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venerdì 14 dicembre 2018

Venerdì 14 dicembre. La Preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità, complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui.

Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra.
Preghiamo anche per come viene contristato il Signore nel nostro Paese e nel degrado ingravescente che lo attanaglia e per tutti i problemi in attesa di soluzione in un agone politico esasperato e attraversato da molte dinamiche contrapposte.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “ senza di Lui non possiamo fare nulla ” (cfr. Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga quelli che si espongono con parresìa.

Riflessione settimanale:
Dalla «Lettera agli amici della Croce» di
Luigi Maria Grignion de Montfort

(Catech. 5 sulla fede e il simbolo, 12-13; PG 33, 519-523)
I due partiti

Ecco, miei cari confratelli, ecco i due partiti che ci si presentano tutti i giorni: quello di Gesù Cristo e quello del mondo.
A destra vi è il partito del nostro amabile Salvatore. Procede in salita, per un sentiero più che mai stretto e angusto a causa della corruzione del mondo. Gli va innanzi il buon Maestro, a piedi nodi, con il capo coronato di spine, il corpo intriso di sangue e carico d'una pesante Croce. Lo segue soltanto un pugno di persone, ma tra le più valorose. Infatti non si percepisce la sua voce così tenne fra il tumulto del mondo, o non si ha il coraggio di seguirlo nella povertà, nei dolori, nelle umiliazioni e nelle altre croci che bisogna necessariamente portare tutti i giorni della vita al suo servizio.

A sinistra c'è il partito del mondo o del demonio. Almeno a prima vista esso è molto più numeroso, splendido e brillante dell'altro. Tutto il bel mondo vi accorre e vi si accalca, essendo, la sua, una strada larga e spaziosa più che mai a motivo della moltitudine che vi passa a torrenti. E una strada cosparsa di fiori, fiancheggiata da piaceri e divertimenti, lastricata d'oro e d'argento.

A destra, il «piccolo gregge» che segue Gesù Cristo, parla solo di lacrime, di penitenza, di preghiera e di disprezzo del mondo. Si odono continuamente tra loro, parole rotte dai singhiozzi: «Soffriamo, piangiamo, digiuniamo, preghiamo, nascondiamoci, umiliamoci, facciamoci poveri, mortifichiamoci, perché chi non ha lo spirito di Gesù Cristo e cioè lo spirito della Croce non gli appartiene e quelli che sono di Gesù Cristo hanno crocifisso la loro carne con i suoi desideri. Bisogna essere conformi all'immagine di Gesù Cristo: diversamente andremo perduti» «Coraggio vanno ancora esclamando Coraggio! Se Dio è per noi, in noi e davanti a noi, chi sarà contro di noi?». Colui che sta in noi è più forte di chi sta nel mondo. «Un servo non è più grande del suo padrone». «Il momentaneo, leggero peso della tribolazione procura una quantità smisurata ed eterna di gloria». Vi sono meno eletti di quanto non si pensi. Solo i coraggiosi e i violenti conquistano il cielo a viva forza. «Non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole» del Vangelo e non secondo quelle del mondo. Combattiamo dunque da forti, corriamo velocemente per raggiungere il traguardo e conquistare il premio». Con queste e simili espressioni divine gli Amici della Croce si sostengono a vicenda

 All'opposto ogni giorno i mondani, per incoraggiarsi a perseverare nella loro malizia senza scrupoli, scandiscono a gran voce: «Vita, vita! Pace, pace! Allegria, allegria! Mangiamo, beviamo, cantiamo, balliamo, giochiamo! Dio è buono e non ci ha creati per dannarci: Dio non proibisce il divertimento: non andremo perduti per questo: Via gli scrupoli! Non morirete affatto!».

Cari confratelli, ricordate che il nostro buon Gesù rivolge ora il suo sguardo e la sua parola a ciascuno di voi singolarmente. Vi dice: «Ecco. Quasi tutti mi lasciano solo sulla via regale della Croce. Nella loro cecità gli idolatri si beffano della mia Croce come d'una pazzia. Gli ebrei ostinati ne fanno un motivo di scandalo, come si trattasse di una cosa orrenda. Gli eretici la spezzano e l'abbattono come cosa spregevole. Ma - lo dico con le lacrime agli occhi e il cuore affranto dal dolore - i miei stessi figli che ho allevato in seno e formato alla mia scuola, le stesse membra che ho animato con il mio spirito mi hanno abbandonato e disprezzato. Sono diventati nemici della mia Croce!

