È morto Vincent Lambert e con lui muore un altro resto della nostra umanità e civiltà. R.I.P. È morto nel giorno di San Benedetto patrono d'Europa... Quale Europa?
Card. Robert Sarah: «In questo triste giorno, prego per il riposo eterno dell'anima di Vincent Lambert, morto martire, vittima della spaventosa follia degli uomini del nostro tempo. Prego per la sua famiglia e in particolare per i suoi genitori, così coraggiosi, così dignitosi. Non temiamo. Dio veglia. +RS»
Nel Calendario TRIDENTINO le principali ricorrenze di oggi:
RispondiEliminaSan Pio I, Papa & Martire (m. nell'anno 167);
MADONNA DEL PIANTO a Milano;
Santa Olga.
Coloro che hanno voluto e sentenziato la morte di Vincent Lambert, hanno un volto, un nome ed un cognome che il Signore Gesù Cristo conosce e non dimentica. Come conosce e non dimentica gli assassini degli altri assassinati.
RispondiEliminail caso Lambert mi fa pensare che la nostra civiltà sia arrivata allo stadio della sua degenerazione finale. Tutto è ormai intaccato da una cultura della morte che apre le porte a scenari inquietanti e orwelliani. Una corte di burocrati che decide chi deve vivere e chi morire (di sete e di fame) in base a criteri non solo arbitrari ma anche materialistici e abietti. Vincent Lambert era tetraplegico, respirava autonomamente, si alimentava e non voleva morire.
RispondiEliminaSignori, fate orrore!
(Luca Ronconi)
Per Irina 12.05
RispondiEliminaHanno un nome e un cognome anche tutti i politici che non hanno fatto nulla: chi tace acconsente.
Sono stati tutti zitti. Bisogna prenderne atto.
Paolo Montagnese
Hai lavato le tue vesti nel Sangue dell'Agnello, ricevi la ricompensa perenne! Lo strazio dei genitori per la perdita di un figlio Stupendo!! Che Dio li aiuti a non odiare gli assassini e anche a tutti noi ci dia la pazienza dei Santi per non dover farci giustizia da soli
RispondiEliminahttps://www.nouvelobs.com/sante/20190711.OBS15773/l-etat-francais-a-reussi-a-tuer-vincent-lambert-la-violente-charge-de-houellebecq.html
RispondiElimina« L’Etat français a réussi à tuer Vincent Lambert » : la violente charge de Houellebecq
E' incredibile che la vita di Vincent Lambert fosse difesa solo da 4 esaltati estimatori del rito antico.
RispondiEliminaForse che il resto della chiesa ritiene la vita poco importante rispetto alla auspicata islamizzazione dell'Europa
CHIESA DA CAMPO, CONTRAFFAZIONE DELLA VERA CHIESA: VERGOGNA E ORRORE
Cit. dall'articolo di Tosatti:
RispondiElimina"Guardiamo alla morte di Vincent con gli occhi della fede: un innocente crocifisso. Intorno a lui due genitori dolenti come Maria ai piedi del Golgota. Forti come lei (“troppo cattolici quei due”, hanno detto i massoni e i laicisti francesi). E Vincent che viene dichiarato colpevole: deve morire! Di fame e di sete.
Ancora una volta, verrebbe da esclamare: il male ha vinto e il Bene ha perso!
Anche Alfie e Charlie, Cristi innocenti, sono stati eliminati dalla perfidia di Erode, di Anna e Caifa, del potere! [...]
Ma dov’era la Sinagoga quando Gesù veniva ucciso? Nascosta, o complice dell’omicidio. E la Chiesa ufficiale, la gerarchia bergogliana, nei tre casi citati?
A parte qualche microriferimento tardivo, imposto dal basso, l’uomo che quando vuole dire qualcosa diventa ossessivo, ripetitivo sino alla nausea, ha taciuto.
Nascosto e complice, come la Sinagoga. Impegnato a santificare Carola, atea ed ambientalista, per sua stessa dichiarazione, Carola invasata di un umanitarismo che si rovescia nel suo contrario, come quello di Marx e dei suoi seguaci.
