Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

lunedì 3 giugno 2013

Non piange più nessuno

Pubblico l'Editoriale del numero di giugno  di "Radicati nella fede".

Se non ci sono più preti non piange quasi più nessuno. È questa la triste constatazione che ci tocca fare.

Assistiamo alla più grande crisi sacerdotale della storia della Chiesa, intere terre in Europa sono ormai senza sacerdote e tutto tace. Non sentirete nemmeno un vescovo gridare all'allarme, piangere con i suoi fedeli, domandare a tutti una grande preghiera per le vocazioni sacerdotali; intimare un digiuno e una grande supplica perché il Signore abbia pietà del suo popolo.

Sentirete, questo sì, vescovi e responsabili di curia descrivere i numeri di questo calo vertiginoso di presenza dei preti nella Chiesa, li sentirete elencare i dati pacatamente, troppo pacatamente, in modo distaccato, come se fosse una situazione da accettare così com'è, anzi la chance per una nuova Chiesa più di popolo.

Nella nostra terra italiana, terra di antica cristianità, assisteremo in questi prossimi anni alla scomparsa delle parrocchie, allo stravolgimento, impensabile fino a qualche anno fa, della struttura più semplice del Cattolicesimo, di quella trama di comunità parrocchiali dove la vita cristiana era naturale per tutti... ma l'assoluta maggioranza dei cattolici impegnati farà finta di niente, perché i pastori hanno già fatto così.
È un “cataclisma”, un “terremoto”... ma nessuno piange, si fa finta di niente.
Si fa finta di niente, perché bisogna che la favola della primavera del Concilio continui. Ci si sottrae a qualsiasi verifica storica, si nega l'evidenza di una crisi senza precedenti.

E si prepara un futuro che ci sembra poco cattolico.
Sì, perché si parla di “ristrutturare” l'assetto delle comunità cristiane, di fare spazio ai laici (come se in questi anni non ne avessero avuto a sufficienza), si inventa un nuovo genere di fedeli cristiani che diventeranno gli addetti delle parrocchie, che di fatto sostituiranno i preti. Fedeli laici “clericalizzati”, un nuovo genere di preti che terranno le chiese... e nell'attesa di una qualche messa predicheranno loro, come cristiani adulti, il Verbo di verità...

...ma nessuno piange, nessuno prega gridando a Dio.
Forse non gridano perché da anni qualcuno ha preparato questo terremoto nella Chiesa.
Hanno svilito il sacerdozio cattolico, trasformando i preti da uomini di Dio ad operatori sociali delle comunità. Hanno ridotto loro il breviario e la preghiera, gli hanno imposto un abito secolare per essere come tutti, gli hanno detto di aggiornarsi perché il mondo andava avanti... e gli hanno detto di non esagerare la propria importanza, ma di condividere il proprio compito con i fedeli, con tutti.
E come colpo di grazia gli hanno dato una messa che è diventata la prova generale del cataclisma nella Chiesa: non più preghiera profonda, non più adorazione di Dio presente, non più unione intima al sacrificio propiziatorio di Cristo in Croce, ma cena santa della comunità. Tutta incentrata sull'uomo e non su Dio, tutta un parlare estenuante per fare catechesi e comunità. Una messa che è tutto un andirivieni di laici sull'altare, prova generale di quell'andirivieni di signori e signore che saranno le nostre ex parrocchie senza prete.

E con la messa “mondana”, hanno inculcato la dottrina del sacerdozio universale dei fedeli... stravolgendone il significato. I battezzati sono un popolo sacerdotale in quanto devono offrire se stessi in sacrificio, in unione con Cristo crocifisso, offrire tutta la loro vita con Gesù. I fedeli devono santificarsi: questo è il sacerdozio universale dei battezzati. Ma i fedeli non partecipano al sacerdozio ordinato che è di altra natura, che conforma a Cristo sacerdote. E’ attraverso il sacramento dell’Ordine che Cristo si rende presente nella grazia dei sacramenti. Se non ci fossero più preti sarebbero finite sia la Chiesa che la grazia dei sacramenti.

Martin Lutero e il Protestantesimo fecero proprio così: distrussero il sacerdozio cattolico dicendo che tutti sono sacerdoti: sottolineando appunto il sacerdozio universale, il laicato.
Nella pratica della ristrutturazione delle parrocchie forse si finirà così: diverso sarebbe stato affrontare questa crisi con nel cuore e nella mente un'alta stima del sacramento dell'ordine, sapendo che il prete è uno dei doni più grandi per la Chiesa e per il popolo tutto; ma così non è: si affronterà questa crisi dopo anni di protestantizzazione e di relativizzazione del compito dei preti. Si affronterà questa crisi dopo anni di confusione totale nella vita del clero; dopo anni di disabitudine alla messa quotidiana e alla dottrina cattolica: così i fedeli faranno senza il prete, anzi già fanno senza. E quando un prete arriverà, non sapranno più che farsene, abituati a credere che il Signore li salva senza di loro e i loro sacramenti.
A noi sembra ingiusto far finta di niente.

