Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 3 gennaio 2020

Venerdì 3 gennaio. La preghiera di Riparazione

Ricordiamo che oggi, venerdì, è il giorno dedicato alla Preghiera di Riparazione secondo le modalità [qui], complete delle Litanie del Sacro Cuore, che trovate qui. Oggi è il primo venerdì del mese, oltre che dell'anno,
Rimaniamo fedeli al nostro impegno nella preghiera di riparazione e continuiamo a pregare perché sia sventata l'introduzione della cosiddetta Messa ecumenica ora perfino amazzonica, che vanifica il Santo Sacrificio. Per non parlare dei cambiamenti di paradigma che usano il funambolismo linguistico per condurre verso rivoluzionari orizzonti inesplorati fuori dalla Via maestra. Si profilano all'orizzonte anche gli esiti inquietanti del Sinodo dell'Amazzonia [qui] mentre vanno moltiplicandosi ogni giorno profanazioni e blasfemie che ci spingono alla Riparazione,
Preghiamo per come viene contristato il Signore nella Sua Chiesa, nel nostro Paese e nell'Occidente già cristiano e nel degrado ingravescente che lo attanaglia specialmente in questo tempo, in cui vediamo prevalere le forze che promuovono un “nuovo umanesimo” senza Cristo, che dovrebbe rimpiazzare il “vecchio”, fondato sulle nostre radici cristiane.
Invochiamo Cristo Signore che ci ha ammonito che “senza di Lui non possiamo far nulla” (Gv 15, 5) e chiediamo l'intercessione della Vergine, Madre Sua e nostra, perché voglia stornare tutti i pericoli, i mali e le insidie in tutti gli ambiti del vivere civile e religioso dove Lui possa tornare a regnare. Preghiamo anche perché il Signore voglia presto darci Santi Pastori che possano guidare i fedeli in questa epoca di smarrimento, di confusione e di empietà e sostenga coloro che si espongono con parresìa.

Offerta della giornata al Sacro Cuore di Gesù
Cuore Divino di Gesù, io ti offro per mezzo del Cuore Immacolato di Maria, in unione al Sacrificio Eucaristico, le preghiere, le azioni, le gioie e le sofferenze di questo giorno in riparazione dei peccati e per la salvezza di tutti gli uomini, nella grazia dello Spirito Santo, a gloria del Divin Padre. Amen.
* * *
Riflessione settimanale
«Gesù stese la mano e lo toccò»
Sermone di san Giovanni della Croce

(Lib 3, 20, 2-3; SC 34, 342-344)

O vita divina, tu dai la morte solo per dare la vita, ferisci solo per guarire. Mi hai ferito per guarirmi, o mano divina! Hai ucciso in me ciò che mi teneva nella morte! Ero allora privo della vita di Dio, in cui ora, invece, mi trovo a vivere! 
Debbo questo favore alla liberalità della tua generosa grazia verso di me quando mi hai fatto sentire il tocco di Colui che è « irradiazione della tua gloria e impronta della tua sostanza » (Eb 1,3), cioè il tuo Figlio unigenito, nel quale, come tua Sapienza, tu tocchi « da un confine all’altro della terra con forza per la sua purezza » (Sap 8,1). 
O tocco delicato, o Verbo, Figlio di Dio, che con la delicatezza del tuo essere divino penetri sottilmente la sostanza della mia anima e, toccandola tutta con delicatezza, l’assorbi completamente in te e adoperi mezzi del tutto divini per colmarla di soavità « mai sentita in terra di Canaan né mai viste in Teman » (Bar 3,22)! 
O tocco delicato, divinamente delicato del Verbo, tanto più delicato in me in quanto tu facevi sobbalzare i monti e spaccavi le rocce sul monte Oreb con l’ombra del tuo potere e la forza che lo precedeva, ti facesti sentire dal profeta « nel soffio leggero del vento » (1Re 19,11-12)! 
O soffio leggero, che sei così fine e delicato, dimmi: come puoi toccare così sottilmente e delicatamente, o Verbo, Figlio di Dio, pur essendo così terribile e potente? 
O felice, mille volte felice, Signor mio, l’anima che tocchi così delicatamente e dolcemente… « Tu nascondi queste anime nel segreto del tuo volto, che è il tuo divin Figlio, lontano dagli intrighi degli uomini » (Sal 30,21).

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Cuore di Gesù, fornace ardente di Amore - fammi annegare nel Tuo Preziosissimo Sangue !
Amen

Anonimo ha detto...

3 gennaio, compleanno di John Ronald Reuel Tolkien (1892 - 1973), autore e subcreatore di mondi e lingue, cantore della Contea e della Terra di Mezzo, e che fu anche giovane scout, uno dei primi, nella sua adolescenza...

