Le immagini della processione della Croce, a San Pietroburgo, il 12 settembre 2016. La processione, che si snoda dalla Cattedrale di Nostra Signora di Kazan lungo la celebre Prospettiva Nevskij, è stata ripresa nel 2013 dopo un'interruzione di 90 anni, nell'anniversario della traslazione delle reliquie del santo principe Alexander Nevskij. Notate la sacralità dei riti preliminari, la suggestione dei canti, che ancora possono dirsi musica sacra, e l'actuosa participatio del gran numero di clerici e fedeli di ogni estrazione; partecipazione evidentemente sentita, non necessariamente collegata col 'fare' materiale connesso a funzioni da svolgere.
"[Lo scismatico e l'eretico] al di fuori della Chiesa cattolica può [avere] tutto, fuorché la salvezza: può avere la dignità episcopale, può possedere i sacramenti, può cantare l'alleluia, può rispondere amen, può custodire il Vangelo, può avere il dono della fede e predicare nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo, ma da nessuna parte potrà trovare la salvezza se non nella Chiesa cattolica."
RispondiEliminaS. Agostino d'Ippona, 'Discorso ai fedeli della chiesa di Cesarea', n. 6
(cfr. Migne, P.L. 43, 69).
Sacerdos quidam.
RispondiEliminaQuel che ci ricorda è giusto. Ma, avuto riguardo a quel che abbiamo perso noi, a loro mi pare sia rimasto molto. E, così a naso, credo che sia più facile lasciarsi raggiungere dalla verità quando ci sono meno de-formazioni...
La mia bisnonna moscovita giunse in Italia nel 1919, fuggendo da quanto accadeva, e morì quasi centenaria, quando io ero poco meno che maggiorenne...
RispondiEliminaSe non conoscessi bene la verità, correrei a farmi ortodosso di fronte alla bellezza di questa ligurgia e alla fede che ispira. Eppure sono scismatici e forse pure eretici! Quale bagno di umiltà dovrebbe fare l'attuale gerarchia vaticana! Come si fa a parlare di semplice differenza "pastorale" nel fare il confronto con la tristissima pagliacciata avvenuta in Brasile nel 2013, con tutti quei prelati sorridenti-dialoganti a dimenarsi sul palco...
@Sacerdos: bravo, ma qui da noi dove la vede la fede cattolica? Noi abbiamo perso e la fede e il buon gusto.
RispondiEliminaLa Russia è un tassello importante nell'ottica del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, per questo se ne chiede la consacrazione, dopo di che si convertirà.
RispondiEliminaE questi fatti di cui si narra, scismatica o meno che sia ancora attualmente la Russia, sono dei segni di risveglio che ci potrebbero indicare che la Madonna sta preparando il terreno alla conversione. Conversione, come dicevo, importante anche per il trionfo del Cuore Immacolato di Maria.
Qui alcune interessanti interviste sull'argomento a Padre Grüner:
https://youtu.be/0uuTsMM1sgQ?list=PLLUS3d4Bf3ACW657hXUNy7GeqpXGb6xuZ
https://youtu.be/Ri3lqWHyY2Y?list=PLLUS3d4Bf3ACW657hXUNy7GeqpXGb6xuZ
https://youtu.be/bxV7DRb6Ojk?list=PLLUS3d4Bf3ACW657hXUNy7GeqpXGb6xuZ
https://youtu.be/9_EzMCPtej4?list=PLLUS3d4Bf3ACW657hXUNy7GeqpXGb6xuZ
https://youtu.be/Hp4BrSG6qQs?list=PLLUS3d4Bf3ACW657hXUNy7GeqpXGb6xuZ
https://youtu.be/oe6L-Y2TQho?list=PLLUS3d4Bf3ACW657hXUNy7GeqpXGb6xuZ
...vorrei lasciare una piccola testimonianza: Un amico mi confidò di essere stato personalmente, per un periodo di riposo...spirituale, sul monte Athos. Conobbe un monaco del quale poi seppe da un suo confratello dello stesso monastero essere talmente pudico che non osava lavarsi perché non voleva vedere neanche il suo corpo ignudo. Beh, morale della favola: Questo mio amico chiese di questo monaco non per impiccioneria o vana curiosità, ma perché quando camminava nelle sue vicinanze sentiva emanare da lui un buonissimo profumo di rosa. Ora io mi domando, limitato qual sono, se questo era ortodosso rientrerebbe nella categoria di cui sopra accennava l'amico sacerdos ...ma se questi, era veramente convinto e in buona fede, chi può osare dire che era un eretico destinato alla dannazione? ...
RispondiEliminaGrazie alla redazione...chiedo scusa ma non volevo offendere nessuno! Solo che non sono riuscito a trattenermi. L'importante è che sia passato il succo di ciò che volevo dire
RispondiEliminaNon sono pochi i cattolici che scelgono di diventare ortodossi, io non solo non li critico ma talvolta sono tentata di seguirli...
RispondiEliminaInvece di criticare si potrebbe vedere in quelle conversioni una delle conseguenze dello scempio dottrinale e liturgico, della desacralizzazione di una chiesa diventata una ONG come un`altra che non nutre più l`anima e i bisogni spirituali di quei cattolici che non sanno che farsene di una chiesa che danza con il mondo, che adotta il suo linguaggio orizzontale, di preti che , quando ci sono, sono diventati animatori sociali più che guide di anime, di quei cattolici che non hanno bisogno di una messa show centrata non su Cristo ma sulle fantasie narcisistiche di chi la "anima" come se il Sacrificio Eucaristico avessse bisogno di essere animato affinchè l`assemblea non si annoi.....
RispondiEliminaGuardate i nomi che compongono la Commissione voluta da Bergoglio, c`è da tremare:
http://blog.messainlatino.it/2017/03/new-wave-nella-neo-commissione-liturgica.html
Domanda da ignorante : quando gli Ortodossi consacrano, avviene o no la Transustanziazione ?
RispondiEliminaSì Rosa, avviene.
RispondiEliminaE qui si capisce perchè l'Occidente del Potere e Pensiero Unico Globale imposto per legge, del divieto di opinione, della persecuzione del pensiero e della sovversione planetaria spesso sanguinaria, ha dichiarato alla Russie vecchie e nuove, anche nella versione sovietica, guerra di sterminio. Espugnato e omologato quello della Chiesa Cattolica, l'Orso ora è l'ultimo baluardo rimasto. Quanto si rimpiangono a volte e inaspettatamente i vecchi avversari alla fine rivelatisi migliori dei falsi e tirannici "amici". Ma che amarezza per la nostra Chiesa (ex..) ora puntata contro la povera Russia accerchiata da ogni lato geografico e metaforico.
