“Riflessioni su questioni teologiche attinenti alle relazioni cattolico-ebraiche in occasione del 50° Anniversario di ’Nostra Aetate’ (n.4)” [qui] è il sottotitolo del nuovo documento della Pontificia Commissione per le Relazioni Religiose con gli Ebrei, "PERCHÉ I DONI E LA CHIAMATA DI DIO SONO IRREVOCABILI" (Rm 11,29).
Va preso alla lettera: sono riflessioni e non un documento ufficiale del Magistero della Chiesa cattolica. È un “documento di studio della nostra Commissione” che “non vuole presentare affermazioni dottrinali definitive, ma fornire uno spunto ed un impulso per ulteriori discussioni teologiche”, come intenzionalmente sottolineato sia dal Cardinale Kurt Koch che dal Reverendo Robert Hofmann, rispettivamente Presidente e Segretario della Commissione, in occasione della presentazione ufficiale [qui].
Non è un documento ufficiale, ma di fatto rafforza il nuovo assunto delle “salvezze parallele”
Va preso alla lettera: sono riflessioni e non un documento ufficiale del Magistero della Chiesa cattolica. È un “documento di studio della nostra Commissione” che “non vuole presentare affermazioni dottrinali definitive, ma fornire uno spunto ed un impulso per ulteriori discussioni teologiche”, come intenzionalmente sottolineato sia dal Cardinale Kurt Koch che dal Reverendo Robert Hofmann, rispettivamente Presidente e Segretario della Commissione, in occasione della presentazione ufficiale [qui].
Non è un documento ufficiale, ma di fatto rafforza il nuovo assunto delle “salvezze parallele”
Quel che è certo che alcuni concetti teologici fondamentali di questo nuovo corso inaugurato da una Dichiarazione conciliare come la NÆ [qui], paradossalmente assurta al rango di inedita nuova alleanza con gli ebrei ed ora sfociata in questa nuova sintesi, non trovano riscontro in alcuna espressione del Magistero perenne de La Catholica.
In realtà non si è avuto il coraggio di presentarlo come documento ufficiale, ma la neo-pastorale liquida, completamente sdoganata dal pontificato attuale, continua senza più freni ad applicare de facto se non de iure nonché a diffondere coram populo ed urbi et orbi principi fortemente deviati e svianti per i fedeli non abbastanza 'formati' e attenti.
Non è mancato il riferimento all'antisemitismo ma non facciamo confusione!
Il documento non manca di far riferimento all'antisemitismo. Dobbiamo qui sgombrare il campo da ogni equivoco escludendo ogni rapporto tra l'antisemitismo inteso come odio razziale, che non si identifica solo con quello nazista, e l'antigiudaismo cristiano, che ha carattere esclusivamente religioso e riguarda una contrapposizione teologica sul riconoscimento del Messia nella persona di Gesù e non fomenta alcun odio né disprezzo, ma segna una semplice differenza identitaria dal punto di vista religioso: si tratta di due fedi diverse.
Il cristianesimo si innesta sulle stesse radici; ma si sviluppa in un diverso orizzonte escatologico. Quando si parla di giudaismo su cui è innestato il cristianesimo, bisogna intendere il giudaismo puro, con esclusione di quello spurio, che condanna e maledice i notzrì (cioè i cristiani). Questo ha inizio con l'esilio in Babilonia e sfocia, a partire dall’Assemblea di Yavne dopo la distruzione di Gerusalemme, nel giudaismo talmudico o rabbinico, che si è sviluppato contemporaneamente al cristianesimo in una netta differenziazione reciproca.
Pertanto il cristianesimo, non è una 'forma' di giudaismo, come ci stanno portando a credere[1], ma ne è il compimento, nella Persona di Cristo, nei 'tempi ultimi' e nella Creazione Nuova da Lui inaugurata. E non è pertinente giocare sull'amalgama diffamatorio cristiano= antisemita facendone un miscuglio al passaggio anti-giudaico= anti-semita. In particolare, poi, in riferimento al nazismo, si ignora completamente che, se Hitler giunse al potere in una Germania originariamente cristiana, occorre fare una netta distinzione tra il cristianesimo dei protestanti e il cattolicesimo. Riguardo poi a fenomeni di antisemitismo, perché non fare un opportuno parallelismo tra il comportamento degli attuali fondamentalisti islamici e quello dei protestanti degli anni 30, invece di vedere l'antisemitismo tra i cattolici?
