Vengo subito al dunque, senza tanti preamboli, per esprimere il profondo disagio di un cattolico che si trova a vivere la sua fede nella Chiesa dell'Anno del Signore 2014.
Il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum, nota che in Italia, nel giro degli ultimi mesi e in particolare a partire dal vergognoso e luciferino commissariamento dei Frati Francescani dell'Immacolata, sono state soppresse ben 33 Messe celebrate secondo il Messale del b. Giovanni XXIII. Tra le celebrazioni annullate c'è anche quella del primo sabato del mese nella cappella Cesi della Basilica Patriarcale di S. Maria Maggiore, che era iniziata ben prima del Motu proprio, cioè nel lontano 2001. Il signor cardinale che è responsabile del più importante luogo di culto mariano (in cui peraltro sono sagrestani alcuni Francescani dell'Immacolata traditori e posseduti dallo spirito dell'Iscariota) non ha dato alcuna motivazione della soppressione. Non solo, ma alla supplica dei fedeli di ripristinare quella Messa, è stato risposto picche, sostenendo che a Roma c'è pur sempre la parrocchia personale di SS.ma Trinità dei pellegrini, vista pertanto come un ghetto in cui rinchiudere quei quattro pazzi tradizionalisti che si ostinano a non cogliere le magnifiche sorti e progressive non tanto del Concilio, ma del pontificato di Papa Francesco. Ma che fastidio può dare una messa celebrata in una cappella una volta al mese e nemmeno in giorno festivo??? Sono sempre più convinto del fatto che l'opposizione alla liturgia preconciliare non abbia altra motivazione se non un odio satanico verso ciò che di più santo, vero e bello esiste nella Chiesa. Fortunatamente, i fedeli legati al rito antico hanno intenzione di farsi sentire e per questo è stata indetta la pubblica recita del Rosario davanti S. Maria Maggiore sabato 25 gennaio alle ore 16: un modo per rivendicare i propri diritti e per chiedere il rispetto di una legge universale della Chiesa, il cui intento non era relegare il rito tridentino nel ghetto, ma di diffonderlo il più possibile ovunque.
Francamente penso che manifestazioni di questo genere si dovrebbero moltiplicare in ogni diocesi. Poiché tutti fanno un gran baccano, anche nel mondo cattolico, per rivendicare diritti che non esistono affatto, non vedo per quale motivo il mondo tradizionalista, fatto peraltro da tanti giovani, non debba far sentire la propria voce. Confesso che non mi dispiacerebbe una bella mobilitazione di piazza magari proprio in S. Pietro, sotto lo sguardo del Papa e dei signori cardinali di Curia. Mi si dirà che ciò provocherebbe l'effetto contrario. Io però rispondo che, visti come siamo messi, cosa abbiamo da perdere? E poi noi non siamo e non dobbiamo essere né lefebvriani né sedevacantisti, ma semplicemente fedeli un po' incazzati che chiedono di essere ascoltati dai loro Pastori. Pastori a volte un po' cialtroni, che tendono non tanto a mischiarsi alle pecore, quanto piuttosto alle capre, diventando spesso più simili a queste che a quelle. Se nelle parrocchie e nelle diocesi tutti hanno voce in capitolo, anche chi sostiene che Benedetto XVI era un vecchio bacucco o che Pio XII ha fatto solo del male, perché mai non posso avere spazio anch'io che voglio pregare come si è sempre fatto e come la Chiesa mi permetterebbe di fare ancora oggi? Non possiamo continuare a chiudere gli occhi o semplicemente a scrivere qualche articoletto di fronte a quel che sta accadendo da decenni. Né serve fare i duri e i puri sul web e poi rifiutarsi di affrontare i problemi sul territorio, di fronte alle autorità. So' tutti boni a fa' i leoni da tastiera. Poi ci vuole la militanza fattiva, che non consiste nell'andare ai ricevimenti o alle conferenzine in qualche palazzo nobiliare. Perché la Tradizione non è roba da nobili, da eletti, da snob. Bisogna sapersi sporcare le mani. Altrimenti viene il dubbio che non si creda davvero in questa battaglia. E se qualcuno non è disposto a lottare per le proprie idee... Ezra Pound docet.
