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giovedì 8 settembre 2016

Il “doppio buio” di Giovanni Battista e la misericordia di Gesù. Cerchiamo di 'drizzare ciò ch'è sviato'.

Parole di Bergoglio durante l'udienza di ieri nella sintesi del SIR
Il “doppio buio” di Giovanni Battista e la misericordia di Gesù. Si è snodata su questo binario la catechesi dell’udienza generale di oggi, al termine della quale il Papa ha ricordato la canonizzazione di domenica scorsa e ha esortato i giovani a essere “artigiani della misericordia” come Madre Teresa. L’immagine iniziale scelta da Francesco è quella di Giovanni Battista in carcere, preda del “doppio buio”: quello della cella e quello del cuore, perché lo “stile” di Gesù è molto diverso da come lui lo aveva dipinto, “a tinte forti, come un giudice che finalmente avrebbe instaurato il Regno di Dio e purificato il suo popolo”. È la misericordia, invece, la “sintesi dell’agire di Gesù”: “Dio non ha mandato il suo Figlio nel mondo per punire i peccatori né per annientare i malvagi”. Se la misericordia di Gesù è motivo di “scandalo”, allora vuol dire che “si ha una falsa immagine del Messia”. No, allora, alla “fede fai-da-te”, a chi usa la fede “per giustificare i propri interessi” o addirittura per fomentare l’odio e la violenza, ma anche a chi riduce Dio a “rifugio psicologico” per i momenti difficili o a un “buon maestro” di principi etici”.
Purtroppo troviamo ancora una volta una contrapposizione arbitraria attraverso il solito linguaggio che colpisce come un maglio l'emotività col conio di espressioni dirompenti: il "doppio buio" di Giovanni è un'illazione perché snatura tutta l'opera di Cristo Signore. Ed è necessario riaffermare una volta di più che giustizia e misericordia non sono alternative né in contrapposizione, ma sono due manifestazioni dell'agire di Dio legate inscindibilmente: unite e correlate. Lo apprendiamo innanzitutto dalla Sacra Scrittura:  "Misericordia e verità s'incontreranno, giustizia e pace si baceranno. La verità germoglierà dalla terra e la giustizia si affaccerà dal cielo" (Sal 85, 10-12).
Infatti, la giustizia senza misericordia diventa legalismo che blocca e ingabbia, mentre la misericordia senza giustizia diventa permissivismo che scioglie le briglie a tutto danno di coloro che non vengono guidati nella libertà generata dalla verità.

La centralità della misericordia divina non è certo una novità nell'insegnamento e nella prassi pastorale della Chiesa, anche se molti oggi potrebbero avere l'impressione che non sia così, per effetto dell'attuale diffusa enfatizzazione della misericordia, che rischia di renderla uno slogan privo della profonda comprensione del suo significato nell'insegnamento costante della Chiesa.

Se nasce da un “moto dell’appetito sensitivo... la misericordia è una passione e non una virtù”. Si tratta del livello “più basso”, quello della passione, della “reazione immediata”, radicata nel sensibile, che deve essere ordinata dalla ragione : “iste motus animi, scilicet misericordia, servit rationi quando ita praebetur misericordia ut iustitia conservetur : sive cum indigenti tribuitur, sive cum ignoscitur penitenti” (S. Th., IIa IIae, q. 30). La misericordia diviene una virtù quando trascende i sentimenti ed è rettamente ordinata dalla ragione. Tommaso d'Aquino illustra la virtù della misericordia citando sant'Agostino: “la ragione obbedisce, quando la misericordia è porta in modo tale che la giustizia sia salvaguardata, se diamo ai bisognosi o perdoniamo i pentiti” (v. supra). 

Dunque il peccatore non può suscitare la misericordia divina in quanto volontariamente viola la giustizia divina, ma solo per le conseguenze penose che subisce. È proprio questa condizione di miseria temporale e spirituale che muove la misericordia di Dio. Invece oggi, sotto questo pontificato, sembra che la misericordia comprenda anche la malizia del peccatore. Il risultato è che la maggior parte dei pastori non correggono più l'ostinazione nel peccato, senza più considerare la fermezza e l’immutabilità dell’ordine divino.

La misericordia e la giustizia di Dio sono rivelate essenzialmente nel mistero della redenzione: nella passione, morte e risurrezione di Cristo :
Viene anche fatta giustizia della morte che, dagli inizi della storia dell'uomo, si era alleata col peccato. Questo far giustizia della morte avviene a prezzo della morte di colui che era senza peccato e che unico poteva - mediante la propria morte - infliggere morte alla morte. In tal modo la croce di Cristo, sulla quale il Figlio consustanziale al Padre rende piena giustizia a Dio, è anche una rivelazione radicale della misericordia, ossia dell'amore che va contro a ciò che costituisce la radice stessa del male nella storia dell'uomo: contro al peccato e alla morte. La croce è il più profondo chinarsi della Divinità sull'uomo e su ciò che l'uomo - specialmente nei momenti difficili e dolorosi - chiama il suo infelice destino. La croce è come un tocco dell'eterno amore sulle ferite più dolorose dell'esistenza terrena dell'uomo, è il compimento sino alla fine del programma messianico, che Cristo formulò una volta nella sinagoga di Nazaret e ripeté poi dinanzi agli inviati di Giovanni Battista». (Giovanni Paolo II, Dives in misericordia, 8)
Nella passione di Cristo, è espressa, la giustizia assoluta : Cristo subisce la passione e la croce a causa dei peccati dell'umanità. Ciò costituisce anche una “sovrabbondanza” della giustizia: i peccati dell'uomo sono “compensati” dal sacrificio dell'Uomo-Dio.
Tuttavia, tale giustizia, che è propriamente giustizia «su misura» di Dio, nasce tutta dall'amore: dall'amore del Padre e del Figlio, e fruttifica tutta nell'amore. Proprio per questo la giustizia divina rivelata nella croce di Cristo è «su misura» di Dio, perché nasce dall'amore e nell'amore si compie, generando frutti di salvezza. La dimensione divina della redenzione non si attua soltanto nel far giustizia del peccato, ma nel restituire all'amore quella forza creativa nell'uomo, grazie alla quale egli ha nuovamente accesso alla pienezza di vita e di santità che proviene da Dio. In tal modo, la redenzione porta in sé la rivelazione della misericordia nella sua pienezza. (Giovanni Paolo II, Dives in misericordia, 7)
Della misericordia viene colta e accentuata l'azione rigenerante e trasformante, mentre il legame con la giustizia è fatto salvo.

