Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

domenica 28 maggio 2017

don Elia. Mosca, Benedetto XVI e la consacrazione della Russia

La consacrazione richiesta è al contempo un riconoscimento dell’importanza che la Russia continua ad avere nel piano di Dio per la pace e un segno di profondo amore per i nostri fratelli e sorelle in Russia. Certo, il 25 marzo 1984 papa san Giovanni Paolo II ha consacrato il mondo, inclusa la Russia, al Cuore Immacolato di Maria. Ma oggi, ancora una volta, udiamo l’appello di Nostra Signora di Fatima a consacrare la Russia al suo Cuore Immacolato in accordo con le sue esplicite istruzioni (cardinale Raymond Leo Burke – Roma, 19 maggio 2017).

Incredibile. Una delle voci più autorevoli della Chiesa Cattolica del nostro tempo, alla presenza di un qualificato pubblico internazionale, lo ha affermato senza mezzi termini: la più ostacolata delle richieste della Madonna a Fatima è più che mai attuale. Fra le righe, si insinua che la consacrazione del mondo effettuata da Giovanni Paolo II nel 1984 non abbia corrisposto pienamente alle esplicite istruzioni della Vergine: che la Russia fosse nominata e che l’atto coinvolgesse tutti i vescovi. Il motivo che gli aveva impedito di ottemperare al requisito principale fu rivelato dal Papa stesso, in una conversazione privata, al cardinale Paul Josef Cordes, come quest’ultimo ha rivelato il 13 maggio scorso in una conferenza a Karaganda, in Kazachistan: «Per lungo tempo, ovviamente, il Papa si era occupato della significativa missione che la Madre di Dio aveva affidato ai tre piccoli veggenti. Tuttavia si trattenne dal menzionare esplicitamente la Russia perché i diplomatici vaticani gli avevano chiesto con insistenza di non menzionare quel Paese, perché altrimenti sarebbero forse scoppiati conflitti politici».

C’è più di un motivo a dimostrare l’attualità, se non l’urgenza, di tale consacrazione. Gli americani, con una politica estera apparentemente schizofrenica, stanno facendo di tutto per provocare i russi ad una guerra che avrebbe effetti disastrosi, per la prima volta nella loro storia, anche sul territorio degli stessi Stati Uniti. Per quanto appaia assurdo, il conflitto, oltre a rimettere in moto un’economia stagnante e a rimescolare le carte di un debito estero che è una voragine, avrebbe altresì lo scopo di fermare l’unica potenza che si stia opponendo al diabolico progetto di transumanesimo con cui i signori dell’alta finanza intendono assoggettare l’umanità snaturandola. Ma i russi hanno nervi saldissimi e di solito non cominciano le guerre, bensì le portano a termine, quasi sempre a proprio vantaggio. Ci vuol poco a capire che il nostro Paese, con le basi militari che ospita, si troverebbe dalla parte sbagliata e potrebbe averne a soffrire non poco.

A questa considerazione di ordine terreno, tuttavia, in questi giorni se n’è aggiunta una di ordine religioso. Germano Dottori, esperto di geopolitica ad alto livello, ha ipotizzato che le pressioni internazionali che avrebbero spinto Benedetto XVI alla rinuncia siano dovute, fra l’altro, alla sua decisa opera di avvicinamento al Patriarcato di Mosca. Una saldatura ecclesiale con l’ortodossia russa avrebbe avuto, per il nuovo ordine mondiale, pericolose ripercussioni ben al di là dell’ambito puramente spirituale. Bisogna dire che la rivista che ha ospitato questo intervento appartiene allo stesso gruppo editoriale (diretto da De Benedetti) del quotidiano che più ha infangato il Pontefice tedesco con ripetute campagne diffamatorie – mentre sta esaltando a più non posso il successore argentino. C’è un interesse nascosto oppure, semplicemente, il “nuovo corso” si è ormai talmente consolidato che possono permettersi di scoprire sfacciatamente le carte? Come che sia, la Russia torna prepotentemente sulla ribalta anche per questo.

In fin dei conti, anche questo accanimento politico contro quel Paese, sebbene in senso inverso, è un riconoscimento dell’importanza che la Russia continua ad avere nel piano di Dio per la pace... importanza affermata, paradossalmente, proprio da un cardinale americano. È quanto mai urgente, quindi, consacrarla al Cuore Immacolato di Maria, così che possa svolgere il compito assegnatole dal Cielo. A farlo potrebbe essere un papa spirituale, quell’uomo di silenzio e di preghiera che il Pontefice dimissionario ha di recente caldamente elogiato nel testo scritto per l’ultimo libro del Cardinale guineano... un’indicazione in codice per il prossimo conclave? Robert Sarah potrebbe piacere ai nostri fratelli orientali proprio perché umile e profondo uomo di Dio; riprendendo nella liturgia il filo interrotto della riforma della riforma, che tanto ha contribuito al riavvicinamento, potrebbe prenderli per il verso giusto, mostrando anche a noi cattolici il primato di Dio e della trascendenza. Sogni ad occhi aperti? Non è mai detto...

Al fine di «bloccare la riconciliazione con l’ortodossia russa, pilastro religioso di un progetto di progressiva convergenza tra l’Europa continentale e Mosca», secondo Dottori, sarebbe stata ordita «una macchinazione complessa». Ciò non significa necessariamente che le dimissioni di Benedetto XVI non siano state libere e che siano quindi invalide: forti pressioni esterne possono convincere una persona a compiere un atto in modo forzato anche senza esser privata della sua libertà; è quel che succede quando qualcuno prende una decisione come l’unica via percorribile o la meno dannosa. È quanto meno curioso che – come riportavamo qualche mese fa – Ettore Gotti Tedeschi sia stato convocato in Vaticano solo quattro giorni prima dell’annuncio delle dimissioni per essere informato che il Papa voleva reintegrarlo alla guida dello IOR; in quel lasso di tempo dev’essere quindi accaduto qualcosa che ha spinto il Pontefice al passo a lungo meditato. In ogni caso – come ci ha confidato un ex-allievo del professor Ratzinger, oggi eremita – chi lo conosce da vicino sa di quali ardite sottigliezze è capace la sua mente: che la rinuncia all’esercizio attivo del ministero contenga davvero una distinzione che a noi comuni mortali sembra impossibile?

Se Benedetto XVI ha veramente mantenuto nome, abito e stemma per una ragione ben precisa, si comprende meglio, allora, perché il suo successore, a Fatima, si sia presentato come vescovo vestito di bianco: sarebbe in sostanza un vescovo come gli altri che si distingue solo per la veste e per una giurisdizione che lo pone al di sopra degli altri? Ma l’essenza del primato petrino è proprio la suprema potestà di governo... Si può forse scindere una potestà puramente amministrativa dal significato teologico dell’ufficio di Sommo Pontefice? Proprio in questa direzione è sembrata andare la sorprendente conferenza di monsignor Georg Gänswein, che il 20 maggio dell’anno scorso ha definito quello del suo mentore un pontificato d’eccezione (Ausnahmepontifikat), con una probabile allusione ad una nozione giuridica (Ausnahmezustand) conosciuta nel diritto romano come dictatura: per far fronte a una minaccia straordinaria, si prendono misure eccezionali che comportano la sospensione parziale dell’ordinario funzionamento dello Stato. Ovviamente si tratta di un’analogia che deve tener conto del carattere peculiare di quell’organismo spirituale che è la Chiesa.