Il cristianesimo si innesta sulle stesse radici; ma si sviluppa in un diverso orizzonte escatologico. Quando si parla di giudaismo su cui è innestato il cristianesimo, bisogna intendere il giudaismo puro, con esclusione di quello spurio, che condanna e maledice i notzrì (cioè i cristiani). Questo ha inizio con l'esilio in Babilonia e sfocia, a partire dall’Assemblea di Yavne dopo la distruzione di Gerusalemme, nel giudaismo talmudico o rabbinico, che si è sviluppato contemporaneamente al cristianesimo in una netta differenziazione reciproca.
Pertanto il cristianesimo, non è una 'forma' di giudaismo, come ci stanno portando a credere[1], ma ne è il compimento, nella Persona di Cristo, nei 'tempi ultimi' e nella Creazione Nuova da Lui inaugurata. E non è pertinente giocare sull'amalgama diffamatorio cristiano= antisemita facendone un miscuglio al passaggio anti-giudaico= anti-semita. In particolare, poi, in riferimento al nazismo, si ignora completamente che, se Hitler giunse al potere in una Germania originariamente cristiana, occorre fare una netta distinzione tra il cristianesimo dei protestanti e il cattolicesimo. Riguardo poi a fenomeni di antisemitismo, perché non fare un opportuno parallelismo tra il comportamento degli attuali fondamentalisti islamici e quello dei protestanti degli anni 30, invece di vedere l'antisemitismo tra i cattolici?
Gli ebrei non avrebbero alcuna necessità di convertirsi (a Cristo Signore)!
Tuttavia, il fatto che il documento risulti enfatizzato positivamente dalla componente ebraica è già sufficiente a mettere in guardia. Il 'focus' del problema, infatti, consiste nell'aver ufficializzato non solo la rinuncia alla 'missione' nei confronti degli ebrei, ma la convinzione che non abbiano necessità di convertirsi a Cristo e che a loro basti la Torah, avallando sostanzialmente la tesi delle "salvezze parallele". Troverete ampie riflessioni negli articoli sotto indicati, presenti nel blog, proposti di seguito come antidoto, in attesa di procedere ad uno studio più articolato e approfondito del nuovo 'parto' post-conciliare:
- M. Guarini, Modifica della “Dottrina della sostituzione” della Sinagoga con la Chiesa in “dottrina delle due salvezze parallele” (vedi, in particolare la nota 7. riportata nella Conclusione, che spiega in termini essenziali proprio dov'è l'inganno in ordine alla irrevocabilità dell'Antica Alleanza) [qui]
- Brunero Gherardini. Irrevocabili (le Alleanze)? Sì, ma... [qui]
- Brunero Gherardini. Sugli ebrei, così serenamente [qui]
- Curzio Nitoglia, Cristianesimo e Giudaismo. Interessanti sintonie con lo spirito post-conciliare [qui]
- Curzio Nitoglia, Seconda fase 'mondialista' della svolta giudeo-cristianizzante [qui]
- L'affermazione che “cristiani, ebrei e islamici adorano lo stesso Dio” è erronea [qui]
- La questione dell’ “Unico Dio delle religioni monoteiste” [qui]
Per comodità di chi legge, riporto la nota 7. del testo “Dottrina della sostituzione” della Sinagoga con la Chiesa in “dottrina delle due salvezze parallele” [qui]
Si è addirittura voluto cavillare su questo termine Testamento, nel senso che il Patto o il Testamento stipulato da Dio con Mosè (1330 a. C.) sarebbe transitorio e non eterno, mentre l’Alleanza stipulata con Abramo (1900 a. C.) sarebbe permanente ed eterna. Adducendo che poiché berìt, reso con Alleanza in latino, significa solo volontà divina e non comporta la corrispondenza umana, Dio ha mantenuto l’Alleanza con Israele, anche se questo è stato infedele. Perciò l’Antica Alleanza con Abramo sussisterebbe ancora, non sarebbe mai cessata, e dunque gli ebrei, come discendenti di Abramo sarebbero ancora titolari di quell'Alleanza irrevocabile. In più, se San Paolo nella seconda lettera ai Corinzi «pone in netta antitesi l’Alleanza instaurata da Cristo e quella di Mosè», le cose andrebbero diversamente tra Abramo e Cristo per il fatto che. «nel nono capitolo della lettera ai Romani» San Paolo utilizza non più il termine Patto o Testamento, ma Alleanza al plurale e «l’Antico Testamento conosce tre alleanze: il sabato (Mosè), l’arcobaleno (Noè), la circoncisione (Abramo)» [Ho sintetizzato nei suoi termini essenziali la sottile disquisizione fatta da Joseph Ratzinger: “Molte religioni un’unica Alleanza”, Ed. San Paolo, 2007].