Tra i genitori di Alfie, Charlie e Lambert, da una parte, e Carola, dall’altra, Bergoglio ha scelto quest’ultima: assomiglia troppo, con qualche anno di meno, ad altre due donne da lui stimate ed elogiate, entrambe atee convinte: Emma Bonino e Valeria Fedeli."
Cit. La Bussola quotidiana:
RispondiElimina" Vincent, martire di questo nuovo totalitarismo, sei libero: prega per noi! Aiutaci a non indietreggiare per paura, a non tacere per viltà; ottienici di essere profondamente purificati da ogni tentacolo di vizio ed errore; aiutaci a crescere nella fede, nella speranza, nella carità, ad adorare e servire l’unico Signore e a disprezzare gli idoli di questo mondo perverso e menzognero, che ha voluto gettarsi nell’abbraccio mortifero di Lucifero."
R. I. P.
Ma questo è un Pastore? Non avrebbe fatto molto meglio a tacere?
RispondiEliminaSu "Famiglia cristiana" (!?)
MONSIGNOR VINCENZO PAGLIA: «VINCENT LAMBERT, NEL DRAMMA IL CONFLITTO NON AIUTA»
10/07/2019 Il caso Lambert e gli altri, vicende complesse dai molti e delicati risvolti
Venerdì 28 giugno la Corte di Cassazione francese si è pronunciata contro il divieto di sospendere alimentazione e idratazione artificiali a Vincent Lambert. Un divieto deliberato dalla Corte d’Appello in seguito alla richiesta del Comitato internazionale dei diritti delle persone portatrici di handicap (Cidph) dell’Onu, interpellato dagli avvocati dei genitori del paziente. L’affannoso rincorrersi di ripetuti ordini e contrordini da parte autorevoli assise giuridiche indica con chiarezza la difficoltà della situazione. Il dramma di Vincent Lambert ha assunto una risonanza mediatica e una portata simbolica che supera la singolarità della sua situazione. Si intrecciano molteplici piani: familiare, medico, giuridico, politico, comunicativo. Tutto ciò rende molto delicata l’elaborazione di un giudizio etico, anche perché le informazioni cliniche sono assai complesse e non direttamente accessibili in tutti i loro dettagli.
I VESCOVI FRANCESI
Dal canto suo, la Conferenza episcopale francese ha sottolineato di non avere la competenza per esprimersi sul caso specifico, evitando di sostituirsi alla coscienza di coloro cui spetta la decisione, ma fornendo piuttosto il proprio contributo per istruire il cammino che conduce al giudizio. Si è pertanto limitata ad alcune considerazioni generali, senza la pretesa di entrare nella valutazione del caso concreto, anche per l’impossibilità di disporre di tutta l’informazione necessaria. Il doloroso conflitto familiare circa l’ipotesi di sospendere alimentazione e idratazione artificiali, essendo precluso l’accesso alla volontà del paziente – elemento indispensabile per la valutazione della proporzionalità delle cure –, ha condotto a una situazione di stallo che dura ormai da anni. La questione etica si intreccia poi con la sfera giuridica. Il ricorso alle vie legali ha irrigidito ed esasperato il conflitto. Senza entrare nei tecnicismi della sentenza, possiamo dire che la Cassazione ha ritenuto la scelta della sospensione, a cui in medici erano giunti dopo una accurata valutazione collegiale, compatibile con la legge vigente in Francia. Ma in questa lunga e logorante polemica, la contrapposizione ha invaso la sfera pubblica, con ampie risonanze mediatiche, prendendo la fisionomia di una battaglia tra chi è favorevole e chi è contrario all’eutanasia. I vescovi hanno anzitutto riaffermato con chiarezza la negatività di questa pratica. Inoltre hanno richiamato l’importanza dell’attenzione al più debole per la costruzione della convivenza sociale. E hanno messo in luce la ricaduta che la scelta di interrompere il trattamento può avere su coloro che si trovano in analoghe situazioni (circa 1.700 persone in Francia), per le loro famiglie e per il personale sanitario. Una osservazione particolarmente pertinente.
