Pagine fisse in evidenza

venerdì 18 ottobre 2013

Parlare o tacere? Questo è il dilemma.


Leggo su Il Foglio di oggi l'articolo che pubblico di seguito, per condividere con voi, dato che si tratta del nostro dilemma esaminato con argomentazioni pertinenti. Sono quelle che ricorrono nel mio cuore e nella mia coscienza ogni volta che mi permetto di esprimere considerazioni critiche. Certo, occorre sempre vigilare, pregando, per purificare le intenzioni e saper tacere quando occorre, parlare quando urge.
Tutto sta nel discernere quale delle due opzioni sia di volta in volta quella più necessaria, nella consapevolezza che stiamo vivendo un tempo in cui noi laici non siamo chiamati né al silenzio dell'eremo, né a quello dell'indifferenza, ma a quello dell'adorazione, che poi si traduce in parola incandescente. Devo darmi il tempo per ulteriori riflessioni. Intanto aspetto le vostre.



Come criticare il Papa senza essere eretici

Il Papa, qualsiasi Papa non solo l’attuale, deve essere sempre ascoltato senza batter ciglio oppure può essere criticato? Proviamo a verificare cosa dice sul punto la chiesa. La congregazione per la Dottrina della fede nel 1998 elaborò una “Nota dottrinale illustrativa della formula conclusiva della Professio fidei”, a firma dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, che delimitava i campi e le modalità attraverso cui l’infallibilità petrina si esprime. Solo in alcuni ambiti e unicamente nell’osservanza di precise condizioni è impegnata l’infallibilità del Sommo Pontefice e dunque i relativi asserti sono assolutamente vincolanti per tutti i cattolici e non criticabili perché in tali assunti non ci può essere nascosto nessun errore dottrinale. Va da sé che al di fuori di queste materie e condizioni il Papa non è infallibile e dunque può sbagliare. Ad esempio ciò che dice un Papa in un’intervista non impegna la sua infallibilità. Ciò naturalmente non significa che tutto quello che ha detto sia opinabile.

Ma laddove il Papa non è infallibile può essere criticato? In altri termini: il fedele ha un diritto di critica? Il Catechismo della chiesa cattolica impone obbedienza al Papa perché seguendo la sua volontà si aderisce a quella di Dio. Ma laddove questa volontà fosse in conflitto con quella divina, l’auctoritas pontificia verrebbe meno, perché ogni potestas – insegna Tommaso D’Aquino – riceve validità dall’ossequio al bene. La suprema legge nella chiesa, si legge nel codice di Diritto canonico, è la salus animarum e il primo balsamo per le anime è la verità a cui è sottomesso lo stesso Vicario di Cristo. Quindi sì obbedienza, ma non papolatria. Infatti il codice di Diritto canonico al n. 212 chiede ai fedeli da una parte obbedienza ai pastori e dall’altra riconosce a loro il diritto di esprimere delle riserve “su ciò che riguarda il bene della chiesa”. Nulla di nuovo sotto il sole. San Paolo criticò Pietro, primo Papa della storia, in merito all’obbligo da parte dei convertiti di sottoporsi al giudaismo: “Quando Cefa venne ad Antiochia mi opposi a lui a viso aperto perché evidentemente aveva torto” (Gal. 2,11). Il problema sta nel fatto che Paolo riprendeva Pietro per un aspetto pastorale e invece le recenti critiche mosse a Papa Francesco sono anche e soprattutto di carattere dottrinale.

Da qui una seconda domanda: accertato che esiste un diritto alla critica esiste anche un dovere di critica? Anche in questo caso facciamo parlare i documenti della chiesa. Sempre il codice di Diritto canonico al numero già citato afferma che i fedeli possono e devono in alcuni casi manifestare le loro perplessità “salvo restando l’integrità della fede e dei costumi e il rispetto verso i pastori, tenendo inoltre presente l’utilità comune e la dignità delle persone”, o per dirla con il n. 37 della Lumen Gentium, “con verità, fortezza e prudenza, con rispetto e carità verso coloro che, per ragione del loro sacro ufficio, rappresentano Cristo”. Il n. 62 della Gaudium et spes poi indica un atteggiamento di umiltà nel manifestare la propria opinione.  Se si tratta infine di coloro che si dedicano alla studio delle scienze sacre il n. 218 del Codice richiede prudenza nell’esprimere il proprio pensiero. In questi passi si rinviene, per chi vuole essere fedele alla chiesa sino in fondo e pienamente cattolico, il criterio per comprendere quale sia lo spazio di manovra del cattolico dubbioso delle parole del Papa. Se io mi sento in dovere di criticare il Pontefice, magari anche a ragion veduta perché noto delle divergenze tra ciò che lui afferma e ciò che invece dichiara il Magistero (esclusiva unità di misura della verità per il cattolico), e lo faccio con il fine di avvalorare la verità, di illuminare i dubbiosi, di far chiarezza sulla dottrina ma poi, nelle circostanze concrete, a queste utilità si sommano altri effetti di carattere negativo come la mancanza di rispetto verso la figura del Santo Padre perché ci si pone di fronte a lui come il più bravo della classe, l’aumento di confusione tra le fila dei cattolici e il disorientamento dei semplici, forse è bene desistere dall’intento censorio proprio a motivo del fatto che le conseguenze negative annullerebbero quelle positive. Mai si deve fare il male, ma a volte è necessario astenersi dal bene per un bene maggiore.

Come non escludere ad esempio che il fronte laicista-relativista approfitti di queste critiche per sostenere che nemmeno il Papa è più credibile dato che ce lo confermano i cattolici stessi? Che il Papa può essere portato sotto processo da tutti dal momento che lo fanno pure i suoi fedeli più osservanti? Che l’importanza del Papa è ormai deteriorata e dunque il suo ruolo ecclesiale deve essere rivisto? Che nemmeno i cattolici si trovano più d’accordo su quale sia la verità dogmatica da seguire?
A tutto ciò si obietterà che anche di fronte a un simile rischio di scandalo è sempre doveroso e preferibile annunciare la verità. Ma se le modalità di annuncio per paradosso danneggiassero la verità stessa? Il rimedio non sarebbe peggiore del male? Non si otterrebbe operando così proprio l’effetto opposto a quello desiderato? Faremmo davvero un bel servizio alla verità? Allora forse la strada è quella della ripresentazione dei contenuti di fede e di morale contenuti nel Magistero ma usando la virtù della prudenza che indica gli strumenti più efficaci per raggiungere lo scopo prefissato. E’ quindi un problema che attiene alle modalità di critica più che al merito della critica stessa. Non è questione di etichetta, bensì concerne il miglior modo di servire la verità.
Tommaso Scandroglio

76 commenti:

  1. E meno male che PF vuole una Chiesa collegiale. Come può la Chiesa essere collegiale quando PF domina incontrastato i media e l'opinione pubblica?
    Se si vuole una chiesa meno vaticanocentrica per dare più spazio agli espiscopati particolari allora PF agisca per fare si che ciò accada:
    le messe in Santa Marta siano private e riservate, le udienze generali del mercoledì siano raggruppate una volta al mese, abolito l'angelus domenicale pubblico, se è necessario avere contatti privati con i fedeli fare di tutto perché si svolgano nella massima riservatezza.
    In altre parole il Papa limiti la sua funzione al governo della Chiesa, alle celebrazioni religiose e agli adempimenti istituzionali.
    Se veramente si vuole una Chiesa meno papacentrica allora il Papa preghi di più e parli di meno. Un Papa potrebbe benissimo fare il Papa anche senza mostrarsi in pubblico, ciò che conta sono gli atti ufficiali che produce e che rimarranno indelebili nella storia della Chiesa, i sorrisi, gli abbracci, le folle, le telefonate sono destinati a durare la durata di un orgasmo.

    Micus

    RispondiElimina
  2. Vedo che in molti stanno abbandonando la buona battaglia. Con la scusa di servire al meglio la Verità si dimentica il SI' SI' NO NO. Siamo alla caporetto del Cattolicesimo! Che la Vergine Maria ci protegga dall'ira del Signore.

    RispondiElimina
  3. In fretta su questi due passaggi:

    "altri effetti di carattere negativo come la mancanza di rispetto verso la figura del Santo Padre perché ci si pone di fronte a lui come il più bravo della classe, l’aumento di confusione tra le fila dei cattolici e il disorientamento dei semplici, forse è bene desistere dall’intento censorio proprio a motivo del fatto che le conseguenze negative annullerebbero quelle positive. Mai si deve fare il male, ma a volte è necessario astenersi dal bene per un bene maggiore."

    "Allora forse la strada è quella della ripresentazione dei contenuti di fede e di morale contenuti nel Magistero ma usando la virtù della prudenza che indica gli strumenti più efficaci per raggiungere lo scopo prefissato."



    Ma se è appunto ripresentando i contenuti di fede e di morale contenuti nel Magistero che vengono alla luce i problemi di certe affermazioni di papa Bergoglio?
    Se è ricordando quel che la Chiesa gli ha insegnato, e che il Papa DEVE confermare, che un cattolico mette in luce, non con superbia di primo della classe, ma con inquietudine come e quanto i contenuti di certe affermazioni di papa Bergoglio se ne discostano?
    Dobbiamo allora anche evitare di ricordare la Dottrina, il Magistero, per salvare papa Bergoglio da se stesso?
    Che tipo di prudenza sarebbe quella di zittire la coscienza e la ragione?
    E quale sarebbe lo scopo prefissato?
    E il bene maggiore?

    RispondiElimina
  4. Che la Vergine Maria ci protegga dall'ira del Signore.

    Sarà anche giusto ricordarsi dell'"ira del Signore", ma io preferisco soffermarmi su: " la sua misericordia si stende su quelli che lo temono", dove "coloro che lo temono", non sono quelli che hanno paura, ma quelli che hanno il "timor di Dio", dono dello Spirito Santo, porta d'accesso, credo, per tutti gli altri.
    Timore che è in realtà rispetto, considerazione, mettere Lui al primo posto, ecc. ecc. che poi diventa tutto il reste delle mirabilia della nostra storia di salvezza in Cristo Signore.

    So che non volevi parlare di paura, ma richiamare alla responsabilità.
    Ho però espresso una mia immediata reazione e riflessione conseguente :)

    RispondiElimina
  5. "Allora forse la strada è quella della ripresentazione dei contenuti di fede e di morale contenuti nel Magistero ma usando la virtù della prudenza che indica gli strumenti più efficaci per raggiungere lo scopo prefissato."

