tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post8457083643837978646..comments2024-03-28T22:28:13.381+01:00Comments on Chiesa e post concilio: Card. Avery Dulles s.j.: “La pena di morte non è di per sé una violazione del diritto alla vita”michttp://www.blogger.com/profile/00578005881187652932noreply@blogger.comBlogger60125tag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-85489676033347272612018-08-09T03:41:52.625+02:002018-08-09T03:41:52.625+02:00Credo che, come lei stesso forse scrisse, le diffi...Credo che, come lei stesso forse scrisse, le difficoltà di comprensione nostra risiedono nel fatto che possiamo pensare una cosa alla volta, se va bene afferrare in una sintesi gran parte delle sue implicazioni, se va benissimo avere qualche intuizione fuori campo sentendoci geniali, mentre siamo solo graziati.<br /><br />Per comprendere Dio, forse possiamo solo aiutarci comprendendo noi stessi bene, elevando poi i risultati alla ennesima potenza.<br /><br />"... Se diciamo questo, come Calvino, attribuiamo a Dio un'intenzione malvagia il che non può essere..." Le prove che Dio ci pone non sono volte alla nostra caduta ma, al nostro rafforzamento. Noi non sappiamo quali sarebbero stati i nostri compiti se avessimo superato quella prima prova. Sappiamo solo quello che è accaduto non avendola superata. E anche nella caduta, considerata come possibile anzi effettiva, era pronta la scialuppa di salvataggio.<br /><br />Sulla predestinazione non posso dire altro: 1) anche l'amore materno e/o paterno è selettivo, nel senso che,pur non facendo in pratica alcuna differenza tra i figli, uno è quello più amato; 2)Sono certa che a tutte le anime vengono aperte porte e portoni verso il bene ma, alcune anime non vedono e/o non vogliono vedere nè i portoni, nè le porte.irinanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-25493263375072385642018-08-09T00:09:04.922+02:002018-08-09T00:09:04.922+02:00@ anonimo del 8/8/2018 – 14:55
Vedi, il fatto è c...@ anonimo del 8/8/2018 – 14:55<br /><br />Vedi, il fatto è che c’è differenza tra il peccato originale e la morte in croce di Gesù. Il peccato originale è un fatto totalmente negativo, un male e basta che, come hai giustamente detto, Dio è costretto a tollerare, a “subire”: lì sono solo Adamo ed Eva che scelgono di commettere la disubbidienza, Dio in quel caso non sceglie proprio un bel niente ma si trova davanti al fatto compiuto, si trova davanti alle scelte compiute da altri a cui lui poi deve rimediare. Invece la morte in croce di Gesù non è soltanto un male, un fatto totalmente negativo, cioè la messa a morte di un innocente, ma è anche un fatto positivo, ovverosia l’auto-immolazione di un uomo-Dio, il gesto eroico di un individuo, il sacrificio espiatorio di uno per la salvezza di molti. Nella crocifissione di Cristo non ci sono solo delle persone che scelgono di disubbidire a Dio (come fanno Adamo ed Eva) commettendo il male (la condanna a morte di un innocente), nella crocifissione c’è anche una persona che sceglie di ubbidire a Dio fino alla morte commettendo il bene. Se tu sostieni che la morte in croce sia solo un male che altri scelgono e che Gesù e il Padre sono costretti a subire, stai di fatto negando a Gesù e al Padre di aver avuto in quel particolare evento la possibilità di scegliere, invece sappiamo che hanno scelto eccome: in quel caso non sono solo i carnefici di Cristo ad aver scelto di crocifiggerlo, ma è anche Cristo stesso che ha scelto di essere crocifisso. Volere significa esercitare la propria volontà nei confronti di qualcosa e Gesù nei Getsemani sceglie di esercitare la propria volontà verso ciò che da Lui vuole il Padre: il suo sacrificio sulla croce per il bene dell’umanità. Gesù è lì nell’orto degli ulivi in preda all’angoscia perché sa cosa Lo attende, ma alla fine dice in pratica al Padre: “Tu vuoi questo per me? Allora lo voglio pure io, sto sudando sangue al pensiero di quello che mi aspetta, ma non importa, importa solo quello che vuoi tu”. Quando una madre gravemente malata è costretta a scegliere tra la sua vita e quella del suo bambino, se esercita la sua volontà nei confronti della propria morte dando precise disposizioni ai medici non lo fa perché ha istinti suicidi, lo fa perché mette il bene del suo bambino davanti al proprio. Il volere la propria morte da parte della madre è una conseguenza del volere la salvezza del proprio bambino, allo stesso modo il volere la croce da parte del Padre e del Figlio è una conseguenza del volere la salvezza dell’umanità.