Ho letto il significativo intervento di Marco Begato su coronavirus e verità (qui), che mi dà lo spunto per alcune chiose sul tema della crisi della verità, oggi assolutamente manifesta anche, purtroppo, a livello ecclesiale.
Per ottenere tale perniciosa crisi è stato ampiamente sufficiente anteporre la libertà alla verità e, nel contempo, mescolare l’ambito religioso a quello scientifico. La frittata è stata globale. Quante volte mi è capitato di sentire la fatidica frase: “Io credo nella scienza!”. Ottimo esempio di cervello in grande confusione; Chesterton diceva che l’obiettivo raggiunto da San Tommaso, ma ampiamente dimenticato oggi, era notevolissimo:
“Sigieri di Brabante, seguendo alcuni Arabi aristotelici, avanzò la teoria che i più moderni lettori di giornali dichiarerebbero immediatamente identica alla teoria di san Tomaso. Fu quello che fece levare a san Tomaso la sua ultima e più solenne protesta. Egli aveva vinto la sua battaglia per allargare il campo della filosofia e della scienza; aveva ripulito il terreno per una generale intesa sulla fede e la ricerca; una intesa in genere osservata dai Cattolici, e certamente mai disertata senza provocare disastri. Era l'idea che lo scienziato dovrebbe proseguire nelle sue esplorazioni e nei suoi esperimenti liberamente, fino a quando non pretenda una infallibilità e una finalità che sono contrari agli stessi principi che professa. Mentre la Chiesa dovrebbe sviluppare e definire le cose soprannaturali fino a quando non pretenda il diritto di alterare il deposito della fede, il che è contrario agli stessi principi che professa. Dopo che egli ebbe detto questo, si levò Sigieri di Brabante e disse qualcosa di così orribilmente simile, e di così orribilmente dissimile che (come l' Anticristo), avrebbe potuto ingannare gli stessi eletti.Sigieri di Brabante disse: la Chiesa deve avere ragione teologicamente, ma può sbagliare scientificamente. Vi sono due verità; la verità del mondo soprannaturale e la verità del mondo naturale, la quale contraddice il mondo soprannaturale. Come naturalisti noi possiamo supporre che il Cristianesimo sia una follia; ma quando ci ricordiamo di essere cristiani, dobbiamo ammettere che il Cristianesimo è la verità, anche se è una follia. In altre parole, Sigieri di Brabante, spacca il cervello umano in due, come il colpo nella vecchia leggenda di battaglie; dichiara che un uomo ha due cervelli, con l'uno interamente crede, con l'altro può profondamente non credere. A molti parve tutt'al più una parodia del Tomismo. In realtà, era l'assassinio del Tomismo. Non erano due vie per giungere alla stessa verità; era una strada ingannatrice che pretendeva vi fossero due verità”. (Tratto da “San Tommaso” di G.K. Chesterton)
Risulta evidente proprio dalla “fede” dogmatica nella scienza e dalla ricerca teologica moderna che, a furia di analizzare “scientificamente” la fede, rinuncia ai dogmi, quanto l’analisi di San Tommaso, ripresa da GK Chesterton, sia veramente geniale.
Veniamo ad uno dei punti cruciali. Scrive Begato: “Alcune curiose dichiarazioni di scienziati hanno certamente pagato pegno alla politica, al punto che evidentemente i portavoce del Sistema hanno sfilato nei diversi salotti televisivi con sicumera proporzionale all’appoggio partitico, più che al riscontro scientifico delle loro tesi. Il che decisamente non mi stupisce, ma mi dà l’occasione di tornare su una questione abusata quanto fraintesa: il caso Galileo. Sostengo e reputo per noi opportunissima la tesi di Rodney Stark, secondo il quale il caso Galileo non fu un esempio di scontro tra religione e scienza, bensì tra politica e scienza”.
Certamente, esistono volumi e volumi, opinioni ed opinioni sul caso Galileo. Quella, secondo me, più convincente è quella espressa da Paul K Feyerbend (qui), uno dei massimi epistemologi del ‘900, che ha il notevole pregio di essere una descrizione ante litteram di quello che è successo con l’emergenza covid19 e prima ancora con truffa del riscaldamento globale antropico.