    Cara Luisa, se ci hai fatto caso è esattamente il problema che mi ponevo dopo aver pubblicato l'articolo precedente con le affermazioni di padre Lanzetta, che mi pare evidente costituiscono una comunicazione indiretta per ripristinare la verità...

    Questa sì che è una "sincronicità" junghiana :)

    Trascrivo la mia riflessione per ribadirla:
    ___________
    Modo esemplare di riaffermare verità di fede oltrepassate da alcuni degli slogan di Bergoglio.

    Indubbiamente è uno stile più che rispettoso perché evita la critica diretta.

    Mi interpella profondamente perché più volte mi sono riproposta di fare la stessa cosa senza riuscirci.

    Devo dire però che, quando non sono riuscita a tacere, si trattava di questioni di diverso calibro, che incidono direttamente su principi fondanti la nostra fede:
    - Incarnazione (Cristo carne dei poveri; i poveri sono il Vangelo)
    - Redenzione (Il Figlio dell'uomo si è incarnato per donarci la fratellanza)
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/10/svnt-nomina-rervm-cose-concrete-quelle.html

    - Gesù Messia Figlio di Dio nuovo ed eterno Sommo Sacerdote (messo sullo stesso piano degli "unti d'Israele"; sacerdozio di Aronne esaltato proprio nell'omelia del Giovedì Santo!)
    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/04/lodore-delle-pecore-e-il-profumo-di.html

    Come si fa a tacere in questi casi? E come eventualmente imbastire una comunicazione indiretta senza confutare esplicitamente?
    Oltretutto non perderebbe di efficacia, soprattutto se si pensa alle persone più semplici che sono quelle più facilmente ingannabili?

    RispondiElimina
  6. "Ma se le modalità di annuncio per paradosso danneggiassero la verità stessa? Il rimedio non sarebbe peggiore del male? Non si otterrebbe operando così proprio l’effetto opposto a quello desiderato? Faremmo davvero un bel servizio alla verità? Allora forse la strada è quella della ripresentazione dei contenuti di fede e di morale contenuti nel Magistero ma usando la virtù della prudenza che indica gli strumenti più efficaci per raggiungere lo scopo prefissato. E’ quindi un problema che attiene alle modalità di critica più che al merito della critica stessa. Non è questione di etichetta, bensì concerne il miglior modo di servire la verità."

    Insomma, si ritorna sempre lì: si insiste sul metodo (leggi pastorale), poi questo metodo diventa contenuto, e del vero contenuto non si ricorda più nessuno.

    RispondiElimina
  7. "Parlare o tacere?" Lascio rispondere a loro.

    Santa Caterina da Siena:
    "Avete taciuto abbastanza. E’ ora di finirla di stare zitti!
    Gridate con centomila lingue.
    Io vedo che a forza di silenzio il mondo è marcito."

    Papa Felice III:
    "Non resistere all’errore è approvarlo,
    non difendere la verità è ucciderla.
    Chiunque manca di opporsi ad una prevaricazione manifesta può essere considerato un complice occulto”.

    S. Giovanna d’Arco:
    "A noi la battaglia, a Dio la vittoria."

    RispondiElimina
  8. Intanto, riguardo l’obbedienza al magistero papale, andrebbe ricordato cosa è successo nel recente passato in tanti casi. Cito solo quello dell’approvazione del motu proprio Summorum pontificum, perché l’ho vissuto in prima persona. Ora, si trattava di un documento papale ufficiale del massimo livello, non certo di un’intervista a Scalfari o di una predica a Santa Marta. E che cosa è accaduto? Tanti come me se lo ricorderanno: si inoltrava richiesta di applicazione a un parroco e quello rispondeva “il Papa sta a Roma, qui decido io e dico no”, ci si rivolgeva al vescovo, colui che per mandato dovrebbe far rispettare le decisioni del Papa, e quello manco rispondeva. Intanto c’erano altri vescovi e cardinali che pubblicamente dichiaravano che il motu proprio era sbagliato, che “a casa loro” non si applicava, che avevano pianto (e non di gioia) alla notizia della sua promulgazione… Circostanze che non mi invento, è tutto documentato. Succedeva sette, sei, cinque anni fa, o meno. Non mi sembra che allora ci siano state grandi levate di scudi da parte di difensori del primato petrino di fronte a queste critiche, e peggio, alla luce del sole e da parte di chierici e alti prelati. Non ho mai sentito dire che quanti rifiutavano a precisa richiesta di applicare il motu proprio erano fuori dalla Chiesa e “scismatici”. Va bene che due cose sbagliate non ne fanno una giusta, ma non vedo perché noi, laici e non chierici e alti prelati, non dovremmo avere facoltà di dissentire urbanamente non su documenti ufficiali del Papa, ma su interviste, prediche, telefonate, esternazioni estemporanee dello stesso. Se questo è sbagliato, una gran parte della Chiesa è nell’errore molto più di noi.

    RispondiElimina
  9. Dans son livre “L’Église occupée” (DPF : Chiré-en-Montreuil, 1975), Jacques Ploncard d’Assac évoque la figure de l’abbé Victor Charbonnel, prêtre moderniste, inspirateur, à la fin du XIXe siècle, de l’”Union mondiale des religions”, qui finit défroqué, rationaliste et franc-maçon.

    Dans un article publié dans la “Revue de Paris” du 1er septembre 1895, Charbonnel écrivait ceci :

    « Il se fera un pacte du silence sur toutes les particularités dogmatiques qui divisent les esprits, et un pacte d’action commune par ce qui unit les cœurs, par la vertu moralisatrice qui est en toute foi. Ce serait l’abandon des vieux fanatismes, ce serait la rupture de cette longue tradition de chicanes [= disputes] qui tint les hommes acharnés à de subtils dissentiments de doctrines et l’annonce de temps nouveaux. […] L’heure est venue pour cette union suprême des religions. »

    « C’est très exactement — commente Ploncard d’Assac — la doctrine maçonnique exposée dans les “Constitutions” de 1717, qui établissait que les francs-maçons ne sont obligés qu’à cette religion sur laquelle tous les hommes sont d’accord en leur laissant le choix de leurs opinions individuelles […] Par là la Maçonnerie deviendra le centre et le moyen de créer une fraternité véritable entre des gens qui, sans cela, seraient restés divisés pour toujours. »

    Pas de “fratellanza”, donc, sans faire silence sur les particularités dogmatiques qui divisent les hommes entre eux…

    Il me semble avoir entendu cela récemment, dans la bouche d'une personnalité très haut placée…

    RispondiElimina
  10. Agghiacciante elenco dei "consigliori" di Bergoglio


    http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-francis-francisco-28744/

    RispondiElimina
  11. Un grand journaliste catholique, Arthur Loth, répondit à l’abbé Charbonnel :

    « L’Évangile a été fait pour tous les siècles, pour tous les pays, pour tous les états de société… La doctrine de la société moderne est toute contraire à celle de l’Évangile… Évidemment la prédication évangélique doit être appropriée au temps et au pays où elle s’exerce ; mais l’action du clergé et des catholiques, pour être efficace au sein d’une société matérialiste comme la nôtre, doit avant tout s’inspirer de ce conseil de saint Paul : “ Gardez-vous de vous conformer au siècle ” Nolite conformari huic saeculo (Rom. 12, 2). »

    RispondiElimina
  12. Come si fa a tacere in questi casi?

    A me l'articolo piace. Sia per come è impostato che per l'analisi. Magari su alcune conclusioni si può opinare, ma genericamente l'articolo pone un problema INELUDIBILE oggi (ma non solo oggi) e un CRITERIO per affrontarlo.

    Anzitutto si indica con CHIAREZZA su quali basi sia possibile la critica al Pontefice. Non omette di andare alle "radici" Evangeliche di questo "diritto/dovere" dei fedeli. E non omette di affrontare le radici Magisteriali.

    Quello che fornisce, come dicevo, è un CRITERIO. E credo sia indiscutibile, prima che dal punto di vista Canonico, dal punto di vista Cristiano.
    Non è vero che se uno, per esempio, non condivide il criterio usato dalla SPX, e io sono fra quelli, sia "de plano" un "conservatore..." e tutte le etichette che si appicciano.

    Perché i CRITERI possono variare dipendentemente dagli obiettivi. NON E' VERO CHE IL FINE GIUSTIFICA I MEZZI. Infatti, la salus animorum implica che si pensi a TUTTE LE ANIME, non solo ad "alcune" o a quelle più "avvedute". Anzi! Si dovrebbe pensare soprattutto a quelle "traviate", usando il criterio idoneo per renderle edotte. Questa frase riassume tutto il senso dell'articolo e la mia posizione personale, anche sul "fronte" della critica ai cd "movimenti" tra cui uno in particolare: "E’ quindi un problema che attiene alle modalità di critica più che al merito della critica stessa"

    RispondiElimina
  13. ...gli esempio di Critica fatta dai Santi sono pertinenti, se si guarda a TUTTO l'insegnamento dei Santi e ai loro metodi, che di volta in volta VARIAVANO dipendentemente dalla situazione e dai risultati che si sperava di ottenere.

    Non si può prendere l'esempio di Santa Caterina (fra tanti) solo per sottolineare le sue parole di fuoco contro i PECCATI del Clero (non contro il CLERO!), e ignorando la sua LIRICA innamorata del Papato e del Clero tutto! La giusta "mediazione" tra queste due posizioni è quel CRITERIO dettato dalla prudenza e della preghiera!

    Non si può essere sempre "infuocati" o sempre "silenti" o pacati! Non si può essere o solo uno o solo l'altro! Inoltre: non si può pensare che il radicalismo sia la soluzione SEMPRE. L'unico radicalismo richiesto è quello sulla FEDE e dunque sulla TRADIZIONE. Ma un criterio che contempli la DISPUTAZIONE TEOLOGICA (che oggi è SPARITA per fare spazio alle FAZIONI teologiche), come metodo e criterio per CORREGGERE GLI ERRANTI o ri-portare a casa i "traviati", non deve necessariamente essere visto come una RESA o come un cedimento e una prostrazione alla "turba modernista"!

    Questo radicalismo genera la frantumazione IMMEDIATA dei Fedeli, peggiorando la situazione. E non è un radicalismo INEVITABILE, perché è un radicalismo METODOLOGICO, che rende ad esempio i fedeli Tradizionali stessi DIVISI SU AUTENTICHE FESSERIE, esattamente come le TIFOSERIE che si denunciano per i "papolatri".

