Con quel suo linguaggio «del dire e del non dire» – come avrebbe scritto Leonardo Sciascia in un famoso pamphlet a lui dedicato – Aldo Moro usò (o venne a lui attribuita) un’espressione che fece epoca: le «convergenze parallele». Per comprenderla, basta citare un passo di un suo discorso del 1959: (…) «in tale direttrice diviene indispensabile progettare convergenze di lungo periodo con le sinistre, pur rifiutando il totalitarismo comunista». La contorsione linguistica giustificava e certificava l’arte del «compromesso». In quel caso, dell’«incontro» nefasto tra la cultura politica cattolica e quella che aveva le sue origini nell’ideologia comunista dell’Unione Sovietica, che in nome della «ragione di Stato» aveva sterminato decine di milioni di persone nei Paesi che aveva dominato, primi fra tutti i cattolici.
Il «compromesso», in una delle accezioni che ne dà il Dizionario Treccani, è «una transazione, un accomodamento, una forma di accordo fra le opposte esigenze di due parti in contrasto, per cui ciascuna delle due cede qualche cosa per risolvere la controversia». In senso figurato, dice sempre Treccani, «scendere a compromessi significa recedere parzialmente dai proprî principî; vivere di compromessi, di espedienti non sempre o non in tutto onesti».
Nella nostra vita, ogni giorno siamo protagonisti di «compromessi»: ad esempio, quando non amiamo sufficientemente l’altro e non comprendendone il dolore, la sofferenza, ci chiudiamo ed isoliamo nel nostro egoismo senza porgergli una mano d’aiuto o quando, per «quieto vivere» (o per sopravvivere) evitiamo di esprimere giudizi sulle situazioni e sui comportamenti e di contrapporci o quando miriamo e siamo dominati da un obiettivo legato alle cose terrene e recidiamo o annulliamo in noi stessi l’ancoraggio spirituale, l’unico che ci può preservare dal mondo e dalle sue trame.
Il settore della nostra vita dove più di altri si estrinseca l’«arte del compromesso» è la politica. Dico «della nostra vita», perché di politica noi viviamo, anche se spesso non ce ne rendiamo conto. Prendiamo un esempio che la cronaca degli ultimi giorni ci ha offerto. Gaetano Quagliariello si dimette da coordinatore del Nuovo Centro Destra perché considera «conclusa» – dice - «una fase politica».
Subito dopo, Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi – membri dello stesso partito - firmano una dichiarazione sul ddl Cirinnà, che apre al matrimonio tra persone dello stesso sesso, alle adozioni e all’utero in affitto, nella quale annunciano di sentirsi «liberi di non votare la fiducia al governo, quando sarà richiesta, rilevando che con ostinazione e arroganza il Pd ha voluto oggi incardinare in aula al Senato il provvedimento sulle unioni civili, azzerando la discussione in commissione e forzando le procedure, nonostante la nostra disponibilità a trovare un accordo sui tempi, e il ritiro dell’80% degli emendamenti da parte di Ncd per evitare strumentali accuse di ostruzionismo. Il Pd ha preferito invece votare il calendario con il M5S e con Sel piuttosto che cercare una mediazione». I parlamentari cattolici - o che si definiscono tali - cercavano quindi una mediazione, un compromesso. Rompono un’alleanza – o minacciano di farlo – perché non è andata in porto una mediazione. Lo dichiarano platealmente. Senza pudore. Così come omettono di dire, anche qui platealmente, che l’apparente dissenso con l’alleato di governo – così come l’annuncio della conclusione di una fase politica dato dal loro coordinatore - ha il solo scopo di metterlo in guardia sulla necessità di cambiare la legge elettorale, che per come è stata approvata non garantisce la presenza di alcun parlamentare dell’NCD (attualmente sotto al 2% dei consensi, in base ai sondaggi) nel nuovo Parlamento. La ricerca della mediazione cela la verità e, in questo caso, incassa anche il tono sprezzante di una delle giovani Ministre del premier: «NCD non ci sta sulle unioni civili? Cercheremo nuovi alleati», dice la Boschi. Uno «schiaffo»! Chi cerca compromessi può mai pretendere di essere trattato in altro modo?