Ecco il notevole pensiero del Feyerbend in una conferenza tenutasi nel 1985 all’Accademia Pontificia in Cracovia. La citazione è lunga, ma decisiva:
Al tempo di Galileo una fonte importante per la discussione dei problemi umani era la Bibbia; essa conserva ancora oggi questa posizione. La Chiesa, nel suo ruolo di guardiana e interprete più avanzata della Bibbia, ne fece una condizione al contorno della realtà. Newton, che era anti-cattolico, prese ciononostante molto sul serio questa condizione al contorno, La ricerca, secondo Newton, deve usare due fonti: l'Opera di Dio, il magnificente Universo, e la Parola di Dio, cioè la Bibbia. Certi dettagli presenti nella Bibbia (come la storia del diluvio) vennero usati dagli scienziati a sostegno dei loro punti di vista fino al diciannovesimo secolo (catastrofismo).La Chiesa non solo usava la Bibbia come condizione al contorno della verità e della realtà, cercava anche di imporla mediante misure amministrative. Bellarmino è molto chiaro su questo punto:Dico che, come Lei sa, il concilio proibisce esporre le Scritture contro il comune consenso de' Santi Padri.È qui che il lettore moderno, e soprattutto l'epistemologo liberale che è familiare con alcuni desiderata astratti ma non ha mai visto la scienza da vicino, probabilmente allargherà le braccia disperato. A suo modo di vedere la conoscenza non ha nulla a che fare con l'amministrazione e il suo cuore tutto dalla parte del povero Galileo che dovette sopportare simili insensatezze. Ma non è affatto certo che un Galileo moderno avrebbe vita più facile.Supponiamo, ad esempio, che voglia controllare l'efficacia della medicina scientifica moderna usando gruppi di controllo formati da volontari trattati con metodi alternativi. Allora, in molti stati degli USA, riceverebbe una visita della polizia, proprio come Galileo.Supponiamo che desideri insegnare la teoria dell'evoluzione e quella della Genesi mettendole sullo stesso piano, come due spiegazioni alternative dell'origine degli esseri umani. In questo caso andrebbe incontro ad un’altra restrizione legale, cioè la separazione fra Stato e Chiesa che impone forti limiti legali e amministrativi sulla trasmissione delle tesi conoscitive. L'evoluzione deve essere insegnata come una realtà di fatto, o come qualcosa che ha a che fare coi fatti, mentre la Genesi può essere insegnata tutt'al più come una credenza. (Questo è l'inverso di Bellarmino, che attribuiva la determinazione dei fatti di base alla filosofia e alla teologia e concedeva alla scienza un ruolo tutt'al più strumentale, un'ulteriore conferma della tesi esposta sopra secondo cui "realtà" è un termine carico di valori e le questioni di realtà sono strettamente connesse ai problemi umani).Il nostro Galileo moderno scoprirà anche che le argomentazioni solo di rado sono sufficienti a fare accettare un'idea e a ottenere finanziamenti per essa. L'idea deve adattarsi all'ideologia dell'istituto che si suppone debba assorbirla e deve essere conforme al modo di condurre la ricerca all'interno di questo istituto. E non ci sono individui ai quali egli possa spiegare i suoi suggerimenti e che possa educare al suo modo di pensare, ci sono comitati anonimi, che sono spesso pieni di incompetenti che considerano la loro ignoranza come una misura delle cose. Come può una persona intelligente avere successo in circostanze simili? E molto difficile. Galileo cercò di combinare filosofia, astronomia, matematica e una varietà di materie la cui migliore classificazione è nell'ambito dell'ingegneria, in un nuovo singolo punto di vista che comportava anche un nuovo atteggiamento nei confronti delle Sacre Scritture. Gli venne detto di mantenersi nell'ambito della matematica. Un fisico o un chimico moderni che cercassero di riformare i sistemi di nutrizione e la medicina si troverebbero di fronte a restrizioni simili. Uno scienziato moderno che pubblica i suoi risultati su un quotidiano o concede interviste pubbliche prima di essersi sottoposto all'esame del comitato editoriale di una rivista professionale o di gruppi dotati di una autorità comparabile commette un peccato mortale, che lo trasforma per un lungo periodo in un reietto.Si deve ammettere che il controllo non è così, rigido come era ai tempi di Galileo, e non così universale; ma questo è il risultato di un atteggiamento meno rigido verso certi crimini (i ladri, ad esempio, non vengono più impiccati o mutilati) e non di un cambiamento di atteggiamento nei confronti della natura dei crimini stessi. Le restrizioni amministrative che pesano su uno scienziato moderno sono certamente confrontabili a quelle esistenti al tempo di Galileo. Ma mentre le vecchie restrizioni che emanavano dalla Chiesa si presentavano nella forma di regole esplicite, come le regole del Concilio di Trento, le restrizioni moderne sono spesso implicite, non completamente espresse in tutti ì dettagli. Ci sono molti suggerimenti e molte insinuazioni, ma non c'è un codice esplicito che possa essere consultato e, magari, criticato e migliorato. Ancora una volta la procedura della Chiesa era più diretta, più