<br /><br />Tu mi chiedi testualmente dove stia la “relazione tra il mistero della grazia che coinvolge le anime pure vittime al pari di Nostro Signore e l'esecuzione di quei poveri diavoli finiti sul patibolo”? Beh, ma il collegamento sta nel valore redentivo che dopo la croce di Cristo ha assunto qualsiasi morte e sofferenza. Questo ovviamente non significa che dobbiamo causare noi sofferenza e morte agli altri o andare a cercarla per noi stessi, no, la sofferenza e la morte fanno schifo e, per quanto mi riguarda, penso che bisogna solo imparare ad accoglierle con coraggio nel momento in cui ci piombano addosso. Quanto alla questione della pena di morte trovavo molto giusto ed equilibrato il comportamento dei due precedenti Papi che si sono sempre adoperati per favorirne oggigiorno l’abolizione, ma allo stesso tempo mantenendo aperta la possibilità teorica di una sua ammissibilità in casi davvero eccezionali. A me di sapere che la dottrina cattolica ammette in stato di necessità anche la pena di morte mi rendeva sinceramente più sicura, visti anche i tempi oscuri verso cui ci stiamo dirigendo (ripeto: in stato di assoluta necessità, non come prassi ordinaria). Comunque devo dire che tra tutte le scelte di Papa Francesco questa è una di quelle che mi disturba meno, ma la penso esattamente come Aldo Maria Valli: pur essendo io contraria alla pena di morte, mi sembra che questo cambiamento del Catechismo sia un grimaldello per altre future modifiche ben più pericolose per l’integrità della dottrina cattolica.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-59999671803793800582018-08-08T21:33:24.977+02:002018-08-08T21:33:24.977+02:00Non possiamo dire che Dio "ha voluto" la...<br />Non possiamo dire che Dio "ha voluto" la Croce sennò bisognerebbe dire che ha voluto <br />anche il peccato originale...<br /><br />L'accettazione della Croce da parte di Cristo e la disobbedienza del peccato originale si possono forse mettere sullo stesso piano? Dio non ha voluto che Adamo ed Eva peccassero, ha voluto però metterli alla prova ed essi hanno fallito, lasciandosi sedurre dal Demonio (che ha sedotto Eva, che ha sedotto Adamo). Ma Dio nella sua onniscienza sapeva che avrebbero peccato, perché allora ha voluto metterli alla prova, per farli peccare? Se diciamo questo, come Calvino, attribuiamo a Dio un'intenzione malvagia il che non può essere. Entriamo qui nel mistero dell'onniscienza divina, collegato a quello della predestinazione e dell'esistenza del libero artbitrio. Ciò che è certo è che Adamo ed Eva hanno esercitato (malamente) il loro libero arbitrio nel lasciarsi sedurre dal Serpente.<br />Nel caso dei Progenitori non possiamo dire che Dio abbia voluto la loro disobbedienza trattandosi di un male; nel caso della Croce dobbiamo invece dire che Dio ha voluto l'obbedienza di Cristo, un bene, sino all'accettazione cosciente della Croce, pur essendo innocente. Quella morte doveva riscattare appunto il peccato degli uomini e il Signore non poteva sottrarvisi, se voleva compiere la sua missione di salvezza. <br /><br />Dunque: è evidente che Dio ha voluto l'accettazione cosciente del supplizio da parte di Gesù ("Padre mio, se è possibile passi da me questo calice; tuttavia non quello che io voglio, ma quello che vuoi tu", Mt 26, 39). Ha voluto l'obbedienza mentre non può volere la disobbedienza. <br /><br />Ora, volendo esser sottili, si potrebbe dire che Dio ha voluto l'accettazione del calice ma non il calice. Il supplizio, in quanto azione malvagia organizzata a maggioranza dal Sinedrio dominato da Caifa, Dio lo permetteva affinché si realizzasse il sacrificio espiatorio e propiziatorio di Cristo. Non essendo Dio l'autore del male, poteva solo permetterlo per indirizzarlo a fin di bene.<br />Tuttavia, resta il fatto che la possibilità di salvezza al genere umano gravato dalle conseguenze del peccato originale e carico di peccati di ogni genere, Iddio Onnipotente, sin dall'eternità, l'ha concepita e quindi voluta nella forma del sacrificio della Croce, unico modo di placare la sua Ira e aprire la via alla sua Misericordia. Occorreva l'espiazione di un innocente, che è un altro modo di definire la Croce. E questa "espiazione salvifica" possiamo dire che Iddio l'ha voluta, come fatto storico all'interno della cui dinamica si situa la chiara volontà divina di una accettazione cosciente del sacrificio espiatorio stesso da parte di Gesù (sia fatta la volontà del Padre). Ha permesso, Iddio, l'azione malvagia di certi Giudei contro il Signore poiché essa azione si inseriva nell'economia della salvezza, voluta però da Dio stesso in quel modo, dall'eternità. E perché in quel modo? Perché, data la natura umana decaduta, non ç'era altro modo?<br />Qui sono sopraffatto dalla forza impenetrabile dei divini misteri (come quando mi viene da pensare al mistero angoscioso della predestinazione) e mi rendo conto che il ragionamento, almeno quello mio, fatica a trovare una conclusione finale soddisfacente, credo impossibile alla ragione umana. Però, se qualcuno ci riuscisse, gliene sarei grato...