tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post4184561430724352307..comments2024-03-18T21:16:02.763+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Incarnazione, Ascensione, Pentecoste e il Gregoriano. Il commento liturgico di Mattia Rossimichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-42533411348010392522015-05-25T09:52:23.783+02:002015-05-25T09:52:23.783+02:00ancora sulla "notte di sudore":
A parte...ancora sulla "notte di sudore":<br /><br />A parte che io non voglio essere un "sacerdote dell'umanità". In questi termini, assolutamente laici, non lo è stato, per es. Socrate?<br />In Cristo, non c'è qualcos'altro, anche?<br /><br />Poi la canzone, essendo rivolta a noi fedeli, si trasforma in realtà in un pericoloso inno di autoesaltazione.<br />Esaltazione d'uomo, di sè, invece che di Dio.<br /><br />"Avanzavi nel silenzio<br />fra le lacrime e speravi<br />che il seme sparso davanti a te<br />cadesse sulla buona terra.<br /><br />Ora il cuore tuo è in festa<br />perché il grano biondeggia ormai,<br />è maturato sotto il sole,<br />puoi riporlo nei granai."<br /><br />Questa è pura autocelebrazione della "propria" supposta giustizia. <br />Addirittura saremmo noi, da soli, a riporre nei granai il grano delle nostre buone opere, proposto come dato di fatto al presente, senza passare (beata pretesa) dal vaglio del Signore alla fine.<br />ma è mai possibile? roba da matti!Joshhttps://www.blogger.com/profile/12683307591403503893noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-27192987021238984982015-05-25T09:33:02.965+02:002015-05-25T09:33:02.965+02:00Eccoti accontentato, caro T. con "una notte d...Eccoti accontentato, caro T. con "una notte di sudore" :<br /><br />Una notte di sudore<br />sulla barca in mezzo al mare<br />e mentre il cielo s’imbianca già<br />tu guardi le tue reti vuote.<br /><br />Ma la voce che ti chiama<br />un altro mare ti mostrerà <br />e sulle rive di ogni cuore<br />le tue reti getterai.<br /><br />Offri la vita tua<br />come Maria<br />ai piedi della croce<br />e sarai<br />servo di ogni uomo,<br />servo per amore,<br />sacerdote dell’umanità.<br /><br />Avanzavi nel silenzio<br />fra le lacrime e speravi<br />che il seme sparso davanti a te<br />cadesse sulla buona terra.<br /><br />Ora il cuore tuo è in festa<br />perché il grano biondeggia ormai,<br />è maturato sotto il sole,<br />puoi riporlo nei granai.<br /><br />_______<br /><br />note:<br /><br />_non è che hanno scambiato l'immagine delle reti sul mare con la questione barconi e immigrazione?<br /><br />_chi è quel tu ipotetico cui si rivolge la canzonetta? <br />Cristo?! <br />o tu fedele? <br />Gesù sapeva benissimo qual era la sua missione.<br />siamo dunque noi i soggetti?<br /><br />_dunque "Ma la voce che ti chiama<br />un altro mare ti mostrerà <br />e sulle rive di ogni cuore<br />le tue reti getterai."<br /><br />saremmo noi ora, con i nostri miseri io, a gettare le reti sulle rive dei cuori, e "conquistare" alla fede gli altri, come fatto personale? Così posta è molto poco spirituale.<br />O è Gesù? ma non l'ha già fatto?<br />Ci dimentichiamo che Gesù non ha bisogno di esser consolato, è Profeta, Sacerdote e Re....<br /><br />_"Offri la vita tua<br />come Maria<br />ai piedi della croce<br />e sarai<br />servo di ogni uomo,<br />servo per amore,<br />sacerdote dell’umanità."<br />Quindi questo è rivolto proprio a noi, perchè si suppone che Gesù la sua vita l'abbia già offerta. O no?<br /><br />_"servo di ogni uomo"<br />si presta ad ambiguità, quanto ad antropocentrismo<br /><br />_"sacerdote dell'umanità"<br />idem come sopra:<br />sacerdote della sacralità d'uomo, o sacerdote, servo di Dio?