È successo a Palermo. La Chiesa allo sbando. C'è rimasto solo da pregare soffrire e offrire; ma resistere.
Una scomunica per questo prete apostata? No? Che fa il vescovo? Se questo sacrilegio passa come cosa in sé normale... allora possiamo andare tutti a casa. Altro che Circo Massimo e Marcia per la Vita... Tutti zitti? Non disturbiamo il manovratore?
(e la chiesa è pure bella...)
(Massimo Viglione)
Ma si, tocchiamo il fondo! Forse la cosa migliore è che tutto precipiti più in fretta possibile, perché si manifesti totalmente questo mysterium iniquitatis.
RispondiEliminaLucis
"Coppie gay a Lourdes e l'ipocrisia di Avvenire"
RispondiEliminadi Riccardo Cascioli
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-coppie-gay-a-lourdes-e-lipocrisia-di-avvenire-17324.htm
boom di migranti "gay"
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/cronache/ora-i-migranti-sono-tutti-gay-iscritti-allarci-avere-asilo-1303827.html
Prima ancora di giudicare le due lesbiche ormai dobbiamo doverosamente giudicare non solo quel sacerdote, ma soprattutto l'annichilimento del senso stesso di quello che tutti -consacrati e non- facciamo all'interno di una Chiesa cattolica, intesa innanzitutto come "spazio sacro".
RispondiEliminaAnche se purtroppo non mancano molti altri "segni dei tempi", è soprattutto da certi atteggiamenti che si intuisce come sia venuto clamorosamente meno il katechon. Ci aggiriamo (estendo il concetto perchè un po' ne siamo contagiati tutti) nello spazio-tempo liturgico senza più gli anticorpi in grado di renderci esigenti con noi stessi e -dando l'esempio- con il nostro prossimo.
Il luogo in cui entriamo a contatto con il sacramento, cioè là dove agisce efficacemente la grazia di Dio, con Gesù, realmente presente, che opera su di noi per trasformarci da creature materiali in uomini/donne spirituali... Là dove il sacerdote (di sacerdozio comune e "regale" e di sacerdozio ordinato ministeriale, per stare al CVII) offre se stesso in comunione con Cristo per la redenzione del mondo dal peccato, ecco che abbiamo voltato le spalle a Dio e parliamo di noi, celebrando noi stessi. Il sacramento è diventato una rappresentazione dei nostri stati d'animo e delle nostre voglie, con uomini benedicenti altri uomini nei propri desideri, "mettendo tutto in comune" e chiamandola "chiesa".
Il sacerdozio ministeriale e ordinato è svuotato di sacro; il sacerdozio regale è svuotato di sacro; il sacramento è svuotato di Cristo: agisce solo l'uomo con le sue passioni, la propria psiche, il proprio corpo... Dio? E' un'idea, utile per sostenere la pantomima!
Anche dove non si arriva a benedire una coppia omo si benedice di tutto, mettendo sull'altare biciclette e palloni, pagnotte e scarponi, miserie buone intenzioni...
Quello che non si benedice più sono le conversioni, le liberazioni dal male, le guarigioni... perchè in realtà il male è coperto con grandi tappeti rossi, sui quali cammina superbamente la comunità in festa, dietro i propri pastori che celebrano l'amare come siamo.
I sacerdoti senza atteggiamenti sacri attraversano lo spazio davanti al tabernacolo senza alcuna reverenza. Abitano il tempo della liturgia senza alcuna sospensione dalla storia, anzi: tuffano la pseudoliturgia solo nel mare della storia, strizzando il vangelo come una spugna a restituirne la medesima acqua della quale si sarebbe imbevuto... Consacrano il pane e il vino senza più nemmeno genuflettersi, senza trasmettere nulla di sacro, di speciale.
La comunione siamo noi: per cui alla fine quel che conta, dopo la benedizione, è finire in modo assai più credibile con un "buona giornata", quasi che non lo fosse benedetti da Dio!
Ecco la tragedia, ben colta nell'articolo di Aldo Maria Valli. Lasciamo perdere se l'ha colto da un ortodosso o in una messa vetus ordo. Avrebbe potuto coglierla anche altrove... Il problema sono tutti quei luoghi desacralizzati, desacramentalizzati, desacerdotizzati...
Pochi anni fa andavano di moda i "comuni denuclearizzati"... Tra un po' vedremo dei cartelli affissi a cura dei consigli pastorali: parrocchia decattolicizzata...
Una volta una chiesa così era sconsacrata e per riabilitarla serviva un rito apposito.
