Pagine fisse in evidenza

martedì 8 ottobre 2013

SVNT NOMINA RERVM. Cose concrete: "quelle e non altre" nelle parole che ci accompagnano da millenni

Richiamo l'attenzione su due affermazioni di papa Bergoglio che riguardano il cuore della nostra Fede: Incarnazione e Redenzione. Parto dalla prima, nella nota intervista a Scalfari, per poi proseguire con l'esame di altri peculiari aspetti dell'Incarnazione contenuti in reiterate catechesi e discorsi.
«... Il Figlio di Dio si è incarnato per infondere nell’anima degli uomini il sentimento della fratellanza. Tutti fratelli e tutti figli di Dio. Abba, come lui chiamava il Padre. Io vi traccio la via, diceva. Seguite me e troverete il Padre e sarete tutti suoi figli e lui si compiacerà in voi. L’agape, l’amore di ciascuno di noi verso tutti gli altri, dai più vicini fino ai più lontani, è appunto il solo modo che Gesù ci ha indicato per trovare la via della salvezza e delle Beatitudini »
Cristo non «si è incarnato per infondere nell’anima degli uomini il sentimento della fratellanza», ma per redimerli, da una Croce, dalla schiavitù del peccato originale, ri-generandoli nella Risurrezione, unica ragione che rende possibile ogni autentica fratellanza, che non è quella di conio umanitaristico che emerge da questi discorsi! E non può essere «l'amore di ciascuno di noi verso tutti gli altri» la via della salvezza, anche se viene chiamato agape indicataci da Gesù perché, se prima non ci radichiamo in Lui e non veniamo da Lui liberati, guariti e trasformati, non possiamo essere capaci di quell'agape che ci rende fratelli in Cristo. L'amore di ciascuno di noi verso tutti gli altri non è il punto di partenza, è il punto di approdo, in Cristo e l'autentico cammino in Lui e con Lui nella Sua Chiesa.

Inoltre, non siamo tutti figli di Dio: siamo tutti creature. Il Figlio è Uno solo e non è stato creato ma generato prima di tutti i secoli e si è fatto uomo, nel seno della Vergine Maria, come Gesù di Nazareth e non in tutta l'umanità, anche se ha assunto la natura umana per redimerci, il che rende possibile la fratellanza (e molto altro), ma non per «darci un sentimento di fratellanza»... Cristo Signore non ci dà un sentimento, cambia la nostra natura, la trasforma con la sua grazia che riceviamo nei sacramenti; il che ci rende capaci di provare quel sentimento e comportarci di conseguenza.
Infatti Cristo è il Verbo, la Seconda Persona della SS. Trinità, generato non creato, della stessa sostanza (consustanziale) del Padre, che si è fatto uomo in Gesù, non in tutti gli uomini.

Dunque noi siamo figli solo nel Figlio e solo se accogliamo Lui. Quindi gli uomini, creature pur sempre a immagine e somiglianza di Dio, diventano figli - e ricevono la figliolanza divina per adozione cioè vedono incorporata e trasformata ma non sostituita la loro natura umana -, solo se accolgono Cristo Signore. Ce lo insegna il Prologo di Giovanni 12-13: «A quanti però l'hanno accolto, ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali non da sangue, né da volere di carne, né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati». Dunque non creati, ma inseriti nella generazione eterna del Figlio, il diletto, colui nel quale il Padre si compiace perché vi riconosce la sua Vera immagine perché a Lui 'configurati'.

I «Suoi», cioè noi cristiani diventiamo figli per adozione - e non per natura - e riceviamo il dono di diventare sempre più a Lui configurati (la nostra natura è trasformata ma non sostituita), nel senso paolino (2 Cor 3,18). È ciò che i Padri chiamano Theosis, per effetto della grazia che la vita di fede e dunque la fedeltà ci dona attraverso la preghiera e il munus sanctificandi della Chiesa. È proprio questa distinzione tra adozione-partecipazione in Cristo e natura che fa la differenza. E mi pare che si crei confusione tra naturale e Soprannaturale non considerandola.
Tutti gli uomini condividono la creaturalità e l'immagine del Creatore, ma la connaturalità, che è  configurazione al Figlio Unigenito Gesù Cristo la si riceve nella e dalla Chiesa.
Il che non significa dire che Cristo non si incarnato per tutti e non ha salvato TUTTI; ma che la salvezza non è un fatto automatico: va accolta. Ed è la funzione della Chiesa affidatale dal Suo Signore quella di annunciarla e dispensarla, altrimenti che senso avrebbe la Chiesa?

E ad Assisi, nel discorso ai bambini disabili. Struggente, umano e coinvolgente quanto si vuole, ma facciamo attenzione:
«...Il mio fratello Domenico mi diceva che qui si fa l’Adorazione. Anche quel pane ha bisogno di essere ascoltato, perché Gesù è presente e nascosto dietro la semplicità e la mitezza di un pane. E qui è Gesù nascosto in questi ragazzi, in questi bambini, in queste persone. Sull’altare adoriamo la Carne di Gesù; in loro troviamo le piaghe di Gesù. Gesù nascosto nell’Eucaristia e Gesù nascosto in queste piaghe. Hanno bisogno di essere ascoltate! Forse non tanto sui giornali, come notizie; quello è un ascolto che dura uno, due, tre giorni, poi viene un altro, un altro… Devono essere ascoltate da quelli che si dicono cristiani. Il cristiano adora Gesù, il cristiano cerca Gesù, il cristiano sa riconoscere le piaghe di Gesù. E oggi, tutti noi, qui, abbiamo la necessità di dire: “Queste piaghe devono essere ascoltate!”. Ma c’è un’altra cosa che ci dà speranza. Gesù è presente nell’Eucaristia, qui è la Carne di Gesù; Gesù è presente fra voi, è la Carne di Gesù: sono le piaghe di Gesù in queste persone ».
Sul tema ricorrente e martellante dei «poveri» possiamo pensare che è sacrosanto condannare una fede disincarnata (San Giacomo), ma non possiamo ignorare il senso della «povertà evangelica» che è quello dei «poveri in spirito», che sono coloro che riconoscono di aver bisogno di aiuto e lo chiedono (a Dio). Inoltre l'espressione:  «I poveri sono il Vangelo» o «Gesù è presente nell’Eucaristia, qui è la Carne di Gesù; Gesù è presente fra voi, è la Carne di Gesù», mette sullo stesso piano la Presenza del Signore in Corpo Sangue Anima e Divinità nelle sacre specie con quella in questo caso dei disabili. Ciò ottiene l'effetto di sacralizzare in modo improprio la «carne» degli uomini sofferenti. Può andar bene come slogan (o neppure come tale), ma dalle parole del Papa ci si attende una valenza teologica, chiara ed inequivoca.
La «carne dei poveri» è quella di Cristo per «analogia», mentre nell'Eucaristia abbiamo il Signore Vivo e Vero...

È vero che Gesù ha detto «quel che fate ad uno di questi miei fratelli piccoli lo avete fatto a me»...(Mt 25,40). Gesù dice che quando diamo da mangiare agli affamati, vestito gli ignudi, visitato i carcerati, lo facciamo a Lui. Questo è ciò che muove e sperimenta chi opera nella carità perché vive la fede nella sua sempre ulteriore maturità e pienezza. E se questo è ciò che urge nel cuore e nella coscienza del papa sia come uomo che come pastore supremo, è ciò che la Chiesa ha sempre insegnato e praticato, ma non in esclusivo riferimento alla povertà materiale. Il pericolo da evitare è l'antropocentrismo e il rischio di una idolatria pauperista. Il fatto che quello che facciamo al povero lo facciamo a Cristo non significa che il povero sia Cristo e il fatto che il Vangelo ci insegna la povertà e ad amare i poveri non significa che la buona novella sia il povero o la povertà. Soprattutto l'amore e la cura che si deve al povero e che di fatto nel povero si dà a Cristo stesso, non può essere confuso o equiparato all'adorazione di Cristo e di Cristo Eucaristia. Altrimenti dimentichiamo, e non lo attingiamo da Cristo, che la cura dei «poveri» di ogni genere nasce solo dalla fede viva generata e nutrita dalla partecipazione al Santo Sacrificio, dalla vita Sacramentale, dall'adorazione e da ciò che il Signore vi opera. Ed è dono di sé, come ha fatto Cristo, non un generico umanitarismo.

Riprendiamo di nuovo il tema dell'Incarnazione. Non possiamo accettare l'affermazione che «queste persone e le loro piaghe sono la Carne di Gesù». L'Incarnazione è in un solo uomo che è anche Dio, cioè nell'individuo Gesù. 

Non corriamo il rischio di pensare che Cristo si è incarnato nell'umanità: il documento conciliare (Gaudium et Spes, 22) dichiara che Gesù con l'incarnazione si è «in qualche modo» unito a tutti gli uomini. Ma non lasciamoci trarre in inganno perché, se è vero che il Verbo ha assunto la natura dell'uomo Gesù, che è comune alla natura umana, essa non è quella di tutti gli uomini, ma quella dell'uomo Gesù di Nazareth. Ed è nella sua Persona divina e aderendo ad Essa che noi riceviamo la salvezza e l'adozione a figli. Infatti l'Incarnazione riguarda l'Uomo-Gesù e coinvolge gli uomini a condizione che essi Lo accolgano e credano nel suo Nome perché sono «coloro che lo accolgono e credono nel suo Nome [che] diventano figli di Dio", come ricordato sopra (Prologo di Giovanni, 12-13).

