Un centrato commento di Stefano Fontana in evidente sintonia con il nostro 'sentire'.
Le incertezze e le paralisi che la Chiesa italiana ha reso evidenti nella confusione sulla linea da prendere a proposito del disegno di legge Cirinnà hanno un nome: pastoralismo. Una Chiesa che si è così a lungo macerata e lacerata su una cosa in vero molto semplice da fare, come opporsi ad una legge disumana da tutti i punti di vista, richiede una ragione culturale: il pastoralismo. Il pastoralismo ha fatto dire a tanti vescovi e sacerdoti che le manifestazioni di piazza rompono il dialogo e non costruiscono.
Il pastoralismo ha fatto pensare a molti che non bisogna più intervenire sulle leggi, ma solo sulle coscienze delle persone. Il pastoralismo ha fatto pensare che la Chiesa debba solo formare – chissà poi chi, dove e come – e poi ognuno entra nella pubblica piazza con la propria coscienza. Il pastoralismo fa ritenere a tanti preti che la Chiesa non debba dire mai di no, ma piuttosto debba accompagnare tutti e sempre. Il pastoralismo ha fatto sì che per qualcuno una presa di posizione contro l’omosessualità toglierebbe spazio alla pastorale delle situazioni di frontiera, tra cui quella delle persone con tendenze omosessuali.
Il pastorialismo fa ritenere che scendendo sul terreno delle leggi civili la fede cattolica diventi ideologia. Il pastoralismo ha impedito a tante comunità cattoliche di trattare certi temi, perché troppo carichi di valenze politiche e quindi potenzialmente divisivi. Il pastoralismo ha indirizzato tante Diocesi a trattare certi temi, ma con l’intervento di tutte le opinioni in campo e senza prendere posizione. Il pastoralismo, per non precludere la via dell’azione pastorale, ha bloccato ogni azione. Una Chiesa molto pastorale, ma per questo afasica e aprassica.
Il pastoralismo è una malattia della Chiesa italiana di oggi. Secondo il pastoralismo non solo noi ma anche Dio non deve giudicare le situazioni e i comportamenti, perché giudicando impedirebbe l’incontro pastorale con tutti. Anche questo dei pastoralisti è una forma di giudizio, naturalmente, dato che non si prende posizione nei confronti della realtà se non giudicandola, ma ciò non toglie che il nemico mortale del pastoralismo, pur contraddittoriamente, sia il giudicare. Nemmeno una legge, secondo il pastoralismo, si può giudicare perché in questo caso la fede diventerebbe dottrina imposta e impedirebbe la pastorale. Giudicata male una legge, ti tagli i rapporti con coloro che invece in quella legge credono. Il pastoralismo è senza verità, perché senza giudizio non c’è più verità. Il pastoralismo è un sentimento, un atteggiamento agnostico, un prendere posizione senza prendere posizione, un inganno.
La Chiesa italiana si sta spostando da una presenza strutturata, a partire da un bagaglio di visioni delle cose, con alle spalle un patrimonio dottrinale anche nella forma di dottrina sociale della Chiesa e con davanti un progetto culturale, ad una presenza destrutturata, immediata, priva di distinzioni di piani, fondata su un lodevole slancio di carità e di voglia di incontrare l’altro, ma priva ormai della volontà di incontrarlo all’interno di una costruzione del bene comune, complessa ed articolata.
Gli immigrati vanno accolti: sì ma le politiche dell’integrazione come le impostiamo? La precarietà lavorativa va eliminata: sì ma le politiche del lavoro come le facciamo? Questa economia uccide: sì ma come impostiamo le politiche economiche e finanziarie oltre la buona volontà individuale e gli slogan moralistici? Delle istituzioni ce ne occupiamo ancora? E delle leggi? E della politica? Trasformiamo tutta la Chiesa in una Caritas o ricominciamo a insegnare e ad apprendere la dottrina sociale della Chiesa, che ci dia una cultura del sociale e del politico, un quadro dottrinale e teorico in grado di orientare al bene la nostra presenza, non solo nella solidarietà dei bisogni dei senzatetto – vera ma corta - ma anche in quella lunga della vita, della famiglia e della scuola?
