« Nel Corano ritroviamo questo primo uso del verbo âmana nel senso di “fidarsi gli uni degli altri”. Vi si dice infatti che il profeta «si fida dei muʼminûn », mentre non «si fiderà per niente» di quanti si tirano indietro e trovano delle scuse per non impegnare i loro beni e le loro persone nella lotta sulla strada di Allah (IX, 41, 44, 73 et 81).
Gli affidati «sono una umma unica, ad esclusione degli altri uomini», dice l’incipit della Carta. Nel grande dizionario classico Lisân al-ʽarab, umma questa parola significa prima di tutto gruppo, o raggruppamento umano in senso neutro. Qui, essa non designa un raggruppamento etnico o tribale, ma nel contesto dell’Arabia di allora indica la federazione dei Qurayshiti della Mecca, giunti a Medina con il profeta, e i vari clan e tribù della zona di Medina. Questa confederazione è di natura politica, unita dall’adesione al profeta di Allah. Essa si caratterizza per il fatto di essere esclusiva. La finalità di questa organizzazione è di garantire l’efficacia del comune sforzo guerriero. Ciò è espresso fin dall’inizio della Carta con la parola jihâd, che verrà più tardi precisata con l’espressione “il combattimento sulla strada di Allah”.
Una stretta regolamentazione e una casistica minuziosa stabiliscono che un affidato possa evitare una sanzione, anche se è colpevole, se la vittima è estranea al gruppo. Questa solidarietà nasce prima di tutto dallo spirito di sopravvivenza del gruppo – dirà lo storico Muhammad Talbi, per giustificare le violenze degli inizi della storia dell’Islam, – «perché si trattava della difesa e della sopravvivenza della umma primitiva». Non per caso quando il Corano dice: «i credenti sono dei fratelli» (XLIX, 10) utilizza la particella grammaticale innamâ che contiene un significato esclusivo, ma anche un effetto amplificante che dinamizza la frase nominale. Essa è da mettere in relazione con la particella illâ, propria del credo monoteista «nessuna divinità eccetto Allah», che carica la frase nominale, qui negativa, di un esclusivismo ferreo. In questi due esempi abbiamo ben più che delle questioni tecniche, abbiamo delle vere e proprie strategie stilistiche che mirano ad un solo effetto: la valorizzazione dell’aspetto assoluto con la relativa ricaduta nella mente dei credenti. Del resto, il commentatore al-Râzî afferma che la particella innamâ comporta restrizione: «nessuna fraternità se non tra Musulmani». Egli spiega la sua interpretazione basandosi sulle prescrizioni legali che negano una qualunque fraternità tra un Musulmano e un infedele, il quale non può in nessun caso ereditare da un Musulmano.
Allah ricorda a più riprese ai Musulmani che essi sono i soli credenti nel Corano: «voi siete la comunità migliore che sia mai stata creata per gli uomini; voi ordinate di fare il bene e vietate di fare il male, voi credete in Allah» (III, 110). A partire da qui, l’islam ha considerato la superiorità della comunità dei credenti come il primo legame tra di loro: essi hanno come segno distintivo la capacità di distinguere tra fede e infedeltà, bene e male.
Dall’invincibile affermazione dell’unicità di Allah discende il senso vivo del Musulmano per l’unità con i suoi fratelli nella medesima fede. Essi sono inviati da Allah per difendere i suoi diritti sulla terra. Sono dei servitori eletti e incaricati dell’esecuzione di un piano divino che coincide con le prescrizioni sociopolitiche scese sul suo profeta a beneficio dell’umanità e per il trionfo dell’islam su tutte le religioni (IX, 33).
Questi brevi richiami alle fonti dell’Islam a Medina permettono di comprendere la nozione di “terra dell’islam” (dâr al-islâm) nei suoi rapporti con gli infedeli. L’espressione designa l’insieme delle terre dove viene osservata la legge islamica ed è la rappresentazione concreta dell’organizzazione politica dell’Islam. Accanto alla terra dell’islam c’è “la terra della guerra” (dâr al-harb), chiamata anche “terra dell’infedeltà » (dâr al-kufr). Conquistarla è un «dovere collettivo» per installarvi la umma che difende i diritti di Allah.
