimine, proibita è la celebrazione del culto, si è tornati ai tempi delle messe nelle caverne e dei primi martiri”. E la colpa, aveva aggiunto Drouiche in un discorso che ben poco risalto aveva avuto sui media europei, è “dell’islam contemporaneo”, che è molto più vicino “al settarismo, piuttosto che a una religione universale e aperta”.
“Credo che alla fine ci distruggeranno”
Il racconto di padre al Bazi è poi quello di chi rischia quotidianamente di essere assassinato per strada: “Noi non sappiamo mai se, uscendo da una chiesa, avremo la possibilità di rientrarci da vivi. A Baghdad hanno fatto esplodere la mia chiesa davanti ai miei occhi. Mi hanno sparato alle gambe con un AK-47, una specie di Kalashnikov, e probabilmente prima o poi mi ammazzeranno”. Eppure, la fede è solida: “Quando mi hanno incatenato, nei giorni del mio sequestro, hanno stretto ai polsi un grosso lucchetto. Dalla catena avanzavano dieci anelli, che ho usato per recitare il Rosario. Non l’ho mai fatto in maniera tanto profonda come in quella circostanza”. “Io – ha aggiunto padre Douglas – non imploro il vostro aiuto. Non sono spaventato, così come non è spaventata la mia gente. Credo ci distruggeranno, alla fine. Ma credo anche che l’ultima parola sarà la nostra. Gesù ci ha detto che bisogna portare la propria croce, ed è quello che noi in medio oriente stiamo facendo. Ma la cosa più importante non è di portare la croce, bensì di seguirla. E seguirla significa accettare, sfidare e impegnarsi fino alla fine. A questo noi non rinunceremo mai”. “Bisogna avere pazienza e portare la croce ogni giorno, ma dobbiamo anche reagire”, gli ha fatto eco padre Ibrahim Alsabagh, parroco ad Aleppo che ha ricordato come la città sia ora “divisa in decine di parti, ognuna delle quali è in mano a un gruppo jihadista diverso. La nostra chiesa di San Francesco è a sessanta metri dalla linea di fuoco. Hanno già colpito tante chiese, non sappiamo quando toccherà alla nostra”. Ecco perché padre Douglas, a conclusione del suo intervento, ha lanciato un monito all’occidente infiacchito: “Svegliatevi! Il cancro è alla vostra porta. Vi distruggeranno. Noi, cristiani del medio oriente, siamo l’unico gruppo che ha visto il volto del male: l’islam”.
Sembra che a nessuno importi nulla di quello che a breve succederà anche a noi.Eppure tutto è evidente basta solo girare per strada per rendersene conto.Che il Signora ci aiuti.Bobo
RispondiEliminaBisognerebbe che questo articolo fosse letto da Bergoglio e dai suoi corifei, come Melloni e Lombardi. Ma forse loro tre comunque farebbero finta di non capire perché sono un popolo dalla dure cervice perché loro tre non sanno far altro che ripetere la solita stupida tiritera del dialogo. Il massimo della sfortuna per i cristiani perseguitati e' che a Roma in questa temperie c'è un vescovo assolutamente unfit. Se La chiesa riesce a sopravvivere a questa inadeguatezza evidentemente c'è un quid divino che interviene.
RispondiEliminaPossiamo sempre spedirglielo . Ogni giorno per 365 giorni .
RispondiEliminaNon sprecate il francobollo! Noi abbiamo capito! Lui NON VUOLE CAPIRE, perché non è dalla parte di Gesù! Come cattolica provo un grande dolore nel dirlo, ma purtroppo è così!
EliminaQuelli de Il Foglio è meglio che non facciano i furbi visto che contemporaneamente si indignano per la carneficina in medio oriente e sono amiconi di chi l'ha creata e alimentata.
RispondiEliminaQuanto alla (ex) chiesa cattolica con le sue bolse frasette di circostanza su quegli stermini, dato che ha gli stessi referenti di quelli de Il Foglio, è a pilateschi livelli di complicità. Ben altro iper attivismo e vibrante indignazione viene riservato, come vuole il copione, a migranti, apertura a nozze omo, divorzio e quant'altro. Si sono perfino ridotti a fare da kapo' politici attaccando le opposizioni al PD.
Inoltre questa settimana la suddetta (ex) chiesa cattolica ha dato l'avallo totale alla giunta golpista ucraina che sta allegramente cannoneggiando le popolazioni del Donbass. Poi tra un avallo è l'altro tanto per non farsi mancare nulla hanno avallato con tanto di bella lettera ufficiale l'apertura alla imposizione gender.
Miles
Tra le persone, che i mantra dell'accoglienza buonista e - per chi ne gestisce i fondi europei o il potere - interessata, tentano di assuefare ad un fenomeno di portata abnorme, insostenibile e apocalittica, serpeggia sempre più l'insofferenza e l'indignazione che rischia di esplodere in una violenza ingovernabile della quale fanno sempre le spese gli innocenti.
RispondiEliminaC'è da tremare al pensiero di ciò che dovranno affrontare le prossime generazioni, delle quali peraltro si sta soffocando identità e consapevolezza storica e spirituale.
Cara Mic, credo che non dobbiamo pensare a tempi ancora lontani e solo alle future generazioni. La situazione è tale e la crisi della Chiesa si è oramai talmente ben radicata nella società, che la deflagrazione sembra oramai imminente sia a livello economico, sociale, militare che politico. Le crisi spirituali (e questa dura da decenni) portano sempre con se anche disastri di altra natura. E i tempi sembrano oramai maturi per il peggio, anche se la musica continua a suonare come sul Titanic...
RispondiElimina
RispondiEliminaIn effetti c'e' da chiedersi se l'Italia esistera' ancora alle prossime elezioni.. E non solo l'Italia. La Merkel ha dichiarato: "accogliamo tutti i siriani". Certo, scappano dalla guerra, il cui andamento comunque non e' chiaro, perche' non siamo informati obiettivamente. Sembra che Assad stia cedendo. Come mai? Ad un certo punto sembrava aver quasi vinto. Evidentemente, le forze a lui avverse devono aver ricevuto notevoli armamenti da americani e paesi arabi nemici di Assad. O c'e' un cedimento interno. Il regime siriano e' costruito sugli alawiti, una setta sciita, odiatissima dai sunniti. Ma anche chi scappa da una guerra non ha affatto "il diritto" di essere accolto in un altro paese e con tutte le comodita'. Puo' essere accolto, ovviamente, ma a dicrezione del paese che lo accoglie, che deve pensare innanzitutto ai suoi cittadini, poi agli altri. In una famiglia, chi accoglierebbe il principio dell'accoglienza indiscriminata degli stranieri? Di fronte alla Merkel che diffondeva il suo verbo antipatriottico e demenziale, c'erano gruppetti di tedeschi con il cartello "Traditore del popolo", rivolto alla Merkel.