Altrimenti che senso ha la Chiesa, il suo essere corpo mistico di Cristo, oltre che Popolo di Dio in cammino, e sua portatrice fino alla fine dei tempi? E che fine fanno 2000 anni di Magistero, ma soprattutto ciò che dice il Vangelo?

Possiamo forse escludere quanto hanno stabilito i Concili di Efeso e Calcedonia? Cioè l'assunzione della sostanza umana individua e perfetta di Gesù di Nazareth da parte del Verbo, oltre all'unione e la distinzione delle due nature. Per questo non possiamo far derivare da quell' «in qualche modo» questa conclusione: « non tutti chiamati ad essere presenti nel Verbo incarnato come la nostra Fede ci ha sempre proposto, ma il Verbo presente in tutti, essendosi egli in tutti incarnato, sia pur in un modo indefinibile ». Un vero e proprio ribaltamento.

Con l'affermazione di GS 22 avallata da queste recenti esternazioni si dovrebbe dedurre che il Verbo, consustanziale al Padre secondo la divinità, si sarebbe unito alla natura peccaminosa di ogni uomo!  E che fine fa il dogma dell’Immacolata Concezione?  E quello del peccato originale?
Questa affermazione porta infatti a dedurre che la “incarnazione in ogni uomo” ha significato ontologico, costituendo una vera e propria impronta divina perenne nella natura di ogni uomo. Non lo dice esplicitamente, ma è a questo che porta, con un’ambiguità - o, meglio, vera e propria variazione - che getta nella confusione la dottrina ortodossa dell’Incarnazione, rendendola incerta e divinizzando l’uomo.

Del resto anche il CCC, 467:
«... Un solo e medesimo Cristo, Signore, Figlio unigenito, che noi dobbiamo riconoscere in due nature, senza confusione, senza mutamento, senza divisione, senza separazione. La differenza delle nature non è affatto negata dalla loro unione, ma piuttosto le proprietà di ciascuna sono salvaguardate e riunite in una sola persona e una sola ipostasi».
Vogliamo sentirci dire quel che la Chiesa ha sempre insegnato e dal Soglio di Pietro, non al telefono o da Santa Marta e neppure dai giornali o dalle interviste a laici più o meno devoti.
Maria Guarini

87 commenti:

  1. un papa ha l'obbligo e il dovere di dire le cose chiaramente, perché tutti capiscano la stessa cosa.

    la prova? ieri la Chiesa tedesca ha aperto i sacramenti ai risposati col pretesto che papa Francesco lo avrebbe richiesto...

    Come al solito il papa lo avrà richiesto questa apertura a metà (lo fece già Ratzinger) poi ognuno interpreta come vuole...

    http://www.imolaoggi.it/2013/10/07/germania-i-divorziati-potranno-risposarsi-in-chiesa/

    RispondiElimina
  2. Complimenti mic per queste parole chiare.
    D'altronde é evidente che tutto ciò che facciamo di bene o di male, in ultima analisi é fatto a Dio stesso.
    Lo sgarbo fatto al mio vicino, anche se lui mi perdona, é comunque fatto anche (e vorrei dire soprattutto) a Dio e per questo devo chiedere il perdono anche a Dio.
    Comunque se si pone la cura delle piaghe di una persona sullo stesso piano dell'eucaristia, se ne può dedurre che si può benissimo vivere (con relativi meriti) anche senza quest'ultima.
    E questo fa piacere a molti sentirselo dire...

    RispondiElimina
  3. Ritengo che la dottrina personale di Bergoglio citata sopra è propria eretica, essendo un tipo di cristo-panteismo, un gnosticismo che fa finta di essere Cristianità..

    Se egli non ripudia queste sue affermazioni, egli deve dimettersi...

    questa è eresia manifesta, pubblica, formale...

    la nostra santa fede, le definizioni di Nicea I, Constantinopolo I e Calcedonia richedono che repudiamo tale eresia e che i Cardinali rimprovero Bergoglio per questa...

    la Carne di Cristo è solamente in Cristo

    il Corpo Mistico di Cristo che è La Chiesa Cattolica è un communione fondato sulla grazia, in battesimo, e non si condivide con tutti gli uomini...

    la carne (sarx) è un metonomio secondo i Padri per il corpo e anima...

    Quindi è illecito di dire che, essendo che la Chiesa è il corpo mistico di Gesù, i membri della Chiesa sono la carne di Gesù...

    tale affermazione fa un uomo singolo cristiano, non soltato il corpo di Gesù ma l'anima della Chiesa, come fosse Gesù e lo Spirito santo sono incarnato in lui, o egli e un tipo di supposito delle Due Divine Persone...

    assurdissimo....!

    eretico!

    ---

    Romano



    RispondiElimina
  4. Eppure io trovo molto bello, parole semplici per i semplici, pensarla così: l'Eucarestia è il corpo e il sangue di Gesù e questi bimbi sono le sue piaghe ... si, sono le creature speciali del Creatore come speciali sono le piaghe del Figlio di Dio.

    RispondiElimina
  5. Ottimo...ci voleva...ne avevamo parlato nei commenti qua e là ma era importante puntualizzare bene.

    Molt cose sono connesse al Prologo di Giovanni.

    dal post
    "E mi pare che si crei confusione tra naturale e Soprannaturale non considerandola."

    è proprio così.....che è a dire, sarebbe confusione tra Natura e Grazia.

    Infatti la Chiesa, intesa come assemblea dei redenti, è, come dire, "redenta dal mondo" , così come la Grazia non è coestensiva alla Natura.

    ritorno più tardi...

    RispondiElimina
  6. Eppure io trovo molto bello, parole semplici per i semplici, pensarla così: l'Eucarestia è il corpo e il sangue di Gesù e questi bimbi sono le sue piaghe ... si, sono le creature speciali del Creatore come speciali sono le piaghe del Figlio di Dio.

    Questo è un discorso sentimentale.
    Nessuno discute che i poveri, i sofferenti, siano creature speciali, ma non possono essere identificati col Signore.
    Un papa non può ignorare né oltrepassare il significato teologico di quello che dice.

    RispondiElimina
  7. Maurizio, le parole del papa sono molto belle, semplici e vanno subito al nocciolo della questione. Comprensibilissime anche per le persone più semplici. Proprio come dovrebbero essere le omelie.
    Il problema é che il nocciolo della questione non é proprio quello che ci ha insegnato Cristo e la millenaria Tradizione della Chiesa.
    E non é poco...

    RispondiElimina
  8. Sentendo le parole di Bergoglio resta comunque e sempre lo stesso dubbio: le dice con superficialità, per ignoranza, senza rendersi conto di ciò che afferma? Oppure le dice perchè profondamente convinto delle proprie affermazioni? E non so quale delle due soluzioni sia la peggiore...

    RispondiElimina
  9. « Vogliamo sentirci dire quel che la Chiesa ha sempre insegnato e dal Soglio di Pietro, non al telefono o da Santa Marta e neppure dai giornali o dalle interviste a laici più o meno devoti. »

    Chère Mic, comme vous avez raison !

    « Quod ubique, quod semper, quod ab omnibus » — il faut s'en tenir à cette règle définie par saint Vincent de Lérins dans son "Commonitorium" et qu'aucun pape n'a le droit d'altérer.

    Le grand Bossuet ne disait pas autre chose :

    « Dieu a voulu que la vérité vînt à nous de porteur en porteur et de main en main sans que jamais on n'aperçût d'innovation [c'est la définition même de la Tradition]. C'est par là qu'on reconnaît ce qui a toujours été cru et par conséquent ce que l'on doit toujours croire. C'est pour ainsi dire dans ce TOUJOURS que paraît la force de la vérité et de la promesse, et on le perd tout entier dès que l'on trouve de l'interruption en un seul endroit. »

    Maintenons avec courage ce que l'Église a toujours enseigné et qui ne pourra jamais changer.

    RispondiElimina
  10. Comunque se si pone la cura delle piaghe di una persona sullo stesso piano dell'eucaristia, se ne può dedurre che si può benissimo vivere (con relativi meriti) anche senza quest'ultima.

    Non solo, ma fa credere che curare i poveri sia come attingere alla stessa "mensa"... a parte che scompare l'Altare.
    Quello che è conseguenza dell'opera di Cristo nel cuore dell'uomo redento viene preso come punto di partenza e non si parla più di Redenzione, ma di "fratellanza". L'uomo che va verso l'uomo non riceve Cristo né porta Cristo, se prima non attinge da Cristo stesso.
    E dove troviamo il Signore se non nei sacramenti, cioè nel munus sanctificandi della Chiesa?

    Il doveroso soccorso ai poveri è una sacrosanta "opera di misericordia corporale" (poi ci sono anche quelle spirituali, da non dimenticare). Non è e non può diventare un sacramento.

    Attenzione, che l'inganno è molto "sottile".