E tuttavia, troviamo in Ebrei 8,13: «Dicendo, però, alleanza nuova, Dio ha dichiarato antiquata la prima. Ora, quel che diventa antico e invecchia è vicino a sparire». E sempre Ebrei 13,20-21: «Il Dio della pace che ha fatto tornare dai morti in virtù del sangue di un'alleanza eterna il Pastore grande delle pecore, il Signore nostro Gesù, vi renda perfetti in ogni bene, perché possiate compiere la sua volontà, operando in voi ciò che a lui è gradito per mezzo di Gesù Cristo, al quale sia gloria nei secoli dei secoli. Amen» (I corsivi di Ebrei 8,13 non sono miei, sono nel testo della Bibbia di Gerusalemme 1971). Dunque l'Alleanza eterna è in Cristo. Inoltre l'appartenenza a Cristo non è più secondo la carne ma teologale (Gv Prologo, 12-14) e i Padri affermavano che Abramo «fu giustificato perché ha creduto nel Cristo venturo». Dunque dobbiamo dedurre che l'Alleanza non revocata ma portata a compimento e che con Abramo era nel Cristo venturo è ora, nuova ed eterna, nel Cristo venuto.
Del resto la spiegazione è data in maniera limpida nel brano del Vangelo, dove Gesù stesso dice espressamente: «Abramo esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò», (Gv, 8, 56) suggellando perfino il discorso con l'affermazione «Prima che Abramo fosse, Io sono". (Gv 8,58) ed è superfluo sottolineare la valenza dirompente di quell'«Io sono»! E come dimenticare che è stato proprio il suo professarsi Dio la ragione della condanna?
Pertanto, se l'Alleanza Nuova ed Eterna è in Cristo, che è Dio, a che pro tirar fuori sottigliezze di conio rabbinico?
In conclusione, se è vero che il Signore è fedele alle sue promesse, è altrettanto vero che sono i suoi destinatari che hanno respinto la Nuova ed Eterna Alleanza sancita nel Sangue Prezioso di Cristo, che ha portato a compimento la Salvezza che viene dai giudei; ma il compimento, per i credenti, non può operare oltrepassando il Signore. Per salvarsi agli ebrei non basta la Torah e i Profeti; essi devono riconoscere Gesù Signore come Cristo, cioè il Messia, colui che doveva venire. Come già detto, è proprio per la sua fede nel Cristo venturo che Abramo ha ricevuto la sua giustificazione.
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[1] L'evoluzione attuale è spiegata [qui] parlando di Benamozegh
[1] L'evoluzione attuale è spiegata [qui] parlando di Benamozegh
Vedo che insistono oltremodo.
RispondiEliminaViene da domandarsi allora come mai gli ebrei S. Paolo, S. Pietro, S. Giacomo, S. Giovanni etc si sono convertiti a Gesù Cristo, se il vecchio patto era ancora vivo e vegeto ed efficace alla salvezza.
Queste posizioni servono solo a distruggere il Cristianesimo.
Se così fosse, invito dunque chi le appoggia a togliersi di torno una volta per tutte ed ad uscire dalla Chiesa, che, parrebbe, non doveva nemmeno esistere,
e andare tutti in sinagoga, dove vigerebbe "l'antica alleanza mai revocata".