I media speculano sulle disgrazie che capitano ogni tanto ai "migranti". Ce ne dispiace sinceramente, pero' resta il fatto che nessuno li ha chiamati, e non esiste un loro "diritto" a venire qui. I loro problemi devono esser risolti a casa loro. Di aiuti finanziari gli Africani, per esempio, ne hanno avuto in quantita' enorme, da decenni. Se hanno classi dirigenti incapaci, che affogano nel tribalismo, perche' dobbiamo andarci di mezzo noi?
Ma peggio ancora dell'Italia sta forse la Chiesa, bisogna davvero chiedersi per quanto tempo ancora potra' andare avanti cosi', per quanto tempo ancora il Signore sopportera' questa situazione allucinante, di desistenza, apostasia, tradimento diffusi a tutti i livelli. Speriamo che al prossimo Sinodo lo Spirito Santo dia a chi di dovere il coraggio di fare il proprio dovere di sacerdoti di NS, senza guardare in faccia a nessuno. ANTENORE
Grazie! Ero presente al meeting, ho ascoltato in diretta queste parole, seguite a stento da qualche applauso (tra i quali il mio e quello di mio marito): i più sono restati silenziosi, seri e, se posso dire, infastiditi. Alcuni vicino a me borbottavano e si guardavano scuotendo la testa. Ma hanno applaudito a piene mani quando il prete ciellino moderatore ha subito chiarito che bisogna distinguere, che lui ha tanti amici musulmani...
RispondiEliminaPadre Ibrahim abbiamo avuto il grandissimo onore di conoscerlo di persona. Ringrazio profondamente il Signore perchè stretto la mano di un santo. La sera dopo l'incontro infatti, hanno organizzato un'ora di adorazione eucaristica in una chiesa vicina, al termine della quale era possibile salutare padre Ibrahim... è stata una grande emozione guardarlo negli occhi, stringergli la mano, ringraziarlo della loro testimonianza. Abbiamo anche potuto consegnargli un'offerta, una maniera più diretta non esiste!
Sono testimonianze che andrebbero lette in tutte le chiese, ogni domenica, al posto delle noiose omelìe buoniste.
Rossella
Grazie della tua testimonianza Rossella :)
RispondiEliminaCadono le braccia nel cogliere l'aria che tirava in quel contesto, che purtroppo è quella dominante...
Hai qualche informazione su come raggiungere padre Ibrahim?
"… la Chiesa … desistenza, apostasia, tradimento diffusi a tutti i livelli… "
RispondiEliminaEn regardant hier, pour la première fois, la vidéo où l'on voit le "cardinal" Ravasi participer à une cérémonie (?) indienne, consistant à tourner en rond autour d'un torchon étalé par terre, tandis qu'un commentateur débite des injures contre l'Église catholique, j'ai eu l'impression, hallucinante, d'assister à un suicide en direct.
Le "président" des Conseils pontificaux pour la culture, l'archéologie sacrée et le patrimoine culturel de l'Église… Le "phare" de l'intellectualité vaticane !…
L'Église romaine en est là, par terre, en loques parmi ces ordures… Inouï !
Scusate se nella mia pochezza intervengo. Ogni religione PRETENDE (non è affatto discrezionale) di esser presa (e vissuta) sul serio. Vale per il cattolicesimo, per l'islam e l'ebraismo, per i culti orientali. Se la discrezionalità (purtroppo) interviene è per la limitatezza dell'uomo (e quindi del credente). Non esiste un cattolicesimo moderato se un cattolico non tiene conto della sua limitatezza, del suo contesto, delle legittime istanze che gli vengono da due istituzioni quali la Chiesa e lo Stato (non dimenticando che in caso di conflitto la supremazia è della Chiesa). Non esiste un islam moderato se ogni credente islamico non inizierà (lo dica e lo permetta o no il Corano) a domandarsi come vivere con intelligenza ed equilibrio nel mondo che ci è dato nel 2015 la propria (giusta o sbagliata, bella o brutta) fede.Qualche islamico francese (un esempio è T.BEN JELLOUN) nella patria dell'illuminismo e della laicità sta cominciando a farlo, per fortuna. Quel che davvero conta è non dare troppa importanza alle rubriche e non fare della misericordia l'asso piglia tutto buono per ogni situazione.
RispondiEliminaStanno muovendo a Papa Francesco le stesse o quasi le stesse accuse rivolte a PioXII...cosa sappiamo se il "silenzio buonista" di Bergoglio non nasconda un'azione ben più decisa? Perché queste facilonerie di giudizio?
RispondiEliminaMic, avevo preso contatti tramite la proposta lanciata da padre Ibrahim su Avvenire questa estate (http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/aleppo-oratorio-estivo.aspx). Da lì è partito uno scambio di mail e disegni dei miei figli per i bimbi della parrocchia. Fa da tramite una signora di Milano, e scrivo all'indirizzo dell'articolo: ritaluisa.carugati@gmail.com
RispondiEliminaE' anche possibile inviare offerte a un conto molto sicuro, ma mi è stato chiesto il massimo riserbo per cui, se qualche lettore fosse interessato, può scrivere a quell'indirizzo.
Purtroppo non è possibile mandare nulla di "fisico", cibo, vestiario, perchè il padre dice che non funziona alcun servizio di posta e le strade, ovviamente, non sono sicure.
Io posso dire che questo contatto, seppur a distanza e saltuario (purtroppo a volte ad Aleppo manca la corrente anche per settimane, e ovviamente posta elettronica e internet non vanno) ha colpito profondamente il mio animo, e anche quello di mio marito e dei nostri figli. Ci si sente un po' più vicini a questi fratelli lontani, ed è di sprone per una vita santa. E mi auguro che anche loro si possano sentire un po' meno soli, e che sentano seppur lontana la vicinanza della Chiesa.