Per questo chiediamo ai nostri fedeli di pregare con forza perché il Signore torni a concedere, come un tempo, tanti sacerdoti alla sua Chiesa.

Cari fedeli, in questo mese di giugno, che è il mese delle sacre ordinazioni, abbiamo il coraggio di chiedere, anche con le lacrime, questa grazia al Sacro Cuore di Gesù e al Cuore Immacolato di Maria.
E teniamo come dono preziosissimo la Messa di sempre, la Messa della tradizione, che sola saprà dare nuovi preti alla Chiesa di Dio.

20 commenti:

Anonimo ha detto...

Si è visto finora dove ci ha portato la messa tradizionale! Azione, azione, azione! Basta piangerci addosso!

bernardino ha detto...

Grazie Mic. di questo articolo, il tutto e' gia' sotto gli occhi di tutti noi, ed il fatto sconvolge solo chi ha una grande Fede.
Ma cosa dovevamo aspettarci dopo lo sconvolgimento del conciliabolo?
Ma veramente non dovevamo credere alla profezia di Fatima o della Beata Emmerich?
Auditorium nostrum in nomine Domini.

Anonimo ha detto...

Ma piangi, tu, e del Cristo sei compagna?
Dovresti saltellar per l'esultanza,
e la tua contentezza esser più magna!
Ma della redenzione il mondo sanza
tu giudichi spargendo questa lagna
che ammorba l'orbe e fa'che non ti senta,
Colui che morì per farti contenta.

Sveno Grandinera


RIC ha detto...

Il giorno successivo alla sua nomina, il neo Vescovo di Liegi (appartenente alla Comunità di Sant'Egidio!!) celebra la Messa di sempre

http://www.riposte-catholique.fr/summorum-pontificum-blog/informations/le-lendemain-de-sa-nomination-leveque-de-liege-celebre-la-forme-extra

Anonimo ha detto...

Lauda Sion Salvatorem
Lauda ducem et pastorem
In hymnis et canticis...

Anonimo ha detto...

Avevo scritto la lode prima di leggere i commenti.
Guardare in faccia la realtà non è piangersi addosso.
Intanto la nostra Messa è Actio del Signore.
Il resto si vedrà...

rocco ha detto...

azione tipo la comunione a luxuria?

Marcantonio ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
sam ha detto...

"La gloria del Dio di Israele, dal cherubino sul quale si posava si alzò verso la soglia del tempio e chiamò l'uomo vestito di lino che aveva al fianco la borsa da scriba.
Il Signore gli disse: "Passa in mezzo alla città, in mezzo a Gerusalemme e segna un TAU sulla fronte degli uomini che sospirano e piangono per tutti gli abomini che vi si compiono".
Agli altri disse, in modo che io sentissi: "Seguitelo attraverso la città e colpite! Il vostro occhio non perdoni, non abbiate misericordia.
Vecchi, giovani, ragazze, bambini e donne, ammazzate fino allo sterminio: solo non toccate chi abbia il tau in fronte; cominciate dal mio santuario!". Incominciarono dagli anziani che erano davanti al tempio." Ez 9,3-6


tiepidismo ha detto...

pacatamente, troppo pacatamente, in modo distaccato,...

è così, molti sostengono che bisogna rimanere "molto moderati e pacati", non seminare allarme e preoccupazioni o sgomento tra la gente....evitare di estremizzare, non alimentare il pessimismo ecc.
E quelli che piangono sulla tragedia della Chiesa in disfacimento ci sono eccome, e tengono gli occhi aperti, con realismo, ma per questa loro lucidità scevra da illusioni vengono malvisti dai blog "moderati", o spesso, cacciati via in malo modo, accusati di fare geremiadi.
E questa dei sac. di Vocogno, non è una geremiade, sacrosanta, come quando Gesù piangeva sulla sorte di Gerusalemme ?
poveri geremia che nessuno vuole sentire...chi glielo fa fare a costoro di piangere?
e chi glielo fa fare alla Madonna di piangere da certe statue (v. Akita etc.)?
imparino a dire che tutto andrà per il meglio e la gente sarà più contenta di loro.

Rossella ha detto...

http://radiospada.org/2013/06/03/le-riscoperte-della-chiesa-postconciliare/

Annarita ha detto...

Ma io mi chiedo se questi benedetti laici sono sempre più presi dalle incombenze che una volta erano dei sacerdoti, quando trovano il tempo di fare i loro doveri di stato? Non so di fare i padri e le madri di famiglia. E i sacerdoti che fanno poi? Si mettono a fare le lavatrici per i laici che sono impegnati in chiesa? Ma ritornare ognuno al proprio posto è così scandaloso?

Anonimo ha detto...