Al convegno ecclesiale di Firenze non ho trovato traccia della dottrina sociale della Chiesa, che – almeno così mi sembra – non sia mai nemmeno stata nominata. Per andare a portare una bevanda calda e una coperta a chi dorme all’addiaccio di notte essa non serve, ma per prevenire quelle situazioni oltre che curarle è invece molto importante. La Chiesa italiana vuole solo andare tutta a portare le bevande calde a chi dorme all’addiaccio di notte? Vuole andare tutta a Lampedusa? O vuole ancora costruire una società secondo verità e per il bene dell’uomo?
Se è così lo slancio pastoralistico non è sufficiente, ma bisogna occuparsi anche delle strutture, delle istituzioni, delle leggi ed avere una visione complessiva e coerente delle cose. Il pastoralismo odia le visioni complessive e coerenti delle cose e dice che non si addicono ai cattolici. Sanno troppo di “sistema” che avrebbe così la prevalenza sulle persone. Per il pastoralismo esistono solo casi unici e singolari, da affrontare uno per uno, con discernimento, come è in voga dire oggi. Si corre il rischio, però, di gettare via, con gli schemi, anche le idee. [Fonte]
Il pastoralismo è insufficienza, se non addirittura mancanza, di fede.
RispondiEliminahttp://www.lastampa.it/2016/02/02/blogs/san-pietro-e-dintorni/contraddizioni-vaticane-5JHS7HUeODyrWT1rYRuUNL/pagina.html
RispondiElimina‘Disperato’: così confessa di essere Papa Francesco commentando la crisi delle vocazioni, nel discorso pronunciato a braccio durante l’udienza concessa nell’aula Paolo VI in Vaticano ai religiosi, sacerdoti e suore, per il Giubileo della vita consacrata.
RispondiEliminaAfferma il Pontefice: ”Quando chiedo quanti seminaristi ci sono in una comunità religiosa maschile o femminile e mi si risponde quattro-cinque oppure una-due novizie e intanto la comunità invecchia e ci sono monasteri grandi e vuoti, portati avanti da poche suore vecchiette, allora tutto questo mi fa venire una tentazione contro la speranza. Cosa succede, perché il ventre della vita consacrata diventa tanto sterile!”, sono le domande che si pone Francesco.
http://www.imolaoggi.it/2016/02/01/bergoglio-si-dice-disperato-per-calo-di-vocazioni-e-monasteri-vuoti/
Mi chiedo allora la persecuzione ai Francescani dell'Immacolata, dispersi e castigati, chiusi i loro monasteri sia maschili che femminili - eppure avevano molte vocazioni e seguivano la Tradizione della Chiesa Cattolica.... una disperazione che poteva evitare...
Sentivo ad una radio cattolica locale citare il Papa che avrebbe detto circa le Opere di Misericordia che alla fine della vita ci verrà chiesto se abbiamo dato da mangiare agli affamati (e qui è giusto) e abbiamo accolto i peccatori (e qui casca l'asino).
RispondiEliminaForse invecchiando la mia memoria zoppica, ricordavo qualcosa tipo ammonire o simili.
Quello che l'autore chiama pastoralismo è il risultato dell'avere espunto la regalità di Cristo dagli obiettivi per cui battersi da parte di ogni cattolico. Per coerenza costoro, tutti, dovrebbero non più celebrare la solennità di Cristo Re... ed infatti l'hanno snaturata "riducendola" alla sua dimensione escatologica, certo presente ma che non la esaurisce.
RispondiEliminaLo hanno detronizzato, è il titolo di un libro di Mons. Lefebvre che illustra questo processo.
http://agensir.it/chiesa/2016/02/02/braz-de-aviz-andare-in-missione-per-superare-la-crisi-lasia-il-rapporto-con-i-vescovi-e-la-situazione-dei-francescani-dellimmacolata/
RispondiElimina"Cosa succede, perché il ventre della vita consacrata diventa tanto sterile!”
RispondiEliminaMais quelle religion prêche-t-on aujourd'hui à la jeunesse ? Celle de la fierté d'être catholique ? Celle du don de soi, de la mortification, du sacrifice, de la sainteté, celle de la Croix ? Ou je ne sais quel humanisme à l'eau tiède ?