Una simile divisione del mondo fa sì che un aggiornamento sia tecnicamente difficile perché il Diritto islamico classico è strutturato secondo uno schema preciso proprio di tutte le società islamiche: 1. uomini e donne; 2. liberi e schiavi; 3. Musulmani e non musulmani. Non hanno tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri. La comunità dei credenti è privilegiata a motivo della sua origine sacralizzata nel Corano. Uno Stato islamico va inteso di trascendenza divina, coranica e chariatica. Le sue terre sono le terre di Allah, del Corano e della legge di Allah. Questa sottomissione ad una trascendenza si trova nella disposizione, per costituzione, che l’islam “è la religione dello Stato”, e non solamente “religione di Stato”. Lo Stato fa professione di islam. In uno Stato islamico l’adesione alla comunità non pone direttamente la questione di una vita nuova, nel senso del rinnovamento individuale tramite la grazia (quella dell’uomo nuovo di San Paolo), perché l’islam è la religione di una collettività. Essa è essenzialmente uno stato, uno statuto giuridico (hukm), direttamente voluto e decretato da Allah. Gli individui che vi si sottraggono sono braccati, perseguitati, e perfino messi a morte dall’islam ufficiale tradizionale ».
(Marie-Thèrese Urvoy - Fonte)
Nella serata del giorno delle polemiche più aspre al governo, polemiche forse irreversibili, nel momento in cui si respirava – e si continua a respirare – aria pregna di crisi di governo, era filtrata l’indiscrezione: il giorno successivo, ovvero oggi, venerdì 19 luglio, Matteo Salvini salirà al Quirinale. Da Sergio Mattarella per comunicargli l’intenzione di aprire la crisi di governo e la volontà di tornare al voto, si supponeva. Ma a stretto giro, il ministro dell’Interno, a margine di un comizio, ha smentito l’ascesa al Quirinale, che veniva data per certa.
RispondiEliminaCome mai il passo indietro? Una pesantissima interpretazione arriva da Repubblica, secondo cui più che una rinuncia, quello del vicepremier del Carroccio è stato un rifiuto, un vero e proprio strappo. Il punto è che Salvini sostiene che il colloquio gli era stato chiesto da Mattarella, insomma non sarebbe stato chiesto da lui. E che mano mano si era trasformato in un faccia a faccia per innescare quella crisi di governo che però, Salvini, non si vuole intestare. Dunque, un appuntamento creato ad arte, magari proprio da Mattarella, per far crescere gli attriti.
“E allora non ci vado, non sono io a voler far cadere il governo. Almeno non ora”, ha ragionato con i suoi fedelissimi. Ricostruzione che, ovviamente, fonti del Quirinale hanno fatto sapere di non condividere. Fatto scontato, quest’ultimo. Resta un dato, importante e pesantissimo: Salvini sospetta di Mattarella, ritiene che si stia muovendo per accelerare la crisi. Un ulteriore dissidio in un momento politico difficilissimo.
https://ith24.altervista.org/salvini-era-atteso-al-colle-allultimo-rifiuta-lincontro-laccusa-a-mattarella-sulla-crisi-strappo-irreversibile/
Ma a volte la umma non è così compatta.
RispondiEliminahttps://www.tempi.it/la-cina-perseguita-i-musulmani-i-paesi-islamici-si-complimentano/
RispondiEliminaCome vagliare queste notizie?
Si tratta però di una interpretazione di Repubblica, che avrebbe avuto
le confidenze di qualcuno dei "fedelissimi" di Salvini.
Ma i "fedelissimi" di Salvini dialogano forse con Repubblica?
O con gli altri quotidiani che, quasi ogni giorno, ci illuminano
su ciò che avrebbero veramente detto, ai loro rispettivi "fedelissimi",
i più importanti uomini politici? Quanto chiaccherano questi "fedelissimi"!