    RispondiElimina
  11. Grazie Mic, magistrale! Ti ringrazio immensamente per quello che fai, il Signore ti ricompensi. Finalmente un po' di sana dottrina cattolica: una boccata di aria fresca!
    Sento tremarmi sotto i piedi le fondamenta della Chiesa, e mi sento smarrita. E sono stufa, posso dirlo?, di sentire ogni mattina la predichetta da santa Marta, in cui i cattolici sono sempre i cattivoni-lontani da Dio-incartapecoriti-che tornano indietro etc... e tutti gli altri quelli tanto bravi, vicini a Dio, che gli basta seguire la coscienza personale e sono a posto.
    E poi stamattina trovo questo articolo e non so proprio cosa pensare

    http://www.linkiesta.it/friburgo-sacramenti-divorziati#ixzz2h3mn8gom

    sarà una bufala? sarà vero? Può una conferenza episcopale fare questo?

    Grazie e buona giornata

    RispondiElimina
  12. Leggo:

    ... Secondo direttive che la Chiesa locale ha inviato a tutti i suoi sacerdoti, d’ora in avanti coloro che hanno messo fine a un matrimonio e si sono sposati in seconde nozze, potranno di nuovo sposarsi in chiesa, battezzarsi, ricevere la comunione e la cresima ed avranno allo stesso modo diritto all’estrema unzione. Allo stesso modo potranno teoricamente essere ordinati diaconi.
    ...L’iniziativa di Friburgo fa seguito alle parole di Papa Francesco su questo punto. Il Pontefice argentino si è espresso a favore dell’inclusione all’interno della Chiesa dei cattolici che vivono in situazioni fino ad ora considerate “irregolari”. «Dobbiamo annunciare il Vangelo su ogni strada, predicando la buona notizia del Regno e curando, anche con la nostra predicazione, ogni tipo di malattia e di ferita. A Buenos Aires ricevevo lettere di persone omosessuali, che sono “feriti sociali” perché mi dicono che sentono come la Chiesa li abbia sempre condannati. Ma la Chiesa non vuole fare questo», così Francesco rispondeva alla domanda esplicita del direttore di Civiltà Cattolica, Antonio Spadaro sulla situazione di «divorziati risposati, coppie omosessuali e altre situazioni difficili».

    Si dimentica un particolare, non irrilevante: la Chiesa non ha mai condannato il peccatore (pentito), ma ha sempre condannato il peccato.

    RispondiElimina
  13. Ancora vi stupite di queste derive? Non ricordate il discorso di Paolo VI, a chiusura del concilio, il 7 dicembre 1965?:

    «...La Chiesa del Concilio, sì, si è assai occupata, oltre che di se stessa e del rapporto che a Dio la unisce, dell’uomo, dell’uomo quale oggi in realtà si presenta: l’uomo vivo, l’uomo tutto occupato di sé, l’uomo che si fa soltanto centro d’ogni interesse, ma osa dirsi principio e ragione d’ogni realtà. Tutto l’uomo fenomenico, cioè rivestito degli abiti delle sue innumerevoli apparenze; si è quasi drizzato davanti al consesso dei Padri conciliari, essi pure uomini, tutti Pastori e fratelli, attenti perciò e amorosi: l’uomo tragico dei suoi propri drammi, l’uomo superuomo di ieri e di oggi e perciò sempre fragile e falso, egoista e feroce; poi l’uomo infelice di sé, che ride e che piange; l’uomo versatile pronto a recitare qualsiasi parte, e l’uomo rigido cultore della sola realtà scientifica, e l’uomo com’è, che pensa, che ama, che lavora, che sempre attende qualcosa, il “filius accrescens” (Gen. 49, 22); e l’uomo sacro per l’innocenza della sua infanzia, per il mistero della sua povertà, per la pietà del suo dolore; l’uomo individualista e l’uomo sociale; l’uomo “laudator temporis acti” e l’uomo sognatore dell’avvenire; l’uomo peccatore e l’uomo santo; e così via. L’umanesimo laico profano alla fine è apparso nella terribile statura ed ha, in un certo senso, sfidato il Concilio. La religione del Dio che si è fatto Uomo s’è incontrata con la religione (perché tale è) dell’uomo che si fa Dio. Che cosa è avvenuto? uno scontro, una lotta, un anatema? poteva essere; ma non è avvenuto. L’antica storia del Samaritano è stata il paradigma della spiritualità del Concilio. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani (e tanto maggiori sono, quanto più grande si fa il figlio della terra) ha assorbito l’attenzione del nostro Sinodo. Dategli merito di questo almeno, voi umanisti moderni, rinunciatari alla trascendenza delle cose supreme, e riconoscerete il nostro nuovo umanesimo: anche noi, noi più di tutti, siamo i cultori dell’uomo».

    http://www.vatican.va/holy_father/paul_vi/speeches/1965/documents/hf_p-vi_spe_19651207_epilogo-concilio_it.html

    RispondiElimina
  14. Il me paraît clair qu'en prenant cette initiative, l'église de Fribourg cesse d'être catholique et devient protestante.

    RispondiElimina
  15. Il me paraît clair qu'en prenant cette initiative, l'église de Fribourg cesse d'être catholique et devient protestante.

    Il problema è che, se nessuno lo dice autorevolmente e perdura il laissez-faire, la deriva della protestantizzazione (o, peggio, dell'antropocentrismo) continuerà.

    RispondiElimina
  16. Una simpatia immensa lo ha tutto pervaso. La scoperta dei bisogni umani (e tanto maggiori sono, quanto più grande si fa il figlio della terra) ha assorbito l’attenzione del nostro Sinodo.

    Il cosiddetto "ingenuo ottimismo a priori" - ingenuo e irrealistico - di conio progressista.

    RispondiElimina
  17. " Sentendo le parole di Bergoglio resta comunque e sempre lo stesso dubbio: le dice con superficialità, per ignoranza, senza rendersi conto di ciò che afferma? Oppure le dice perchè profondamente convinto delle proprie affermazioni? E non so quale delle due soluzioni sia la peggiore... "

    Se dicesse certe "cose" una volta sola potremmo pensare che sono frutto di quella spontaneità che poi lo fa pentire e riconoscere di essersi sbagliato o espresso male( ipse dixit salvo che la seconda versione,quella corretta, non arriva), ma, purtroppo, quelle "cose" le dice, le ripete e anche le martella, sembra dunque vera la seconda ipotesi di Ric, siccome ora è il Papa che parla quei suoi leitmotiv assumono un carattere magisteriale.
    Da qui nascono le apprensioni giustificate di chi non ha mandato in soffitta la Dottrina retta e il suo dovere, diritto e responsabilità, come un servizio alla verità, di ripresentare quel che la Chiesa insegna.
    È quel che ha fatto anche oggi mic, e la ringrazio.

    RispondiElimina
  18. Quel che succede in Germania è molto grave.
    Se da Roma non arriva nessuno STOP, vuol dire che è una prima applicazione del governo collegiale della Chiesa, vuol dire che il Papa è d`accordo( sempre che sia informato).
    Vuol dire che non solo il Magistero, un certo Magistero, finisce alla pattumiera, ma anche il Vangelo, anche la Parola di Cristo quando è pietra d`inciampo per i progetti umani, per la volontà, i desideri e i bisogni umani.

    RispondiElimina
  19. Le fonti che parlano della decisione tedesca di "apertura" verso i divorziati risposati sono molto discordi. Alcune dicono solo che quetsi fedeli verranno seguiti per farli rientrare nella Chiesa (far loro capire l'errore?) altre dicono che addirittura potrano fare i diaconi. Bisognerebbe leggere il documento ufficiale per capire. Solo che è in tedesco.

    RispondiElimina
  20. Il me paraît clair, également (mais j'aimerais me tromper), que l'église de Fribourg n'a pas pris cette initiative sans en référer d'abord à Rome, à Müller et compagnie, et même à Bergoglio. Dunque…

    RispondiElimina
  21. Ormai, anche per i neo-cattolici che tentano di difendere l'indifendibile in tutti i modi, Bergoglio ha lasciato cadere troppe bombe da disinnescare.

    Nessuno si sta preoccupando che insulta i fedeli e denigra la Chiesa invece di proteggerla dai suoi nemici come è chiamato a fare.

    Bisognerebbe esigere la rettifica di tante dichiarazioni inaccettabili.

    RispondiElimina

  22. Su Effedieffe, Copertino come Colafemmina.

    http://www.effedieffe.com/index.php?option=com_content&view=article&id=269117:paolo-vi-papa-francesco-ed-eugenio-scalfari-il-problema-perenne&catid=23&Itemid=142

    RispondiElimina
  23. Ma perchè nessuna voce si leva oltre la nostra di semplici fedeli? Possibile che nessun cardinale, vescovo... nessuno??? Sono costernata

    RispondiElimina
  24. Il problema non è solo la DKK,ho sentito affermare che verranno reintegrati i sacerdoti che avevano gettato la talare o il clergyman nei fossi e poi si erano sposati,ora è possibile che, se lo richiedono espressamente, vengano riammessi ispirandosi all'Anglicanorum coetibus ed andando incontro alle esigenze dei cattolici ortodossi non uniati che vorrebbero tornare in comunione ,per così dire, col vescovo di roma che ha già di fatto rinunciato al Primato petrino,se questo non è un caso psichiatrico,che altro è?Non ci capisco più niente,mi tocca pure tacere davanti agli scempi liturgico -celebrativi di ogni genere cui sono costretto mio malgrado ad assistere.Grazie per le spiegazioni,spero che anche qui non si adotti la soluzione Fides et forma N.ro 3.GR2

    RispondiElimina
  25. Contributo, mi sembra, interessante

    http://radiospada.org/2013/10/allorigine-di-un-equivoco-scrittura-tradizione-chiesa-magistero/

    RispondiElimina
  26. Dalle reazioni al caso Friburgo si comincerà a vedere se Bergoglio sta seguendo un suo raffinato progetto o se è un apprendista stregone che dovrà vedersela con una situazione scappatagli di mano. Le prime reazioni della sala stampa della Santa Sede sembrerebbero stupefatte e negative, ma stiamo a vedere.

