Confusio magna dopo la replica della Dottrina della Fede
Ormai è sotto gli occhi di tutti. Il malcontento è palpabile ma Tucho, con l'avallo del Capo, presenta una chiesa che include i lontani mentre allontana i vicini. Nel frattempo si moltiplicano discussioni e prese di posizione in gran parte del mondo, cattolico e non.
Nel giustificare le resistenze di diverse conferenze episcopali (soprattutto africane) e non solo, la Dottrina delle Fede, decaduta a Dicastero, con un comunicato del 4 gennaio indica (al punto 3) strategie pastorali per attuare interventi in quei contesti culturali e giuridici che si oppongano ai nuovi inclusivismi, mostrando una evidente identificazione e collaborazione con le spinte globaliste che da anni tentano di imporre la loro agenda.
Non a caso si registra un generale plauso da parte dei non credenti, come in ogni circostanza in cui la Chiesa asseconda le logiche mondane. Alla faccia della dottrina perenne nonché del Catechismo della Chiesa Cattolica.
Il dire e non dire, il linguaggio affabulatorio del nuovo Comunicato non rispondono alla seria domanda sul
peccato di omissione dell'”Ammonire i peccatori” neppure più riconosciuti come tali. Dove non c'è verità non c'è neanche carità: ma pullulano i
soliti sofismi che si avvitano su se stessi e fanno sì che un documento già problematico nella sostanza, divenga ancor meno commestibile e fonte di inganni perché si continua a lasciar intendere che il tipo di benedizioni raccomandato non sarebbe una ratifica della vita condotta da chi le chiede.
E di fatto la prassi, oltre a divenire dottrina essa stessa, va oltre, perché lancia nuove dottrine mascherate da prassi che di fatto incidono sulla realtà (Vaticano II docet); tant'è che oggi, dopo 60 anni di 'pastorale', siamo arrivati a questo punto.
Infatti il nodo della questione, il dato ineludibile, è che a monte di questi errori nella sostanza — veicolati nella cornice di una forma e di uno stile accattivanti — è nell'antropocentrismo in luogo del Cristocentrismo introdotto dal concilio quo nihil maius cogitari potest: l'uomo che si mette al posto di Dio illudendosi che possa divenire realtà tutto quanto gli frulla per la testa (quando non dalla cintola in giù) dopo aver estromesso il Logos [qui - qui - qui]...
Se è vero che l' obbedienza ai pastori è un dovere, non lo è affatto la rinunzia all' uso della ragione nel rispetto della Tradizione bimillenaria che non ammette rivoluzioni né cambi di paradigma ma di essere incarnata vivente non in quanto storicista, ma senza tagli né variazioni, in quanto fecondata da Colui che è Via Verità e Vita, in ogni generazione. (Maria Guarini)
E' chiaro come si cerchi di favorire l'errore col pretesto di includere l'errante.
RispondiEliminaGz
Promuovere l' erore fingendo di avere a cuore l'errante, mentre lo si accompagna fin sulla porta dell'Inferno, fino all' impenitenza finale. Bergoglio non dice sempre così ad abirtisti, omosex, genderisti et similia? ..avanti così, Dio accetta tutti, ci accetta così come siamo ( sottintendendo che non c' è bisogno di pentimento, conversione, ravvedimento operoso e cambiamento di vita).; uno che parla così , dimostra di seguire Cristo? di voler conquistare anime a Cristo? come può ascoltarlo, seguirlo, obbedirgli chi vuol rimanere cattolico e salvare la propria anima? si può essere in comunione di spitito con un uomo simile ? ...ai posteri l' ardua sentenza...
EliminaCito Fabrizio Fabbri :
RispondiEliminaCristo "via,verità e vita" (Gv 14) e tutto il suo messaggio non sono una ideologia rigida e indietrista da abbandonare.
Sono una persona e delle parole cui aderire, sono la fede cattolica per cui morire!!!!
Ho ascoltato un video di Vittorio Sgarbi: "la sostanza del documento è questa: il papa dice che viste le circostanze attuali, è arrivato il momento di prenderlo nel culo!"
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RispondiEliminaMais qui peut encore raisonnablement en douter ? Bergoglio et son petit ami Tucho (« Tout-chaud » en français, comme c'est bizarre) ne sont que des pervers n’ayant d’autre objectif que de promouvoir l’homosexualité et de chambouler les esprits. Des fils du diable.
Merci beaucoup, mon cher ami, chapeau !
Eliminahttps://www.avvenire.it/attualita/pagine/il-papa-unioni-civili-per-le-persone-gay
RispondiEliminaDopo le polemiche
RispondiEliminaCoppie gay. Frenata del Vaticano. "Benedizioni di pochi secondi"....
Come se fosse una questione di tempo....