L’idea di un “papato allargato” o di una “mutazione” del primato romano (che dopo Benedetto XVI non sarebbe più lo stesso) non è certo condivisibile, è anzi quanto mai sospetta. Che il Papa teologo abbia potuto operare una distinzione così sottile da non rinunciare completamente al suo ufficio, tuttavia, non sembra più poi tanto peregrino e corrisponde, in fondo, a ciò che il cuore ci ha sempre suggerito. Il sensus fidei del popolo cristiano, cui si appellano tanto i novatori, avrà pure il suo peso, almeno in quella parte del popolo che ha ancora la fede... Il “luogotenente”, anche se sta agendo da perfetto amministratore delegato della controchiesa che si è infiltrata in quella vera per liquidarla, in realtà non è altro che lo strumento della Provvidenza per far venire allo scoperto apostati e traditori, in modo che li si possa facilmente spazzare via, quando sarà il momento... magari con una mano russa.

Nel maggio del 2010 si verificò un avvenimento che, a distanza di tempo, sembra svelare un significato ben più profondo di quello che si poté scorgere allora: il metropolita Hilarion di Volokolamsk, numero due del Patriarcato di Mosca, venne a Roma accompagnato da un’imponente coro e orchestra per offrire un concerto al Pontefice musicista. Nel discorso che gli rivolse, auspicò che si mettessero da parte le controversie dottrinali per cercare un’intesa e una collaborazione sul piano pastorale. Dato che il principale motivo di divergenza con gli ortodossi è proprio il modo di concepire il primato petrino, in quel momento mi sembrò una goffaggine ben poco diplomatica. Visti però il peso che gli orientali danno alle questioni dogmatiche e la portata simbolica dei loro gesti, l’alto prelato non avrà invece inteso dare un segnale ben preciso della disponibilità dei russi ad una riconciliazione? Certo – diremmo noi – non un accordo a buon mercato che passi sopra ai nodi cruciali, ma forse (se così volesse il Cuore Immacolato) una riunificazione fondata meno su vincoli giuridici e più sul vincolo della carità. È vero che il governo di uno solo è il fondamento visibile dell’unità: ma non si potrebbe pensare a una potestà suprema riconosciuta soprattutto per l’autorevolezza morale e spirituale, come nel primo millennio? Quello sì che sarebbe un vero rinnovamento.

45 commenti:

Anonimo ha detto...

http://www.maurizioblondet.it/atti-misfatti-soprusi-266-misericordioso/

Japhet ha detto...

http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=319907%3Adistruggere-la-finestra-di-overton&catid=83%3Afree&Itemid=100021

marius ha detto...

Dato che il principale motivo di divergenza con gli ortodossi è proprio il modo di concepire il primato petrino, in quel momento mi sembrò una goffaggine ben poco diplomatica. Visti però il peso che gli orientali danno alle questioni dogmatiche e la portata simbolica dei loro gesti, l’alto prelato non avrà invece inteso dare un segnale ben preciso della disponibilità dei russi ad una riconciliazione? Certo – diremmo noi – non un accordo a buon mercato che passi sopra ai nodi cruciali, ma forse (se così volesse il Cuore Immacolato) una riunificazione fondata meno su vincoli giuridici e più sul vincolo della carità. È vero che il governo di uno solo è il fondamento visibile dell’unità: ma non si potrebbe pensare a una potestà suprema riconosciuta soprattutto per l’autorevolezza morale e spirituale, come nel primo millennio? Quello sì che sarebbe un vero rinnovamento.

Ma questo non è già di per sé un modo di pensare conforme all'eresia greco-scismatica per quanto attiene il primato petrino?
Non è questo un modo di pensare che già parte da presupposti bizantini piuttosto che da fondamenti eminentemente cattolici?
Giocoforza che un'unità ecumenica in tal senso con gli "ortodossi" sarebbe cosa fattibilissima.
Suvvia, non perché abbiamo un papa indegno noi ora dobbiam sognare o augurarci una "conversione" del ...papato!!!.

Anonimo ha detto...

Espugnato e conquistato con Bergoglio quello della millenaria Cristianità Cattolica, la Russia è l'ultimo baluardo che si oppone alla completa sottomissione al Potere del Mondo e ai suoi Signori. Per questo è sotto incessante attacco geostrategico (l'hanno circondata militarmente) e mediatico da parte del suddetto Potere e dei media di regime. Per esempio, se avete fegato e stomaco, provate ad ascoltare il livore anti russo di Radio Vaticana quando parla della Siria o dell'Ucraina (quella post golpe occidentale). Per intenderci il Potere Globale oltre ad aver impoverito materialmente e socialmente le società occidentali oltre averle sottomesse con le sue ideologie pianificate e diffuse a tavolino come quelle gender/omo, eutanasiche, immigrazioniste ecc. è anche quello che ha fatto centinaia di migliaia di morti (se non milioni) spargendo sofferenze indicibili con le sue guerre incessanti a partire da quella Jugoslava.
La Russia deve diffidare nella massima misura prima di consentire libertà d'azione e d'accesso a quel Cavallo di Troia del Potere Globale che è ora la Chiesa Cattolica.
Miles

Columbanus Peregrinus ha detto...

Suvvia, Marius, solo perché non si hanno argomenti,
non si può dare dell' "eretico-scismatico" a chiunque proponga una riflessione teologica leggermente più ampia della propria,
(ancorché "eminentemente cattolica", perché di questo si tratta, quando si parla di "primo millennio"...)

Una moderatina su questi commenti, no eh?

Anonimo ha detto...

E' interessante, riguardo alla "consacrazione della Russia" e alla possibile mediazione che può fornire la Chiesa d'Oriente , l'opinione di monsignor Athanasius Schneider , intervistato dalla NBQ:
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-snicola-in-russia-e-il-fruttodi-fatima-19960.htm

tralcio ha detto...

Ho appena assaporato, durante la Santa Messa, alcuni passi che vorrei collegare al tema sviluppato da don Elia.

1) Gesù, assunto in cielo, verrà allo stesso modo in cui l'avete visto andare in cielo.
2) Il Padre della gloria vi dia uno spirito di sapienza e di rivelazione per una profonda conoscenza di lui; illumini gli occhi del vostro cuore per farvi comprendere a quale speranza vi ha chiamati...
3) Tutto infatti egli ha messo sotto i suoi piedi e lo ha dato alla Chiesa... perfetto compimento di tutte le cose.
4) Essi dubitarono... Andate e fate discepoli tutti i popoli, battezzandoli nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito santo, insegnando loro a osservare tutto ciò che vi ho comandato.
5) Ecco io sono con voi tutti i giorni, fino alla fine del mondo.

Nel mondo gli uomini vivono un attaccamento alle cose che rende infelici: se hai qualcosa hai paura di perderlo e se non ce l'hai ancora, non sei felice. Il domani è sempre motivo d'ansia, che sia temuto o che sia atteso come tempo della sfida. La vittima di questa dislocazione temporale, nel suo continuo divenire, è il nostro presente già abitato da Dio.
Protesi in un futuro inedito sembriamo sempre scontenti del presente, che ci è donato.
Anche le croci che ci offre sono occasioni per riconoscere nel dono il Donatore.