Rossella
Chiariamo alcuni punti:
RispondiElimina1) l'accoglienza indiscriminata non è carità. Non è carità mettere in gravissimo pericolo l'identità etnica, culturale, religiosa dei popoli europei. Non è carità minare la sicurezza soprattutto delle parti più deboli della nostra società: anziani, donne, i poveri delle periferie che vedono crescere esponenzialmente i rischi per i loro beni, le loro case, talvolta le loro stesse vite. E' in atto una sottaciuta "sostituzione della popolazione", come hanno denunciato alcuni intellettuali francesi. Ai ritmi attuali dell'invasione, tra non molti anni i clandestini, raggiunta una massa critica e appoggiati dai collaborazionisti "interni", nemici della nostra cultura greco-romana-cristiana, ci imporranno le loro leggi, le loro violente e barbare sottoculture, la loro religione. Noi, condizionati e obbligati dalle leggi "antirazziste", dalla retorica ricattante dell' "accoglienza", dell' "integrazione", della "tolleranza" dovremo solo subire e accettare. Scompariremo come cultura e come civiltà;
2) i "profughi" sono tali solo in minima parte. E non ho visto cristiani siriani tra questi. La realtà è che la stragrande maggioranza provengono da paesi quali quelli dell'Africa sub-sahariana, dal Marocco, dall'Egitto, dall'India, dal Bangladesh. Non sono paesi in guerra, questi non fuggono da persecuzioni. La maggioranza di costoro vuole solo approfittare del generoso welfare europeo. Ogni euro speso per costoro significa un euro in meno per la già periclitante protezione sociale dei cittadini;
3) l'invasione si è presentata, nelle sue dimensioni bibliche, improvvisamente due/tre anni fa. Eppure le guerre in Medio Oriente e nel corno d'Africa sono endemiche da decenni. E' lecito pensare che ci sia un disegno, una regia. Chi vuole distruggere la nostra cultura e la nostra civiltà? Chi vuole creare un nuovo proletariato che fornisca mano d'opera a basso costo, con un'operazione spregiudicata di "dumping sociale"? Chi vuole islamizzare l'Europa? Chi vuole un Europa meticciata, priva d'identità e quindi di difese culturali e storiche? Perché la ben organizzata, super-controllata Turchia ha deciso, improvvisamente, di lasciar imbarcare migliaia di "profughi" per la già martoriata Grecia, aprendo così la cosiddetta "rotta dei Balcani"?
4) la posizione immigrazionista dei Bergoglio, dei Galantino, dei Mogavero è in contrasto con la pastorale e la dottrina precedente e anche attuale. Giovanni Paolo II si espresse a favore della regolamentazione dell'immigrazione. Il Cardinal Biffi molte volte usò parole severe contro l'immigrazione incontrollata e ammoniva sulla necessità di “salvaguardare l’identità della nazione italiana”. Monsignor Tomasi, nunzio apostolico presso le Nazioni Unite di Ginevra, ha recentemente dichiarato: L’accoglienza, la generosità è un dovere, ma va trovato un punto d’equilibrio per tutelare anche la popolazione che accoglie e soprattutto va rispettato il diritto dei Paesi a mantenere la propria identità. E come ignorare le parole lapidarie dell'indimenticabile Monsignor Maggiolini, vescovo di Como: "Non esiste un diritto d'invasione dell'Italia, né un dovere dell'Italia di lasciarsi invadere".
No, l'accoglienza indiscriminata non è carità. E' viltà, disprezzo per la nostra cultura e la nostra gente (quella che Roger Scruton definisce "oikofobia", cioè odio per la nostra casa e le nostre radici), ecumenismo conciliatorista portato, peraltro coerentemente, alle sue estreme conseguenze, buonismo radical-chic da intellettuali chiusi nei loro salotti, sottomissione ai poteri forti che vogliono un nuovo proletariato, consapevole volontà di distruzione della nostra millenaria civiltà cristiana.
E' tutto questo, ma non è carità.
Stufo ed arcistufo di questa disgustosa melassa buonista e delle caxxate che ci propinano in varie salse, la più tremenda è quella della presa in giro della bandiera dell'EU con 12 cadaveri galleggianti al posto delle stelle, ciò detto, perché tutta questa premura nel far vedere i cadaveri, le sofferenze ed altro, quando secoli addietro nel lucroso commercio degli schiavi, sempre neri, guarda caso, succedeva anche di molto peggio, ma nessuno fiatava, io non vedo famiglie disperate in fuga, vedo solo giovanotti mussulmani che una volta entrati diventano insolenti, violenti, arroganti e pretendono di essere mantenuti a sbafo dagli odiati e disprezzati coglioni occidentali, in primis tutti quei preti alla ciottoli che se ne tengono 5 o 6 in canonica e la domenica bussano cassa per farli mantenere ai fedeli gonzi perché i signori in questione se ne guardano bene dal cercare un lavoro, d'altra parte chi glielo fa fare? La CB ovvero chiesa bergogliona sta facendo perfino peggio di quanto non abbiano fatto quei 2 geni, anzi 3, di Obama, Sarko e Cameron che andrebbero denunciati per crimini contro l'umanità per l' intervento in Libia, e invece che fa il nostro angioletto germanico? Obbediente ai dettami del suo club di appartenenza, accoglie, accoglie, e intanto in Germania si cominciamo a rivedere le svastiche dappertutto, cupi suoni di una guerra imminente che prima o poi deflagrerà ed allora la vedo molto male per noi italioti e per quegli imbe(ci)lli che ci governano a parole e non fanno un accidenti per il paese e ricordiamoci che anche se non eletti gli ultimi 3 primi ministri, per anni abbiamo votato per gente corrotta, collusa, mafiosa e amorale ed allora non dobbiamo considerarci vittime, ma complici, chi è causa del suo mal pianga sé stesso e speriamo che il Signore usi misericordia vera, non quella un tanto al chilo della CB. Anonymous.
RispondiEliminaAlla Merkel si dovrebbe ricordare la storia del suo paese la Germania.
RispondiEliminaDopo la Seconda Guerra Mondiali praticamente distrutta. Intere città rase al suolo dalle bombe "democratiche" degli angloamericani, come Desdra. Tutta la parte est invasa dalle truppe russe che avanzavano sgozzando civili, stuprando e facendo le peggiori efferatezze come oggi l'ISIS ( leggete il Cavallo Rosso di Eugenio Corti un grande scrittore cattolico sottovalutato e grande testimone dell'epoca).
I tedeschi con grande dignità , bisogna ammetterlo, si son rimboccati le maniche e hanno ricostruito. Oggi la Germania è il primo paese europeo.