<br /><br />Quello cui dobbiamo attenerci è in definitiva questo: - Dio vuole che accettiamo le prove cui ci sottomette - Non perdiamo mai l'uso del nostro libero arbitrio, che anzi esercitiamo quando ci affidiamo alla Grazia per superarle - Cristo deve essere sempre il nostro modello, come quando nel Getsemani vince il momento di fragilità, affidandosi alla volontà del Padre per superarlo - la pena di morte può essere una di queste prove, non è contraria all'etica cattolica e alla Rivelazione. <br />PP <br /> Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-50789098530613725122018-08-08T16:03:26.770+02:002018-08-08T16:03:26.770+02:00"... l'esecuzione di quei poveri diavoli ..."... l'esecuzione di quei poveri diavoli finiti sul patibolo..."<br /><br />Nell'esecuzione della pena capitale mi sembra che vi siano tre ragioni,che scrivo alla rinfusa:<br /><br />1) La difesa della comunità( Fontana);<br />2) L'atto di giustizia, la riparazione;<br />3) La possibilità per il reo di comprendere il male fatto, di pentirsi, di chiedere perdono, di convertirsi, di morire in grazia di Dio.<br /><br />E' chiaro che la professione del giudice richiede una moralità elevata, come elevata deve essere la moralità del sacerdote, del medico, dell'insegnante; tutte persone queste che vestono, vestivano, nell'esercizio della loro missione, un abito diverso da quello quotidiano dei loro contemporanei.<br />Oggi si è persa la cognizione della diversità di alcune professioni, tutte sono scese di qualche gradino in nome di una uguaglianza, morale in particolare, con ogni altro tipo di lavoro, che è proprio sbagliatissimo che venga pretesa e riconosciuta. Sono professioni che, se non hanno una visione dell'uomo più ampia del qui ed ora, sarebbe meglio non esercitare mai.irinanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-45309703939354059102018-08-08T14:55:23.631+02:002018-08-08T14:55:23.631+02:00Non si può affermare che il Padre "ha voluto&...Non si può affermare che il Padre "ha voluto" altrimenti dovremmo dire che "ha voluto" pure il peccato originale.<br />L'ha tollerato, <br />finalizzandolo a un bene maggiore per l'umanità.<br /><br />Pure io sono colpita dal sacrificio della piccola Giacinta Marto e non solo.<br />Maria Goretti riscattò il giovane Alessandro Serenelli che morì come un santo. Figuriamoci se lo avessero impiccato, per tentato stupro e accoltellamento - poi omicidio - a sedici anni. Ma ha vinto l'amore di santa Marietta.<br /><br />Non capisco però la relazione tra il mistero della grazia che coinvolge le anime pure. vittime al pari di Nostro Signore. e l'esecuzione di quei poveri diavoli finiti sul patibolo. <br />Perché è di questo che si parlava dopo la chiara decisione di Papa Francesco.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-88159968312948496212018-08-08T12:52:01.716+02:002018-08-08T12:52:01.716+02:00@anonimo del 7/8/2018 - 16:02
Guarda che il Padre...@anonimo del 7/8/2018 - 16:02<br /><br />Guarda che il Padre ha proprio “voluto” la croce per il Figlio, non è che è stato un incidente di percorso organizzato dal Diavolo per mettere i bastoni fra le ruote a Gesù. La croce non è un evento imprevisto che piomba per caso tra capo e collo a Gesù e che Lui è costretto passivamente a subire, è un evento ampiamente previsto che Gesù con un atto della volontà sceglie di far accadere per amore dell’umanità. La croce di Cristo è una tappa fondamentale di quel piano di salvezza creato da Dio per redimere l’umanità. Non è che il Padre ha ucciso materialmente il Figlio, ma ha lasciato che alcuni uomini lo facessero, ha creato le condizioni perché quel sacrificio salvifico accadesse. La condanna a morte di Gesù è sì l’omicidio di un innocente, ma è soprattutto il sacrificio volontario di un Uomo-Dio che accetta di morire per redimere l’umanità. Gesù non subisce passivamente il male che altri gli fanno, ma lo abbraccia eroicamente per la salvezza del mondo. I Getsemani ci testimoniano che non solo avrebbe potuto sottrarsi al supplizio chiestogli dal Padre per il bene dell’umanità, ma che ha anche avuto la tentazione di farlo.<br /><br />Il peccato crea un debito che deve essere pagato da qualcuno e maggiore è la dignità della persona contro cui pecchiamo, maggiore sarà il debito da pagare. Ora, un peccato contro Dio può essere riparato solo da un altro Dio: ecco perché Gesù ha dovuto espiare Lui sulla Sua carne tutti i peccati commessi dall’umanità (questo non me lo sono inventata io, ma lo dice San Tommaso D’Aquino).