Se si fa attenzione, non limitandosi alla testata degli articoli,
spesso ciò che sembra esser stato detto dai vari Salvini, Conte, etc
in modo diretto, risulta invece da ciò che non meglio precisati
"fedelissimi" avrebbero detto ad un giornalista del giornale che
riporta le loro opinioni.
(Ci vorrebbe certamente una legge che obbligasse i giornalisti
ad indicare sempre per nome e cognome la fonte delle loro informazioni.
Ma difficilmente l'avremo. Negli USA c'era ma la abolirono all'inizio
degli anni 60, mi pare).
O.
Non è andato semplicemente perché sa già quello che risponderebbe Mattarella, elezioni in autunno? Non ci sono i tempi, soluzione rimpasto? Si avrebbe Conte premier e M5s+ PD e Lega all'opposizione, non servirebbe a nessuno, bisogna far decantare, troncare, sopire, prima di avere le spalle coperte e okkio al fuoco amico, micidiale più di quello nemico, è stato forse un errore fatale non votare per Tielemans compatti, invece hanno votato a ca.....pocchia e voilà M.me VDL, molto peggio di mister whisky Juncker, il che è tutto dire.......io cmnq non mi fido per niente di Putin, grande Statista, per carità, vista la pletora di mezze calzette dei vari capi di governo UE, ma è pur sempre ex KGB, i metodi sono gli stessi................. ultimissima poi non scoccio più, Parolin in tour qui in ER, per i soliti discorsi di pastorale dell'accoglienza ecc.ecc. adesso si abbassano anche a fare il giro delle parrocchie, prima almeno andavano al Meeting.....Lupus et Agnus.
RispondiEliminaHo letto le prime pagine della biografia di Putin scritta da Gennaro Sangiuliano. La vocazione di Putin per il Kgb fu una vocazione precoce
EliminaQuanto avrà influito su questa decisione l'aver perso un fratello mai conosciuto durante l assedio di Leningrado da parte dei nazisti?
http://www.imolaoggi.it/2019/07/15/moschea-musulmani-protestano-a-pisa-amministrazione-islamofoba/
RispondiEliminaFedeli a una ideologia che predica la sottomissione e la morte dei non musulmani, si permettono di gridare sull'islamofobia. Basterebbero pochi cristiani o atei, col Corano aperto, a zittirli. Ma l'ignoranza e l'odio delle proprie radici è tale che Bergoglio, preti, credenti e atei li sostengono.
Agostino Nobile
Sondaggi, Lega boom: nessun effetto Russiagate. Lieve calo di Pd e M5s
RispondiEliminaSommando i numeri di Carroccio, Forza Italia e Fratelli d'Italia il Centrodestra avrebbe la maggioranza
Bergoglio è un disco rotto in fatto d' immigrazione, ma sta facendo presa.
RispondiEliminahttps://www.chiesadimilano.it/news/chiesa-diocesi/clarisse-e-carmelitane-scrivono-a-mattarella-e-conte-tutelare-la-vita-dei-migranti-280005.html
Ma quale presa! Vogliono solo i trecento euro giornalieri che lo stato da' a chi ospita un migrante! E a Bibbiano, non c'erano a mezzo anche delle suore, che ottenevano fior di sussidi dai comuni della Val d'Enza per alloggiare quei poveri piccoli infelici strappati alle famiglie?!
Elimina
RispondiEliminaOttimo articolo sull'islam.
Fa capire bene certi meccanismi mentali islamici.
Il "dovere collettivo" di conquistare la "terra della
guerra" che è l'Europa, lo stanno esercitando tutti
quelli che in massa ci stanno invadendo con i barconi
e attraverso i Balcani.
Una guerra che al momento sta andando bene per loro,
senza dover sparare un sol colpo di fucile.
Z.
La von der Leyen ha ringraziato con un SMS il ministro della Difesa Trenta per essere stata decisiva nella sua elezione a presidente della Commissione UE. Salvini chiederà a Di Maio la testa della Trenta su un piatto d'argento. Di Maio gliela darà?