Non sono "migrati" cinque -sei milioni di tedeschi nelle più floride terre d'America. Certo qualcuno si è imbarcato per l'Argentina, ex-criminali nazisti in fuga per lo più, ma il grosso dei disgraziati tedeschi ridotti sul lastrico per colpa della follia di Hitler e dei nazisti, non è migrato!.
Da quando in qua per una guerra intere popolazioni , "migrano" dal loro territorio? Quando ci fu la guerra del Vietnam non l'intera popolazione del Vietnam migrò in Europa!
E invece ci vogliono far credere che cinque milioni di siriani dovrebbero migrare in Europa? E quanti milioni di afgani?E di iracheni?
Insomma sveglia : questo èquello che vi vogliono far credere! Il fenomeno migratorio cos' accentuato in questi ultimi anni fa parte di un piano ben stabilito, un piano che prevede
l'invasione dell'Europa da parte di altre popolazioni, la perdita dei confini , degli stati, delle identità nazionali, delle identità religiose, delle culture tradizionali.
L'ideologia che sta dietro il culto del "meticciato" di civiltà , proposto anche da autorevoli prelati come il vescovo Scola, è una lucida e allucinante teoria che stanno mettendo in pratica. Sulla pelle degli esseri umani, dei poveri migranti che crepano, e dei poveri europei che stanno per scoppiare.
RispondiElimina@ Anonimo 14:17
A Bergoglio le stesse critiche rivolte assurdamente a Pio XII, per il "silenzio" sulla persecuzione ebraica (fece comunque un accenno nel discorso radiofonico di Natale 1942 che fu perfettamente capito) quando, anche grazie a quel "silenzio", pote' salvare centinaia di migliaia di ebrei nelle istituzini della Chiesa? Vogliamo scherzare? Quale "silenzio", poi? Bergoglio parla in continuazione. Magari stesse "in silenzio", almeno per un po'.
@ Silente. Giuste osservazioni. Occorrerebbe pero' una risposta politica, un partito che catalizzasse tutta l'indignazione e la protesta degli italiani. Tra quelli esistenti, l'unico e' la Lega, pero' (secondo me) piu' per la forza delle circostanze che per convinzione. Salvini mi sembra stia cercando di dare alla Lega una dimensione "nazionale", ergendola anche a interprete dell'esigenza (sentita da milioni) di difendersi da questa infame "immigrazione", che altro e' se non un'invasione mussulmana, accettata e incoraggiata persino, da autorita' politiche, fazioni politiche, preti con il Papa in testa. E non da oggi, da almeno 30 anni. Ai ("migranti", tutti presunti poveracci, chi gli da' i soldi del viaggio?. Arrivano col telefonino in tasca e sapendo gia' dove andare). Pero' Salvini ce l'ha una vera fede patriottica, italiana voglio dire, non "padana" [sic], una forte idea di patria nazionale (storia, cultura, territorio) da difendere, anche con l'uso legittimo della forza? E' chiaro che solo avendo fede in un'Italia unita da mantenere intatta contro l'invasione, si puo' sperare di difendersi in qualche modo. E la corrente cattolica "tradizionalista" non fa senza volerlo il gioco del nemico mussulmano o chi che sia, tutta presa com'e' ad inveire contro l'Italia unitaria, incapace di assolverla dal peccato originale di esser nata anche con l'apporto (160 anni fa) della massoneria italiana? (Italiana,non europea). Oggi la Massoneria non sta proprio dalla parte degli invasori e di chi vuole annientare l'identita' italiana? Bisognerebbe trarne le dovute conclusioni e separare una buona volta l'unita' nazionale (esigenza di per se' giusta e del tutto indipendente dalle Logge) dall'ipoteca che in passato la massoneria e' riuscita a porre su di essa, anche ben al di la' dell'effettivo contributo.
(Una parte degli stranieri viene anche per lavorare, manca la manodopera indigena, le donne europee non vogliono fare piu' figli, e non solo per colpa della situazione economica, c'e' anche la "questione femminile" da affrontare, al di fuori dei parametri demenziali del "politicamente corretto"). ANTENORE
E' chiaro che solo avendo fede in un'Italia unita da mantenere intatta contro l'invasione, si puo' sperare di difendersi in qualche modo. E la corrente cattolica "tradizionalista" non fa senza volerlo il gioco del nemico mussulmano o chi che sia, tutta presa com'e' ad inveire contro l'Italia unitaria, incapace di assolverla dal peccato originale di esser nata anche con l'apporto (160 anni fa) della massoneria italiana?
RispondiEliminaIntanto l'Italia non è nata solo per l'apporto della massoneria, anche se questa sicuramente ha influito. Il collante della lingua e della storia e correnti irredentiste nascevano da sentimenti autentici. Inoltre chi ama la tradizione non aderisce ad una tradizionalismo ideologico o gnostico e si sente innanzitutto italiano, oltre che cattolico-e-basta, non tradizional-ista....
Mah, cara Mic, a dire il vero nel Risorgimento ci fu una fortissima, prevalente carica anticattolica. Lo dimostrano le leggi Siccardi, gli espropri dei beni ecclesiastici, le persecuzioni contro Don Bosco e quelle contro la Chiesa e i Vescovi dopo l'Unità. O l'occupazione e il sacco di Roma del 1870, aggressione "a freddo" condannata dai cattolici di tutto il mondo. E poi la censura delle Encicliche papali, della stampa cattolica, i sacerdoti arrestati, le processioni aggredite da bande di massoni, fino all'ignobile gazzarra ai funerali di Pio IX. Per non parlare della ferocissima repressione del cosiddetto "brigantaggio" al Sud (che in realtà era una legittima resistenza lealista e cattolica) che prese di mira anche sacerdoti, frati, suore con conventi bruciati e chiese profanate. Tutto questo lo hanno magistralmente raccontato Carlo Alianello e più recentemente, storici e studiosi come Angela Pellicciari, Francesco Mario Agnoli, Massimo Viglione, Gilberto Oneto e molti altri.
RispondiEliminaRiguardo alla tua avversione per l'espressione "cattolico tradizionalista", ne abbiamo già parlato e non intendo insistere. Mi limito a qualche nota "leggera". Concordo che, in un mondo normale, noi ci definiremmo cattolici-e-basta. Ma, come tu ben sai, non siamo in un mondo normale. E poi l'aggettivo "tradizionalista" è bello, "alto", nobile e identitario. Perché rinunciarvi? Tra l'altro, offre un'identificazione e una comprensione delle posizioni immediate e facili. Infine, last but not least, manda in bestia il clero progressista. E questo sarebbe giù un buon motivo per usarlo.
