Riprendo nella nostra tempestiva traduzione dall'originale tedesco su kath.net il testo integrale del saluto di Benedetto XVI letto da mons. Georg Gänswein. Importante sia per l'immagine drammatica della barca di Pietro vicina a capovolgersi, che per le sentite parole sull'adorazione eucaristica così trascurata dall'ala liberal della Chiesa compreso il suo successore.
Errata corrige: rileggere interamente il punto punto 1, che si riferisce al Sacramento della Penitenza.
Errata corrige: rileggere interamente il punto punto 1, che si riferisce al Sacramento della Penitenza.
Testo integrale delle parole di saluto di Benedetto XVI in occasione della Messa da requiem per il Cardinale Joachim Meisner nella cattedrale di Colonia, letto dall'Arcivescovo Georg Gänswein
In questo momento in cui la Chiesa di Colonia e i suoi fedeli danno l'addio al Cardinale Joachim Meisner, il mio cuore e i miei pensieri sono con voi tutti e sono felice di inviarvi, su richiesta del cardinale Woelki, alcune parole commemorative.
Quando, mercoledì scorso, ho appreso da una telefonata della morte del card. Meisner, in un primo momento non potevo crederci. Il giorno prima avevamo parlato al telefono. La sua voce era piena di gratitudine perché era ormai arrivato in vacanza, dopo che la domenica precedente aveva partecipato, a Vilnius, alla beatificazione del vescovo Teofilius Matulionis. Lo ha sempre caratterizzato l'amore per le Chiese dei paesi vicini dell'est europeo, che hanno subìto la persecuzione comunista e la gratitudine per la fortezza con cui hanno sopportato, all'epoca, tali prove. E quindi non è affatto una coincidenza il fatto che l'ultima visita della sua vita sia stata dedicata a un testimone della fede in quelle terre..
Quando, mercoledì scorso, ho appreso da una telefonata della morte del card. Meisner, in un primo momento non potevo crederci. Il giorno prima avevamo parlato al telefono. La sua voce era piena di gratitudine perché era ormai arrivato in vacanza, dopo che la domenica precedente aveva partecipato, a Vilnius, alla beatificazione del vescovo Teofilius Matulionis. Lo ha sempre caratterizzato l'amore per le Chiese dei paesi vicini dell'est europeo, che hanno subìto la persecuzione comunista e la gratitudine per la fortezza con cui hanno sopportato, all'epoca, tali prove. E quindi non è affatto una coincidenza il fatto che l'ultima visita della sua vita sia stata dedicata a un testimone della fede in quelle terre..
Ciò che mi ha colpito particolarmente nei recenti colloqui con il defunto cardinale sono state la serenità, la gioia interiore e la fiducia che aveva raggiunto. Sappiamo che per lui, appassionato curatore di anime, risultava difficile lasciare il suo ufficio e proprio in un momento in cui la Chiesa ha bisogno di pastori che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo e vivere e pensare con decisione in conformità con la fede.
Ma mi ha commosso ancora di più il fatto che in quest'ultimo periodo della sua vita abbia imparato a prendere le cose più serenamente e che vivesse sempre più nella profonda consapevolezza che il Signore non abbandona mai la sua Chiesa, anche se a volte la barca si è riempita [d'acqua] fino quasi a capovolgersi.
Due cose lo hanno reso sempre più felice e sicuro nell'ultimo periodo della sua vita:
- da una parte mi ha sempre raccontato come si sentisse felice di vivere l'esperienza di come, nel Sacramento della confessione molti giovani specialmente anche giovani uomini, ricevano la grazia del perdono, il dono di aver veramente trovato la vita che solamente Dio può dare;
- dall'altra lo ha sempre rasserenato e reso felice il diffondersi dell'adorazione eucaristica. Per lui un punto centrale della GMG a Colonia è stato il fatto che vi fosse l'adorazione eucaristica, un momento in cui solo il Signore parla ai cuori. Alcuni esperti della pastorale e della liturgia ritenevano che un tale momento di contemplazione del Signore non fosse accessibile ad un numero così grande di persone. Alcuni ritenevano persino che l'adorazione eucaristica sia qualcosa di superfluo dato che il Signore vuole essere ricevuto nel Pane eucaristico e non essere contemplato.