    RispondiElimina
  27. Mentre l'ufficio pastorale della diocesi di Fribourg in Germani permette i divorziati risposati alla communione, senza permession del vescovo,

    http://www.imolaoggi.it/2013/09/29/cardinale-sepe-niente-comunione-a-chi-inquina/

    il Cardinale Sepe di Napoli rifuta comunionione a quelli che iniquano l'ambiente...

    siama sulla strada verso la Religione Mondiale di Uomo...

    fanno tutti due sacrilegio con il Santissimo Sacramento...

    RispondiElimina
  28. Dalle reazioni al caso Friburgo si comincerà a vedere se Bergoglio sta seguendo un suo raffinato progetto o se è un apprendista stregone che dovrà vedersela con una situazione scappatagli di mano. Le prime reazioni della sala stampa della Santa Sede sembrerebbero stupefatte e negative, ma stiamo a vedere.

    Il problema é che non si dovrebbe giocare col fuoco. Parlando in certo modo é come invitare a nozze...
    O magari era proprio quello che si voleva. In tal caso perché non ci hanno pensato prima i papi: potevano evitare lo scisma anglicano!

    RispondiElimina
  29. quando penso a tutte quelle donne (ed anche uomini) che hanno sopportato per anni coniugi indegni, in parte certo per amor loro e per amore dei figli, ma anche perchè non volevano arrivare al divorzio, e trovarsi così "fuori" dalla Chiesa...e se fosse vero quel che scrivono sui preti spretatisi per sposarsi...e tutti i sacerdoti che han patito, si sono fustigati (anche fisicamente) per non cedere alle tantazioni, che han sofferto, pur di non lasciarsi sedurre da certe ...che se non s'innamorano di un prete, sembra che non vedano altri uomini!
    Io non voglio generalizzare la mia esperienza, ma tutte le coppie divorziate che conosco, nessuna, dico nessuna, era cattolica particante prima. Quindi, tutto qeusto sentirsi male per non poter ricevere i Sacramenti mi sembra una bell'ipocrisia. O non sarà che ormai le chiese sono vuote, sacramenti se ne celebrano pochi, e la casas parrocchaile piange ? facciamo entare anche i divoraziati, così compensiamo con loro quello che non ricevaimo più daglia ltri. A pensar male si fa peccato, am ci si azzecca. In Germani le chiese e le confessioni religiose ricevono soldi dallo stato in base al numero dei cittadini che dischiarano ufficialmente di appartenervi. Altro che salus animarum !! salus portafolii !
    Rosa

    RispondiElimina
  30. le prime reazioni della Sala stampa...ah, c'è ancora una Sala stampa ? pensavo che ormai P.Lombardi fosse in pensione sostituito dall'ultimo redattore di Repubblica.
    Friburgo OK e i FFI commissariati per la Mesas VO ??!!

    RispondiElimina
  31. Mamma mia Mic, quelle parole non le avevo ancora lette e sono tremende, tanto più per quanto suonano. dolci e suadenti; mi ero ripromessa di leggere il discorso che avevi segnalato, ma non ci ero ancora riuscita!
    Sta volta l'ha proprio fatto: equiparare la presenza di Cristo nei poveri a quella nell'Eucaristia! Questa, benchè celata dietro parole affascinanti, è un'eresia gravissima che ha per effetto, non quello di alzare la dignità del povero, che per la Chiesa è da sempre il destinatario privilegiato dei propri servigi, ma che nessuno si sognerebbe di "adorare", bensì quello di svilire la dignità e la realta incommensurabile del Santissimo Sacramento.
    Cambia anche l'ordine dei fattori perchè, come ben spieghi, la Persona di Cristo, che nell'Eucaristia è realmente presente in corpo, sangue, anima e divinità, è principio e fine ultimo di tutte le opere di misericordia nei confronti dei fratelli bisognosi, che sono immagine di Cristo, ma non sua "incarnazione"!
    Non tutto ciò che suona bene è anche vero, altrimenti potremmo basare la nostra formazione sui Baci Perugina!

    (Cara Mic mi pare che coi copia e incolla sia scappato un "subordinato" che in realtà andrebbe corretto con "sovraordinato" o "equiparato")

    RispondiElimina
  32. Grazie, cara Sam,

    mi era sfuggito anche nella rilettura. E ora ho corretto.

    Ci sono troppe cose in questo nuovo "magistero liquido" ma corrosivo. Si fatica a stargli dietro.
    E sta dilagando attraverso la contro-pastorale mediatica senza limiti.

    A questo punto possiamo sperare solo nel rischio di sovraesposizione.
    Ma intanto i danni chi li calcola e come si risanano, soprattutto se non c'è chi induce il "custode" a rettificare...

    RispondiElimina
  33. Ad una cosa dobbiamo fare attenzione e molta riflessione:
    quando il Crocefisso di S. Damiano, disse al Francesco d'Assisi, VAI E RIPARA LA MIA CHIESA; oggi quel Crocefisso, non sa' piu' a chi dire la stessa frase; perche' oggi in che modo, e chi puo' riparare la Chiesa e con quali mezzi? quando si stravolgono i Sacramenti, quando c'e' chi stravolge i Concilii di Nicea e di Efeso? quando chi dovrebbe predicare la Dottrina Cattolica di sempre, invece predica una dottrina personale (quasi ci fossero due chiese parallele).
    Chi ci spiega che siamo creature di Dio e non tutti figli?
    Il punto dolente e' che dall'albero si vedono i frutti, infatti i frutti degli ultimi 50 anni sono questi.
    La Chiesa in duemila anni ha sempre parlato di carita' e di misericordia, questo non e' una novita' per nessuno; oggi sembra che qualcuno o tutti abbiano trovato una grande novita' quasi che nessuno se ne fosse mai accorto, ma non e' cosi', cosi' si confonde solo la povera gente.
    La Chiesa ha sempre spinto sulle virtu', o qualcuno oggi fa' finta di non averlo mai sentito?
    Pero', se si parla oggi e' tutto nuovo, e tutta novita' e' un'altra chiesa e non quella di sempre. Quello che ha detto la chiesa per 2000 anni non andava bene, detto oggi la stessa cosa, e' una cosa nuova.
    Vorrei dire basta con l'ipocrisia.
    Il Crocefisso, ci sta' dicendo a tutti di riparare la Sua Chiesa che e' davvero in rovina.
    La Chiesa ha sempre insegnato dal Soglio di Pietro.- Dal Conc. Vat.II in poi ha insegnato solo confusione.
    Attenzione a Babele.

    RispondiElimina
  34. E non solo...

    Leggete questo articolo:

    I gay cattolici scrivono a Papa Francesco, che risponde: “Grazie, vi benedico”

    http://altracitta.org/2013/10/08/i-gay-cattolici-scrivono-a-papa-francesco-grazie-vi-benedico/

    Un Papa che benedice i sodomiti non si era mai visto nè immaginato...

    RispondiElimina
  35. Cara mic, so che hai scelto di ignorare ciò che può scrivere quel blogger "svizzero" di cui conosciamo la saccente arroganza, lo stomachevole livore con cui distribuisce patenti di cattolicità, l`estrema volgarità (le pagine fra le più vergognose di Mil sono quelle che conservano la memoria dei suoi ignobili insulti).
    Hai senza dubbio ragione di farlo,
    quel blogger si qualifica e si squalifica da solo, chi legge i suoi insulti e poi legge i tuoi contributi si farà molto rapidamente un`opinione e constaterà quanto l`odio è cattivo consigliere.
    Scrivo questo solo per chi scopre questo spazio e non conoscerebbe né quel blogger, né mic, ci sono certe vernici brillanti che non riescono a dissimulare pesantezza e opacità.

    RispondiElimina
  36. La lettera ricevuta da quel gruppo di cattolici e lesbiche omosessuali sarà la solita lettera che riceve chi scrive al Papa, è la Segreteria di Stato che scrive e trasmette la benedizione del Papa. Che poi il gruppo la reclamizzi e gli faccia dire quel che non ha detto, non deve sorprendere.
    È invece palese il messaggio che sta passando nel pubblico:
    " Nonostante i meccanismi arrugginiti da decenni di magisteri «normativi », col nuovo «vescovo di Roma » – il Papa che parla di misericordia prima che di regole..."

    RispondiElimina
  37. Leggendo l'articolo citato da Sine Timore si iniziano a comprendere le parole di Gesù nel Vangelo (e mai intese in modo veramente realistico fino ad ora) quando si chiede se al suo ritorno troverà ancora la fede!
    Miserere nobis, Domine!

