Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

martedì 23 maggio 2017

I muri dell’infamia vi appartengono - Marcello Veneziani

I pappagalli mediatici e politici ripetono ogni giorno che bisogna abbattere i Muri, per aprire le porte agli immigrati, ai gay, ai trans, ai tossici, ai delinquenti da redimere e reinserire.

A volte marciano contro i muri, come è successo sabato a Milano, più spesso ci marciano, ma il muro è diventata la parola chiave per murare la destra, per discriminare i movimenti e le persone che si ispirano alla tradizione, alla sovranità nazionale, ai principi conservatori, o semplicemente alla civiltà, alla cultura e alla natura dei popoli e delle persone.

Mai razzismo più becero è sorto nel nome dell’antirazzismo. La controprova empirica è stata il previsto e confermato silenzio assoluto sulla marcia per la vita di Roma, in favore delle nascite e della famiglia, e invece l’enfasi assoluta per la marcia contro i muri di Milano, la grillata francescana di Assisi e perfino la nascita di un Partito Animalista Berlusconiano che abbatte un altro muro, quello che differenzia gli uomini dagli animali.
Volete affibbiare l’infamia del muro a culture e realtà di destra, che naturalmente per voi coincide con estrema destra. Ma il Muro più infame che la storia contemporanea conosca è il Muro di Berlino innalzato dai regimi comunisti per impedire la possibilità di fuga ad ovest dei loro sudditi oppressi.

E il muro più vergognoso degli ultimi decenni fu innalzato in Israele per separare i palestinesi. Se vogliamo tornare in Italia, e a Roma in particolare, c’è un solo muro che non si può varcare, e sono proprio le Mura Vaticane dove il Regnante predica al mondo ma non a casa sua di abbattere i muri e accogliere tutti.

E comunque i muri più famosi, i muri del pianto e della vergogna, non appartengono alla cristianità.

Detto questo, alle culture di destra si addice piuttosto il senso del confine. Perché vuol dire senso del limite, senso della misura, soglia necessaria per rispettare le differenze, i ruoli, le comunità.

Tutti i confini sono soglie, sono porte, che si posso aprire e chiudere, che servono per confrontarsi sia per colloquiare sia per contrastare, delimitare o arginare quando è necessario.

La società sradicata del nostro tempo ha perso il senso del confine, e infatti sconfinano i popoli, i sessi, le persone, si è perso il confine tra il lecito e l’illecito. Sconfinare è sinonimo di trasgressione, è superare la soglia, delirare, sfondare.

Il confine è protezione, sicurezza, è tutela dei più deboli, non è ostilità o razzismo. Vi consiglio di leggere L’elogio delle frontiere di Régis Debray.

Per questo io dico: non riducete una sensibilità e un modo di vivere millenario a intolleranza, chiusura, muro. C’è una storia e una civiltà dietro quel pensiero, su quel cardine indispensabile, su quella soglia che ci prescrive di non eccedere, non scardinare, si è costruito il mondo.

Le città che perdono i confini, come le persone, perdono i loro lineamenti, la loro identità, la loro dignità. I muri della disgrazia e della vergogna non appartengono a chi ama la propria civiltà, inclusi i suoi contorni.

Non capovolgete l’amore per la famiglia in omofobia, l’amore per la propria patria in xenofobia, l’amore per la propria civiltà in razzismo, l’amore per la propria tradizione in islamofobia. E l’amore per i confini in muri dell’odio.
Marcello Veneziani, Il Tempo 22 maggio 2017

10 commenti:

Anonimo ha detto...

L'ultima volta che ho sentito parlare di patria c'era il Presidente Ciampi .
Gesu' invita a passare attraverso una porta , quella stretta .Significa che bisogna faticare e all'occorrenza dimagrire ed abbassarsi per oltrepassarla : 2017 Obbedire a Fatima .
I pochi debbono essere lievito .
http://radicatinellafede.blogspot.it/2017/05/non-celebrare-ma-obbedire-fatima.html

Anonimo ha detto...

Veneziani ha sempre avuto una sensibilità particolare per inquadrare certe questioni. Del ribaltamento orwelliano in atto, che supera abbondantemente il "1984" letterario, è pianamente partecipe e artefice la Chiesa di Bergoglio più che mai in tema di Muri. Per esempio quello simbolico ma molto concreto oltre il quale sono confinati dagli zelanti kapo' della della Nuova Chiesa tutti quelli che sono sconvolti o anche solo perplessi dal nuovo corso impresso al cattolicesimo. E non manca l'uso del randello; per ora metaforico.
Miles

Anonimo ha detto...