    Ho evidenziato in passato il mio sconcerto per il comunicato della SPX in occasione dell'anniversario delle ordinazioni. E' uno sconcerto che si fonda sulla CHIUSURA rispetto al metodo di difesa della Tradizione che sembra l'unico che la Fraternità crede di adottare!

    Vi sono dei NUOVI STRUMENTI, che con un po' di ASTUZIA SANA (quella che abbiamo letto nell'articolo precedente!) si potrebbero utilizzare per avere una pastorale più estesa e per far diffondere con il "metodo Lanzetta" la retta Tradizione! Questi metodi sono stati usati forse solo dal Monsignore Gherardini e dal già nominato benedetto Frate!

    Metodi che sono stati giudicati a priori dalla SPX, ad esempio, come INUTILI. Questa divisione sui criteri, invece che un sano confronto su quelli più "convenienti" per le anime, senza pregiudiziali, è stato ed è un vulnus incredibile ed una responsabilità DIRETTA di chi si radicalizza di più sulle proprie posizioni.

    RispondiElimina
  14. Caro Stefano,
    L'unica modalità di critica che credo ineludibile è la Carità nella Verità. E il giusto discernimento per capire quando è il caso di parlare e quando si può oltrepassare: bando alla cronaca, dritti alla sostanza, quando è ineludibile!

    Motivazioni pure, discernimento, preghiera, fedeltà al Depositum Fidei incorrotto che è fedeltà al Signore.

    Se ci sono questi elementi, o per lo meno se ci si sforza di seguirli, lo stile e anche il contenuto sono quelli adeguati alla bisogna.

    Dopodiché anche e contemporaneamente: affermazione e diffusione delle verità cattoliche. Soprattutto di quelle più oscurate.

    RispondiElimina
  15. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  16. "II Papa da nessuno dev'essere giudicato, A MENO CHE EGLI NON SI ALLONTANI DALLA FEDE."

    ("Decretimi" de Graziano: Pars: I, dist.40, cap.IV, Canon "Si Papa")

    RispondiElimina
  17. Non si può prendere l'esempio di Santa Caterina (fra tanti) solo per sottolineare le sue parole di fuoco contro i PECCATI del Clero (non contro il CLERO!), e ignorando la sua LIRICA innamorata del Papato e del Clero tutto! La giusta "mediazione" tra queste due posizioni è quel CRITERIO dettato dalla prudenza e della preghiera!

    Nessuno ignora le "liriche" di Santa Caterina Steph, così come nessuno qui si mette a tuonare come lei. Si è citata una frase a mo' di incoraggiamento. Tutto qui.

    Prudenza e preghiera, è ovvio che le condivido.

    Coraggio, avanti. Finché potremo e come il Signore ci aiuterà a fare.

    RispondiElimina
  18. Penso che l’esempio l’abbia dato San Paolo, il quale ha resistito in faccia, di fronte a tutti, a San Pietro.
    Lo fece perché lo scandalo di San Pietro era pubblico e richiedeva necessariamente una pubblica correzione, San Paolo né si è limitato a insegnare indirettamente una cosa diversa, né a pregare in silenzio, né a dare esempi contrari. No, risolutamente ha testimoniato la Verità.

    Ovviamente la critica non deve esser fatta per il mero gusto di criticare, ed è bene che sia sempre documentata, con l’uso degli atti del Magistero e della sana ragione, oltre che educata e non ingiuriosa, ci mancherebbe.

    Vi sono i semplici di cui si teme il disorientamento facendo emergere lo scandalo… Giusto, ma quale più grave disorientamento subirebbero fidandosi ciecamente di un main stream che certo al cielo rischia di non condurli più? E poi, oggi più che “semplici” vi sono persone ignoranti nel senso etimologico del termine. Persone che nulla o poco sanno di religione. A costoro cosa è più salutare?

    Secondo me tacere per rispetto a questi è cadere in una trappola sottile… La delicatezza verso il semplice va bene nel rapporto privato; verso il semplice che ci è accanto e verso cui possiamo capire che è meglio insegnare o suggerirgli cose sane, piuttosto che fargli vedere chiaramente che il Papa… Ma, nel mare magnum del web e della carta stampata cosa si fa? Si tace per paura dello scandalo? Non credo sia opportuno; non è certo colpa di chi critica se il semplice si disorienta; chi critica lo fa per difendere la Verità, per obbedire a Nostro Signore. Dello scandalo dato al semplice ne risponderà davanti al Signore colui che l’ha causato, non certo colui che per difendere la Divina Rivelazione si è in coscienza sentito in dovere di parlare.

    Oh, meglio sarebbe se queste critiche pubbliche fossero dei vescovi a farlo, o dei teologi, piuttosto che dei semplici laici! Ma, ahime!, questi sono i tempi… chi dovrebbe parlare tace e a farlo ci pensano le pietre…. Ovvero, come dice un vecchio proverbio: “quando mancano i cavalli trottano gli asini”…

    RispondiElimina
  19. Vi sono dei NUOVI STRUMENTI, che con un po' di ASTUZIA SANA (quella che abbiamo letto nell'articolo precedente!) si potrebbero utilizzare per avere una pastorale più estesa e per far diffondere con il "metodo Lanzetta" la retta Tradizione! Questi metodi sono stati usati forse solo dal Monsignore Gherardini e dal già nominato benedetto Frate!

    L' "astuzia sana" di cui all'articolo precedente l'ho presa bene in considerazione e me la sono riproposta un sacco di volte. Ma hai letto la mia riflessione?

    Dobbiamo stare attenti a non confondere l' "astuzia sana" con l' "ecclesialese" e parlar chiaro quando è necessario, come nei casi INELUDIBILI, di cui ai link che ho indicato nel commento 17:12

    Ti prego di rileggere commento e link :)

    ai quali non posso non aggiungere anche questo, che riguarda il disprezzo per la Tradizione e per il Santo Sacrificio del Signore Nostro

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/09/nec-plvs-vltra.html

    RispondiElimina
  20. Oh, meglio sarebbe se queste critiche pubbliche fossero dei vescovi a farlo, o dei teologi, piuttosto che dei semplici laici! Ma, ahime!, questi sono i tempi… chi dovrebbe parlare tace e a farlo ci pensano le pietre…. Ovvero, come dice un vecchio proverbio: “quando mancano i cavalli trottano gli asini”…

    Il Signore è entrato a Gerusalemme a cavallo di un'asina...

    RispondiElimina
  21. Ploncard d’Assac parle aussi d’Adolphe Crémieux (qu’il nomme par erreur Benjamin), de son vrai nom Isaac Moïse (1796-1880), qui joua un rôle très important dans la vie politique française, initié dans la maçonnerie en 1818 et fondateur de l’Alliance Israélite Universelle.

    « L’Alliance Israélite Universelle — écrivait Crémieux en 1861 — ne s’arrête pas à notre culte seul, elle s’adresse à tous les cultes. Elle veut PÉNÉTRER TOUTES LES RELIGIONS, comme elle pénètre dans toutes les contrées.
    « Que les hommes éclairés, sans distinction de culte, s’unissent dans cette association israélite universelle, dont le but est si noble, si largement civilisateur.
    « Donner une main amie à tous ces hommes qui, nés dans une autre religion que la nôtre, nous tendent leur main fraternelle, reconnaissant que toutes les religions dont la morale est la base, dont Dieu est le sommet [un Dieu qui n’est pas catholique, évidemment !], doivent être amies entre elles, FAIRE AINSI TOMBER LES BARRIÈRES QUI SÉPARENT CE QUI DOIT SE RÉUNIR UN JOUR, voilà, Messieurs, la belle, la grande mission de notre Alliance Israélite Universelle » (op. cit., p. 195-196).

    Comme on le voit, c’est dès le XIXe siècle que s’élabore, sans divers “ateliers” et “officines” le “plan d’Assise”, dont Francisco, nom symbolique (ou plus exactement initiatique), va s’efforcer de conduire à son terme la réalisation.
    Mais il faudra pour cela, préalablement, mettre entre parenthèses le fondement même de l’Église : la Révélation et la Divinité de Notre Seigneur Jésus-Christ, et passer sur le corps des “idéologues” et des “pélagiens”, c'est-à-dire des catholiques fidèles à la Tradition…

    RispondiElimina

  22. Non credo che il Papa, esiga un`adesione piena e intera, senza riflessione,senza approfondimenti, ad ogni sua parola, ad ogni suo gesto, credo al contrario che un Papa( ed era vero per Benedetto XVI) ci spinge e incoraggia a riflettere, a discutere, a fare uso della nostra ragione,  non penso che chi non applaude a piene mani ogni parola, silenzio o gesto del Papa, si prenda per il Signore e debba battersi il petto in un mea culpa mea maxima culpa e domandare perdono a Dio.
    Quel che sta succedendo in Italia, la quasi venerazione per papa Bergoglio trattato come una superstar e la reazione dei suoi laudatores a prescindere contro chiunque non si unisse al coro, è molto particolare, se è vero che quando un articlo gli è consacrato è in generale positivo, all`estero ci viene risparmiata la sovraesposizione mediatica del Papa e siccome non è un tema di grande interesse anche lo spazio per le critiche e i dubbi è molto ridotto, salvo su certi blog o giornali on line che aprono ai commenti.
    Anche se ho visto qualche subdolo( e idiota) tentativo di far passare l`idea che chi critica il papa è un povero imbecille sotto l`influenza dei lefebvriani, non mi sembra di aver letto articoli di più papisti del papa che insorgono contro chi lo critica con rispetto e con l`intelligenza che viene da una retta formazione cattolica.
    In Italia osservo invece questo movimento verso il silenziare ogni voce fuori dal coro, chi lo fa in modo diretto come Tornielli...chi in modo più subdolo e chi in modo sottile come l`oggetto di questo thread.

    RispondiElimina
  23. Sto articolo non mi piace. Prima sostiene la liceità della critica poi chiude indirizzando alla prudenza per salvare le anime. Torniamo alla realtà: vdr Bergoglio demolisce consapevolmente giorno dopo giorno la Chiesa Cattolica. E questo sarebbe un Papa ? La critica prudente non è sufficiente a salvare le anime deviate dal vertice su strade sbagliate. Sono entrati in azione i pontieri o lanciatori di zattere o centristi pelosi, chiamateli come volete. Ciò vuol dire che si danno ormai per certe rotture insanabili. Pensate oggi si ammette "perfino" la critica cioè la legittimità dell'esistenza di "correnti". Cioè di valvole di sfogo pilotato per gli insofferenti. Le cose tornano: Bergoglio ha di fatto cancellato la cattolicità ed ha trasformato la Chiesa in un partito politico planetario. Al pari delle altre religioni partito, ebraismo, marxismo, protestantesimi vari.