Come vivere il presente, da battezzati, cioè da credenti in Cristo?
Facendo la volontà di Dio, anche quando chiede di portare la croce.
Non basta credere (che è relativamente facile) o pregare (idem): bisogna amare lì dove stai. Quello è il luogo e il tempo "giusto". Non ce n'è un altro, almeno adesso.
Lamentarsi di questo tempo è, in definitiva, lamentarsi di Dio che a) non è affatto assente b) era stato chiaro c) ci chiede questa prova di amore per la fiducia che ha in noi di "esserne capaci" (comprendere, fidarci, offrire, riparare) d) Cristo è lo Sposo fedele della Chiesa sposa e la sposa è (scrive San Paolo) il perfetto compimento di tutte le cose.

Anche questa "chiesa decadente e divisa"? Sì, sfigurata quasi da vergognarsene, come il Cristo pesto e sanguinante che sale il Calvario e davanti al quale ci si copre la faccia...

Lo Spirito santo abita cuori liberi dal peso della rabbia e del malcontento, perché solo così ci sarà spazio per la pienezza di grazia tipica di Maria. Quella pienezza è l'apoteosi della presenza del Consolatore che testimonia al mondo la verità di Cristo.
C'è in noi pienezza di grazia? La invochiamo?
O preferiamo solo e sempre sottolineare inimicizie, torti, soluzioni qui e ora, "nostre"?

Se Fatima è profezia, se la Madonna a Fatima ha anticipato la natura e il luogo dello scontro (anche intestino e non solo esterno) se la famiglia è il luogo dello scontro perchè si vogliono snaturare lo Sposo e la sposa, l'uomo e la donna, se si attenta alla vita... c'è forse un modo di "stare lì" diverso da quello scelto da Gesù e Maria sulla Via Crucis?

No. E allora cominciamo a vivere il presente, con meno rimpianti del passato e meno ansia per il futuro. Se Gesù è già con noi, se siamo battezzati (immersi nella morte e risurrezione), lasciamo perdere chi fa di Cristo un optional e portiamo la croce con Lui.
Non ho paura di fare dello "sciocco" proselitismo: temo piuttosto il dubitare della Verità.

Da La Bussola ha detto...

Un’altra immagine “potente” è quella del popolo russo in fila anche per 5 km per poter venerare la reliquia. Come è possibile che 70 anni di comunismo non abbiano cancellato questo sentimento?

E’ merito del Battesimo che anche clandestinamente i russi hanno ricevuto durante il regime sovietico. Non dimentichiamo che lo stesso presidente russo Vladimir Putin è stato battezzato in segreto dalla madre quando era ancora in vita Stalin. Nella Chiesa ortodossa inoltre, al Battesimo si accompagna sempre anche la Cresima. Tutto ciò ha contribuito a tenere viva la luce della fede che era soffocata e che ora può esprimersi nella libertà.

Se guardiamo con una logica europea tutto ciò ci appare incomprensibile…

Sta avvenendo un processo all’inverso: durante la guerra fredda nei paesi sovietici erano banditi gli atti di venerazione a Dio, oggi invece questo appare impossibile da parte delle nomenklature europee. Nessun rappresentante di governo europeo oggi concepirebbe questo e non è un caso che la Massoneria sia sempre più presente in quegli apparati di governo.

Dal suo osservatorio come vede l’attenzione del governo russo alla rinascita della fede?

C’è una cura sociale fondamentale. Ci sono alcuni segni del governo che sono positivi e contrastano con l’idea antiumana e degradante che invece si sta diffondendo in Europa. In Russia è proibita la pubblicità omosessuale, ma si stanno portando avanti anche programmi di promozione della famiglia naturale nelle scuole e nelle università. Anche in Europa bisogna procedere con le consacrazioni dei singoli stati.

Lei ha parlato di Fatima, è questo uno dei messaggi dunque ancora attuali?

Sì. La Madonna ha scelto il popolo russo come strumento di un futuro rinnovarsi della società cristiana. Ecco perché ogni singolo stato deve consacrarsi ed entrare così nel processo in itinere del trionfo del cuore immacolato di Maria. Le consacrazioni hanno un valore enorme: Dio attira tantissime benedizioni su quei Paesi o quelle realtà locali che si consacrano, si tratta di acquistare atti meritevoli che ci porteranno innumerevoli grazie. Ma questo vale per ogni uomo: si assisterà ad un rinnovo spirituale, tante piccole luci che si accendono nel buio di questa epoca.

Anonimo ha detto...

http://www.rossoporpora.org/rubriche/vaticano/699-nuovo-vicario-di-roma-turiferari-in-tilt.html

Anonimo ha detto...

Tuttavia si trattenne dal menzionare esplicitamente la Russia perché i diplomatici vaticani gli avevano chiesto con insistenza di non menzionare quel Paese, perché altrimenti sarebbero forse scoppiati conflitti politici»

Il che è un segno chiaro di come (s)ragiona la Chiesa: prevalgono le considerazioni politiche su quelle spirituali, gli uomini che la governano evidentemente non si fidano dei suggerimenti celesti (qui stiamo parlando, a proposito della richiesta di Maria, di un fatto certo, inequivocabile, legato ad apparizioni e messaggi che la Chiesa ha approvato ufficialmente e la cui interpretazione non ricade nelle questioni interpretative "cosa ha detto Maria, cosa ha detto suor Lucia"). Non si fidano perché quelle richieste vanno contro i piani umani. Si capisce bene, in senso esteso, il forte invito del card. Sarah al silenzio: perché se la testa di certe persone risuona del frastuono di ideologie, convegni, teorie strampalate, esse non possono ascoltare i suggerimenti dello Spirito Santo.

Bisogna dire che la rivista che ha ospitato questo intervento appartiene allo stesso gruppo editoriale (diretto da De Benedetti) del quotidiano che più ha infangato il Pontefice tedesco con ripetute campagne diffamatorie

Questo effettivamente è sorprentende e don Elia ha ragione a farlo presente, perché bisogna sempre valutare non solo l'oggetto della comunicazione, ma anche il mezzo. Però anche Sandro Magister scrive per lo stesso gruppo editoriale... È vero che Magister ha dalla sua un impressionante record di chiarezza e ortodossia cattolica che per l'altro autore non abbiamo; tuttavia questo indica che in casi eccezionali le analisi interessanti possono arrivare anche da fonti inaspettate.

La riunificazione con gli Ortodossi non può sorvolare questioni dottrinali, sono d'accordo con Marius. Ci vorrà un miracolo perché avvenga, e quando Dio vorrà avverrà.

--
Fabrizio Giudici

Cirillo ha detto...

Ai tanti che su questo blog sono AFFASCINATI dall'eretica e scismatica chiesa ortodossa russa propongo il seguente articolo già apparso su questo blog: https://chiesaepostconcilio.blogspot.co.uk/2016/12/byzanteens-e-filortodossi-state-of-mind.html#more

La Russia è, nonostante le apparenze, una nazione profondamente anticristiana. Non fatevi abbagliare dalle icone e dai lumini delle chiese ortodosse. La chiesa ortodossa, che, voglio ricordare a tutti, è eretica e scismatica, ha trascinato infatti in un profondo degrado morale l'intero Est Europeo, Russia compresa, ben prima dell'avvento del socialismo reale. Il divorzio, l'aborto e il sesso prematrimoniale, sono parte integrante della quotidianità della società russa da secoli e secoli. La ragione di tale degrado è senza dubbio da ricercarsi nel tradimento operato dalla chiesa ortodossa nei confronti dell'insegnamento di Cristo sul matrimonio. Se perfino la tua Chiesa afferma, tradendo Cristo, che è possibile sciogliere il matrimonio e risposarsi, è ovvio che ogni argine al degrado morale dell'uomo e della società è abbattuto.

