tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post4607848218389444591..comments2024-03-29T09:00:04.654+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Tamquam cor in pectore: il tabernacolo eucaristico prima e dopo il Concilio di Trentomichttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger5125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-41082924882454508712012-08-19T22:44:53.376+02:002012-08-19T22:44:53.376+02:00io non ho la vostra cultura... posso solo dire che...io non ho la vostra cultura... posso solo dire che in troppe chiese moderne entro e cerco cerco e ricerco il tabernacolo per inginocchiarmi e salutare il Santissimo ma con stupore lo vedo defilato in un angolino in un'altra stanza non al centro della Chiesa... non come padrone di casa nè come ospite di riguardo... come ingombro fastidioso. All'ultimo funerale sono entrata e c'era un'altra stanza in cui ho intravisto il tabernacolo... la chiesa enorme con dietro l'altare vuoto... mi ha fatto una pessima impressione. Sembrava una chiesa protestante che resta unaltra cosa da una chiesa cattolica. La differenza c'è è immensa.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-36261237428290911142012-08-19T12:44:08.125+02:002012-08-19T12:44:08.125+02:00continua da sopra........
Così, sin dalla titolaz...continua da sopra........<br /><br />Così, sin dalla titolazione dei paragrafi e fino all'ultimo capitolo, dedicato ai "rimedi canonici per gli abusi contro la Santa Eucaristia", si comprende come la "Redemptionis sacramentum" prenda atto della gravità di certi atteggiamenti e situazioni ormai diffuse e tenti di porvi rimedio, con abbondanti citazioni del Rito romano e del Concilio di Trento. Gli abusi non vengono semplicemente "segnalati", ma anche condannati e sanzionati, ribadendo la scomunica canonica latae sententiae per chi profana od offende deliberatamente il Sacro Corpo e Sangue di Gesù nell'ostia consacrata.<br /><br />"Niente di nuovo sotto il sole" verrebbe da dire; in fondo l'adorazione e la "difesa" del Corpo eucaristico - quel Corpo che "unisce il cielo e la terra" - sono sempre stati, sin dalle origini, i cardini e i compiti della Sposa di Cristo, la Chiesa.<br />Eppure quel Corpo, da sempre, nella storia, ha subito tentativi di riduzione, accomodamento, mistificazione.<br />Per questo il cristiano implora da Dio il dono provvidente del Suo Spirito, per sé e per la Chiesa, per fuggire le quotidiane tentazioni e portare innanzi il "buon combattimento della fede". Quella fede che è il vero e grande rimedio - come sottolinea pure la "Redemptionis sacramentum" - a ogni riduzione, anche teologica e liturgica, del Mistero dei Misteri, la vita divina partecipata all'uomo in Cristo.<br /><br />Leggendo la "Redemptionis sacramentum" sembra di rileggere, talvolta letteralmente, tanti passi sull'Eucaristia e sulla Messa scritti, nelle sue lettere pastorali del 1970-72, dal troppo spesso contestato cardinal Giuseppe Siri.<br />Già allora l'arcivescovo di Genova avvertiva, riguardo alla liturgia, che <b> "certi abusi, certe esagerazioni, certe mode indicano nel modo più splendente una mancanza di idee teologicamente basate e certe. Qualsiasi rito, prassi, istrumento, concetto [...] relativo alla Santissima Eucarestia, va trattato con intima e preoccupata cautela, perché o serve ad affermare positivamente o serve a sfumare e pertanto, col tempo, ad estinguere la Dottrina Rivelata circa l'Eucarestia".</b><br /><br />Parole "profetiche", quelle di Siri.<br />Peccato solo che siano dovuti passare più di trent'anni perché le stesse parole, allora bollate come "retrograde" e "anacronistiche", tornassero a risplendere - e chiaramente - nell'insegnamento cattolico sulla liturgia.<br /><br />Come detto, la "Redemptionis sacramentum" ha suscitato e sta suscitando polemiche e "risentimenti". Eppure, è nel Mistero che il nome del documento richiama che risiede quel nutrimento che, solo, ristora, sostiene e salva l'umana esistenza, secondo le parole a cui Mozart, nell' "Ave Verum", ha dato suono ed espressione:<br /><br />"Ave, Verum Corpus natum de Maria virgine:<br /><br />vere passum immolatum in cruce pro homine;<br /><br />cuius latus perforatus unda fluxit et sanguine.