RispondiElimina@ Silente. Lei non risponde alla domanda essenziale, ma lascia intuire la risposta.
Perche' allora non dire con chiarezza che l'Italia unita, nata da una "prevalente carica anticattolica", non bisogna difenderla, in quanto unita, e che vada pure in malora? Se si continua ad attribuire l'unita' d'Italia unicamente al sempiterno disegno massonico causa di tutti i mali, come fa la storiografia di parte che cita lei, perche' disegno che sarebbe naturalmente sempre operante (anche oggi che la massoneria e' dalla parte di chi avversa la nostra identita' nazionale), perche' non avere il coraggo di dire che tale unita' non deve esser mantenuta, che anzi deve esser distrutta, come vogliono fare per esempio gli esponenti della Giunta della Regione Veneto, che hanno chiesto a maggioranza alla Corte Cost. l'approvazione di un referendum per la "autonomia differenziata" del Veneto, cioe' per la secessione del Veneto? Dimostrando cosi' di detestare il resto degli italiani, con i quali non vogliono piu' stare insieme, evidentemente. Che si abbia il coraggio di dire che la difesa contro il nemico interno e quello esterno deve passare attraverso la distruzione dello Stato unitario, con il ritorno in forma ammodernata al particolarismo dell'Italia unitaria, quello dei Guelfi e Ghibellini e del "Viva Franza e Spagna purche' se magna!".
In appendice: 1. il Risorgimento fu anticlericale, anticattolico solo in una sua parte. L'anticlericalismo italiano datava dal Medio Evo. 2. Nel 1870 ci furono disordini all'occupazione di Roma ma non il sacco (quello ci fu nel 1527, lo sa bene anche lei). 3. Anche nel periodo del predominio massonico-liberale, dopo il 70, gli episodi delle aggressioni massoniche alle processioni erano fenomeni limitati. 4. La repressione del brigantaggio fu feroce perche' feroce era il brigantaggio, fenomeno peraltro endemico negli Stati del Papa e nel Meridione.
All'inizio il brigantaggio era guerriglia piu' o meno slegata contro l'invasore, poi si trasformo' rapidamente in brigantaggio. Con gli Spagnoli era successo lo stesso.
5. Sul Risorgimento non ha letto anche altri autori, di diversa impostazione, per esempio Giovani Gentile? ANTENORE
Stanno muovendo a Papa Francesco le stesse o quasi le stesse accuse rivolte a PioXII...cosa sappiamo se il "silenzio buonista" di Bergoglio non nasconda un'azione ben più decisa? Perché queste facilonerie di giudizio?
RispondiEliminaAccostare Pio XII a Bergoglio è assurdo. Il 'silenzio' di Pio XII sappiamo quanto fosse dettato da realistica e sana prudenza (che magari manifestasse Bergoglio! Inoltre il suo non fu silenzio totale: fu lui ad esempio a contribuire alla stesura della Mit brennender sorge di Pio XI e successivamente lanciò diversi messaggi prudenti ma chiari.
E perché non ricordare che, nel silenzio, ha salvato migliaia di ebrei dei quali i capi di stato dei paesi belligeranti non ignoravano la sorte senza tuttavia alzare un dito?
Inoltre Pio XII ha parlato molto a tutta la Chiesa, alla società, a professionisti e ad ogni categoria di persone. Anche lui, per la sua epoca, era un "papa mediatico", visto che usava molto i messaggi radiofonici. Ma le sue parole resteranno per sempre mentre quelle di Bergoglio spariranno col suo tempo. Il problema, però è che ciò non avverrà senza danni e relativo prezzo da pagare...
Non scherziamo, per favore, neanche lontanamente paragonabili, e come persone, e come pontefici, anche se l'attuale ama autodefinirsi vescovo di Roma che già lo distanzia da tutti i predecessori..... segnalo un bell' articolo di Maurizio Blondet sul suo sito 'Gettati in guerra (con molte altre profezie), forse a molti non piacerà e non ci crederanno, ma già qua volano elicotteri USA ,in base a Cervia, di giorno e di notte, illuminando a giorno con potentissimi fari e rompendo le scatole quasi ogni notte, tra l'altro da un po' di tempo in qua si sentono strane esplosioni di cui nessuno ha saputo dare spiegazioni plausibili. Lupus et Agnus.
RispondiElimina@ Silente. Lei non risponde alla domanda essenziale, ma lascia intuire la risposta.
RispondiEliminaPerche' allora non dire con chiarezza che l'Italia unita, nata da una "prevalente carica anticattolica", non bisogna difenderla, in quanto unita, e che vada pure in malora?
Lo ha profetizzato don DOLINDO RUOTOLO, il "Padre Pio" di Napoli. Ha profetizzato non il "Risorgimento" ma la Resurrezione degli STATI pre-unitari, di quando "L'Italia era UNA, UNITA &d INDIVISIBILE di fede e cultura, pur essendo, coerentemente con la sua Storia ed i suoi costumi, articolata in più compagini politiche sovrane. Quando le si volle sopprimere, tali compagini sovrane, anche l'unità reale e concreta, fu sacrificata, e, quindi, perduta ". (Leone XIII)
"L'Italia era UNA, UNITA &d INDIVISIBILE di fede e cultura, pur essendo, coerentemente con la sua Storia ed i suoi costumi, articolata in più compagini politiche sovrane. Quando le si volle sopprimere, tali compagini sovrane, anche l'unità reale e concreta, fu sacrificata, e, quindi, perduta
RispondiEliminaNon credo che sia il caso di tirar fuori le "compagini politiche sovrane" che non esistono più da tempo. L'unità di fede e cultura, preesistente al Risorgimento, non è detto che debba passare per una improbabile risurrezione di Stati preunitari.
Non prendiamo frammenti di don Dolindo Ruotolo insieme ad altri frammenti di Leone XIII per farne il focus improbabile di un discorso molto più complesso.
E' ovvio che la resurrezione della nostra identità nazionale e spirituale deve passare dalla riscoperta della Fede autentica e da una politica che non ne tradisca i principi.
Al momento presente noi siamo solo un piccolo granaio che custodisce i semi per questa rinascita. Vedremo se e come, Deo adiuvante, si potrà cominciare ad attingerne...
L'unità di fede e cultura, preesistente al Risorgimento, non è detto che debba passare per una improbabile risurrezione di Stati preunitari.