Mais qu'on se rassure, il est possible que l'archevêque Víctor Manuel Fernández, "Tucho", "ghost writer" de Bergoglio et spécialiste du baiser, ait la réponse et qu'il nous la donne bientôt…
http://corrierefiorentino.corriere.it/firenze/notizie/cronaca/16_febbraio_02/empoli-battezzate-gemelle-due-papa-caa28b26-c98a-11e5-83c9-7a5b846c7561.shtml
RispondiEliminahttp://www.vignaclarablog.it/2016020236151/battezzate-cesano-tre-gemelle-coppia-gay/
RispondiEliminahttps://www.facebook.com/realtimeitalia/videos/952707908100531/?pnref=story
RispondiEliminaSul vaticanista di successo:
RispondiEliminahttp://blog.messainlatino.it/2016/02/tornielli-e-vittadini-i-new-wave-boys.html
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2015/10/andrea-tornielli-il-vaticanista-di-successo/
Solo chi è abbonato alla Stampa può leggere la requisitoria di Tornielli, ci sarebbe un modo di poterlo leggere?
Ai giorni nostri diversi vescovi e politici cattolici avallano più o meno apertamente la rivoluzione antropologica in corso e leggi irricevibili per il credente, immaginando di modernizzare la Chiesa, portarla “al passo coi tempi”, mettendo così a tacere l’accusa di oscurantismo. Convinti che sarà un bene. Ne erano convinti anche i vescovi “riformisti” del 1790, agli albori della Rivoluzione Francese, quando consentirono l’approvazione della Costituzione civile del clero: certi che fosse un bene. E invece fu la catastrofe.
RispondiEliminaDanilo Rossi su Papale papale
LE POLPETTE AL SUGO DEL CONCETTO ANTROPOLOGICO
RispondiEliminail mio concetto antropologico oggi è a letto con il mal di schiena.
io le ho detto di non lamentarsi e stare tranquilla, perché il mal di schiena è solo un concetto neurologico.
Lei mi ha risposto che stasera allora non mi cucina, perché l'appetito è solo un concetto fisiologico.
Mi sono subito venute in mente le sue polpette al sugo... e ho capito perché io sarò sempre inguaribilmente retrivo, oscurantista, reazionario. Uno di quelli che fa vergognare gli ambienti intellingenti e progressivi dove lavora.
A me le polpette al sugo di mia madre non me le levate...
A voi i concetti e la dieta vegan, a noi la realtà, le polpette e pure la bistecca, la lasagna e tutto il resto.
A voi l'odio di chi procrea solo concetti ed emana il fetore del proprio rancore. Ai noi l'amore per i nostri figli e ai nostri bambini l'amore di un padre e una madre.
Ormai, siamo due umanità. Voi siete incarnati dalla Littizzetto, noi dai nostri padri e dalle nostre madri, dai nostri mariti e delle nostre mogli, dai nostri figli.
Voi siete l'utopia del nulla. Noi siamo la famiglia dell'essere.
"Mamma son tanto felice... " Avete presente? Ecco, noi siamo questi.
MASCHIO E FEMMINA, PADRE E MADRE, MARITO E MOGLIE, FIGLI E FIGLIE.
e polpette...
Massimo Viglione
Forse è bene precisare, per chi non guarda la TV che Massimo Viglione ironizza sull'uscita della coppia gay nella puntata del 31 gennaio di Fuori Onda su La7. Alla domanda di Costanza Miriano riferita ai loro figli (nati in Canada da uteri in affitto): ”dove è la madre?” hanno risposto : “la madre non c’è , è un concetto antropologico”.
RispondiEliminaSiamo al delirio: è stata lanciata la notizia secondo la quale - tenetevi forte! - Bergoglio reciterà in un film di Di Caprio nella parte di se stesso...
RispondiEliminahttp://www.tgcom24.mediaset.it/spettacolo/papa-francesco-pontefice-da-film-debuttera-da-attore-in-beyond-the-sun-_2158242-201602a.shtml
https://bergoglionate.wordpress.com/2016/02/01/lultima-bergoglionata-del-gennaio-2016-sfrattata-la-colomba-della-pace/
RispondiEliminaAnna*
Faccio notare che i due signori gay, ognuno ha avuto bisogno di due donne per ottenere la propria prole. Una che ha fornito l'ovulo e l'altra che ha fatto da "madre-ospite" (come si scriveva nei raccanti di F& SF sull'argomento, quando, bei tempi, era solo materia di fantasticare). Pertanto ci sono 4 (QUATTRO) MADRI che sono state allontanate dai propri figli.
RispondiEliminaBergoglio: ".. E’ noto a tutti quanto la Chiesa sia sensibile alle tematiche etiche, ma forse non a tutti è altrettanto chiaro che la Chiesa non rivendica alcuno spazio privilegiato in questo campo,..."