<br /> <br />Capisco che la croce scandalizzi ancora oggi e si faccia fatica a vederla come un evento voluto da un Dio infinitamente buono. In effetti scandalizzò pure all’epoca gli stessi apostoli: quando Gesù parla ai 12 del calvario che lo attende a Gerusalemme, Pietro gli dice: «Dio te ne scampi, Signore; questo non ti accadrà mai». È quel passo famoso in cui Pietro si becca il «vade retro, satana!». E perché Gesù arriva addirittura a definirlo satana? Ma perché in quel momento, anche se probabilmente non se ne rende conto, Pietro si comporta da tentatore, cioè lo tenta pericolosamente a sfuggire la croce e a mandare a pallino il piano del Padre per la redenzione dell’umanità. Non so se è ben chiaro: in questo passo evangelico Gesù dice che se rinunciasse a morire in croce farebbe praticamente la volontà di satana, cederebbe alle sue tentazioni.<br /><br />Poi tu dici che san Pietro si stancava tutto il giorno operando guarigioni (invece di dire "soffri per il Paradiso"): ma il fatto che alcune anime siano liberate per mezzo di Grazie dalla sofferenza, non significa che ad altre non vengano richieste piccole o grandi croci da unire al sacrificio espiatorio di Cristo. Sono tantissimi i casi di Santi a cui vengono esplicitamente chieste sofferenze varie per salvare anime peccatrici. Tra questi vorrei citare uno di quelli che più mi hanno colpito per il coraggio dimostrato: a Giacinta Marto, una dei pastorelli di Fatima, la Madonna chiese se accettasse sofferenze fisiche per salvare anime dall’inferno, e lei, che aveva visto coi suoi occhi quanto terribile fosse il luogo della dannazione eterna, accettò prontamente. Quindi una bambina di 10 anni, per salvare le anime di persone orribili che si meritavano l’inferno, accetta di morire giovanissima tra atroci sofferenze, come effettivamente sarebbe accaduto. Questo si chiama santità, questo si chiama seguire Cristo prendendo su di sé la propria croce come Lui ha fatto nella Sua vita terrena. Perché ripeto per l’ennesima volta: Gesù prende volontariamente la Sua croce, non la subisce passivamente, e Dio non vuole il male che gli uomini fanno a Gesù uccidendolo, Dio vuole il bene che fa Gesù accettando di morire in croce per espiare i peccati dell’intera umanità.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-85802439029066666882018-08-08T10:17:45.692+02:002018-08-08T10:17:45.692+02:00Anche Stefano Fontana è critico circa la pericolos...Anche Stefano Fontana è critico circa la pericolosa conversione a U sulla pena di morte.<br /><br />"Non può sfuggire l’analogia tra pena di morte e guerra giusta: ambedue sono una difesa della comunità, ambedue tendono a ripristinare la giustizia, ambedue si possono applicare di principio ma in pratica sono soggette a numerose restrizioni morali. La morale cattolica ha sempre vietato in assoluto di uccidere l’innocente. Non ha mai vietato in assoluto e di principio di uccidere".Silvio Brachettanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-59319115814855260212018-08-08T00:02:23.570+02:002018-08-08T00:02:23.570+02:00Dio non può fare il male, non può volerlo, ma lo t...<br />Dio non può fare il male, non può volerlo, ma lo tollera etc.<br /><br />Qui il discorso, come spesso accade, finisce per coinvolgere diverse prospettive. Di quale male stiamo parlando? Si parlava della pena di morte. Per molti oggi essa è un male. Ma non è certo essa "il male" di cui alla citazione del Cat. di S. Pio X. Nel Vecchio Testamento, la pena di morte è stabilita dalla legislazione mosaica per tutta una serie di reati. Mosè, non era forse ispirato da Dio? Quindi, non è essa il male. Diventa il male quando è inflitta ad un innocente. (Nell'episodio dell'adultera perdonata da NS, riportato dal Vangelo di Giovanni, il Signore contesta la pena di morte o l'ipocrisia degli esecutori? L'ipocrisia di questi ultimi, mi sembra chiaro: usavano la condanna della disgraziata per tentarlo). <br />Certamente la pena di morte non è obbligatorio metterla per nessun reato. Però il metterla, in proporzione a crimini che la meritino, non è certo cosa malvagia. E tantomeno dal punto di vista cristiano. Non solo perché il Papa, nei suoi Stati, l'ha sempre inflitta, allo stesso modo dei sovrani secolari. Ma anche perché Dio stesso l'ha applicata in questo mondo, esattamente a Sodoma e Gomorra, condanne a morte collettive e improvvise di comunità di viziosi e malvagi, nemici di Dio e impenitenti, approvate per ben tre volte da NS, come risulta dai Vangeli ("Ricordatevi della moglie di Lot!" etc).