Ma il fatto che questo Pane non possa essere mangiato come qualsiasi altro nutrimento e che "ricevere" il sacramento eucaristico coinvolge tutte le dimensioni della nostra esistenza fa sì che ricevere il Signore è adorazione: ciò è divenuto molto chiaro. Pertanto il momento dell'adorazione eucaristica durante la GMG di Colonia è diventato un'esperienza intima che è rimasta indimenticabile non solo per il cardinale. Questo momento gli è rimasto interiormente sempre presente perdurando come una grossa luce per lui.
Quando, l'ultima mattina, il card. Meisner non è apparso alla messa, è stato trovato morto nella sua stanza. Il breviario gli era scivolato dalle mani: è morto pregando, con lo sguardo rivolto al Signore, in dialogo con Lui. Il modo in cui è morto che gli è stato concesso ci mostra ancora una volta come egli ha vissuto alla presenza del Signore e in colloquio con Lui.
Così dobbiamo affidare con fiducia la sua anima alla bontà di Dio. Signore ti ringraziamo per la testimonianza del tuo servo Joachim. Concedigli ora di intercedere per la Chiesa di Colonia e per tutto il mondo. Requiescat in pace.
Benedetto XVI, Papa emerito.
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]
Serenità, gioia interiore e fiducia.
RispondiEliminaEvidentemente dopo tutte le contumelie che aveva ricevuto per aver firmato i dubia, egli sapeva d'essere in pace con la propria coscienza e che aveva fatto tutto ciò che era in suo potere per sconfiggere la confusione.
RispondiEliminaParoles spirituelles qui nous reportent à un temps où entendre parler un Pape était, pour tous les catholiques fidèles, source de joie profonde, de consolation, d'action de grâce…
Il Cardinale Meisner era uno dei suoi pochissimi amici sinceri. Non è un saluto che mi tocca. Le frasi ad effetto lasciano il tempo che trovano. Una vita spesa esprimendosi sotto controllo, evidentemente, questo massimo consente al dolore in mezzo agli altri.Mi auguro che nel silenzio della sua stanza ben altro sia il tono del discorso con Dio e con l'amico fedele Joachim.
RispondiElimina
RispondiElimina"Paroles spirituelles qui nous reportent à un temps où entendre parler un Pape était, pour tous les catholiques fidèles, source de joie profonde, de consolation, d'action de grâce…"
Sottoscrivo ogni parola.
Vi ricordo senza nulla aggiungere la meditazione di Benedetto XVI per la nona stazione della Via Crucis del 2005:
RispondiEliminaMEDITAZIONE
"Che cosa può dirci la terza caduta di Gesù sotto il peso della croce?
Forse ci fa pensare alla caduta dell’uomo in generale, all’allontanamento di molti da Cristo, alla deriva verso un secolarismo senza Dio.
Ma non dobbiamo pensare anche a quanto Cristo debba soffrire nella sua stessa Chiesa? A quante volte si abusa del santo sacramento della sua presenza, in quale vuoto e cattiveria del cuore spesso egli entra!
Quante volte celebriamo soltanto noi stessi senza neanche renderci conto di lui! Quante volte la sua Parola viene distorta e abusata! Quanta poca fede c’è in tante teorie, quante parole vuote!
Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui!
Quanta superbia, quanta autosufficienza!
Quanto poco rispettiamo il sacramento della riconciliazione, nel quale egli ci aspetta, per rialzarci dalle nostre cadute!