    RispondiElimina
  38. A Baires lo faceva lo stesso,ma aveva una valenza diversa,purtroppo penso, e credo di non sbagliarmi,che quello che ripete tipo martello di Thor ad ogni occasione, sia effettivamente l'impostazione che lui vuole dare alla sua chiesa, a propria immagine e somiglianza e non mi pare tipo da accettare consigli o dotato di umiltà e pazienza,qualità che sovrabbondavano nel predecessore,vista l'età,dubito cambi....non so se sia arrivato a roma il prete francese massone che vuole incontrarlo per esserne legittimato,non ne ho notizie,ma temo sempre il peggio.....per stemperare un po'l'atmosfera riporto un detto'Ci sono 3 cose che Dio non saprà mai: quante chiese ci sono a Roma,quanti religiosi e religiose e cosa mai passa per la testa dei gesuiti'.....meditate,meditate.Lupus et agnus.

    RispondiElimina
  39. Chiamate la neuro!
    http://cordialiter.blogspot.it/2013/10/i-demolitori-della-chiesa-hanno-fatto.html

    RispondiElimina
  40. segnalo su Una Fides e su MIL le novita' ad Aparecida. se e' quello il frutto dell' opera pastorale del CELAM e della famosa dichiarazione di Aparecida...sembra preso paro paro dal Padrone del mondo di Benson !
    rosa

    RispondiElimina
  41. che sono immagine di Cristo, ma non sua "incarnazione"!

    Puntualizzazione perfetta.

    Non tutto ciò che suona bene è anche vero, altrimenti potremmo basare la nostra formazione sui Baci Perugina!

    Non è detto che, per motivi pastorali, il vescovo di Roma vi rinunci, anche se pare non gradisca i prodotti di pasticceria. Lei, invece, che è una pelagiana, fa dell'ironia che manifesta solo lentezza di cuore, cristianesimo per pappagalli, zitelloneria, chiusura alla modernità, al primato della coscienza, al lavoro che manca, alla Chiesa povera e ai poveri in canna, alle capre (Scalfari), alla telefonia fissa, agli invertiti, alle femmine e ai Colafemmina.

    RispondiElimina
  42. segnalo http://berlicchewordpress.com/2013/10/07/il-papa-in-mutande/Passante per caso2

    RispondiElimina
  43. Parole semplici per i semplici ...
    I bimbi sono creature speciali del Creatore.


    Può sembrare sentimentalismo, ma in verità è lettera evangelica (e relativo spirito).

    RispondiElimina
  44. "ingenuo ottimismo a priori"

    Quando si invocano l'ottimismo o la speranza bisognerebbe anche indicare le concrete ragioni per cui si ritiene vi sia motivo d'essere ottimisti e sperare. Altrimenti si agitano vessilli a vuoto.

    RispondiElimina
  45. Nel telegiornale RAI si è parlato della decisione dei Vescovi tedeschi, è stato intervistato Padre Lombardi, non ha detto nulla in merito ma ha annunciato che il Papa entro il prossimo anno convocherà un sinodo ristretto a circa 150 Vescovi provenienti da ogni parte del mondo, e il giornalista ha aggiunto, che servirà anche per valutare una formula per la riammissione ai Sacramenti ai divorziati risposati.

    Ora a questo "Papa" resta un'ultima cosa da fare, correggere la Bibbia, perché di questo passo qualcosa prima o poi non torna più.

    Loredana

    RispondiElimina
  46. Su Effedieffe, Copertino come Colafemmina.

    Effedieffe ha manifestato una chiara e argomentata simpatia per papa Bergoglio (bisogna vedere però in che misura gli argomenti - o forse, meglio, auspici - addotti reggano).

    P.S. Mi son dimenticato di scrivere il nome in un paio di brevi commenti. Chiedo venia.

    RispondiElimina
  47. Quando si invocano l'ottimismo o la speranza bisognerebbe anche indicare le concrete ragioni per cui si ritiene vi sia motivo d'essere ottimisti e sperare. Altrimenti si agitano vessilli a vuoto.

    Indicare e specificare le ragioni dell'ottimismo, è esattamente ciò che non hanno fatto Giovanni XXIII e Paolo VI e tutti gli attuatori della "primavera" conciliare: speranza riposta più nelle "magnifiche sorti e progressive" che in Cristo Signore e nella sua Persona e nella sua opera, senza la quale non c'è salvezza.

    Ed è stato dimostrato da più studiosi l'antropocentrismo spinto di Gaudium et Spes ed altri documenti conciliari.

    RispondiElimina
  48. Effedieffe ha manifestato una chiara e argomentata simpatia per papa Bergoglio (bisogna vedere però in che misura gli argomenti - o forse, meglio, auspici - addotti reggano).

    Recentemente Blondet ha fatto una parziale marcia indietro pubblicando, condividendolo, un articolo critico sull'intervista a Scalfari.

    RispondiElimina
  49. Ora a questo "Papa" resta un'ultima cosa da fare, correggere la Bibbia, perché di questo passo qualcosa prima o poi non torna più.

    Ma come si permette? Il papa può correggere la Bibbia, anche se si considera un semplice impiegato. In effetti, gli impiegati spesso sono pagati per fare casino, quindi tutto torna. Sta scritto nella Bibbia. Non trova il passo? Peggio per lei! D'altra parte, ha corretto la messa, quindi può fare quel che vuole. Ci dobbiamo fidare, altrimenti restiamo zitelle a vita.
    Prenda esempio, Lei che ha solo zelo amaro e veleno gnostico in corpo, dall'ameno pranzo ad Assisi col bimbetto, o dal fatto che sporadicamente il sommo vescovo non dice eresie. Tenga presente che ne può dire, se vuole, anche cento al dì. Non le basta? Lei è proprio una zitellona. Ci sono le vite dei santi: si sbrighi a leggerle, e le filtri coll'occhio smagato dell'augusto pontefice massimo: perchè il papa le dichiarerà presto vetuste e non compatibili con Scalfari e la sua teodicea.

    RispondiElimina
  50. Parole semplici per i semplici ...
    I bimbi sono creature speciali del Creatore.

    Può sembrare sentimentalismo, ma in verità è lettera evangelica (e relativo spirito).


    Non può sembrare, è sentimentalismo, se buttato lì come slogan e senza darne i fondamenti o dandoli monchi e/o distorti...

    RispondiElimina
  51. Loredana,

    il Sinodo di 150 vescovi nel anno prossimo era già programmato...

    se parlono o no dei divorziati, comunque, tale Sinodo non ha autorità di fare nessun cambiamento delle leggi canonche nella Chiesa...

    come l'anno scorso, il Sinodo sulla Fede...(e segue quest anno l'apostasia...)

    tutto inuntile, proprio!

    RispondiElimina
  52. a effedieffe bergoglio piace in parte perche' terzomondista, anticlericale, "vuole la chiesa povera" , gli piacciono i muslims, ma non piace del tutto pervhe' gaucho, assolutamente acritico nei confronti dei fratelli maggiori, e utimamemte troppo a ciuciuciu' con il massone. insomma giudizi piu' politici che teologici.
    rosa

    RispondiElimina
  53. Mic, ti vorrei chiedere come ti poni nei confronti dell'ipotesi di scuola della Chiesa governata da una manica di folli. Se il papa ha ricevuto l'elezione validamente, ma poi è diventato pazzo, come ci si dovrebbe comportare? Se invece era pazzo già prima? Se è eletto da cardinali pazzi?
    Ultima domanda: se è sano di mente e fa diventare pazzi noi?

    RispondiElimina
  54. Non mi pongo. Mi de-pongo da blogger ;)

    RispondiElimina
  55. Mic, questo scrivono anche di lei. Non le dico dove, così forse mi pubblica. Mi chiedo, cosa risponde?

    "Langone si chiede che cosa hanno da proporre i tradizionalisti. Io -nel mio piccolo- ho fatto reiterate volte la stessa domanda su MiL e Chiesa e postconcilio. Risultato? O sono stato ignorato o attaccato (con la solita solfa sulla Messa di Sempre etc etc). Il tradizionalismo morirà non perché BXVI ha abdicato ma perché i tradizionalisti hanno abdicato al ruolo propositivo dell'esser cristiani: hanno aspettato che qualcuno trovasse la soluzione al posto loro!"

    RispondiElimina
  56. Non mi ricordo che qualcuno mi abbia mai chiesto cosa propongano i tradizionalisti. E comunque non credo che sia indispensabile proporre qualcosa di nuovo. L'importante credo sia sapere chi siamo, dove stiamo andando e con Chi e avere la capacità di renderne ragione in ogni situazione e contesto.

    Premesso che io non appartengo a nessun -ismo e sono una credente che ama e cerca di essere fedele alla Tradizione, personalmente non ho nulla da proporre, se non l'Annuncio della salvezza in Cristo che la Chiesa dà, offrendo anche gli strumenti dati dalla grazia di cui essa è portatrice, da quando il Signore l'ha istituita sino alla fine dei tempi.

    Non mi pare che ci sia niente di nuovo da proporre. Semmai c'è da diffondere il kérygma che abbiamo ricevuto (e sue attualizzazioni ed esplicitazioni), con i mezzi e il linguaggio del tempo.
    Ma "usare" un linguaggio o uno strumento nuovo (esempio un blog e ciò che consente e rappresenta) non significa cambiare i contenuti. Significa semplicemente "tirar fuori dal proprio tesoro cose vecchie e cose nuove", a seconda della situazione.