onesta e certamente più razionale.Adesso viene un punto molto importante: queste limitazioni dirette e razionali che venivano imposte alla ricerca non erano inamovibili. Questo è quello che Bellarmino dice con molta chiarezza nell'ultima parte della sua lettera:Dico che quando ci fusse vera demonstratione che il sole stia nel centro del mondo e la terra nel cielo, allhora bisogneria andar con molta consideratione in esplicare Le Scritture che paiono contrarie, e più tosto dire che non l'intendiamo, che dire che sia falso quello che si dimostra.La dottrina della Chiesa, dice qui Bellarmino, è una condizione al contorno per l'interpretazione dei risultati scientifici. Ma non è una condizione assoluta. La ricerca può cambiarla. Tuttavia, continua Bellarmino:Ma io non crederò che ci sia tal demonstratione, fin che non mi sia mostrata, ne è l'istesso dimostrare che supposto ch' il sole stia nel centro e la terra nel cielo, si salvino le apparenze, e dimostrare che in verità il sole stia nel centro e la terra nel cielo; perché la prima demonstratione credo che ci possa essere, ma della seconda ho grandissimo dubbio, et in caso di dubbio non si dee lasciare Le Scritture Sante, esposte de' Santi Padri.L'idea espressa nell'ultima frase è oggi accettata da tutti i presidi delle scuole superiori e persino da alcuni presidi universitari: mai introdurre una nuova base per l'istruzione finché non si è certi che sia almeno altrettanto buona di quella vecchia. È anche un'idea ragionevole. Ci consiglia di rendere l'istruzione di base indipendente dalle mode e dalle temporanee aberrazioni. L'istruzione non consiste solo di idee. Consiste di libri di testo, di abilità, di strumenti per le dimostrazioni, laboratori, film, diapositive, corsi per insegnanti, programmi per computer, problemi, esami, ecc. Se viene realizzata con giudizio può includere anche mode, aberrazioni e punti di vista alternativi e perciò illuminare il processo della ricerca scientifica; tuttavia, sarebbe molto poco saggio ristrutturarla da cima a fondo ogni volta che appare all'orizzonte un'idea nuova e fantasiosa. Per di più, non si saprebbe come procedere; esistono sempre molte mode, aberrazioni, "idee audaci", suggerimenti che sono in conflitto fra loro. La Chiesa tenne conto di questo. Esigeva forti argomenti prima di prendere in considerazione la possibilità di modificare una porzione importante della conoscenza.
E qui entriamo nel punto dolente sulla Chiesa chiamata ad essere “colonna e fondamento della verità”. Molto opportunamente Begato scrive: “L’impressione è che siamo stati chiamati ad allinearci al trend secolarizzato imperante, ovviamente adeguandoci sempre dopo e arrivando in ritardo. Se mi è concessa una facezia, pare che la profezia di Martini si sia inverata e aggiornata: la Chiesa non è più in ritardo di 200 anni, ma di un paio di giorni, tempo utile a capire la linea dettata dal mondo e adeguarvisi.
Questo – lo preciso – è ciò che un numero crescente di fedeli percepisce. Corrisponde all’intenzione dei Pastori? Se sì, abbiamo perso la strada della verità cattolica. Se no, abbiamo quantomeno indebolito la trasparenza comunicativa all’interno della Chiesa in Italia. Nell’uno e nell’altro caso, bisogna riconoscere una crisi nel discorso veritativo ecclesiale, la quale ovviamente non può che nuocere allo sviluppo della cultura secolare in senso veritativo”.
Interessante come il non credente Feyerbend noti già nel 1985 che “è un peccato la Chiesa di oggi, spaventata dal clamore universale sollevato dai lupi scientifici, preferisca ululare insieme a loro invece di educarli alle buone maniere”…
Ma la débâcle della Chiesa odierna è ben più grave ed è inerente al rapporto tra verità e libertà, che riguarda la confusa anteposizione della libertà alla verità. A mo’ di esempio è sufficiente l’involuzione ciellina (qui): “non c'è altro accesso alla verità che non passi attraverso la libertà” è una delle frasi più farlocche che mi sia mai capitato di leggere. Ancora una volta Chesterton è illuminante:
Il mondo moderno è pieno di antiche virtù cristiane che sembrano come folli: sono divenute folli perché sono scisse l'una dall'altra e vagano senza meta. Così alcuni scienziati coltivano la verità, ed è una verità senza misericordia; così alcuni umanitari coltivano la misericordia, e la loro misericordia (mi dispiace il dirlo) è nemica della verità. Blatchforf attacca il cristianesimo perché egli è fissato su una sola delle virtù cristiane: la virtù della carità puramente mistica e quasi irrazionale. Egli ha la strana idea di rendere più facile il perdono dei peccati dicendo che non esistono peccati da perdonare. Blatchford non è soltanto un cristiano primitivo; è il solo cristiano primitivo che avrebbe meritato di essere mangiato dai leoni; perché nel suo caso l'accusa pagana è pienamente giustificata: la sua pietà infatti significherebbe pura anarchia. Gilbert K. Chesterton da "Ortodossia"
La libertà che precede la verità porta necessariamente all’anarchia, anzi, peggio, all’indifferentismo. Insegna Papa Gregorio XVI nella Mirari vos (qui):