RispondiEliminahttps://t.co/WBGP3wDQwG
Cesare Sacchetti
Bisogna girare il post a JMB e compagni.
RispondiEliminaaccade a BARI: la basilica di San Nicola okkupata dai migranti, col consenso del vescovo !
RispondiEliminahttp://lanuovabq.it/it/se-la-basilica-e-okkupata-con-il-consenso-del-vescovo
Vi hanno fatto vedere per giorni “Josefa che non aveva lo smalto”. Vi hanno detto di prostrarvi, fino al ridicolo, di fronte a una ragazzina, Greta. Hanno elevato Carola a simbolo della vostra Europa. Oggi, sui nostri media, non una parola, non una, su Suzan, insegnante, cristiana, armena, rimasta nel villaggio siriano soltanto per le sue allieve, rapita, stuprata in gruppo per nove ore, torturata, infine lapidata dalle belve islamiste. Non credete mai a questo falso umanitarismo dove non c’è compassione nè veritá, ma è soltanto una corda con cui l’Occidente si impicca. Ci ha impedito di vedere e parlare e aiutare le vere vittime con cui dovevamo solidarizzare, i nostri morti, innocenti uccisi dai malvagi, non icone della società dello spettacolo ma martiri.
RispondiEliminaGiulio Meotti
+++ A proposito di stampa libera, con la schiena dritta, vorremmo sapere da Voi, cari Lettori, quanti articoli di giornaloni (Corriere, Repubblica, Stampa, ecc) avete letto sulla fiaccolata di domani sera a Bibbiano. Sono ben accette segnalazioni. +++
RispondiEliminaAnonimo delle 16,33 ma le sembra possibile pensare ad un Governo Lega, FdI e Forza Italia che ha dato prova di sé, a Bruxelles a) stando nel Gruppo dei Popolari b) votando la von der Leyer ? Un conto sono le elezioni di Comuni o Regioni,ed un conto quelle Nazionali. Un Governo con FI, che ci sia o no l' on. Berlusconi, sarebbe un'altra fonte di dissidi interni sul rapporto con l' Unione Europea, senza parlare dei rapporti internazionali. Francamente non capisco cosa stia almanaccando Salvini, spero che lo sappia lui, con tutti questi tira e molla ...
RispondiEliminaL’allarme: in Italia rischiamo una pericolosa radicalizzazione islamica
RispondiEliminaA parlare di pericolo per il nostro paese è la Dia, Direzione investigativa antimafia.
Italia a rischio radicalizzazione islamica. E’ questo l’allarme lanciato nelle scorse dalla Dia, la Direzione Investigativa Antimafia. Nell’ultima relazione pubblicata, emerge come il nostro paese stia correndo un pericolo sempre più minaccioso. Una dinamica fortemente legata ai flussi migratori e all’avanzare della mafia nigeriana.
....
https://vocecontrocorrente.it/lallarme-in-italia-rischiamo-una-pericolosa-radicalizzazione-islamica/
Valeria Fusetti,
RispondiEliminaquesta pare sia la situazione:
Matteo Salvini, Paolo Becchi e il "piano-schiaccianoci" contro la Lega: se fa la prima mossa, la spazzano via
https://nostreradici.blogspot.com/2019/07/matteo-salvini-paolo-becchi-e-il-piano.html
http://www.asianews.it/notizie-it/Punjab,-da-30-anni-i-terreni-dei-cristiani-sono-in-mano-alla-mafia-musulmana-47560.html
RispondiElimina
RispondiEliminaLa Lega deve stare bene attenta, non deve fare ai nemici dell'Italia il favore di far cadere il governo.
Se apre la crisi di governo, ne approfitterebbero subito per fare un governo
5S + postcomunisti e quant'altri (di Berlusconi non ci si può fidare).
O un governo "tecnico" che troverebbe anche una maggioranza rappezzata.
La Lega deve restare al governo, incassare qualche sconfitta e tener duro.