RispondiEliminaa) ma è detto che necessariamente NON possa?
b) Chi, negli anni '80, avrebbe scommesso un centesimo bucato sulla resurrezione di Croazia e Lituania, per non parlare della Georgia, che non era indipendente dal '700?
c) Lasciateci la libertà di SOGNARE. Siamo coscienti che sono solo sogni, ma se rinunciamo anche ai sogni, non vuol dire che ci siamo già arresi? Se poi, come nel mio caso, oltre ai sogni, ci metto anche una preghiera.. Chissà?!?
RispondiElimina@ Unita'di fede e cultura etc. - rinascita Stati preunitari
Viva la faccia della sincerita'. Dalle risposte dell'anonimo 1 e 2 si capisce che questi "tradizionalisti" pregano perche' crolli lo Stato italiano attuale e si ritorni in qualche modo (regionalismo ancorato all'Europa, Europa delle regioni) all'Italia preunitaria, di 150 anni e passa fa. In queste condizioni, aspettarsi che da parte "tradizionalista" vi sia un qualche apporto alla lotta per sopravvivere contro il nemico interno (il fronte sinistro-femminista-clerico-omosessista) e quello esterno (i "poteri forti" e l'islam) e' del tutto inutile. E' la malattia mortale del "particolarismo italico", nascosta dietro l'alibi della restaurazione di un'unita' religiosa che e' stata messa in crisi, da noi, dai democristiani e dal Concilio non certo dalla massoneria ne' dal fascismo (che caccio' i liberal-massoni a pedate e rimise le cose a posto con la Chiesa).
Una delle falsita' propalate dall'attuale saggistica antirisorgimentale e antiitaliana, e' quella secondo la quale il Risorgimento e quindi lo Stato unitario avrebbero perseguitato la religione al punto da scristianizzare l'Italia. Avrebbero inoltre proceduto al "genocidio del Sud" nella lotta al brigantaggio. Non ci fu nessun genocidio del Sud, i morti tra i briganti furono circa 5000, cui vanno forse aggiunte qualche centinaia di civili giustiziati o uccisi perche' cosiderati complici delle loro efferatezze. Inoltre: anche nell'Italia liberal-massonica il cattolicesimo era religione di Stato e nessuno era impedito dall'andare in chiesa. L'irreligiosita' era patrimonio di una parte della classe dirigente. La gran parte della popolazione, anche borghese, resto' cattolica. Nella cultura laica (a sinistra e con Benedetto Croce) comincio' una serrata polemica contro la massoneria e la sua ideologia. L'unita' di fede del paese nel cattolicesimo non fu mai messa in discussione, anche se sarebbe piaciuto farlo, a certe minoranze. La Chiesa fu "perseguitata" nel temporale, nella sottrazione di beni, ma, come istituzione privata, pote' tranquillamente ricostruire il suo patrimonio immobiliare, di conventi, proprieta' etc. Le leggi vigenti (il codice civile) lo permettevano. La crisi della fede attuale e' soprattutto il prodotto della decomposizione interna del cattolicesimo, sia clericale che politica.
Circa l'Italia preunitaria, i suoi momenti di gloria erano tramontati da un pezzo, con la conquista spagnola di gran parte del nostro paese. Cos'era l'Italia alla vigilia del Risorgimento, per gli stranieri? "L'Italia era da secoli punto di convergenza dell'Europa, scuola, campo di battaglia, premio al vincitore, santuario, colonia di sfruttamento, terra di piacere e di riposo, demanio collettivo. Le genti si erano abituate a considerarla soggetta da una specie di servitu' internazionale, in omaggio ai superiore diritti dell'arte e della religione o della politica dei grandi Stati" (Gioacchino Volpe). Non stiamo ricandendo nella medesima "considerazione"? Ma ai "tradizionalisti" 1 e 2 va bene perche' il senso della dignita' nazionale evidentemente non ce l'hanno. Aspettano la disfatta e l'arrivo dello straniero di turno, magari la reincarnazione di qualche asburgica larva, che venga a difendere il loro borgo natio. ANTENORE
Ci si può ammantare di retorica risorgimentalista quanto si vuole, ma rimane il fatto che i principali attori del risorgimento erano anticattolici e massoni. Lo dimostrano le innegabili persecuzioni anticattoliche, i conventi espropriati, i preti e i vescovi arrestati, la censura nei confronti dei giornali cattolici. Ai parroci veniva persino impedito di leggere i documenti papali durante l'omelia. Ci fu un momento, dopo l'unità, in cui erano più di cento le sedi vescovili vacanti: lo stato unitario impediva l'ingresso dei vescovi nominati dalla Santa Sede. Al Papa fu impedito ogni movimento. E la repressione della legittima resistenza lealista-cattolica al sud fu ferocissima. Altro che 5.000 morti (fonte, per favore). Paesi e conventi bruciati, chiese profanate, contadini non combattenti massacrati a migliaia. Solo nel periodo tra il settembre 1860 e l'agosto 1961 vi furono 8.968 fucilati, 10.604 feriti e 6.112 prigionieri. Vennero uccisi 64 sacerdoti e 22 frati. le case distrutte furono 918. Questo solo nel primo anno di guerra contro la rivolta lealista (AA.VV., L'unità divisa, Il Cerchio, Rimini 2009, pag. 66). Scrive un reduce dell'esercito sabaudo: "Ricevemmo l'ordine di entrare a Pontelandolfo e fucilare gli abitanti, meno i figli, le donne e gli infermi, e incendiarlo". Innumerevoli furono i paesi incendiati: tra questi Auletta, Rignano, Campochiaro, Guardiaregia, Vesti, Vico Palma, Barile, Spinelli, Cotroneo. E innumerevoli altri. Rimasero senza casa circa 360.000 persone (ibidem, pag. 67).
RispondiEliminaRiguardo alla ridicola accusa ai tradizionalisti di non avere dignità nazionale, beh, è talmente assurda da non meritare confutazione. L'Italia oggi c'è, nel bene e nel male. Possiamo ragionare sul suo assetto costituzionale, auspicare un assetto confederale, come sosteneva il mio maestro Gianfranco Miglio, ma, con realismo demaistriano, è un dato di realtà. Il suo tricolore sarà pure uno "straccio giacobino", ma è intrisa del sangue di migliaia di caduti. L'Italia la rispettiamo, e l'amiamo, anche se la vorremmo diversa. E la difendiamo, anche per la nostra necessaria e irrinunciabile collocazione a Destra. Parlo ovviamente per la "mia" Destra tradizionalista. Che è quella, ad esempio ma non solo, di un Attilio Mordini, antesignano del più nobile tradizionalismo toscano, quello dei Cardini e dei Pucci Cipriani.