Veniamo ora ad un’altra sorgente trabocchevole dei mali, da cui piangiamo afflitta presentemente la Chiesa: vogliamo dire l’indifferentismo ossia quella perversa opinione che per fraudolenta opera degl’increduli si dilatò in ogni parte, e secondo la quale si possa in qualunque professione di Fede conseguire l’eterna salvezza dell’anima se i costumi si conformano alla norma del retto e dell’onesto. Ma a voi non sarà malagevole cosa allontanare dai popoli affidati alla vostra cura un errore così pestilenziale intorno ad una cosa chiara ed evidentissima, senza contrasto. Poiché è affermato dall’Apostolo (Ad Ephes., 4,5) che esiste “un solo Iddio, una sola Fede, un solo Battesimo”, temano coloro i quali sognano che veleggiando sotto bandiera di qualunque Religione possa egualmente approdarsi al porto dell’eterna felicità, e considerino che per testimonianza dello stesso Salvatore (Lc 11,23) “essi sono contro Cristo, perché non sono con Cristo”, e che sventuratamente disperdono solo perché con lui non raccolgono; quindi “senza dubbio periranno in eterno se non tengono la Fede cattolica, e questa non conservino intera ed inviolata” (Symbol. S. Athanasii).[…] Da questa corrottissima sorgente dell’indifferentismo scaturisce quell’assurda ed erronea sentenza, o piuttosto delirio, che si debba ammettere e garantire a ciascuno la libertà di coscienza: errore velenosissimo, a cui apre il sentiero quella piena e smodata libertà di opinione che va sempre aumentando a danno della Chiesa e dello Stato, non mancando chi osa vantare con impudenza sfrontata provenire da siffatta licenza qualche vantaggio alla Religione. «Ma qual morte peggiore può darsi all’anima della libertà dell’errore?» esclamava Sant’Agostino [Ep. 166]. Tolto infatti ogni freno che tenga nelle vie della verità gli uomini già diretti al precipizio per la natura inclinata al male, potremmo dire con verità essersi aperto il «pozzo d’abisso» (Ap 9,3), dal quale San Giovanni vide salire tal fumo che il sole ne rimase oscurato, uscendone locuste innumerabili a devastare la terra. Conseguentemente si determina il cambiamento degli spiriti, la depravazione della gioventù, il disprezzo nel popolo delle cose sacre e delle leggi più sante: in una parola, la peste della società più di ogni altra esiziale, mentre l’esperienza di tutti i secoli, fin dalla più remota antichità, dimostra luminosamente che città fiorentissime per opulenza, potere e gloria per questo solo disordine, cioè per una eccessiva libertà di opinioni, per la licenza delle conventicole, per la smania di novità andarono infelicemente in rovina.A questo fine è diretta quella pessima, né mai abbastanza esecrata ed aborrita «libertà della stampa» nel divulgare scritti di qualunque genere; libertà che taluni osano invocare e promuovere con tanto clamore. Inorridiamo, Venerabili Fratelli, nell’osservare quale stravaganza di dottrine ci opprime o, piuttosto, quale portentosa mostruosità di errori si spargono e disseminano per ogni dove con quella sterminata moltitudine di libri, di opuscoli e di scritti, piccoli certamente di mole, ma grandissimi per malizia, dai quali vediamo con le lacrime agli occhi uscire la maledizione ad inondare tutta la faccia della terra. Eppure (ahi, doloroso riflesso!) vi sono taluni che giungono alla sfrontatezza di asserire con insultante protervia che questo inondamento di errori è più che abbondantemente compensato da qualche opera che in mezzo a tanta tempesta di pravità si mette in luce per difesa della Religione e della verità. Nefanda cosa è certamente, e da ogni legge riprovata, compiere a bella posta un male certo e più grave, perché vi è lusinga di poterne trarre qualche bene. Ma potrà mai dirsi da chi sia sano di mente che si debba liberamente ed in pubblico spargere, vendere, trasportare, anzi tracannare ancora il veleno, perché esiste un certo rimedio, usando il quale avviene che qualcuno scampa alla morte?
La scelta del movimento pro-life è stata quella di costruire una propaganda che non attaccasse direttamente lo schieramento avversario e non si esprimesse dunque “contro”, ma che valorizzasse un “pro” e quindi desse sostegno a un valore condiviso e universale: la libertà di espressione. Valore pernicioso condiviso con i liberali certamente, ma universale proprio no! Una scelta gravissima che porta necessariamente al pendio scivoloso, come dimostrato dai prolife odierni, che sono diventati i paladini della mortifera legge 194 come bene evidenziato da Stefano Fontana (qui). Questa deriva è assolutamente ovvia e razionale dal momento che sposa in pieno i principi del liberalismo che, anteponendo la libertà personale alla verità, la rendono autonoma! Ma una società fondata su siffatta libertà porta necessariamente all’anarchia, che è l’obiettivo di ogni rivoluzione.
Pertanto, rifarsi ai «princìpi e valori di libertà iscritti nelle nobili origini di Forza Italia» (qui) per osteggiare il DDL Zan è certamente un’idea malsana, che prima o poi porterà i prolife a difendere la futura legge Zan come un paletto per fermare la frana che imperterrita continuerà ad avanzare.