Subito dopo, Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi – membri dello stesso partito - firmano una dichiarazione sul ddl Cirinnà, che apre al matrimonio tra persone dello stesso sesso, alle adozioni e all’utero in affitto, nella quale annunciano di sentirsi «liberi di non votare la fiducia al governo, quando sarà richiesta, rilevando che con ostinazione e arroganza il Pd ha voluto oggi incardinare in aula al Senato il provvedimento sulle unioni civili, azzerando la discussione in commissione e forzando le procedure, nonostante la nostra disponibilità a trovare un accordo sui tempi, e il ritiro dell’80% degli emendamenti da parte di Ncd per evitare strumentali accuse di ostruzionismo. Il Pd ha preferito invece votare il calendario con il M5S e con Sel piuttosto che cercare una mediazione». I parlamentari cattolici - o che si definiscono tali - cercavano quindi una mediazione, un compromesso. Rompono un’alleanza – o minacciano di farlo – perché non è andata in porto una mediazione. Lo dichiarano platealmente. Senza pudore. Così come omettono di dire, anche qui platealmente, che l’apparente dissenso con l’alleato di governo – così come l’annuncio della conclusione di una fase politica dato dal loro coordinatore - ha il solo scopo di metterlo in guardia sulla necessità di cambiare la legge elettorale, che per come è stata approvata non garantisce la presenza di alcun parlamentare dell’NCD (attualmente sotto al 2% dei consensi, in base ai sondaggi) nel nuovo Parlamento. La ricerca della mediazione cela la verità e, in questo caso, incassa anche il tono sprezzante di una delle giovani Ministre del premier: «NCD non ci sta sulle unioni civili? Cercheremo nuovi alleati», dice la Boschi. Uno «schiaffo»! Chi cerca compromessi può mai pretendere di essere trattato in altro modo?
Nel campo ecclesiastico – dove vigono, piaccia o non piaccia, le stesse regole della politica e dove, per giunta, chi «tira le fila» in questo momento, ha tutte le caratteristiche del leader politico – sta accadendo più o meno la stessa cosa. È evidente che chi dissente dalle decisioni che verranno prese dal Sinodo – ormai ampiamente prevedibili, considerati anche i subdoli e squallidi strumenti che vengono utilizzati, come il racconto del bambino che spezza l’ostia per darne la metà ai suoi genitori – non lo fa «a viso aperto» e con coraggio. Non si alza e dice: «Stiamo facendo una discussione che neanche dovevamo iniziare». Ascolta discorsi che elevano la collegialità a dogma, affossando il primato petrino e tace. Non chiede che i due Motu proprio che introducono il divorzio cattolico – una delle più gravi decisioni mai prese nella storia del papato - siano semplicemente ritirati, in quanto ledono in modo irrimediabile la dottrina, la tradizione e la Sacra Scrittura. Dice San Paolo nella «Lettera ai Galati»: «Ma quando Cefa venne ad Antiochia, mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto». Commenta San Tommaso d’Aquino nella «Summa theologiae», II-III, 33, 4, 2: «La riprensione fu giusta e utile, e il suo motivo non fu di poco conto: si trattava di un pericolo per la preservazione della verità evangelica […]. Il modo della riprensione fu conveniente, perché fu pubblico e manifesto. Perciò san Paolo scrive: “Parlai a Cefa”, cioè a Pietro, “di fronte a tutti”, perché la simulazione operata da san Pietro comportava un pericolo per tutti».
Tutto lascia ritenere che si vada alla ricerca di una mediazione, di un compromesso. Di un affossamento della Verità. In nome di che cosa? In nome di Satana, al quale garba moltissimo il tiepidume che occulta la Verità. Se i padri sinodali guardassero solo alla Croce di Nostro Signore, si accorgerebbero che Egli – supremo nemico di Satana – ha ripudiato qualsiasi tipo di compromesso. Il deserto di Verità che domina la scena del tempo che viviamo, impone di guardare solo a quella Croce e a non temere nessun uomo, neanche il Papa.
Danilo Quinto
presto su questi schermi in arrivo anche la...poligamia, come naturale conseguenza legale.
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/politica/poligamia-lultimo-tab-che-ormai-rischia-cadere-1184576.html
O. T. Maurizio Blondet :
RispondiEliminahttp://www.maurizioblondet.it/ci-sono-gia-due-chiese-una-perseguitata/
Ho commentato qui l'ottimo intervento di Danilo Quinto:
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.gr/2015/10/i-tiepidi-allo-sbando-glosse-ad-un.html
In un post precedente mic ha detto che è tempo di parlare forte e chiaro, è quel che ha fatto Roberto di Matteo:
RispondiElimina"Non solo il matrimonio: qui finiscono la chiesa, l' unità e la dottrina. Perché il Sinodo virtuale conta più di quello reale
http://ilsismografo.blogspot.ch/2015/10/vaticano-non-solo-il-matrimonio-qui.html
"il Sinodo virtuale conta più di quello reale..."