Tutto ciò è presente nella sua passione. Il tradimento dei discepoli, la ricezione indegna del suo Corpo e del suo Sangue è certamente il più grande dolore del Redentore, quello che gli trafigge il cuore. Non ci rimane altro che rivolgergli, dal più profondo dell’animo, il grido: Kyrie, eleison – Signore, salvaci" (cfr. Mt 8, 25).
PREGHIERA
"Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti.
E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano.
Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti.
Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi."
La sottolineatura dell'Adorazione di Dio nell'Eucarestia è il messaggio più forte che Papa Benedetto ci sta lasciando, come ha già fatto l'anno scorso in occasione del 65 anniversario di sacerdozio....!!!!
RispondiEliminaDal "monte" su cui è salito, Papa Benedetto sta salvando davvero la Barca di Pietro attraverso la sua intercessione e offerta!!
Dio lo ricompensi e lo custodisca sempre da ogni male!!
Grazie di cuore, caro Papa Benedetto!!!
Papa Benedetto ci lascia importanti messaggi, se riusciamo a coglierli. Preghiamo Dio che conservi il nostro dolce ma fermo Papa emerito fino a che la Chiesa avra' attraversato questo terribile momento e la barca di Pietro possa nuovamente viaggiare a vele spiegate!
RispondiEliminaRicordiamo la preghiera di Gesu': "Padre Santo, conserva uniti al tuo Nome quelli che mi hai affidato, affinche' siano una cosa sola come Noi".
UT SINT UNUM SICUT NOS
Carissima Mic nella confusione generale ho letto questo post http://www.marcotosatti.com/2017/07/16/punta-di-stilum-confesso-ho-scritto-io-il-discorso-di-ratzinger-per-le-esequie-di-joachim-meisner/
RispondiEliminaTi spiace commentarlo?
Grazie
Concordo con l'Anonimo farncese e con Luisa.
RispondiEliminaIrina, non sono aprol di cirostanza. Sono aprole di chi consceva bene il Cardinale Meisner, ne era amico, sia in senso umano, ma ancor più in senso cristiano, amicus in Christo, cum Christoet per Christum. Parole d'amico, ma ancor più da PAPA !
Oltre che essere un testo scritto sec. le regole dell'ortografia, grammatica, sintassi, in ottimi stile e lingua, per cui chi legge, capisce perfettamente che cosa BXVI volesse dire. Nessuna interpetazione soggettiva, nessuna ambiguità. Si può non essere d'accordo, ma almeno si comprende ciò che si legge.
Quanto mi manca, questa chiarezza e distinzione (nel senso di "idee chiare e distinte").
Il messaggio non tanto recondito di Benedetto : è d'accordo coi Dubia e il suo successore pensa solo a compiacere il mondo mentre la Chiesa sta affondando.
RispondiEliminaMelloni e Faggioli hanno un attacco di ulcera e bile in contemporanea...
RispondiEliminaProprio così.Il Titanic affonda e l'orchestrina continua a suonare, letti i tweet di Grillo e Faggioli, penosissimi e poverissimi, anche di intelligenza, il messaggio è non bello, di più, ed elegantissimamente dice la verità, stiamo annegando e la barca è senza timoniere. Rispondo in un certo qual modo al signore che si firma Romanus e che immagino più vecchio di me, io sono cresciuto dopo il vat2, avevo pochi anni quando celebravano le ultime messe in latino che non avevano niente a che vedere con quella tridentina, almeno non quelle celebrate in ER dove io, mio malgrado, vivo, da ragazzino / adolescente non sono più andato a messa e in chiesa solo per i funerali, sono tornato grazie a Papa Benedetto, non mi intendo di questioni teologiche, né mi premuro di farlo perché sono al di là delle mie capacità, giro per messe e ne ho trovata una decente, ben celebrata, dignitosa e con tanto di organo suonato sapientemente, sono in standby, attendo che la situazione si dipani, per me Ratzinger resta un punto di riferimento imprescindibile e lo dirò sempre, poi ognuno segue i suoi percorsi secondo le sue vicissitudini personali. Quoto il post francese in toto. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaCarissima Mic nella confusione generale ho letto questo post http://www.marcotosatti.com/2017/07/16/punta-di-stilum-confesso-ho-scritto-io-il-discorso-di-ratzinger-per-le-esequie-di-joachim-meisner/
RispondiEliminaTi spiace commentarlo?