<br />La Croce è un caso a parte. Caso clamoroso di condanna ingiusta. Quindi dobbiamo dire che Dio l'ha tollerata, in quanto male. Ma come negare che l'abbia anche voluta, allo stesso modo di NS, il quale non l'ha semplicemente subita ma ha voluto salirvi, dopo l'umano sbandamento iniziale, accettandola volontariamente sino in fondo (rifiuto dello stordimento che i soldati romani rudemente gli offrivano con la spugna imbevuta di aceto). <br />"Voi non avete ancora resistito fino al sangue nella lotta contro il peccato e vi siete dimenticati dell'esortazione diretta a voi, come a dei figli: Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore e non ti scoraggiare quand'egli ti riprende, perché il Signore corregge colui che egli ama, percuote di verga chiunque riceve per figlio"(Ebr., 12, 4-6).<br />E senza contraddire la sua misericordia poiché ci "percuote di verga" proprio per farci pentire e perdonarci anche i peggiori peccati.<br />Tanti criminali, percossi dalla verga della condanna a morte, si sono pentiti proprio sotto la forca, e si sono salvati. <br />PP <br /> <br />Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-55996916083210152972018-08-07T23:29:14.781+02:002018-08-07T23:29:14.781+02:00Un giorno un'amica mi disse, ce ne vuole per d...Un giorno un'amica mi disse, ce ne vuole per diventare cristiani!<br />Si, occorre tanto tempo e occorre anche volerlo. Non funziona se uno tende a fermarsi alla prima osteria. Quanti colpi di fulmine e quante cocenti delusioni prima di arrivare ad intravedere NSGC e non un suo fantasma, presentatoci ora da tizio, ora da caio.<br />L'infinito aggiornamento dice della inquietudine di tanti cristiani, sacerdoti compresi. Se invece di correre dietro ai giorni del mondo, si facesse largo il convincimento che occorre mettersi al passo di Gesù Cristo, saremmo diventati oggi cristiani in grado di vedere tutta la vanità nostra e del mondo e le meraviglie che la Fede può mostrarci anche nel più piccolo dettaglio della nostra vita.irinanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-14088525612926894772018-08-07T22:41:29.192+02:002018-08-07T22:41:29.192+02:00"...Come disse un poeta: "soffrendo ci r..."...Come disse un poeta: "soffrendo ci rendiamo conto della nostra colpa"..."<br /><br />Purtroppo oggi non sempre, e forse non più, è così vuoi sul piano fisico, vuoi su quello morale. Sul piano fisico perchè la medicina, prima si occupa di cancellare anche i dolori più lievi, poi di guarire.<br />Sul piano morale, parimenti, le distrazioni, a cui siamo sottoposti, fungono da analgesico dell'anima, perennemente distratta da se stessa.irinanoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-13112962702020211062018-08-07T21:13:58.257+02:002018-08-07T21:13:58.257+02:00Dal catechismo di san Pio X:
"Dio non può far...Dal catechismo di san Pio X:<br />"Dio non può fare il male perché non può volerlo, essendo Bontà infinita. Ma lo tollera per lasciare libere le creature, essendo poi capace di ricavare il bene anche dal male".Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-12548208527278135162018-08-07T19:09:01.966+02:002018-08-07T19:09:01.966+02:00"Umanitario", nel senso moderno, è solo ...<br />"Umanitario", nel senso moderno, è solo il falso cristianesimo<br /><br />Il cristianesimo non è "umanitario" nel senso dello umanitarismo che ha preso piede a partire appunto dall'Illuminismo e dalla sua battaglia per incivilire il sistema penale. Un conto è eliminare inutili crudeltà dall'amministrazione della giustizia. Un altro, introdurre una concezione "umanitaria" della pena, per cui essa non deve più punire ma solo rieducare, come se il crimine fosse colpa della società e non di colui che lo commette. Eventuali responsabilità della società possono valere come attenuanti, ma la responsabilità individuale deve restare. Come disse un poeta: "soffrendo ci rendiamo conto della nostra colpa".<br />L'Illuminismo voleve "incivilire" anche il Cristianesimo, rendendolo appunto "umanitario" e "ragionevole", conforme a quella che appariva la civiltà nel senso di evoluzione dei costumi e gioia di vivere (la "douceur de vivre", la sensibilità delle "anime belle"). Pertanto, bisognava che i cristiani si liberassero di tanti dogmi astrusi, contrari alla ragione (come intesa dagli Illuministi), e lasciassero perdere la credenza assurda nell'Inferno con le sue pene eterne. Può un Dio ragionevole e amorevole come appare in Gesù Cristo essere così crudele? No, ovviamente. E l'amore per il prossimo non deve esser improntato allo spirito di tolleranza, che alla fine deve cancellare il concetto stesso di "punizione", "espiazione"? <br />Che il Padre abbia, comunque, "subìto" la crocifissione del Figlio, non so se si possa dire. Nell'Agonia del Getsemani, reagendo all'iniziale rifiuto della Croce da parte della sua natura umana, Nostro Signore si piegò dicendo: "Sia fatta la tua volontà, non la mia", se non erro. La volontà del Padre era dunque, in quel momento, che Egli subisse da innocente la condanna a morte, la Croce, per pagare con la sua obbedienza il prezzo del riscatto, il prezzo del sangue, la "testimonianza del sangue", da Lui pretesa per la salvezza dell'uomo ribelle e peccatore. Senza obbedienza assoluta alla volontà del Padre nessuno si salva. Dato il significato "salvifico" per tutti gli uomini della Croce, un passaggio, un dramma assolutamente necessario, mi sembra riduttivo affermare che il Padre si sia limitato a "tollerarla" a "subirla".