«Forse anche voi volete andarvene». Volete anche voi abbandonarmi fuggendo la mia Croce come fanno i mondani che agiscono così da anticristi? Volete anche voi adattarvi alla mentalità di questo mondo, e quindi disprezzare la povertà della mia Croce per rincorrere la ricchezza? Volete evitare il dolore della mia Croce, per cercare i piaceri; odiare l'umiliazione della mia Croce, per ambire gli onori? Io ho molti falsi amici.Proclamano di volermi bene, ma in realtà mi hanno in odio, perché non amano la mia Croce. Tanti sono amici della mia tavola, pochissimi lo sono della mia Croce»

In risposta a questo amoroso richiamo di Gesù, guardiamo più in alto, non lasciamoci sedurre dai nostri sensi, alla maniera di Eva. Teniamo fisso lo sguardo soltanto su Gesù crocifisso, autore e perfezionatore della nostra fede;fuggiamo la concupiscenza che è del mondo corrotto, amiamo Gesù Cristo nel modo migliore, cioè attraverso ogni sorta di croci. Meditiamo attentamente queste meravigliose parole del nostro caro Maestro che racchiudono tutta la perfezione della vita cristiana: «Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua».

15 commenti:

  1. «Per innamorarsene, Dio non posa lo sguardo sulla grandezza dell’anima, ma sulla grandezza della sua umiltà».
    San Giovanni della Croce

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  2. 14 dicembre - SAN GIOVANNI DELLA CROCE
    dottore della Chiesa (1542 – 1591)

    Santa Teresa D’Avila lo trovava ostinato e di vedute ristrette, ma apprezzava la sua spiritualità e la qualità della sua guida a tal punto da prenderlo come confessore e guida. Imprigionato e torturato per fargli cambiare ordine con una roccambolesca fuga sarà assistito proprio dalle sue sorelle carmelitane.

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  3. al voto! al voto!14 dicembre, 2018 10:23

    Due partiti: quello di Gesù Cristo e quello del mondo.

    Chi “vota” per Gesù ha un programma apparentemente poco attraente: “chi mi vuol seguire rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua”. E’ un partito di minoranza, secondo il mondo chi vi milita è debole e stolto. Preferisce il silenzio mentre gli avversari strepitano con tutti i Watt, utilizzando tutti i modi possibili per rendersi piacevoli, dalla cacofonia alla sinfonia.

    Se il programma del partito di Gesù è disarmante e la propaganda mira al nascondimento, fuggendo l’apparenza e la gloria mondana, dall’altra parte è tutto il contrario, arrivando persino a dirlo e farlo in nome di Gesù: «Vita, vita! Pace, pace! Allegria, allegria! Mangiamo, beviamo, cantiamo, balliamo, giochiamo! Dio è buono e non ci ha creati per dannarci: Dio non proibisce il divertimento: non andremo perduti per questo: Via gli scrupoli! Non morirete affatto!».

    Chiunque esprime un voto traccia una croce: in un caso quel segno è una firma, un programma di vita. Nell’altro ci mette una croce sopra, avendolo ucciso, una volta ancora.

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  4. Ieri, dopo aver citato in un commento gli aspetti del modernista, che si trovano nella Pascendi, sono andata a rileggerli velocemente. L'analisi, lì tracciata, è diventata realtà agita lungo più di un secolo ormai. Mi ero riproposta di fare uno specchietto di ogni singolo aspetto, per il momento sto correndo verso altri impegni, se qualcuno può precedermi, grazie.