    RispondiElimina
  24. gianniz su Raffaella blog18 ottobre, 2013 19:27


    Se fosse come dice Scandroglio: Perchè mai con Papa Benedetto la critica, anche bassa, feroce e fuor di misura, veniva ritenuta legittima e doverosa? Non era Papa lui? C'è stato forse un nuovo pronunciamento dottrinale in questi ultimi mesi?
    Oggi criticare Papa Francesco (che sceglie deliberatamente un registro comunicativo spontaneo, libero e, perciò, approssimativo) è: un sacrilegio, lesa maestà, eresia...
    Ieri con Papa Benedetto (che misurava e cesellava concetti, forme lessicali e strutturali alla luce del suo enorme sapere teologico) era: democrazia, legittima ricerca (della verità), dovere di carità...
    A me sembra un po' troppo!
    Mi sento un po' preso per... 'gonzo'!

    RispondiElimina
  25. ho ascoltato un breve discorso di P. Lanzetta, tenuto in occasione del ricevimento del premio "Fides et ratio" ai FFI, credo nel 2012 o 2011. Ha paralto in modo demplice, chiaro, direi didascalico, sulla Fede, sulla carita' , sul catechismo, sulla pastorale, citando il Vat II ed BXVI. Ha ricordato alcuni punti fermi della nostra Fede senza neanche una parola di latino, ma a me e' sembrato cattolicissimo, e mi sono detta: sentirne di omelie cosi la domenica. ha ricordato com' e' nato l' ordine. Mi e' soprattutto piaciuto quando ah sottolineato, am dolcemente, che i FFI si richiamano in special modo a due santi" recentissimi" , S. Kolbe e S. Pio, e che cio' che hanno di materiale non e' per loro, ma per l'apostolato che cercano di eserciatare non solo con i classici metodi di una volta, am anche con tutte le risorse della modenita. EAcco e' questo intendere la modernita': usiamo i suoi mezzi- la radio, la TV, intenet- per diffindere il messaggio di Cristo che, pero' NON cambia e NON si adatta alla modernita'
    Credo che la differenza tra le critiche e l' opposizione a BXVI e quelle, nettamente inferiori, a PF dipendano solo che con lui sinsta attuando definitivamente il progetto neomodernista, per non dire di peggio. Non e' detto che ci riusciranno, ma in questo momento storico e' necessario silenziare qualsiasi voce, e far venir dubbi su dubbi a chi parla diversamente.
    Ogggi ascoltavo la radio 1, parlavano di Obsma, Letta,ecc., e il giornalista, di solito non affetto da piaggeria, non riusciva a esprimere la benche' mimima o iezione al politico comiziante di turno. Due inteventi critici di ascolatatori sono stati bellamente ignorati. Sperano che a fotza di contar balle e di ubriacarci con effetti speciali, ci butteremo tutti giu' dalla cima come i lemuri
    rosa

    RispondiElimina
  26. Considero Scandroglio una delle migliori penne della Bussola (lo leggo lì), ma qui mi pare che anche lui, come un po' tutta la redazione della Bussola quando si parla di questo Papa, si arrampichi sugli specchi.

    Non si dovrebbe criticare il Papa per non dare argomenti al fronte "laicista-relativista".
    Che? Forse il suddetto fronte sta aspettando il segnale die tradizionalisti per scatenarsi contro il Papa e la Chiesa? Non lo saprebbero fare in autonomia, se soltanto volessero? (E se non lo fanno, non sarà anche perché il Papa si è iscritto ufficialmente almeno alla seconda sezione del suddetto fronte, quella relativista?)

    Non si dovrebbe criticare il Papa per non confondere ulteriormente i cattolici e non disorientare i semplici. Ebbene, se uno mostra chiaramente che ciò che dice il Papa contrasta col magistero, "esclusiva unità di misura della verità per il cattolico", crea confusione? Disorienta? O cerca di riorientare almeno quei cattolici a cui può arrivare e che il Papa poteva aver confuso e disorientato?

    Si può pure discutere dei modi - lo capisco, io sono un pedante delle forme - ma non perdiamo di vista i contenuti. E poi (penso agli ultimi articoli di Gnocchi e Palmaro, credo che anche Scandroglio avesse in mente quelli) io tutto questo difetto di forma non lo ricordo.

    RispondiElimina
  27. ho ascoltato un breve discorso di P. Lanzetta, tenuto in occasione del ricevimento del premio "Fides et ratio" ai FFI,

    Ho programmato per domani un video molto edificante.

    RispondiElimina
  28. Si può pure discutere dei modi - lo capisco, io sono un pedante delle forme - ma non perdiamo di vista i contenuti. E poi (penso agli ultimi articoli di Gnocchi e Palmaro, credo che anche Scandroglio avesse in mente quelli) io tutto questo difetto di forma non lo ricordo.

    Infatti. Gli unici difetti di forma li abbiamo visti nel versante "normalista".

    RispondiElimina
  29. E questa?

    http://www.fidesetforma.com/2013/10/18/lettera-ai-tradizionalisti-tristi/

    RispondiElimina
  30. Buonasera,
    io credo che l'articolo suddetto - pur sicuramente nella più perfetta buonafede dell'Autore - puzzi un po' di zolfo.
    Infatti non mi sembra che su Benedetto XVI, che è stato ampiamente più criticato, ci sia posti il problema su quando si deve criticare il Papa o meno.
    Sinceramente, io interpreto il senso dell'articolo in questo modo: "ok, talvolta è teoricamente lecito criticare il Papa, ma - a livello pratico - sapete voi, o critici, delle conseguenze che potrebbero accadere? Quindi statevi zitti che è meglio!"
    Insomma, questo articolo vuole creare e diffondere scrupoli inutili a chi critica parole e gesti di questo Papa. E, guarda caso, ai tempi di papa Benedetto, nessuno se ne era preoccupato ...
    Scusate, ma in alcune affermazioni di Papa Francesco vedo una gravità senza precedenti e stare zitti significa non ristabilire la Verità.

    RispondiElimina
  31. Sono uno di quelli che si fa scrupoli di coscienza nel criticare il Papa, però mi chiedo, al di là della forma: ma chi ha dato l'input a tutta questa situazione? La verità è che (Gnocchi e Palmaro l'hanno espresso bene) si vorrebbe un papa che facesse il Papa. Tutto qua. I principi non negoziabili dove sono finiti? E' ideologia questa? Stanno distruggendo la morale cristiana in tutti i settori della vita, tra poco sarà illegale leggere San Paolo o la Genesi, e noi cosa facciamo? Stiamo zitti per non infastidire il mondo? Già, ognuno è diverso dall'altro, è vero, ma rimpiango ogni giorno di più il Santo Padre Benedetto XVI.
    Zag

    RispondiElimina
  32. Ratzinger e' stato subito, dalla sera stessa dell'elezione, attaccato con ferocia...ricordate "il pastore tedesco" oppure il "rottwailer di Dio" solo per citarne alcuni, e nessuno diceva niente, tutto era lecito. Ma perché ci sono due pesi e due misure, nelle assurde e improbabili classifiche che fanno tra i Papi? E questo gioco di massacrare Ratzinger ed esaltare Bergoglio avviene non soltanto dai media atei, ma anche da vasti settori cattolici che hanno sempre provato un'astio esagerato nei confronti di Ratzinger. Oggi i tempi sono cambiati, basta soltanto un'articolo fuori dal coro degli osanna, che si grida all'eresia!!! Neri

    RispondiElimina
  33. Che il silenziamento venga anche da Colafemmina e in quei termini è il colmo!

    RispondiElimina
  34. Articolo subdolo, direi diabolicamente astuto, per intimorire i cattolici resistenti.

    Antidoto fondamentale: andatevi a leggere la pagina 597 del commento di San Tommaso d'Aquino alla Lettera di San Paolo Apostolo ai Galati, dove San Tommaso ricorda che in caso di pericolo imminente per la Fede bisogna difenderla anche pubblicamente, senza badare allo scandalo.
    E' disponibile su Google books al seguente link:
    http://books.google.it/books?id=WRNFebt0LEMC&pg=PA521&lpg=PA521&dq=SAN+TOMMASO+D'AQUINO,+sulla+lettera+ai+galati&source=bl&ots=BztRYU6k8b&sig=ELg86uFa5zYNv8JNykVYAEDUjWU&hl=it&sa=X&ei=upBhUvrXN8uT0AWV64Aw&ved=0CG4Q6AEwCQ#v=onepage&q=SAN%20TOMMASO%20D'AQUINO%2C%20sulla%20lettera%20ai%20galati&f=false

    Buona lettura e tanti saluti al povero Scandroglio...

    RispondiElimina
  35. P.S. : leggo solo ora l'ultimo articolo di Colafemmina. E' ancor peggio di quello di Scandroglio.
    Le parole di San Tommaso d'Aquino valgono anche per lui.
    Ma direi che il caso di Colafemmina è ancor peggiore, perché non riesce a capire la gravità della posta in gioco. O vuol far finta di non capirla.
    Ci agita davanti lo spauracchio del peccato di superbia: farebbe invece bene a meditare lui su quelli di omissione.

    RispondiElimina
  36. E sempre a proposito di Colafemmina: vedete come si va a finire quando si vuole difendere soprattutto Ratzinger ed il 'ratzingerismo', anziché la verità cattolica...

    RispondiElimina
  37. Curioso… si invoca la Salus Animorum come se ciò da cui si dissente, non sia per confermare la Salus Animorum, guarda caso il pensiero della FSPX …. Lo si è visto in questi giorni ….dimostrazione a tutto tondo di ciò che significa la messa in pratica della Salus Animorum, con quanto è successo ad Albano, anche se per smentire questo atto, ci si appella ad un presunto non pentimento. Resto basita….

    “finalmente” con la scusa delle anime lontane e traviate si ha la possibilità di trascurare quelle dei fedeli che devono essere sempre e comunque alimentate e nutrite tutti i giorni.

