La denuncia del ministro della Famiglia Lorenzo Fontana: “sono 300 milioni i cristiani perseguitati del mondo”. E l’Occidente in declino, l’Europa e l’Italia accolgono i loro carnefici, gli immigrati islamici: cancro da estirpare prima che prenda il sopravvento.
Lorenzo Fontana, Ministro per la Famiglia e le Disabilità, ha voluto trattare la spinosa questione delle persecuzione che le persone di fede cristiana subiscono quotidianamente nel mondo.
Attraverso una nota ufficiale, ha voluto esplicitare le difficoltà che ogni giorno i cristiani devono affrontare dichiarando: “300 milioni di cristiani perseguitati nel mondo. Uno ogni sette vive in un Paese di persecuzione.”
Proseguendo nel suo intervento Lorenzo Fontana ha aggiunto: “I dati di Aiuto alla Chiesa che Soffre sono un nuovo campanello d’allarme per le istituzioni internazionali. È nostro obiettivo levare alta la voce a difesa di fratelli e sorelle che in tutto il mondo non possono professare la loro fede.”
Concludendo la nota il Ministro per la Famiglia e le Disabilità ha invitato tutti (Unione Europea in primis) a riflettere su questi dati e a muoversi attivamente per far sì che situazioni come questa non accadano più.Un invito all’azione per tutti. - [Fonte]
http://www.asianews.it/notizie-it/Arrestato-Khadim-Hussain-Rizvi,-istigatore-dell%E2%80%99odio-contro-Asia-Bibi-45568.html
RispondiEliminaArrestato Khadim Hussain Rizvi, istigatore dell’odio contro Asia Bibi
Il ministro dell’Informazione: “Salvaguardare la vita, le proprietà e l'ordine pubblici”. Le forze dell’ordine hanno fermato il predicatore prima di una manifestazione a Islamabad. L’arresto non è collegato al caso della donna cristiana assolta dalle accuse di blasfemia. Annunciate nuove dimostrazioni islamiste
E' notizia recente, anche se solo "ufficiosa", che la Gran Bretagna, "per viltade" e per tema di disordini interni provocati dai tagliagole musulmani, non sarebbe disponibile ad accogliere Asia Bibi, ammesso che questa riceva il permesso di lasciare il Pakistan e che riesca a lasciarlo viva. Questi i risultati di una politica dell'accoglienza indiscriminata, della vigliaccheria con cui si è lasciato spazio (demografico, culturale, politico, religioso) agli invasori, delle politiche antirazziste, della feroce dittatura della "correttezza politica", dell'odio anticristiano.
RispondiEliminaE parliamo del Paese di Tommaso Moro, dei cattolici martirizzati a migliaia dagli anglicani, del Cardinal Newman, di Chesterton, di Belloc, di Tolkien.
Silente
Sempre a proposito di Asia Bibi e dei cristiani in Pakistan. Capisco la delicatezza della situazione e l'esistenza di certi rischi, ma possibile che nessun paese europeo (dal cinismo liberal USA, anche con Trump, non v'è nulla da aspettarsi) eserciti pressioni diplomatiche sul Pakistan? Che non siano possibili minacce di sanzioni? Ritiro di diplomatici? Riduzione o annullamento dei copiosi aiuti elargiti? Blocco totale e assoluto dell'immigrazione da questo paese? Pressioni di varia natura sulle numerose comunità presenti in Italia?.
RispondiEliminaQuante e quali sono le aziende italiane che hanno delocalizzato la produzione (soprattutto tessile) presso aziende pakistane? Se si conoscessero i nomi, potremmo boicottarle. Ancora: è possibile che nessuno promuova manifestazioni davanti all'Ambasciata e ai consolati pakistani?
In sostanza: vogliamo proprio che Asia rimanga prigioniera a vita e che continuino la persecuzione e il massacro silenzioso dei cristiani?
Insomma, possibile che anche grazie all'attuale temperie culturale, al tradimento della Chiesa, alla viltà dei fedeli ormai drogati dal progressismo, al buonismo, perdonismo e "collitortismo" imperanti, al miserabile ecumenismo conciliatorista del "siamo tutti fratelli", al filo-islamismo che impesta e infesta (molta) parte della Chiesa, possibile che i cattolici debbano tutto accettare, tutto subire, tutto accogliere, tutto ingoiare?
Non è la nostra la guancia che ipocritamente porgiamo ai carnefici islamici, ma quella di Asia e delle centinaia di migliaia di cattolici pakistani.
Silente
Difficile trovare solidarietà unanime sentita e condivisa quando cristiani occidentali di fatto ne son rimasti pochi pochi. Se ancora esistono. Il problema è lo stesso problema dei pastori che Don Elia sta cercando. Uguale. Mancano gli uni e mancano gli altri.