<br />PP Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-48219133284135406362018-08-07T18:39:50.189+02:002018-08-07T18:39:50.189+02:00“Siccome alcuni disprezzano le punizioni inflitte ...“Siccome alcuni disprezzano le punizioni inflitte da Dio, perché, essendo dèditi alle cose sensibili, badano soltanto alle cose che si vedono, la divina Provvidenza ha ordinato che ci siano sulla terra degli uomini, che con pene sensibili e presenti obblighino costoro ad osservare la giustizia. Ora, è evidente che tali persone non peccano quando puniscono i malvagi..”.<br /><br />San Tommaso, C. G. III, c.146, . Q. De Caritate, 2, a. 8, 10um.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-61766480388289788082018-08-07T16:02:36.288+02:002018-08-07T16:02:36.288+02:00Come se il Padre - anziché Satana - avesse "v...Come se il Padre - anziché Satana - avesse "voluto" la croce per Gesù. <br />Li chiamava "figli di Satana" quelli che architettavano la sua condanna a morte. <br />Il Padre l'ha subìta rispettando la legge della libertà umana ed ha umiliato Satana dimostrandogli la forza del Messia mite ("il Servo che Io sostengo"), ma soorattutto manifestando il capolavoro della risurrezione:l'inimmaginabile per la disperazione del Malvagio.<br /> Gesù ci ha insegnato il Padre Nostro dove si recita "rimetti a noi i nostri debiti COME li<br />rimettiamo ai debitori" perché è questo che piace al Padre, è questa la sua volontà.<br />E poi, chi l'ha detto che Gesu non era 'umanitario'? Chi ha comandato di amare il prossimo "come se stessi" condannando l'epulone che ignorava il povero Lazzaro??<br />Anche san Pietro si stancava tutto il giorno operando guarigioni (invece di dire " soffri per il Paradiso") ed invitava i primi cristiani alla condivisione dei beni perché nessuno fosse in miseria. E cosi tutti gli apostoli e i primi cristiani.<br />Certo, dovette frenarli quando lo volevano fare re<br />per avere sempre la moltiplicazione del pani senza lavorare, e dovette ricordare il primato del pane del cielo.<br /><br />Mi creda, il Cristo non vuole "anime brutte". Il Paradiso è per i buoni non per i presunti perfetti.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-12732661767538599712018-08-07T10:23:57.054+02:002018-08-07T10:23:57.054+02:00Sulla pena di morte
-- Negarla, per certi delitti...<br />Sulla pena di morte<br /><br />-- Negarla, per certi delitti, per il motivo che c'è sempre la possibilità dell'errore giudiziario e della condanna di un innocente, è assurdo. Ragionando così, si paralizza l'amministrazione della giustizia, in ogni campo. <br />-- La pena di morte veniva applicata soprattutto per i reati di sangue, di tradimento. Anche per la rapina a mano armata e per il furto. Nell'antica monarchia francese, i grassatori che assalissero le diligenze postali sulle strade maestre, di proprietà della Corona, se catturati sul fatto, venivano impiccati. <br />-- In passato, certi criminali venivano anche mutilati (naso, orecchie, taglio della mano, simbolico nel caso di tradimento e congiura contro il re, prima della decapitazione, se si era nobili). Efferata era in questo senso la giustizia medievale e postmedievale e sino al Settecento, non molto diversa da quella dei pagani. I criminali giustiziati venivano lasciate esposti, anche parti del loro corpo, per settimane e mesi. Nel romanzo "L'uomo che ride", V. Hugo descrive minutamente l'impiccagione di un criminale inglese su di un promontorio, lasciato poi lì ben ricoperto di pece e catrame per lungo tempo, affinché tutte le navi che passavano lo vedessero. Era la funzione deterrente della pena, la "pedagogia" della paura della morte, pedagogia abbastanza efficace, in genere, anche se rude; anche se sempre parzialmente efficace. L'esposizione per lungo tempo dei cadaveri o di parti di essi dei briganti giustiziati era praticata anche nello Stato Pontificio.<br />Queste pratiche crudeli furono giustamente elimininate in seguito all'azione incisiva della pubblicistica illuministica per l'abolizione della pena di morte e l'umanità delle pene, che dovevano "rieducare" solamente, non far "espiare" una colpa (concetto troppo largo, che ci ha portato al lassismo odierno). Ma si può legittimamente infliggere la pena di morte senza dover necessariamente ricorrere a pratiche crudeli.