Cioé: nell articolo in originale é davvero scritto "cure" in riferimento a idratazione ed alimentazione? Non sono cure anche se date artificialmente. Anche il neonato riceve nutrizione ed idratazione per mezzo artificiale (biberon) , ma non per questo ogni 4 ore é "sotto trattamento terapeutico". É follia solo pensarlo ed é menzogna affermarlo (o imprecisione tecnica se scritto involontariamente).
Elimina... segue
RispondiEliminaTRA MEDICINA, DIRITTO E CULTURA
Del resto, anche altre recenti vicende, come quella di Alfie Evans in Inghilterra e di Noa Pathoven in Olanda, hanno profondamente turbato e diviso l’opinione pubblica oltre i confini dei rispettivi Paesi. Va sottolineato che si tratta di situazioni molto diverse e non comparabili, per motivi sia clinici sia esistenziali. Ma esse condividono alcuni tratti comuni. Da una parte, il fatto che sono in gioco decisioni che riguardano la vita e la morte, rendendo conflittuale la definizione di chi ha titolo per operare tali scelte: la persona malata, i familiari, i medici, i giudici. Dall’altra, i mezzi sempre più potenti di cui dispone la medicina, che sollevano con frequenza crescente l’interrogativo sulla limitazione dei trattamenti. Queste vicende ci richiedono quindi di precisare e di approfondire il ruolo e il senso delle cure mediche e dei criteri che presiedono al loro impiego. Papa Francesco ci ha peraltro ricordato che occorre evitare un indiscriminato prolungamento delle funzioni biologiche, perdendo di vista il bene integrale della persona (Discorso al Convegno sul suicidio assistito della Associazione medica mondiale, 16 novembre 2017). Davanti a queste drammatiche lacerazioni, si tratta di assumere anzitutto un atteggiamento di raccoglimento e di preghiera vicendevole, perché si possano trovare vie di comunicazione che favoriscano la riconciliazione più che la controversia, sul piano familiare e sociale. Dovremmo inoltre evitare di affidare la soluzione solo a un gesto tecnico o giuridico per cercare insieme un accordo più ampio possibile. È un cammino che richiede impegno non solo personale, ma anche collettivo, per elaborare quel senso della vita che la sofferenza mette in questione e per far fronte al limite radicale che la morte rappresenta. Si tratta di risvegliare le forze che la cultura ha sempre mobilitato nella storia dell’umanità, in tutte le sue espressioni simboliche, da quelle artistiche a quelle religiose, offrendo ragioni per vivere. Solo una più diffusa e profonda formazione delle coscienze potrà prepararci a decisioni così drammatiche e complesse. Nella consapevolezza che mai nessuno deve essere abbandonato. Sempre, invece, deve essere accompagnato dall’amore. Che sconfigge anche la morte.
Papa Francesco ci ha peraltro ricordato che occorre evitare un indiscriminato prolungamento delle funzioni biologiche, perdendo di vista il bene integrale della persona (Discorso al Convegno sul suicidio assistito della Associazione medica mondiale, 16 novembre 2017).
RispondiEliminaQuesto è grave. Bergoglio (e Paglia) dovrebbero riferirsi (ma non è chiaro) alle cure che non ha senso prolungare nel caso di accanimento terapeutico.
E nel caso Lambert non si trattava neppure di cure ma semplice nutrimento sufficiente per mantenere in vita una persona disabile, sì, ma vigile....
C'è anche un inganno neppure troppo sottile, perfino grossolano...
Io attuo un accanimento terapeutico su me stessa almeno tre volte al giorno (mangio e bevo). Sono davvero una ostinata, "troppo cattolica", "sgranarosari" , attaccata alla vita.
EliminaVincent Lambert, ghigliottina di stato....
RispondiEliminail tweet di Bergoglio : pronunciamento debole di fronte alla Tanatocrazia pervasiva, offensiva e totalitaria. Giovanni Paolo II; Pio XI e S. Pio X avrebbero gridato come Mons. August Von Galen! Questi paladini dei diritti tanatocratici, hanno solo cambiato la scenografia, conservando il copione, riproponendo, nihil sub sole novi, che è accaduto, drammaticamente, nel 900.