Impossibile? No, assolutamente certo, come dimostra l’approccio prolife odierno alla 194. Approccio liberale, che nell’ambito della difesa della verità, è certamente perdente.
Andrea Mondinelli
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RispondiEliminaOT Chiedo a chi vuole di associarsi ad un'intenzione di preghiera un po'... come dire... audace. Insomma, perché si realizzi ci vorrebbero un po' di mezzi miracoli, ma non poniamo limiti alla Provvidenza.
RispondiEliminaIn questi giorni, girando un po' a casaccio nella Maremma Meridionale, mi sono imbattuto in un convento dalla storia gloriosa risalente al Medioevo, ormai abbandonato da trent'anni. In tempi recenti la sua diocesi in collaborazione con un'associazione di volontari locali ha fatto almeno restaurare la bella chiesa. Oggi vi si celebra Messa raramente, in circostanze particolari, ma è già qualcosa.
Ispirato dall'assenza di altare "posticcio" e dalla presenza in sacrestia, appesa ad un muro, delle parole che si pronunciano durante l'offertorio e la lavanda delle mani VO («Deus, qui humanae substantiae dignitatem mirabiliter condidisti...» ed i versetti del Salmo 25), ho pensato che sarebbe un ottimo posto per una futura congregazione tradizionale di frati... Che il Signore ce lo conceda.
Aderisco volentieri.
RispondiEliminaAuxilium christianorum, ora pro nobis!
Il mio direttore spirituale è un frate. Non fa più parte dell' Ordine poiché lo Spirito Santo gli ha aperto gli occhi, ed ha rifiutato di adeguarsi al disordine dello "spirito di Assisi". Probabilmente molti di noi ne conoscono altri. Preghiamo per loro, che il Signore, se è nella Sua volontà, gli abbia preparato una casa. Una casa dove le preghiere che salgono ogni giorno, come soave profumo,siano a gloria di Dio e di protezione per le anime dei Suoi figli e figlie, e di impetrazione per la conversione di quanti saranno chiamati alla conversione. Una casa in cui sia possibile consolidare il vaccino contro il vero virus che i falsi pastori hanno inoculato, in obbedienza all'oppositore, nella Chiesa.Signore, dai alla Tua Sposa pastori degni del Tuo nome perché è vero, e sicuro, che Christus vincit. Christus regnat. Christus imperat.
Elimina"Quello che Gesù ci indica: lievitare la società umana in modo da recare alle creature il dono di una elevazione spirituale e materiale insieme". Giorgio La Pira, Scritti vincenziani.
RispondiEliminaProvando a non scendere in confronti anacronistici e stucchevoli, stamattina pensavo alla differenza tra la via qui indicata e la deriva presa dalla politica nostrana negli ultimi decenni: da un lato l'espressione di élites capricciose nei palazzi dorati, dall'altro una costruita ostentazione del politico-uno-di-noi, che scende ai livelli più bassi per restarci impantanato.
E invece tutti avremmo la necessità, il diritto perfino, di elevarci culturalmente e materialmente. Non si tratta di paternalismo, a ben guardare (i poratchi tirati fuori per le orecchie dall loro misera melma) ma dello scopo più alto della politica: dare a ciascuno gli strumenti per realizzare il suo destino. Che non significa promettere la felicità: quella è altra cosa, peraltro sopravvalutata.
Quello che Gesù ci indica: lievitare la società umana in modo da recare alle creature il dono di una elevazione spirituale e materiale insieme". Giorgio La Pira, Scritti vincenziani.
RispondiEliminaProvando a non scendere in confronti anacronistici e stucchevoli, stamattina pensavo alla differenza tra la via qui indicata e la deriva presa dalla politica nostrana negli ultimi decenni: da un lato l'espressione di élites capricciose nei palazzi dorati, dall'altro una costruita ostentazione del politico-uno-di-noi, che scende ai livelli più bassi per restarci impantanato.
E invece tutti avremmo la necessità, il diritto perfino, di elevarci culturalmente e materialmente. Non si tratta di paternalismo, a ben guardare (i poracci tirati fuori per le orecchie dall loro misera melma) ma dello scopo più alto della politica: dare a ciascuno gli strumenti per realizzare il suo destino. Che non significa promettere la felicità: quella è altra cosa, peraltro sopravvalutata.
Mi viene da piangere se penso alle numerose Chiese chiuse da anni e nessuna di queste viene concessa a quella piccola bellissima realta' che ho scoperto tramite internet e che e' l'IBP che potrebbe celebrare regolarmente e stabilmente il Santo Sacrificio della Messa ristorando dall'arsura parecchi fedeli che non cercano altro che un po' di acqua di sorgente ..Auxilium christianorum, ora pro nobis!
RispondiEliminaMario Minetti:
RispondiEliminaQuando non credete alle tesi cosiddette "complottiste" e continuate a chiedere il perché di ciò che sta accadendo e a chi gioverebbe tutto ciò.
La risposta è semplice, davanti i vostri occhi, ed è sempre la stessa da millenni: il denaro.