Tornando a Bergoglio e a Giovanni che avrebbe dipinto lo stile di Gesù “a tinte forti, come un giudice che finalmente avrebbe instaurato il Regno di Dio e purificato il suo popolo”, nel Credo Niceno professiamo che Cristo è morto per salvare i peccatori, ma anche che Egli verrà nella gloria, alla fine dei tempi, per giudicare i vivi e i morti.

Bergoglio afferma:  
Se la misericordia di Gesù è motivo di “scandalo”, allora vuol dire che “si ha una falsa immagine del Messia”. 
Ma, delle tante puntualizzazioni già fatte a più riprese, non recepisce che ciò che è motivo di scandalo non è la misericordia di Gesù, ma la sua scissione dalla giustizia e dalla verità. E la falsa immagine del Messia vien fuori da questa scissione e non da chi la sottolinea.

E, se è condivisibile la stigmatizzazione che dice:  
No, allora, alla “fede fai-da-te”, a chi usa la fede “per giustificare i propri interessi” o addirittura per fomentare l’odio e la violenza, ma anche a chi riduce Dio a “rifugio psicologico” per i momenti difficili o a un “buon maestro” di principi etici”.
ciò che non è condivisibile, in questa ennesima perentoria dicotomia, è il fatto che Bergoglio collochi in queste assolutizzazioni negative coloro che non fanno altro che riaffermare la verità tutta intera custodendone i "principi etici", che non sono massi erratici sbandierati come slogan, ma frutto fecondo della fedeltà in spirito e vita alla Verità perenne da cui scaturiscono, che è la Persona del Signore nostro Gesù Cristo, e di ciò che ha fatto e continua a operare per noi e per la nostra salvezza. E chi è fedele non fomenta alcun odio e violenza forieri di divisione, perché rigettare il male porta a vincerlo anzitutto in se stessi. La divisione non è creata dalla fedeltà alla verità, ma dalla confusione inenarrabile che tutte queste fiorettate pungenti sparse a profusione creano in chi le raccoglie e resta nel primato dell'immanenza, perdendo l'aggancio con il Soprannaturale che è la nostra casa e la nostra vita.
Maria Guarini

43 commenti:

  1. Cerchiamo di 'drizzare ciò ch'è sviato'

    Trovo che sia una vera opera di misericordia questa rubrica che confuta le storture .
    Grazie !

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  2. "La risposta di Gesù sembra a prima vista non corrispondere alla richiesta del Battista. Gesù, infatti, dice: «Andate e riferite a Giovanni ciò che udite e vedete: i ciechi riacquistano la vista, gli zoppi camminano, i lebbrosi sono purificati, i sordi odono, i morti risuscitano, ai poveri è annunciato il Vangelo. E beato è colui che non trova in me motivo di scandalo!» (vv. 4-6). Questa è la risposta di Gesù. Qui diventa chiaro l’intento del Signore Gesù: Egli risponde di essere lo strumento concreto della misericordia del Padre, che a tutti va incontro portando la consolazione e la salvezza, e in questo modo manifesta il giudizio di Dio. I ciechi, gli zoppi, i lebbrosi, i sordi, recuperano la loro dignità e non sono più esclusi per la loro malattia, i morti ritornano a vivere, mentre ai poveri è annunciata la Buona Notizia. E questa diventa la sintesi dell’agire di Gesù, che in questo modo rende visibile e tangibile l’agire stesso di Dio."
    In questo periodo c'è tutto il pensiero di Bergoglio sul porre l'accento sul liberare dai mali fisici l'uomo. L'azione di Cristo viene tutta concentrata sulle miserie umane. Bergoglio non accenna minimamente alle miserie dell'anima e non coglie le analogie e le similitudini di queste con le miserie umane. I ciechi, gli zoppi, i lebbrosi, i sordi guariti sono immagini dell'uomo guarito dal peccato. La loro guarigione presuppone la fede in Lui.
    La Croce è scandalo per gli increduli, la Croce è un ostacolo. Chi non crede in Gesù Cristo, in Lui trova un ostacolo alla conoscenza di Dio Padre.
    Emanuele

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  3. Egli risponde di essere lo strumento concreto della misericordia del Padre, che a tutti va incontro portando la consolazione e la salvezza, e in questo modo manifesta il giudizio di Dio. I ciechi, gli zoppi, i lebbrosi, i sordi, recuperano la loro dignità e non sono più esclusi per la loro malattia, i morti ritornano a vivere, mentre ai poveri è annunciata la Buona Notizia. E questa diventa la sintesi dell’agire di Gesù,

    I ciechi gli zoppi i lebbrosi i sordi non rappresentano solo malattie fisiche ma anche situazioni di degenerazione spirituale. i "morti" sono tali in quanto 'scissi' da Dio a causa del peccato.
    La soluzione non sta nella loro inclusione, ma nel fatto che, preso atto del loro peccato, accolgano colui in grado di liberarli da esso e dalle miserevoli conseguenze e trasformarli. Ma la salvezza consiste nel riconoscere il peccato e nel volere e chiedere la liberazione. Esserne strumento concreto significa innanzitutto mostrare questa realtà. Il resto è conseguente.
    Ovvio che la misericordia si manifesta anche nell'apertura di cuore che non condanna a priori, ma rende manifesta la verità della situazione e, poi, accompagna tutto il processo successivo che realizza il ripristino della giustizia.
    Se perdiamo questa consequenzialità, non facciamo altro che discorsi vuoti e falsamente consolatori.