Gesù, sommo sacerdote, sicuramente celebrerà questo rito. Chissà noi dove saremo, al momento dell'offerta, al momento della consacrazione, momento del timor di Dio e della trasformazione mediante la grazia del Cielo di noi servi inutili, nemmeno più capaci, sovente, di accogliere umilmente l'elemosina che ci viene dalla Sua misericordia!
Lui é ... un prete da strada, uno dei più gettonati .. prossimo vescovo dunque ...
RispondiEliminaPadre Scordato sugli omosessuali
"Hanno diritto a una famiglia"
Il parroco del quartiere popolare dell'Albergheria chiede alla Chiesa di rivedere le sue posizioni: "Bisogna avere rispetto per gli omosessuali perché quello che conta è l'amore, loro amano al pari degli etero. E dove c'è amore c'è Dio"
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2011/01/24/news
/padre_scordato_sugli_omosessuali_hanno_diritto_a_una_famiglia-11594544/
Il vescovo che fa ? E' un prete da strada. Un ciclista, esattamente e .. pedala ...
Bisogna uscire dalla Chiesa, no ?
Anna
E intanto gli atti osceni in luogo pubblico non sono più reato...
RispondiEliminahttp://www.adnkronos.com/fatti/cronaca/2016/01/16/dall-ingiuria-agli-atti-osceni-ecco-reati-che-spariscono_u85myuptOuRDFlnCTknYhJ.html
Il mondo non rinasce per l'impetuoso vento di una rivoluzione, rinasce invece per la luce e la grazia dello Spirito Santo. Deve riporsi in trionfo la croce di Cristo; è solo la croce come il serpente innalzato da Mosè nel deserto, può sanare le ferite brucianti e mortali degli insidiosi serpenti dell'errore e della apostasia.
RispondiElimina( padre Dolindo Ruotolo). Ave Maria
RispondiEliminaMartedì06/09/2016Vers. 3.1.0
Giorno settimana
Ora liturgica
VENTITREESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO - Martedì
Ora media - Sesta
V. O Dio, vieni a salvarmi.
R. Signore, vieni presto in mio aiuto.
Gloria al Padre e al Figlio
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre
nei secoli dei secoli. Amen. Alleluia.
INNO
Glorioso e potente Signore,
che alterni i ritmi del tempo,
irradi di luce il mattino
e accendi di fuochi il meriggio,
tu placa le tristi contese,
estingui la fiamma dell'ira,
infondi vigore alle membra,
ai cuori concedi la pace.
Sia gloria al Padre e al Figlio,
sia onore allo Spirito Santo,
all'unico e trino Signore
sia lode nei secoli eterni. Amen.
Oppure:
L'ora sesta c'invita
alla lode di Dio:
inneggiamo al Signore
con fervore di spirito.
In quest'ora sul Golgota,
vero agnello pasquale,
Cristo paga il riscatto
per la nostra salvezza.
Dinanzi alla sua gloria
anche il sole si oscura:
risplenda la sua grazia
nell'intimo dei cuori.
Sia lode al Padre e al Figlio,
e allo Spirito Santo,
al Dio trino ed unico
nei secoli sia gloria. Amen.
Salmodia complementare
1 ant. L'amore è la pienezza della legge.
SALMO 118, 97-104 XIII (Mem)
Quanto amo la tua legge, Signore; *
tutto il giorno la vado meditando.
Il tuo precetto mi fa più saggio dei miei nemici, *
perché sempre mi accompagna.
Sono più saggio di tutti i miei maestri, *
perché medito i tuoi insegnamenti.
Ho più senno degli anziani, *
perché osservo i tuoi precetti.
Tengo lontano i miei passi da ogni via di male, *
per custodire la tua parola.
Non mi allontano dai tuoi giudizi, *
perché sei tu ad istruirmi.
Quanto sono dolci al mio palato le tue parole: *
più del miele per la mia bocca.
Dai tuoi decreti ricevo intelligenza, *
per questo odio ogni via di menzogna.
Gloria al Padre e al Figlio *
e allo Spirito Santo.
Come era nel principio, e ora e sempre *
nei secoli dei secoli. Amen.
1 ant. L'amore è la pienezza della legge.
2 ant. Ricorda la tua chiesa, Signore:
è tua da sempre.
SALMO 73 Lamento per la distruzione del tempio
Non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo (Mt 10, 28).
I (1-12)
O Dio, perché ci respingi per sempre, *
perché divampa la tua ira
contro il gregge del tuo pascolo?
Ricordati del popolo *
che ti sei acquistato nei tempi antichi.
Hai riscattato la tribù che è tuo possesso, *
il monte Sion, dove hai preso dimora.
Volgi i tuoi passi a queste rovine eterne: *
il nemico ha devastato tutto nel tuo santuario.