L'Italia dei 5$ e del PD sta diventando un troyan all'interno dell'alleanza atlantica.
Adesso chiedetevi a quanti miliardi di dollari ammonterebbero le informazioni private di centinaia di milioni di utenti e al potere commerciale che ne deriverebbe dalla loro acquisizione.
Chiedetevi anche a quanto ammonterebbe il surplus di potere che ne avrebbe il loro gestore se queste centinaia di milioni di persone fossero terrorizzate, imbavagliate, costrette da regole assurde, private della loro libertà di esprimersi con il voto, insidiate sul loro posto di lavoro da manovalanza a basso costo e imprigionate nelle loro citta' con alti tassi di criminalita'.
Adesso datevi le risposte.
Attenzione, oggi su Dagospia pubblicata la proposta di un docente universitario del Michigan: immettere funghi allucinogeni e sostanze psicotrope nell'acqua potabile per "addomesticare" i complottisti e piegare la volontà di chi si oppone al mainstream. Mi appello ai chimici e biologi Cristiani:per favore, controllate campioni delle nostre acque correnti... non vorrei che la Speranza (di essere fatti fuori) degli italiani ci avesse già pensato. A ques
RispondiEliminaI sani sono malati, i malati deridono i sani: l'ultima guerra civile
RispondiEliminaA marzo, scrissi che il Coronavirus è un esperimento ben preciso per valutare la reazione generale all'arresto di massa di interi popoli, l'italiano in primis.
E che, dopo una pausa estiva, avrebbero invece fatto sul serio, sia nella contaminazione, sia nella menzogna mediatica, sia nella transumanazione tramite vaccini, 5G, App, terrore poliziesco e militare.
Perché scrivo questo?
Perché siamo al 23 agosto e da qualche giorno, come tutti sappiamo, "stanno risalendo i contagi".
In più, a settembre, vi sono elezioni che potrebbero mettere a serio rischio di sopravvivenza il governo di sinistra designato per l'instaurazione del totalitarismo sanitario. Il che deve essere assolutamente evitato. Il che vuol dire che stanno uccidendo la democrazia parlamentare: non per rinsavimento spirituale e politico, ma per aggravamento della dissoluzione rivoluzionaria, il cui fine ora è un totalitarismo quale mai si è visto nella storia.
Ci hanno reso sessanta milioni di malati perché sani: essere sani ora vuol dire essere potenzialmente malati e untori, pertanto è una colpa.
In pratica, hanno reso la malattia lo status naturalis dell'essere umano. La sanità la culpa originalis.
In tal maniera, come siamo naturaliter malati e untori, così siamo naturaliter da carcerare in casa o in ospedale (o in galera).
Anche la prigionia diviene così una status naturalis.
Malati, untori e carcerati: il primo passo inevitabile per la transumanazione futura. Di cui il gender è la porta di ingresso, insieme alla vaccinazione di massa e al 5G.
Siccome un'immensa legione di persone crede a quanto viene detto dai media, aderisce a tutto questo, giustifica e accetta tutta questo, e non solo a sinistra, ma anche al "centro" e pure a destra, perfino nel mondo della Tradizione, possiamo onestamente affermare che siamo in guerra civile.
La bandiera governativa della massa è la mascherina.
Quella dei ribelli è la propria faccia di sempre.
I primi sono già vaccinati nell'anima, lo saranno a breve nel corpo.
Giustificano App Immuni e 5G e tutto il resto, facendo finta di credere alle menzogne di Stato, e nascondendosi dietro l'insulsaggine del "complottismo", divenuta lo strumento per accecarsi dinanzi alla più palese realtà delle cose. Forse, non pochi se lo augurano perfino che tali menzogne siano vere, per non fare la parte degli idioti.
Questa massa ha l'appoggio di tutti i politici (sinistra, centro e pure destra) e di tutti i preti, eccezioni lodevoli a parte. E quello totale dei media.
I secondi invece pregano il Cielo e i martiri di dare loro fortezza e sapienza per restare liberi e sani.
I primi deridono e tremano, i secondi pregano e si preparano.
E' una guerra civile e un dramma, dove le battutelle servono a nascondere il tradimento, la paura, la defezione.
In questa guerra tra chi vuole restare uomo e libero e chi è già piegato alla transumanazione, non vi può essere ipocrisia e falsità. Non v'è dialogo. Non vi può essere mediazione.
Perché c'è troppo in gioco.
Chi vuole restare uomo e libero non accetta la fine della sua umanità, della sua libertà (personale e civile), della sua persona come Dio l'ha creata. Così come non accetta la fine della Fede alla quale aderisce e della civiltà di cui è figlio ed erede.
Io sono e rimango quello che sono sempre stato. Anzi, mi impegnerò di più per esserlo meglio, fino alla fine.
Chi mi deride, chi mi compiange, chi mi disprezza, mi eviti. Tanto sa dove andare e chi seguire.