E' indiscutibile che l'attuale società occidentale, in seguito a secoli di attacchi diabolici di straordinaria forza ed intensità contro la Chiesa Cattolica, sia moralmente degradata. Ma tale degrado non riguarda minimamente la vera dottrina cattolica, che è stata, è e sarà sempre pura e fedele all'insegnamento di Cristo. Invito tutti a far sempre riferimento agli insegnamenti (preconciliari) della Chiesa Cattolica e a non gettarsi tra le braccia di una chiesa, quella ortodossa, che è pur sempre eretica e scismatica.

Cirillo ha detto...

Sempre dall'articolo di critica ai filortodossi (Byzanteens) https://chiesaepostconcilio.blogspot.co.uk/2016/12/byzanteens-e-filortodossi-state-of-mind.html#more traggo il seguente pezzo:

"Inoltre, benché essi [gli ortodossi] affermino che Maria è Theotokos (Madre di Dio), ciò non li induce a ritenere che Ella fu Immacolata sin dal Suo concepimento. La Vergine si sarebbe purificata solo al momento dell’Incarnazione, in cui lo Spirito Santo discendendo su di Lei, diede luogo al mistero dell’Uomo-Dio. Ricordiamo, allora, ai Byzanteens [coloro che subiscono il fascino dell'ortodossia], sottolineandolo, che il dogma dell’Immacolata proclamato nel 1854 da papa Pio IX e confermato dal Cielo a Lourdes è dottrina eretica per gli ‘ortodossi’, insieme col dogma dell’infallibilità pontificia proclamato sempre da Pio IX nel 1870. Ma c’è qualcosa che non torna: Pio IX non può essere minimamente tacciato di essere stato un cattivo pontefice; come possono, allora, i Byzanteens che in fondo si dicono cattolici, ma che sono disgustati dal fatto che ‘la Chiesa abbia tradito se stessa’, appoggiare e ritenere più che cristiana un’unione di Chiese scismatiche che ha condannato come eretica la dottrina di un Papa che più cattolico non si può? No, ragazzi – anzi, cari teens- qui c’è da ragionare e da riflettere! Rendiamoci soprattutto conto di un’altra cosa: i teologi scismatici privano Colei a cui tutto noi dobbiamo dei più alti privilegi!"

Anonimo ha detto...

Una domanda fuori tema : come mai non leggo commenti sulle dichiarazioni di Bassetti su AL?

Giovanna ha detto...

Stiamo discutendo sul nulla.
La Russia è il Paese più cristiano del mondo. La Fede permea la politica e le decisioni del Paese ormai da anni.
L'odio che tutti gli altri manifestano nei suoi confronti, dimostra che la Russia è già consacrata e sarà il baluardo della cristianità nei tempi a venire. Questa almeno è la mia opinione.
Invece di discutere su cavilli di operazioni cardinalizie presenti e passate, passiamo oltre e cerchiamo di sostenere e aiutare la Russia per quel che possiamo.

Anonimo ha detto...

Mons. Schneider, sul tema

https://gloria.tv/audio/W8Z2yWMecHcG1b77KLNkfcMKi

Anonimo ha detto...


"# Marius ha ragione, basta con la rappresentazione mitica della c.d. "ortodossia russa" e della Russia

--Chi critica, e con tono di sufficienza, il giusto richiamo di Marius alla natura sempre scismatica ed eretica dell'ortodossia, con la quale si vorrebbero fare "conciliazioni" stile Vaticano II appunto (vedi artic. di Don Elia) continuando così nel perverso ecumenismo sincretistico attuale, ragiona da bizantino e non da cattolico (il riferimento al "primo millennio" quale unica epoca veramente cattolica, è tipico).

--Mi sbaglio o la Chiesa ortodossa russa ha preteso a suo tempo una dichiarazione della Chiesa cattolica a non fare proselitismo (Accordi di Balamand?) mentre proprio il governo di Putin, ridefinendo il prevalere del cristianesimo "ortodosso" su tutte le altre religioni e i suoi rapporti di Stato con esse, ha declassato il cattolicesimo a semplice setta, nemmeno religione, status pur riconosciuto dal governo russo a musulmani e buddisti?

--Don Elia (chiunque egli sia) continua ad inflazionarci fumose reinterpretazioni sul vero significato del "papato emerito" di J. Ratzinger e delle sue dimissioni, nonché avventurose profezie sul modo nel quale si dovrebbe risolvere la presente crisi. Egli di nuovo sembra augurarsi un intervento armato russo, dopo la consacrazione della Russia al Cuore Imm. di Maria (non ancora fatta come si deve dai Papi, tant'è vero che anche mons. Schneider, osservo, ha detto che la consacrazione autentica deve esser ancora perfezionata). Bisogna ripetersi, evidentemente: auspicarsi, come niente fosse, un intervento armato russo che faccia piazza pulita della corruttela occidentale, è da irresponsabili: significa in pratica augurarsi una guerra sia convenzionale che atomica in Europa. E chi lo dice poi, che una guerra del genere, i russi la vincerebbero? A ben vedere, in Siria, i russi hanno salvato il regime siriano dalla disfatta (e hanno fatto bene, si capisce) ma non riescono a fargli vincere la guerra. La situazione appare sempre in stato di stallo prolungato.
Anche i Russi hanno i loro limiti, fermi restando i loro meriti attuali nell'opposizione
alla Rivoluzione Sessuale e la loro apertura al ripristino dei valori cristiani.

--Il senso comune dice che i mezzi per risolvere la crisi li abbiamo in casa nostra e sono rappresentati innanzitutto dalla Liturgia dell'Ordo Vetus, che non è morta, che è in faticosa ripresa. A quella dobbiamo ritornare. Dice inoltre che dobbiamo sostenere con un moto d'opinione la richiesta di chiarimento (5 Dubia) dei 4 coraggiosi cardinali, che rappresenta l'inizio del chiarimento nella Chiesa. E che dobbiamo altresì premere affinché venga affrontato il problema posto dai testi ambigui (ed erronei) del Concilio, come si augurava mons. Gherardini.
PP

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

La Madonna ha processo la conversione Della Rússia, non ha promesso l'immigrazione degli ortodossi russi, come Benedetto XVI ha fatto con gli anglicani tradizionalisti attraverso l'Anglicanorum Coetibus.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

"...ma non si potrebbe pensare a una potestà suprema riconosciuta soprattutto per l’autorevolezza morale e spirituale, come nel primo millennio? "
Siamo stati noite o gli ortodossi a fare una rottura con la tradizione in ciò che dice rispetto al primato petrino ?

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Il cardinale Burke "Si è dichiarato d'accordo con uno dei più importanti studiosi di Fatima, Frère Michel de la Sainte Trinité, che ha detto che il promesso trionfo del Cuore Immacolato di Maria si riferisce senza dubbio in primo luogo alla “vittoria della fede, che metterà fine al momento dell'apostasia e alle grandi carenze dei pastori della Chiesa.”" Senza questa vitória della fede non avvrà consacrazione della Russia, perché non avvrá conversione. La Madonna ha promesso una conversione, non un'integrazione alla Chiesa, come è próprio della praxis Conciliare com i CN, anglicani, luterani, ecc. Non se tratta di una negoziazione tra lá Chiesa e gli ortodossi russi. La parte della Chiesa è solo fare la consacrazione, il miracolo farà la Madonna.