C(non).V.D.
PROMEmoria e monito per tutti gli accordisti:

http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV519_Il-mistero_del_seminario_di_Cuglieri.html

Anonimo ha detto...

E questa dei sac. di Vocogno, non è una geremiade, sacrosanta, come quando Gesù piangeva sulla sorte di Gerusalemme ?
poveri geremia che nessuno vuole sentire...chi glielo fa fare a costoro di piangere?
e chi glielo fa fare alla Madonna di piangere da certe statue (v. Akita etc.)?
imparino a dire che tutto andrà per il meglio e la gente sarà più contenta di loro.


Ancora una volta si equivoca sulle cosiddette "geremiadi".
Mi pare che tutti le facciamo, quando realisticamente c'è purtroppo qualcosa da denunciare e da condividere per fare la nostra parte informando per poi agire (ognuno nel proprio stato) e/o pregando.
Quello che in alcune occasioni si è rimproverato ad alcuni commentatori specializzati unicamente in "geremiadi", non è la geremiade in sé che a volte ci sta tutta, ma è quel tempestare sempre e solo di geremiadi e non per "non allarmare", ma semplicemente per non eccedere né nella visione negativa né nel possibile zelo amaro.
Effettivamente, anche questa dei sacerdoti di Vocogno è una riflessione amara e dolorosa, ma essi di solito non si limitano a denunciare, come pure è necessario ed ogni tanto accade, ma pubblicano anche altri editoriali saporosi e nutrienti, così come ce n'è tanto bisogno!

E' esattamente questa l'ottica mia e penso della maggior parte dei lettori.
Se poi c'è qualcuno che si sente un "Geremia" incompreso non me ne voglia. :)

RIC ha detto...

Grazie anonimo delle 10.34. Molto interessante (e purtroppo isruttivo) l'articolo che hai segnalato. Anche alla luce di quanto si legge oggi su Cordialiter

http://cordialiter.blogspot.it/2013/06/ondata-di-ordinazioni-per-la-liturgia.html

Marco P. ha detto...

Grazie don Alberto per questo editoriale e per i precedenti;
grazie per la battaglia che conduce a Vocogno fisicamente, ma in tutta la Chiesa spiritualmente.
Grazie per l'amore e la cura che ha delle cose di Dio, perché occorre dare a Dio ciò che è di Dio.
Il Signore predilige i veri piccoli e i veri umili, perciò essere perseguitati e relegati in parrocchie periferiche costituisce una grazia perché dà modo di manifestare in modo ancora maggiore la Fede nella quale siete radicati e la Carità che vi muove, dà modo di rendere testimonianza al Signore davanti a tutti perché tutti possano vedere, se lo vogliono e se non sono accecati dalla superbia.

Ringraziamo il Signore perché ci dona Sacerdoti secondo il suo cuore come don Alberto e don Stefano e preghiamolo perché ce ne conceda altri, necessari per la nostra santificazione

Anonimo ha detto...

Questo come tutti gli editoriali dei due sacerdoti radicati mirabilmente nella fede, dice per l'ennesima volta a tutti quei tiepidi e moderati tradizionalisti, giovani e vecchi, di fare il passo: questi vivono nel timore di chiedere la messa cattolica di sempre. Agite! O ci sarà una azione o non ci sarà affatto come del resto dimostrano la stragrande maggioranza delle città italiane, culle del cattolicesimo, dove magari se c'è una messa viene detta una volta ogni tre settimane il sabato alle 19:56. Assurdo, ma non si può lamentare chi non ha la messa se dopo tutto sta bene con i piedi in due paia di scarpe diverse. Saluti.

Gederson Falcometa ha detto...

Don Alberto è un talento italiano! Scrive un editoriale migliore rispetto agli altri, e sempre con equilibrio e un senso della realtà impressionante, è un prete bravissimo in mezzo alla confusione che regna oggi. Che Dio sia sempre con lui!

Un saluto dal Brasile

Jacobus ha detto...

Non ci sono risposte ai punti vitali toccati in questo editoriale.
Gran parte di quanto lamentato dipende dalla "democratizzazione" della chiesa.
Tutto ciò che ci rimane è la preghiera, il digiuno e il sacrificio.
E, poi, anche il dolore per ciò che si è perso, e ciò che può ancora accadere.
Dio abbia pietà di noi.

Anonimo ha detto...

"Sì, perché si parla di “ristrutturare” l'assetto delle comunità cristiane, di fare spazio ai laici (come se in questi anni non ne avessero avuto a sufficienza), si inventa un nuovo genere di fedeli cristiani che diventeranno gli addetti delle parrocchie, che di fatto sostituiranno i preti. Fedeli laici “clericalizzati”, un nuovo genere di preti che terranno le chiese... e nell'attesa di una qualche messa predicheranno loro, come cristiani adulti, il Verbo di verità... "

La Chiesa si sta sempre più protestantizzando...