RispondiEliminaUn occidente in declino rinuncia alla propria identità per rendersi schiavo delle più assurde menzogne. Le eresie non riguardano solo la religione; diritto, economia , scienza, storiografia insomma ogni singolo dominio dello scibile è irrimediabilmente ammorbato dall'errore.
RispondiEliminaChe il Buon Dio salvi il Suo piccolo gregge.
@ Silente
RispondiEliminaPiazza Italia, Lidl, Boxeur de rue, Armani jeans, Adidas, Nike, Puma, Fila.........bisogna fare una piccola distinzione fra Pakistan e Bangladesh, che sarebbero lo stesso paese, se i Britons non avessero dissezionato l'ex impero lasciando l'India in mezzo ai mussulmani divisi in 2 nazioni..........
Caro Anonimo 17.30,
RispondiEliminaquesto diceva in intervista J.Attali:
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Grazie, caro anonimo delle 18:44. Però mi piacerebbe sapere quali delle aziende da lei citate operano in Pakistan. E mi piacerebbe che associazioni e siti cattolici e di destra lanciassero una campagna di boicottaggio. E mi piacerebbe che si organizzassero manifestazioni sotto le sedi pakistane, raccolte di fondi per organizzare azioni mediatiche contro il Pakistan e tutto quello che potrebbe essere utile per far capire a questi barbari, a questi selvaggi che non possono permettersi tutto e che i cattolici (i cristiani non esistono) hanno ancora gli attributi per reagire, per difendersi, per difendere, per contrattaccare.
RispondiEliminaIl problema però è più generale: i cattolici (quelli veri, i Sant'Egidio e compagnia postconciliare sono i cocchi del sistema) sono quotidianamente sotto attacco: politico, mediatico, culturale, giudiziario, spesso fisico. Ma i cattolici non reagiscono, non contrattaccano, non alzano la voce. A Torino divieto pentastellato della sindaca di circolare per camion con manifesti pro-vita: nessuna reazione. A Roma impediscono l'affissione di manifesti anti aborto e contro l'utero in affitto: nessuna reazione. Preghiere vicino agli abortifici vengono vietate: nessuna reazione. A Verona (oggi, sì, oggi) vietano un corteo contro l'aborto: nessuna reazione. A Milano attiviste femministe filoabortiste interrompono un consiglio comunale: nessuna reazione. E potrei proseguire: le Sentinelle in Piedi sono state costrette a interrompere le loro azioni per le aggressioni degli attivisti di sinistra: nessuna reazione. Convegni disturbati, sale negate, manifestazioni proibite, aggressioni, insulti, denunce, campagne di stampa ostili ai movimenti pro-vita: nessuna reazione.
Nessuna azione legale, nessuna reazione politica, nessuna manifestazione un po' "muscolare".
Lo dico, anche se mi attirerò critiche di ogni tipo: sono stufo di una sfilatina all'anno con promotori conciliatoristi aderenti a sette di dubbia dottrina, suorine con palloncini, parrocchie con pretonzoli in clergyman. Certo, è poco più di niente e meglio di niente. Ma non è il cattolicesimo virile, combattivo, da hombre vertical, come dicono gli spagnoli, che molti di noi auspicano e che oggi servirebbe.
Quando reagiremo, quando alzeremo la voce, quando attiveremo serie campagne di boicottaggio contro i nostri nemici, quando scenderemo in piazza, quando avremo media decisi, motivati, aggressivi, quando avremo militanti e non collitorti al massimo firmaioli di piattaforme raccoglifirme di dubbia origine, di dubbia ideologia e di dubbia efficacia, quando avremo il coraggio di alzare la voce nelle parrocchie, quando smetteremo di frequentare riviste e rivistine on-line con denominazioni da tecniche di orientering che, come la vecchia DC, raccolgono a destra e convogliano consensi verso bergoglio e accoliti eretici, quando ci alzeremo in piedi e grideremo: "noi ci siamo e ci saremo per l'eternità, voi non ci fate paura e non vi vogliamo nella nostra società"?
Insomma, quando torneremo a credere che vita militia est?
Silente
E' questa la differenza tra noi e i cattolici cinesi che circondano le chiese per non farle demolire , noi siamo diventati anemici !
RispondiEliminaGlobuli rossi in ribasso , aumento dei bianchi per fare la guerra tra noi allo scopo di stabilire chi e' piu' cattolico, anziche' , come prima ed iniziale mossa , coalizzarci per combattere il nemico comune ovvero tutti coloro che vogliono espellere cio' che rimane di NSGC da questo patrio suolo !