RispondiEliminaMiles
Certo che ripetere sempre le stesse cose...
RispondiEliminaA) Il brano che ho riportato non l’ho inventato io: è di S. Agostino d’Ippona, Vescovo e Dottore della Chiesa, il quale peraltro non faceva che ripetere la dottrina cattolica che a sua volta aveva ricevuto.
Il “bravo” del commentatore delle 16.29 è dunque fuori luogo.
B) Sembra che i commentatori critici non conoscano il catechismo. Oppure che non glie ne importi un gran che. Comunque ecco cosa insegna in proposito il Catechismo Maggiore di San Pio X :
151 D. Dite distintamente, che cosa è necessario per esser membro della Chiesa?
R. Per esser membro della Chiesa è necessario esser battezzato, credere e professare la dottrina di Gesù Cristo, partecipare ai medesimi sacramenti, riconoscere il Papa e gli altri legittimi Pastori della Chiesa.
154 D. Non appartengono dunque alla Chiesa di Gesù Cristo tante società di uomini battezzati che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo?
R. No, tutti coloro che non riconoscono il Romano Pontefice per loro capo, non appartengono alla Chiesa di Gesù Cristo.
169 D. Può alcuno salvarsi fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana?
R. No, fuori della Chiesa Cattolica, Apostolica, Romana nessuno può salvarsi, come nessuno poté salvarsi dal diluvio fuori dell'Arca di Noè, che era figura di questa Chiesa.
C) Il commentatore delle 17.00 dovrebbe sapere che in una ‘chiesa’ eretica e/o scismatica, così come anche in altre religioni non cristiane, vi possono essere persone in stato di ignoranza incolpevole.
Ecco ancora il suddetto Catechismo:
171 D. Ma chi si trovasse, senza sua colpa, fuori della Chiesa, potrebbe salvarsi?
R. Chi, trovandosi senza sua colpa, ossia in buona fede, fuori della Chiesa, avesse ricevuto il Battesimo, o ne avesse il desiderio almeno implicito; cercasse inoltre sinceramente la verità e compisse la volontà di Dio come meglio può; benché separato dal corpo della Chiesa, sarebbe unito all'anima di lei e quindi in via di salvezza.
Resta da dire che però gli ostacoli che queste persone ‘in buona fede’ trovano nelle loro false ‘chiese’ o false religioni costituiscono un grave ostacolo ed un pericolo costante in vista della loro salvezza eterna, per cui resta il grave dovere da parte dei cattolici di cercare di convertirle alla vera Chiesa.
D) Cosa me ne faccio di un bel rito e di vesti solenni, se queste servono di copertura all’eresia e allo scisma? Ma sembra che ‘eresia’ e ‘scisma’, con le loro terribili conseguenze spirituali siano concetti del tutto sconosciuti ai commentatori critici di cui sopra.
Quel clero in pompa magna della foto all’inizio dell’articolo è composto da persone che, oltretutto, ‘benedicono’ pseudomatrimoni tra adulteri, e profanano anche i Sacramenti della Confessione e dell’Eucaristia concedendoli a persone che vivono nell’adulterio continuato. E li confortano e spingono a questo con le loro false dottrine e la loro falsa misericordia, esattamente come Bergoglio: e questo lo fanno da secoli.
Vi piacciono? A me no.
Anche perché ho un’anima da salvare, e voglio salvare anche le altre.
E) Crisi o no, Bergoglio o no, la Chiesa Cattolica Romana resta l’unica Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, E dunque l’unica Arca di salvezza. Chi vuole uscirne per passare alle splendide vesti degli scismatici ed eretici sappia che non potrà salvarsi.
Devo ripetere che questo non lo dico io, ma la Chiesa? Si rivedano i punti del semplice Catechismo sopra riportati. Chi non accetta questi punti, semplicemente non è cattolico: è bene che lo sappia.
Chi vuole, poi, sa benissimo che restano ancora tanti punti sicuri di riferimento nella Chiesa Cattolica Romana, come ad esempio la Fraternità San Pio X. La crisi attuale finirà: bisogna solo essere perseveranti nella Fede e nella preghiera. Finiamola col disfattismo infondato. Ma avete Fede o no?
F) Vi consiglio di leggere, o rileggere, l’articolo pubblicato su questo blog poco tempo fa su questi argomenti: https://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2016/12/byzanteens-e-filortodossi-state-of-mind.html#more
RispondiElimina@ iL comunismo è passato, è imploso,la religione no - Implode invece il cattolicesimo
Nella sua 'Storia della Rivoluzione Russa', Trotskij ci tiene a ricordare più volte quanto la lotta contro la religione e la conseguente propaganda ateistica e antireligiosa stesse a cuaore a Lenin. Il potere comunista cominciò quasi subito a distruggere chiese e conventi o a trasformarli in edifici profani. Ma alla fine il comunismo è finito e la religione è invece rimasta, riprendendo lena. Da tempo, si ricostruiscono le chiese in Russia. Il comunismo non è caduto per rivolta popolare, era del resto impossibile, contro quell'apparato di potere. E che rivolta poteva fare il popolo russo, dissanguato da due guerre mondiali, dalla rivoluzione e dalla guerra civile, dagli stermini dello stalinismo? E'imploso, si è accartocciato su se stesso, per così dire, il comunismo, completamente esaurito, dopo aver portato la devastazione della rivoluzione mondiale nel proprio Paese e in tutto il resto del mondo. In Italia ancora ne stiamo scontando le letali conseguenze.
La chiesa ortodossa russa, in certi suoi alti esponenti, durante il regime ha collaborato, a partire da un certo periodo, nella tradizione della chiesa nazionale o di Stato dell'Ortodossia ma anche (più semplicemente) per poter sopravvivere. Non risulta però che abbia alterato la liturgia o attentato al nucleo delle verità di fede.
La Chiesa cattolica, invece, dal Concilio in poi, sta facendo contro se stessa e liberamente quello che nemmeno i più feroci persecutori del passato erano riusciti a fare: sta annientando se stessa con un ritmo sempre più veloce, diventato addirittura spavaldo e maramaldo con il presente Papa, che sembra tutto contento di svolgere la parte del becchino del Cattolicesimo.
Le forze del Male operanti dall'interno della Chiesa non potranno vincere. Però il "non praevalebunt" si dovrà pur realizzare anche mediante l'opera degli uomini. Stiamo quindi aspettando che continui e nel modo dovuto l'azione di opposizione allo sfacelo, intrapresa dai 4 coraggiosi cardinali, i quali dovrebbero forse ricordarsi, a questo punto, che san Paolo, quando riprese pubblicamente il Beato Pietro ad Antiochia, agì da solo, affidandosi solo allo Spirito Santo, senza preoccuparsi di costituire un gruppo che lo sostenesse.