    Certo che farebbero meno fatica i pastori se ci avessero lasciato la S. Messa Tridentina, una tal dose di cibo che permetteva agli stessi di dedicarsi anche ai più lontani, senza perdere o allontanare i figli legittimi, tanto erano nutriti.

    E il papa parla di periferie....

    Già la parola periferia racchiude tutto un programma …

    Che a far “catechismo “sulla figura e sul ruolo del papa, pena l'etichettatura di eretico, siano un giorno si e un giorno si, giornalisti di quotidiani sembra la trama di un film tragicomico, non si era mai vista tanta attenzione prima…..


    Tornando all’articolo lo TROVO PESSIMO, anzi direi è una chiara dimostrazione di tecnica e dialettica ERISTICA, ossia una reductio ad absurdum costringendo il lettore a pensare e affermare il contrario di ciò che precedentemente aveva sostenuto, con una pseudo persuasione mediante un procedimento logico apparentemente valido, MA NON FACCIAMOCI INGANNARE giacché è UN SOFISMA ben congetturato e nulla più.

    Questa a mio avviso la parte più considerevolmente ERISTICA dell’articolo:

    [ Se io mi sento in dovere di criticare il Pontefice, magari anche a ragion veduta perché noto delle divergenze tra ciò che lui afferma e ciò che invece dichiara il Magistero (esclusiva unità di misura della verità per il cattolico), e lo faccio con il fine di avvalorare la verità, di illuminare i dubbiosi, di far chiarezza sulla dottrina ma poi, nelle circostanze concrete, a queste utilità si sommano altri effetti di carattere negativo come la mancanza di rispetto verso la figura del Santo Padre perché ci si pone di fronte a lui come il più bravo della classe, l’aumento di confusione tra le fila dei cattolici e il disorientamento dei semplici, forse è bene desistere dall’intento censorio proprio a motivo del fatto che le conseguenze negative annullerebbero quelle positive.

    Mai si deve fare il male, ma a volte è necessario astenersi dal bene per un bene maggiore.]


    Quando mai per fare un bene maggiore (bisogna poi capire a quale ci si riferisce ma neanche tanto, lo si è capito da mo’) ci si deve ASTENERE DAL BENE?

    Sofisma assai pericoloso. Se così avessero agito i Santi citati da Metilde ….. chissà se a questo punto potremmo parlare ancora di alcune o avvedute anime?

    L’articolista ha posto l’accento sul n. 37 della Lumen Gentium, dove tratta dei laici o meglio le persone aconfessionali. …. Certo, questo documento conciliare ha dato ai laici un potere simile se non maggiore agli stessi fedeli.

    …. Ma siamo tutti uguali no? Si, certo siamo tutti uguali ma a me suona strano che i fedeli tradizionali ovviamente siano trattati peggio che gli aconfessionali.

    Lumen G. n.37

    [ I pastori, da parte loro, riconoscano e promuovano la dignità e la responsabilità dei laici nella Chiesa; si servano volentieri del loro prudente consiglio, con fiducia affidino loro degli uffici in servizio della Chiesa e lascino loro libertà e margine di azione, anzi li incoraggino perché intraprendano delle opere anche di propria iniziativa. Considerino attentamente e con paterno affetto in Cristo le iniziative, le richieste e i desideri proposti dai laici e, infine, rispettino e riconoscano quella giusta libertà, che a tutti compete nella città terrestre.]

    Parlare o tacere? Questo è il dilemma...ma soprattutto chi oggi se non laici o diversamenti credenti e certo tipo di fedeli può permettersi di avere la tanto acclamata dignità intesa nella LG aln.37 citata dall'eristico autore dell'articolo?

    RispondiElimina
  38. chi puo' essere licenziato, viene licenziato, chi puo' essere comprato, viene comprato, chi e' indipendente, non fa il giornalista di mestiere, non lavora in Vaticano o in un ufficio pubblico, o e' in pensione, o lavora in ambiti che non possono essere toccati, viene subdolamente invitato a porsi gran dubbi su cosa dire o non dire e su come farlo. BISOGNA infischiarsene. Se un fedele, un laico fa qualcosa di riprovevole, che va contro l' inseganmento VERO della Chiesa, che sia un sacerdote, un vescovo, un cardinale o il paap strsso a rimproverarlo, ad ammonirlo, a correggerlo. MA NON LAICI ! Chi sono loro per giudicare ?
    rosa

    RispondiElimina
  39. Che il silenziamento venga anche da Colafemmina e in quei termini è il colmo!

    Caro Japhet, ho notato una strana coincidenza e certa comunella, con altrettanto 4 gatti che da anni circolano nel web con ogni sorta di calunnia e di menzogna, lamentandosi dei lamenti dei tradizionalisti, l'operato di Mic e di quanti come lei,che da sempre mantiene il timone nella stessa direzione.

    ..contrariamente alle banderuole ..oggi soffia il vento di Tramontana e qualcuno si è messo al riparo....

    RispondiElimina
  40. "E questa?"

    cara mic, ho letto la prima frase e mi e' bastata:
    "vi scrivo col cuore in mano perché vi vedo intenti a scavarvi la fossa con grande coraggio ma anche con una certa dose di insensato masochismo"

    RispondiElimina
  41. ed il dipinto che posta ? prim ho visto il dipinto e mi sono detta: chi sara' quell' uomo strano, incutente paura, con quel barbone nero e, almeno cosi vedo io, che pero' non ci vedo benissimo, con gli occhi rosicci, in un incontro notturno ? a tutto ho pensato fuorche' a Nostro Signore. Ah, pero' e' di un autore afroamericano, ah...capisco tutto allora
    S ul testo stendo un velo pietoso.
    Mic, comincio apensare che tu ed altri siti sulla stessa linea siarte piu' letti di quanto pensavo, se no non si spiegherebbero tutti 'sti maneggi.
    rosa

    RispondiElimina
  42. intenti a svavrvi la fossa...
    ma e' ritornato Torquemada, e bisogna stare attenti se no si finisce al rogo ? boff no, kung no, gnocchi e palmaro e de mattei e mic e lanzetta si?
    Rosa

    RispondiElimina
  43. Colafemmina lo conosco e lo stimavo. Dire che sono meravigliata è poco. Semplicemente non capisco. O forse credevo di conoscerlo e devo ricredermi?
    Ci rifletterò. Ma penso che quel che ha scritto è una tale congerie di frasi fatte che davvero non mi capacito. E non merita neppure risposta.

    RispondiElimina
  44. Il cambiamento di rotta di Francesco Colafemmina è effettivamente molto sorprendente e radicale.
    Ho scritto un commento sul suo blog che spero sarà pubblicato.
    Solo lui sa le ragioni che lo hanno spinto a dissociarsi in quel modo così repentino da coloro di cui condivideva i pensieri fino a poche settimane fa e ai quali oggi si rivolge con un "voi" veramente sintomatico e con parole che ho piuttosto l`abitudine di leggere in certi blog, scritte da certi blogger...parole offensive già lette altrove ad opera di coloro che fino a qualche giorno suscitavano le sue reazioni, con l`intelligenza e il coraggio che non erano né superbia, né orgoglio, né lamentela, né mummificate alienazioni.
    Il suo cambiamento è tale che penso che nemmeno il vedere da dove vengono gli applausi che riceve e riceverà riuscirà a farlo riflettere.

    RispondiElimina
  45. Questo l'ho scritto pensando a te. Ho poco tempo in questo periodo, non riesco a fare di meglio. Avrei voluto pubblicarti un post intero, per spronarti a spegnere il pc per un giorno intero, riflettere, pregare.
    Qui in molti ti stanno spronando a continuare la strada intrapresa.
    Ma chiediti quanto stanno rendendo schiava la tua preparazione e la tua passione. Chiediti se segui loro o... la tua coscienza.

    Ti scrivo questo messaggio non per la pubblicazione, solo per te.
    Mic, abbiamo bisogno di tutte le voci nella CHiesa.
    Parole scelte.
    TUTTE
    le VOCI
    NELLA
    Chiesa!

    RispondiElimina
  46. Ho eliminato il link contenuto dall'ultimo commento perché non faccio da cassa di risonanza a chi fino a ieri mi ha gettato addosso fango e insulti di ogni genere.

    Non so se essere più meravigliata da Colafemmina o da queste parole mielose qua su, alle quali non posso prestar fede perché ho assaporato troppo veleno.

    Amici miei. Le mie motivazioni sono chiare e limpide. Vado avanti giorno dopo giorno, navigando con difficoltà. Non al buio, perché un faro lo abbiamo.

    Domani, a mente fresca e dopo aver pregato, ragionerò meglio.

    E alla via così!

    RispondiElimina
  47. intenti a scavarvi la fossa...

    sembra una minaccia più che un consiglio...

    RispondiElimina
  48. Certo il messaggio di questo minstrel la dice lunga....

    Questo strano personaggio chiede a Mic di spegnere il pc, di pregare ...

    Ma che ne sa lui, di come e quanto prega Mic?

    Chi è costui che con impagabile saccenteria assieme al suo compare certo cireneo di triste memoria sfoga il mascherato livore?

    Non ha costui il suo sitarello da seguire? Di che si impiccia costui?

    Questo strano personaggio assieme ai suoi compari, certo non trovano di meglio da fare che criticare l'operato di Mic, cosa temono questi personaggi, cosa Jè rode a questi personaggi che da anni bazzicano sul web a far opera di denigrazione ai fedeli legati alla Tradizione?

    Molto meglio l'aria fresca e pulita di questo prezioso blog.

    Grazie ancora Mic per il suo prezioso lavoro. Immagino che non debba essere facile.

    RispondiElimina
  49. la "svolta" di Colafemmina non mi stupisce. E' uno di quelli che si sono scoperti "tradizionalisti" con Ratzinger. Non ha vissuto il dramma delle persecuzioni moderniste in prima persona. Si è lasciato sopraffare dal più penoso sentimentalismo. E' Più che altro un esteta e, peggio ancora, un immaturo. Ha fatto la fine della Pivetti.

    RispondiElimina
  50. Cara mic, colafemmina ha semplicemente capito come sopravvivere in quest'ora buia, speriamo senza minacce palesi o velate, ma solo dietro consiglio del suo amico Tornielli...
    Cosa aspettersi da un superbo...?
    I vili e gli interessati, mai pronti al martirio, non sono fatti per difendere la fede ma solo per servirsene. Preghiamo che si ravveda.
    Uno che lo conosce

    RispondiElimina
  51. Mah! Forse anche è stato un «hacker» (si dice così?) che ha scambiato la vetera «forma» (e la «fides» di sempre) in una talmente nuova.

