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domenica 13 ottobre 2019

Ti chiedo un miracolo John Henry Newman, santo del primato della coscienza

Che tu oggi sia proclamato santo della Chiesa Cattolica, mio dilettissimo John Henry Newman, è come un raggio di luce. Inatteso e bellissimo, come la mattinata romana che oggi fa da cornice a una canonizzazione che non avevi affatto messo in conto. Perché dicevi - a chi così già ti chiamava – di essere tutto fuorché un santo, ribadendo che “Ai santi io posso solo lucidare le scarpe.” E ti riferivi a quelle di Filippo Neri. Di “Pippo buono”. Il tuo, mio “Pippo buono”.
Quante cose, eminenza, amiamo assieme. Tu santo – ora non puoi più schermirti – e io fenomeno di piccolezza. Amavi la musica, il teatro, i tuoi ragazzi, per i quali adattavi Plauto e Terenzio; sognavi una scuola e un’università senza esami ma fatte – com’era alle origini – solo di lezioni e discussioni.
Amavi Agostino e proprio mentre la Chiesa ritornava a Tommaso. E non a caso. Non obbedivi all’autorità, come oggi fanno tanti tuoi colleghi cardinali, per paura o interesse. Le obbedivi solo se in essa – “in interiore homine” - vedevi riflessa quella verità che è innanzitutto nella coscienza. Non soggettiva, certo, ma illuminata da Dio. Ma coscienza comunque.
Godevi per questo della vera libertà del cristiano: del cattolico, anzi: non obbedire per vigliaccheria ma solo per intima convinzione. Sì, eri un uomo libero, eminenza. Ti facesti cattolico per via intellettuale. Per libero assentimento della tua coscienza.
Perché della Chiesa del tuo tempo pensavi molto, molto male. «Nessuno può avere un’opinione più sfavorevole della mia sul presente stato dei romano-cattolici», scrivevi poco prima della tua conversione.
Bene: aiutami, aiutaci – con la tua discreta, anglosassone intercessione – ad amare la Chiesa anche mentre il suo volto è nascosto da un velo oscuro. Fallo. Sarebbe il tuo miracolo più grande. (Biagio Buonomo)

11 commenti:

  1. Andrea Sandri:
    Come osserva in diretta Michael J. Matt, l'editore di The Remnant Newspaper, si ha quasi l'impressione che la presenza ecumenica di qualche High Churcher e del Principe Carlo abbia salvato la decenza alle canonizzazioni di oggi. Il che è tutto dire.

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  2. Il nuovo santo, il cardinal J. H. Newman, ci parla.

    “Indubbiamente ci sono azioni di papi alle quali nessuno amerebbe aver avuto parte“, non solo per motivi morali, ma persino dottrinali, al punto che la Santa Sede non è stata sempre “lo strumento più attivo dell’infallibilità: vedi il caso della crisi ariana“; “Fu forse Pietro infallibile, quando ad Antiochia Paolo gli si oppose a viso aperto? O fu infallibile san Vittore allorché separò dalla sua comunione le chiese dell’Asia, o Liberio quando, egualmente, scomunicò sant’Atanasio?…“.

    Secondo il primo “se il papa ordinasse qualcosa contro la Sacra Scrittura, gli articoli di fede, la verità dei sacramenti, i comandamenti della legge naturale o divina, egli non deve essere obbedito e non bisogna curarsi dei suoi ordini“;  per il secondo “per resistere e per difendere se stessi non è richiesta alcuna autorità… quindi come è lecito resistere al papa se assale una persona, è altrettanto lecito resistergli se assale le anime… e tanto più se tenta di distruggere la Chiesa. E’ lecito resistergli, affermo, col non fare quello che comanda e impedendo l’esecuzione dei suoi progetti” .

    Newman cita altresì gli Atti degli Apostoli: "Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini" e l'arcivescovo Kenrick: "Il suo potere [del papa] gli venne conferito per edificare non per distruggere. Se egli se ne serve per sete di dominio -quod absit!- difficilmente troverà popoli che gli siano obbedienti".

    Conclude Newman che come cattolico egli non deve "obbedienza assoluta"  al Papa.

    Cristo viene prima del papa: il Vangelo e la Chiesa non sono suoi!

    Qualcuno lo ricordi a Bergoglio!

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  3. ... del Principe Carlo...

    ecologista.

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  4. Beh, se pensava male allora della CC chissà oggi che farebbe, non si convertirebbe per nessuna ragione al mondo, niente fede, caos e scandali, scandali, e teste che volano manco all'epoca de La terreur, dopo Giani chi? Le bande mafiose si spartiscono i poteri in SRCC che non è ormai che solo romana, tutto il resto è sparito, come i conti in Lussemburgo Montecarlo e Cayman con puntatine immobiliari in London City.......chiesa povera o povera chiesa?