Sia chiaro, la colpa della situazione presente non è solo di Papa Francesco, che per alcuni è diventato il capro espiatorio di tutto. Oggi molti tradizionalisti attenti solo ai pizzi e ai merletti si scandalizzano per come si comporta il Vescovo di Roma, ma dimenticano che Benedetto XVI, oltre al grandissimo merito di aver ridato linfa e vita al movimento tradizionale, non ha voluto o saputo o potuto minimamente aiutarlo, lasciandolo in balìa dei lupi. Poi è vero che diversi amici della Messa antica, per il loro modo di fare purista, ossessivo e patologico non meritano altro che calci nel sedere, ma questo può valere e anzi dovrebbe valere ancor di più per i numerosi cattolici di parrocchia e di movimenti che popolano le nostre diocesi. Purtroppo però, l'amara verità è che noi siamo pochi, deboli e cretini, mentre gli altri sono tanti, forti e intelligenti. Non potremo mai vincere la guerra con le truppe che abbiamo. Ripeto, oltre ad essere quattro gatti (alla gente non piace la messa in latino, facciamocene una ragione!), ci perdiamo in mille divisioni, in mille personalismi, in rivoli di critiche patetiche e ridicole. Spesso disprezziamo gli altri, non vogliamo mischiarci, guardiamo tutti dall'alto in basso, non sappiamo relazionarci. Molte volte manca l'utilissima e stupenda dimensione nazional-popolare, se così si può dire. E allora, forse, la situazione presente è proprio quella che ci meritiamo.
Tuttavia, benché i limiti e i difetti dei cosiddetti tradizionalisti siano innumerevoli, sono un nulla al confronto del disastro in cui versa la Chiesa. Sapete, per esempio, chi diventerà cardinale a febbraio? Non mons. Léonard, arcivescovo di Bruxelles, che per difendere la verità ha subito gli assalti delle Femen, le torte in faccia e i gavettoni e nemmeno il patriarca di Venezia mons. Moraglia, che è un buon pastore ancora cattolico, bensì mons. Nichols, arcivescovo di Londra, il quale ha offerto fiori a divinità indù, ha concesso messe per gli omosessuali, è favorevole alle unioni civili, anche tra gay, e ha in odio la messa antica. Ebbene, nella Chiesa uscita dal Vaticano II, chi difende l'ortodossia di sempre viene odiato (sì, proprio odiato, alla faccia della misericordia tanto sbandierata), mentre chi, come i vescovi tedeschi o i preti austriaci, contesta le Verità e vuole la Rivoluzione, viene coccolato.
Ci siamo stancati di proclami contenenti buoni principi (quando va bene) da parte delle autorità più alte. Vogliamo i fatti. E se i fatti concreti dovessero portare a scissioni, scandali o scomuniche, ben vengano! Tanto, peggio di così si può solo morire... E allora superiamo paure, tatticismi, scrupoli e comodità varie. Alziamoci e lottiamo, ma non solo su internet, ché è troppo comodo. Facciamo piuttosto sentire la nostra rabbia mettendoci la faccia. Perché questa rabbia, che deve essere costruttiva e razionale, scaturisce solo dall'amore a Cristo e alla sua Chiesa.