RispondiEliminaGran Bretagna, sì alla manipolazione genetica degli esseri umani
http://www.radiospada.org/2016/02/gran-bretagna-si-alla-manipolazione-genetica-degli-esseri-umani/
Anna*
Ed ecco il commento, senza parole:
RispondiEliminahttp://opportuneimportune.blogspot.it/2016/02/numquam-satis-bergoglio-attore-nella.html
Il vero motivo per tacere è questo: i numeri di omosessuali nominate dai vescovi nelle Curia vescovili di Italia e dal clero, oltre che tutti i loro amanti che conoscono quali sono i vizi dei Vescovi e dei sacerdoti e dei religiosi italiani...
RispondiEliminaOsservatore
Ha ragione Osservatore: come può oggi la chiesa (volutamente minuscolo) gridare dai tetti che l'omosessualità è un'aberrazione ed un peccato che grida vendetta al cospetto di Dio, quando non passa giorno che non saltii fuori un prete che ha abusato di ragazzini, essendola la pederastia quasi connaturata all'omosessualità stessa ?
RispondiEliminaE bisognerebbe smetterla, per seguire Danilo Quinto del post successivo, con le mezze parole: l'omosessualità è una tendenza che quasi sempre finisce per essere esplicata, così come la normale attrazione sessuale tra un uomo ed una donna porta a rapporti sessuali, un tempo quasi sempre post matrimonio, oggi anche prima.
Certo ci possono essere omosessuali casti, ma credo sia più difficile per loro restarlo che per un uomo ed ancor più per una donna normali.
Ecco perché stanno zitti. Sanno che quando l'omosessualità sarà completamente sdoganato, potranno uscire dal "closet" e fare "outing" come già succede in USA ed UK con i predicatori protestanti. Il "popolo di Dio" si sarà ormai così abituato (finestra di Overton) che non batterà ciglio. E loro potranno godersi i loro amorazzi senza spretarsi, campando con l'otto x mille ed altre provvigioni.
CHE SCHIFO!!
RispondiElimina@ Gerarchia corrotta e ricattabile-ricattata?
E' un pensiero che sono costretti ad avere in tanti. Ma il "silenzio" e la "complicita" si spiegano anche con le idee sbagliate ed ereticali che circolano impunemente nel clero da decenni ormai. Ma c'e' pure una parte ancora sana della Gerarchia, lo sappiamo bene, che non e'ricattabile da nessuno. E' questa che dovrebbe ora uscire allo scoperto e mettere in crisi l'autorita' ufficiale, contestandone in modo aperto e motivato il disastroso indirizzo. Cio' provocherebbe un terremoto nella Chiesa? Forse, ma c'e' un'alternativa? Oportet ut scandala eveniant, al momento opportuno. Ma la colpa di contrapposizioni ed eventuali scissioni non sarebbe certo di chi si levasse finalmente in piedi a contestare la deriva dominante; sarebbe sempre di coloro che hanno fatto deteriorare la situazione sino a questo punto. A. R.
Il pastoralismo sembrerebbe un'alternativa religiosa all'avere una dottrina.
RispondiEliminaIl pastore quindi come un "ignorante", uno che "puzza di pecora", le quali al massimo belano e si seguono stupidamente, con un cane a correre loro intorno per raggrupparle.
Il pastore di questo gregge sarebbe un "diverso" ma che si adegua, sta in gruppo, anche se -fermandosi alla poesia- non si capisce bene per fare cosa... Sempre l'elegia prevede una voce conosciuta dal gregge, un ovile, la cura per ciascuno dei capi...
Nella realtà, prosaica, il pastore ricaverà lana, sceglierà il pascolo, porterà molti agnelli al macello, venderà al miglior prezzo quel che riterrà più conveniente. E il vero amico del pastore non è mai la pecora, bensì, caso mai, il cane.
Mentre le pecore sono portate ad idealizzare la figura poetica del pastore, la figura prosaica del pastore conduce le pecore al macello. e se poi il cane è pure un lupo, e il pastore è amico dei lupi, beh, altro che "ospedale da campo": siamo al fast food!
Mancano solo un po' di patate fritte e una cocacola... e al cane non mancheranno ossa.
