Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

sabato 21 luglio 2018

La divina maternità della Vergine Maria

Dalle "Lettere" di San Cirillo d'Alessandria, vescovo e Dottore della Chiesa
( Lett . 1; PG 77, 14, 18 27 - 30 )

La divina maternità della Vergine Maria

Mi meraviglio oltremodo che vi siano alcuni che dubitano che la santa Vergine si debba chiamare Madre di Dio. Ed invero se nostro Signore Gesù Cristo è Dio, perché mai allora la santa Vergine che l'ha generato non dovrebbe chiamarsi Madre di Dio? I discepoli di Gesù ci hanno tramandato questa fede, quantunque mai adoperino questa formula. In questo senso siamo stati istruiti dai santi Padri. A dire il vero, il nostro padre Atanasio di notissima memoria, nel libro che ha scritto sulla santa e consustanziale Trinità, nel terzo discorso, a più riprese chiama la Vergine "Madre di Dio".
Mi vedo costretto a servirmi delle sue stesse parole che suonano così:" Perciò a scopo e caratteristica della divina Scrittura, come spesso abbiamo rilevato, è di affermare entrambe le cose del nostro Salvatore Cristo; e cioè che egli è Dio e non è mai stato diversamente in quanto è Verbo del Padre e suo splendore e sapienza; e insieme che lo stesso, quando venne la pienezza dei tempi, avendo preso carne dalla Vergine Maria Madre di Dio, si è fatto uomo per noi". E dopo qualche altra frase, dice ancora:" Vi sono state molte persone sante e immuni da ogni peccato: infatti Geremia fu santificato fin dal seno materno e Giovanni, non ancora venuto alla luce, udita la voce di Maria, Madre di Dio, sussultò di gioia". Certo il nostro padre Atanasio è assolutamente degno di tutta la nostra fede e di sicura adesione, in quanto non ha mai detto nulla che fosse contrario alle Sacre Scritture. E la Sacra Scrittura, ispirata da Dio, afferma che il Verbo di Dio nacque dalla discendenza di Abramo e, preparatosi un corpo da una donna, si fece partecipe della carne e del sangue, per modo che ormai non è più soltanto Dio, ma anche uomo simile a noi per l'unione con la nostra natura. Perciò l'Emmanuele consta con certezza di due nature: di quella divina e di quella umana. Tuttavia il Signore Gesù Cristo è uno, unico vero figlio naturale di Dio, insieme Dio e uomo; non un uomo deificato, simile a quelli che per grazia sono resi partecipi della divina natura, ma Dio vero, che per la nostra salvezza apparve nella forma umana, come Paolo attesta con queste parole: "Quando venne la pienezza del tempo, Dio mandò il suo Figlio, nato da donna, nato sotto la legge, per riscattare coloro che erano sotto la legge, perché ricevessimo l'adozione a figli" (Gal 4,4-5). Dall'Ufficio delle letture della Liturgia delle ore

7 commenti:

Anonimo ha detto...

https://www.catholicaction.org/beating_down_the_gates_of_hell

Anonimo ha detto...

Con tutto il rispetto, ma è una traduzione non cattolica. Quando si legge "Madre di Dio" tra virgolette spesso nel testo in greco si trova Theotokos. In latino Deipara. In molte edicole dedicate alla Madonna, qui in Toscana chiamate "madonnini", spesso si trova un' orazione in cui la si chiama Deipara.
Deipara significa in latino ciò che Theotokos significa in greco: Colei che ha partorito Dio.
Questa precisazione non è una precisazione polverosa.
Gli eretici di varie sette non credevano che il Logos si fosse inumato, una vera natura umana e una vera natura divina. Non credevano che Maria avesse partorito Dio ma solo il Messia (e fosse dunque solo Christotokos).

Si deve dire Deipara.
Dire "Madre di Dio" non è la stessa cosa: Maria non fu Madre di Dio allo stesso modo di S. Giuseppe. E nemmeno allo stesso modo di Dio Padre. Cristo condivide col Padre la Sua natura divina. Ma è Maria che Gli dona la nostra natura umana rendendolo pienamente e veramente uomo. Come fa questo? PartorendoLo. (e quindi anche concependoLo, ma in antichità solo chi partorita aveva anche concepito. Oggi una certa tecnica distrugge anche il Mistero!)