Anonimo ha detto...

Bè tra "l'eretica e scismatica chiesa ortodossa russa" e "l'eretica e scismatica chiesa Chiesa Cattolica bergogliana" al servizio del Potere Globale e delle sue ideologie non ho il minimo dubbio su con chi stare. E la Russia fa benissimo a porre dei limiti alla libertà d'azione della Chiesa Cattolica bergogliana sul suo territorio nazionale visto che appunto è alfiere e Cavallo di Troia del suddetto Potere Globale col quale ha scelto di schierarsi politicamente per esempio appoggiando apertamente gli anti russi Obama e Clinton e le anti russe UE e NATO. Anche per quanto riguarda la carneficina siriana.
Miles

Anonimo ha detto...

Non so con quale fantasioso binocolo si vede la Russia come un Eden... I tassi di divorzio mi risultano superiori agli USA (ripeto: superiori agli USA, il che è tutto dire); il divorzio brevissimo è stato introdotto ben prima che da noi, mi pare; l'aborto è ancora permesso (nonostante vada dato atto al Patriarca Kirill di aver parlato chiaramente negli ultimi tempi, ancora recentemente ha chiesto che venga considerato come omicidio, e certo in questo è più coerente del 95% dei nostri prelati, Papa compreso); e l'utero in affitto, che da noi è ancora vietato (non si sa per quanto), in Russia è legale da molto tempo. Fortunatamente non è contemplato per i sodomiti, che lo rende cosa incredibilmente grave, ma è già una cosa grave di suo, anche quando applicato a coppie eterosessuali.

Non voglio ignorare che ci sia anche una gran quantità di ortodossi fedeli alle tradizioni; sulla sodomia non hanno raggiunto i nostri abissi. Capisco anche benissimo la devastazione causata da settant'anni di comunismo, e che la Chiesa Ortodossa sta ricostruendo sulle macerie; ci sono segnali positivi, come il gran numero di chiese costruite recentemente, cosa citata da mons. Schneider. Insomma, è una situazione complessa. Non si può ragionarci sopra in modo bianco o nero.

Chi ritiene oltretutto che la Chiesa Cattolica possa cadere in uno sfascio irricuperabile e la cristianità essere salvata dalla Chiesa Ortodossa... con quale presupposto cattolico ragiona? Che da Oriente possa venire un contributo, lo credo e lo spero. Ma la rinascita della Chiesa non può che ripartire dal seno della Cattolica.

--
Fabrizio Giudici

tralcio ha detto...

Ipotesi A

In cielo vige come legge suprema la meccanica: causa-effetto, azione-reazione.
Perciò fai così e cosà e "clic", automaticamente ecco l'effetto.
La "questione-tempo" resta un po' oscura (un nanosecondo per l'Eterno può durare un secolo per chi eternamente non sa ragionare, troppo preso dalla propria materialità che eterna non è).

Questo modo di fare con Dio i matematici i meccanici e i precisi incontra più di una smentita.

Ipotesi B

In cielo non funziona così, secondo rigidi schemi, per quanto razionali e ingegneristici.
Un processo in cielo non consiste in dibattimenti estenuanti, colpi di scena, lampi di genio di una delle controparti, adeguamenti in corso d'opera e altre specialità terrene.
Soprattutto il tempo è un fattore quasi ininfluente, dato che tutto quello che viene concesso (anche il tempo è un dono del cielo), serve solo a restare fedeli a Dio, amando.

Questo modo di fare di Dio sconcerta i più rigidi nel legarsi re-ligiosamente a una legge, piuttosto che all'amore con cui quella legge va vissuta, facendola tutta e bene. Smaschera infatti chi attende paghe, premi, promozioni, le ferie o la pensione, mentre la quotidianità pare soprattutto un peso o un fastidio, mentre il male lo fanno gli altri.

Penso di poter dire che in cielo la logica è molto più simile a B che ad A.
Perciò chi vede 5 chilometri di coda in Russia e pensa a Fatima, può pensare che la profezia sia in corso e che la consacrazione, per quanto non esplicita, stia sortendo effetto, proprio mentre da noi i chilometri in fila si devono ad altri orgogliosi "pride".
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-snicola-in-russia-e-il-fruttodi-fatima-19960.htm

Allora che si fa? Si aspetta e basta?
Intanto si porta la croce con Gesù.
Il venerdì santo, per quanto atroce, è durato un giorno.
Il buio e il silenzio della tomba, per quanto atroce, è durato un giorno.
Poi c'è stato il giorno (o anche di più) del dubbio.
Poi all'ascensione, ancora un giorno di tristezza.
Poi la Pentecoste. Stiamo preparandoci per quello.
Lo Spirito di verità (non noi) convincerà il mondo.
Siamo solo testimoni del Testimone che testimonia il Verbo Incarnato, che rivela il Padre.
Stiamo al nostro posto, affidandoci alla Piena di grazia, Madre di Dio, Regina del cielo.
Quien a Dios tiene nada le falta, solo Dios basta

mic ha detto...

Miles 18:05
Non è obbligatoria l'alternativa di stare con la Chiesa bergogliana o con quella russa.
Sappiamo da che parte stare: esiste la Chiesa con la sua tradizione bimillenaria e con un resto di sacerdoti e laici fedeli. Punto.
Non è sufficientemente visibile ma noi è lì che siamo e non altrove anche se è dura....
Ho pubblicato questo articolo perché mi premeva approfondire queste cose. E ringrazio Marius, PP e quanti come loro mi aiutano a fare chiarezza.

Rr ha detto...

La Russia avrebbe potuto vincere la guerra per la Siria, se i nemico di Assad non fossero appogiati dagli USA, Turchia, Israele, UE. Un intervento pesante e sicuramente vittorioso dell'Armata russa sarebbe visto come una dichiarazione di guerra contro gli USA, la NATO, Israele.
Il "deep State" americano non aspetta altro per scatenarsi contro la Russia.
Ovviamente quanto detto vale ancora di più per l' Ucraina con il Donbass: l' esercito ucraino, pieno di disertori, si scioglierebbe come neve al sole, se L'Armata russa intervenisse direttamemte, ma sarebbe la scusa per scatenare contro la Russia la NATO.
Ah, a proposito, è morto Brezhinsky: meno male che ogni tanto questi immarcescibili grandi vecchi, che ragionano ancora come se fossimo nel 1945, si dimenticano di respirare. Si sa, a quell'eta' i riflessi sono quello che sono.

Cirillo ha detto...

La Russia deve essere consacrata affinché possa essere convertita:
"Non è un caso se Maria chiese la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato, poiché questo culto è sotteso dal DOGMA DELL'IMMACOLATA CONCEZIONE CHE E'APPUNTO DEFINITO DOTTRINA ERETICA DAI PATRIARCATI SCISMATICI [gli ortodossi]. Il dogma era stato proclamato circa sessant’anni prima i fatti di Fatima e subito rifiutato. Il comunismo, dunque, non era l’unica preoccupazione della Madre di Dio; ELLA VOLEVA SOPRATTUTTO CHE SI PROFESSASSE LA FEDE IN MODO INTEGRALE [...] D’altronde quando la Vergine chiese la Consacrazione della Russia, volle che questo atto – mai compiuto – fosse emanazione della Chiesa Cattolica Romana. LA CONVERSIONE DELLA RUSSIA SAREBBE STATA UN RITORNO AL CATTOLICESIMO. Il che sottintende implicitamente un’ostilità celeste verso la Chiesa scismatica.[...] Che poi il Signore abbia voluto UMILIARE L'OCCIDENTE APOSTATA, CHE TANTO HA DISPREZZATO LA SEDE PETRINA, attribuendo alla Russia scismatica un ruolo fondamentale in questi grandi tempi, non sta a noi giudicarlo." da https://chiesaepostconcilio.blogspot.co.uk/2016/12/byzanteens-e-filortodossi-state-of-mind.html#more

Cirillo ha detto...