.....
Ma prima ancora che fabbrica di foreign fighter per Daesh – almeno 30 quelli partiti per Siria e Iraq – Manchester è città di forte tradizione qaedista. In particolare, di gruppi libici federati con Al Qaeda. Nell’ottobre 2013 il Regno Unito si era trovato di fronte al caso di Abu Anas Al-Libi, leader del movimento anti Gheddafi Libyan Islamic Fighting Group, catturato in quel periodo dalle forze speciali Usa a Tripoli. Quarantanove anni, ricercato perché considerato mente delle stragi di Nairobi e Dar Es Salam del 1998, Al Libi era stato arrestato nel 1999 dalla polizia inglese, ma rilasciato poco dopo. In casa sua era stato trovato a casa sua un manuale per formare giovani terroristi, famoso come “Il manuale di Manchester” o “Il manuale di Al Qaeda”, guida alla radicalizzazione e alla fabbricazione di bombe fai-da-te per completare il martirio.

Anonimo ha detto...

Bellissimo articolo, a conferma della liceità e sacralità di muri e confini anche nella tradizione biblica vedi ad es. Proverbi 22,28 "Non spostare il confine antico, posto dai tuoi padri" ... Michele

Japhet ha detto...

Dispérdat Dóminus univérsa lábia dolósa, * et linguam magníloquam.

Quelle che cercano di imporci un mondo in cui la verità è rovesciata....

Anonimo ha detto...

L’immigrazione ha portato la guerra nel cuore dell’Europa (avreste mai pensato di utilizzare, dopo il ’43, un termine simile per il nostro continente?): i terroristi si muovono e sopravvivono solo nel loro mare. E il loro mare si chiama ‘immigrazione islamica’. Noi italiani siamo impazziti. I media fanno di tutto per minimizzare e non riconoscere la realtà.

Anonimo ha detto...

Molto interessante, davvero bello questo articolo.

Anonimo ha detto...

Tutti gli europei sono impazziti, a cominciare dai capi di governo e viavia, il resto, bugie, fake news, e anestetizzanti lo fanno i media bombardandoci con idiozie giornalmente fornite preconfezionate.......venghino lorsignori venghino, accogliamo tutti, non nelle mura leonine, sia mai disturbare le loro eminenze.......bello fare il callboy col c*** altrui, si rischia nulla e ci si guadagna pure, vale anche per i radicalchic capalbiesi de noantri.

berni/exodus ha detto...

Niente ormai è più certo che gli errori che avrebbe diffuso il comunismo nel mondo e ci avrebbe portato alla distruzione di come ce lo ha trasmesso la Madonna a Fatima tramite i Pastorelli e ribadito da Suor Lucia. Oggi lo vediamo in tutta Europa, ormai scristianizzata, protestantizzata, islamizzata. Certa è una cosa, che abbiamo sottovalutato le parole della Vergine, ma Dio è giusto e quando ha deciso che per risistemare ogni cosa, l'uomo deve soffrire, per un bene maggiore manda il male peggiore - l'uomo deve redimersi e sottomettersi a Dio, deve smettere di sentirsi superiore a Dio deve smettere di bestemmiarlo e rinnegarlo, altrimenti un nuovo diluvio universale (non una nuova primavera o una nuova pentecoste) Dio non ce lo risparmierà - Le parole dell'Angelo """Penitenza, penitenza, penitenza"""" sono la decisione di Dio che ci fermerà in ogni modo, perchè Dio è Dio e noi siamo solo esseri umani da Lui creati, ma non per far del ma male ma del bene; questa era l'intenzione di Dio anche se ci ha dato la libertà di agire in tutti i modi.

Anonimo ha detto...

Giovani di Calabria , che fate ?
Se amate la vostra terra state vicini a questo Sacerdote che lotta contro le ingiustizie anche per voi , per darvi un esempio che forse non avete avuto in famiglia .
Fatevi sentire !
Solidarieta' e preghiera per Don Giorgio Costantino vilmente percosso .

http://www.farodiroma.it/2017/05/24/don-giorgio-costantino-gravissimo-aggressione-reggio-calabria-lo-storico-portavoce-del-sinodo/