    Andata a letto con questi pensieri, al risveglio lo spirito del CVII, per la prima volta, l'ho considerato come quello spirito che, non essendo riusciti ad infilare ben bene nei documenti del CVII, hanno poi propagato proprio loro attraverso i loro libri, le loro interviste, la loro pastorale, i seminari dove loro hanno insegnato, le lezioni magistrali nelle Università dove loro sono stati chiamati come esperti; sempre coesi e legati insieme dall'ormai tristemente famoso sacramento di Satana. Questo, a mio parere, è diventato lo spirito vivente del CVII.

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  5. UNIONE DI PREGHIERA PER ANTONIO MEGALIZZI, che lotta fra la vita e la morte all'Ospedale Hautepierre di Strasburgo a seguito dell'attentato di martedì sera - CONDIVIDETE E FATE CONDIVIDERE

    O Vergine Maria, per l'agonia del Cuore Sacratissimo del Tuo Divin Figlio, salva la vita di Antonio
    O Vergine Maria, per i dolori che hai patito e le lacrime che hai versato sul Golgota, salva la vita di Antonio
    O Vergine Maria, per l'amore che hai portato al Tuo Divin Figlio, salva la vita di Antonio
    O Vergine Maria, per l'amore che il Divin Figlio Ti ha portato, salva la vita di Antonio

    San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, prega per Antonio
    San Gabriele Arcangelo, patrono delle radiocomunicazioni, prega per Antonio
    San Benedetto da Norcia, patrono d'Europa, prega per Antonio
    Santa Brigida di Svezia, patrona d'Europa, prega per Antonio
    Santa Caterina da Siena, patrona d'Europa e d'Italia, prega per Antonio
    Santi Cirillo e Metodio, patroni d'Europa, pregate per Antonio
    Santa Teresa Benedetta della Croce, patrona d'Europa, prega per Antonio
    San Francesco d'Assisi, patrono d'Italia, prega per Antonio
    San Martino di Tours, patrono di Francia, prega per Antonio
    Santa Giovanna d'Arco, patrona di Francia, prega per Antonio
    Santa Teresa di Lisieux, patrona di Francia, prega per Antonio
    Santi Cosma e Damiano, patroni di medici e chirurghi, pregate per Antonio
    San Giuseppe Moscati, medico, prega per Antonio

    San Materno di Colonia, Sant'Eucario di Treviri e San Valerio di Treviri, apostoli dell'Alsazia, pregate per Antonio
    Sant'Ottilia di Hohenbourg, patrona dell'Alsazia, prega per Antonio
    Sant'Arbogaste vescovo, patrono di Strasburgo, prega per Antonio
    Sant'Attalia vergine, patrona di Strasburgo, prega per Antonio
    Sant'Amando, San Valentino, San Giusto e San Fiorenzo, vescovi di Strasburgo, pregate per Antonio
    San Leone IX, papa alsaziano, prega per Antonio
    Sant'Eberardo di Einsiedeln, canonico della cattedrale di Strasburgo, prega per Antonio
    Sant'Aurelia di Strasburgo, principessa capetingia, prega per Antonio
    San Modesto Andlauer e Sant'Andrea Bauer, martiri alsaziani della Cina, pregate per Antonio

    Beato Remigio, vescovo di Strasburgo, prega per Antonio
    Beati Francesco Urbano Saline de Niart e Giovanni Giorgio Rehm, martiri alsaziani della Rivoluzione francese, pregate per Antonio
    Beato Carlo di Gesù de Foucauld, sacerdote strasburghese, prega per Antonio
    Beato Carlo Maria Cristiano de Chergé, martire alsaziano d'Algeria, prega per Antonio
    Beata Madre Maria Alfonsa Eppinger, alsaziana, fondatrice delle Suore del Santissimo Salvatore, prega per Antonio
    Beata Madre Maria di Gesù d'Oultremont de Warfusée, fondatrice a Strasburgo della Società di Maria Riparatrice, prega per Antonio

    Venerabile Bennone di Metz, canonico della Cattedrale di Strasburgo, prega per Antonio
    Venerabile Francesco Paolo Maria Libermann, alsaziano, fondatore dei Padri Spiritani, prega per Antonio
    Venerabile Fra' Maria-Clemente Staub, alsaziano, fondatore delle Suore di santa Giovanna d'Arco, prega per Antonio

    Alfonso Ratisbonne, ebreo strasburghese, veggente della Madonna del Miracolo, prega per Antonio

    Santa Lucia, prega per Antonio
    Sant'Antonio di Padova, prega per Antonio

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  6. Requiem aeternam dona ei Domine

    Terrorismo islamico Strasburgo, morto il giornalista italiano Antonio Megalizzi. Le ferite erano troppo gravi. Megalizzi, 29 anni, era in coma farmacologico dalla sera dell’attentato. Un proiettile lo aveva raggiunto alla base del cranio, molto vicino al midollo spinale. I medici lo avevano definito non operabile.