Ovviamente è sempre Gesù Cristo e la Nuova Alleanza nel Suo Sangue il grande Assente da queste assurde posizioni.
RispondiElimina"L'hanno detronizzato" diceva qualcuno, e a ragione.
Comunque è molto importante che il card. Koch, che certo non è un alfiere del progressismo kasperiano ma piuttosto un neocon wojtyliano-ratzingeriano, abbia espressamente dichiarato che questo non è un documento ufficiale del magistero cattolico, bensì un semplice contributo alla riflessione e alle discussioni in corso ormai da quasi cinquant'anni. Un successivo papa conservatore potrà benissimo rettificare e correggere questi azzardi.
RispondiEliminaMA ALLORA GESU' CRISTO PERCHE' E' VENUTO?
RispondiElimina...in propria venit et sui eum non receperunt - quotquot autem receperunt eum - dedit eis potestatem filios Dei fieri his qui credunt in nomine eius qui non ex sanguinibus neque ex voluntate carnis neque ex voluntate viri sed ex Deo nati sunt.
RispondiElimina
RispondiEliminaLo "Io sono" di Nostro Signore ("Prima che Abramo fosse, Io sono", Gv 8, 58) e'identico allo "Io sono"pronunciato da Dio a Mose', quando gli apparve nel roveto ardente, sul monte Oreb.
"E Mose' domando' a Dio: "quando io saro' andato dai figli d'Israele e avro' detto loro: Iddio dei padri vostri mi ha mandato a voi, se essi mi domanderanno : Qual e'il suo nome? Che cosa rispondero' loro?". E Iddio disse a Mose': "Io sono Colui che sono!". Poi soggiunse: "Cosi dirai ai figli d'Israele: IO SONO mi ha mandato a voi[...] Questo e' il mio nome in eterno e cosi' saro' chiamato di generazione in generazione" (Es 3, 13-15).
Attribuendosi il nome divino "Io sono", Gesu' affermava coscientemente di fronte ai Giudei la sua natura divina. E i Giudei (i Farisei e Scribi che disputavano con Lui) capirono benissimo il riferimento, tant'e' vero che, come testimonia Giovanni, appena sentito questo, "Dettero allora di piglio alle pietre per tirargliele; ma Gesu' si nascose e usci' dal tempio" (Gv 8, 59). Dettero di piglio alle pietre per lapidarlo perche' secondo loro aveva bestemmiato, dichiarandosi apertamente uguale a Dio anzi l'unum et identicum con Dio: "Io sono", esattamente come il Padre. E poco dopo ribadi' il concetto, dicendo loro: "Io e il Padre siamo uno" o "una cosa sola", come traducono molti (Gv 10, 30). Anche in quell'occasione, riferisce Gv, "Di nuovo i Giudei diedero di piglio alle pietre per lapidarlo" (ivi, 31 ss.). Questa volta Gesu' non si nascose ma affronto' i suoi avversari dimostrando la loro mancanza di fede di fronte alle "opere " che Lui faceva, che erano "opere del Padre mio". E quando NS concluse il suo ragionamento dicendo che le sue "opere" dimostravano che "il Padre e' in me ed io sono nel Padre" (ivi, 38), essi "tentarono percio' nuovamente di prenderlo ma egli sfuggi' loro di mano" ((ivi, 39). Come sia sfuggito, Gv non dice.
I detti di NS e le vicende riferiti qui da Gv dimostrano, tra l'altro, quanto siano inutili tutte le chiacchere della pseudo-esegesi attuale sulla "vera coscienza che Gesu' aveva di se stesso", su "chi credeva egli effettivamente di essere". Pseudo-esegesi il cui scopo e' quello di negare o mettere in dubbio la natura divina di Cristo. La dichiarazione Nostra Aetate, art. 4, dedicato alla religione ebraica, con le opportune ambiguita' e distorsioni dei Testi, prepare la strada alla teoria abnorme della "salvezza parallela", come se l'Antica Alleanza dovesse ritenersi ancora valida!