RispondiEliminaComunque, già di suo, il Sinodo reale, alla verità
gli dà già una bella tranvata.....
A proposito di levare chiara la voce contro i compromessi, segnalo nuova intervista al card. Arinze:
RispondiEliminahttps://www.lifesitenews.com/news/exclusive-ten-commandments-are-not-subject-to-national-frontiers-says-cardi
humilitas
La poligamia è l'evoluzione dell'adulterio: tradisco la mia prima moglie, sposandone una seconda, quindi una terza, quarta, ecc. Nell'Islam è ammesso, anche se, credo, la prima moglie ed i figli da lei avuti sono in posizione preminente nelle questioni familiari, soprattutto ereditarie.
RispondiEliminaIn USA è ammessa dai Mormoni, ma non tutti la praticano.
Comunque, se si concede il "matrimonio" agli omosessuali (che hanno rapporti, checchè se ne dica, non naturali, se per naturali s'intende biologici atti a perpetuare la specie), non si vede perchè non depenalizzare la poligamia, e concedere a tutti coloro che lo desiderano di sposarsi più e più volte. In realtà anche queste non sono unioni "naturali", ma nel senso psicologico: le moglie soffrono e così pure i figli, c'è sempre una moglie e dei figli che contano di più. Tra i Mormoni, poi, si raccontano di casi di apeeta violenza su ragazzine,poi sposate, ecc.
Però, ripeto, nella logca che: basta l'ammmmooooree, e del " chi sono io per...?", è meno aberrante la poligamia che il "matrimonio" omosessuale. Infatti la poligamia esiste da millenni in varie "culture", il "matrimonio" omosessuale (non gli omosessuali) NON è MAI esistito prima.
Dopo la poligamia sarà la volta della pedofilia, basterà abbassare l'età "del consenso", da 16 o 18 a 14 anni (come avviene in certe regioni del Messico), e voilà, il gioco è fatto.
RR
Prima di dare ad una persona le credeziali di cattolica occorrerebbe una scrematura. Non basta l'autocertificazione.
RispondiEliminaCadiamo sempre da un eccesso all'eccesso opposto. E' da stolti ignoranti.La vita trascorre invano. Non solo non impariamo dai nostri stessi errori ma neanche da quelli dei nostri padri. Per non parlare della storia volutamente ignorata, lasciata nell'ombra,salvo riproporla manipolata, restaurata secondo le necessità del tempo presente e dei gruppi di potere che hanno in mano i mezzzi di comunicazione e gli scribi e farisei ipocriti.
È come dice RR: dall'adulterio alla poligamia, alla pedofilia, suppongopassando anche la zoofilia. Seguiranno incesto e cannibalismo.
RispondiEliminaMagari preferirei crepare prima, per non vedere certe cose.
humilitas
Per dire una persona cattolica basta riconoscerle un pensiero cattolico e conseguente coerente testimonianza.
RispondiEliminaIl fatto di non imparare dalla storia è più diffuso di quamto non si pensi. Ma, più che imparare dalla storia, è necessario conoscere e ascoltare il Signore: e ogni storia non può che essere storia di salvezza.
Basta sentirli parlare ! E' evidentissima la differenza tra coloro " che amano Dio sopra ogni cosa " e coloro che o hanno avuto dei "cattivi maestri " o " si sono persi "e non esitano a dispiacere a Dio pur di far piacere agli uomini . Pero' questo ci da l'occasione di porre in atto il suggerimento dell'Angelo a Fatima . L'Angelo non stette in piedi , non si inginocchio' ma si prostro' con la fronte a terra ( come fanno i musulmani ) :
RispondiElimina"E inginocchiatosi piegò la fronte fino a terra e recitò per tre volte questa preghiera: Dio mio, io credo, adoro, spero e Vi amo. Io Vi domando perdono per coloro che non credono, non adorano, non sperano, non Vi amano."
Poi disse loro: "Pregate così. I cuori di Gesù e di Maria ascoltano la voce delle vostre suppliche."
Questa sera alle ore 22:30 recita dei 100 Requiem e a seguire Via Crucis qui : http://www.radiobuonconsiglio.it/
Hai ragione Josh , per questo nel post precdeente ho aggiunto:
RispondiEliminaPoi vedremo quel che uscirà dal Sinodo, quel che deciderà Bergoglio che non sarà virtuale ma effettivo, se ci sarà bisogno di leggere fra le righe, se, come molti prevedono, verrà creata una Commissione ad hoc per studiare i temi caldi, e si sa a che cosa servono le varie commissioni, ad annnegare il pesce, a ritardare il momento della decisione e nel frattempo, mentre altrove si discute, la prassi novatrice, le pastorali di rottura avranno tutto il tempo di prendere radice !