    E’ la quarta vittima.

    Antonio lavorava per Europhonica, un progetto radio legato al mondo universitario. Era arrivato a Strasburgo domenica scorsa per seguire l’assemblea plenaria dell’Europarlamento. Dopo l’università a Verona si era specializzato in studi internazionali all’università di Trento e stava seguendo un master sulle istituzioni europee.

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  7. Ci vorrebbe l'arresto temporaneo precauzionale per i criminali già noti alla polizia come potenziali terroristi.

    L'assassino di Strasburgo era noto alla polizia, aveva avuto 27 condanne. Un criminale incallito, passato al terrorismo islamico. Di schedati come lui ce ne sono alri. Ai tempi del "bieco regime" in Italia, gli antifascisti considerati pericolosi, capaci di attentati, in certe circostanze (visite di Mussolini, particolare eventi pubblici) venivano arrestati provvisoriamente per qualche giorno o comunque tenuti d'occhio, poi rimessi in libertà o lasciati in pace. Una sorta di arresto provvisorio, comunque un controllo di polizia preventivo.
    Certo, una misura possibile in uno Stato autoritario. Mi chiedo se non si potesse fare lo stesso (un arresto provvisorio preventivo) nei confronti di criminali già schedati dalla polizia come (potenziali, sospetti, già sicuri) terroristi, p.e. nel periodo di Natale o di Pasqua, feste cristiane che i maomettani detestano, come sappiamo tutti.
    Una misura di polizia del genere, perfettamente giustificata dallo stato di necessità, scatenerebbe le ire dei progressisti. Ma quale norma violerebbe? Il diritto naturale? I diritti umani? Non violerebbe proprio niente; verrebbe applicata, come misura sempre temporanea, nei confronti di persone pericolose, di criminali, gente spietata e sanguinaria, pronta ad uccidere.
    H.

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  8. "Ogni morte innocente fa male. Ma quella di Antonio mi colpisce di più. Forse solo perchè era un giornalista. Forse solo perchè si batteva per realizzare i suoi sogni. Forse perchè credeva in qualcosa in cui faccio fatica a credere, le istituzioni europee. Forse perchè era di origini calabresi, o perchè era cresciuto a Trento. Forse semplicemente per il suo sorriso. Forse perchè non è stato solo vittima di un destino oscuro o di un'assurda casualità, ma di un odio fondamentalista allevato a sparare nel mucchio. Vogliono uccidere l'Occidente: chi ? i crociati, i potenti della Terra ? Hanno ucciso le speranze di un ragazzo, un turista thailandese, un profugo afghano.... la diversità del mondo infedele, intollerabile per loro. Non attaccano mai i Palazzi, ma i mercatini di Natale, i concerti, le metropolitane, gli inermi e gli innocenti. Vogliono spargere orrore benedetto dall'invocazione a un Dio feroce (fosse il mio Dio le 22 moschee di Strasburgo ribollirebbero di indignazione e rabbia contro l'appropriazione indebita), spandono solo vigliaccheria e intolleranza. Non saranno sconfitti da fiori e candele e da illusioni, ma dalla loro stessa miserabile arroganza di distributori di morte" .
    Toni Capuozzo