RispondiEliminaDomenico Pennino
Vero, Mic, l'alimentazione non è "accanimento terapeutico", come amche i vili giornalisti unanimemente proclamano. Vincent Lambert è stato lasciato atrocemente morire di fame e sete. L'efficienza fisica e la piena padronanza di sé sono diventati gli unici criteri di dignità del vivere. L'eutanasia di Stato muove i primi passi e la neoeletta Christine Lagarde è già famosa per aver proclamato che la longevità è un problema economico...
RispondiEliminaLa vita non é più un bene indisponibile. Questo é il cambio di paradigma che si é attuato oggi in Francia nonché la radice di tante leggi ingiuste. Lo ha anche dedotto il procuratore francese Molins, dicendo che se la vita diventa un principio predominante sono a rischio la legge sull aborto e sull eutanasia. Ecco perché Vincent doveva morire. Per affermare questo principio. La vita diventa mia proprietà o proprietà di altri, che ne possono disporre come si dà con un oggetto. É pensare che pure Kant, agnostico, aveva affermato che non si può disporre di sé in quanto si é persona e non cosa di proprietà.
EliminaNELL'ILLUMINATO PAESE DI FRANCIA
RispondiEliminaAssieme a mia madre e al mio povero papà, per nove anni – magnifici e terribili – abbiamo custodito come un tesoro prezioso e unico la vita quasi centenaria della nonna, ridotta dal Parkinson a un legno secco che di tutto aveva bisogno. Ma erano vivi, i suoi occhi. Infinitamente più azzurri dei miei. Blu come questo cielo di Grecia.
Quanti medici, quante voci – anche di parenti prossimi - ci spinsero a lasciare che la natura "facesse il suo corso". Perchè la nonna era “incurabile”.
Questi assassini, mal travestiti da pietosi e comprensivi avversari dell’ “inutile” soffrire, nostro e della nonna – soffrire NON E' MAI INUTILE per un cristiano! - oltretutto ignoravano il senso delle parole. La nonna ERA CURABILE. Non era guaribile, semmai. Ma appunto le cure le erano dovute fino alla fine - fine che poi naturalmente giunse. Ma dolce, umana. Dopo che il possibile e l'impossibile erano stati esperiti - come un atto di amore, come un dovere morale che, anche laicamente, non ammette, se non a prezzo dei drammatici scivolamenti che poi abbiam vissuto e viviamo, ALCUNA ECCEZIONE.
Ora: strappare a una madre e a un padre il diritto di stare vicino al proprio figlio, di accudirlo, di sapere che, nonostante tutto, è ancora vivo e respira; negar loro la possibilità, la mattina al risveglio e la sera prima di dormire, di accarezzarlo e di parlargli, è stato il delitto più infame di cui l’ “illuminato” paese di Francia potesse macchiare la sua per nulla immacolata storia.
Dal 1789 a oggi.
Trovo naturale che in un'Europa in cui del cristianesimo resta in piedi solo la facciata (come per la Basilica di Norcia) San Benedetto venga a riprendersi e a portare in Cielo Vincent Lambert proprio nel suo giorno.
RispondiElimina(Roberto Bigini)
Prendete un vecchio cane, che non cammina, che dovete aiutare per mangiare, abbandonato dai suoi simili come una carogna, toglietegli acqua e cibo, fino a farlo morire. Vi denuncerebbero. Ecco, tutto quello che non avremmo mai fatto a quel povero cane lo abbiamo appena fatto a Vincent Lambert. Lo abbiamo fatto davvero. Chiamandolo pure "progresso". E ora che è finita posso dirlo: la Chiesa cattolica, in teoria l’ultima istituzione occidentale a difesa della vita umana anche contro tutti i dubbi e le paure degli uomini, su questo povero cane che diventa uomo, per dirla con Mikhail Bulgakov, ha fatto un po’ pena.
RispondiEliminaGiulio Meotti
Sono stati talmente ipocriti da affermare che non soffre poiché sotto sedativi profondi. I genitori hanno dichiarato di averlo sentito gemere quando erano in stanza, più volte.