Intanto è passato il decreto (Meloni) che combatte gli sbarchi bloccando
le navi per via amministrativa. Non sarà facile farlo applicare ma al
momento è l'unica arma efficace che abbiamo. La ministro della difesa
oltre a elogiare l'avanzata delle "diversità"nelle FFAA (cosa certo
essenziale per esse!) si preoccupa di istituire adeguata rappresentanza
sindacale all'internod elle stesse. Ma la "difesa", in senso proprio?
La Lega dovrebbe imparare finalmente a stare al mondo. Vedi il pasticcio
del c.d. "trappolone" moscovita. Due riflessioni: --se davvero è scattato in piena
Mosca il "trappolone" sotto il naso dei russi, quale il ruolo degli stessi russi?
Oppure: quale la loro efficienza di intelligence?
--Perché un ente "Lombardia-Russia"? La mania delle regioni nostre di comportarsi
da Stati sovrani, mandando all'estero rappresentanti che non sono evidentemente
all'altezza. All'estero, esponenti regionali dovrebbero sempre muoversi inquadrati
nelle strutture consolari nazionali. Anche per evitare pasticci, come quello di
cui parlano le cronache.
--E qui si torna al discorso sulle autonomie. Ha ragione Conte: i c.d. "governatori" non possono avere tutto quello che chiedono. Se li si accontenta, lo Stato unitario viene praticamente svuotato di competenze! Ma quali esattamente le richieste? Ne esiste un
elenco? Si è letto che le regioni vorrebbero anche gestire le Ferrovie dello Stato in modo
indipendente per la parte appunto della loro regione. Follia pura, che porterebbe al collasso delle FS, non c'è dubbio. La pretesa di nominare gli insegnanti su base solo regionale è un altro colpo di piccone all'istruzione in Italia. In Veneto arriveremmo all'insegnamento in dialetto e amenità del genere.
Insomma, Salvini si deve convincere che le richieste di "autonomia" vanno moderate, se davvero vuole mantenere lo Stato centralizzato, indispensabile per frenare l'invasione clandestina. O vogliamo pensare di combatterla su base regionale?
Z.
RispondiEliminaUn freno alle sganghrate richieste di autonomia regionale
Bene, sembra che ferrovie, porti, aeroporti, autostrade siano state sottrratte
alle pretese delle regioni, che pure avrebbero ora la possibilità di inserirsi
in modo parziale nella loro gestione (dei porti e aeroporti).
Hanno poi ottenuto spazi che sembrano abbastanza ampi nella sanità e
nei beni culturali o cose simili.
Questo continuo assalto delle regioni (dei presidenti regionali dal titolo
giornalistico di "governatori") non ce lo leveremo mai di torno, sarà un
tormento che ci accompagnerà senza fine. E' una delle conseguenze delle
mancate riforme costituzionali, anzi della cattiva riforma costituzionale
imposta a suo tempo da Umberto Bossi con ricatti politici di ogni tipo, la
famosa riforma del titolo V della Cost., che appunto ampliava l'autonomia
delle regioni.
Uno come Zaia, pasionario dell'autonomia semiindipendenza del Veneto, come se
fossimo ai tempi della gloriosa Repubblica d'antan [sic], invece che dedicarsi
a togliere poteri allo Stato il più possibile, farebbe bene a pensare a ripopolare
il Veneto, regione tra le più colpite dagli aborti, dalla rivoluzione sessuale,
dalla ginecocrazia dilagante. Ci sono le leggi "regionali". Le ha fatte, leggi
"regionali" per favorire la famiglia secondo natura? E per combattere la pornografia
non può far niente? Allora che "governatore" è? Da rotocalco?
Z.
[I giornali continuano a parlare, apposta, di possibilità di crisi. Sarebbe una sventura.