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  9. Bisogna riconoscere inoltre che tanti di questi ragazzi sono stati illusi.Ingannati dall'ambiente, dalle narrazioni quotidiane di amici, professori, mass-media, genitori, parenti e conoscenti. Stiamo scoprendo passo passo l'inganno di questa europa, come scopriamo un natale, tutte lucine colorate e a lucine spente le tenebre nei cuori.Gli stati non proteggono i cittadini, i governanti proni alla plutocrazia. Mi chiedo che senso abbiano ormai anche questi mercatini, quando di artigianale, fatto cioè con le mani degli artigiani intorno, non è presente quasi più nulla. Una sceneggiata il mercatino come il mercato autoregolantesi, in realtà regolato da chi si arricchisce sfilando i soldi di tasca a chi stenta a farli arrivare a fine mese. Antonio ora dal Cielo vede la Verità e, sono certa, il Signore gli affiderà il compito giusto per lui, aiutare i suoi coetanei ad aprire gli occhi su gli inganni che il Nemico, qui sulla terra, tende loro, tra luci intermittenti, musiche raschianti e orizzonti di cartone.

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  10. Anima Christi, sanctifica me.
    Corpus Christi, salva me.
    Sanguis Christi, inebria me.
    Aqua lateris Christi, lava me.
    Passio Christi, conforta me.
    O bone Jesu, exaudi me.
    Intra vulnera tua absconde me.
    Ne permittas me separari a Te.
    Ab hoste maligno defende me.
    In hora mortis meae voca me,
    Et jube me venire ad Te,
    Ut cum Sanctis tuis laudem Te
    In saecula saeculorum.

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  11. Da: S.S: San Pio X, Pascendi Dominici Gregis, Sugli errori del Modernismo, Introduzione di Roberto De Mattei, I Classici Cristiani, Edizioni Cantagalli, Siena, 2007.

    "...bisogna innanzitutto notare come ogni modernista incarni e quasi sintetizzi in sè vari personaggi: cioè il filosofo, il credente, il teologo, lo storico, il critico, l'apologista, il riformatore...
    Partendo dal filosofo, i modernisti ripongono tutto il fondamento della loro filosofia religiosa nella dottrina dell'AGNOSTICISMO...Secondo questa dottrina, la ragione umana è limitata interamente al campo dei fenomeni, cioè di quello che appare e di come appare: e la ragione non ha il diritto né le facoltà naturali per andare oltre. Perciò non le è permesso di innalzarsi fino a Dio, nè di conoscerne l'esistenza, neppure per mezzo delle cose visibili. Da ciò si deduce che Dio non può mai essere oggetto diretto della scienza, né può essere considerato quale soggetto storico della storia.Poste tali premesse, ognuno comprende facilmente quale fine debbano fare la TEOLOGIA NATURALE, i MOTIVI DI CREDIBILITA', la RIVELAZIONE ESTERNA. Tutto ciò viene eliminato dai modernisti in quanto prodotto dell'intellettualismo... E non ispira alcun ritegno sapere che errori tanto gravi sono stati già formalmente condannati dalla Chiesa. Infatti il CONCILIO VATICANO I, 1870, ha così stabilito:

    'SE QUALCUNO DIRA' CHE ATTRAVERSO IL LUME NATURALE DELLA RAGIONE UMANA PER MEZZO DELLE COSE CREATE NON SI POSSA CONOSCERE CON CERTEZZA DIO UNO E VERO, NOSTRO CREATORE E SIGNORE, SIA ANATEMA'(De Rivelatione, can.I.);

    'SE QUALCUNO DIRA' CHE SIA IMPOSSIBILE O INACCETTABILE CHE, MEDIANTE DIVINA RIVELAZIONE, L'UOMO SIA ILLUMINATO SU DIO E SUL CULTO CHE GLI SI DEVE, SIA ANATEMA'(Ibid. can. II);

    SE QUALCUNO DIRA' CHE LA RIVELAZIONE DIVINA NON POSSA ESSERE RESA CREDIBILE DA SEGNI ESTERNI E CHE PERCIO' GLI UOMINI DEBBANO ESSERE SPINTI ALLA FEDE DA ESPERIENZA INTERNA O ISPIRAZIONE PRIVATA, SIA ANATEMA' (De Fide, can. III).

    Come poi i modernisti passino dall'agnosticismo, che è uno stato di semplice ignoranza, all'ATEISMO scientifico e storico, che invece è uno stato di totale negazione...lo stabilisca chi può. Ma tant'è. Per costoro è sicuro e determinato che la scienza e la storia debbano essere atee; all'interno di esse non vi è posto se non per i FENOMENI, mentre Dio e qualsiasi cosa sappia di divino ne è scacciato...