PP
@ Rr16 marzo 2017 19:44
RispondiEliminahttps://youtu.be/oe6L-Y2TQho
@Sacerdos
RispondiEliminaResta il fatto assolutamente fondamentale che l'eucarestia (e altri sacramenti) è validamente celebrata dai pope ortodossi. Questo rende vero anche il loro culto, perché è adorazione della Reale Presenza di Nostro Signore.
Poi è ovvio che basta anche un solo peccato mortale per andare all'inferno e dunque, a partire dal non riconoscere la supremazia giuristizionale del papa, per finire ad altri non irrilevanti punti dottrinali (possibilità di risposarsi, negazione del purgatorio, ecc.), c'è purtroppo nell'ortodossia tutto lo "spazio" oggettivo di una dottrina profondamente erronea.
Però, e a maggior ragione, resta lo scandalo e il paradosso dati dal fatto che sulle questioni tutt'altro che secondarie della sacralità dei riti, l'unica vera Chiesa, quella cattolica, sia attualmente ridotta a dover imparare (e molto!) dagli scismatici; segno di una crisi che sta arrivando ad accogliere nella prassi pastorale eresie ben peggiori di quelle ortodosse, perché siamo ormai al luteranesimo più spinto.
Il che non ha nulla a che vedere con un'assoluzione o una sottovalutazione degli errori insiti nell'ortodossia.
"Chi vuole uscirne per passare alle splendide vesti degli scismatici ed eretici sappia che non potrà salvarsi. "
RispondiEliminaQuesto punto mi pare fondamentale: infatti l'ignoranza invincibile, comprensibile per chi è nato e cresciuto in un contesto non cattolico, che ha ricevuto come eredità dai genitori e dalla nazione in cui è nato, difficilmente si può applicare a chi è cattolico, conosce la vera Chiesa e poi decide di uscirne. Certo, ora c'è un caos mai visto prima, Satana ci mette a dura prova, ma ci sono comunque pastori visibili che continuano ad indicare la via giusta.
--
Fabrizio Giudici
I cattolici americani hanno scritto la clamorosa lettera a Donald Trump facendo una petizione per una investigazione. Non sarebbe una mala idea fare qualcosa simile a Putin.
RispondiEliminaSe i sovietici sapevano i nomi dei Pretti e Vescovi inviati in segreto da Pio XII possono sapere qualcosa sul terzo segreto. Ancora che la risposta sia negativa, se potrebbe fare una petizione per l'apertura dei archivi segreti sovietici sulla relazione con il Vaticano. Deve esistere una lista simile a quella di Pecorelli.
" la Chiesa Cattolica Romana resta l’unica Chiesa fondata da Nostro Signore Gesù Cristo, E dunque l’unica Arca di salvezza. Chi vuole uscirne per passare alle splendide vesti degli scismatici ed eretici sappia che non potrà salvarsi."
RispondiEliminaSarò una pessima cattolica, un elettrone libero, sarò incoerente, possibilissimo, ma quando leggo la frase qui sopra, che non metto in dubbio è cattolicamente perfetta tutto in me si rivolta, come possiamo mettere dei limiti all`Amore infinito di Dio?
Chi sono io, pur essendo fedele, obbediente e rispettoso della Parola del Signore, per mettermi al posto del Signore che solo alla fine "aprirà o chiuderà le porte?
Chi sono io per sapere chi alla fine, davanti al Signore, si salverà o non si salverà?
@Luisa
RispondiEliminaIl "chi sono io per..." lasciamolo a chi, in quanto modernista, confonde il piano oggettivo con quello soggettivo, cadendo così nella "cloaca maxima" delle eresie.
In quanto cattolica, e prima ancora in quanto essere umano raziocinante, tu non solo hai il diritto ma anche il dovere di giudicare sul piano oggettivo. Poi, ovviamente, come lo stesso Sacerdos ha giustamente ricordato, le singole anime può giudicarle solo Dio, dunque nessuno può presumere, non dico della salvezza o dannazione altrui, ma nemmeno della propria.
La confusione ambiguamente voluta tra piano oggettivo e soggettivo è la stessa che ritroviamo ad es. nella Dignitatis Humanae, quando appositamente non si distingue più tra "foro interno" e "foro esterno".
RispondiElimina"Vatican Is the pope Catholic? Francis is facing down opposition from traditionalists and Vatican bureaucrats "
The Economist
http://ilsismografo.blogspot.ch/2017/03/vaticano-is-pope-catholic-francis-is.html
Be' tra il materialismo conformista della attuale Chiesa Cattolica bergogliana e la spiritualità russa anche senza essere un teologo ho pochi dubbi su cosa possa essere effettivamente "eretico" e "scismatico"...
RispondiEliminaMiles
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaMiles lei mi conforta, pensavo di essere eretica con i miei pensieri leggermente non cattolicamente conformi, se chi non si sente più a casa sua in questa chiesa dilaniata, se quel che vede, sente e legge da parte di chi in principio dovrebbe aiutarlo sul suo cammino di fede non solo non lo nutre ma lo confonde e cozza con quel che la Chiesa gli ha insegnato, se si sente "attirato" da una spiritualità che nutre la sua anima e sceglie di unirsi, forse anche non formalmente, a chi la pratica....chi sono io per goudicare e condannarlo?
RispondiElimina@Miles @Luisa
RispondiEliminaIl criterio per stabilire cosa è eretico e cosa è scismatico lo stabilisce il Magistero, non l'impressionabile opinione di noi singoli, presi da emozioni causate dal contesto. Vediamo di non cadere nello stesso errore sentimentalista, sfruttato dai modernisti, in senso opposto.
Quanto alla salvezza per chi si trova formalmente fuori dalla Chiesa, sacerdos quidam ha citato anche il punto "171 D".
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Fabrizio Giudici
RispondiElimina# Fuori della Chiesa cattolica non c'è salvezza e nello stesso tempo non è vero che gli acattolici siano in quanto tali dannati.
Sembra una contraddizione, invece non lo è. Cercherò di illustrare la dottrina della Chiesa, integrando quanto detto da Sacerdos quidam, per vedere se si riescono a chiarire gli equivoci che, su questo punto, vengono periodicamente riprodotti sul blog (da ultimo negli interventi di MIles-Luisa).