Il cattopietismo di stampo pastoralista vive la pastorale come una pietà sdolcinata che poco si addice alla vita all'addiaccio e alle esigenze della realtà dell'allevamento. Una prospettiva tra l'altro molto bestiale SE ci limitasse all'essenziale!
In realtà Gesù si presenta "buon pastore" forte di una chiarezza di intenzione e una saldezza dottrinale tanto cristallina quanto efficace e vera. Non conduce il gregge per venderlo o passeggiarlo per i prati, godendone il belato bucolico, ma vuole fare di ogni pecorone un santo, di ogni bestia un uomo!
Il peccato del gregge è disperdersi: lui lo raduna.
Il pericolo del gregge è il lupo: lui lo sfida, rischiando la vita.
Il bisogno del gregge è un pascolo ricco d'erba: lui lo indica.
La vita del gregge è acqua buona: lui vi conduce chi ha sete.
Le stagioni richiedono faticose transumanze: e lui percorre quel tratto di strada
Il freddo richiede un riparo: lui costruisce l'ovile
E se qualcuno resta fuori, lui lo va a cercare.
Qui invece pare che sia di moda disperdere... il lupo lo si accarezza, blandendolo e invitandolo a non smettere di adorare la carne d'agnello; dove c'è erba buona si fa terra bruciata e dove c'è terra arida si finge di disperarsi... se c'è chi ha sete di verità e acqua pura, gli si intima d'abbeverarsi in pozze fangose (in nome del "dialogo"?); guai a fare un pezzo di strada verso Dio, verso l'alto: è preferita sempre la pianura, meno faticosa. Mai costruire un ovile, uno spazio sacro: tutti fuori! Così non c'è da andare più a cercare nessuno: cercatevi tra di voi, mentre il cane abbaia.
E visto che non c'ho più molto da fare, quasi quasi recito in un un film!
Pastoralismo: dalla pietà per il peccatore a peccare facendo pietà...
A quando l'autografo, sulla foto di Bergoglio?
RispondiEliminaCerto che ne ne vuole a stupirsi (?) perchè non ci sono più vocazioni dopo aver appena distrutto i FI che di vocazioni ne avevano moltissime e dopo che si passa il tempo a dire sistematicamente che i cattolici sono cattivi, corrotti, falsi, hanno sempre sbagliato tutto, che il mondo ha ragione e che le altre religioni non sono solo altrettanto vere ma anche migliori e che il cattolicesimo ne è solo una variante comunque subalterna.
RispondiEliminaMiles
https://www.youtube.com/watch?v=DtC5lJBjpTM
RispondiEliminaSanti di oggi:
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=RwS9umpEkvs&feature=youtu.be&t=25
Santi di ieri:
https://www.youtube.com/watch?v=gFCIAKuujU8
Tralcio,
RispondiEliminasei devastante, ma hai purtroppo ragione.
Rr
Certo che ne ne vuole a stupirsi (?) perchè non ci sono più vocazioni dopo aver appena distrutto i FI che di vocazioni ne avevano moltissime
RispondiEliminaMarco Tosatti sottolinea le 'contraddizioni vaticane':
“afferma il Pontefice, ‘mi fa venire una tentazione contro la speranza: Ma Signore cosa succede? Perché il ventre della Vita consacrata diventa tanto sterile?”.
Parole bellissime. Accorate. Ma perché allora permettere che sia distrutta l’opera di vescovi come Rogelio Ricardo Livieres Plano, vescovo di Ciudad del Este, in Paraguay, che papa Jorge Mario Bergoglio ha destituito, e che è morto il 14 agosto?
A Ciudad del Este mons. Rogello aveva creato un seminario che ne corso degli anni aveva formato decine di sacerdoti, e a cui accorrevano seminaristi da tutti i Paesi del cono Sud.
E perché congedare in tutta fretta, allo scadere dei 75 anni di età, l’arcivescovo di Bruxelles, Léonard, che avendo trovato un seminario con quattro, cinque persone in pochi anni l’aveva portato a decine di presenze? Boh.
[...]
Ma quello che mi pare più interessante è ciò che Fellay dice sul rapporto con il Papa. “Questo sembra difficile da capire, perché il papa fa tanti rimproveri alle persone che insistono sulla dottrina, che non vogliono che le cose cambino…Ma non c’è dubbio che il papa è impegnato personalmente nel nostro dossier. Ci conosce bene e il modo in cui si comporta ci obbliga a pensare che provi simpatia verso di noi…Questo può sembrare contraddittorio! Personalmente pensavo che saremmo stati di nuovo condannati da Roma, ma succede il contrario”.