Ruggirono i tuoi avversari nel tuo tempio, *
issarono i loro vessilli come insegna.
Come chi vibra in alto la scure *
nel folto di una selva,
con l'ascia e con la scure *
frantumavano le sue porte.
Hanno dato alle fiamme il tuo santuario, *
hanno profanato e demolito
la dimora del tuo nome;
pensavano: «Distruggiamoli tutti»;
hanno bruciato tutti i santuari di Dio nel paese.
Non vediamo più le nostre insegne, †
non ci sono più profeti *
e tra di noi nessuno sa fino a quando.
Fino a quando, o Dio, insulterà l'avversario, *
il nemico continuerà a disprezzare il tuo nome?
Perché ritiri la tua mano *
e trattieni in seno la destra?
Salmo 73
Giuseppe M.
Un tempo c'erano le referenze che riguardavano anche la famiglia. Il Carabiniere, ad esempio, poteva diventare tale solo se la sua famiglia aveva certe caratteristiche. Queste referenze erano volte al contesto, di cui oggi tanto si parla, in cui l'aspirante Carabiniere si era formato. Quindi il profilo suo era completato con quello dell'ambiente dove era nato e nel quale si era formato. Se questi due profili, quello dell'aspirante Carabiniere e quello della sua famiglia si corrispondevano, il primo passo all'ammissione nell'Arma era fatto. In maniera non diversa avveniva ed avviene forse ancora, anche per altri uffici. Ad esempio nel sacerdozio, il parroco del ragazzo, che mostra di avere una vocazione religiosa, aveva ed ha una grande voce in capitolo, in quanto conosce quasi tutto del giovane, della famiglia e di tutto quello e/o quelli che girano loro intorno. Non solo, relazioni spesso scritte corrono poi tra i consacrati e i loro superiori lungo tutti gli anni della loro vita per tenerli al corrente del lavoro svolto,delle difficoltà incontrate,insomma relazioni più o meno come vengono richieste a qualsiasi impiegato con certe responsabilità. Non so se orali o formalmente scritte. Quello che mi preme sottolineare è che un accertamento è previsto sia agli inizi, sia durante tutta la loro carriera per così dire. Ora che si presenta questo caso "bizzarro" di sacerdote, quello che ne ricavo è che il sistema di reclutamento e di sostegno(le relazioni sono volte anche ed in modo particolare ad aiutare)è collassato da tempo. Sarà rimasto il guscio vuoto, se qualcosa è rimasto. E chissà da quanto. Non si arriva a questo senza un'incuria lungo decine e decine di anni di un intero sistema,dove nessuno più svolge i suoi compiti. Riprendere in mano questo sostegno reciproco non è secondario. Discernere vere da false vocazioni è importante; come lo è leggere relazioni di chi lavora; come lo è dialogare, guarda caso, con un proprio figlio; come ricordando i fondamentali a chi è sul campo è rifornire di provviste di lunga conservazione chi facilmente consumerà le sue. Queste azioni di routine, la gerarchia ha il dovere di compiere nei confronti di se stessa, dei suoi stessi con/fratelli dei quali deve occuparsi nel nome stesso del Signore Gesù Cristo.
RispondiEliminaÈ giusto quel che lei dice; ma molti vescovi saltano del tutto il parere dei parroci. Accettano la domanda di aspiranti seminaristi senza consultare i parroci e lo fanno spesso per ripicca proprio nei confronti dei parroci. In diocesi di Alghero, ad esempio, il vescovo accetta giovani mettendo i parroci davanti al fatto compiuto. E accade anche che se il parroco si oppone, problema non v'è, il vescovo sposta ad altra parrocchia il seminarista e senza lettere credenziali del parroco gli conferisce i ministeri...
EliminaVENTITREESIMA SETTIMANA DEL TEMPO ORDINARIO -
RispondiEliminaMartedì della XVI SETTIMANA Dopo Pentecoste.
"TEMPO ORDINARIO" è la lessicalmente errata e teologicamente assurda traduzione del latino "PER ANNUUM" Durante l'anno. Locuzione che, nel Calendario della Messa di Sempre, giustamente NON ESISTE. E non esiste neppure nel calendario dei luterani conservatori, che contano le settimane da dopo la Trinità.
Grazie per la precisazione anonimo delle ore 9,30. Come avevo scritto, per errore è stato fatto un copia incolla di tutto il testo.
RispondiEliminaQuello che voleva essere inserito (e che faceva da commento a questa pessima notizia da Palermo) era il salmo 73, Lamentazioni per il Santuario desolato.
Meno male che Lei però è rimasto colpito dal modo di contare le settimane del breviario.
Ora che lo so che è un modo di contare sbagliato, certamente non pregherò più i Salmi, non reciterò più le preghiere del breviario.