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  4. Ci risiamo con i diritti umani, la salvezza immanente e le religioni messe tutte sullo stesso piano. MA BASTA!

    http://m.ilgiornale.it/news/2016/09/08/terrorismo-papa-francesco-religioni-accusate-di-atrocita/1304597/

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  5. Guardando i fatti concreti, un papa è uscito dall'appartamento papale e l'altro papa non vi è entrato. L'appartamento papale è vuoto da tre anni e mezzo.

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  6. Il presunto "doppio buio" di San Giovanni Battista non risulta assolutamente dalle scritture (Mc 1, 1-8 , Lc 3,1-20). Poi circa la statura della santità di Giovanni Battista, Gesù stesso si pronuncia (Lc 7,24-27). È troppo chiedere di commentare le Scritture senza stravolgerle??

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  7. Sarebbe contrario alla fede cattolica considerare la Chiesa come una via di salvezza accanto a quelle costituite dalle altre religioni, le quali sarebbero complementari, anzi sostanzialmente equivalenti ad Essa, pur se convergenti con questa verso il Regno di Dio escatologico". (Dominus Jesus)

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  8. Fin quando non sarà ribadito che le altre religioni sono (nella migliore delle ipotesi) degli ostacoli posti alla salvezza, non si uscirà da questa crisi.

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  9. Prima ancora di condannare le altre religioni bisogna annunciare Cristo Signore e far conoscere Lui. Per chi conosce e accogli Lui, tutto il resto è spazzatura.
    Auxilium christianorum, ora pro nobis!

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  10. Laura Fabbricino08 settembre, 2016 15:37

    E poi, aggiungo anche il passo della Scrittura in cui la profezia (Biblica) non è soggetta a interpretazioni personali e soggettive. Il Battista fu santificato in seno materno (nel catechismo questo mistero è dato così). Pertanto il Battista (l' unico di cui si celebra il giorno della nascita e quello del martirio. Unico dopo Gesù Cristo tra i nati di donna), è Santo fin dal grembo e Profeta sin dal grembo. Elisabetta fu la voce del Battista essendo stata colmata di Spirito Santo per il frutto del suo grembo. Ci sono analogie tra Elisabetta e Maria, per quanto la Vergine resti la Gran Madre di Dio, perché il "dialogo" mistico tra i due nascituri generò la profezia di Elisabetta. In nessun modo le parole del Battista potevano costituire "buio" essendo il Precursore e il Testimone del messia. E questa catechesi fa pietà. Perché pone persino il Battista fuori credibilità nel motivo del suo martirio. Cioè la condanna dell' adulterio. Semmai il "buio" in carcere può essere interpretato a tutti gli effetti evangelici come la medesima esperienza di "paura" di Cristo nel Getsemani. Alla risposta di Cristo...il Battista andò incontro al martirio senza esitare. Ma anche smontare il Battista di credibilità è un vero atto di offesa a Cristo stesso. Ricordo a Bergoglio che nessun nato di donna fu superiore a lui. Neanche Pietro e San Giuseppe. Giù le false stupidate dal grandissimo Battista. Uno sgambetto al Battista il "moralizzatore" è al limite della blasfemia. Era la voce di Dio nel deserto.

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  11. Il Battista non puo' piacere a Bergoglio, il Papa della pseudomisericordia

    Predicava il pentimento, la conversione ("Fuit Joannes in deserto baptizans, et praedicans baptismum poenitentiae in remissionem peccatorum", Mc 1, 4). Fu incarcerato e poi fatto uccidere per aver difeso inflessibilmente la fedelta'matrimoniale. Lo colpi' la vendetta dell'infame concubina del re, la madre della danzatrice, degno simbolo di tutte quelle coppie irregolari che si dicono cattoliche mentre sono nemiche di Cristo perche' lo offendono atrocemente volendo farsi dare la S. Comunione pur nell'ostentazione del loro stato di peccato. Simbolicamente, con le note concessioni della AL al peccato degli adulteri e concubini, Bergoglio si e' posto al fianco di Erodiade e di Salome', tra i persecutori di S. Giovanni Battista, tra i negatori delle parole del Verbo incarnato sull'indissolubilita' e santita' del matrimonio. A. P.

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  12. Il "doppio buio" semmai sta calando sugli occhi dei duri di cuore: avranno anche una moneta, con tanto di rosa di Lutero, così potranno lustrarsi gli occhi e svendere definitivamente il tesoro, che hanno traditto: http://collezionieuro.altervista.org/blog/germania-50-euro-commemorativo-dedicato-la-rosa-martin-lutero-2017/

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  13. Il mullah cardinale Angelo Scola attacca le proteste e le parole dei sindaci lombardi che rifiutano di accogliere i giovani maschioni africani che invece lui ama tanto e invita la società civile a “insistere sulla strada della solidarietà, anche quando la politica ostacola i progetti a favore degli immigrati”. Ora la chiamano ‘solidarietà’.

    Lo ha detto come fosse un programma politico di sostituzione etnica, appena finito di celebrare la messa solenne per l’inaugurazione dell’anno pastorale, illustrando la lettera che come ogni 8 settembre designa quelli che sono gli obiettivi dei prossimi mesi per la Diocesi. Un criminale politico.

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  14. Piuttosto che "drizzare le storture" è molto più efficace "gettare via l'intero Bergoglio" perchè a nulla serve se non per la perdizione delle anime e ocme dice Sant'Agostino: " non serve a nulla essere in accordo con me su molti punti, ne basta uno solo per far divenire inservibile il tutto", e che Bergoglio sia totalmente "inservibile" a da tempo ormai che lo sappiamo quindi evitiamo di ascoltare le sue scemente eretiche.

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  15. Evitare di ascoltare certe distorsioni non si può per responsabilità nei confronti della verità tradita e dei molti che possono esser tratti in inganno.
    Non siamo nel ghetto dei "duri e puri", siamo in trincea, se non proprio in prima linea (lì ci sono coloro molto più avanti nel cammino di santità).
    Che linguaggio è "gettare via" e tutto il resto?
    L'uso di certi termini e le affermazioni apodittiche non rendono credibili e non servono a nessuno.
    È evidente la ragione per cui di solito non pubblico le sue numerose esternazioni.

    Oltretutto la resa non appartiene al Miles Christi.