[...]
Ma allora se c’è questa simpatia, perché permettere che vengano tartassati i Frati francescani dell’Immacolata verso cui l’accusa massima (mai formalizzata) era di “deriva lefebvriana”? E a cui sembra, in questi giorni, che dal triumvirato dei commissari venga rimproverato di essere eccessivamente mariani, si vuole che non si parli di Maria come corredentrice, che non si parli della medaglia “miracolosa” che non si parli troppo di primi venerdì e primi sabati del mese...
http://www.lastampa.it/2016/02/02/blogs/san-pietro-e-dintorni/contraddizioni-vaticane-5JHS7HUeODyrWT1rYRuUNL/pagina.html
"Personalmente pensavo che saremmo stati di nuovo condannati da Roma, ma succede il contrario”
RispondiEliminaMons. de Gallareta si esprime in modo molto critico al riguardo:
http://www.unavox.it/Documenti/Doc0904_De-Galarreta_Conferenza_17.1.16_riassunto.html
Rif. Mic [2 febbraio 2016 23:35]
RispondiEliminaBergoglio ha certamente degli impulsi caratteriali ma dopo tre anni credo si possa essere ragionevolmente certi che non prevalgono sulla sua abilissima e lucidissima strategia di dissoluzione probabilmente indirizzata da altrettanto abili e raffinati consiglieri. Quindi "Timeo Danaos et dona ferentis"...in questo contesto nulla accade per caso o puro impulso senza scopo finale.
Miles
Caro Miles che Bergoglio abbia una strategia abilissima e lucidissima ed abili e raffinati consiglieri mi sembra una forzatura .In verità stiamo parlando di persone mediocri dal comportamento discutibile e molto spesso incoerente . Basta sentirli parlare a braccio per capire la loro modestia.bobo
RispondiEliminaMa chi c'è dietro di loro? chi li manovra? Non si ricorda, caro Anonimo 9:45, della lista Pecorelli, in cui erano inclusi nomi di alti prelati? Il povero Mino ci rimise la pelle, per averla pubblicata, altro che se c'erano dei manovratori occulti, e questi manovrano anche i nostri cardinaloni, ne stia certo. Hanno messo sul soglio petrino uno come Bergoglio; i cardinali, a loro volta intimidiscono i vescovi, e così via, a cascata, sino ai diaconi. Ho appena letto che il Vescovo di Sanremo-Ventimiglia, quello che ha benedetto la moschea (cosa che farebbe anche Scola, del resto, visto quello che ha deto nella recente intervista), è socio onorario del Lions Club. Inutile fare commenti, vnno a braccetto con il mondo, con i poteri forti, e sono uno dei bracci esecutivi della massoneria mondiale; si veda il grido di Bergoglio a Lampedusa, "Vergogna!", perché non facciamo quanto lui (e i suoi mentori) vorrebbero per farci invadere completamente dai clandestini, distruggendo così le nostre radici cristiane, la nostra cultura, la nostra civiltà.
RispondiEliminaDOCTOR ANGELICUS, ORA PRO NOBIS
RispondiElimina"Tre cose sono necessarie all'uomo per salvarsi, e cioè la conoscenza delle verità da credere, la conoscenza delle realtà da desiderare e la conoscenza delle azioni da compiere. La prima è insegnata nel simbolo degli articoli di fede (il Credo), la seconda nella preghiera del Signore, cioè nel Padre nostro, e la terza nella Legge ( i 10 comandamenti)".
San Tommaso d'Aquino
Definire il Family Day reazionario è assolutamente improprio. Su come regolare le questioni della vita non si può applicare la coppia progresso-reazione... trovo fondate le osservazioni di chi dice che può essere un modo surrettizio per introdurre la maternità surrogata, l'utero in affitto
RispondiEliminaDire che il problema è la maternità surrogata (anche se è giusto condannarla) è estremamente riduttivo. Sono in diversi, cosiddetti intellettualmente onesti di sinistra o non credenti, che sono a questo livello di ragionevolezza che stigmatizza un effetto ma non considera le cause.
RispondiEliminaIl problema, o perlomeno il 'focus' dell'intera complessa problematica che ha molte facce, è la nuova antropologia deviata dell'uomo che si fa dio di se stesso.