    RispondiElimina
  52. Trovo condivisibile il commento di Antonio e vorrei chiarire meglio il mio pensiero. Dobbiamo partire dal motivo che ha originato queste discussioni, e cioè non una critica fine a se stessa, ma i gesti e le parole del Papa. Anch'io leggo Scandroglio sulla Bussola, ma mi sembra che questo articolo sia un modo per salvare il salvabile, ossia non prendere posizione. Dice in sostanza, a chi come Palmaro e Gnocchi hanno scritto qualche critica: "Avete ragione, ma è meglio se state zitti". E' dunque un modo per far tacere la coscienza, ma come è possibile farlo? Gnocchi e Palmaro non sono dei professorini altezzosi che vogliono fare la morale al Papa, ma due cattolici profondamente imbarazzati, come tantissimi altri che non possono dirlo pubblicamente. La discontinuità con il Magistero di Benedetto XVI è evidentissima, ma il problema è che non solo con il suo, ma anche con quello degli altri papi! Abbiamo un nuovo modo di vedere il papato, e perché non dovrebbe essere lecito interrogarsi su dove stiamo andando? Ripeto: il silenzio sui principi non negoziabili è assordante, nonché sconcertante. Come è sconcertante voler considerare il Papa come un vescovo tra tanti e insistere sulla collegialità nel governo della Chiesa, come se volessimo dimenticare e superare il concetto che la Chiesa ha una precisa Gerarchia voluta da Nostro Signore. Che dire poi dell'usanza di esprimere la propria idea di Chiesa attraverso delle interviste o lettere a giornali e non con gli atti del Magistero? Vorrei chiedere a voi, lettori di questo blog, di pregare per me. Non ho una crisi di fede, ma mi sento turbato da questa situazione. E purtroppo non mi hanno turbato gli articoli di Gnocchi e Palmaro, si tranquillizzi Scandroglio.
    Zag

    RispondiElimina
  53. sugli scritti di M. Valtorta ho letto:

    “Quando il tempo verrà, molte stelle saranno travolte dalle spire di Lucifero che per vincere ha bisogno di diminuire le luci delle anime. (….)
    Comprendi chi sono le stelle di cui parlo? Sono quelli che Io ho definito sale della terra e luce del mondo: i miei ministri.
    Studio dell’acuta malizia di Satana è di spegnere, travolgendoli, questi luminari che sono luci riflettenti la mia Luce alle turbe. Se con tanta luce che ancora la Chiesa sacerdotale emana, le anime stanno sempre più sprofondando nelle tenebre, è intuitivo quale tenebra schiaccerà le turbe quando molte stelle si spegneranno nel mio cielo. (…)
    Non morrà la Chiesa perché Io sarò con essa. Ma conoscerà ore di tenebre e orrore simili a quelle della mia Passione, moltiplicate nel tempo perché così deve essere.
    Deve essere che la Chiesa soffra quanto sofferse il suo Creatore, avanti di morire per risuscitare in forma eterna. Deve essere che la Chiesa soffra molto più a lungo perché la Chiesa non è, nei suoi membri, perfetta come il suo Creatore, e se Io soffersi delle ore, essa deve soffrire delle settimane e settimane di ore.
    Come sorse perseguitata e alimentata da potere soprannaturale nei primi tempi e nei migliori suoi figli, così ugualmente sarà di lei quando verranni i tempi ultimi in cui esisterà , sussisterà, resisterà alla marea satanica e alle battaglie dell’Anticristo coi suoi figli migliori.....
    Come ulive fra le mole del frantoio, i figli del Cristo saranno perseguitati, spremuti, stritolati dalla Bestia vorace. Ma non inghiottiti, poiché il Sangue non permetterà che siano corrotti nello spirito.
    Come i primi, gli ultimi saranno falciati come manipoli di spighe nella persecuzione estrema e la terra berrà il loro sangue. Ma beati in eterno per la loro perseveranza coloro che muoiono fedeli al Signore".
    ............

    inoltre (circa il parlare o tacere) leggo questa profezia:

    L’ultimo tempo sarà il tempo dello spirito, e queste luci, queste voci pulluleranno per dare una guida ai retti di cuore brancolanti nella caligine dei materialismi, razionalismi, settarismi ai quali prenderanno viva parte i sacerdoti.
    E Dio sarà sempre noto ai suoi figli, con la sua vitalità vera, non con la meccanica fredda, automatica, data da chi non crede più pur gridando “fede, fede!” perché quello è il suo mestiere. (…)
    Per questo Io vado, e suscito qua e là le mie “voci”, e sempre lo farò anche se mi si combatte attraverso ad esse; e sempre più lo farò, più il mio gregge lo vedrò in balia dei pastori-idoli.


    gregge in balia di pastori-idoli: si sta avverando, come è evidente.

    RispondiElimina
  54. già in apertura del nuovo blog si era capito il voltafaccia di Colafemmina, che ha lasciato di stucco me come molti altri.

    Davvero stupefacente quel discorso SU FIDESETFORMA, inqualificabile, tremendo, così senza capo ne coda -quanto alla logica della fedeltà alla Tradizione e alla Chiesa di sempre- non sembra autentico del prof. colafemmina, sembra scritto da un carismatico o NC(anche ignorante direi)se non da papa Francesco stesso, quando parla di "stolti e tardi di cuore".

    Sembra un discorso per certi versi "INDOTTO" !
    (per capirci: come la lettera di Moro rivolta ai governanti, mentre era in mano alle BR....)

    Chi ha ri-plasmato in così poco tempo questo grande uomo ? come già dicevo giorni fa: Colafemmina è irriconoscibile, e la sua mutazione mi fa paura. Temo che subiremo tutti dal potere insediato certi ricatti, sui figli, sulla fame, sull'onore....si può immaginare qualunque cosa, come nei primi secoli del Cristianesimo, oltre ai martiri c'erano i "lapsi".....
    Saremo messi a dura prova, se è vero che stiamo vivendo la grande tribolazione. Possibile che quell'uomo così sensibile e acuto abbia cancellato con un colpo di spugna tutte le pagine veementi da lui scritte, piene di indomita passione per la verità (oltre che per il Bello assoluto) e di battaglia per la vera Fede, quando diceva al clero moderno tiepido, materialista e compromissorio : "Noi seguiremo 'Agnello senza macchia dovunque egli andrà" ? possibile che non si ricordi
    più quando ha scritto così:
    "Ora (era l'11 febbraio giorno dell'abdicazione di BXVI) rimosso il kathechon, tutto è possibile" ?

    allora sta facendo come Pietro.....non vuol perdere i suoi beni e affetti della sua vita per seguire il Maestro sulla via del Calvario. Non trovo altra spiegazione.
    ....e la Chiesa e molti figli della Chiesa dubiteranno come Pietro ha dubitato. Ora si capiscono quelle parole di Gesù:
    Il Figlio dell'uomo quando tornerà troverà la Fede sulla Terra ?

    RispondiElimina

  55. "Non so se essere più meravigliata da Colafemmina o da queste parole mielose qua su, alle quali non posso prestar fede perché ho assaporato troppo veleno."


    mic, sul blog di cui bene hai fatto a non mettere il link, sei, dai suoi inizi, oggetto degli insulti del solito blogger "ginevrino", non è di meno il blogger che ti scrive qui quel commento mielloso e che sul suo blog dice semplicemente che sei fuori della Chiesa e auspica il tuo ritorno alla Chiesa!

    Ma si rendono conto del messaggio che stanno facendo passare tutte quelle persone che stanno intimando il silenzio ai cattolici che non vogliono mettersi dei salami sugli occhi e il silenziatore alla loro coscienza?
    Si rendono conto che stanno esprimendo, a modo loro, il terrore che prima o poi non ci sarà più posto nella Chiesa per chi non pensa come la vulgata dominante?
    Realizzano che invocando e intimando il silenzio, in modo più o meno subdolo, diretto e anche offensivo, mostrano quanta paura abbiano di essere sopraffatti e condannati al silenzio dal potere "en place"?
    Si rendono conto che stanno dicendo che in questa nuova chiesa che si sta profilando, la sola "chance" di non essere messi all`indice, di non ritornare alle catacombe, per certi cattolici è quella di tacere?

    Credono veramente, costoro, e non mi riferisco a chi da sempre disprezza i cattolici tradizionali, che tacere, che spegnere la luce della ragione e della coscienza sarebbe la via della responsabilità, del connubio fede e ragione?
    E poi che cos`è quella litania menzognera e sprezzante dei cattolici tradizionali che si limiterebbero a parlare e non farebbero niente per la Chiesa, per i loro fratelli e sorelle nella Fede?

    Cara Maria, sono tempi non facili, gli attacchi fielosi vengono da persone amiche fino ad ieri.
    Chi ti segue da anni sa con che responsabilità e competenza riempi il tuo impegno di informazione e testimonianza al servizio della verità e della Verità, la Verità di cui la Chiesa è depositaria e che non è cambiata 50 anni fa, quel che tu fai è ricordare, con il blog, con i tuoi libri, quel che la Chiesa ci insegna.
    Se viviamo dei tempi in cui un Papa dice e fa cose che mai si son viste o ascoltate prima o che cozzano con quel che la Chiesa stessa ci insegna di chi è la responabilità?
    La responsabilità non è tua nel dirlo e nel ripresentare la retta Dottrina, ma è di chi diffonde e alimenta la confusione dei e nei cattolici.

    RispondiElimina
  56. Cara Mic, ieri ho scritto un commento indirizzato a quel soggetto che le ha scritto quel fiele addolcito con "miele"... quello che ha aperto un "blog" solo per combattere la sua onestà sia intelletuale che spirituale...ma non me l'ha fatto passare.

    Quel ricettacolo di vipere, ogni giorno la calunniano e la disprezzano.

    Chiamano il suo blog, chiacchiere pettegolezzi e calunnie e la etichettano da non cattolica.

    Non offende solo lei, ma anche noi che commentiamo e questo la dice lunga su chi siano questi personaggi.

    Temono che le persone possano aprire gli occhi, come ha ben detto Luisa che apprezzo sempre più.

    Di Colafemmina e di altri che prima le erano "amici" hanno gettato finalmente la maschera e questo è provvidenziale.