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  16. "Si Si No No": questo dice CRisto, s.ra mic, e sà bene come continua la frase "il resto viene dal maligno" perciò cosa diciamo: "è stato apodittico anche Cristo"? se poi a lei interessa stare ad ascoltare il maligno che parla attraverso Bergoglio questo è un problema suo perchè il "resto" di cui lei parla è negativo pure quello perchè finalizzato al male.

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  17. gianlub,
    qui nessuno intende ascoltare o seguire Bergoglio nelle storture. C'è un misterium iniquitatis in atto. Mi pare che ci sia differenza tra "ascoltare" e rettificare mettendo in guardia... E la chiudiamo qui.

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  18. Dalla premessa de"Metamorfosi della gnosi.Quadri della dissoluzione contemporanea" di Emanuele Samek Lodovici.
    I)..."I fatti che tutti conoscono, che si sono succeduti nel corso del tempo (devastazione della cultura, degradazione del costume urbano e rurale, pornografia, terrorismo ecc.)e che sembrerebbero semplicemente addizionabili uno dopo l'altro come dati su una colonna la cui somma ci darebbe l'intero periodo, ebbene questi fatti sono iscrivibili all'interno di un senso unitario. Quale?...la gnosi...non parleremo in specifico della gnosi antica, che i dotti conoscono sotto il termine preciso di gnosticismo, ma della gnosi come mentalità, della GNOSIS ALS WELTRELIGION, di quella forma di conoscenza che vuol essere sapere possessivo, sapere di contatto, non semplicemente sapere teoretico o contemplativo, e il cui rapporto con il mistero non è assimilabile a quello della semplice PISTIS. Quest'ultima è periferica rispetto al dato dogmatico, la sua posizione è quella di chi dà un assenso volontario alla parola di un altro che non è in grado di controllare per proprio conto e il cui vero centro rimarrà sempre inaccessibile; la GNOSIS, invece, la gnosi eterna è dentro il mistero,l'assenso che essa dà lo dà con piena consapevolezza e non tanto alla parola di un altro, bensì alla ermeneutica che lei stessa estrae dal testo e dai fatti e tale interpretazione è per definizione certa. La GNOSIS è un sapere che sa e il cui annuncio si può riassumere così: chi è illuminato non ascolta più (via l'antica fides ex auditu!)perchè ormai ha visto.
    Ricordiamo, per un momento,le grandi tesi gnosticheggianti.La PRIMA e fondamentale è questa:il mondo,e l'uomo nel mondo, sono il frutto di una caduta, di una frattura; l'intera realtà in cui ci troviamo è una realtà d'esilio...ne segue una SECONDA che ne rappresenta un curioso rovesciamento...tuttavia la salvezza c'è già perchè... esiste qualcuno lo gnostico, l'eletto,che è in grado di colmare la frattura. Lo gnostico infatti è fin dall'inizio dei tempi, dal momento della sua caduta nelle tenebre esteriori del mondo, HOMOOUSIOS,della stessa sostanza del mondo divino, e come tale capace in forza della sua originaria divinità di redimersi...Questa TERZA tesi...afferma che esiste una tecnica per ritornare nel paradiso e questo significa che si esclude...la GRAZIA, sia in senso minimale...sia in senso forte, per accedere al mondo divino.
    Il plesso di queste argomentazioni ha poi un correlato fondamentale in sede etica: un disprezzo profondo per il diritto e per le forme istituzionali in generale e per la legge morale in particolare. Un disprezzo dal quale deriva di fatto per lo gnostico un DUALISMO SOCIOLOGICO tra i credenti: da una parte...gli illuminati, che possono compiere indenni ogni esperienza, anche quelle aberranti, dall'altra,gli altri uomini, che sono tenuti ad una regola di vita precisa."

    P.S. Ricordo che l'autore è morto per le conseguenze di un incidente stradale il 5 maggio 1981.

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  19. Consentitemi questo fuori argomento. L'ultimo vescovo che ancora in Italia celebrava, consentiva e favoriva la Vera Messa, Mons. Mario Oliveri, vescovo di Albenga, è stato rimosso dal vaticano. I motivi non sono stati comunicati, secondo la politica opaca della Santa Sede, ma noi li conosciamo bene: la colpa di Mons. Oliveri era di essere tradizionalista. Gli succede Mons. Guglielmo Borghetti, finora Coadiutore della medesima diocesi, già nominato, in spregio a ogni norma canonica, per sostituirlo. Borghetti è un ultra-progressista, un vero modernista, ostile alla Vera Messa, anzi forse alla S. Messa tout court. Cosi, altre Vere S. Messe verranno meno in Italia.

    Molte migliaia di fedeli saranno orbati dalla Vera S. Messa, che Mons. Oliveri invece consentiva e favoriva. E la diocesi di Genova, che già fu di quel gigante di Siri, tace. E nessuno, nessuno protesta, localmente o nazionalmente. E noi tradizionalisti pensiamo di avere ancora un briciolo di credibilità e di autorevolezza?

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  20. Mic, fa bene a non tacere, tutti gli attacchi ai profeti della Bibbia a partire da Adamo ed Eva, sono attacchi a Gesù stesso

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  21. Le sono veramente grata per questa utile iniziativa .
    Sig:Gianlub , bisogna sempre ascoltare per valutare e se del caso correggere , proprio come dovrebbero fare i fratelli maggiori .
    Un conto e' l'analisi critica per ristabilire la verita' , un conto il disprezzo ( che non appartiene ai figli di Dio , non e' vero ? ) .
    Per favore non giudichiamo .