Standing ovation
EliminaQuanto a Gesù, una sola cosa conta, ed è la verità (Gv 18,37). Durante tutta la sua vita ha servito la verità, ha reso testimonianza alla verità. La verità sul Padre, la verità sulla vita eterna, la verità sulla lotta che l’uomo deve condurre in questo mondo, la verità sulla vita e sulla morte. Tutti campi essenziali, in cui la menzogna e l’errore sono mortali. Ecco cos’è essere re dell’universo: entrare nella verità e renderle testimonianza (Gv 8,44-45). Tutti i discepoli di Gesù sono chiamati a condividere la sua regalità, se “ascoltano la sua voce” (Gv 18,37). È veramente re colui che la verità ha reso libero (Gv 8,32).
RispondiEliminahttp://www.lachiesa.it/calendario/Detailed/20181125.shtml
E noi dove eravamo quando passavano le leggi inique ?
Dalla parte di Gesu o dalla parte della folla ?
Quale il nostro esempio .
@ Silente
RispondiEliminatutte, indistintamente, basta leggere in fondo, scritto in piccolo alle varie diciture dei componenti dei tessuti il 90% dice made in Pakistan o made in Bangladesh, il restante 10% viene da Vietnam, Myanmar e PRC, ma per quanto riguarda questi ultimi noi li abbiamo tutti in casa, non so se rammenta l'uccisione dei 7 manager italiani ammazzati in un ristorante paki con una bomba alcuni anni fa, erano tutti provenienti dall'Emilia Romagna e le faccio i nomi delle ditte che continuano indisturbate a produrre in loco, Terranova e Piazza Italia. Se si fa finta di niente con Saudi Arabia per il caso Kashoggi si figuri se diranno mai qualcosa al Pakistan........
Grazie, anonimo delle 12:58. Starò più attento alle etichette dei capi che acquisto, anche se dubito che i miei gusti coincidano con quelli dei prodotti offerti dalle ditte delocalizzanti in Pakistan.
RispondiEliminaComunque stiamoci tutti più attenti e boicottiamo i prodotti made in Pakistan. E' poco, ma quel poco facciamolo.
https://www.maurizioblondet.it/la-piu-bella-virtu-italiana-lirresponsabilita-verso-gli-italiani/
RispondiEliminaMerkel: "Gli stati nazione devono prepararsi a cedere la loro sovranità".
RispondiEliminahttp://www.mattinonline.ch/it/article/38888/merkel-gli-stati-nazione-devono-preparsi-a-cedere-la-loro-sovranita
Ha parlato la troika! Ci vogliono omologare al piano liscio di un popolo unico meticcio senza identità e senza cultura, per poterci meglio sfruttare a beneficio delle lobby della élite finanziaria globale. Se gli riesce, i popoli saranno una massa di servi inconsapevoli e consumatori senza diritti. La democrazia sarà solo un ricordo, rimpiazzata dalla tecnocrazia degli illuminati.
Frau Merkel lo disse già anni fa:
RispondiElimina« ...le persone sono INDIVIDUI CHE VIVONO in un paese, NON un gruppo che si definisce popolo. Ci sono [politici] che credono di poter decidere quando questi accordi non sono più validi perché rappresentano il popolo... »
https://www.qelsi.it/2018/germania-il-no-al-progetto-savona-avvia-litalexit-e-lopposizione-esce-di-senno/
RispondiEliminaInsomma, quando torneremo a credere che vita militia est?
RispondiEliminaQuando il numero dei poveracci, di coloro che fan veramente fatica a mettere insieme il pranzo con la cena con le spese per una casa, supererà il 20% della popolazione. Allora scenderanno in piazza e tra le altre cose chiederanno anche la testa degli attuali chierici.
Non manca molto. V. la Francia.
Boom di nascite in Ungheria: "Per invertire il trend demografico non servono i migranti"
RispondiEliminahttp://www.ilgiornale.it/news/mondo/boom-nascite-ungheria-invertire-trend-demografico-non-serve-1607210.html
Mi chiedo se il Ministro può, come capo del suo ministero, vegliare sulle scuole pubbliche e private, affinché siano parimenti curate,oltre all'istruzione, l'educazione e la salute, senza l'ennesimo insegnamento aggiornato ma, attraverso l'insegnamento e l'apprendimento delle regole del vivere e del mantenersi in salute; quelle semplici regole del fai da te: dal sapersi allacciare le scarpe, al salutare il prossimo, a riordinare le proprie cose, allo stare composti, al cedere il passo, al vestire in modo consono alla stagione, ai luoghi ed alle attività che si vanno a svolgere, al sapersi tenere in ordine, al sapersi districare in ogni occasione, sia nel comportamento, sia nella tutela della propria salute ed igiene. Insomma quella educazione spicciola e quella prudenza verso se stessi e gli altri, che li renda idonei a qualsiasi situazione la vita presenterà loro, sia nella salvaguardia di se stessi, sia del saper fare e saper stare con il prossimo, senza essere di peso ma, aiutando, essendo capaci di aiutare e capendo quando e chi aiutare.
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