    In realtà nella dottrina dei modernisti l'agnosticismo costituisce solo la parte negativa, mentre quella positiva consiste interamente nella IMMANENZA VITALE.Ecco con quale logica procedono dall'una all'altra. La religione,naturale o sopranaturale che sia, deve ammettere una spiegazione come ogni altro fatto. Ora se si toglie di mezzo la teologia naturale, se si interdice il cammino alla rivelazione per il rifiuto dei motivi di credibilità, se addirittura si nega qualsiasi rivelazione esterna, è chiaro che si cerca inutilmente tale spiegazione FUORI dell'uomo. Non rimane dunque che cercare NELL'uomo stesso; e poiché la religione non è altro che una forma di vita, la sua spiegazione si troverà appunto NELLA vita dell'uomo. Di qui il principio di IMMANENZA RELIGIOSA. Inoltre la prima mossa, per così dire, di ogni fenomeno vitale, come si è definita la religione, è sempre da ascrivere a qualche bisogno; i primordi poi, venendo a parlare più in particolare della vita, sono da assegnare ad un movimento del cuore o -per così dire- a un SENTIMENTO. Per queste ragioni, essendo Dio l'oggetto della religione, dobbiamo concludere che la fede, inizio e fondamento di ogni religione, debba riporsi in un sentimento che nasca dal bisogno del divino. Questo bisogno...in principio giace al di sotto della coscienza medesima o, come dicono con vocabolo preso a prestito della filosofia moderna, nel SUBCOSCIENTE, dove la sua radice rimane nascosta ed incomprensibile.

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    " Se poi ci si chiede in che modo da tale bisogno del divino...si passi alla religione, ecco come rispondono i modernisti. La scienza e la storia, essi sostengono, sono come racchiuse tra due confini: uno ESTERNO, dato dal mondo visibile; l'altro INTERNO, dato dalla coscienza. Quando raggiungono l'uno o l'altro di questi confini non riescono ad andare oltre; al di là si trovano di fronte all'INCONOSCIBILE. Dinanzi a questo inconoscibile... il bisogno del divino, senza alcun atto della mente, come vorrebbe il FIDEISMO, fa scattare nell'animo già incline alla religione un certo SENTIMENTO particolare; il quale, sia come oggetto sia come causa interna, ha implicita in sé la realtà del divino e unisce in un certo qual modo l'uomo con Dio. A questo sentimento i modernisti danno il nome di FEDE, e lo ritengono l'INIZIO della religione.

    ...in tale sentimento essi non riscontrano solamente la fede: ma con la fede e nella fede stessa -come essi la intendono- sostengono che si trovi anche la RIVELAZIONE... Aggiungono anzi che, essendo Iddio in pari tempo sia l'oggetto che la causa della fede, detta rivelazione è contemporaneamente di e da Dio: ha cioè insieme Dio come rivelante e come rivelato. Da qui Venerabili Fratelli, quell'assurda affermazione dei modernisti che ogni religione, da qualunque aspetto la si guardi, sia allo stesso tempo naturale e soprannaturale. Da qui la loro confusione tra coscienza e rivelazione, come se avessero uguale significato. Da qui la legge per cui la COSCIENZA RELIGIOSA si considera come regola universale, in tutto e per tutto pari alla rivelazione, e alla quale tutti hanno l'obbligo di sottostare, non esclusa la stessa autorità suprema della Chiesa, sia che ella insegni, sia che legiferi in materia di culto o disciplina.