A proposito della diffusione dell'ABORTO nell'Est europeo. DATE UNO SGUARDO A QUESTA MAPPA: http://www.johnstonsarchive.net/policy/abortion/mapeuropeabrate3big.gif
Come potete osservare, nell'Est europeo i tassi di aborto sono spaventosamente alti. Tutti gli stati dell'Est europeo sono stati sottoposti al socialismo reale. Tuttavia, nei Paesi (un tempo) a tradizione cattolica (Polonia, Ungheria, Repubblica Ceca, parte dei Paesi Baltici) I TASSI DI ABORTO SONO NETTAMENTE PIU' BASSI. E' QUESTO UNO DEGLI EFFETTI DEL LASSISMO MORALE DELLA CHIESA ORTODOSSA. GLI ORTODOSSI SI DEVONO CONVERTIRE AL CATTOLICESIMO. LA SOLA DOTTRINA CATTOLICA E' PURA E CONDUCE L'UOMO ALLA SALVEZZA (non confondete la Dottrina immutabile con la gerarchia, che è transitoria e oggi traditrice di Cristo).

Anonimo ha detto...

Carissima Mic, verissimo per quanto riguarda l'aspetto prettamente religioso, ma se la Chiesa di Bergoglio diventa parte in causa politica la risposta arriva sulla stessa linea. Naturalmente grazie per l'articolo di estremo interesse.
> Rr purtroppo (e a suo tempo non avrei mai pensato di dirlo...) la Russia attuale non dispone più del potenziale militare, scientifico-industriale e diplomatico della vecchia URSS da qui i suoi severi limiti operativi attuali. Questa non è la sede, ma solo a titolo di esempio, i mezzi utilizzati in Siria sono ex sovietici solo in parte aggiornati. Sono passati 26 anni dalla fine dell'URSS ma è quello di cui dispongono tuttora senza avere il retroterra industriale, accademico e scientifico di un tempo che fu saccheggiato tramite i filo occidentali ai tempi di Eltsin.
Miles

Anonimo ha detto...

Limitiamoci dunque a una piccola certezza:
chi si trovasse in viaggio nei paesi dell'Est può tranquillamente partecipare alla messa ortodossa perché (cito monsignor Schneider) nelle chiese ortodosse
" c’è il Santissimo Sacramento presente nel tabernacolo, gli ortodossi hanno la messa valida e si venera la Madonna come madre di Dio. Tutto questo è un segno eloquente della presenza di Dio dove fino a pochi anni fa Dio era bandito."
Attenzione però perché la messa ortodossa può durare anche parecchie ore, la domenica non vanno al supermercato.

Anonimo ha detto...


# Il retroterra accademico scientifico e industriale saccheggiato dai "filooccidentali"...

Fu saccheggiato da qualche affarista locale, ma per il resto implose per conto suo. L'Unione Sovietica non era più in grado di sostenere il costo di un apparato imperiale.
Del resto, non dimentichiamoci l'esperienza della I Guerra del Golfo, quella provocata dalla sconsiderata occupazione del Kuwait da parte di Sadam Hussein. Hussein, forte della tecnologia sovietica, era convinto di poter sfidare la potenza aerea e missilistica americana. Ma, come si vide, la tecnologia americana era superiore a quella russa: i sistemi radar e missilistici irakeni furono penetrati con irrisoria facilità e grazie al dominio dell'aria la Coalizione occidentale potè trasformare rapidamente in ferraglia l'imponente arsenale iracheno, tutto sovietico. Ci fu poi anche una grande battaglia di carri armati, nella quale i carri americani fecero polpette di quelli sovietici di Hussein.

Non è vero che la Russia attuale abbia solo vecchio materiale sovietico riadattato. Si sa che ha numerosi e validi prototipi, armi nuove insomma, in vari campi, dai carri ai sottomarini ai missili agli aerei. Il Giornale ha pubblicato diversi ben documentati articoli al riguardo. E che nell'Europa Centrale, di fronte al velo di truppe della NATO, schiera forze corazzate ben più numerose e più moderne. Gli USA stanno colmando il vuoto rischierando lentamente la loro prima formidabile (se a pieno organico e ben addestrata) 1a divisione di fanteria meccanizzata. Secondo alcuni commentatori, tra i due chi ha l'arsenale più vecchio sarebbe invece l'America. Resta l'incognita della superiorità tecnologica,soprattutto aerea: ce l'ha ancora l'America?
Non è da credere che Putin voglia la guerra in Europa, nè per la verità che la vogliano l'America o la NATO. L'America dà fastidio ai russi soprattutto con la diplomazia, le alleanze, gli embargo. Però una guerra può scoppiare anche se nessuno la vuole, come insegna la storia, se si fa una politica avventata, sbagliata, come quella dell'Occidente in Ucraina e in Medio Oriente.
Infine, va ricordato che la Russia, dalla Rivoluzione bolscevica in poi, ha sempre schierato un formidabile esercito puntato al cuore dell'Europa, con propensione nettamente offensiva. Nel 1920 l'Armata Rossa di Trostkij fu fermata dai Polacchi davanti a Varsavia (in Italia era in corso il "biennio rosso"). Nel 1939 Stalin si accordò con Hitler, permettendogli di attaccare la Polonia, della quale Stalin si prese un terzo, a campagna quasi vinta dai tedeschi. Quando Hitler lo attaccò senza dichiarazione di guerra il 22.6.1941, Stalin, che si era ripreso anche gli Stati baltici e la Moldavia senza colpo ferire, teneva l'armata rossa in posizione sempre nettamente offensiva. E in posizione offensiva non erano sempre gli eserciti del defunto Patto di Varsavia? Come è schierato attualmente l'esercito russo di fronte all'Europa Centrale, con quale dottrina d'impiego?
PP

mic ha detto...

Carissima Mic, verissimo per quanto riguarda l'aspetto prettamente religioso, ma se la Chiesa di Bergoglio diventa parte in causa politica la risposta arriva sulla stessa linea. Naturalmente grazie per l'articolo di estremo interesse.

Miles, in effetti mi riferivo all'aspetto spirituale. E' ovvio che la politica di Bergoglio non è la mia e quindi, sul piano politico, la mia risposta non può che essere divergente.
Inoltre se ci si trova a dover dire 'chiesa di Bergoglio' (la scriverei con la minuscola), temo che la discrepanza con la Chiesa di Cristo sia evidente.
Son cose più grandi di me e non vorrei dirle. Ma in coscienza non posso dire diversamente.

Da Fb ha detto...