    Ovvio, che poi difendo il Rito Antiquus, che è il cuore della nostra fede.
    Ma non mi pare che sul blog si parli solo di questo.

    RispondiElimina
  57. NOI avremo la "solita solfa" della Messa di Sempre (che poi è quella Apostolica che ha contribuito alla santificazione di tutti i santi),
    LORO (...) hanno la solita solfa del concilio Vaticano II.... (che ha prodotto ..... ??).

    Vuoi mettere la differenza ??

    RispondiElimina
  58. È proprio curioso che ci sia ancora un curioso che non ha ancora capito che coloro che credono nella Tradizione cattolica propongono semplicemente di riproporre anche all'uomo di oggi la retta dottrina di sempre. La vera novità per il cuore e la mente dell'uomo di sempre é la Buona Novella!
    O pensa che sia più importante il telefonino, twitter o internet rispetto ai contenuti della dottrina cattolica?
    Brutto sport quello di voler sempre cercare novità per non dover guardare in faccia alla verità già conosciuta e rivelata!

    RispondiElimina
  59. I bimbi sono creature speciali del Creatore, e fin qui tutto bene.
    (escludendo comunque l'approccio sentimentale che è sempre - dico SEMPRE - deviante).

    Allora com'è che non bisogna sempre star li a parlar di aborto perché tanto la dottrina della Chiesa, quella si sa (e chi la sa ? andassero a fare qualche domanda come quella che fecero qualche anno fa chiedendo cos'era la S. Messa a un po' di ggente: risposte da brivido, anzi da delirio). Non sono bambini anche quelli dilaniati e squartati negli uteri materni che sono il posto più pericoloso del mondo, visto il numero di omicidi ivi perpetrati ???????????????????
    E visto che la si conosce così bene, questa dottrina, com'è che quelli di Friburgo saltan su con queste trovate per i divorziati che - poverini - vogliono essere in comunione pur restando nel peccato (Aaah, ecco, la comunione con il peccato, sarà questo il vero obiettivo) ? (tra l'altro queste trovate sono tra il detto e il non detto, niente di chiaro, tanta confusione, nella quale poi chi vuole ci sguazza, andando a creare una serie di precedenti poi difficilmente sconfessabili, anzi che assurgono a nuova impostazione in virtù, per modo di dire...., del primato della prassi).

    p.s. segnalo su CR l'articolo del prof. Turco sul sensus Ecclesiae.

    Segnalo che anche dalle mie parti ci sono ottime pasticcerie, ci fosse qualche zitella affamata.

    RispondiElimina
  60. Langone chiedendo: "Cosa propongono i Tradizionalisti?", ben sapendo che essi propongono la chiara e retta dottrina cattolica di sempre, è come se chiedesse con sfida a Dio Padre Onnipotente: "Come puoi proporre agli uomini del Terzo Millennio sempre la solita solfa della Croce, della Redenzione, del peccato, dei Comandamenti, della S.Messa come Sacrificio, della preghiera, della mortificazione, ecc.?"

    Ovviamente Langone sottindente anche: "Noi modernisti - con tanto di Papa dalla nostra parte - invece sappiamo cosa l'uomo moderno desidera, conosciamo i suoi bisogni: e quindi via alla Messa ballata, al condono dei peccati mortali (compresi quelli contro natura), alle auto-assoluzioni collettive, alla Misericordia senza pentimento, alle assemblee liturgiche inter-religiose e inter-culturali. Che le chiese diventino come dei bar dove incontrarsi con atei e fedeli di altre religioni e dialogare! Che la Messa diventi la celebrazione del Culto dell'Uomo, della Fratellanza, della Pace umana, dell'Unione nella diversità dei popoli, delle fedi, e delle culture! Questo vuole l'uomo moderno! Questa è la ricetta per la Felicità dell'uomo!"

    Insomma nella domanda di Langone mi sembra di ritrovare l'antica tentazione dell'astuto Serpente dell'Eden, che si presenta ad Adamo ed Eva come amico dell'uomo, mettendo in cattiva luce Dio, presentato invece come "padre-padrone", bacchettone e censore, che ostacola la felicità dell'uomo:

    Genesi 3,4-5:
    «Non morirete affatto (mangiando i frutti dell'albero che sta in mezzo al giardino)! Anzi, Dio sa che il giorno in cui voi ne mangiaste si aprirebbero i vostri occhi e sareste come Dio, conoscendo il Bene e il Male».

    Ma noi sappiamo che Satana è menzognero e padre della menzogna, omicida fin dal principio (Gv 8,44), e nemico degli uomini (1 Pt 5, 8)

    Pertanto gridiamo...: Vade retro, Langone!

    RispondiElimina
  61. "Il Figlio di Dio si è incarnato per infondere nell’anima degli uomini il sentimento della fratellanza. Tutti fratelli e tutti figli di Dio. Abba, come lui chiamava il Padre. "

    La fratellanza vienne promessa e sarà infodata quando venire quello mondo che Dio ha promesso ai credenti. S. Paolo ha detto che per ora, restano in speranza, la fede e la carità, e che quest'ultima è la più grande delle tre virtù teologali, non passerà mai. Mentre la fede cesserà di esistere quando Dio consumare tutto ciò che crediamo. Ma sembra che i progressisti e Papa Francesco identificano il mondo moderno con quel mondo che sarà fatto da Dio per coloro che lo amano. Sono tutti falsi profetti!

    La fratellanza predicata da Francesco e della Chiesa Conciliare, è come quella che realizza in pratica dal professor Xavier degli X-Men. La Chiesa Conciliare è pieno di mutanti (CN, Focolari, Carismatici, TL ... sono tutti i mutanti). Questa è la nuova babylon...

    RispondiElimina
  62. Mic, la ringrazio e le propongo di rispondere anche a questo:

    "“non ci sarebbe più voglia di scrivere sugli spazi tradizionalisti”

    Forse questa sensazione di A. C. potrebbe suggerire una decisione.
    Lasciali cuocere nel loro brodo, quello di ultra-papi… di un qualcosa che probabilmente non è più la Chiesa di Cristo, ma solo un’idea disincarnata e ossessiva risultato di un disagio, e che non ha più nulla da dire."

    RispondiElimina
  63. La lettura di vatican insider ci riserva la quotidiana dose di esaltazione-adulazione di papa Bergoglio, oggi ho letto un articolo di Galeazzi su un libro di Riccardi( i libri sul Papa escono come i funghi), ebbene Galeazzi scrive a termine delsuo articolo: "E se lo stesso Riccardi aveva parlato di «papato carismatico» definendo quello di Giovanni Paolo II, questo di papa Francesco potrebbe essere un papato del «pathos»."
    Un papato del pathos, effettivamente di pathos ne vediamo in abbondanza, c`è anche chi, sommerso dal pathos, mette in "veilleuse" la sua ragione.

    RispondiElimina
  64. Rispondo a curioso 17:30 perché è intrigante e anche perché rispecchia molte delle provocazioni sulle quali di solito glisso.

    Non conosco il contesto e non posso giudicare.
    Se devo basarmi sulle parole riportate, che non sono altro che 'battute' prive di dimostrazione, posso fare l'ipotesi che ci siano persone che non hanno capito nulla (del nostro impegno, intendo) e credono di aver capito tutto.

    1. Mi sembra già un assurdo dire che noi siamo ultra-papi solo perché critichiamo il papa (e non solo), senza tener conto che non ci limitiamo a criticare (e purtroppo non senza motivo), ma proponiamo anche riflessioni e approfondimenti.

    2. dire "non è neppure la Chiesa di Cristo" dovrebbe supporre di aver ben chiaro cos'è la Chiesa di Cristo. Basta sfogliare questo blog e lo scopriranno.

    3. parlare di idea disincarnata e ossessiva non so a cosa sia riferibile. Non mi pare che qui si parli del "sesso degli Angeli" o del dialogo dei massimi sistemi, ma di quello che ci viene incontro ogni giorno nella Chiesa del nostro tempo. Dunque non vedo in cosa consista l'idea "disincarnata". L'ossessività potrebbe esser vista (da quel pulpito) nel ricorrere di alcuni contenuti? Ma pare che non abbia colto che, se c'è un riproporsi di argomenti, esso rincorre, purtroppo, un corrispondente riproporsi di problemi non solo irrisolti, ma allo stato attuale vieppiù ingravescenti, per chi abbia la capacità di riconoscere che "il re è nudo"...

    4. non provare e non esprimere disagio, in una situazione anomala e inedita come questa, significa non avere il senso della realtà. Stiamo parlando delle dimissioni di un papa rimasto papa-emerito e di quel che stiamo vedendo da parte del successore, cosiddetto regnante, paradossalmente soltanto nell'ottica dissolutrice di una realtà sacra e millenaria. Stiamo cercando di districarci in questo ginepraio con gli indicatori della nostra formazione e delle luci di chi ci ha preceduto, senza le quali saremmo solo dei pretenziosi avventurieri.