C'è forse bisogno di commenti? Vale quanto osserva qui su Rr...
Ovviamente è un articolo ironico!!!
EliminaGrazie Rr, le tue diagnosi sono sempre molto accurate e precise!
RispondiElimina:-)
Benedetto XVI è -in un modo che non saprei definire- ancora papa (e l'ha detto!), mentre colui che è "ufficialmente" papa (ma non si definisce tale) lo è in modo che la carità suggerisce di non definire.
Il post di Tosatti è chiaramente ironico, se non forse addirittura sarcastico, nei confronti di quelli che osano dubitare dell'autenticità del messaggio di BXVI, e che quindi offendono, non solo il Papa emerito - già fatto grave, ma non è la prima volta - ma anche l'intelligenza di tutti noi.
RispondiEliminaTipico comportamento da comunisti: proiettare sugli altri i propri modi di agire. Per citare Manzoni, "omnia immunda immundis".
Forse gli manca un contatto personale , reale con il Signore e nonostante Dio li ami dii un amore attuale , infinito e personale il loro terreno sembra arido , rinsecchito . Preghiamo per loro affinche' tutto il resto della loro vita diventi preghiera .
RispondiEliminaPovere anime .
http://www.murialdo.org/san-leonardo-murialdo/la-pedagogia-dellamore/
L'Emerito dice, giustamente, che la barca della Chiesa "si è riempita fino quasi a capovolgersi". Ma perché si è riempita, cosa e chi ha permesso che si formassero delle falle da dove penetrasse l'acqua? Ovviamente il "cosa" è il Concilio; il "chi" sono lui e i suoi predecessori. Che lo si dica chiaramente. È inutile invocare "pastori che sappiano resistere alla dittatura dello spirito del tempo e vivere e pensare con decisione in conformità con la fede" quando questa Fede la si è buttata alle ortiche nell'ecumenismo e nel relativismo (la libertà di pensiero, di coscienza e di religione) che pur si dice di combattere. Ma dopotutto questi inefficaci "threnoi" modernistici non son nuovi. Ne scriveva già Mons. Lefebvre a Mons. de Proença Sigaud nel 1969: "Si condannano gli effetti e si sostiene la causa. Roma si è chiusa in una contraddizione da cui non si vuole uscire perché svelerebbe delle responsabilità scandalose nello svolgimento del Concilio". Speriamo che un giorno o l'altro qualcuno esca da questa contraddizione!
RispondiElimina@ Rr
RispondiEliminati devo 2 quoto, una per l'analisi impeccabile dello splendido messaggio scritto di suo pugno da Papa Benedetto, checché ne dicano i due capiscioni, l'altro per la bellissima frase 'Era autorevole, non autoritario'......m'inchino al maestro Tanaka, chapeau! Lupus et Agnus
Un'altra granata lanciata "nel nascondimento", con precisione chirurgica, dal Papa emerito...
RispondiEliminaPeggio di prima ( 1° parte )
RispondiEliminahttp://www.campariedemaistre.com/2017/07/controrivoluzione-e-crisi-nella-chiesa.html
Germania, 547 bambini vittime di violenza nel Coro Ratisbona
RispondiEliminaTGCOM 40 min
...A commentare le parole di Benedetto XVI, qualche giorno fa, erano intervenuti anche due studiosi: gli storici Alberto Melloni e Massimo Faggioli. Il primo in un tweet, con una punta d’ironia, aveva cinguettato: «Esiste un proto-Ratzinger, un deutero-Ratzinger e ora anche uno pseudo-Ratzinger che allude negativamente al papa regnante». Insieme a lui lo storico del cristianesimo Faggioli, aveva azzardato: «Sarebbe bello sapere chi ha scritto il messaggio di Joseph Ratzinger al funerale del cardinale Meisner».