    E' evidente che è iniziato un nuovo corso, è evidente che sotto questi attacchi vi è una regia ben precisa, un piano studiato a tavolino per distogliere quei fedeli che stanno aprendo gli occhi e possibili futuri difensori della Tradizione assieme a coloro che come dice Filippo hanno vissuto sulla propria pelle decenni di calunnie e maltrattamenti di ogni tipo.

    Tutto questo significa che Lei cara Mic è sulla giusta strada e sono sicura che Dio da lei vuole questo.

    La ringrazio quindi per tutto il bene che fa,continui la prego e lasci che i suoi nemici che prima le erano "amici" che sguazzino nel nuovo corso instaurato da questo papa idolo.

    Ho sempre presente quel "don" che qui scriveva...prima fervido anti Papa Benedetto ora pro PF.

    Da questo si evince chi siano quei che prima si spacciavano per difensori della tradizione, ma che comunque umiliavano quei blogger che sfogavano il loro dolore.

    Nemmeno questo è concesso...nemmeno sfogare il dolore....

    Che la SS. Vergine la protegga e la custodisca.

    RispondiElimina
  57. Cara Mic, questo articolo sembra essere stato scritto per lei, oggetto di continue critiche e velate minacce da parte dei soliti nemici, ma anche da chi credeva amico.

    Battiamoci senza paura per la rinascita della Chiesa.

    http://www.riscossacristiana.it/battiamoci-senza-paura-la-rinascita-della-chiesa-di-piero-vassallo/

    Con stima

    RispondiElimina
  58. Ringrazio tutti coloro che mi inviano messaggi di sostegno.
    Non li pubblico tutti perché non voglio trasformare la riflessione in un panegirico.
    Però sono molto grata perché non può che confortarmi. Ma vi assicuro che anche se dovessi rimanere sola non cambierei di una virgola il mio pensiero, a meno che non vedessi corrispondenti segnali positivi nella realtà.

    Non pubblico, ovviamente i ben più numerosi insulti, così come i messaggi millenaristi o che citano rivelazioni private. Ho fatto un'unica eccezione qua su, ma sono sempre del parere che non è su quei messaggi che si debbano fondare le proprie scelte.

    E non pubblico nemmeno le numerose ulteriori critiche a Colafemmina. Credo che possa bastare lo sconcerto e la meraviglia espressi fin qui.

    Il resto lo vedremo strada facendo.

    RispondiElimina
  59. Avevo capito da tempo la falsa mielosita di certi figuri che non si perdono un blog... e questo lo avevo sgamato tempo fa. (mi riferisco a Minstrel 00:40) mi colpisce la sua aria di maestro superiore, fintamente buono amico ed equilibrato. complimentoni davvero. ma sono solo commenti di un giullare, un menestrello.

    RispondiElimina
  60. Colafemmina è un esteta. A lui interessa che le chiese vengano costruite in un certo modo, che ci siano delle belle opere d'arte al loro interno, che la musica che accompagna la liturgia aiuti il desiderio di Trascendente. Ed è già tanto.

    Tuttavia, se c'è un "papa" (!!) che afferma che il Cristo si è incarnato per infondere in ciascuno un sentimento di fratellanza, se cioè si nega la valenza salvifica della Morte del Cristo, se l'autorità religiosa (!!) preposta alla difesa della vera dottrina afferma la più oltraggios delle eresie -l'INUTILITA' DELLA MORTE DI CRISTO - a Colafemmina tutto ciò va bene.

    Lo dice uno che, come lui, non si definisce "tradizionalista" - ebbene sì, in vita mia non ho mai assistito a una Messa in Rito Antico - ma "semplicemenete" CATTOLICO.

    Constato con dolore e meraviglia che costui aveva dato dello "Schettino" a papa Benedetto... e scende dalla Nave tra i primi.

    "Per il dilagare dell'iniquità, si raffredderà l'amore di molti..." (Mt 24,12): chi sarà il prossimo!?

    P.S. - Ho dato una scorsa ai nuovi post sulla Consacrazione al Cuore Immacolato di Maria. Conto di approfondire quando avrò più tempo. Faccio notare che la Consacrazione in piazza San Pietro si è svolta davanti a una copia del simluacro fatto venire apposta da Fatima, mentre l'originale riceveva l'omaggio del popolo al Santuario del Divino Amore: Maria non ha voluto essere coinvolta in questa "sceneggiata".

    RispondiElimina
  61. carissima MIC,
    irri ho letto un brano di Madiran su un' enciclica di Pio XII , l' Humani Generis, e sui commenti che scrisse sul suo diario l' allora Monsignor Montini, sosituto alla Segreteria di Stato. montini interpretacva a suo modo l' enciclica, ma, come sottolinea madiran, se uno aveva dubbi su cosa volesse veramente dire Pio xii, basta rileggere l'enciclica: e' talmente chiara che sbalordisceg come montini potesse equivocare. Probabilmente non equivocava affatto, la sua era una speranza, un wisful thinking. Comunque, PIo XII era chiarissimo, nessun bisogno dii spiegare, chiarire, interpretare.
    Ccome sai, la Lumen fidei e' stata criticata per certe imprecisioni, dimenticanze, omissioni. NOn so se da parte di B ergoglio, Ratzinger, o un terzo estensore., ma se gia' un' enciclica e' cosi, figuriamoci discorsi a braccio, miniomelie, interviste, ecc.ecc.
    Mi chiedo: se ai tempi del concilio e della riforma liturgica ci fosse stato gia' internet, e se ai tempi di Lefebvre ci fossero gia' stati bloggers come te, che cosa sarebbe successo ? forse ora non saremmo a questo punto. Ogni giorno avvengono cose nella chiesa che mi fan rabbrividire, l' ultima la storia di Priebke.
    COMUNQUE, mio fratello, semiateo e sicuramente anticlericale, dopo la seconda intervista a. Scalfari, lui, lettore di Repubblica, mi ha detto: - tra di noi, Ro', tutta un' altra cosa, Ratzinger ! -
    Rosa

    RispondiElimina
  62. (dopo aver letto Pino, mi sgorgano queste)...sarei un esteta anche io, arte, musica, letteratura....però ogni cosa al suo posto, nel suo alveo legittimo.
    Esteta quando si parla di arte, ma serve poi anche la sostanza..mai presciderne.

    Su quel blog su cui non commenterò più:
    Entusiasmarsi per l'abbraccio ai poveri/invalidi ad Assisi a me non riesce.
    Il giorno dopo il bagno di folla, quei poveri e invalidi continueranno ad essere poveri e invalidi: bisognava testimoniargli Gesù Cristo.

    Dopo un po' di festival artistico sul blog, segue però l'obbrobrio: un dipinto quasi informe (dedicato ai tradizionalisti, pensati dispettosamente come meri formalisti) con un Gesù arabo e Nicodemo ("il fariseo non tenta il Signore", come dire, voi sì). E' come dire "ipocriti, dovete nascere di nuovo" (alla neochiesa)

    Segue poi l'errata convinzione che uno sia tradizionalista dopo B XVI (e qui si tradisce l'età dell'autore, poco più che 30enne), l'invito a fare di più e scrivere meno, come che non vivessimo una vita cristiana coerente.
    Chi ha detto che non mettiamo a frutto i carismi?
    Sottilmente offensivo è dire poco.

    Ritornare cattolici autentici e fare di più in parrocchia?
    da me si parla di Bonhoeffer.
    Se proprio bisogna scendere quella china, avevo proposto almeno Spurgeon o Wesley (sottolineo che è una chiesa cattolica) ma li hanno trovati troppo tradizionali anche come protestanti. (!)

    RispondiElimina
  63. Josh: "dopo aver letto Pino, mi sgorgano queste)...sarei un esteta anche io"

    Guarda che io non ce l'ho con gli esteti. Nel mio piccolo, lo sono anch'io.

    Colafemmina semplicemente ritiene che questa dottrina oggettivamente "antiestetica" del papa(!!) possa essere corretta col tempo. Non ha compreso che nell'operato di costui c'è del metodo. E comunque credo che egli abbia una comprensione della dottrina cristiana alquanto limitata. Gli interessa molto di più il "bello" visibile.

    C'era da aspettarselo, viste le uscite sconclusionate e offensive venute fuori dalla sua capace penna al momento della rinuncia di Benedetto: "Schettino, vada a bordo c...!".

    E tuttavia non ti nascondo che questa situazione mi addolora. Per lui - sa indubbiamente scrivere e argomentare - e anche per la buona causa che il suo blog porta(va) avanti. Avrà modo - spero - di ritornare sui soui passi. Me lo auguro.

    RispondiElimina
  64. "Sottilmente offensivo è dire poco."

    Colafemmina non è stato sottilmente offensivo, è stato pesantemente offensivo.

    RispondiElimina
  65. caro Josh,
    vedo che anche a te il dippinto del pittore afroamericano non ti e ' piaciuto. meno male, siamo almeno in due !
    Di bonheffer e di Taize, ed anche di maritain. parla va in continuaIone il mio parroco di quano ero al liceo. Ora son quasi in eta' di pensione. Ed ancora in parrocchie parlano di Bonhoeffer ? e pensano che cosi la Chiesa e' al passo dei tempi ? facendo quello che si faceva 40 anni fa? quando non c' erano neanche le macchine da scrivere elettriche .ma e' la preistoria! direbbe mia figlai 15 enne: ma non avevate proprio niente, allora ! eh, ma avevamo bonheffer!
    rosa

    RispondiElimina
  66. Cara rosa, quel dipinto non siete solo due ad averlo notato, e penso che non vi siano sfuggite nemmeno le parole che lo commentavano alla fine del post, la sola scelta di quel dipinto, e come è stato commentato, avrebbe potuto bastare per motivare una reazione, ma personalmente ho preferito mettere l`accento sul post.
    L`ultimo commento di Francesco Colafemmina ha suscitato una mia reazione, che è in attesa di moderazione, osservo in effetti che, per sostenere e motivare la propria scelta, Francesco va purtroppo ad offendere delle persone cadendo in caricature grottesche e, sopratutto, menzognere.
    Mi dispiace moltissimo, perchè certe cadute di stile non sono degne della sensibilità e dell`intelligenza di Colafemmina.

    RispondiElimina
  67. Se proprio bisogna scendere quella china, avevo proposto almeno Spurgeon o Wesley (sottolineo che è una chiesa cattolica) ma li hanno trovati troppo tradizionali anche come protestanti.

    Caro Josh,
    è questo il dramma della neo-chiesa alla quale pretenderebbero ci adeguassimo.