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  5. Al commentatore delle 13,25 chiedo un chiarimento: lei crede al dogma dell'infallibilità? O crede all'infallibilità di quanto cita? Io preciso che credo al primo perché è dogma e come cattolica sono obbligata a crederci salvo non esserlo.

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  6. Scrive il card. Newman:

    "Il liberalismo nella religione è la dottrina secondo cui non c'è verità positiva nella religione, ma che un credo è buono come un altro, e questo è l'insegnamento che si sta rafforzando sempre più quotidianamente. È in contrasto con il riconoscimento di qualsiasi religione come vera. Insegna che tutti devono essere tollerati, perché è tutta una questione di opinione. La religione rivelata non è una verità, ma un sentimento e un gusto; non è un fatto oggettivo, non miracoloso; ed è diritto di ogni individuo farle dire ciò che colpisce la sua fantasia".

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  7. Mario Proietti:
    QUANDO SI DICE "CHIEDERE AIUTO AI SANTI". LA REGOLA PER RESTARE SERENI QUANDO INTORNO TUTTO SEMBRA CROLLARE

    DALLA LETTERA AL DUCA DI NORFOLK DEL CARD. NEWMAN

    “Indubbiamente ci sono azioni di papi alle quali nessuno amerebbe aver avuto parte“, non solo per motivi morali, ma persino dottrinali, al punto che la Santa Sede non è stata sempre “lo strumento più attivo dell’infallibilità: vedi il caso della crisi ariana“; “Fu forse Pietro infallibile, quando ad Antiochia Paolo gli si oppose a viso aperto? O fu infallibile san Vittore allorché separò dalla sua comunione le chiese dell’Asia, o Liberio quando, egualmente, scomunicò sant’Atanasio?“ ... “se il papa ordinasse qualcosa contro la Sacra Scrittura, gli articoli di fede, la verità dei sacramenti, i comandamenti della legge naturale o divina, egli non deve essere obbedito e non bisogna curarsi dei suoi ordini“; “per resistere e per difendere se stessi non è richiesta alcuna autorità… quindi come è lecito resistere al papa se assale una persona, è altrettanto lecito resistergli se assale le anime… e tanto più se tenta di distruggere la Chiesa. E’ lecito resistergli, affermo, col non fare quello che comanda e impedendo l’esecuzione dei suoi progetti”. “Bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini”...“Il potere venne conferito al papa per edificare non per distruggere. Se egli se ne serve per sete di dominio -quod absit!- difficilmente troverà popoli che gli siano obbedienti”. "Non si deve “obbedienza assoluta” nè alla Regina nè al Papa. Cristo viene prima del papa: il Vangelo e la Chiesa non sono suoi!"

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  8. Lei crede all'infallibilità?

    Non confondiamo l'infallibilità con l'errore dell'infallibilismo, che consiste nel considerare infallibile il Papa in tutto ciò che dice e che fa, anche quando profferisce evidente eresie,
    come nel caso di Papa Francesco, quando ha detto che Lutero non si era sbagliato nella sua dottrina sulla giustificazione (se non si era sbagliato, allora si erano sbagliati per 500 anni i papi nel condannare formalmente quella dottrina, elementare no?).
    Caso mai andrebbe ricordato che questi errori di Bergoglio sono l'ulteriore e più grave conseguenza degli errori dei suoi predecessori: dichiarazione congiunta con i luterani; inculturazione con le altre religioni già iniziata da loro (GPII che si fa fare il segno di Shiva in fronte, in India - bacio del Corano etc); falsa dottrina di Abramo padre comune delle tre c.d. grandi religioni monoteistiche; riti celebrati in comune con eretici e scismatici e con acattolici, etc.

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  9. Anonimo15.27:
    Il Papa è infallibile quando parla ex cathedra e proclama verità di Fede sempre e ovunque credute.
    Quando parla di sport, giornali, politici, cinema, viaggi, ecc.ecc., è infallibile come chiunque altro. Cioè NO.

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  10. https://catholicherald.co.uk/magazine/newman-is-the-antidote-to-nietzsche/

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  11. “Newman ci aiuta a comprendere cosa significhi questo nella nostra vita quotidiana: ci dice che il nostro divino Maestro ha assegnato un compito specifico a ciascuno di noi, un ‘servizio ben definito’, affidato unicamente ad ogni singolo: ‘io ho la mia missione – scrisse – sono un anello in una catena, un vincolo di connessione fra persone. Egli non mi ha creato per niente. Farò il bene, compirò la sua opera; sarò un angelo di pace, un predicatore di verità proprio nel mio posto… se lo faccio obbedirò ai suoi comandamenti e lo servirò nella mia vocazione’ (Meditations and devotions, 301-2).”
    Benedetto XVI

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