"...Gran parte del cibo consisteva in dolci estremamente sottili, di farina infornata, bruni all'esterno, ed all'interno d'un bianco cremoso. Gimli ne prese uno, guardandolo con aria sospettosa.
"Gallette", disse sottovoce, rompendo un angolino croccante e rosicchiandolo. La sua espressione cambiò tosto, ed egli divorò avidamente il resto del dolce.
"Basta, basta!", esclamarono gli Elfi ridendo; "quel che hai mangiato è sufficiente per un lungo giorno di marcia".
...
"... noi le chiamiamo lembas, o pan di via, e sono più nutrienti di qualsiasi cibo fatto dagli Uomini, e senza dubbio di gran lunga più gradevoli delle gallette"."
(La Compagnia dell'Anello, op. cit. p. 458)

"Al di là di questa…vita oscura…, io ti propongo l’unica grande cosa da amare sulla terra: il Santissimo Sacramento.…Qui tu troverai avventura, gloria, onore, fedeltà e la vera strada per tutto il tuo amore su questa terra, e più di questo: la morte. Per il divino paradosso che solo il presagio della morte, che fa terminare la vita e pretende da tutti la resa, può conservare e donare realtà ed eterna durata alle relazioni su questa terra che tu cerchi (amore, fedeltà, gioia), e che ogni uomo nel suo cuore desidera."
(da una lettera di Tolkien al figlio)

Anonimo ha detto...

IL PESO DEL MALE E DEL PECCATO

Tutti noi abbiamo bisogno di Redenzione. Più un'anima è Cristiana, più si sente responsabile dei peccati del suo prossimo; allora, uomo o donna che sia, cerca di assumerseli come se fossero suoi, al modo che Cristo, l'Innocente, si assunse i peccati di tutto il mondo.

Come la maggior prova di simpatia per chi piange sta nel piangere con lui, così il vero amore per il colpevole si dimostra espiando le sue colpe. Il fardello della rigenerazione del mondo è posto su colui che conosce Cristo e ode la Sua Voce nella Chiesa, e incorpora il Suo Corpo e il Suo Sangue nell'Eucarestia...

Di fronte al male vi sono tre specie di anime. Vi sono quelle che fanno il male negando che sia male e chiamandolo bene. Vi sono quelle che vedono il male negli altri e lusingano la propria "virtù" criticando chi pecca. E infine vi sono quelle che si addossano il peso del male e del peccato altrui, come se fosse proprio.

(Beato Fulton J. Sheen, da "La Pace dell'Anima")

Anonimo ha detto...

Di un fatto bisogna prendere atto che l'80% dei consacrati non aveva e non ha né conversione, né vocazione. Non possiamo nulla per loro se non pregare, ognuno si scelga il suo campo di preghiera e vi rimanga fedele. Personalmente avrei già moltissimi per cui pregare e molti mi sfuggono dalla mente e dal cuore, poi li riprendo, poi li dimentico, poi ancora li ricordo...Proprio oggi mi è tornata alla mente quel pensiero ascoltato in un lontano passato: se solo dodici esseri umani avessero pregato con tutto il loro cuore e con tutta la loro mente la seconda guerra mondiale non sarebbe deflagrata. Non so chi disse ciò, tuttavia sento e capisco che la verità è contenuta in questo pensiero. E' certo. Si era circa a metà del secolo scorso ed oggi capisco che la tiepidezza, la rilassatezza avevano già conquistato menti e cuori, così consapevoli della propria inconsistenza i popoli si armarono gli uni contro gli altri per cercare di essere forti. La guerra è sempre una sconfitta, una inutile strage. Quante guerre sono state combattute? Non so. So che oggi in tanti discorsi condivisibili ne manca sempre uno, quello più importante, quello Cristiano. Questo nessuno lo pronuncia, con fede, con forza, con cuore sincero. Nessuno. Il momento è grave. Al meglio si parla di idealità, di filosofi, di teorici, di piani, di principi, di diritti acquisiti e da ri/acquisire. Infine sono solo parole che lasciano di lì a poco vuoti. Come sempre di NSGC si fanno brevi cenni senza convincimento, con mestiere nel migliore dei casi. Buona e navigata retorica con le giuste citazioni e gli appropriati richiami culturali. A ben vedere il Cattolicesimo DOC, era ed è stato anche uno stile di vita molto semplice ed austero ad ogni gradino della scala sociale, dai contadini all'alta nobiltà. Semplicità ed austerità non erano mode, non erano ricercate, nascevano dalla fede creduta e praticata, in famiglia, nel lavoro, nella Chiesa. Tempo per fronzoli e ricercatezze non restava, tanto meno restava per chiacchiere e divertimenti tipici dei perdigiorno. Quando ritroveremo la nostra Fede nella Sua Verità e nella Sua Consequenzialità, la nostra vita diventerà ancora, naturalmente, semplice ed austera cadenzata dalla preghiera, che avrà lo spazio che le compete; dal lavoro, manuale, artistico, intellettuale che sia, laboratorio sempre del nostro affinarci e del sostentamento nostro, dei nostri cari e del prossimo; dalla cura dei nostri affetti religiosi e di quelli personali.
Forse proprio la semplice, spontanea austerità segnalerà che siamo tornati ad essere Cattolici.

In diretta - ore 21:00 ha detto...

Devozione del Primo Sabato del Mese al Cuore Immacolato di Maria

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