Attilio Mordini, terziario francescano, autore indimenticabile di opere come Dal Mito al materialismo, Verità del linguaggio, il Tempio del Cristianesimo, fu volontario nella Repubblica Sociale Italiana. Imprigionato dai vincitori, seviziato, torturato, affamato, soffrì per tutta la vita per i postumi delle sevizie. Fu anche candidato "di bandiera" per il M.S.I. in un perdente collegio della rossissima toscana.
Tradizionalisti "senza dignità nazionale"? Suvvia, Antenore, veda d'informarsi. E di ragionare.
RispondiElimina@ Silente - fonti - dignita' nazionale
Sui briganti giustiziati. Richard Drake: "Apostoli del meridionalismo. Crisi del liberalismo e marxismo nella Napoli post-risorgimentale" in: Nuova Storia Contemporanea, XV, 1, 2011, pp. 17-34, p. 19: "Il dato piu' allarmante era che il Risorgimento aveva provocato una sollevazione di massa dei contadini [nel Meridione] nota come "brigantaggio". Centinaia di bande, i cui componenti variavano dai cinque ai quindici uomini e che in qualche caso raggiunsero le 400 unita', impugnarono le armi contro il governo dell'Italia unita e conquistarono un largo seguito.[Cita: F. MOLFESE, Storia del brigantaggio dopo l'Unita', Milano, Feltrinelli, 1964, Appendice Terza "Elenco delle bande brigantesche attive fra il 1861 e il 1870", p. 365. Per un'analisi del consenso raccolto da queste bande, ivi, p. 175]. Fu necessario impiegare quasi 120.000 soldati - i 2/5 dell'intero esercito italiano - per domare i ribelli, 5000 dei quali vennero uccisi e altri 5000 arrestati fra il 1861 e il 1865 [MOLFESE, cit., p. 362, Appendice seconda: "cifre sulle vittime e sui reati".] Piu' di 500 soldati e uomini della Guardia Nazionale morirono in combattimento durante campagne militari segnate da crudeli atrocita' su entrambi i fronti [ivi, p 364]. Le malattie falcidiarono le truppe governative. Nel solo periodo 1863-64 in piu' di mille morirono di malaria e tifo".
Nota : 1. La storiografia antiunitaria attuale parla mai delle atrocita' commesse dai briganti? Si cita sempre l'eccidio di Pontelandolfo, fu o no una rappresaglia per alcune decine di bersaglieri barbaramente trucidati in un'imboscata (con questo non dico che abbiano fatto bene a farla, dico basta con il piagnisteo fintoumanitario, la guerra e' guerra, se si fa la guerriglia in modo spietato come da guerriglia bisogna poi accettarne le conseguenze). 2. Del brigantaggio preunitario, endemico plurisecolare,e sempre feroce, anche negli Stati della Sante Chiavi, che dice la storiografia antiunitaria?
3. Chi prega oggi per il crollo dello Stato italiano auspicando il ritorno in qualche modo all'Italia preunitaria non manca solo di dignita' nazionale, manca anche di altre cose, spiritualmente parlando. ANTENORE
La guerra dei Cento Anni che gli inglesi scatenarono contro la monarchia francese fu dovuta , secondo alcuni storici ,semplicemente al fatto che "Era molto più facile cogliere il giglio francese piuttosto che il cardo gallese".Più facile ed anche molto più conveniente economicamente.A questi nuovi arrivati , che nei loro paesi si scannano da decenni, non sembra vero di aver trovato un paese masochista come il nostro e con una giustizia inconcludente come la nostra.Alle anime belle che credono che questi giovanottoni si contenteranno per molto tempo ancora di abiti smessi ,di biciclette sgangherate e di scarpe scalcagnate il conto verrà presentato presto.Purtroppo la campana suonerà per tutti , noi compresi.bobo
RispondiEliminaAnonimo ha detto...
RispondiElimina@ Unita'di fede e cultura etc. - rinascita Stati preunitari
Viva la faccia della sincerita'. Dalle risposte dell'anonimo 1 e 2 si capisce che questi "tradizionalisti" pregano perche' crolli lo Stato italiano attuale e si ritorni in qualche modo (regionalismo ancorato all'Europa, Europa delle regioni).
Io ho l''orgoglio NAZIONALE di essere MEGAELLENO e sono convinto che, non sarà oggi, non sarà domani, ma è nei piani di Dio,non il regionalismo ancorato all'Europa e/o L'Europa delle regioni (quanto meno CERTAMENTE non questa UE), queste cose le lascio volentieri alla Lega. Ciò per cui io prego (e sono convinto che i miei nipoti vedranno quel giorno) è qualche cosa di ben diverso. Sono convinto che le uniche due forme naturali di compagine politica, sono la comunità locale (frutto dell'associazione e collaborazione organica ed ordinata di più famiglie tra loro, essendo la FAMIGLIA PRECEDENTE & SUPERIORE ALLO STATO) e l'impero universale. L'una contraltare/contrappeso dell'altra. Ed il Pontefice su tutto, quale sommo arbitro. Tutto ciò che c'è in mezzo, tra la comunità locale e l'impero universale (che, stando all'insegnamento di Attilio Mordini, non potrà essere che SACRO & ROMANO)è SOVRASTRUTTURA Limitata e storicamente CADUCA. Il modo con cui ciò prenderà forma e si attuerà lo lascio nelle mani di Dio.
Credo che si dovrebbe lasciar da parte la fanta-politica e concentrarsi sulle emergenze cogenti e cocenti...
RispondiEliminaA ciascuno la sua vocazione. Leggete "Albero e Foglia" di Tolkien. ANCHE fantasticare su come potrà organizzarsi il mondo, quando riconoscerà il vero valore del Cattolicesimo (il relativo periodo di pace d onore di Dio, di cui parla Fatima, ovvero il Trionfo del Cuore Immacolato di Maria, che può anche NON essere quello escatologico, mi sembra che ne abbiamo già parlato) è una vocazione. Se non altro un modo per non impazzire. Chissà, vuoi vedere che, quando verrà il momento di ricostruire (perché prima o poi dovrà giungere, quel momento), non è che quelle fantasticherie di oggi, non torneranno utili?. Non ho neppure il coraggio di sperarlo. E non penso che, tale fantasticheria, mi distragga dall'impegno quotidiano.