<br />E' forse uguale essere Servo di Dio o servo dell'uomo?<br />nel servizio agli altri, se non menziono Dio, se non servo Lui, che sono mai? un sindacalista?<br /><br />_dovrebbe essere il non menzionato Gesù che "Avanzavi nel silenzio<br />fra le lacrime e speravi<br />che il seme sparso davanti a te<br />cadesse sulla buona terra."<br />Un Gesù senza speranza?<br />Ma se siamo "preconosciuti"!....<br /><br />Allora siamo noi che avanzando nel silenzio, ci crucciamo che in pochi ci seguano....molto canale e psichico tutto ciò.<br /><br />_dovrebbe essere il non menzionato Gesù che<br />"Ora il cuore tuo è in festa<br />perché il grano biondeggia ormai,<br />è maturato sotto il sole,<br />puoi riporlo nei granai."<br />quindi raccoglie alla fine dei tempi i frutti dei suoi veri servitori.<br />ma non c'era anche il giudizio, per separare il grano dal loglio?<br /><br />E se invece è riferito a noi, saremmo noi in festa perchè il grano biondeggia, quindi le nostre buone opere scintillano, e colmi d'orgoglio le riponiamo nei granai della nostra autoassoluzione ed esaltazione di bravi operai del Signore.<br /><br />a me invece a sentire questa convinzione delle proprie buone opere pure celebrate, pubblicate e cantate, viene in mente Geremia 8<br /><br />"La mèsse è passata, l'estate è finita, e noi non siamo salvati."<br /><br />E quanti partecipanti, che come me vengono dalla campagna, possono credere che si parli davvero di grano e raccolta, in senso stagionale e basta, visto che nulla di apertamente cristiano è menzionato, ma solo vaghe assonanze, e in maniera anche impropria?<br />Joshhttps://www.blogger.com/profile/12683307591403503893noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-85581446898953982022015-05-25T08:56:19.603+02:002015-05-25T08:56:19.603+02:00Oh no ! Non sopporto questa canzonetta del cammino...Oh no ! Non sopporto questa canzonetta del cammino (verso il baratro ) e neanche quella che parla di sudore ( una notte di sudore..) ma se Atene piange Sparta non ride : <br />https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10205845734118425&set=a.4159378458660.2177435.1109970462&type=1&theaterT.noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-23319451780809687422015-05-25T07:49:44.672+02:002015-05-25T07:49:44.672+02:00un esempio shock dell'antropocentrismo concili...un esempio shock dell'antropocentrismo conciliare:<br />chi riconosce ancora sotto queste spoglie Maria Madre di Dio?<br /><br />Santa Maria del cammino <br />(C. S. – J. A. Espinosa)<br /><br />1. Mentre trascorre la vita,<br />solo tu non sei mai:<br />santa Maria del cammino<br />sempre sarà con te.<br /><br />Vieni o Madre in mezzo a noi,<br />vieni, Maria quaggiù.<br />Cammineremo insieme a te<br />verso la libertà.<br /><br />2. Quando qualcuno ti dice:<br />“Nulla mai cambierà”,<br />lotta per un mondo nuovo,<br />lotta per la verità!<br /><br />3. Lungo la strada la gente,<br />chiusa in se stessa va;<br />offri per primo la mano<br />a chi è vicino a te.<br /><br />4. Quando ti senti ormai stanco<br />e sembra inutile andar,<br />tu vai tracciando un cammino:<br />un altro ti seguirà.<br /><br />-------<br /><br />note:<br />_"Cammineremo insieme a te<br />verso la libertà."<br /><br />quale libertà?<br />La "libertà" nello Spirito Santo delle creature rinate, o le libertà "sociali", magari quelle votate in Irlanda e il dirittificio globale ONUsiano?<br />Qui si parla di libertà qui e adesso. magari si tratta d liberare il Cristianesimo dalla Dottrina....