E non sorvolo sul fatto che anche Roberto di Matteo, che rispetto per il suo parlare chiaro e forte, mette per così dire il CVII su un piedestallo e dunque intoccabile, il post concilio con le sue aberrazioni dottrinali e liturgiche non è stato un`applicazione del cosidetto "spirito del Concilio", a scapito della lettera, è partito dai testi, dalla lettera di certi documenti, ma questo, come spesso sottolinea mic, pochi o nessuno vogliono ricordarlo, nemmeno i prelati che sono dei difensori coraggiosi della nostra fede.
Forse lo pensano ma se dovessero avventurarsi nel dirlo si esporrebbero all`obbrobrio dei benpensanti, e perderebbero quel poco che resta della loro libertà d`espressione.
a proposito di sbando:
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/cronache/quotidiano-nazionale-papa-ha-tumore-cervello-padre-lombardi-1185018.html
Normale la smentita, ma c`è da chiedersi perchè un quotidiano rischierebbe la sua credibilità su un tema di quel tipo se non fosse certo della sua fonte e perchè lo farebbe adesso durante il Sinodo e vicini alla sua fine....
RispondiEliminaIo un`idea ce l`avrei e talvolta a pensar male la si azzecca: in effetti al QN son certi che con questa rivelazione Bergoglio toccherà il culmine della propria popolarità e poi le "dimissioni di Joseph Ratzinger e lo stile informale di papa Francesco hanno smitizzato la sacralità del pontificato ummanizzandolo"...
Questo mio messaggio lo sto scrivendo solo a voi per farvi giungere il link del video e condividere una meditazione che mi ha fatto molto bene.
RispondiEliminahttp://gloria.tv/media/yFDBr3HGHWi
Il sacerdote si chiama Santiago Martin. In rete si trova pure la trascrizione.
La notizia della malattia circolava già. Se fosse vera (la smentita subitanea di Padre Lombardi, alla quale non è seguita quella dell'ospedale di Pisa, lo fa ritenere), spiegherebbe - non giustificherebbe - molte delle cose che stanno avvenendo e che ancora avverranno. Molte, non tutte.
RispondiEliminaSegnalo che il sito di Repubblica ricorda, per quest'occasione, una delle telefonate private di Bergoglio, che in quanto Papa non può avere "vizi privati" ed esercitare "pubbliche virtu'". Titolo: "Quando Bergoglio chiamò la Bonino: 'Tieni duro'".
Sono 6 milioni i bambini ammazzati dal 1978 ad oggi dalla legge 194 (quella che buona parte dei parlamentari sè dicenti cattolici e delle associazioni ed organizzazioni sè dicenti cattoliche difendono) ed oltre 150 i parlamentari che fanno parte dell'intergruppo promosso dai radicali a favore della legge sull'eutanasia.
Altro che scisma! NON CI SARA' NESSUNO SCISMA E NON E' IN ATTO NESSUNO SCISMA! Troppi sono stati, in questi anni, i comportamenti di questo Papa contrari alla Dottrina, alla Tradizione e al Vangelo e NESSUNO tra i cardinali e i vescovi ha avuto il coraggio di denunciare pubblicamente questa sua gravissima responsabilità.
Danilo Quinto
AAA Chiese consacrate di pregio vendesi a Urbino a prezzi stracciati
RispondiEliminahttp://www.quotidiano.net/urbino-chiese-vendita-1.1409584
LE CHIESE che la Curia di Urbino guidata dal monsignor Giovanni Tani intende mettere sul mercato sono quella di Sant’Apollinare in Girfalco, campagna urbinate, al costo di 290mila euro per 470 metri quadrati. Quella di Maciolla al costo di 380 mila euro per 600 mq. Da vendere subito anche la chiesa di San Giovanni in Ghiaiolo per 210 mila euro e di Castelboccione per 280mila euro. Si legge nell’offerta: «Complesso edilizio con chiesa, in zona riservata, unica nel suo genere».
E ancora: «La Chiesa di Girfalco ha un prospetto semplice e sobrio coronato da un timpano ed è rifinita in mattoni faccia a vista». Quella di San Giovanni in Ghiaiolo viene descritta nei particolari: «...particolare è la posizione del campanile, centrale rispetto la facciata e sovrastante l’ingresso principale, soluzione non consueta nelle architetture religiose della zona».