    5. Tra l'altro sia io che altri non parliamo da noi stessi, non esprimiamo idee nuove e neppure cristallizzate, non rivendichiamo credibilità se non per quel che di coniugato tra fides et ratio è possibile trovare nelle nostre proposte e che ovviamente ogni interlocutore è libero di darci o meno, condividendo o dissentendo; il che è stimolo per tutti ad approfondire meglio il tema del momento.

    Se questo significa non aver più nulla da dire, a questo signore non abbiamo davvero più nulla da dire. Forse troverà altri che lo dispenseranno dall'usare il suo spirito critico conducendolo in sentieri "pieni di garofani", come diceva uno dei miei maestri quando insegnava e spronava a non lasciarsi suggestionare dalle chiacchiere altrui ma a darsi il tempo e la fatica per l'apprendimento della 'sapienza' - che a volte può apparire un percorso ad ostacoli - perché, se è vero che è data per grazia, non esime dalla ricerca, da tempi dedicati e dunque da impegno personale e relativa fatica.
    Ho scritto di getto, perdonate la foga e lo sfogo.

    RispondiElimina
  65. mic, senza specificare. ho fatto malvolentieri un giro per blog. piu' vado avanti e piu' vedo chiaramente come la tua posizione sia la piu' realista e logica e fedele. leggo i commenti e vedo che da altre parti cominciano a dar sfogo alla rabbia che qui veniva solo malcelata... e sorrido!
    sorrido, amaramente, perche ricevo conferma di cose che pensavo e tenevo per me. sono sicuro che anche tu avrari letto e per questo posso immaginare la tua sofferenza. volevo solo dirti di nuovo forza e coraggio coraggio piu' che forza! come diceva mio nonno: barattolo in testa e sfonna la fratta! le piccole vendette verbali sono per i deboli , sono i forti che sanno trattenere la lingua e in questo caso le dita sulla tastiera. un'altra riflessione: come spiega il prof enzo pennetta , quando non si hanno argomenti validi si attacca la persona. per esempio (non riguarda te in particolare): leggevo che riferendosi a tradizionalisti, ma senza farlo apertamente, soprattutto ai frequentatori di blog, si diceva : cattolici da tastiera. beh e' una delle ingiunzioni piu' comuni tra tifosi quando litigano ! che ne sanno di come siamo nella vita ? presunzione...ma anche mancanza di argomenti. sul tuo blog , cosa che non posso dire per gli altri ,non ho mai visto scritta da te una frase apodittica. e poi che c'e' di male ad avere come unica fonte di verita' , internet?, visto che in parrocchia e coi preti ci fai poco ormai. GRAZIE DI CUORE MIC! IO SONO CON TE...anche se spesso scrivo fesserie e non faccio fare una bella figura al blog! :))

    RispondiElimina
  66. "fides et ratio"

    qui ho trovato veramente persone di che hanno ben chiaro questo. o almeno che mettono in discussione i propri pensieri quando non vanno d'accordo con la Verita' rivelata e cercano anche di capire il perche' .

    fides et ratio potrebbe essere davvero il motto per descrivere al meglio l'aria che respiro nel blog!

    RispondiElimina
  67. Caspita,Angelo,che barbapapà da ex-repubblichino,poi comunistradicalchiccoso stia diventando un propalatore di teorie alla Leibniz mi fa sobbalzare,anche avendo consultato wikipedia,dubito arrivi ad ammettere,nemmmeno sotto tortura, che esista una giustizia divina,sia mai che il suo sogno condiviso dal sedicente matematico (che poi tale non è)di diventare un atomo a zonzo nello spazio,venga in qualche modo messo in discussione....tornando pensierosi ,mi pare che il problema della CC sia molto più serio della tenerezza ostentata, delle torte, delle zitelle, pelagiani ed altro,detto da un neofita come me,mi pare che si stia distruggendo deliberatamente il bimillenario depositum fidei,ciò che la CC ha predicato per anni,viene messo in discussione,si cerca di smussare,di levigare,di appiattire per rendere tutto più attuale,consono all'epoca in cui viviamo,ma Cristo non era tenero,'Chi non è con me è contro di me',accomodante non è mai stato,se loro vogliono s-vendere il poco del cattolicesimo rimasto per correre dietro alla vanitas mondana,faremo tutti quanti la fine dei ciechi del quadro di Bruegel,cadremo nel burrone senza nemmeno accorgecene.Grazie,Mic,per l'immane lavoro che si sobbarca,almeno una voce di verità fra tanta ipocrite interpretazioni.Lupus et agnus.

    RispondiElimina
  68. è esattamente ciò che non hanno fatto Giovanni XXIII e Paolo VI e tutti gli attuatori della "primavera" conciliare

    Infatti. E mi pare che neanche l'attuale pontefice abbia indicato in modo concreto (non parlo di principi o figure ideali) le ragioni su cui dovrebbe poggiare l'ottimismo. Quando, per esempio, si invitano i giovani a non lasciarsi "rubare la speranza", bisognerebbe spiegare perché i giovani di oggi possono concretamente sperare, quali concreti motivi di speranza, di fronte allo sfacelo del panorama di questo inizio secolo, debbano nutrire.

    RispondiElimina
  69. @Sine Timore sulla notizia dei gay cattolici e la benedizione di bergoglio.

    ma possono esistere gay e anche cattolici?
    se sono cattolici, e avessero trovato in sè una tendenza, non sarebbero invitati a spogliarsene?

    e se non in maniera riparativa, almeno
    astenersi?

    Perchè continuano allora a definirsi gay -e pure cattolici-?
    (termine tra l'altro della neolingua che sta per Good As You per non pronunciare omosessuali o l'altro)

    RispondiElimina
  70. " La vera novità per il cuore e la mente dell'uomo di sempre é la Buona Novella!"

    ormai pare che si debba chiamare buona vecchiella, avendo tutti la necessita' di rinnovarla! oggi non si risponde ai bisogni dell'uomo con la buona novella(eu-aggelion), ma si conforma la buona novella ai bisogni dell'uomo. che non e' proprio la stessa cosa. non hanno forse detto :"dobbiamo riscoprire il vangelo alla luce delle necessita' del mondo contemporaneo?" (o qualcosa del genere)

    RispondiElimina
  71. I bimbi sono creature speciali del Creatore, e fin qui tutto bene. (escludendo comunque l'approccio sentimentale che è sempre - dico SEMPRE - deviante).

    Nel cristianesimo c'è spazio, e uno spazio ben definito, anche per il sentimento. Nei Vangeli Cristo non è un insensibile ragionatore, ma un sensibile ragionatore. L'aspetto deviante è invece costituito dal vacuo sentimentalismo, da quell'emozionalità che finisce per ottundere gli spazi del pensiero. Nei Vangeli, d'altronde, l'occhio particolarmente benevolo di Gesù verso i bambini e verso i semplici (anche se non solo verso di loro) è attestato a più riprese; così come la predilezione per la schiettezza e la sobrietà del parlare.

    RispondiElimina
  72. Non dite niente della profanazione del santuario di Aparecida?

    RispondiElimina
  73. Ciò che è accaduto a Friburgo è un evento di inaudita gravità. La reazione dovrebbe essere dura e tempestiva. Ancora una volta l'offensiva parte dalla Germania, terra che in materia di fatti compiuti e vincoli violati vanta - si fa per dire - una lunga esperienza.

    RispondiElimina
  74. Para ler absolutamente :

    http://www.imolaoggi.it/2013/10/07/il-papa-piange-la-morte-dei-clandestini-ma-non-la-mattanza-di-cristiani-questa-e-la-vergogna/

    Traducción en español :

    http://tradiciondigital.es/2013/10/08/el-papa-llora-la-muerte-de-inmigrantes-clandestinos-pero-no-la-matanza-de-cristianos-esa-es-la-verguenza/

    RispondiElimina
  75. Ogni tanto per sbaglio mi ritrovo a leggere pagine come queste: http://www.tuttavia.eu/leggi-i-chiaroscuri/438-un-papa-pericoloso.html
    Poi per riprendermi e non soffocare torno su questo blog... Grazie di esistere mic!!