Le sottigliezza esegetiche di Ratzinger,citate da Mic, per sostenere in qualche modo questa teoria dimostrano come e qualmente egli non abbia mai avuto una preparazione teologica valida, che si acquista, come sappiamo, solo se si passa attraverso la cruna d'ago rappresentata dalle opere di S.Tommaso, autore da lui mai amato (l'ha detto lui stesso, al Seminario, subito dopo la guerra, si era attratti dai filosofi moderni o da teologi come de Lubac). parvus
E' venuto, non l'hanno riconosciuto e l'hanno venduto....fine storia e sorvoliamo con un F15 sulla preghiera del Venerdì Santo e, tranquilli, che in sinagoga non ti fanno entrare.
RispondiEliminaBizantinismi strumentali sul dire e non dire. Affermare "ma anche...".
RispondiEliminaLa Alleanza antica non è revocata PERCHE' ANNUNCIA LA NUOVA ED ETERNA. La Salvezza per i Giudei, rimane possibile SOLO PER QUESTO. E' un concetto che si spiega in 2 parole. Perché San Paolo dice che l'Alleanza Antica non è revocata? Perché "annunciavano Lui, era tutto in vista di Lui, era tutto per Lui, definivano Lui". E sono i Libri Sacri VERI, non il Talmud, non la Mishna, non il giudaismo rabbinico. E', infatti, solo quello il VERO PROTOCRISTIANESIMO. I Libri della LXX.
Possiamo attenerci alla Rivelazione: lettera agli Ebrei.
RispondiEliminaLettera senza intenti accusatori, discriminatori o anti... Con destinatario preciso. Interno.
Segue la lettera ai Romani, ne tiene conto e la chiarisce sul punto fin dall'esordio: Dio, che anticamente aveva parlato più volte per mezzo dei Profeti ha parlato a noi per mezzo del Figlio...
Spiega che il Cristo non è un angelo, ma è superiore agli angeli.
Per questo motivo noi (gli Ebrei) dobbiamo applicarci con il massimo impegno alle cose udite per non traviare.
Spiega che il Cristo è superiore a Mosè.
Mosè fu fedele nella casa del Signore; Cristo è Figlio in quella casa!
Morale: attenzione a non indurire i cuori, perchè anche ai tempi di Mosè anche chi fu liberato dall'Egitto non entrò nella Terra promessa, dopo 40 anni, "esasperando"...
Temiamo dunque che mentre la promessa sussiste, qualcuno possa esserne escluso, se la buona novella non giova a nulla. E' su questo che si decide chi può entrare nel "riposo" di Dio!
La Parola di Dio è affilata come spada a doppio taglio (concetto ripreso anche da Apocalisse) affilata fino a dividere l'anima e lo spirito!
Cristo Pontefice!
Cristo Sommo sacerdote.
Se ne ricordino i pontefici e chi pontifica...
Se ne ricordino sacerdoti "sommi", "insomma" e "così così"...
Bellissimo l'elenco delle prove della fede di isrealiti (al capitolo 11).
Eppure, al capitolo 12,14, non manca l'ammonimento: badate a non resistere a Dio!
Un pas de plus vers le noachisme avancé et consolidé…
RispondiEliminaPour y voir plus clair dans la question du noachisme, un bon texte récent d'André Gandillon : "Le noachisme : Israël et les nations" :
RispondiEliminahttp://www.revue-militant.fr/article/le-noachisme-israel-et-les-nations.html
"Queste posizioni servono solo a distruggere il Cristianesimo.", écrit justement Josh. En réalité, tout cela s'inscrit dans un projet plus vaste qui est d'imposer, par la mondialisation et les formidables moyens dont elle dispose, comme le cinéma, le culte universel de Satan.
RispondiEliminaVoyez ici : "Satan à Hollywood" :
https://www.youtube.com/watch?v=AVG2jpJ4rhg
"Riflessioni" du Vatican là-dessus ?…
Sembra, ormai, chiaro che anche la posizione del papa emerito Benedetto XVI, sia da cardinale sia da papa, non sia ortodossa.