EliminaLa battaglia su questi principi bioetici è persa in partenza per due motivi: 1) non funziona più il principio di autorità 2) la razionalità quando c'è rifugge da principi stabili e sentiti come astratti e predilige pragmaticamente principi eudemonistici o utilitaristici.
RispondiEliminaCioè le persone sono abituate a ragionare con altri parametri ideali, altri metri di misura. È qui che si deve lavorare, sono questi i criteri da sostituire passando non tanto per la bioetica in sé ma attraverso la riaffermazione di una visione del mondo radicalmente diversa, fondata su ben altri valori rispetto a quelli dominanti, sul rispetto della legge naturale, sulla dignità della persona che non viene meno in nessun caso e sulla vita come dono indisponibile per essere tolto arbitrariamente sia per giudizio di colui che ne dispone sia da parte delle istituzioni.
C'è da stendere un velo pietoso sulle dichiarazioni di Paglia. Incommentabile anche perché tirerebbe fuori il peggio...
RispondiEliminaSull'articolo di Houellebecq
RispondiEliminaMorto Lambert, Houellebecq: «Lo Stato è riuscito a ucciderlo Costava troppo mantenerlo»
«Lo Stato francese è riuscito a compiere l’impresa nella quale si accaniva, da anni, la maggior parte della sua famiglia: uccidere Vincent Lambert». Michel Houellebecq attacca il governo francese, e in particolare la ministra della Sanità Agnès Buzyn, per come è stato gestito il caso del 42enne ex infermiere morto questa mattina all’ospedale di Reims dopo essere rimasto tetraplegico e in stato vegetativo per quasi 11 anni.
In un testo pubblicato sul quotidiano Le Monde, e scritto immediatamente prima della fine di Lambert, il più celebre scrittore francese vivente denuncia le considerazioni finanziarie che potrebbero essere alla base della decisione di «lasciarlo andare». «L’ospedale aveva altre cose a cui pensare che mantenere in vita degli handicappati. L’ospedale pubblico è sovraccaricato, se cominciano a esserci troppi Vincent Lambert questo fatto costa un sacco di soldi» (Houellebecq usa l’espressione pognon de dingue, espressione popolare per «molto denaro» usata una volta da Emmanuel Macron a proposito degli aiuti sociali, cosa che scatenò molte polemiche, ndr).
Secondo Houellebecq, Lambert «non era affatto in preda a sofferenze insostenibili, non era in preda ad alcuna sofferenza in realtà. E non era neanche in fin di vita. Viveva in uno stato mentale particolare, del quale sarebbe onesto dire che non ne sappiamo praticamente nulla». Quanto alla ministra Buzyn, «mi è difficile liberarmi della fastidiosa impressione che Vincent Lambert sia morto per colpa di una mediatizzazione eccessiva, per essere diventato un simbolo suo malgrado; si trattava, per la ministra della Sanità, di farne un esempio. ”Di aprire una breccia”, come si dice, ”di fare evolvere le mentalità”».
"La tesi di monsignor Paglia, che tenta di far rientrare la nutrizione e l’idratazione artificiale nel genere di accanimento terapeutico, costituisce un errore filosofico e un errore contro la fede. Un errore filosofico in quanto il presule mostra la totale non comprensione del concetto di natura e di operazione naturale; un errore contro la fede, perché quanto egli ha scritto contraddice affermazioni proprie del magistero ordinario infallibile." (Don Alfredo Morselli)
RispondiEliminaVincent Lambert non e' morto , e' stato omicidiato . Solo al Giudizio tutti sapremo quanti anni aveva disposto per lui Nostro Signore . Ho portato alla Madre di Dio delle campanule bianche e pervinca ( così come immagino sia il colore dei Suoi occhi )e la preghiera per gli omicidianti di Vincent Lambert affinche' il Signore purifichi il loro cuore e la loro anima !
RispondiEliminaQuesto e' quanto .
Magnificat
anima mea Dominum,
et exultavit spiritus meus
in Deo salutari meo
quia respexit humilitatem ancillae suae,
ecce enim ex hoc beatam me dicent omnes generationes
quia fecit mihi magna, qui potens est:
et Sanctum nomen eius
et misericordia eius a progenie in progenies
timentibus eum.