Chi la pensa come me, è mio fratello e mia sorella in questa guerra epocale. Anche se ci siamo conosciuti ieri. Anche se ancora non ci conosciamo.
Perché è Dio che unisce i cuori e i destini e separa i morti dai vivi (Lc. 9,60). Lo vedo e lo vivo ogni giorno.
Il dramma è iniziato. A ognuno il suo campo e la sua parte. (Massimo Viglione)
https://egodellarete.blogspot.com/
RispondiEliminaLa geopolitica dei gesuiti
Link correlato: Romano Prodi e Antonio Spadaro S.I., "Nell'anima della Cina". Modera Gerolamo Fazzini
scusate l'OT, ma è una notizia tristissima che rientra del disastro morale dell'intero
RispondiEliminaOccidente (ex) cristiano: In Francia è stato approvato l'aborto al nono mese ! (dott.ssa De Mari) https://www.youtube.com/watch?v=MIUiVBdm1A4
non ce l'ho fatta a sentirlo per intero, tanto è angosciante !
La Vergine Santissima di La, Salette lo aveva detto: l'abbandono del Cristianesimo comincerà dalla Francia, scandalo d'Europa; seguirà l'Italia. Altro che complottismo! Che Dio confonda questi omicidi e pure vigliacchi, perché se la prendono con gli esseri più indifesi e teneri al mondo.
EliminaSe non esiste il principio di non contraddizione è chiaro che devono vivere in un sistema tirannico, totalitario, dispotico dove pochi pensano per tutti. Con i suoi comunicati, l'avvocato degli italioti, ha dimostrato e sta dimostrando di aver anche lui abbandonato il principio di non contraddizione; anche la chiesa CVIIista con il modernismo dimostrò di star cancellando il principio di non contraddizione. Non solo dalla Unione Sovietica, ma anche dalla Cina gli errori di pensiero, quando non coretti all'interno, si sparsero e si spargono ovunque storpiati.
RispondiEliminaPerchè il Cristianesimo si è innervato nella cultura greco/latina? Perchè i barchini trasportavano migranti da una parte all'altra del Mediterraneo? Stiamo parlando della teologia della storia o delle pensate dei modernisti a braccetto con l'amico Cin Cin Cinesin?
RispondiEliminaIn Francia ora si può abortire fino al nono mese e Bergoglio dice SBAGLIANDO che Dio ci chiederà conto dei MIGRANTI morti in mare: siamo alla follia totale!
RispondiEliminaStella Cæli extirpavit,
RispondiEliminaQuae lactavit Dominum,
Mortis pestem, quam plantavit
Primus parens hominum.
Ipsa Stella nunc dignetur
Sidera compescere,
quorum bella plebem cædunt
dirae mortis ulcere.
O piissima Stella maris,
A peste succurre nobis.
Audi nos, Domina,
Nam Filius tuus
Nihil negans te honorat.
Salva nos, Iesu,
Pro quibus Virgo Mater te orat.
La FDA ha emesso un’autorizzazione di emergenza per l’utilizzo in tutti gli Stati Uniti della Sieroterapia da Plasma Convalescenziale, cioè la stessa terapia messa a punto in Italia dal professor De Donno agli ospedale di Mantova e di Pavia. Un passo avanti che permette di usare il siero dei guariti in modo regolare nella cura dei malati e che negli USA si è provato essere in grado di ridurre la mortalità almeno del 35%. Gli USA hanno stanziato 48 milioni per gli studi sulla sieroterapia, il trattamento è stato ritenuto sicuro ed efficacie dalla FDA ed ora andranno ben 270 milioni alla croce rossa USA per raccogliere 360000 unità di sangue per l’estrazione di plasma. La Casa Bianca ha fatto partire una campagna di raccolta del plasma da pazienti convalescenti, ricco di anticorpi. Questo è stato considerato un grande avanzamento nella cura del Covid-19. Con l’Operation WarpSpeed, che accelera le sperimentazioni, si spera di avere più medicine efficaci molto presto.
RispondiEliminahttps://scenarieconomici.it/in-diretta-trump-annuncia/
https://www.imolaoggi.it/2020/06/21/obamagate-terremoto-italiano-in-arrivo/
RispondiEliminaUsque tandem, Francisce, abutere patientia nostra???
RispondiElimina
RispondiEliminaLa proposta del prof. del Michigan
Unknown.
Sembra la proposta di un buontempone, non vale la pena
perderci del tempo.
RispondiEliminaFeyerabend fa delle osservazioni giuste, nel complesso, ma dimentica alcuni
dettagli.
L'ipotesi copernicana, di tipo eliocentrico, da potersi mantenere solo come ipotesi matematica, non era già stata messa all'indice dal S. Uffizio, prima del Caso Galileo?