Ridotto all'osso, il concetto è semplice: al di fuori della Chiesa ci sono certamente persone buone e pie, che credono in Dio, che vivono moralmente bene, che non muoiono in peccato mortale, le quali (però) non conoscono il vero cattolicesimo, quale ne sia la causa, dovuta spesso all'appartenenza ad altra religione o all'esser vissute in ambiente ateo e miscredente. Perciò, si possono salvare nonostante l'appartenenza ad altra religione o alla miscredenza, sul presupposto dell'ignoranza invincibile della nostra rel. Il Vat. II ha invece insinuato l'eresia che si salvino grazie all'appartenenza alle sette scismatiche ed eretiche perché lo Spirito opererebbe ugualmente in esse, perché sarebbero comunque incorporate (anche se "imperfettamente"?) nella Chiesa di Cristo, il che non può essere evidentemente (Decr. Unitatis redintegratio, art. 3 e art. 8 cost. Lumen Gentium, famigerati tutti e due).
Questa salvezza solo individuale e a condizioni ben precise extra Ecclesiam la ritroviamo già nella Lettera ai Romani, cap. 2, ove S. Paolo dice che si salvano i pagani che "fanno per natura quello che prescrive la legge, [quindi] sono legge a se stessi pur non avendo la legge, come ne fa fede la loro coscienza coi suoi giudizi, la quale, volta per volta, li accusa o li difende"(Rm 2, 15 ss.).
Il medesimo concetto lo ritroviamo in S. Agostino, Città di Dio, I, XXXV, quando afferma, stante la commistione della Città terrena e di quella di Dio in questo mondo, che anche tra i pagani ci sono veri figli della Chiesa ("anche tra i nemici più dichiarati si nascondono, sia pure a loro stessa insaputa, anime predestinate ad esserci amiche", tr. it. C. Borgogno, Ed. Paol., 1973, p. 90, mentre saranno dannati i "falsi cristiani").
Sono le vie misteriose dell'azione della bontà e grazia divine, in perfetta armonia con le esigenze della giustizia e della morale naturale.
Si tratta di una salvezza solo individuale, che sarà evidente il Giorno del Giudizio, caso per caso: è pertanto corretto dire che al di fuori della Chiesa non c'è salvezza perché non ci sono altre "chiese" o denominazioni o religioni che possano offrire al salvezza, non potendo esse avere o avere più la vera Rivelazione (nel caso di eretici e scismatici).
[SEGUE] PP
RispondiElimina@ Fuori della Chiesa non c'è salvezza (SEGUE 2)
Si salvano dunque individualmente quei non cattolici cui viene impartito, come si suol dire, "il battesimo di desiderio" da parte dello Spirito Santo, battesimo che nel nostro caso, è implicito. Questa dottrina esiste da sempre ma viene a bella posta passata sotto silenzio dai nemici della Chiesa o da quei cattolici che mal conoscono la vera dottrina.
Si salvano coloro che si trovano senza loro colpa fuori del Cattolicesimo ma vivono da uomini e donne pii, facendo sempre la volontà di Dio sino alla fine, dimostrando in tal modo di avere la "fede sovrannaturale".
La Lumen Gentium art. 16 richiama questa dottrina, tacendo però sul requisito della "fede soprannaturale" e rinvia alla nota Lettera del S. Uffizio dell'8 agosto 1949, con la quale Pio XII condannava l'errore riproposto dai rigoristi di allora, in particolare dal sacerdote americano di origine irlandese Leonard Feeney. Costui ammetteva solo il battesimo di desiderio esplicito (voglio apertamente convertirmi e battezzarmi ma muoio prima di farlo, mi salvo ugualmente: S. Ambrosio, De obitu VAlentiniani consolatio, sull'imperatore morto prima di battezzarsi, con supporto scritturale nel libro della Sapienza, 4, 7: Iustus quacumque morte praeventus fuerit, anima eius in requie erit. - Enchir. Patristicum 1328). Negava invece Feeney quello implicito. Il Feeney si ostinò e Pio XII lo scomunicò il 4 febb. 1953.
Questa Lettera (DS 3866-3873) costituisce (credo) il testo dottrinale fondamentale sull'argomento. Elementi si trovano anche nell'Enciclica Mystici Corporis di Pio XII, del 4 luglio 1943.
La Lettera ribadì che la Chiesa catt. resta l'unico "mezzo della salvezza". Chi ne resta fuori intenzionalmente e quindi per sua colpa, va all'inferno. Vediamo come essa definisca il battesimo di desiderio: Esso consiste "nella buona disposizione della nostra anima, che ci spinge a conformare in tutto la nostra volontà a quella divina". Disposizione esplicita in primo luogo ma che viene interpretata dalla Chiesa anche come "voto o desiderio implicito"di esser incorporati alla Chiesa cattolica, quando sussiste l'ostacolo di una "ignoranza invincibile" nei confronti della stessa. L'ignoranza deve essere invincibile. INoltre, il desiderio deve esser informato ad uno spirito di "perfetta carità"quando è esplicito e deve dipendere da una "fede soprannaturale"quando è implicito". Si salva dunque il catecumeno che muore prima di esser battezzato e si salva l'uomo pio, il giusto acattolico che muoia nelle condizioni sopra descritte. Il concetto base sembra esser il seguente: se queste anime pie che hanno vissuto fuori della Chiesa avessero conosciuto il vero cattolicesimo, si sarebbero fatte battezzare.[SEGUE] PP
RispondiElimina# Fuori della Chiesa non c'è salvezza [ SEGUE 3 FINE]
[Chiedo scusa per la lunghezza ma il tema mi sembra importante]
A questo punto viene spontaneo chiedersi: quali sono i criteri per stabilire quando l'ignoranza è invincibile? Si può pensare che protestanti e ortodossi non conoscano le dottrine della Chiesa cattolica? E che non le conoscano in alcun modo ebrei e musulmani? In realtà, la gran parte di loro, come dei seguaci di tutte le altre religioni, non le conosce nel loro vero significato: ne ha un'idea vaga, deformata da calunnie, pregiudizi secolari, false interpretazioni. (Del resto, oggi, quanti cattolici conoscono la vera dottrina cattolica, per tacer del fatto che quello che viene insegnato non è più un cattolicesimo dottrinalmente puro, dal Concilio in poi? Ma il loro caso è diverso).
In ogni modo, la pregiudiziale dell'ignoranza invincibile sembra potersi applicare a tutti coloro che non sono cattolici, fatta eccezione per quelli che rifiutano il cattolicesimo con cognizione di causa. Dio giudicherà alla fine la sincerità interiore di ciascuno, noi stessi compresi, ovviamente (vedi S. Agostino, cit.).