"Resta chiaro, pertanto, che non deve avvenire in un posto importante dell’edificio sacro o di fronte all’altare, perché anche questo creerebbe confusione."
RispondiElimina(dal comunicato del 4 gennaio)
Quale potrebbe essere un posto non importante della chiesa?
Si potrebbe ipotizzare le toilettes come luoghi più appropriati?
Ultimo in ordine di tempo, l'episcopato eritreo "PROIBISCE" ai preti di mettere in pratica la FIDUCIA Supplicans
RispondiEliminaBenedizioni: solo 10/15 secondi.
RispondiEliminaSembra incredibile come in Vaticano non si sono resi conto dello SCONCERTO e delle DIVISIONI che questo documento ha provocato. Continuare ad insistere ed a voler esplicitare, arrampicandosi sugli specchi, della validità pastorale di tale documento significa essere o in mala fede oppure un pochino squinternati. Questo documento va RITIRATO Immediatamente per SALVARE le ANIME di tantissimi CRISTIANI. “Sia invece il vostro parlare sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno”
Ormai siamo alla follia più totale!. Signore, aiutaci!!!.
RispondiEliminaTroppi strappi e troppi discorsi e decisioni originali ci sono stati in tutti questi anni.Prima o poi doveva succedere di perdere il bandolo di una matassa sempre più arruffata.Chi scherza col fuoco prima o poi si brucia.
RispondiEliminaIl Vaticano può ridimensionare o ritirare il cocumento in questione, tuttavia, i nemici della Chiesa hanno già tratto un buon risultato: dall'emanazione del documento, non si fa altro che discutere di un argomento non proprio edificante sul quale non si è MAI discusso così tanto, da quando è stata fondata la Chiesa. A tempo suo, ne lessi nei libri del padre R. Sineaux, o. p. "Sommaire théologique de Saint Thomas d'Aquin". Per i mondialisti, che il Vaticano serve generosamente, - E NON SOLTANTO DAI TEMPI DI BERGOGLIO - il successo è notevole. Pio XI sanzionò l'Action Française di Charles Maurras; Pio XII tolse la sanzione; tuttavia, il fronte progressista, repubblicano francese ottenne un grande successo: la quasi-rovina di un movimento che, pur con le sue imperfezioni, attirava molti cattolici tradizionali, ed era divenuto pericoloso per la repubblica francese laica e massonica. Il male, ormai, era compiuto. Non è il caso di impressionarsi troppo per il documento in questione. La Chiesa, anche quando era (più o meno!) in ordine, non raramente è accorsa in soccorso dei cosiddetti poteri forti. Un caso tipico è il ralliement di Leone XIII; anche in questo caso, lo sconcerto dei fedeli cattolici fu rilevante. Poi, come si possono conciliare le encicliche Humanum genus e Inimica vis con la repubblica francese laica e massonica? Questo è un altro problema. Non lasciamoci nemmeno impressionare dalle reazioni di vescovi che finora non hanno né visto, né sentito né parlato su infiniti argomenti assai importanti anche se apparentemente meno scandalosi. Chi accetta il Concilio Vaticano II, i suoi documenti, le sue riforme post-conciliari deve essere disposto ad accettare tutto, non può rifiutare solo le punte più estreme, le quali sono pur sempre le conseguenze di tutto il resto. O si è disposti a seguire il buon esempio di Mons. C. M. Viganò, oppure è meglio tacere.
RispondiEliminaBuona Epifania del Signore!
Ma Amato è soprattutto un uomo della Prima Repubblica, anche se poi ha rinnegato il suo passato e mostrato profonda ingratitudine nei confronti di Bettino Craxi cui deve tutto o quasi. La figlia di Craxi, Stefania, in un’intervista di qualche settimana fa, ricordò: «Quando esplosero i primi scandali, a Milano e a Torino, mio padre mandò Amato come commissario. Craxi fu condannato perché non poteva non sapere. Amato poteva non sapere? Ad Hammamet non l'abbiamo mai visto».
RispondiEliminaGiuliano Amato nel 1993, in piena Tangentopoli, ebbe il coraggio di dire «Non sono un uomo per tutte le stagioni». Ma la sua storia dice tutt’altro, soprattutto se si pensa al suo rapporto con Craxi, che accoltellò senza pietà, prendendo repentinamente le distanze da lui e da tutte le scelte politiche da lui compiute. Non ci sarebbe bisogno di altre conferme per capire chi è Giuliano Amato, un rancoroso che non trova pace e che con le sue continue esternazioni avvelena i pozzi e fa del male proprio a quelle istituzioni che si vanta di servire e di rispettare.
https://lanuovabq.it/it/si-dimette-amato-il-politico-rancoroso-che-non-trova-pace