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  22. %segue
    II)"Arrivati a questo punto...diventa immediatamente chiara l'ostilità implacabile che deve correre tra questa(mentalità gnostica)e il cristianesimo...Il cristianesimo come tutti sanno, è religione storica, una religione che afferma che il mondo e la storia hanno un valore eminente perchè in essi si incarna, non docetisticamente (apparentemente), il Logos di Dio. Tra Dio e il mondo,pertanto , non può sussistere un intervallo assoluto, semmai una differenza di livelli, e il cristianesimo ha in comune con la grecità un certo sospetto per tutte le affermazioni su Dio, o il divino, to theion, come totalmente altro, Ganz Andere dal mondo...la tradizione greco-cristiana afferma sì la somiglianza tra il mondo e Dio, la non assoluta differenza, ma d'altro canto mantiene all'interno di questa somiglianza una dissomiglianza ancora più grande; tra il mondo e Dio sussiste una ANALOGIA che se da un lato esclude l'alterità totale, dall'altro non permette neppure la totale identità;e questo contrasta con la posizione antianalogica della gnosi per la quale una volta poste in opera le tecniche di salvezza, tanto puntualmente per i singoli che per la massa, non vi è ragione di dubitare che il mondo sarà a tal punto cambiato da coincidere con la CIVITAS DEI. Da qui il sostanziale scetticismo cristiano per tutti i progetti di società totale tipici dello gnostico.
    ...la stessa dottrina dei sacramenti... esprime il senso profondo della visione cristiana...Nel sacramento, infatti,si dà adesso un ponte tra il divino e l'umano; il mondo divino...diventa un evento visibile che coesiste, non più semplicemente come PHANTASMA CARNIS, ma realmente col male. Il sacramento, come segno che è la realtà che significa, non è il simbolo putativo di una salvezza possibile, ma l'anticipo concreto di una redenzione reale. La condizione umana pertanto è una condizione in cui bene e male si intrecciano in una maniera indistricabile che non sopporta i tagli netti del manicheo.
    ...come può rispondere lo gnostico di tutti i tempi a questa impostazione sostanzialmente così antiutopistica e così conscia dell'impasto di bene e male di cui è fatta la realtà?...in due modi , che sono due forme altrettali di attacco. %

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  23. %segue
    III)"La PRIMA è un attacco diretto, frontale, ai principi del cristianesimo tale da svuotarne completamente il nucleo interno, e questo attraverso una tecnica di dissoluzione che ha un nome preciso in tutte le specie di gnosi, la DEMITIZZAZIONE;si tratta di una vanificazione dei contenuti dogmatici del cristianesimo che tende a trasformarlo a tal punto da farlo diventare irriconoscibile. La pratica demitizzatrice si può valere di argomenti all'apparenza raffinatissimi e molto diversi tra loro ma aventi in comune una base: tutto nel cristianesimo è molto umano, troppo umano, e tutto è accessibile alle spiegazioni che di esso sa dare la ragione degli uomini. Possiamo definire questo tipo di attacco come un attacco MACROSTRUTTURALE...I suoi obiettivi sono i grandi temi della visione cristiana della realtà:La creazione, la spiritualità dell'uomo, il peccato originale ecc.La tecnica DEMITIZZATRICE ha molte modalità, ma qui vogliamo segnalarne alcune:la STORICIZZAZIONE(ovvero la riduzione del messaggio cristiano a una divinizzazione POST REM di dati originariamente storico-naturali);l'IDEOLOGIZZAZIONE (l'intera storia del Cristianesimo e del suo fondatore non sarebbero altro che il travestimento poetico ed estetizzante di conflitti di classe e di interesse);l'ALLEGORIZZAZIONE o la simbolizzazione (i dogmi del cristianesimo, i personaggi storici, le confessioni cristiane, non sono altro che l'esemplificazione immediata di un processo intradivino attraverso il quale Dio stesso si è personalizzato);la PSICOLOGIZZAZIONE (i dogmi sono il segno di bisogni psicologici e il risultato di processi di proiezione fuori dell'uomo di figure archetipali puramente psichiche);l'ESISTENZIALIZZAZIONE (l'accettazione del contenuto cristiano NON per il suo VALORE di VERITA', ma per la sua SIGNIFICANZA per me);la RAZIONALIZZAZIONE (la sistematica esclusione dell'esistenza di misteri di diritto a favore dell'esistenza di soli misteri di fatto).I primi due scritti di questo libro (LA RIDUZIONE DEL VALORE; VERITA', DOGMA, GNOSI) si inquadrano in questo genere di DEMITIZZAZIONE.

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  24. %segue
    IV)"Il primo (La riduzione del valore) rappresenta un attacco fatto dall'esterno del cristianesimo con gli strumenti della riduzione sociologistica e psicologistica;il secondo ( Verità, dogma, gnosi) , invece, è fatto stando formalmente all'interno del mondo cattolico valendosi dello strumento della storicizzazione e della razionalizzazione. Chi legge giudicherà se gli argomenti dei demitizzatori tengono o se mostrino delle fondamenta dipinte. Quel che importa sottolineare, comunque, è che nel loro complesso essi rappresentano la versione dell'attacco in presa diretta, frontale, macrostrutturale compiuto dalla mentalità gnostica alla tradizione. E mettiamo l'accento su 'mentalità'per parare un'obiezione prevedibile: il termine gnostico non è così esteso da non significare più nulla? SE mentalità gnostica, rispondiamo, può significare ( e significa) rifiuto del dogma come contenuto da credere, maledizione portata sui comportamenti normali, piatti, del cristiano (accusato di non stare sempre sulla punta dei piedi), disprezzo per l'osservanza cultuale, esaltazione dello spontaneismo,derisione della religiosità e della pietà popolare e apprezzamento per il GEFHUL fatto di stati indistinti e carismatici, esaltazione di un cristianesimo sincretistico come forma più comprensiva e più alta di tutte le fedi...,adesione ad una ECCLESIA SPIRITUALIS fatta di uomini a cui le regole stanno come abiti stretti; SE mentalità gnostica vuol dire questo, possiamo tranquillamente affermare che negli autori presi in esame tale mentalità, anche se non sistematicamente, sussiste e sussiste unitamente a quelle tecniche demitizzatrici di cui si diceva.
    ...Certo, ci troviamo di fronte ad una nuova gnosi, ad una gnosi che ci si manifesta dopo la crisi romantica, ma non per questo è meno gnosi. Una gnosi che conserva in sè dell'antica tutta la pretesa di SPIEGARE il cristianesimo (ed eventualmente di purificarlo) e che assimila dal romanticismo tutta una retorica dell'anelito all'Assoluto senza mediazioni di sorta, nè formali, nè corporee, nè istituzionali (E qui il romanticismo ben si salda alla gnosi antica nella sua opposizione allo spirito classico. I greci avevano in orrore gli eccitati, i profetizzanti, i visionari come ben si vede dal fatto che un solo personaggio del tutto calmo esprimeva nella loro tragedia l'azione di un gruppo intero).
    ...pertanto, il primo tipo di risposta dello spirito gnostico è un attacco macrostrutturale, un'aggressione ai DOGMI, alle TESI, ai PRINCIPI. Diverso è invece il caso del secondo tipo di risposta; si tratta di un attacco ai PORTATORI delle tesi.Un attacco MICROSTRUTTURALE rivolto non tanto ai temi fondamentali della visione religiosa, ma alla prassi concreta del comportamento cristiano. Parlando a grandi linee possiamo dire che questo tipo di attacco è un attacco da RIVOLUZIONE CULTURALE,un attacco cioè teso ad instaurare un nuovo SENSO COMUNE creandone le premesse dal basso e non tanto attraverso un conflitto di posizioni ideali. E' una rivoluzione culturale nel senso ampio del termine cultura, perchè tende a ricostruire un nuovo modo di vivere, di parlare,e di comunicare, di essere genitori e di essere figli, di essere marito e di essere moglie, di essere uomo e di essere donna. La sua divisa fondamentale, o il suo messaggio fondamentale, fatto penetrare lentamente come atmosfera nel vissuto quotidiano è che non c'è un reale che leghi, un ordine dell'essere, una natura umana;ogni singolo, pertanto,è un io assoluto che non ha, è vero, ni Dieu ni maitre ma anche un Sè padrone e può infrangere ogni limite morale perchè egli è un Io nei confronti del quale tutti gli altri non son che bestie di servizio.