Un mistero ineffabile che ci rende visibile e credibile l'amore che Dio ha per noi: Egli volle conoscere e vivere la nostra sofferenza di peccato, la lontananza da Lui, perché ci vuole bene, ci ama. Ecco il senso del Vangelo di s. Giovanni: Dio ha tanto amato il mondo che ha voluto vivere anche la nostra sofferenza che ora non ci impedisce più la comunione con Dio. Anzi. Come diceva il vescovo Sheen "la sofferenza èil megafono di Dio".

Maria permette questo luminoso e santo atto di amore da parte di Dio.
Molto di più di Madre di Dio, Ella è la Deipara!

Rispettosamente

Francesco ha detto...

Bella questa lettura di San Cirillo, fa bene all'anima in un tempo in cui nella chiesa, dal basso all'alto, si mette sempre più in dubbio la doppia natura umana e divina di Nostro Signore Gesù Cristo, la perenne verginità di Maria Santissima e la sua Divina Maternità.

Michele di saverio ha detto...

Buon pomeriggio,
Per la decisions Mariana,
segnalo tre siti cattolici di qualità, che necessiterebbero di essere messi in ef8denza per ottenere la disponibilità di traduttori volontari:

http://saintmichelarchange.free.fr/exoleon.htm
http://solitariosensilencio.blogspot.com/2014/12/exorcismus-in-satanam-et-angelos.html/

http://solitariosensilencio.blogspot.com/2016/05/

https://digilander.libero.it/monast/maria/inglese/scapolare.htm MONASTER INVISIBILE, da tradursi possibilmente in lingua araba, in questo momento di conflitto.
Vi segnaliamo che è minimo anche l'insieme di pagine tradotte in polacco.

irina ha detto...

URGENTE

http://www.lanuovabq.it/it/quella-moratoria-sui-principi-non-negoziabili

LA MAGGIORANZA
Quella moratoria sui princìpi non negoziabili
Tommaso Scandroglio EDITORIALI22-07-2018
L'astensione della Lega sulla proposta di istituzione di una nuova Commissione parlamentare sui diritti umani che si occupi anche di utero in affitto e cristiani perseguitati la dice lunga sul patto che rende possibile la sopravvivenza di questo governo.

Anonimo ha detto...

IL CATTOLICESIMO OGGI E' COSI'? (autore Piero Mainardi )
Il cattolicesimo odierno si è liberato dell'impalcatura metafisica (ereditata dalla forma del pensiero greco) con la quale sosteneva la sua riflessione teologica e descriveva con la massima precisione le profondità e gli asserti della fede pensando, in tal modo, di rendere più autentico il Vangelo. Come al solito le previsioni si sono rovesciate: il Vangelo si è così trasformato in qualcosa di sociologico, di politico e di emozionale e quindi tendenzialmente irrazionale; e il cattolico si è trasformato da sapiente a stupido cocchiere di tutte le altre visioni del mondo appena le percepisce come "umane".
Tutto ciò è reso possibile dalla sfiducia della visione di Cristo come Logos, fondamento dell'esistenza fisica e metafisica, quindi fondamento della natura delle cose e della razionalità, visione abbandonata per abbracciare la visione di un Cristo sentimentalistico e istintivo, "rivoluzionario" contro tutto ciò che è ordine, quando in realtà Cristo è ordine e fonte di ogni vero ordine.

Sacerdos quidam ha detto...

@ Irina (h. 7.02):
è drammatico, ma l'avevo previsto in un mio commento tempo fa.
Il Programma unitario di compromesso Lega-5stelle non parlava di nessuno dei principi morali in questione.
E il mio commento l'ho fatto quando, dopo le elezioni, ho sentito Salvini dire che la 'legge' 194 sull'aborto (circa la sua abolizione, s'intende) 'non era una priorità' per il governo. Intanto ogni giorno in Italia massacrano 300 bambini con l'aborto, senza contare quello 'fai da te'.