RispondiEliminaTra ironie e attacchi a Papa Francesco da parte di alcuni siti tradizionalisti, a metter la parola fine alla polemica è oggi il più stretto collaboratore di Benedetto XVI, Padre Georg che conclude: «Il Papa emerito ha scritto il messaggio da solo, dalla prima all’ultima lettera di suo pugno, senza che nessuno lo abbia aiutato. Lo vogliono strumentalizzare. Ma tutto ciò non servirà a nulla».
Irina,
RispondiElimina547 bambini su quanti ?1000? 10000? Ed in 48 anni ? E quanti nelle scuole pubbliche tedesche del periodo o in quelle luterane ?
NON danno MAI un tasso, un rapporto, MAI una prevalenza, un' incidenza. Metodo scientifico: cos'e' , robba che se magna ?
Però...
RispondiEliminaAppena la Chiesa di Benedetto segnala che la chiesa di Francesco affonda, ecco che (dopo anni di "miracolosa" tregua, malgrado la Ricca antologia) la grancassa in coro torna a tambureggiare con gli abusi, facendo d'ogni erba un fascio (ma non di Paglia), dal rimbrotto allo scappellotto fino all'efebofilia. Forse pure del Forteto? Macchè, neppur un peto!
Questa libera stampa pare accendersi a gettone, con il tempismo di chi preme il bottone.
Se, appena appena, l'Emerito par riprendersi la scena, il tritacarne gira a potenza piena.
@RR,
RispondiEliminaho postato qui quella che mi è parsa essere un "botta e risposta".
RispondiEliminaSi usa il termine "abuso" in modo generalizzato, mettendo scorrettamente sullo stesso piano: abusi fisici, psichici, sessuali. Il pubblico tende a ricondurre tutto all'abuso sessuale, anche perché si sommano sempre tutti assieme.
L'abuso in senso fisico è termine ricalcato dall'inglese, come il termine "abusato", nel senso di vittima di abusi, del tipo ora descritto.
Gli "abusi" in senso fisico sarebbero le punizioni corporali che un tempo si applicavano in tutta Europa e nessuno se ne scandalizzava, a meno che non si esagerasse o non rivelassero una tendenza sadica.
Usando questa categoria così ampia di "abuso", triplice, si riesce a criminalizzare tutta l'attività pedagogico-assistenziale della Chiesa di un tempo.
Cosa voglia dire "abuso" in senso spirituale o psichico, non si riesce a comprendere.
Il fatto è che chi, poniamo, è stata accolta in un istituto di suore che (decenni fa) forniva assistenza, impiegandole in lavori per forza di cose umili, a giovani sbandate o abbandonate, a volte in cinta, respinte dalle famiglie o senza famiglia, può oggi sempre dire di esser stata "abusata" nella sua personalità e chiedere congruo compenso (compensation) per i danni "morali"che avrebbe ricevuto.
Tranne i casi accertati di abusi sessuali, dietro gli altri possiamo dire ci sia l'avidità umana, utilizzata da chi vuol male alla Chiesa Cattolica.
Grave la colpa della Gerarchia, che non ha saputo reagire nel modo dovuto a questa campagna di diffamazione, accettando supinamente l'esistenza di una pseudo-categoria come l'abuso psicologico o psichico e un uso troppo esteso di quella di abuso in senso fisico.
Anche un solo bambino abusato è già una vittima di troppo, lungi da me l`intenzione di minimizzare quel che sembra sia successo nel coro di Ratisbona, immense sono la colpevolezza e la responsabilità della Chiesa che ha per troppi anni soffocato lo scandalo della pedofilia e protetto quei criminali, una piaga così profonda che ancora oggi, malgrado la lotta di Benedetto XVI e la tolleranza zero da lui introdotta, continua a ferire il volto della Chiesa.