Speriamo che la Lega conservi il sangue freddo. La politica dovrebbe essere fatta sempre con la testa che controlla le pulsioni del temperamento. Qualcuno regali a Salvini le opere di Machiavelli e Guicciardini, almeno Il Principe e i Discorsi del primo, i Ricordi del secondo. Le riflessioni di Machiavelli sul fatto che non bisogna offendere in politica, soprattutto uno più potente di te. La vicenda della Karola è finita nel peggiore dei modi, per l'Italia, lo si temeva. Ma che bisogno aveva Salvini di chiamare quest'ultima "zecca"? Non è da statista. Uno statista, in casi come questi, incassa senza scomporsi, cercando poi di restituire con gli interessi, sul piano dei fatti non della guerra verbale].
Giorgia Meloni: «Non credo che Salvini abbia paura del voto ma del non voto. Siccome la certezza di andare alle urne non c’è e la decisione non dipende da lui, teme che ci possano essere delle alternative. Comprendo la sua prudenza ma penso che occorra andare subito a votare. In caso di elezioni, avremo una maggioranza eletta dagli italiani, compatta e schiacciante. Gli scenari alternativi al voto sono tutti preoccupanti e sono tre: il primo è che resti questo governo che non può dare risposte ai problemi. Il secondo è un governo Pd-m5s e il terzo addirittura un governo tecnico sostenuto da una sorta di patto del nazareno allargato ai grillini. La versione italiana dell'alleanza che ha votato la Van Der Leyen. Quello schema è quanto di più lontano possa esserci dalla volontà popolare degli italiani».
RispondiElimina
RispondiEliminaGiuste riflessione di Meloni. Ma proprio perché l'indizione delle elezioni spetta
al Presidente della repubblica, e non al premier (come nel sistema inglese),
e il presidente, come in passato, in caso di crisi di governo può far operare
un rimpasto, per così dire, invece di far votare, Salvini non può provocare lui
una crisi di governo per andare a votare subito.
Gli avversari sanno benissimo che la Lega potrebbe adesso vincere le elezioni e
quindi faranno di tutto per impedire le elezioni anticipate, grazie anche alla
acquiescenza del Quirinale. Quando Meloni dice che bisogna andare a votare subito
dice ciò che si dovrebbe fare, razionalmente. Ma l'andare a votare è nelle mani
di Mattarella, cioè del fronte ostile a Salvini. Questo è il punto. Salvini può
volere o non volere, ma chi decide è il Quirinale.
Perciò, realisticamente, adesso bisogna tener duro. Sarà sempre più difficile perché il lavoro ai fianchi della Lega (vedi bufala moscovita) sicuramente continuerà. Del resto,
alla peggio, ce l'ha la Lega una piazza da mobilitare, nel caso le cose precipitassero?
Secondo me, non ce l'ha. Potrebbe averla, ma devono succedere altre cose, ossia la situazione deve incancrenirsi ulteriormente. Tener duro, realisticamente, significa anche modificare certe richieste, come nel caso delle autonomie. Si deve invece premere sui Grillini per lo sblocco dei lavori pubblici, mobilitando anche la piazza (in modo pacifico, ovvio) però massiccio.
Z.
“Io non vado a rizzare tende alla Mecca. Io non vado a cantar Paternostri e Avemarie dinanzi alla tomba di Maometto. Io non vado a fare pipì sui marmi delle loro moschee, non vado a fare la cacca ai piedi dei loro minareti. Quando mi trovo nei loro paesi (cosa dalla quale non traggo mai diletto) non dimentico mai d’ essere un’ ospite e una straniera. Sto attenta a non offenderli con abiti o gesti o comportamenti che per noi sono normali e per loro inammissibili. Li tratto con doveroso rispetto, doverosa cortesia, mi scuso se per sbadatezza o ignoranza infrango qualche loro regola o superstizione. (…) noi italiani non siamo nelle condizioni degli americani: mosaico di gruppi etnici e religiosi, guazzabuglio di mille culture, nel medesimo tempo aperti ad ogni invasione e capaci di respingerla. Sto dicendoti che, proprio perché è definita da molti secoli e molto precisa, la nostra identità culturale non può sopportare un’ ondata migratoria composta da persone che in un modo o nell’ altro vogliono cambiare il nostro sistema di vita. I nostri valori. Sto dicendoti che da noi non c’ è posto per i muezzin, per i minareti, per i falsi astemi, per il loro fottuto Medioevo, per il loro fottuto chador. E se ci fosse, non glielo darei. Perché equivarrebbe a buttar via Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Michelangelo, Raffaello, il Rinascimento, il Risorgimento, la libertà che ci siamo bene o male conquistati, la nostra Patria. Significherebbe regalargli l’ Italia. E io l’ Italia non gliela regalo.”