RispondiEliminaAntenore, ma non si rende conto che le citazioni da lei fornite tratte dalla bella rivista storica del liberal-conservatore Francesco Perfetti (e nel cui consiglio direttivo siede anche il "tradizionalista" Massimo de Leonardis) danno ragione alle tesi "revisioniste" sul Risorgimento? Vediamo: :"il Risorgimento aveva provocato una sollevazione di massa dei contadini (...) impugnarono le armi contro il governo dell'Italia unita e conquistarono un largo seguito (...) Fu necessario impiegare quasi 120.000 soldati - i 2/5 dell'intero esercito italiano - per domare i ribelli". Altro che "brigantaggio endemico". Fu una e vera e propria rivolta popolare, lealista e cattolica contro il nuovo stato massonico, anticlericale, centralista e tassatore a cui, pochi lo sanno, parteciparono anche volontari cattolici di altri paesi europei, irlandesi, francesi, spagnoli (tra cui un antenato del poeta argentino J.L. Borges). Fu una Vandea italiana. Venne repressa con massacri, paesi e campi bruciati, migliaia e migliaia di contadini assassinati, conventi incendiati, sacerdoti, frati e monache massacrati in odio alla Fede e alla Religione. Generò il fenomeno dell'immigrazione dei contadini impoveriti, a centinaia di migliaia, verso le Americhe. Come può un cattolico difendere tutto questo? Perché non prova a leggere l'ormai vastissima letteratura "revisionista" di Viglione, Pellicciari, Agnoli, Oneto - tra l'altro tutti cattolicissimi - e moltissimi altri, senza dimenticare l'antesignano Carlo Alianello?
RispondiEliminaQuanto poi alla sua affermazione secondo cui un tradizionista "non manca solo di dignita' nazionale, manca anche di altre cose, spiritualmente parlando.", beh, è talmente risibile e assurda che non merita alcuna confutazione. La consegno pertanto al "braccio secolare" del giudizio dei lettori del blog.
Et de hoc satis. Trovo inutile, oltre che una perdita di tempo, polemizzare con chi è accecato da una visione ideologica e politically correct della storia.
Richiamo un testo di Paolo Pasqualucci, Gli Spagnoli sterminarono più briganti del Re d’Italia
RispondiEliminahttp://pierovassallo.blogspot.it/2014/08/gli-spagnoli-sterminarono-piu-briganti.html
RispondiElimina@ Solo una breve precisazione finale per fatto personale, come si suol dire
Credo di avere argomenti per replicare, ma non voglio avere l'ultima parola a tutti i costi ne' ragione a tutti i costi. Invito i miei avversari a riflettere sul temma dell'articolo citato da Mic, sul fatto che gli Spagnoli abbiano sterminato piu' briganti del re d'italia, a riflettere cioe' piu' in profondita' sulla storia del Sud d'Italia e su certe sue carenze per cosi' dire "ontologiche", dovute anche alla storia disgraziata di cui e' stato vittima. La precisazione e' la seguente: ho detto che mancano del senso della dignita' nazionale, e non solo di quello, quei tradizionalisti che pregano perche' crolli il presente Stato italiano; non ho generalizzato, coinvolgendo tutti i "tradizionalisti" come tali, sui quali comunque (lo si capisce) nutro ampie riserve avendo essi, a mio avviso, un concetto in sostanza esoterico della tradizione. ANTENORE
DA tempo avevo notato come la parte " destruens" del pensiero "politico" (in senso lato) del catto-tradizionalismo, fosse ben articolata. Ovvero sappiamo (più o meno) bene ciò che NON vogliamo. Ma ciò che vogliamo? Il nemico interno (il fronte sinistro-femminista-clerico-omosessista) e quello esterno (i "poteri forti" e l'islam) LO SANNO Cosa vogliono. E noi? Si fa presto a dire la messa in pratica ed in atto del pensiero sociale della Chiesa. Bello. Ma detto così è sia troppo che troppo poco. Come tradurlo in "soldoni"? Il programma di Forza NUOVA? Permette che qualcuno possa rifletterci?
RispondiElimina@Caro ANTENORE,
RispondiEliminala situazione descritta circa gli Spagnoli, riguarda un contesto PROFONDAMENTE diverso.
Troppi Anonimi e scarsa anzi nulla argomentazione.
RispondiEliminaCara Mic,
RispondiEliminase la tua osservazione delle 20:31 è rivolta, oltre che agli "anonimi", alcuni dei quali peraltro non hanno detto affatto cose sbagliate (e.g. il testo del bravo Pasqualucci poco c'entra con l'argomento in questione), anche alle mie note, posso solo dire che è ingenerosa. Credo di aver argomentato in modo articolato e documentato. Cito quasi sempre testi e fonti e, quando non richiamati per fluidità discorsiva, sono comunque in grado di fornirli. In particolare, nella discussione per me conclusa, anche per manifesta mala fede del mio interlocutore e nonostante il capzioso tentativo di questi di riaprirla con nuovi insulti per i tradizionalisti, definiti ridicolmente "esoterici" (su quali basi? con quali argomentazioni?), classico espediente retorico per sviare l'attenzione da una controversia in cui si è risultati perdenti aprendo un nuovo fronte, ho citato fatti documentati, date, cifre, autori, testi. Se queste non sono argomentazioni...
Stavolta, perdonami, non posso sottacere la mia irritazione. Poi, vedi tu. Puoi sempre comunque non pubblicarmi. Ho sempre sostenuto che questo è un tuo diritto, perché il blog è casa tua. Ma è anche un mio diritto farti sapere la mia contrarietà.
Buona serata.
Silente
Silente,
RispondiEliminami pare di essermi rivolta agli Anonimi. O no?
Quanto ai termini della discussione, francamente le diverse versioni storiografiche delle vicende risorgimentali non sono la mia passione e non credo che continuare la diatriba serva a molto. Credo che chi ha fatto l'Italia e voleva fare gli italiani abbia comunque fallito in pieno. Non so cosa ci riserverà il futuro. Ma non sono l'unica italiana ad essere fiera di esserlo e a non nutrire nostalgie su casate e realtà più che tramontate.
Ci sono dei semi da custodire, ma fioriranno in un orizzonte inedito e, oggi come oggi, sconosciuto.
Quel che ho detto sopra non significa che non apprezzi i vostri contributi di approfondimento di cui ringrazio tutti.
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