La Lettera del S. Uffizio dichiarava anche che l'errore dei rigoristi è speculare a quello di chi ritiene falsamente che "tutte le religioni possano apportare ugualmente la salvezza". Essa mette sullo stesso piano i due opposti errori: rigorismo e lassismo. (Oggi predomina il lassismo più accentuato, come vediamo).
La dottrina del battesimo di des. impl. non contraddice il dogma della unicità della Chiesa per la salvezza. Infatti, la salvezza prodotta dal battesimo di des. impl. consegue ad un'azione dello Spirito Santo su di un'anima singola e avviene nonostante l'appartenenza di quell'anima ad una falsa religione, che come tale non viene affatto legittimata quale strumento di salvezza. La dottrina concilia perfettamente la misericordia con la giustizia di Dio.
Ricordo poi che per l'Ebraismo postcristiano c'è chi sostiene la salvezza anche per i Giusti pagani e chi la nega; chi ammette la dannazione eterna e chi nega quest'eternità, alla quale si sottrarrebbero comunque gli Ebrei. Per i Musulmani, invece, tutti i non musulmani sono predestinati in massa da Allah alla dannazione eterna, mentre l'inferno per loro sarà solo temporaneo. Saranno puniti i loro peccatori nello strato o girone superiore, dei sette che compongono il loro inferno, girone che un giorno resterà vuoto, credono, mentre gli altri resteranno pieni in eterno. [FINE] PP
Notevole tripletta di PP, in particolare ho trovato molto preziosi tutti i riferimenti, inclusi quelli dei primi secoli... Penso che mic forse ci starà già pensando, ma fatemi dire che varrebbe la pena ripubblicarlo come un post a sé :-)
RispondiElimina--
Fabrizio Giudici
RispondiElimina"Il criterio per stabilire cosa è eretico e cosa è scismatico lo stabilisce il Magistero, non l'impressionabile opinione di noi singoli, presi da emozioni causate dal contesto. Vediamo di non cadere nello stesso errore sentimentalista, sfruttato dai modernisti, in senso opposto."
Cerco di essere consapevole su chi tira i fili del mio pensiero e delle mie reazioni, so quando sono le emozioni e quando la ragione ragionante, cerco di essere attenta a chi sta guidando la mia coscienza, le emozioni o la mente possibilmente formata e informata, nel caso presente, pur nella consapevolezza delle emozioni presenti che vanno dall` amarezza, all` irritazione, emozioni che non sono da gettare perchè colorano la nostra vita a condizione che non siano loro alla guida della nostra carrozza, quel che ho espresso, non è dettato da emozioni, da stupidi sentimentalismi, ma dalla logica e realista analisi della situazione della e nella Chiesa.
Ma come ho già detto e ammesso sono un elettrone libero, un elettrone che si era un o calmato e disciplinato grazie al Magistero di Benedetto XVI che riusciva a spiegarmi e a fare accettare nozioni per me indigeste.
Grazie al prof. Pasqualucci per le precisazioni, che sono appunto un ampio sviluppo del n.171 del Catechismo di San Pio X che, come ricorda Fabrizio Giudici, ho più sopra riportato.
RispondiEliminaA quanto detto, aggiungerei anche quella parte dell’Enciclica ‘Quanto conficiamur moerore’ del Beato Pio IX (del 10 agosto 1863) in cui quel Papa ricordava la dottrina della Chiesa in merito.
« E a questo punto, Diletti Figli Nostri e Venerabili Fratelli, ancora dobbiamo ricordare e biasimare il gravissimo errore in cui sono miseramente caduti alcuni cattolici.
Credono infatti che, vivendo nell’errore, lontani dalla vera fede e dall’unità cattolica, possano pervenire alla vita eterna. Ciò è radicalmente contrario alla dottrina cattolica.
A Noi ed a Voi è noto che coloro che versano in una invincibile ignoranza circa la nostra santissima religione, ma che osservano con cura la legge naturale ed i suoi precetti, da Dio scolpiti nei cuori di tutti; che sono disposti ad obbedire a Dio e che conducono una vita onesta e retta, possono, con l’aiuto della luce e della grazia divina, conseguire la vita eterna.
Dio infatti vede perfettamente, scruta, conosce gli spiriti, le anime, i pensieri, le abitudini di tutti e nella sua suprema bontà, nella sua infinita clemenza non permette che qualcuno soffra i castighi eterni senza essere colpevole di qualche volontario peccato.
Parimenti è notissimo il dogma cattolico secondo il quale fuori dalla Chiesa Cattolica nessuno può salvarsi e chi è ribelle all’autorità e alle decisioni della Chiesa, chi è ostinatamente separato dalla unità della Chiesa stessa e dal Romano Pontefice, Successore di Pietro, cui è stata affidata dal Salvatore la custodia della vigna , non può ottenere la salvezza eterna.
Infatti le parole di Cristo Nostro Signore sono perfettamente chiare: "Chi non ascolta la Chiesa, sia per te come un pagano o come un pubblicano (Mt 18,17).
Chi ascolta voi ascolta me; chi disprezza voi disprezza me, e chi disprezza me disprezza Colui che mi ha mandato (Lc 10,16).
Colui che non mi crederà sarà condannato (Mc 16,16).
Colui che non crede è già giudicato (Gv 3,18).
Colui che non è con me è contro di me, e colui che non accumula con me, dissipa" (Lc 11,23).
Allo stesso modo l’Apostolo Paolo dice che questi uomini sono "corrotti e condannati dal loro proprio giudizio" (Tt 3,11) e il Principe degli Apostoli li dice "maestri mendaci che introducono sette di perdizione, rinnegano il Signore, attirano su di sé una rapida rovina" .
Non sia mai che i figli della Chiesa cattolica siano nemici di coloro che non sono uniti a Noi dagli stessi legami di fede e di carità; devono al contrario prodigarsi nel render loro tutti i servizi della carità cristiana, nella loro povertà, nelle loro malattie, in tutte le altre disgrazie da cui sono afflitti; devono fare in modo di aiutarli sempre e soprattutto di trascinarli fuori dalle tenebre di errori in cui miseramente versano, di ricondurli alla verità cattolica e alla Chiesa, Madre amatissima, che non cessa mai di tender loro affettuosamente le sue mani materne, di aprir loro le braccia, per rafforzarli nella fede, speranza e carità, per farli fruttificare in ogni genere di buone opere e per far loro ottenere la salute eterna.»
http://www.totustuustools.net/magistero/p9quanto.htm
La mia domanda sull'Eucarisitia nasce proprio dal fatto che, se sono eretici, se sono fuori dalla Chiesa, come possono consacrare validamente ? Come può transustanziarsi il pane ed il vino, se non sono cattolici ? io so che un prete cattolico, per quanto indegno sia, consacra validamente se opera in nome e per conto della Chiesa ( "ex opere operato", credo), ma un pope ?