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  25. Sono arrivato al punto che ogni volta che parla Bergoglio o qualcuno dei suoi fanatici gerarchi e kapo' cambio canale o spengo fulmineamente. Se avessi voglia di sorbirmi il solito comizio/editoriale indottrinatore standard fatto nell'interesse dei Poteri Globali mi comprerei Repubblica, il Corriere, La Stampa ecc., accenderei la RAI, la BBC o la CNN. Roba che non ha nulla a che fare con i precedenti secoli di cattolicesimo da cui fuggire a gambe levate.
    Miles

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  26. ci rendiamo conto dell'enormità di questa irriverenza ?
    Il Precursore, colui che battezzò NSGC,
    -- colui che -qualcuno lo ricordi al vdr- fu santificato nel seno materno al momento del saluto di S. Elisabetta alla Ss.ma Vergine
    cfr. Lc 1,41-44:
    41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino le sussultò nel grembo. Elisabetta fu piena di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che debbo che la madre del mio Signore venga a me? 44 Ecco, appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo,
    -- colui del quale Gesù disse
    alle folle: «In verità io vi dico: fra i nati da donna non è sorto alcuno più grande di Giovanni il Battista..."
    viene oggi, davanti ad un Gregge sbalordito (e per lo più inerme) denigrato da questo nefasto predicatore come uno colpito da "doppio buio" ?
    ma ci sarebbe da dirgli come disse Baronio (a proposito della eccelsa frase esegetica: "Gesù fa un po' lo scemo ecc...."): ma il doppio buio ce l'avrà lui nella mente, che osa parlare in questo modo blasfemo circa il santo profeta Battezzatore e Precursore!

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  27. seguito e termine..09 settembre, 2016 10:02

    P.S. Per Gianlub , con fraterno affetto :
    Messaggio per la Quaresima 2012
    Il «prestare attenzione» al fratello comprende altresì la premura per il suo bene spirituale...Oggi, in generale, si è assai sensibili al discorso della cura e della carità per il bene fisico e materiale degli altri, ma si tace quasi del tutto sulla responsabilità spirituale verso i fratelli. Non così nella Chiesa dei primi tempi e nelle comunità veramente mature nella fede, in cui ci si prende a cuore non solo la salute corporale del fratello, ma anche quella della sua anima per il suo destino ultimo. Nella Sacra Scrittura leggiamo: «Rimprovera il saggio ed egli ti sarà grato. Dà consigli al saggio e diventerà ancora più saggio; istruisci il giusto ed egli aumenterà il sapere» (Pr 9,8s). Cristo stesso comanda di riprendere il fratello che sta commettendo un peccato (cfr Mt 18,15). Il verbo usato per definire la correzione fraterna - elenchein - è il medesimo che indica la missione profetica di denuncia propria dei cristiani verso una generazione che indulge al male (cfr Ef 5,11). La tradizione della Chiesa ha annoverato tra le opere di misericordia spirituale quella di «ammonire i peccatori». E’ importante recuperare questa dimensione della carità cristiana. Non bisogna tacere di fronte al male. Penso qui all’atteggiamento di quei cristiani che, per rispetto umano o per semplice comodità, si adeguano alla mentalità comune, piuttosto che mettere in guardia i propri fratelli dai modi di pensare e di agire che contraddicono la verità e non seguono la via del bene. Il rimprovero cristiano, però, non è mai animato da spirito di condanna o recrimina-zione; è mosso sempre dall’amore e dalla misericordia e sgorga da vera sollecitudine per il bene del fratello. L’apostolo Paolo afferma: «Se uno viene sorpreso in qualche colpa, voi che avete lo Spirito correggetelo con spirito di dolcezza. E tu vigila su te stesso, per non essere tentato anche tu» (Gal 6,1). Nel nostro mondo impregnato di individualismo, è necessario riscoprire l’importanza della correzione fraterna, per camminare insieme verso la santità. Persino «il giusto cade sette volte» (Pr 24,16), dice la Scrittura, e noi tutti siamo deboli e manchevoli (cfr 1 Gv 1,8). E’ un grande servizio quindi aiutare e lasciarsi aiutare a leggere con verità se stessi, per migliorare la propria vita e camminare più rettamente nella via del Signore. C’è sempre bisogno di uno sguardo che ama e corregge, che conosce e riconosce, che discerne e perdona (cfr Lc 22,61), come ha fatto e fa Dio con ciascuno di noi.