Fecit potentiam in brachio suo,
dispersit superbos mente cordis sui,
deposuit potentes de sede,
et exaltavit humiles;
esurientes implevit bonis,
et divites dimisit inanes.
Suscepit Israel, puerum suum,
recordatus misericordiae suae,
sicut locutus est ad patres nostros,
Abraham et semini eius in saecula.
Gloria Patri et Filio
et Spiritui Sancto
sicut erat in principio et nunc et semper
et in saecula saeculorum.
Amen.
Fine della "pietas" !
RispondiEliminahttps://campariedemaistre.blogspot.com/2019/07/san-benedetto-vincent-lambert-e-la.html
RispondiEliminaSan Benedetto Vincent Lambert e la morte dell'Europa
“Vincent Lambert è stato ucciso perchè serviva da esempio”, scrive su Le Monde lo scrittore Michel Houellebecq, un grande romanziere laico ma col senso del tragico e con una visione ormai rarissima dell’Occidente in un mondo della cultura dominato dai puritani e dai petalosi. Le Brigate Rosse dicevano: “Colpirne uno per educarne cento”. Siamo di nuovo lì. Atterrire la societá e plasmare le coscienze, serrare i ranghi e ammutolire il dissenso. Così si costruisce una dittatura. Écrasez l'Infâme! Ma ora gli infami sono tutti coloro, laici e cattolici, che non si omologano, che non si adeguano, che non ci stanno.
RispondiEliminaQuando Vincent era ormai irreversibile l'argentino biancovestito, dopo tante proteste per il suo silenzio, ha emesso un tweet asettico senza far nomi, poi le oscene dichiarazione di Paglia, infine di nuovo il suddetto biancovestito argentino ha emesso un nuovo tweet inutile, a delitto compiuto facendo il nome di Vincent. Indifendibili!
RispondiEliminaloro però, la morte devono ancora conoscerla in volto.
RispondiEliminaMarco Tosatti:
RispondiEliminaMi chiama un amico giornalista e mi dice: “Visto le novità su monsignor Paglia? Guarda Il Fatto quotidiano…”. Vado a vedere ed ecco cosa scopro: che il monsignore tanto caro a Bergoglio, tanto amico di Pannella, incontrava segretamente Palamara, il magistrato intrallazzone di cui si discute da giorni e giorni. Abbiamo ora le intercettazioni del loro colloquio!
Ma perché un magistrato dialoga con un vescovo, presidente della Pontificia accademia per la Vita, di questioni che con la fede e la Chiesa non hanno nulla a che vedere?
Il lettore ricordi anzitutto la provenienza di Paglia: Comunità sant’Egidio, congrega di catto-piddini di ferro, con fortissimi agganci internazionali e vaticani. E poi rammenti un fatto: Paglia è da anni sotto processo per un buco di 25 milioni di euro nella diocesi di Terni, quando il vescovo era proprio il Paglia.
Alla luce delle intercettazioni con Palamara, sorge spontanea una domanda: si può ipotizzare che l’astuto monsignore, membro della potente Comunità di Sant’Egidio e amico di Bergoglio, sia riuscito a ritardare fino ad ora certi appuntamenti con la giustizia, anche in virtù di una consolidata capacità di frequentare, oltre ai politici del PD, anche un mondo di magistrati che le recenti rivelazioni accusano di essere corrotti?
Si tratta solo di un’ ipotesi, che sarà confermata o smentita quando terminerà il processo che vede Paglia, ancora oggi, imputato.
Certo che se le cose andassero male, Bergoglio, che ha già perso parecchi soldati fedeli a causa delle magistrature laiche, si vedrebbe privato, ancora una volta, di un prezioso collaboratore: quello a cui ha dato l’incarico di affossare la scuola di bioetica cattolica fondata da Giovanni Paolo II, il cardinal Elio Sgreccia e il cardinal Carlo Caffarra.