Era un'ipotesi che poteva condurre a negare attendibilità alle SCritture, potenzialmente
eretica, quindi. Si poteva coltivarla, di fatto, solo come studio privato, senza intavolare
un dibattito pubblico. Anche dopo la condanna del S. Uffizio, a Galileo, sempre trattato bene dal punto di vista materiale, ormai vecchio e quasi cieco, fu consentito continuare i suoi studi, in privato. Lo fece negli ultimi anni nella sua villetta in Toscana, dove scrisse o meglio dettò quello che è considerato il suo capolavoro scientifico: I Dialoghi su due nuove scienze (la forza dei materiali - ingegneria e la meccanica), che, tra altre cose, stabilisce le leggi del moto accelerato per i corpi in caduta, pilastro della nuova fisica (Stephen Hawking). Ma, finita nel 1635, l'opera fu mandata di nascosto in Olanda, dove gli Elzeviri la pubblicarono nel 1638. In Italia, la censura ne avrebbe impedito la pubblicazione.
Il compromesso dello studio solo matematico e privato non avrebbe potuto durare a lungo.
Una volta stabilito che le teorie di Galileo erano eretiche, la Chiesa non poteva evidentemente consentire che venissero ulteriormente argomentate in pubblico.
GP II ha fatto fare la revisione del processo a Galileo. La Commissione ad hoc ha stabilito che G. non avrebbe dovuto esser condannato. Decisione troppo facile, oggi. Forse sarebbe più esatto dire che avrebbe dovuto esser condannato per aver violato l'impegno a non pubblicare sull'argoamento e per certe sue affermazioni (in buona fede ma) discutibili sul rapporto tra scienza e Scrittura, senza però costringerlo ad abiurare le sue convinzioni sulla Bibbia come se fossero eresie, facendo in tal modo di una questione scientifica una questione religiosa, grave errore. IL fatto è che l'eliocentrismo sembrava al tempo pura follia ai più e i Protestanti erano ancor più violenti nel condannarlo.
La Bibbia usa il linguaggio dell'uomo comune, scientificamente sbagliato, come il nostro di ogni giorno, l'autore sacro (Mosè secondo la tradiz.) doveva dare un'idea generale della creazione del mondo, divinamente ispirato, a popolazioni di nomadi analfabeti.
L'impulso che muoveva Galileo derivava dalla pura esigenza della conoscenza. Nel gennaio del 1610 quando cominciò a esplorare il cielo con il suo "occhiale", l'analisi delle fasi di Venere dimostrava che si potevano spiegare solo ammettendo il moto di Venere attorno al Sole. Erano argomenti come questo, fisicamente rilevanti, che spingevano verso la nuova visione dell'universo, anche se, in prima battuta, sembravano contraddire la Bibbia. La nuova scienza non nasceva comunque contro la Bibbia ma contro la fisica di Aristotele, ormai
insufficiente su vari punti.
Anonimo ha detto: Feyerabend fa delle osservazioni giuste, nel complesso, ma dimentica alcuni dettagli.
RispondiEliminaNaturalmente la mia era una citazione parziale della conferenza di Feyerbend. Le consiglio la lettura completa che può trovare nel volume "Addio alla ragione" da pag. 259 a 275.
Cordiali saluti
Andrea Mondinelli
Possibile che chi gestisce questa “dittatura sanitaria” concepisca gli italiani come incapaci di intendere e di volere? Possibile che non comprendano che chiunque di noi afferra che se aumentano i tamponi aumentano i positivi? E che se fanno i tamponi prevalentemente ai giovani in vacanza o al rientro dall’estero si riduce l’età media dei positivi?
RispondiEliminaIn qualsiasi patologia il dato più rilevante è quello dei decessi e dei guariti. Ebbene ora che il dato dei decessi è ai minimi, i veri o presunti scienziati assoldati da questo Governo puntano i riflettori sul dato dei positivi, drammatizzando gli aumenti, anche se il 90% dei positivi sono asintomatici, che significa che non sono ammalati ma che potenzialmente potrebbero contagiare persone con un sistema immunitario più fragile.
Ma ciò non giustifica alcuna emergenza.
Le chiese e gli esaltati “guardiani della mascherina”
RispondiEliminahttps://gloria.tv/post/RrbMyo1CFXCC2g33xnDi6MQDo
Ma te pensa, la ragazza in fin di vita a causa del Covid e in rianimazione allo Spallanzani di Roma dopo una festa in Sardegna semplicemente non esiste. Lo comunica direttamente la Direzione dell'ospedale Spallanzani.
RispondiEliminaCosì come non esistono i quattro o cinque ragazzi in rianimazione in Puglia dopo una vacanza in Croazia.
Così come il Cotugno di Napoli smentisce categoricamente che le sue sale di rianimazione siano piene di malati Covid dopo che così si sosteneva in un documanto falso fatto girare ieri nelle redazioni dei giornali.
Svegliativi dall'ipnosi. Poi la magistratura un giorno ci dirà se c'è una regia dietro queste notizie false. Sì, è in corso un epidemia, ma è in corso un'epidemia di asintomatici sottoposti a rastrellamento e tamponizzazione coatta. Svegliatevi dall'ipnosi.
(Giuseppe Masala)