RispondiEliminaNon è per polemica che chiedo, ma per sapere.
Le chiese orientali hanno veri sacramenti - e soprattutto, in virtù della successione apostolica, il sacerdozio e l’eucaristia. Del resto i Riti sono ancora quelli di Giovanni Crisostomo e Gregorio Nazianzeno...
RispondiEliminaMa come ho già detto e ammesso sono un elettrone libero, un elettrone che si era un o calmato e disciplinato grazie al Magistero di Benedetto XVI che riusciva a spiegarmi e a fare accettare nozioni per me indigeste.
RispondiEliminaMa quello che di giusto e di vero ha detto BXVI e che ti ha calmato e disciplinato, rimane tutt'ora giusto e vero anche se il Papa è un altro e fa casino. E fa sempre parte della Chiesa Cattolica. Il Papa passerà come tutti i papi, quello che è giusto vero rimarrà per sempre. Non facciamoci scoraggiare.
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Fabrizio Giudici
Non voglio azzardare ragionamenti teologici fuori dalla mia portata ma il Magistero attuale è deciso da Papa Bergoglio ed è visibile anche a un semplice fedele che è stato subordinato e omologato alla attuale ideologia globale per di più in un'ottica di divisione settaria. Insomma è stato portato tutto su un piano puramente terreno, materiale, politico. Un Magistero ideologico. E la Chiesa nella nuova versione di questo pontificato dice chiaramente che se non ci si adegua a quanto sopra, se non ci si dissolve nel Mondo, non si è nemmeno cattolici oppure si è dei falsi, ipocriti. Da ciò, come si diceva con Luisa, accade di non sentirsi più a casa, esclusi. In ogni caso meglio escluso che complice.
RispondiEliminaMiles
Per Sacerdos Quidam: mi sembra che abbia frainteso il senso dello spunto di riflessione nato dal video.
RispondiEliminaL'ammirazione per la sacralità di quei riti è solo un'amara constatazione che noi cattolici li abbiamo persi, una sorta di nostalgia, ma credo che nessuno di questo blog abbia intenzione di diventare ortodosso.
Nei suoi interventi, invece, sempre interessanti, sembra che sia quasi preoccupato di convincerci a non farci abbagliare da quei riti e quelle vesti perché loro sono eretici e noi no. Ma questo rischio credo che sia inesistente.
La discussione che ne è nata è comunque molto interessante, anche se alla fine la nostra scelta giusta, cioè quella cattolica, l'abbiamo fatta e la sorte di chi segue altre religioni, per ignoranza invincibile o no, fa parte del Giudizio divino.
Condivido poinil dubbio di Rosa, ma io non ho ancora capito:
se gli ortodossi possono consacrare e avviene la transustanziazione, allora gli ortodossi non sono veramente eretici.
Sarebbero gli unici cristiani non cattolici che possono consacrare il Pane e il Vino, anche se danno insegnameti errati.
Il problema per me non sussiste, perché non ci penso proprio a diventare ortodosso (come il vescovo ortodosso/psichiatra dr Mieluzzi, noto opinionista tv).
Intanto la Domenica mi devo sorbire le canzoncine brutte con accompagnamento di basso e chitarra maneggiata come una vanga (manca la batteria, per fortuna), che diventano vera caciara quando arrivano ragazzini del catechismo e boy scout.
Per levare tutto ciò la Chiesa cattolica deve toccare il fondo, fare il botto forte, morire.
Per poi risorgere
RispondiEliminaRingrazio per gli apprezzamenti. Molto opportunamente Sacerdos quidam ha pubblicato parte dell'Enciclica di Pio IX, che permette di apprezzare ancor meglio la vera dottrina della Chiesa in materia.
Non si deprecherà mai abbastanza la svolta inaugurata da Papa Roncalli con la sua Allocuzione di apertura del Concilio, quando ha voluto far credere che prima di lui la Chiesa, al posto della misericordia, avesse applicato soprattutto condanne. Come si può vedere dai testi citati, non è vero. E non è vero perché non è mai stato vero nella prassi. Sempre la Chiesa ha parlato, dialogato, discusso con l'errante, pur condannando doverosamente il suo errore. Con l'errante e con il peccatore, è lo stesso. E senza cadere nel lassismo, come oggi.
La falsa immagine della Chiesa del passato introdotta da Roncalli è stato il primo passo verso l'instaurarsi di falsità di ogni tipo sulla Chiesa "preconciliare", che anzi alla fine è stata delegittimata se non "colpevolizzata" in blocco con le ripetute richieste di scuse inaugurate da Giovanni Paolo II, che per esempio ha rinnegato le Crociate, facendo un bel regalo all'Islam. Un criterio moralistico a senso unico, privo di qualsiasi senso storico, che ha prodotto guasti enormi e spinge a chiedersi sull'effettiva natura della fede di questi Papi, tanto desiderosi di camminare in punta di piedi dinanzi al mondo, scusandosi a destra e a sinistra del solo fatto di esistere. PP
Si diceva sopra della difficoltà di sentirsi stranieri nella propria casa, nella chiesa postconciliare chiamata oggi "chiesa di Francesco" anche il Signore non è più il Padrone nella Sua casa, nelle chiese la Sua Presenza durante la Messa è secondaria alle fantasie e emozioni dell`assemblea e del suo "presidente" che si autocelebrano con tanto di applausi alla fine, il Tabernacolo è relegato in luoghi spesso oscuri, quando si riesce a trovarlo, normale quando non si crede più alla Presenza reale di N.S.G.C. la cena finita si sparecchia..., inginocchiarsi in Sua presenza per adorarLo non è da adulti allora che si sopprimino gli inginocchiatoi roba di altri tempi.
RispondiEliminaMiL riprende un articolo di Valli che descrive molto bene la tristezza delle nostre chiese che hanno quasi vergogna di mettere il Signore al centro:
http://www.aldomariavalli.it/2017/03/02/per-favore-ridateci-i-tabernacoli/
Condivido quest'ultimo commento di Luisa a proposito del Tabernacolo. Aggiungo: avete notato nel video quanto è bello, grande, nobile e ricco il Tabernacolo eucaristico posto direttamente al centro della mensa sull'altare della cattedrale ortodossa? Così erano spesso anche i nostri.