"Ci sono quattro grandi cause per cui vale la pena di morire: la fede, la patria, la famiglia e il basileus. Ora voi dovete essere pronti a sacrificare la propria vita per queste cose, come d'altronde anch'io sono pronto al sacrificio della mia stessa vita."
"So che avrei vantaggi se abbandonassi la città, ma via non posso andare... Non vi lascerò mai. Ho deciso di morire con voi!"

il 29 maggio 1453, dopo 1058 anni di esistenza, cade l'Impero romano d'Oriente, erede di quello di Roma, per mano ottomana; Costantino XI, l'ultimo Imperatore di Roma, erede di Augusto e Costantino, rifiuta tanto le proposte dei turchi di diventare governatore della nuova capitale ottomana quanto quelle dei suoi dignitari e ministri che lo supplicano di fuggire e mettersi in salvo: deciderà di rimanere, combattere pur essendo in inferiorità numerica e morire. Chi, oggi, morirebbe per il suo popolo (quando vediamo che i nostri governanti sono i primi assassini del proprio popolo) e, all'opposto, chi, oggi, morirebbe per il suo capo di Stato o di governo? E per cosa bisognerebbe morire, oggi? Per l'"Europa", per i "valori dell'Occidente"? La vera Europa aveva Costantinopoli come uno dei suoi centri e delle sue capitali, e Costantino XI come uno dei suoi grandi e dei suoi eroi, visto che il presente non offre niente, ricordiamo il passato, proprio per avere anche una sola speranza per ripartire in futuro...

Anonimo ha detto...

http://www.occhidellaguerra.it/il-ruolo-geopolitico-del-cristianesimo-ortodosso/

marius ha detto...

ringrazio Cirillo, PP e Mic per i puntuali sviluppi sull'obiezione da me proposta in apertura al commentario.

In particolare voglio ricopiare e sottolineare la conclusione di Mic, che è proprio la nostra linea-guida:
Sappiamo da che parte stare: esiste la Chiesa con la sua tradizione bimillenaria e con un resto di sacerdoti e laici fedeli. Punto.
Non è sufficientemente visibile ma noi è lì che siamo e non altrove anche se è dura....


Infatti questa è una scelta di fondo a cui rimanere saldamente ancorati, costi quel che costi, anche dovessimo trovarci desolatamente da soli. Nella situazione attuale molti di noi sono certamente un po' isolati: lo si evince da certi sconsolati interventi su questo blog. Proprio per questo dobbiamo assolutamente aggregarci, trovare dei fratelli nelle vicinanze, metterci d'accordo per andare a Messa insieme, non una Messa qualsiasi, ma impegnarci al massimo per andare alla Messa Tradizionale, aiutarsi nei trasporti, impegnarsi affinché la Messa Tradizionale sia coordinata con una catechesi tradizionale, per evitare che la Messa si riduca ad un'esigenza estetica di pizzi-merletti-latinorum che nel contempo ci si accontenti dell'imperante malerba neomodernistica: una specie di schizofrenia della fede.

Noi per esempio abbiamo fondato un gruppetto di catechesi tradizionale col quale ci siamo proposti di leggere e comprendere la Pascendi di S.PioX, impresa un po' ardua, ma, dizionario etimologico alla mano, dal settembre scorso ci mettemmo di buzzo buono.
Poi nel frattempo la Provvidenza ci ha inviato un bravissimo sacerdote che palleggia la materia e ci semplifica in modo incredibile il lavoro di comprensione.
Notasi: un sacerdote che dedica il suo tempo ad un così misero gruppetto deve certamente non solo avere una spiccata sensibilità pastorale ma anche la percezione dell'importanza di questo umile approccio nell'affrontare la crisi della Chiesa. Altri disdegnano una così misera prospettiva, ma questa è la missione concreta palpabile del sacerdote cattolico in mezzo al gregge disperso.

Tutti noi abbiamo sì l'opportunità di essere collegati tramite il web, soprattutto in questo bel blog che dà possibilità di confronto e approfondimento. Però non dobbiamo accontentarci di questo. Dobbiamo impegnarci ad uscire dal nostro guscio per formare dei pur piccoli nuclei che poi, se Dio vorrà, potranno in seguito essere coordinati tra loro per ricostituire un tessuto cattolico tradizionale.

Anche i sacerdoti non devono rimanere soli, ma mettersi in contatto anche con coloro che, tenendo saldo il nocciolo fondante che li accomuna, fanno esperienze che a prima vista potrebbero risultare non perfettamente consone alla propria sensibilità.
Ieri sera, nel contesto del nostro gruppetto, per un'occasione molto speciale sono intervenuti, oltre al sacerdote sopraccitato, anche altri due, con uno dei quali altrimenti molto difficilmente si sarebbero incontrati. Esperienza molto positiva!

Per concludere con Mic, sappiamo da che parte stare: esiste la Chiesa con la sua tradizione bimillenaria.
Le risorse come opportunamente dice PP sono nella Messa Ordo Vetus, perché, come ben puntualizza Cirillo, non occorre peregrinare a est aprendo la nostra porta a derive dottrinali orientaleggianti.

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

Il Messaggio di Fatima secondo
il Cardinale Ratzinger- http://www.devilsfinalbattle.com/it/ch11.htm

Gederson Falcometa Zagnoli Pinheiro de Faria ha detto...

"È vero che il governo di uno solo è il fondamento visibile dell’unità: ma non si potrebbe pensare a una potestà suprema riconosciuta soprattutto per l’autorevolezza morale e spirituale, come nel primo millennio?"

In ciò che dice rispetto al papato, al primato petrino (anche all'episcopato), me sembra utile puntualizzare che dopo il CVII il suo esercizio non trova paragone nella tradizione bi-millenaria da Chiesa. Il Concilio, come ha detto Benedetto XVI, ha voluto dare un maggiore spazio alle S. scritture e ai Padre della Chiesa, e ha svuotato il magistero del Papa (e anche dei vescovo). Questo se osserva in tale modo che il Papa che ha il compito di risolvere le questione di fede ci dice per interpretare il Concilio alla luce della tradizione. Peró, la tradizione presenta il Papa come unico intérprete di uno Concilio Ecumenico, non vi è nella tradizione uno Concilio Ecumenico dove tutti nella Chiesa fanno l'interpretazione. Per questo che ci parla dello esercizio del primato petrino come era stato nel primo, nel secondo o nel millennio che sua non prende in considerazione la realtà della Chiesa dopo il Concilio, dove i Papi hanno semplicemente rifiutato l'esercizio del primato petrino in favore del "primato della dignità della persona umana".

Anonimo ha detto...

http://www.occhidellaguerra.it/il-ruolo-geopolitico-del-cristianesimo-ortodosso/

In Europa occidentale la religione sta sempre più perdendo il suo legame con l’identità nazionale. Con la secolarizzazione, si è sviluppata la tendenza a relegare la religione nell’ambito delle scelte individuali riducendo e spesso annullando il suo carattere di fenomeno identificante ed unificante di una nazione. Questo è avvenuto con forza dirompente nei Paesi protestanti ma è un fenomeno che si registra in aumento anche in quelli cattolici.
... La perdita di ruolo della religione come fattore unificante non è solo un problema sociologico o storico-filosofico ma ha profonde ricadute anche da un punto di vista geopolitico: relazioni, equilibri di forze, dinamiche regionali, processi decisionali non hanno più nell’identità religiosa (cristiana) un fondamento.
...
Il sentimento religioso nei paesi dell’Europa orientale e ortodossa è un aspetto troppo spesso sottovalutato dai decisori del laico Occidente ; ma questa ricerca conferma quanto esso determini senso di appartenenza profondo e radicato: isolare la Russia dal contesto europeo significa generare una frattura ben più ampia nelle sue implicazioni politiche, di quanto l’élite al governo in Occidente riesca ad immaginare.

marius ha detto...

a titolo di complemento per questo thread
un ottimo articolo particolarmente salutare per i cosiddetti byzanteens:

https://www.radiospada.org/2017/05/uniatismo-martire-storie-del-passato-e-consigli-per-il-presente/

Rr ha detto...