RispondiEliminaÈ però importante osservare che nessuna differenza à fatta fra lo schiaffo, che a quell`epoca era una sanzione o reazione comune e come tale ammessa, le punizioni corporali erano usate anche nelle scuole e sono state proibite nel 1980, e l`abuso sessuale, noto anche che il numero delle vittime è esploso nello spazio di qualche anno , vittime per le quali è previsto un risarcimento di più di 25.000 euro, sapendo che molti dei presunti colpevoli non sono più qui per difendersi, e non sono cieca per non vedere come sono redatti e illustrati i vari articoli con foto che vedono in primo piano Benedetto XVI con accanto suo fratello, l`occasione per colpire attraverso suo fratello Benedetto XVI era tropo bella per lasciarsela sfuggire.
Insomma come minimo non bevo tutte quelle informazioni come se fossero il perfetto rifletto della verità.
Bisogna essere ingenui creduloni per non capire chi si tenta di colpire, anche senza accusarlo direttamente, e d`altronde come potrebbero farlo?
Siccome non siamo totalmente stupidi, con un cervello addormentato dal canto delle sirene, basta fare un piccolo giro sulla stampa di regime, quella laica e quella "religiosa", per capire chi si vuole colpire: Benedetto XVI e il cardinale Müller,
RispondiEliminail secondo è stato defenestrato (termine usato dalla giornalista amica del papa Piqué) ma resta comunque un`eventuale mina vagante, una pietra d`inciampo da neutralizzare in tutti i modi, quanto a Benedetto XVI resta un baluardo, per molti un`autorità morale e spirituale la cui parola, rara, ha comunque un impatto, con il rischio che di fronte alla rivoluzione bergogliana e le sue conseguenze egli possa un giorno rompere il silenzio in modo più dirompente, allora anche se di striscio, attraverso suo fratello, colpiamolo , facciamogli male.
La chiesa della misericordia con il suo pensiero unico, i suoi corifei, i suoi turiferari, piacerà a chi piace, dirà al mondo quel che il mondo vuol sentire, ma mi sembra sempre più lontana dalla Chiesa di Cristo.
Luisa,
RispondiEliminala mia maestra (Elementari) mi mise almeno tre volte dietro la lavagna, e tutet el compgane ridevano. Mi correggeva i compiti con un'attenzione particolare, non me ne faceva passare una. Ed ero la più brava della classe. Dopo anno ho capito che il suo comportamento aveva influito non poco sulla mia psiche e sul mio atteggiamento successivo nei confronti di insegnanti e superiori. Fui psicologicamente abusata ? Forse, coi criteri di oggi, si. Denuncerò la mia maestra di allora, che ha adesso 90 anni ? No certo. Anche se anni fa mia madre mi confessò che verosimilmente, essendo la mia maestra gelosa di lei (mamma insegnava nella stessa scuola), sfogava su di me la sua gelosia ed invidia.
A quei tempi erano gli stessi genitori che chiedevano agli insegnanti di usare misure di punizione corporale, cioè scappellotti , ceffoni e sculacciate, per mettere in riga i ragazzi più riottosi. E si sapeva che nei collegi, o in scuole particolari, la severità era maggiore.
Ora non esiste più alcuna severità, è tutta una licenza, e ne vediamo gli effetti. Ed i primi a soffrire per la presenza in classe di insegnanti non severi e di compagni/e discolo (o veri e prpri delinqeunti in miniatura) sono proprio i bambini. Mia figlia e mia nipote ne sanno qualcosa.
Stamane al GR1 qualcuno ha commentato che sembra una notizia "ad orologeria", come la nostra "giustizia ad orologeria" nei confronti del politico scomodo di turno (del resto la matrice d'origine è la stessa). Anche mio marito, che segue abbastanza superficialmente tutte queste cose, ha detto che è un modo per far star zitto BXVI.