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  28. % segue
    V)"Gli scritti raccolti nella seconda sezione(LA CORRUZIONE DEL LINGUAGGIO, LA FILOSOFIA DEI MEDIA,L'UGUAGLIANZA COME FINE, UN MODELLO GNOSTICO PER IL FEMMINISMO) vogliono aprire un piccolo spiraglio sulla vastità di questa strategia microstrutturale e rendere accorti. Non è un caso che questo tipo di attacco si valga da una parte degli strumenti diffusivi delle posizioni ideali, il linguaggio ed i mezzi di comunicazione, e dall'altra di quelle istituzioni o di quelle persone che sono per loro essenza educative. Strumenti di comunicazione, ambito familiare, donna, sono i supporti vitali perchè una tradizione possa continuare praticamente a vivere, e perchè possa continuare ad essere recepita e trasmessa...se si colpiscono i gangli vitali di questa trasmissione...quella tradizione è destinata a morire.
    ...L'ultima sezione del libro ha l'ambizione, invece, di fare un piccolo sunto delle prospettive possibili. Di fronte alla sottile e sistematica vanificazione del SENSUS FIDEI innescata dalla gnosi moderna ci è sembrato utile fare un'incursione IN PARTIBUS INFIDELIUM...sui limiti della ragione illuministica: la sua logica conduce dappertutto a condizione di uscirne. In OLTRE L'ILLUMINISMO: DUE FIGURE si potrà constatare quale profonda verità, pur con alcuni limiti, si nasconda dietro il piacere intellettuale connesso...alle argomentazioni paradossali di questi due esempi di critica alla ingenua fiducia progressista nei destini di un mondo migliore; e si potrà constatare quale correttivo possano rappresentare ancora oggi per tutte le teologie "cronolatriche", adoratrici cioè di un futuro necessariamente roseo e immancabilmente gioioso.
    Il libro si conclude , a questo punto in modo ancipite. Da una parte si troveranno prese in rassegna due importanti difese del diritto. Che la legge sia per essenza il massimo ostacolo al desiderio di onnipotenza gnostico non dovrebbero sussistere dubbi.E' dello gnostico la convinzione di poter godere di una libertà assoluta...Ed è dello gnostico...il rifiuto di una società in cui il diritto continui a vigere e per esso la libertà sia condizionata...rifiuto che non è altro se non il rifiuto della condizione finita, perchè il modo di essere liberi ma sotto le leggi è lo stigma della condizione umana, dal piano fisico...a quello morale...
    Dall'altra parte si troverà uno scritto che vuol proporsi come uscita di sicurezza.Uscita dalle menzogne ideologiche e ricerca di una cultura possibile...UNA CULTURA DEL RICORDO...l'unica in grado di farci compier il solo gesto per il quale possiamo sottrarci all'accusa di essere inutilmente alfabetizzati: NON DIMENTICARE.


    Qui finisce la premessa dell'autore stesso che dà un quadro generale dell'impianto e del contenuto del libro,ho tagliato dove possibile e lasciato fuori note importanti.
    Emanuele Samek Lodovici, Metamorfosi della gnosi. Quadri della dissoluzione contemporanea, Edizioni Ares, Milano.

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  29. Bergoglio quando parla annoia perché ripete sempre gli stessi concetti triti e ritriti.

    La sostanza del suo discorso, rinvenibile anche nelle righe sopra citate, è che i personaggi evangelici (san Giovanni Battista, la Vergine santissima e/o altri) avevano un approccio psicologico a Cristo. In altre parole, si erano fatti una loro idea di "regno di Dio", di "giustizia", predicata da Cristo e, vedendo come poi la storia va a finire (con la condanna di Cristo in croce, con la predicazione di un regno che non è di questo mondo), rimangono delusi e, quindi, sono nelle "tenebre".

    Questo tipo di predicazione prescinde totalmente non solo da tutta la tradizione della Chiesa (illustrata dagli scrittori ecclesiastici occidentali e orientali) ma fonda un approccio psicologistico, umanistico, immanentistico, come se i prossimi a Cristo non fossero minimamente stati influenzati dal suo insegnamento spirituale, non avessero avuto una benché minima elevazione interiore; come se uno, a contatto con il sole, non si fosse minimamente abbronzato: assurdo!!!

    A monte di tutto, è il "non detto" che ha particolarmente significato nell'insegnamento bergogliano e tale "non detto" è, appunto, una visione assolutamente immanentistica. Il vangelo di Bergoglio è un vangelo sociale (forse) ma non è un vangelo spirituale in grado di elevare l'interiorità umana. Così facendo, però, la Chiesa viene posta su basi che non le sono mai state proprie e la si rende totalmente insignificante agli uomini.
    Il vangelo bergogliano è un vangelo che, dietro le buone apparenti intenzioni, distrugge, non edifica!

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  30. Sibillino e provocatorio l'articolo di Matzuzzi su il Foglio ... "E se al prossimo sinodo si discutesse di preti sposati?".
    Il teologo Andrea Grillo, che nella scorsa doppia assise del 2014 e 2015 ha appoggiato le tesi della corrente novatrice circa la morale familiare, ha una proposta al Papa per il 2018: rivedere le norme sul celibato. Il caso brasiliano.
    Per il momento l'articolo è riservato agli abbonati e quindi serve un pò di pazienza per poterlo leggere.

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  31. Dio la colmi di ogni benedizione !09 settembre, 2016 11:14

    Prima ancora di condannare le altre religioni bisogna annunciare Cristo Signore e far conoscere Lui. Per chi conosce e accogli Lui, tutto il resto è spazzatura.

    1 Cor 9,16

    Fratelli, 16 non è per me un vanto predicare il vangelo; è per me un dovere: guai a me se non predicassi il vangelo! 17 Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidato.

    18 Qual è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il vangelo senza usare del diritto conferitomi dal vangelo.