<br />-- Per certi gravi delitti, la pena di morte appare necessaria come unica legittima risposta della Legge per ristabilire l'ordine morale naturale violato dal criminale col suo delitto. Poichè la vita umana non ha prezzo, chi la sopprime a sangue freddo, l'assassino, è giusto che debba rispondere con la sua vita, che ugualmente non ha prezzo: è il prezzo del sangue. Non ha pagato anche Nostro Signore questo prezzo per appagare l'ira del Padre nei confronti del genere umano, ribelle e miscredente? Egli ha pagato per colpe non sue, anzi per riscattarci dalle nostre. Il discorso qui diventa complesso, tuttavia la teologia della Croce spiegata nella Epistola agli Ebrei non contiene forse, accanto ad altri passi neotest., una giustificazione implicita della pena di morte?<br />Che dire poi della "morte seconda" (una condanna a morte definitiva) che verrà irrogata in eterno ai dannati?<br />Il cristianesimo non è una religione "umanitaria", per le "anime belle".<br />PP<br /> Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-39824958421380314782018-08-07T08:37:34.742+02:002018-08-07T08:37:34.742+02:00Anonimo 21:14
mi interessa che oggi la sensibilità...Anonimo 21:14<br />mi interessa che oggi la sensibilità contemporanea sente che la pena di morte è cattiva e stupida. Perché nessuno mai s'è convertito cambiando il proprio cuore davanti alla forca.<br />Bontà chiama bontà e cattiveria chiama cattiveria.<br /><br />Un serie di affermazioni arbitrarie:<br />1. Un comportamento morale non può avere come metro di giudizio la sensibilità contemporanea ma le due fonti della Rivelazione: scrittura e tradizione <br />2. Non è vero che nessuno si è mai convertito davanti alla gorca.<br />3. L'equazione finale chiama 'cattiveria' ciò che nei casi in cui è applicata la pena di morte viene attribuito alla 'giustizia'micnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-65508698256242450302018-08-06T22:58:20.305+02:002018-08-06T22:58:20.305+02:00Non vogliamo conoscere il passato perché ci arreca...<br />Non vogliamo conoscere il passato perché ci arreca dolore<br /><br />"Noi vediamo un enorme quadro di eventi e di azioni, d'infinitamente varie formazioni di popoli, Stati, individui, in un succedersi instancabile. Tutto ciò che può penetrare nell'animo dell'uomo e interessarlo, ogni sentimento del buono, del bello, del grande vien messo in campo, dappertutto vengono proposti e perseguiti fini di cui riconosciamo il valore e il cui conseguimento desideriamo; fini per i quali nutriamo speranza e apprensione. Diffuso su tutti questi eventi e casi noi vediamo un umano agire e soffrire, una realtà nostra dovunque, e perciò dovunque un'inclinazione o un'avversione del nostro interesse [...] <br />Il lato negativo di questa idea del mutamento ci arreca dolore. Ciò che può deprimerci è il fatto che la formazione più ricca, la vita più bella, trovino nella storia il loro tramonto, che noi ci aggiriamo fra le rovine di ciò che fu eccellente. Da ciò che è più nobile e bello, e a cui ci lega l'interesse, la storia ci strappa: le passioni lo hanno distrutto, esso è transeunte. Tutto appare caduco, nulla stabile. Ogni viaggiatore ha sentito questa malinconia. Chi avrebbe potuto fermarsi tra le rovine di Cartagine, Palmira, Persepoli, Roma, senza esser mosso a considerazioni sulla caducità dei regni e degli uomini, a rimpianto per la forte e ricca vita di un tempo? Rimpianto che non si attarda, come presso la tomba di esseri amati, su perdite personali e sulla caducità dei fini propri, ma che è disinteressato dolore per il tramonto di una splendida cultura umana.<br />A questa categoria del mutamento è però subito connesso anche l'altro motivo, che dalla morte sorge nuova vita..." (Hegel, Lezioni sulla filosofia della storia, Introduzione generale).Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-53047345673124232092018-08-06T21:14:01.488+02:002018-08-06T21:14:01.488+02:00Il passato si trascina un codazzo di polemiche e c...Il passato si trascina un codazzo di polemiche e contraddizioni che non sempre si può scandagliare.<br />I libri di storia si contraddicono e ognuno difende la propria ideologia senza purezza di cuore. Quando Gesù affermava di non volere abolire la Legge ma di darle compimento li invitava al presente della loro coscienza. Non mi interessa alla fine dei conti se hanno sbagliato o meno in passato (non sappiamo tutto) mi interessa che oggi la sensibilità contemporanea sente che la pena di morte è cattiva e stupida. Perché nessuno mai s'è convertito cambiando il proprio cuore davanti alla forca.<br />Bontà chiama bontà e cattiveria chiama cattiveria.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-47361938813650547392018-08-06T21:05:48.294+02:002018-08-06T21:05:48.294+02:00PENA DI MORTE