<br /><br />_"lotta per un mondo nuovo,<br />lotta per la verità!"<br /><br />lotta per un mondo nuovo?<br />Il mondo nuovo? quello di Huxley, o quello fatto nuovo in Cristo, o la nuova creatura paolina?<br />i termini sono slogan da lotta comunista, con tanto di occupazioni. Il mondo nuovo di cui si parla è questo, la meta è tutta terrena, non è il Regno di Dio, lo si evince dai termini.<br /><br />_"offri per primo la mano<br />a chi è vicino a te."<br /><br />sempre orizzontalità, sempre l'amore per il prossimo, sì,<br />ma senza mai prima menzionare il primo comandamento di adorazione, consacrazione e amore a Dio, da cui solo può discendere un rettamente inteso amore del prossimo.<br />Qui siamo all'equo e solidale.<br /><br />_"tu vai tracciando un cammino:<br />un altro ti seguirà."<br /><br />uomini che seguono uomini. Uomini che tracciano cammini che saranno seguiti da altri uomini.<br /><br />C'è qualcuno che segue Dio attraverso Gesù Cristo, in questo sorta di passaparola? <br /><br />Ma non sono uomini che seguono cammini di altri uomini (senza alcun Trascendente) anche le teorie dei partiti politici, dei massoni o di qualunque associazione privata?<br /><br />---conclusione:<br /><br />per chi ci hanno presi?Joshhttps://www.blogger.com/profile/12683307591403503893noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-6895766811872240682015-05-24T09:14:52.692+02:002015-05-24T09:14:52.692+02:00La musica sacra non è un optional o semplicemente ...La musica sacra non è un optional o semplicemente una qualunque arte, più o meno raffinata, da intrattenimento o espressione di una soggettività particolare. Riguarda la Liturgia, della quale è parte integrante: il Verbo che si fa suono oltre che carne e lode e supplica e quanto altro. Accompagna l’Azione liturgica, che è azione pubblica – e non rappresentazione – di Cristo e, in Lui, della Sua Chiesa. <br /><br />E Mattia Rossi, prima che maestro di musica e musicologo, è soprattutto un testimone.<br /><br />Devo congratularmi con lui per la sua recente uscita del libro "Le cetre e i salici", Ed. Fede & Cultura 2015, pag.156, Euro 18 nel quale, tra l'altro, si interroga sul significato intrinseco della musica sacra e del canto gregoriano in particolare e di cosa ne fa il “canto della Chiesa” e ne svela le ragioni per cui esso è realmente incarnazione sonora della Parola di Dio, suono dell’Invisibile, epifania sonora del Verbo”. E dunque “è Dio che parla a noi attraverso un canto plasmato dallo spirito”. L’Autore ci introduce dunque nelle più recondite e finissime ricchezze meditative, ai più coinvolgenti approfondimenti e alla vera intelligenza dell’autentico significato che consente di fissare “nei canoni musicali ed estetici gregoriani l’archetipo di musica liturgica”. Egli, però, non può non evidenziare la realtà della temperie ecclesiale odierna e l’iconoclastia che non ha risparmiato neppure la musica sacra e lo stesso gregoriano. E tutta questa feconda profondità che ci riempie di stupore, viene paragonata all’esilio babilonese «Ai salici di quella terra appendemmo le nostre cetre» (Sl 136) : una cetra – il canto gregoriano, appunto – forzatamente appesa ai salici della liturgia di una terra – la Chiesa – preda, da quasi un cinquantennio, della mutazione genetica che ha sfigurato ed eclissato il suo munus dogmatico fino ad arrivare alla liquefazione del munus sanctificandi terreno. È il frutto de-dogmatizzazione, tanto liturgica quanto dottrinale, inaugurata con l’euforia del famigerato "ottimismo a priori", dell’antropocentrismo conciliare.michttps://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.com