    19 Infatti, pur essendo libero da tutti, mi sono fatto servo di tutti per guadagnarne il maggior numero. 22 Mi sono fatto debole con i deboli, per guadagnare i deboli; mi sono fatto tutto a tutti, per salvare ad ogni costo qualcuno. 23 Tutto io faccio per il vangelo, per diventarne partecipe con loro.

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  32. La terribile visione che ebbe Leone XIII era incentrata sull'influsso del Maligno nella Chiesa.

    Questo mese si festeggia San Michele.
    Io ho cominciato a prendere la corona del Rosario, ho mantenuto i Pater e i Gloria e ho sostituito le cinquanta Ave con altrettanti "Sancte Michael Arcangele"

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  33. Io ho preso l'abitudine di aggiungere il Sancte Michael Arcangele, tra le decine del Rosario, alle altre preghiere dopo il Gloria

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  34. a proposito di doppio buio:

    http://www.ilgiornale.it/news/mondo/niente-pi-medioevo-cristiano-ora-scuola-si-studia-lislam-1304897.html

    In Francia, stop all'insegnamento del medioevo cristiano.
    La riforma della ministra marocchina Najat Vallaud-Belkacem riduce il latino e il greco e a favore della storia dell'islam. Insegnanti in rivolta.
    Il nuovo corso della Francia socialista prevede che i ragazzi studino obbligatoriamente l'islam mentre il Medioevo va a finire tra le materie facoltative. Non solo. Allo studio dei grandi momenti della Francia si preferisce porre l'accento sui periodi bui come il colonialismo e i genocidi africani.
    Gli studenti dovranno dire addio anche al greco e al latino, ridotti da 36 a 10 ore settimanali e posti al livello di materie come l'informatica. E invece l'islam viene elevato.

    >Applicazione pratica:

    a Tolone donne in bici in pantaloncini in giro con mariti e figli vengono pestati perchè "troppo nude"

    http://www.ilgiornale.it/news/mondo/non-potete-girare-pantaloncini-aggredite-due-donne-tolone-1304830.html

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  35. Infatti mi chiedevo : cosa si insegnera' nelle scuole italiane ? Si straccera' Dante , Manzoni ecc.ecc. ?
    Come si suol dire : l'appetito vien mangiando .
    Dopo che ho letto I segreti de La Salette ritrovati in Vaticano da Mons.Antonio Galli , ho aggiunto la Corona Angelica ogni giorno .
    Aiutiamoci

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  36. Scusate questo Ot, ma ho bisogno di informazioni. Qualcuno della zona di Bergamo può aiutarmi....
    Domenica dovrei andare alla Messa antica a Bergamo, via Madonna della neve, angolo via Camozzi.
    La Messa è alle ore 9,00. Io arriverei a Bergamo col treno alle ore 8,40.
    Ho visto la mappa e la via mi sembra vicino la stazione. Ma chi è della zona, può rassicurarmi sulla fattibilità? Faccio in tempo per arrivare almeno 5 minuti prima?

    Grazie e scusate l'OT

    Giuseppe M.

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  37. Ma Dante, Manzoni, etc. non li volevano gia' aboliti i leghisti nelle nostre scuole, quelli che vogliono insegnato il dialetto locale al posto dell'italiano?

    La ministra marocchina francese si comporta da agente di islamizzazione, e' ovvio, fa il suo mestiere di musulmana, per quanto possa esser "occidentalizzata" nei suoi comportamenti esteriori. Ma Valls e' un laico, e di origine ispano-catalana, mentre HOllande e' un ebreo di formazione ultraliberale: cosa importa a loro del grande passato cristiano della Francia? Per loro la storia della Francia comincia evidentemente solo con la Rivoluzione Francese. E difatti fu Napoleone a rivitalizzare i popoli arabi, con la famosa spedizione in Egitto, popoli che sembravano addirittura sulla via dell'estinzione, all'epoca... A. P.

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  38. Josh,
    la deriva mostra segnali sempre più ingravescenti... Nel popolo serpeggia molta insofferenza e inquietudine. Occorrerebbe un intervento responsabile ad arginare il fenomeno a livelli già intollerabili. Ma non ce n'è traccia, purtroppo.

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  39. Da quello che ho visto l'anno scorso sul libro di storia di mio nipote l'Islam è stato allargato non poco rispetto ai tempi oscuri in cui la nonna studiava.

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  40. @irina

    se ti fosse sfuggito, leggi questo pezzo di Danilo Quinto: oltre a più spazio all'islam, presentato in modo edulcorato e glorificante, nei libri di neotesto italiani per la sQuola, si parla anche dello stesso come "terza e ultima rivelazione", come che la vera Rivelazione di Gesù Cristo fosse accessoria e passè. E il libro citato non è nemmeno l'unico che lo fa.

    http://daniloquinto.tumblr.com/post/135007297828/articolo-come-si-indottrinano-i-bambini

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  41. @ Josh

    nei fatti non hanno trovato la Rivelazione Vera; di noi nessuno ne accenna loro per rispetto, mentre ci fanno la sfumatura alta. Grandi salamelecchi su burqa, burquini, noi a loro, ma servili cioè da servi, già. Una profezia diceva che il Buon Dio, Uno e Trino,li aveva messi al nostro fianco per non farci perdere l'anima cristiana. Può essere. Non so come e quando questo accadrà. Dell'anima cristiana un ricordo lontano ne abbiamo,una vecchia suppellettile di famiglia alla quale siamo anche affezionati, ma anche pronti a vendere in caso di necessità. Non è detto però, a volte il più codardo dei codardi diventa eroe, per scommessa, per rabbia, per caso, perchè quella vecchia anima si risveglia potente nel suo cuore.

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  42. "Una profezia diceva che il Buon Dio, Uno e Trino,li aveva messi al nostro fianco per non farci perdere l'anima cristiana."

    I padri che videro espandersi quel mondo nel MO ex cristiano con una violenza sconosciuta nel VII secolo invece si chiedevano se fosse quello l'abominio della desolazione, con tanto di falso profeta.

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  43. profezia "aggiornata"!?
    Il nostro aiuto è nel nome del Signore.
    Alternative altre non ce ne sono,questo è certo.

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