Il nuovo rescritto di Papa Francesco...PENA DI MORTE<br />Il nuovo rescritto di Papa Francesco esprime quell’evoluzionismo teologico, condannato da san Pio X nella Pascendi e da Pio XII nella Humani generis, che non ha niente a che vedere con lo sviluppo omogeneo del dogma di cui tratta il cardinale John Henry Newman. La condizione per lo sviluppo del dogma è infatti che le nuove affermazioni teologiche non contraddicano l’insegnamento precedente della Chiesa, ma si limitino ad esplicitarlo e ad approfondirlo. (Roberto De Mattei)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-48325997146673470562018-08-06T20:55:17.228+02:002018-08-06T20:55:17.228+02:00Si, ma non possiamo negare l'evoluzione della ...Si, ma non possiamo negare l'evoluzione della sensibilità e della conoscenza. <br />Non possiamo indurirci nella rigidità come i contemporanei di Galileo che negavano ostinatamente davanti all'evidenza.<br />Pure per rifiutare Gesù i contemporanei si appellavano alle loro tradizioni trovandosi davanti a un Messia anomalo. <br />Bisogna pregare e seguire la coscienza con cuore puro perché Dio dà la luce ai retti di cuore. Pensiamo a Maria e alla sua capacità di immergersi nel presente nel mistero dell'Incarnazione.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-83815629496945391462018-08-06T19:49:15.547+02:002018-08-06T19:49:15.547+02:00
Il presente è sempre figlio del passato.
Se non s...<br />Il presente è sempre figlio del passato.<br />Se non si conosce il passato, non si comprende<br />il presente. <br />In ogni caso, il passato ci vive dentro e <br />ci condiziona, come passato del popolo <br />cui apparteniamo, come storia particolare, <br />nel bene e nel male. Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-3704758433409797262018-08-06T18:03:51.147+02:002018-08-06T18:03:51.147+02:00circa il valore dignità umana e "diritti uman...circa il valore dignità umana e "diritti umani" così fraintesi e messi al di sopra di tutto, ha detto bene qualcuno:<br />"L’aver accettato la rivoluzione dei diritti umani ha spalancato le porte della dissoluzione della società. Infatti, chi può stabilire quali siano i confini dei diritti umani? Qual è il limite preciso fra il bene e il male, il lecito e l’illecito, una volta che ci si fonda su presunti diritti e non su divinamente manifestati doveri? Conosco bene la risposta cattolica, ovviamente: il diritto naturale. Il fatto però è che questa risposta, esatta in sé in linea di principio, produce nei fatti concreti a sua volta altri problemi di interpretazione (ne vediamo ogni giorno le conseguenze, anche all’interno dello stesso mondo cattolico più tradizionale e legato al magistero della Chiesa), creando ulteriore confusione e soprattutto non è affatto accettata da tutto il mondo laicista, che non riconosce il diritto naturale e che anzi, ormai, coerentemente con le sue intenzioni, non riconosce più nemmeno i concetti di bene e male, lecito e illecito.<br />La verità è che da quando la Chiesa (e quindi il mondo cattolico) ha fatto propria l’ideologia dei diritti umani (certo, con l’intenzione buona di difendere il diritto alla vita, alla libertà personale, ecc.) ha automaticamente abdicato – non in via di principio ovviamente, ma nei fatti come risultato concreto della vita vissuta quotidianamente – ai dieci comandamenti."<br />(https://gloria.tv/famigliacattolica )<br />deduco applicando oggi: in nome dei diritti umani il delitto sta diventando diritto (basta pensare ad aborto= diritto della donna, eutanasia=diritto alla morte dignitosa etc....)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-78749117737387993342018-08-06T17:59:12.860+02:002018-08-06T17:59:12.860+02:00gradirei che l'anonimo delle 13:14 esponesse ...gradirei che l'anonimo delle 13:14 esponesse più chiaramente il suo ermetico commento. Specialmente, che cosa intende per l'esattezza con la frase : "vivere nel presente" ? (ammesso che il presente non celi nessun "dettaglio"...)Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-38802149496105995672018-08-06T13:14:18.078+02:002018-08-06T13:14:18.078+02:00Io preferisco vivere nel presente. Il passato mi c...Io preferisco vivere nel presente. Il passato mi cela molti dettagli.Anonymousnoreply@blogger.comtag:blogger.com,1999:blog-5570132738557818436.post-57490491436076890082018-08-06T09:22:33.278+02:002018-08-06T09:22:33.278+02:00http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/...http://magister.blogautore.espresso.repubblica.it/2018/08/06/il-no-assoluto-alla-pena-di-morte-una-vittoria-del-vangelo-o-dellumanesimo-secolare/Anonymousnoreply@blogger.com