RispondiEliminaJohannes Capreolus
Il Dogma scomparso: il Peccato Originale. Da dissotterrare
RispondiEliminaDopo 20 secoli di cristianesimo, la cristianità è peccatrice, divisa, confusa teologicamente, evaporata in interi territori di grande tradizione e cultura cristiana. Gesù lo aveva detto: quando tornerò, troverò la fede sulla terra? Siamo salvati, ma siamo salvati perché perduti. Ma chi ha l’umiltà di sentirsi “perduto” se tutti insieme possiamo vincere, nulla ci è precluso e il futuro (la vita) non è un dono ma sarà un nostro prodotto? La rimozione del peccato originale è necessaria a chiunque ha bisogno di rendere non necessario Cristo come unico salvatore. Tolto il peccato originale è facile rileggere la storia in divenire, in chiave evoluzionistica, progressiva, dall’uomo bruto a quello intelligente, non essendoci più il passaggio che dall’uomo perfetto aveva portato a quello abbrutito e imbestialito dal peccato. Ecco così il mito del buon selvaggio, la radice logica di Rousseau e di tutto l’illuminismo (massonico e anticristiano). La “chiesa universale”, la “neochiesa”, a-dogmatica e di tutti fratelli, quella del Cristo massonico, uomo che parla di amore umano agli uomini, senza pretese di verità differenti dalla filantropia, senza più giudizio sulle forme, perché “ogni amore è amore”, perché non ha più peccati personali da giudicare, in cui l’inferno è vuoto e si è salvi “automaticamente”, è una grande tentazione e insieme è una grande mistificazione… L’aver sotterrato questa dottrina del Peccato Originale, ridotta all’insignificanza e ritenuta obsoleta (gli esempi si sprecano), spiega lo stato in cui versa la Chiesa e lo scatenamento di Satana a tutti i livelli.
di Ruggero Sangalli
dalla prima parte, nella presentazione:
RispondiElimina"sono riflessioni e non un documento ufficiale del Magistero della Chiesa cattolica. È un “documento di studio della nostra Commissione” che “non vuole presentare affermazioni dottrinali definitive, ma fornire uno spunto ed un impulso per ulteriori discussioni teologiche”, come intenzionalmente sottolineato sia dal Cardinale Kurt Koch che dal Reverendo Robert Hofmann, rispettivamente Presidente e Segretario della Commissione, in occasione della presentazione ufficiale"
In pratica è un po' come il giochetto della dottrina che dice una cosa,
ma la pastorale che ne sosterrebbe un'altra, anche opposta alla dottrina.
Ovvero, lo sanno che ....alla fin fine la dottrina cattolica non può arrivare a NEGARE Gesù Cristo e la Sua necessità alla salvezza, altrimenti si sarebbe distrutto anche l'essere Chiesa;
non è dottrina definitiva quella delle salvezze parallele,
epperò nel "dialogo" la necessità di Gesù Cristo la si può (?!) tacere.
Non sono un documento ufficiale, non prendetele per oro colato;
ma intanto, sbrigato questo noioso preambolo,
ci prendiamo questa libertà,
'nzomma non lasciamoci soffocare da questo Gesù, paiono sottintendere,
ma la vojamo proprio di' diversa da come la è.
A seconda di chi dobbiamo blandire volta per volta.
Ecco il clip che tre artisti, una cantante russa e due rapper, uno ebreo e uno musulmano, senza incontrarsi, hanno registrato e messo su youtube e facebook, è la cantante russa che, dopo aver ascoltato alla radio la canzone, ha chiesto ai due rapper conosciuti su internet di unirsi a lei per trasmettere un messaggio di pace:
RispondiEliminahttps://www.youtube-nocookie.com/embed/b9LRM4jEmt8
Qui, sempre per....amor di pace e dialogo, l`iniziativa di un parroco che porta i suoi fedeli in moschea alla preghiera musulmana, da notare la visione angelica dell`islam predicata dall`imam:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-per-dialogare-conlislam-non-siva-in-moschea-14707.htm
@Luisa
RispondiEliminahttp://www.bastabugie.it/it/articoli.php?id=4017
Dal documento:
RispondiElimina"Confessare la mediazione salvifica universale e dunque anche esclusiva di Gesù Cristo fa parte del fulcro della fede cristiana tanto quanto confessare il Dio uno e unico, il Dio di Israele che, rivelandosi in Gesù Cristo, si è manifestato pienamente come il Dio di tutti i popoli, nella misura in cui in Cristo si è compiuta la promessa che tutti i popoli pregheranno il Dio di Israele come l’unico Dio (cfr. Is 56,1-8)".