RispondiEliminada “La rabbia e l’orgoglio” di Oriana Fallaci
I carabinieri lo arrestano, il Ministro ne decreta l’espulsione e la magistratura italiana insieme
RispondiEliminaalla corte europea si oppongono e lo fanno restare in Italia.
Vi sembra un Paese normale questo?!?
https://www.sostenitori.info/nigeriano-espulso-salvini/330246
Ornella Mariani: questa coraggiosa donna è da ascoltare!
RispondiEliminahttps://www.youtube.com/watch?v=jwzGCCCltDA&feature=youtu.be
SUCEDI A MOFALCON
RispondiEliminaFIO E PAPA' NO BISIACHI
Un giovane ragazzo musulmano chiede a suo padre "cosa hai sulla testa padre?"
Il padre risponde: "Figlio mio, è una "chechia " Nel deserto protegge le nostre teste dal calore intenso del sole".
"E cos'è la lunga tunica che stai indossando?" Chiese il ragazzo.
"Oh, figlio mio!" Esclamò il padre "È molto semplice. Questo è un 'djbellah'. Come ti ho detto, il deserto non è solo molto caldo, ma la sabbia soffia sempre. La mia djbellah mi protegge tutto il corpo. "
Il figlio allora chiese: "Ma padre, che mi dici delle brutte scarpe che hai ai piedi?"
"Queste sono 'babbucce', figlio mio," rispose il padre, devi capire che anche se le sabbie del deserto sono molto belle, sono anche estremamente calde, queste babbucce ci impediscono di bruciarci i piedi ".
Il figlio chiede "cos'è quella tenda nera che mamma e sorella indossano?"
Padre: "Si chiama burkha, aiuta a proteggere il corpo dalla sabbia del deserto durante una tempesta di sabbia".
"Allora dimmi," aggiunse il ragazzo.
"Sì, figlio mio ..."
"Perché viviamo a Monfalcone e ancora indossiamo tutta questa merda?
Secondo voi questi sono pastori?
RispondiEliminahttps://voxnews.info/2019/06/22/vaticano-presto-gli-italiani-saranno-solo-un-ricordo/
Un progetto che non nascondono. Un progetto di sostituzione etnica attraverso l’immigrazione messo nero su bianco dalla Conferenza Episcopale italiana. Un piano che parla con disprezzo dell’italianità.
“In alcuni decenni i figli di immigrati supereranno il numero dei figli di autoctoni. Allo stato delle cose, ciò è previsto in molte zone d’Italia intorno al 2050. La cosiddetta “italianità” sarà solo un ricordo. Il paese è avviato a diventare multietnico e multiculturale in modo radicale.” (“Il cambiamento demografico”, Editori Laterza 2011, p.174, a cura del Comitato per il progetto culturale della Conferenza Episcopale Italiana).
L’obiettivo di quella che un tempo era la Chiesa italiana è destrutturare la società italiana.
..............
RispondiElimina"Bisiachi" tradotto dal dialetto locale in italiano,
che vorrebbe dire?
G.
Macron:"non si può lasciare ai migranti altra scelta che i bombardamenti in Libia." Una scelta l'avevano. Poi è arrivato Macron che dà ad Haftar i missili per bombardare la Libia. Se Macron cerca il responsabile dei morti in Libia, non deve fare altro che guardarsi allo specchio.
RispondiEliminaCesare Sacchetti
"Bisiaco" si riferisce alla popolazione (e al dialetto) di una manciata di comuni della provincia di Gorizia, tra cui Monfalcone. In questo caso direi che è un eufemismo per dire "non indigeni".
RispondiElimina