RispondiEliminaTEOFILATTO
@ Luigi Rmv:
RispondiElimina- non ho frainteso il motivo dell'inserimento del video: è che la maggior parte delle persone non fa tante distinzioni e passa purtroppo a conclusioni sbagliate e tragiche con molta facilità.
- Non è che io 'sembri' preoccupato: lo sono, e molto. E così anche altri osservatori attenti.
Avrà notato, ad esempio, come Radio Spada abbia dedicato di recente diversi articoli su questo argomento, e così anche il prof. Gnerre, per chiarire le cose e mettere in guardia i cattolici dal passare allo scisma e all'eresia.
Purtroppo non sono pochi coloro che di questi tempi si lasciano ingannare, ed il nostro dovere, specialmente poi di chi come me è anche sacerdote è quello di vigilare, di istruire e di mettere in guardia i fedeli affinché non siano presi in trappola fuggendo dalla padella bergogliana per cadere nella brace degli pseudoortodossi.
Le anime hanno un valore enorme, per loro Nostro Signore Gesù Cristo ha sofferto la Sua passione e morte, e per quanto mi riguarda farò il mio dovere fino alla fine.
- Una precisazione: gli pseudoortodossi non hanno dei loro riti (Messa e Sacramenti) particolari: quelli che celebrano sono i Riti cattolici che avevano prima dello scisma, e non li hanno cambiati.
Solo che li celebrano illecitamente, appunto perché scismatici ed eretici e quindi scomunicati.
- Vengo all’ultimo punto, rispondendo anche alla signora Rosa e cercando di farlo nel modo più chiaro e semplice possibile:
il Sacramento dell’Ordine conferisce, per volontà di Nostro Signore, dei poteri soprannaturali a chi lo riceve (consacrare la Ss.ma Eucaristia ed assolvere dai peccati, e per i Vescovi anche conferire gli Ordini sacri).
Questo potere soprannaturale Dio non lo toglie, per Sua precisa volontà, neppure a quelli di loro che cadono nello scisma e/o nell’eresia: si diventa ‘sacerdoti in eterno’.
Quindi anche gli scismatici e gli eretici hanno, di per sé, questo potere, che non può essere mai perso, in nessun caso.
Solo che – e questo è il punto grave – non è loro lecito usarlo finché restano scismatici ed eretici, perché agendo in stato di peccato mortale separati da Cristo e dalla Sua Chiesa Cattolica, celebrando la s. Messa ed amministrando i Sacramenti commettono sacrilegio.
Quindi gli pseudoortodossi consacrano validamente ma illecitamente.
Questo vale anche per le altre ‘chiese’ scismatico/eretiche come quelle monofisite (copti egiziani, etiopi) e nestoriane (caldei dell’area mesopotamica, principalmente nell’odierno Iraq).
Tutto questo avviene perché il Sacramento dell’Ordine è stato trasmesso regolarmente, osservando Rituali corretti (sono, come dicevo, gli stessi Rituali cattolici che essi usavano prima dello scisma).
Nel caso degli anglicani invece (per la Chiesa Alta) questa validità è venuta meno quando il vescovo scismatico Thomas Cranmer cambiò, appunto, il Rito della Messa e dei Sacramenti rendendoli invalidi.
Gli altri protestanti invece hanno rifiutato fin dall’inizio tutti i Sacramenti ed i Rituali annessi, tranne il Battesimo: quindi semplicemente non hanno alcun Sacerdozio e nessuna successione apostolica.
La ringrazio molto per la sua esauriente risposta, ignoravo questi aspetti della chesa ortodossa (e tante altre cose), che Dio l'assista e sostenga in questa vigilanza spirituale.
RispondiEliminaSono ancora convinto che tra i partecipanti di questo blog non ci sia questo problema, mi sembrano tutti molto ferrati in dottrina, oltre che di livello culturale elevato, ben saldi nella vera Chiesa cattolica, allergici ai falsi insegnamenti di questo papa e dei suoi fedelissimi servitori e immuni dalle eresie vecchie e nuova che circolano, tutte sintetizzate nel modernismo. Insomma, in salute.
Ma lei fa bene ad ammonire, non si sa mai, è confortante sapere che ci sono Sacerdoti che ancora vigilano sulla sana dottrina perché hanno a cuore la salute spirituale dei fedeli, portandoli sulla retta via.
Grazie, Sacerdos quidam, ora mi è chiaro.
RispondiEliminaQuindi se, in caso , supponiamo, di vacanza in una città ortodossa, in cui non siano presenti chiese cattoliche, assisto ad una loro Messa, mi è valida come precetto ? Direi di si, no ?
Mic, può chiamare al banco della difesa don Divo Barsotti ?
RispondiEliminaPuò forse essere utile accennare alla radice "naturale", ossia filosofica, dell'ambiguità che sul piano (pseudo)teologico del modernismo comporta la consapevole confusione tra piano intellettuale-teoretico-oggettivo-dottrinale-istituzionale e piano pratico-soggettivo-volitivo-pastorale. Una tipica applicazione di tale confusione è proprio quella sopra denunciata da "Sacerdos quidam" e dal Prof. Pasqualucci nella mancata distinzione, da parte della teologia attuale, tra religioni a-cattoliche in quanto dottrine o istituzioni oggettivamente conducenti alla dannazione e il singolo fedele, che sul piano individuale non è necessariamente condannato, nonostante la sua appartenenza ad una religione oggettivamente errata. Tale confusione permette infatti, mistificando, da un lato, di stigmatizzare la condanna delle religioni a-cattoliche, come se si trattasse di una condanna rivolta ai singoli e, dall'altro, di riabilitare le religioni a-cattoliche, attribuendo ad esse capacità soteriologiche che invece derivano solo dall'eventuale bontà delle singole coscienze.
RispondiEliminaCome indicato da Cornelio Fabro, in ultima analisi si tratta del fatto che il modernismo ha radici gnostiche, le quali, a mio avviso, vanno intese in senso primariamente "metodologico", come spiegherò nel penultimo paragrafo. La seguente citazione è tratta dalla voce "Modernismo" magistralmente curata da Fabro per l'Enciclopedia Cattolica (Sansoni, Firenze 1952, volume VIII, 1188-1196):
"La gravità dell'errore dogmatico del modernismo è tutta nel suo principio fondamentale. Il modernismo non consiste tanto nell'opposizione all'una o all'altra delle verità rivelate, ma nel cambiamento radicale della nozione stessa di "verità", di "religione" e di "rivelazione": l'essenza di questo cambiamento è nell'accettazione incondizionata del "principio dell'immanenza" che sta a fondamento del pensiero moderno. [...] Principio che abbandona senza residui la verità cristiana alla contingenza della cultura umana e dell'esperienza soggettiva. [...] Il modernismo ne ha approfittato per riprendere il tentativo dello 'gnosticismo' di abbracciare tutte le istanze della verità con un principio unico, la soggettività della verità e la relatività di tutte le sue formule e quindi la relatività del dogma" (Ibidem, 1191-1192).