Riguardo al caso Vincent Lambert, c'è un'ulteriore dettaglio che inquieta. I genitori, e la madre in particolare, su molti giornali sono stati definiti cattolici integralisti e finanche "lefebvriani". Come se questo bastasse a liquidarli come fissati, come se solo una famiglia con strane tendenze religiose potesse rifiutare di lasciar morire il proprio figlio di fame e sete. Insomma, una cosa per trogloditi, non per menti illuminate.
RispondiEliminaEbbene, la madre di Vincent è - come me -oblata del monastero benedettino di Le Barroux. Una cattolica impegnata e probabilmente fedele al catechismo. Evidentemente non è più concesso esserlo: si diventa automaticamente sospetti.
La sottolineatura fatta da molti mezzi di informazione, sempre marcata e spesso imprecisa, sembra volta a indicare che se siete cattolici non avete più diritto a pronunciarvi su certi temi e, se lo fate, il vostro parere vale di meno. (Daniela Bovolenta)
E poi rammenti un fatto: Paglia è da anni sotto processo per un buco di 25 milioni di euro nella diocesi di Terni, quando il vescovo era proprio il Paglia.
RispondiEliminaIn realtà è stato assolto nel 2015. Tosatti ha rettificato.
Vincent Lambert è stato costretto a morire di disidratazione, una morte talmente orrenda che, nonostante avessero giurato sulla testa delle loro mamme che sarebbe stata sedato, si sono sentiti i lamenti. Dall’altra parte della porta dietro cui lui moriva contorcendosi, gendarmi armati bloccavano sua madre e suo padre. Queste due figure dolenti sono state costrette a sapere che il loro figlio moriva in un’agonia atroce, per la mancanza di quel bicchiere di acqua, quella tazza di latte che loro non hanno potuto portargli perché soldati armati lo hanno impedito. È in tutto questo qual è stato lo spettacolare ruolo della nuova Chiesa2.0? Un pigolio. Il pigolio ormai è diventata la forma di comunicazione normale, un pigolio inclusivo che non irriti nessuno, un capolavoro di compromesso dove, per carità, non si parli né di Cristo né di crocifissione che è divisivo. La nuova chiesa 2.0 ci ha già fatto sapere cosa pensa veramente della cultura dello scarto. Ce lo ha fatto sapere quando ha dichiarato un grande italiano Giorgio Napolitano, l’eroe del pensiero cui dobbiamo la risoluzione per disidratazione del caso Eluana Englaro: dicono che sia morta con le unghie piantate nei palmi delle mani. Quello che veramente pensa la nuova Chiesa 2.0 dello scarto degli aborti ce lo ha fatto sapere quando ha dichiarato una grande italiana la signora Bonino che di scarti ne ha prodotti più di 10.000. La nuova Chiesa tuona solo per un unico argomento: l’immigrazione, purché irregolare e islamica. Dei massacri di cristiani, delle parole disperate dei vescovi della Nigeria e del Burkina Faso, del cattolicesimo praticamente estinto a Ceylon, non è che non interessi un fico, non ne parlano perché sarebbe poco misericordioso per gli assassini, potrebbero restarci male. E poi onestamente i cristiani massacrati sono bruttini, bruttini i loro cadaveri carbonizzati nelle chiese bruciate, poco affascinanti i loro bambini uccisi dalle bombe con ancora addosso i vestitini della prima comunione. I bei maschi adulti di un metro e novanta di statura per un metro di spalle che scendono dai barconi e dalle navi ONG, di cui costituiscono il 90% dell’utenza, interessano di più. Sarebbe meraviglioso convertirli, ma la nuova chiesa 2.0 lo vieta. Le conversioni sono vietate. Cristo non è morto anche per loro? La nuova chiesa dice di no, tutte le religioni sono uguali, sovrapponibili, intercambiabili, opinabili e porzionabili. Guai a noi se qualcuno osasse evangelizzarli. Tra le più strampalate iniziative, tutte paffute, zuccherose e glitterate, della sempre più spumeggiante nuova chiesa, c’ è la medaglia di Cavaliere dell’Ordine Pontificio di San Gregorio Magno, conferita nel febbraio 2018 alla maggiore abortista olandese, tale Signora Lilianne Ploumen: giustamente. La condanna dell’aborto potrebbe intristire i medici abortisti, che invece i fetini smembrati dall’aspiratore o estratti interi e a volte vivi nell’aborto per dilatazione li hanno messi nei bidoni giusti, perché la nuova teologia sa il valore della spazzatura corretta. Una condanna dell’aborto potrebbe salvare le donne da una scelta folle, che le condannerà a una tristezza inconscia e sottile, che non sparisce, fino a quando non c’è una presa di coscienza, un’assunzione di responsabilità totale ma potrebbe imbarazzare qualcuno, la nuova misericordia2.0 lo vieta.