    ...L'INCONOSCIBILE di cui parlano non si presenta alla fede come unico in sé e isolato, bensì strettamente unito a un qualche fenomeno, che, quantunque appartenga al campo della scienza e della storia, pure in un certo modo ne trapassa i confini...Orbene la fede, attirata dall'INCONOSCIBILE racchiuso in quel fenomeno, si impadronisce dell'intero stesso fenomeno ed in certo qual modo lo penetra della sua vita. Da ciò derivano DUE conseguenze. La PRIMA è una certa TRASFIGURAZIONE del fenomeno, per via di una elevazione sulle sue reali condizioni, che lo renda adatto, come materia, a prendere la forma del divino che la fede vi introdurrà. La SECONDA è una certa -per così dire- SFIGURAZIONE, nata dal fatto che la fede...gli attribuisce ciò che nella realtà delle cose non ha...Da questi due capi i modernisti traggono per loro due canoni; che uniti a un terzo dedotto dall'agnosticismo, formano quasi la base della critica storica. Chiariamo il fatto con un esempio dalla persona di Gesù Cristo.

    Nella persona di Gesù Cristo, dicono i modernisti, la scienza e la storia non trovano alcunché al di là dell'uomo.

    Dunque in forza del PRIMO canone dato dall'agnosticismo, dalla Sua storia si deve cancellare tutto quanto sappia di divino.

    Inoltre, in conformità al SECONDO canone, la persona di Cristo è stata TRASFIGURATA dalla fede: dunque bisogna spogliarla di tutto ciò che la eleva sopra le condizioni storiche.

    Infine è stata SFIGURATA dalla fede, come insegna il TERZO canone: dunque si devono rimuovere i discorsi, i fatti, insomma tutto quello che non risponde al carattere, alla condizione ed educazione, al luogo ed al tempo in cui visse.

    Questo modo di ragionare ci parrà certamente strano; ma questa è la critica dei modernisti.

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    Dunque il SENTIMENTO RELIGIOSO, che per VITALE IMMANENZA si sprigiona dai nascondigli del SUBCOSCIENTE,è la FONTE di tutta la religione, e allo stesso tempo è la RAGIONE di quanto è stato o sarà in qualsiasi religione. Inizialmente grezzo e quasi senza forma (il sentimento religioso)...si è venuto perfezionando, a seconda dei progressi della vita umana di cui...costituisce una forma. Ecco dunque in cosa consiste la nascita di qualsiasi religione, sia pure soprannaturale: esse non sono altro che semplici esplicazioni del citato SENTIMENTO RELIGIOSO. E non si creda che sia diversa la sorte della religione cattolica; anzi è uguale alle altre in tutto: perché è venuta alla luce nello stesso modo, grazie a un processo di IMMANENZA VITALE nella coscienza di Cristo, uomo di natura elevatissima, che non ha mai avuto né avrà l'eguale...Molti che sostengono pubblicamente queste posizioni sono cattolici, taluni addirittura sacerdoti; e si vantano di voler riformare la Chiesa basandosi su questi deliri!Adesso non si tratta più del vecchio errore che attribuiva alla natura umana una sorte di diritto all'ordine soprannaturale. Si va molto più lontano; vale a dire fino ad affermare che la nostra santissima religione, sia nell'uomo Cristo che in noi, è INTERAMENTE frutto spontaneo della natura... Perciò con piena ragione il Concilio Vaticano I (1870) ha pronunziato:

    'SE QUALCUNO DIRA' CHE L'UOMO NON PUO' ESSERE ELEVATO DA DIO AD UNA CONOSCENZA E PERFEZIONE CHE SUPERI QUELLA NATURALE, MA CHE PUO' E DEVE DI PER SE STESSO GIUNGERE FINALMENTE AL POSSESSO DI OGNI VERITA' E DI OGNI BENE, ATTRAVERSO UN CONTINUO PROGRESSO, SIA ANATEMA' (De Revelatione can. III.)