In estrema sintesi (e ci sarebbe da discutere sulla distinzione tra "gnosi" e "gnosticismo", poiché il primo precede il secondo: si vedano ad es. gli studi di Ugo Bianchi sul dualismo gnostico pre-cristiano) si potrebbe dire che la "dittatura del relativismo" denunciata da Benedetto XVI corrisponde all'ultima forma (completamente secolarizzata) di gnosi: pura prassi, in quanto autocontraddittoria e dunque possibile, appunto, solo come atteggiamento pratico non rigorosamente teorizzabile (ma enunciabile solo come "flatus vocis", ossia in modo intrinsecamente ambiguo). Da questa prospettiva risulta perfettamente comprensibile perché il Concilio Vat. II, nell'esporre le proprie novità, abbia voluto-dovuto essere pastorale e non dogmatico, consistendo dunque tali enunciazioni pastorali in affermazioni intrinsecamente ambigue. [SEGUE]
Mediante una prassi che ammette la realizzazione dei contraddittori morali (negazione della comunione a taluni divorziati risposati e, contemporaneamente, concessione della comunione ad altri divorziati risposati), si può negare di fatto ciò che non si può e non si vuole negare esplicitamente sul piano teoretico o dottrinale. In altre parole, con la preminenza della prassi sulla teoria, si è raggiunta la massima vicinanza possibile con la "coincidentia oppositorum" di gnostica e cusaniana memoria. Sul piano enunciativo ci si esprime dunque in modo volutamente e necessariamente ambiguo, in modo che rimanga possibile dare interpretazioni contraddittorie, ciò che consente in ultimo sul piano della prassi di adottare o concedere comportamenti che si contraddicono vicendevolmente.
RispondiEliminaIl primato della prassi poi non è altro che l'inversione della relazione univoca (e non bi-univoca) sussitente tra verità e libertà (o tra intelletto e volontà), ossia l'inversione di Giov. 8, 32: "veritas liberabit vos" (che è un enunciato anche perfettamente filosofico), che caratterizza ogni forma di gnosi. Tale inversione è un assurdo e dunque può corrispondere solo ad un atteggiamento pratico, poiché dire che è la libertà che fa la verità, significa già collocarsi in un ambito di relativismo assoluto, nel quale ogni singola libertà (soggettivismo individualistico del liberalismo) crea la propria verità e dunque dove possono darsi due libertà che definiscono due verità contraddittorie e purtuttavia entrambe valide.
Questo atteggiamento prassistico è quanto, a mio modesto avviso, hanno in comune sul piano metodologico tutte le forme di gnosi o gnosticismo (anche secolarizzate), al di là della varietà dei contenuti dottrinali propri delle singole sette gnostiche (Aldo Magris in un suo noto volume poneva infatti questa obiezione di fondo, ossia che sarebbe impossibile trovare un nucleo dottrinale comune a tutte le sette cui normalmente, anche in campo specialistico, si suole attribuire la qualifica di "gnostiche").
In ultimo va rilevato l'aspetto profondamente e propriamente luciferino della gnosi e del modernismo, che è sapienza rovesciata, proprio perché, come risulta dalle parole di Fabro, la volontà di "abbracciare tutte le istanze della verità" è realizzata pretendendo di elevare la contraddizione a massima forma di illuminazione (quasi mistica, si veda ancora la "coincidentia oppositorum" di Cusano), quando in verità corrisponde alla massima oscurità.
@ RR:
RispondiEliminaNo, la Chiesa ha sempre proibito di partecipare attivamente a riti non cattolici (inclusa la Messa), compresi quelli degli 'ortodossi', perché sono comunque gravemente illeciti, anche quando la consacrazione sia valida.
Attenzione: non bisogna dar retta a quanto i neomodernisti hanno stabilito dopo il Vaticano II. Adesso permettono la partecipazione attiva a riti non cattolici, con qualche debole distinguo, ma la Chiesa, come ho detto, l'ha sempre proibita gravemente.
Il canone 2316 del Codice di Diritto Canonico del 1917, precedente a quello neomodernista attualmente in uso, considerava anche sospetto di eresia il cattolico che avesse partecipato attivamente a riti non cattolici.
“La comunicazione attiva e formale [a riti non cattolici] è gravemente illecita poiché sarebbe la professione di un falso culto e la negazione della fede cattolica, senza parlare dello scandalo” (Dizionario di Teologia morale, diretto dal card. Palazzini, 1961 articolo 'Comunicazione con gli acattolici').
Ragion per cui la Chiesa lo ha sempre proibito fin dall'epoca apostolica, per legge divina.
Questa proibizione poi la ricorda persino il documento del Vaticano II 'Orientalium ecclesiarum' che afferma al n. 26:
“La comunicazione in cose sacre [con i non cattolici, ndr] che offende l’unità della Chiesa o include formale adesione all’errore o pericolo di errare nella fede, di scandalo e di indifferentismo, è proibita dalla legge divina”, (salvo poi inficiare questa dottrina perenne della Chiesa con i suoi successivi neomodernistici 'ma' e 'però').
Insomma partecipare attivamente (come avviene normalmente in una Messa) ad un rito degli 'ortodossi' significherebbe un'adesione pratica al loro scisma e alle loro eresie.
Si può assistere a riti non cattolici (quindi anche a quelli degli pseudortodossi) solo per seri motivi di convenienza (p.es. un funerale di un parente o conoscente) ma senza partecipare in alcun modo al rito, cioè come semplici spettatori. Non dunque per adempiere il precetto domenicale o festivo.
In conclusione, ed in pratica: se Lei si trova in luoghi nei quali non c'è la possibilità di raggiungere una chiesa cattolica, non deve partecipare a riti non cattolici (neppure a quelli degli 'ortodossi'): ed è automaticamente dispensata dall'obbligo del precetto domenicale o festivo.
Detto questo, cerchiamo di pregare per quelle povere anime erranti, sia per quelle in buona fede che per le altre.
Per una visione più completa, si può consultare l'esauriente e chiaro articolo di don Pierpaolo Maria Petrucci (FSSPX), da cui ho estratto i brani virgolettati più sopra, a questo link:
http://www.sanpiox.it/articoli/crisi-nella-chiesa/745-concilio-vaticano-ii-e-comunicazione-con-gli-acattolici