Quindi stasera a letto senza compieta
Giuseppe M.
Per gli ultimi Anonimi.
RispondiEliminaIl fatto che purtroppo esistano due breviari, finché speriamo non si faccia chiarezza, per chi non conosce il vecchio non può essere ritenuto invalido il nuovo.
E' notte fonda!
RispondiEliminaE' notte fonda, ma le vergini prudenti devono tenere accesa la lampada in attesa dello sposo. Che verrà...
RispondiEliminaCome si diceva in un post precedente in merito alla "folgorazione" di un vaticanista per la liturgia degli ortodossi, i dettagli sono importanti per individuare quel che la liturgia è e vuol trasmettere.
RispondiEliminaLa liturgia è anche la preghiera della Chiesa scandita lungo il corso della giornata (mattutino, lodi, prima etc).
Senza nessuna polemica, quindi trovo corretto il commento dell'anonimo sulla banalitá e vacuitá della traduzione "tempo ordinario" di "per annum".
"Dopo la Pentecoste" rimanda al dono della Spirito che Gesù ci ha fatto perchè fossimo confortati e confermati in tutto ciò che Lui ha detto, fatto, insegnato.
"Tempo ordinario" invece appiattisce tutto su di un orizzonte temporale,orizzontale appunto.
Il Breviario tradizionale è anche disponobile on line (www.divinumofficium.com). Se non è semplice o agevole prender Messa secondo il rito tridentino lo è invece, o almeno con meno difficoltá, la preghiera del Breviario tradizionale (se si vuol pregare in questo modo tutte o alcune ore).
Altri "dettagli" sono presenti nel Breviario tradizionale che ne mostrano la maggior sostanza rispetto a qiello moderno (ad es. il Confiteor a Compieta, il n. di Salmi, gli Inni etc etc).
Marco P
Avendo una certa conoscenza delle chiese di Palermo..... Chiesa di San Francesco Saverio... avere infangato una chiesa storica di Palermo... subito nelle missioni in Uganda.....
RispondiEliminaE da un po di tempo che leggo con piacere questo blog, e nel seguire sconcertato la notizia del sacerdote a Palermo mi sono imbattuto in un altro sacerdote che in modo diverso ha comunque perso la rotta, o ne segue una tutta sua come parte della Chiesa purtroppo. C'è solo da pregare molto e domandare la grazia che Dio ci faccia trovare nella nostra vita sacrdoti Santi che ci guidino sulla strada che ci porta alla salvezza.
RispondiEliminail link del video che sul sacerdote di Varese
http://www.varesenews.it/2016/09/don-bruno-il-prete-che-canta-e-balla-a-messa/548123/
http://www.riscossacristiana.it/che-fine-ha-fatto-don-massimiliano-pusceddu-di-michele-majno/
RispondiEliminahttp://www.riscossacristiana.it/firenze-dal-28-al-30-ottobre-si-riuniscono-i-cristiani-lgbt-con-assistenza-di-sacerdoti-e-suore-di-cristiano-lugli/
RispondiEliminaIl prete palermitano si è fatto paladino dell'accoglienza misericordista che non ha niente a che vedere con la verità e con la misericordia Cattolica..
RispondiEliminaEsatto
EliminaVorrei sommessamente ricordare che don Pusceddu è cappellano della Polizia (che ha per patrono l'arcangelo Michele) ed esorcista: credo che l'inferno si stia scatenando contro di lui. Quanto a chi ha tendenze non naturali preferisco come mi dissero ad un corso sull'affettività/sessualità parlare di una tendenza più che di una patologia. Non sono persone da curare sono persone a cui insegnare come a qualunque altro cristiano che bisogna far di tutto per non cadere in tentazione. Poi ognuno può e deve trovare il suo modo, dato che manco i gemelli sono uguali.Avrei perplessità solo se in quel contesto come tutor mandassero Charamsa o qualche suo compare..
RispondiEliminaNon sono TUTTE persone da curare MA sono TUTTE persone a cui insegnare come a qualunque altro cristiano che bisogna far di tutto per non cadere in tentazione. Poi ognuno può e deve trovare il suo modo, dato che manco i gemelli sono uguali.
RispondiEliminaCi sono alcune persone che son da curare, se lo vogliono e che sono state guarite dalle terapie ad hoc. Oltre alla preghiera. Padre Pio ne ha guarite tante.
Certo, so anche io del Santo di cui sopra (ma quanti doni extra ordinari aveva) e della terapia riparativa di Nicolosi (ma l'ordine degli psicologi da noi minaccia di espellere chiunque si azzardi a parlarne, a quanto mi dicono fonti ben informate)..
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