Ma la Verità e la Realtà non puoi farla star zitta.
Luisa,
RispondiEliminala mia maestra (Elementari) mi mise almeno tre volte dietro la lavagna, e tutet el compgane ridevano. Mi correggeva i compiti con un'attenzione particolare, non me ne faceva passare una. Ed ero la più brava della classe. Dopo anno ho capito che il suo comportamento aveva influito non poco sulla mia psiche e sul mio atteggiamento successivo nei confronti di insegnanti e superiori. Fui psicologicamente abusata ? Forse, coi criteri di oggi, si. Denuncerò la mia maestra di allora, che ha adesso 90 anni ? No certo. Anche se anni fa mia madre mi confessò che verosimilmente, essendo la mia maestra gelosa di lei (mamma insegnava nella stessa scuola), sfogava su di me la sua gelosia ed invidia.
A quei tempi erano gli stessi genitori che chiedevano agli insegnanti di usare misure di punizione corporale, cioè scappellotti , ceffoni e sculacciate, per mettere in riga i ragazzi più riottosi. E si sapeva che nei collegi, o in scuole particolari, la severità era maggiore.
Ora non esiste più alcuna severità, è tutta una licenza, e ne vediamo gli effetti. Ed i primi a soffrire per la presenza in classe di insegnanti non severi e di compagni/e discolo (o veri e prpri delinqeunti in miniatura) sono proprio i bambini. Mia figlia e mia nipote ne sanno qualcosa.
Stamane al GR1 qualcuno ha commentato che sembra una notizia "ad orologeria", come la nostra "giustizia ad orologeria" nei confronti del politico scomodo di turno (del resto la matrice d'origine è la stessa). Anche mio marito, che segue abbastanza superficialmente tutte queste cose, ha detto che è un modo per far star zitto BXVI.
Ma la Verità e la Realtà non puoi farla star zitta.
"Abusi sessuali, che coincidenze nell'inchiesta del coro" di Marco Tosatti (lanuovabq.it).
RispondiEliminaPreghiamo per Benedetto XVI e il suo fratello.
Io dovrei denunciare abusi del mio vecchio parroco che scapaccionava a raffica se si rispondeva male a catechismo alle domandine, ho frequentato una scuola tedesca per 3 anni e lì ti mettevano in ginocchio fuori dalla porta dell'aula, scuola acattolica e montessoriana al midollo, mio fratello ne ha prese a iosa di sberle e parlo anni 60-70, alla fine nessuno mai ha detto niente, ma Milani, Forteto, Staranzana il gaione sfattone? Nada de nada, azz. così Ratzinger impara a starsi zitto, ha cominciato a far innervosire coll'eucharistomen e via andando, solo per orecchie fini e raffinatissime, il messaggio è chiaro e forte, lui sa che vogliono distruggere l'Eucarestia usando una eutanasia controllata già ad ottobre, okkio, bonino è stata invitata a parlare in una chiesa, di migranti, ovvio, lei sì che se ne intende di Africa, vedasi mega attico con vista sulle Piramidi a Il Cairo.......non so se mi spiego, capisco il Sfatto, meno il sol dell'Avvenire, BTW è in perdita fissa 40 mln. l'anno, ciao ciao 8x1000. Pell, Müller, i 3 della Cdf, i fratelli Ratzinger, avanti c'è posto. Lupus et Agnus.
RispondiEliminaEcco il link a Tosatti:
RispondiEliminahttp://www.lanuovabq.it/it/articoli-abusi-sessualiche-coincidenzenell-inchiestadel-coro-20510.htm
La "chiesa di Francesco" sta applicando lo spoil system: i disturbatori vengono defenestrati e ai posti chiavi vengono piazzati uomini di fiducia, allineati al pensiero unico e promotori di quel pensiero.