Parlare della rivelazione del Dio di Israele in Gesù Cristo, non è un po vago? Il certo non era parla dell'incarnazione del Dio di Israele in Gesù? Quando se parla, come nel documento, non se può pensare che solo il Padre ê Dio? Se sono giudeo, non sarà questo che io vado pensare sul Gesù?
il Dio di Israele che, rivelandosi in Gesù Cristo, si è manifestato pienamente come il Dio di tutti i popoli, nella misura in cui in Cristo si è compiuta la promessa che tutti i popoli pregheranno il Dio di Israele come l’unico Dio (cfr. Is 56,1-8)
RispondiEliminaQui è espresso l'altro errore. Non solo l'Antica Alleanza è tramontata con la Nuova ed Eterna in Cristo; ma non è vero che adoriamo un unico Dio.
E' vero che siamo innestati sulla “radice santa” del giudaismo pre-rabbinico e che il Dio che si è rivelato e ha portato a compimento la Storia della Salvezza in Gesù Cristo è lo stesso dei Patriarchi e dei Profeti; ma se ci fermiamo a questo dato, ignoriamo che nella pienezza dei tempi Dio si è rivelato in Cristo Signore, che gli ebrei hanno rifiutato e continuano a rifiutare. Ed è Dio SS. Trinità, icona e fonte di tutte le nostre relazioni, che noi cristiani adoriamo, per averlo conosciuto attraverso la Rivelazione del Signore Gesù e degli Apostoli. E siamo testimoni e collaboratori della sua opera divino-umana di salvezza fino alla fine dei tempi.
Non si tratta solo di una religione, ma di una Persona, di un Dio vivente, che unico nella storia, si è incarnato in Cristo, assumendo due nature, perfettamente uomo e perfettamente Dio. E questo rimane lo scandalo per gli atei, per gli ebrei e per i musulmani.
Quel quid in più di un Dio Incarnato e Morto per riscattare il nostro peccato e Risorto per rigenerare la natura umana nella Creazione Nuova riconducendola al Padre, fa una differenza abissale. E dunque adorare e pregare l'Uno piuttosto che l'altro non è ininfluente. Infatti, i cristiani diventano conformi (la ‘configurazione’ a Cristo di San Paolo) a Colui cui aderiscono e che adorano, perché gli atteggiamenti interiori e i comportamenti vi si conformano in base ad una connaturalità donata nella fede e realizzano un'antropologia e, conseguentemente, una storia diverse.
RispondiEliminaLa Chiesa va verso un rinnovo che sfocia nel protestantesimo e comunque in una religione non più cattolica. Solo la tradizione, in numero piccolo, con tanta persecuzione, conserverà la fede.
RispondiEliminaMic,
RispondiEliminaGrazie per la risposta e per completare la mia domanda: infatti, in Gesù se incarna il Dio di Israele, "che è Morto per riscattare il nostro peccato e Risorto per rigenerare la natura umana nella Creazione Nuova riconducendola al Padre", che Israele ancora oggi non acceta. È veramente vago e ambiguo il branno del documento.
Un caro saluto dal Brasile e un santo natale
http://www.ortodossiatorino.net/DocumentiSezDoc.php?cat_id=32&id=4233
RispondiEliminaIl nuovo documento del Vaticano, nell'affermare che la Chiesa non sostituisce Israele come popolo di Dio e che l'alleanza che Dio ha offerto a Israele è irrevocabile, crea tre problemi biblici e teologici da una prospettiva cristiana ortodossa:
I – il ripudio della Lettera di san Paolo agli Ebrei;
II – un'interpretazione erronea e rinnovazionista della teologia di san Paolo nella sua Lettera ai Romani;
III – la creazione e la promulgazione di "un altro vangelo" al posto del vangelo del nostro Signore.