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    Fin qui però, Venerabili Fratelli, non abbiamo ancora visto entrare in azione l'intelletto... E' quindi necessario che quel SENTIMENTO venga in qualche modo illuminato, in maniera tale che Dio sia interamente conoscibile e si possa mettere in relazione con il soggetto. Ora, questo è il compito dell'intelletto, che deve pensare ed analizzare; per mezzo di esso l'uomo PRIMA traduce in rappresentazioni mentali i fenomeni vitali che sorgono in lui, e POI li esprime con parole. Di qui il detto popolare dei modernisti secondo cui l'uomo religioso deve PENSARE la sua fede. L'intelletto, venendo quindi, in aiuto del SENTIMENTO, si ripiega su se stesso e vi compie un'operazione simile a quella di un pittore che restaura,dandogli nuova luce, un quadro offuscato dal tempo. Il paragone è di uno dei maestri del modernismo. In questa operazione il compito della mente è DUPLICE; INIZIALMENTE, con un atto naturale e spontaneo, esprime la sua conoscenza con una definizione semplice e popolare; IN SEGUITO, dopo aver riflettuto ed analizzato più approfonditamente, o , come dicono, ELABORANDO IL SUO PENSIERO, definisce il proprio pensiero esprimendo proposizioni SECONDARIE, derivate dalla prima definizione, ma più raffinate e precise. Tali definizioni SECONDARIE, una volta ottenuta la sanzione del magistero supremo della Chiesa,costituiscono il DOGMA.

    Con questo, nella dottrina dei modernisti, siamo giunti ad uno dei punti di maggior rilievo, vale a dire all'origine e alla natura stessa del DOGMA. Infatti essi pongono l'origine del dogma in quelle prime semplici formulazioni...poi, secondo quanto sembrano dire,(il dogma) è costituito essenzialmente dalle formulazioni SECONDARIE. Per conoscere bene la natura del dogma è perciò necessario in primo luogo stabilire quale relazione esista tra le FORMULE RELIGIOSE e il SENTIMENTO RELIGIOSO.A tal fine non si troverà alcuna difficoltà se si parte dalla considerazione che il fine di tali FORMULE non è altro che quello di dare al credente un mezzo per razionalizzare la propria fede. Quindi le formule sono il mezzo tra il credente e la propria fede: IN RAPPORTO ALLA FEDE, sono espressioni inadeguate del suo oggetto e i modernisti le definiscono SIMBOLI; IN RAPPORTO AL CREDENTE, si riducono a meri STRUMENTI.
    Non è pertanto lecito in alcun modo sostenere che esse esprimano una verità assoluta: poiché in quanto SIMBOLI sono semplici rappresentazioni della verità, e perciò si devono adattare al sentimento religioso in riferimento all'uomo; in quanto STRUMENTI, sono veicoli di verità,e perciò da adattarsi a loro volta all'uomo in ordine al sentimento religioso. E poiché questo SENTIMENTO RELIGIOSO, avendo per oggetto l'assoluto, presenta infiniti aspetti, dei quali oggi può apparirne uno, domani l'altro...ne consegue che anche le formule che noi chiamiamo dogmi devono sottostare a simili vicende ed essere perciò variabili. Così è stato aperto il varco all'intima rivoluzione dei dogmi. E' un infinito cumulo di sofismi che abbatte e distrugge ogni religione.

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    ...fra i capisaldi della loro dottrina c'è anche il seguente, tratto dal principio di IMMANENZA VITALE: affinché le FORMULE RELIGIOSE siano veramente tali e non mere speculazioni dell'intelletto, devono essere vitali e devono vivere la vita stessa del SENTIMENTO RELIGIOSO...Per dirla in altri termini, è necessario che la FORMULA PRIMITIVA sia accettata e sancita dal cuore, e che la susseguente opera delle FORMULE SECONDARIE sia diretta al cuore. Ne deriva che tali formule, affinché siano vitali, devono essere e mantenersi adatte tanto alla fede quanto al credente. Per cui, se per un qualsiasi motivo tale adattamento venga meno, esse perdono il significato primitivo e devono essere cambiate. Orbene, poiché il valore e la sorte di queste formule dogmatiche sono mutevoli, non stupisce che i modernisti le disprezzino tanto; i quali non fanno che ricordare ed esaltare il sentimento religioso e la vita religiosa.

    ...'Non cercano la verità laddove si trova con certezza; e disprezzate le sante ed apostoliche tradizioni, si attaccano a dottrine vuote, futili incerte, riprovate dalla Chiesa; e con tali dottrine, da uomini stoltissimi, credono di puntellare e sostenere la stessa verità' (Gregorio XVI, Lett. Enc. Singulari Nos, 25 giugno 1834.)

    Fine de, Il filosofo.

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