    RispondiElimina
  76. http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2013/10/il-rito-di-friburgo-per-i-divorziati.html

    RispondiElimina
  77. @Ernesto

    " i giovani....E mi pare che neanche l'attuale pontefice abbia indicato in modo concreto (non parlo di principi o figure ideali) le ragioni su cui dovrebbe poggiare l'ottimismo."

    prendo ispirazione dal tuo commento che trovo molto giusto, per aggiungere che se bergoglio di recente s'è detto preoccupato per la mancanza di prospettive dei giovani e la solitudine degli anziani,
    poco prima aveva anche detto ai giovani depressi (e te credo, senza Dio, ma anche senza lavoro, snza pensione quindi senza casa, famiglia e senza futuro)
    che lui li avrebbe mandati tutti ....dallo psichiatra!

    http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/il_papa_i_giovani_pessimisti_li_mando_dallo_psichiatra-65443402/

    RispondiElimina
  78. Nella speranza che il mia piccola riflessione non sia cassata come quella precedente sulla necessità del Battesimo... Anche se avessi detto una cavolata, carità e intelligenza impongono che qualcuno mi dimostri la cavolata che ho detto e mi aiuti a correggermi. O forse insultato qualcuno? No di certo. Ma se mi si taglia fuori dalla discussione senza darmene una ragione, non so più che cosa pensare. O forse sì. Probabilmente per poter partecipare alla discussione 'libera' bisogna in qualche modo essere d'accordo con le tesi dell'autore del blog, o perlomeno non esserne troppo distanti.
    Nella speranza di poter essere letto vi propongo quanto segue.
    La prima regola a cui tutti ci dobbiamo sottomettere quando ci riferiamo ad un testo preciso, è di citarlo in modo esatto. La GS al numero 22 non dice, come scrive l'autore del blog, che "Gesù si è in qualche modo incarnato in tutti gli uomini". Far dire questo al Concilio è scorretto e falso.
    La frase precisa del testo conciliare in questione non usa la parola "incarnato" ma "unito", che è cosa radicalmente diversa da tante singole unioni ipostatiche quanti sono gli uomini di tutti i tempi (come si vuol far credere...). L'avverbio "in qualche modo" esclude proprio che si tratti della modalità unica, individua e irripetibile dell'INCARNAZIONE del "Verbo" (non di "Gesù"!, perché Gesù è il Verbo incarnato), Per il fatto che il Verbo ha "unito" a sé stesso ("ipostaticamente") la natura umana, che appartiene di per sé a tutti gli esseri umani, "IN CERTO QUAL MODO" il Verbo si trova di fatto ad essere partecipe (unito alla) della medesima natura umana che caratterizza essenzialmente gli uomini di tutti i tempi ed è presente in ciascuno di essi. Mi sembra di non aver detto una eresia né che l'abbia detta la GS.
    Grazie dell'ospitalità.

    RispondiElimina
  79. Tra Maimonide e Freud,
    in fondo consigliati nientepopodimeno che da un Pontefice, stiamo freschi!

    Scusatemi quando sento queste cose, rabbrividisco.

    RispondiElimina
  80. Sul tema dei poveri (in senso in linea di massima solo materiale, perchè i poveri in spirito 'devono andare dallo psichiatra')e della loro presunta personificazione/incarnazione(ovvio che sono termini sbagliati per la retta comprensione) di Cristo,

    c'è anche il rischio di confliggere con l'ammonimento di S.Paolo

    "hanno venerato e adorato la creatura al posto del Creatore, che è benedetto in eterno"

    RispondiElimina
  81. Sul tema dei poveri (in senso in linea di massima solo materiale, perchè i poveri in spirito 'devono andare dallo psichiatra')e della loro presunta personificazione/incarnazione(ovvio che sono termini sbagliati per la retta comprensione) di Cristo,

    c'è anche il rischio di confliggere con l'ammonimento di S.Paolo

    "hanno venerato e adorato la creatura al posto del Creatore, che è benedetto in eterno"

    RispondiElimina
  82. Per la "sentinella" che ama contestare e anche recriminare circa l'assunto sul quodammodo e l'incarnazione:

    La frase precisa della Gaudium et Spes 22 è:

    «Ipse enim, Filius Dei, incarnatione sua cum omni homine quodammodo se univit».

    Riporto di seguito lo stralcio da un testo di mons. Gherardini:

    ...è detto, infatti, che «il mistero dell'uomo trova vera luce solamente nel mistero del Verbo incarnato» (22/a) e che la ragione profonda per la quale l'enigma uomo vien illuminato e risolto è il fatto stesso dell'incarnazione, con cui «il Figlio di Dio s'unì in certo qual modo ad ogni uomo (cum omni homine quodammodo se univit)» (22/b). Ora, se è vero che solamente nel mistero del Verbo incarnato è possibile scoprire la soluzione totale dell'enigma uomo, la ragione addotta è invece assolutamente priva di fondamento, insostenibile, assurda.

    Il mistero del Verbo incarnato è quello, come dice la parola, della sua stessa incarnazione e con essa della sua individualità anche come questo soggetto che signoreggia due mondi distinti, il divino e l'umano, in lui ipostaticamente congiunti, grazie alla funzione che l'Io personale del Verbo esercita sulla natura umana di Cristo, individua integra e perfetta[5]. Dicendo «due mondi distinti, il divino e l'umano», la dottrina cattolica intende non gl'individui che ad essi appartengono, bensì le due nature o sostanze, la divina e l'umana, congiunte insieme - e pur sempre distinte e non confuse - nell'ipostasi divina del Verbo. Nel testo, però, di GS poco sopra citato, la dottrina dell'unione e della distinzione è radicalmente sovvertita: l'unione ipostatica, dilatata all'intera umanità nonostante l'attenuazione del « quodammodo»; il confine tra il divino e l'umano, soppresso; inesistente la distinzione tra natura e soprannatura.

    RispondiElimina
  83. Maestro elementare09 ottobre, 2013 06:06

    All'Anonimo (Lupus et Agnus):

    Lei dice spesso cose interessanti, ma abbia compassione per i nostri occhi: metta uno spazio dopo la punteggiatura: virgola-spazio-parola OPPURE punto-spazio-parola.

    Faccia la cortesia. Grazie!

    RispondiElimina
  84. ricordo a sentinella che GP2 ha più volte ribadito il senso di quella frase:

    1) nel famoso discorso all'indomani di Assisi 1988.

    "Possiamo ritenere infatti che ogni autentica preghiera è suscitata dallo Spirito Santo, il quale è misteriosamente presente nel cuore di ogni uomo ..."

    2) discorso in Francia 1980.

    L’essere umano, nella sua natura concreta, è contemporaneamente adattato al mondo visibile e UNITO ALLA SAPIENZA ETERNA. Egli è soggetto di relazione, non solo col mondo esteriore e visibile, ma anche con Dio stesso... Nel suo essere stesso, in ciò che lo costituisce come soggetto, l’uomo è interiormente UNITO ALLA SAPIENZA ETERNA

    Viene qui affermato da un papa il principio (eretico) dell’immanenza vitale. La coscienza è allora considerata come un santuario in cui Dio è presente nell’uomo, in TUTTI gli uomini...

    3) Angelus 5/6/76

    ... dobbiamo prendere coscienza di quanto sia diventato grande, attraverso questo mistero – cioè attraverso l’Incarnazione del Figlio di Dio – OGNI UOMO! Cristo infatti è stato concepito nel grembo di Maria ed è divenuto uomo per rivelare l’Amore eterno del Creatore e Padre e per manifestare la dignità di ciascuno di noi

    4) discorso di Natale '78 , il titolo era "Natale, festa dell’uomo" (!)

    «Natale è la festa dell’uomo. Nasce l’Uomo. […] Se noi celebriamo così solennemente la nascita di Gesù, lo facciamo per testimoniare che ogni uomo è qualcuno, unico e irripetibile.

    Nel nome di questo irripetibile valore di ogni uomo, e nel nome di questa forza, che porta ad ogni uomo il Figlio di Dio diventando uomo […] Ai popoli… dico: accettate la piena verità sull’uomo pronunziata nella notte di Natale […] Accettate il mistero, nel quale VIVE OGNI UOMO DA QUANDO E' NATO CRISTO.... Dio si è avvicinato. È in mezzo a noi. (Dio) È l’Uomo (MAIUSCOLO ). […] Dio si è compiaciuto dell’uomo per Cristo»


    Ecco che d’un tratto, l’anniversario dell’Incarnazione divina è trasformato in festa dell’umanità. La dinamica dell’Incarnazione non è più rivolta verso la patria celeste che il Verbo incarnato ha reso nuovamente accessibile, ma verso l’uomo e la sua dignità trascendentale, sorta precisamente dall’immanenza divina che dovrebbe caratterizzarlo.

    Il Dio di Giovanni Paolo II non è più quello che mette tutte le sue compiacenze in Cristo, e che ce le concede nella sola misura in cui noi siamo “incristati” con la grazia battesimale; è un Dio che mette la sua compiacenza nell’uomo, in ogni uomo, tra l’altro perché Cristo s’è unito ad ogni uomo.



    http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=316:immanenza-incarnazione-e-redenzione-in-giovanni-paolo-ii-o-il-modernismo-di-un-papa&catid=64&Itemid=81

    RispondiElimina
  85. Per "sentinella", a cui hanno già risposto esaurientemente Mic e hpoirot, vorrei aggiungere che i vari "quodammodo" di cui è disseminato il Vaticano II nei suoi testi, invece di chiarire le cose sono lì a complicarle e a renderle vaghe.
    Sul tema se non erro si è espresso anche Mons. Gherardini (chiedo conferma a Mic, non ne sono sicuro al 100%).
    Questo avverbio insomma spinge nella direzione della a-dogmaticità, con tutte le conseguenze di cui la presente situazione è una manifestazione, un frutto.

    RispondiElimina
  86. @Maestro elementare,me ne ricorderò,di solito scrivo velocenente, quando posso usare il computer,e non sempre riesco a rileggere,cercherò di migliorare,grazie per l'apprezzamento.Lupus et agnus.

    RispondiElimina
  87. Per Marco P. e per chiunque vuole approfondire.
    Qui il testo magistrale di Mons. Gherardini sull'antropocentrismo di Gaudium et Spes:

    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2012/12/brunero-gherardini-lantropocentrismo.html

    RispondiElimina

I commenti vengono pubblicati solo dopo l'approvazione di uno dei moderatori del blog.