    Quanto a quel dipinto, è una scelta che ha stupito anche me non meno del testo e dell'ampia didascalia che accompagna.

    Nell'insieme, la prima osservazione che mi viene sul giro di boa di Colafemmina è un 'troppo'!
    E' troppo sopra le righe, e forse anche costruito, il suo discorso.
    E forse è frutto di una reazione viscerale e quindi irrazionale che non avrei mai potuto pensare gli appartenesse.

    RispondiElimina
  68. Garabandal su Raffaella blog20 ottobre, 2013 10:24

    All’”analfabetismo religioso” tante volte denunciato dallo stesso Papa Benedetto XVi, esiste anche" l'analfabetismo del linguaggio",vedi in questo caso l'uso di determinati vocaboli di Colafemmina.
    ...
    Lavoro in un ambiente internazionale ma a volte -la presunzione che spesso osservo e viene osservata- del macho italiano si fa sentire, la lettera di Colafemmina é un esempio luminoso.
    Molta presunzione, e tanta morale, mi ricordano le prediche di Bergoglio inerenti al demonio in stile "medioevale."

    RispondiElimina

  69. "Se invece ci staremo a trastullare con i nostri riccioli su Chiesaepostconcilio o su qualche altro ameno spazio web come potremo pensare di essere non dico gli unici detentori della Verità, ma almeno dei veri cattolici nel cuore oltre che nella testa" Francesco Colafemmina

    Effettivamente, "troppo" è il termine che conviene.
    A questo punto Colafemmina dovrebbe mantenere una certa coerenza e cancellare il suo primo blog.

    RispondiElimina
  70. Il colafemmina è un superbo e presuntoso. Lo è sempre stato anche verso il papa emerito. Ora ha capito che deve abbassar le orecchie. Gliel'han detto? L'ha capito da solo dal caso gnocchi/palmaro...? Chissà. ......
    Inutile comunque perderci ancora tempo!

    RispondiElimina
  71. Anche stavolta arrivo un po' tardi, spero che la discussione non sia ormai spenta.
    Mi riferisco al "caso Colafemmina", che a me provoca una riflessione su cui vorrei attirare la Vostra attenzione.

    Arriva il nuovo Papa e molti che già erano impegnati a diffondere e difendere gli insegnamenti di Benedetto XVI iniziano a fare salti mortali per difendere il nuovo corso. Fino al giorno prima erano commilitoni di tante buone battaglie, ora diventano "altri" da guardare con sospetto e magari all'occasione attaccare personalmente (per esempio Introvigne).

    Don Camillo all'elezione di Bergoglio dichiara un ottimismo che molti, come me, non capiscono. Qualcuno prova a discuterci, qualcuno lo vitupera (be', anche lui in effetti a volte non le manda a dire), e alla fine prende le distanze da questo blog. (Vedi ad esempio qui:)

    http://lepaginedidoncamillo.blogspot.de/2013/10/lettera-ai-tradizionalisti-sulla.html

    Ora Colafemmina, certo non senza una profonda e forse anche travagliata riflessione, assume un atteggiamento tale che a molti, e io sono tra questi, sembra un repentino e misterioso voltafaccia. Alcuni, per esempio Luisa, hanno provato a discutere con lui a casa sua, altri si sono affrettati a scaricarlo anche con durezza.

    Non parlo solo di questo blog e tanto meno dell'ottima mic, e in effetti non intendo rivolgere contro nessuno un indice accusatore. Ciò su cui vorrei attirare la Vostra attenzione è un "effetto Bergoglio" che sta sfrangiando, e quindi fiaccando, il fronte di resistenza allo "spirito del concilio" e alle sue derive. Un fronte che non è formato solo dai cattolici tradizionalisti (e neanche solo da cattolici: Ferrara non è nemmeno quello, credo), ma che è tanto più incisivo quanto più è compatto almeno su alcuni temi.
    Invece Papa Francesco sta polarizzando e sconvolgendo tanto la Chiesa con la sua azione dirompente che questo fronte sta andando in frantumi; e anche i tradizionalisti, già relativamente pochi e piuttosto litigiosi, si mettono sempre più gli uni contro gli altri.

    A chi giova? A chi nuoce?

    RispondiElimina
  72. Ringrazio Latinista per la segnalazione, che in altri momenti non avrei raccolto, ma che invece credo sia significativa per tentare di capir meglio.

    Ci rifletterò su. Credo che ci siano molti garbugli su cui lavorare e molti nodi da tentare di sciogliere, con l'aiuto del Signore e della capacità di lettura della realtà illuminata dalla fede.

    RispondiElimina

  73. "Invece Papa Francesco sta polarizzando e sconvolgendo tanto la Chiesa con la sua azione dirompente che questo fronte sta andando in frantumi; e anche i tradizionalisti, già relativamente pochi e piuttosto litigiosi, si mettono sempre più gli uni contro gli altri."

    Papa Bergoglio sta focalizzando l`attenzione sulla sua persona, parla alla "pancia" e al cuore-emozioni-affettività della gente, e la gente dice che "capisce", mette in sordina dottrina e insegnamento della Chiesa e mette in avanti immagini che sa faranno tilt sulle persone. Sa come coinvolgere le persone, lo si è visto fin dalla sua prima apparizione...
    Il consenso che ottiene sta effettivamente scombinando il gioco delle parti, non si sa che cosa pensare, non si sa dove si va, e non si sa se il Papa stesso lo sappia, guida a vista, confusione e incertezza, anche se personalmente penso che Papa Bergoglio sa perfettamente dove vuole andare, lo ha detto anche a Scalfari.
    Ho recentemente parlato con un prelato sospetto di tutto salvo di simpatia per i cattolici tradizionali, alla domanda : che cosa pensa di Papa Bergoglio, mi ha risposto: "non so che cosa pensare"!

    Quel che è triste è vedere cattolici, la cui "sensibilità" tradizionale è indiscutibile e indiscussa, servirsi delle categorie = sentenze bergogliane per dare addosso ad altri cattolici tradizionali, papa Bergoglio sta contribuendo a dividere ancor più i cattolici, sta offrendo argomenti=armi per per mettere i cattolici gli uni contro gli altri è triste ma è quel che possiamo osservare alla lettura di blog e siti.
    Come ho già detto più sotto, i potenti, che sono già riusciti a silenziare i Francescani dell`Immacolata, stanno ricevendo man forte da chi, pur avendo una "sensibilità" tradizionale, crede=si illude che è obbedendo ai loro diktat, che è evitando di dire o fare la benchè minima cosa che possa dispiacere loro, che potranno conservare il loro posticino all`ombra.
    Nella nuova "chiesa di Francesco" ci sarà spazio solo per chi è Bergoglio conforme, per chi canta le sue lodi, per chi è dalla parte dei buoni, quelli a sua immagine e somiglianza?

    RispondiElimina
  74. mi ero ripromesso di non dirlo, ma sono alquanto disturbato...

    l'altra cosa che mi fa morire di Colafemmina odierno e dei suoi recenti commentatori-fan all'ultimo post,
    che stanno ripetendo a pappagallo quel punto,
    è l'insistenza del:

    _"dove sono le loro (nostre) buone opere" ?
    _"dove sono i loro carismi"?

    E si batte su questo tasto.

    Adesso dobbiamo palesare le eventuali buone opere con tanto di ricevute, dichiarazioni redditi e pedigree;
    serve la prova provata!

    possibilmente anche esibire dvd in cui sia visibile il manifestarsi di un carisma....beninteso di quelli plateali, riconoscibile pubblicamente e a vista: da interiezioni in aramaico a guarigioni.

    questa è sicuramente la pars costruens! Si richiede l'esame pubblico del tradizionalista.

    Gli altri naturalmente non ne devono subire alcuno.

    Mentre noi staremmo a compor riccioli su Chiesa e Postconcilio via web,
    e questo viene detto su un sito guardacaso web...
    solo che adesso è obbligo dire che qui si perde tempo e non si dà frutto,
    e là invece nel farci le pulci,
    si fruttifica.

    RispondiElimina
  75. "_"dove sono le loro (nostre) buone opere" ?
    _"dove sono i loro carismi"?"


    Condivido la tua reazione Josh.
    Quel che era un "noi" oggi si è tarsformato in un "voi" inquisitorio e accusatore.
    Stupefacente, ma interessante, da osservare.
    Ho già detto a Colafemmina sul suo blog quel che penso di quella visione aberrante e menzognera espressa in domande indegne dell`intelligenza di chi le ha formulate.

    Che i cattolici tradizionali siano oggetto di attenzioni malevoli e sprezzanti non data di oggi, già sotto Benedetto XVI, nel tentativo di silenziarli, avevamo visto formarsi la paradosale alleanza conservatori conciliari-modernisti, ma oggi assistiamo ad un nuovo ( forse non nuovo ma oggi è esplicitato) fenomeno :
    i cattolici tradizionali vengono osservati al microscopio come degli insetti da altri cattolici, considerati tradizionali o vicini a loro, che salgono in cattedra, che si trasformano in professori moralisti e in giudici intransigenti e implacabili, i progressisti non hanno più bisogno di agitarsi quei cattolici fanno il lavoro al loro posto, e lo fanno adottando il linguaggio e lo stile di papa Bergoglio!

    Vedere cattolici battersi fra di loro è di per sè uno spettacolo degradante, quando a farlo sono cattolici che dovrebbero condividere la stessa sensibilità e la stessa buona"battaglia", è una visione molto triste.
    Sì, è tristze vedere certi cattolici tradizionali appopriarsi delle espressioni=categorie di papa Bergoglio per dare addosso ai loro fratelli e sorelle, vederli partire in quel linguaggio manicheo e sprezzante che divide.
    È un`osservazione interessante perchè sanno quanto poco rispetto e attenzione amorevole il Papa abbia per loro, agiscono o, piuttosto, reagiscono come dei bambini, lasciano gli input emozionali e colpevolizzanti che questo Papa sa usare con grande abiltà aver presa su di loro.

    RispondiElimina
  76. Cara Luisa, essi si comportano cosi o perche' in realta' non sono mai sati veri tradizionalisti, lo sembravno solo per convenienza, o perche' sono vigliacchi, e cercano di acquisire benemerenze presso il nuovo corso, attaccando i loro vecchi" amici".
    Di solito queste cose le si vedeva in politica, ora, a quanto pare, anche in campo religioso. EH, la Chiesa si e' proprio aperta al mondo.
    Rosa

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.