<br /><br />Esto nobis praegustatum in mortis examine".Caterina63https://www.blogger.com/profile/04454462294404555851noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-18204257590938607242012-08-19T12:43:16.281+02:002012-08-19T12:43:16.281+02:00Vi segnalo, un pò OT ma neppure tanto, un articolo...Vi segnalo, un pò OT ma neppure tanto, un articolo del 2004....<br /><br />DOPO L’ENCICLICA …<br /><br />di Maria Carla Papi - 6. 2004<br /><br /> REDEMPTIONIS SACRAMENTUM<br /><br />Continuando l’esame della Redemptionis Sacramentum, leggiamo: "È necessario comprendere che la Chiesa non si riunisce per umana volontà, ma è convocata da Dio nello Spirito Santo, e risponde per mezzo della fede alla sua vocazione gratuita. Il sacrificio eucaristico non va poi ritenuto come "concelebrazione" in senso univoco del Sacerdote insieme con il popolo presente. Al contrario, l'Eucaristia celebrata dai Sacerdoti è un dono "che supera radicalmente il potere dell'assemblea" [...] È assolutamente necessaria la volontà comune di evitare ogni ambiguità in materia e porre rimedio alle difficoltà insorte negli ultimi anni. Pertanto, si usino con cautela locuzioni quali "Comunità celebrante" o "assemblea celebrante"".<br /><br />Il testo, come si vede, va in netta controtendenza rispetto a larga parte della prassi e del linguaggio liturgici in voga da qualche lustro a questa parte; da quando cioè, fu interpretata a volte in modo forse troppo arbitrario, la riforma liturgica del "Novus ordo Missae" di Paolo VI.<br /><br />D’altronde si ricorderà che, in fase di lavorazioni, vi furono osservazioni anche severe da parte del card. Bacci e del Card. Ottaviani (allora prefetto del Sant'Uffizio). Forse, con lungimiranza, intravedevano già le potenziali reinterpretazioni che radicano pericolose abitudini, le quali, una volta messe in pratica, sono così difficili da sradicare. Ricordiamo che con la riforma si abbandonò la liturgia tradizionale di san Pio V e si reinterpretò tutta l'azione sacra alla luce del concetto di "popolo di Dio".<br />E questo è il punto chiave.<br />Gli esiti infatti, furono quelli di una sorta di "collettivizzazione" del rito, di "perdita del sacro nella liturgia", di un indebolimento dottrinale oggettivo della figura del sacerdote, non più inteso - tradizionalmente - come "alter Christus" e quindi come altro dal "popolo", "come colui che replica incruentemente il sacrificio cruento di Cristo, bensì - più semplicemente - come presidente di un'assemblea in cui è il "popolo" stesso - e nemmeno più il Mistero eucaristico - il protagonista della scena."<br /><br />Non dimentichiamo che – come scrive il Card. Biffi in "Riflessioni sul Giorno del Signore":<br /><br />"Non è necessario che un raggruppamento di battezzati costituisca una comunità umanamente viva e compatta perché si possa celebrare la domenica, ma è necessario che un raggruppamento di battezzati che celebra la domenica si sforzi di dare origine a una comunità viva e compatta."<br /><br />A tal proposito è interessante rileggere- di questo documento - almeno i capitoli relativi al quarto e quinto mito, e cioè: L’enfatizzazione della "comunità e La "desacralizzazione", per notare quanto siano pertinenti con le osservazioni dei documenti sull’Eucaristia che stiamo facendo.<br /><br />continua.....Caterina63https://www.blogger.com/profile/04454462294404555851noreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-12430521304531437522012-08-18T12:40:31.620+02:002012-08-18T12:40:31.620+02:00Bello. Da salvare e meditare. Bello. Da salvare e meditare. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-4597557611519943732012-08-18T11:24:14.332+02:002012-08-18T11:24:14.332+02:00Un articolo scritto col cuore e con la saporosa &...Un articolo scritto col cuore e con la saporosa 'sapienza' frutto di studio e di fede, che è nutrimento per tutti.<br /><br />Sono molto vicina nella preghiera a padre Lang.Anonymousnoreply@blogger.com