PP:
ha per caso osservato di recente una mappa militare dell'Europa, sulla quale siano identificati ed evidenziati le postazioni NATO, in particolare in Norvegia, Paesi baltici e Polonia, Bulgaria e Romania, per non citare l'Ungheria ?
Ricorda si che la Turchia è NATO ? E che naturalmente il confine orientale russo è sul Pacifcio, sul quale oceano si affacciano i km di costa americana, ed al cui centro ci stan le Hawaii, e che il Giappone è alleato degli USA?
Ed è la Russia di Putin ad aver un atteggiamento ancora offensivo nei confronti degli Europei orientali ? Che poi, storicamente, non sono quei santarellini che vogliono fa credere?
E poi: o Stalin era offensivo, ed allora l'Operazione Barbarossa fu un"pre-emptive strike" à la Bush, o no. Infine l'URSS di allora non aderiva ad alcuna convenzioen che regolamentasse la guerra, quindi non si era tenuti ad alcuna dichiarazione di guerra nei suoi confronti.

Anonimo ha detto...


Chi attua una strategia offensiva e chi no. Hitler si comportò da bandito.

--L'attacco di Hitler senza dichiarazione di guerra all'URSS non è in alcun modo giustificabile. Tra l'altro, La Germania aveva stipulato con Stalin un patto di non aggressione il 22 agosto del '39, poco prima di invadere la Polonia ed anzi proprio per garantirsi quest'invasione senza che Stalin si adontasse. Con il suo attacco, Hitler violò a tradimento il trattato che egli stesso aveva sottoscritto, prendendo lui l'iniziativa di sottoscriverlo. Doveva denunciare il patto e dichiarare guerra formalmente, se voleva restare nella legalità internazinale. Agendo in modo così cinico, ha poi fornito alla propaganda di Stalin un'arma notevole per suscitare la reazione patriottica del popolo.

--Lo sviluppo della Nato ad Est è stato un errore, l'ho sempre detto, si sarebbe dovuta creare una fascia neutrale da Nord a Sud, un cuscinetto fra Europa e Russia, garantito dalle due parti. Tale sviluppo dà l'impressione ai Russi di essere accerchiati e crea loro problemi soprattutto a causa dell'installazione dei sistemi antimissile. Altro è però dimostrare che ci sia una effettiva capacità e strategia offensiva della NATO in atto nei confronti della Russia. La strategia della NATO non è mai stata quella di chi vuol portare il primo colpo. Dopo il crollo dell'URSS l'effettiva presenza militare NATO sul campo si è ridotta enormemente. Anche le truppe (con l'eccezione della 1a div. di fant. USA) che i vari paesi mandano adesso a turno a fare esercitazioni in Polonia e nei paesi Baltici sono solo un velo di truppe, servono ad uno scopo più politico che militare, per tranquillizzare quelle popolazioni, che hanno paura dei russi.
Come i russi si sentono accerchiati da un avanzamento Nato in Europa centrale e baltica (e giustamente minacciati da un possibile avanzamento in Ucraina e Crimea) così polacchi, estoni, lituani, lettoni, hanno una forte paura dei russi, non hanno dimenticato il regime da incubo imposto loro da Stalin, con le relative deportazioni e stragi. Qualcosa di simile vale anche per gli altri paesi dell'ex Patto di Varsavia. Hanno tutti paura della Russia, giusto o sbagliato che sia, si sentono più sicuri se fanno parte di un'alleanza dove comanda l'America. SArà anche un fattore irrazionale, almeno in parte, però esercita il suo peso. Sulla Russia grava ancora l'ombra del sanguinario regime comunista, con il quale ad un certo punto si è identificata.
La mia impressione, comunque, per quello che vale, è che la Russia non contempli attualmente alcun attacco a Ovest. E che nemmeno la Nato contempli un attacco a Est. Questo, in termini strettamente militari. Però la presenza di un forte esercito russo nell'Europa centrale, di per se stessa, crea apprensione, anche in mancanza di una strategia russa dichiaratamente offensiva. La crea dai tempi di Pietro il Grande.
PP

Anonimo ha detto...

"Hanno tutti paura della Russia, giusto o sbagliato che sia, si sentono più sicuri se fanno parte di un'alleanza dove comanda l'America. "

La prova del nove di questa situazione è la Polonia, con un governo allineato ai principi cattolici e che certo non fa il gioco dei nuovordinemondialiisti, ma molto preoccupato dei russi e quindi desideroso di stare nell'ombrello NATO.

"è che la Russia non contempli attualmente alcun attacco a Ovest. E che nemmeno la Nato contempli un attacco a Est"

La mia preoccupazione è un'altra. A ben riguardare tutta la storia della Guerra Fredda, anche nei momenti di pericolo imminente percepito, come la crisi di Berlino o quella di Cuba, non c'è mai stato un momento in cui uno dei presidenti, USA o URSS, sia stato così matto da pensare di attaccare. I sovietici erano dei gran delinquenti, ma razionali. In qualche modo la strategia della "distruzione mutua assicurata" ha funzionato. Pare che verso la fine Andropov fosse molto meno lucido e quindi pericoloso, ma per ora non ho letto niente di definitivo. Invece ci sono stati due momenti, totalmente inaspettati - e di cui si è saputo solo dopo - in cui una parte ha avuto l'erronea impressione di essere sotto imminente attacco a causa di problemi tecnici dei sistemi di sorveglianza; e in quei casi una cieca obbedienza alle procedure di emergenza avrebbe potuto creare una catastrofe. Per me è chiaro che il cornuto ci ha provato in quel modo. Potrebbe ricapitare, magari in un momento di tensione. A differenza della Guerra Fredda, poi, abbiamo altre potenze nucleari di cui non si è proprio totalmente tranquilli (come il Pakistan o l'India), per non parlare del pazzo nordcoreano, che potrebbero creare scenari di forte tensione.

--
Fabrizio Giudici

Rr ha detto...

Mi scusi, PP, ma dove sta un forte esercito russo nell'Europa CENTRALE che in termini geografici corrisponde da nord a sud alla Danimarca, Germania, parte della Polonia ( quella parte che per millenni è stata germanica), Rep. Ceca e Slovacchia, Ungheria, Svizzera ed Austria ?

Anonimo ha detto...


Non rispondo a chi fa finta di non capire
PP

Rr ha detto...

Meno male che ci sono quelli che, avendo capito tutto, discettano da almeno 50 anni.
Si vede, infatti, dalla situazione nella quale ci troviamo. Ma pensano ancora di aver ragione. Buon pro' !

marius ha detto...

LA RUSSIA SARÀ CATTOLICA
https://www.corrispondenzaromana.it/la-russia-sara-cattolica/

Anonimo ha detto...

LA RUSSIA SARÀ CATTOLICA
Non capisco però perché quel Santo, che si era posto come obiettivo l'evangelizzazione della Russia, svolgesse la sua opera a Parigi.
Probabilmente non voleva correre rischi inutili.