RispondiElimina....segue
RispondiEliminaTra le più incredibili uscite della nuova chiesa, c’è l’onorificenza sacerdotale, Sacerdote di San Giovanni, con cui è stato insignito Macron nel giugno 2018, esattamente due giorni dopo la festa per trans organizzata all’Eliseo, una festa dove il nostro ha abbondantemente toccato terga altrui, badando a essere fotografato mentre lo faceva, e aveva vomitato disprezzo sull’Italia e sul suo governo che si era dichiarato perplesso davanti all’ingresso dei maschioni (imperdonabile). Vista la posizione di Macron sacerdote di San Giovanni, magari la buona Chiesa 2.0 poteva prendere il telefono in mano (la nuova chiesa 2.0 telefona a tutti) e chiedere la vita di Lambert, ma magari Macron si adombrava. E la misericordia?
La misericordia ha lasciato che Vincet Lambert morisse in maniera atroce. Quello che resta è il pigolio di Monsignor Paglia, che nel suo commento non nomina nemmeno Dio, e parla di amore che vince la morte. Bella frase. Magari vuole anche dire qualcosa. Carina e non impegna: quelli che lo hanno fatto morire di sete possono restare sereni. Degna di un cioccolatino, quei cioccolatini dolciastri che stanno sommergendo questa Europa che a Reims ha perso la sua decenza. (Silvana De Mari)
“Vincent Lambert è stato ucciso perchè serviva da esempio”, scrive su Le Monde lo scrittore Michel Houellebecq, un grande romanziere laico ma col senso del tragico e con una visione ormai rarissima dell’Occidente in un mondo della cultura dominato dai puritani e dai petalosi. Le Brigate Rosse dicevano: “Colpirne uno per educarne cento”. Siamo di nuovo lì. Atterrire la societá e plasmare le coscienze, serrare i ranghi e ammutolire il dissenso. Così si costruisce una dittatura. Écrasez l'Infâme! Ma ora gli infami sono tutti coloro, laici e cattolici, che non si omologano, che non si adeguano, che non ci stanno.
RispondiEliminaGiulio Meotti
Prendete un vecchio cane, che non cammina, che dovete aiutare per mangiare, abbandonato dai suoi simili come una carogna, toglietegli acqua e cibo, fino a farlo morire. Vi denuncerebbero. Ecco, tutto quello che non avremmo mai fatto a quel povero cane lo abbiamo appena fatto a Vincent Lambert. Lo abbiamo fatto davvero. Chiamandolo pure "progresso". E ora che è finita posso dirlo: la Chiesa cattolica, in teoria l’ultima istituzione occidentale a difesa della vita umana anche contro tutti i dubbi e le paure degli uomini, su questo povero cane che diventa uomo, per dirla con Mikhail Bulgakov, ha fatto un po’ pena.
RispondiEliminaGiulio Meotti
“L'inarrestabile progressismo di questo sistema mi fa pensare a un tè a bordo del Titanic” scrive il filosofo Alain Finkielkraut, sempre unico. “Quale sarà il volto della Francia in cinquant'anni?”. Il volto della Gorgone. Quello che hanno fatto a Vincent Lambert, la civiltá che accetta di andare giù. Meglio non guardare. Per questo anche noi abbiamo l’orchestrina del Titanic che suona fox-trot. È tutta questa falsa allegria, questo rumoroso e rassicurante compiacimento, con cui la società dello spettacolo h24 vi bombarda il cervello. Serve a distrarvi dall’iceberg, la verità.
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