Il Coordinamento Nazionale del Summorum Pontificum, nota che in Italia, nel giro degli ultimi mesi e in particolare a partire dal vergognoso e luciferino commissariamento dei Frati Francescani dell'Immacolata, sono state soppresse ben 33 Messe celebrate secondo il Messale del b. Giovanni XXIII. Tra le celebrazioni annullate c'è anche quella del primo sabato del mese nella cappella Cesi della Basilica Patriarcale di S. Maria Maggiore, che era iniziata ben prima del Motu proprio, cioè nel lontano 2001. Il signor cardinale che è responsabile del più importante luogo di culto mariano (in cui peraltro sono sagrestani alcuni Francescani dell'Immacolata traditori e posseduti dallo spirito dell'Iscariota) non ha dato alcuna motivazione della soppressione. Non solo, ma alla supplica dei fedeli di ripristinare quella Messa, è stato risposto picche, sostenendo che a Roma c'è pur sempre la parrocchia personale di SS.ma Trinità dei pellegrini, vista pertanto come un ghetto in cui rinchiudere quei quattro pazzi tradizionalisti che si ostinano a non cogliere le magnifiche sorti e progressive non tanto del Concilio, ma del pontificato di Papa Francesco. Ma che fastidio può dare una messa celebrata in una cappella una volta al mese e nemmeno in giorno festivo??? Sono sempre più convinto del fatto che l'opposizione alla liturgia preconciliare non abbia altra motivazione se non un odio satanico verso ciò che di più santo, vero e bello esiste nella Chiesa. Fortunatamente, i fedeli legati al rito antico hanno intenzione di farsi sentire e per questo è stata indetta la pubblica recita del Rosario davanti S. Maria Maggiore sabato 25 gennaio alle ore 16: un modo per rivendicare i propri diritti e per chiedere il rispetto di una legge universale della Chiesa, il cui intento non era relegare il rito tridentino nel ghetto, ma di diffonderlo il più possibile ovunque.
Francamente penso che manifestazioni di questo genere si dovrebbero moltiplicare in ogni diocesi. Poiché tutti fanno un gran baccano, anche nel mondo cattolico, per rivendicare diritti che non esistono affatto, non vedo per quale motivo il mondo tradizionalista, fatto peraltro da tanti giovani, non debba far sentire la propria voce. Confesso che non mi dispiacerebbe una bella mobilitazione di piazza magari proprio in S. Pietro, sotto lo sguardo del Papa e dei signori cardinali di Curia. Mi si dirà che ciò provocherebbe l'effetto contrario. Io però rispondo che, visti come siamo messi, cosa abbiamo da perdere? E poi noi non siamo e non dobbiamo essere né lefebvriani né sedevacantisti, ma semplicemente fedeli un po' incazzati che chiedono di essere ascoltati dai loro Pastori. Pastori a volte un po' cialtroni, che tendono non tanto a mischiarsi alle pecore, quanto piuttosto alle capre, diventando spesso più simili a queste che a quelle. Se nelle parrocchie e nelle diocesi tutti hanno voce in capitolo, anche chi sostiene che Benedetto XVI era un vecchio bacucco o che Pio XII ha fatto solo del male, perché mai non posso avere spazio anch'io che voglio pregare come si è sempre fatto e come la Chiesa mi permetterebbe di fare ancora oggi? Non possiamo continuare a chiudere gli occhi o semplicemente a scrivere qualche articoletto di fronte a quel che sta accadendo da decenni. Né serve fare i duri e i puri sul web e poi rifiutarsi di affrontare i problemi sul territorio, di fronte alle autorità. So' tutti boni a fa' i leoni da tastiera. Poi ci vuole la militanza fattiva, che non consiste nell'andare ai ricevimenti o alle conferenzine in qualche palazzo nobiliare. Perché la Tradizione non è roba da nobili, da eletti, da snob. Bisogna sapersi sporcare le mani. Altrimenti viene il dubbio che non si creda davvero in questa battaglia. E se qualcuno non è disposto a lottare per le proprie idee... Ezra Pound docet.
Sia chiaro, la colpa della situazione presente non è solo di Papa Francesco, che per alcuni è diventato il capro espiatorio di tutto. Oggi molti tradizionalisti attenti solo ai pizzi e ai merletti si scandalizzano per come si comporta il Vescovo di Roma, ma dimenticano che Benedetto XVI, oltre al grandissimo merito di aver ridato linfa e vita al movimento tradizionale, non ha voluto o saputo o potuto minimamente aiutarlo, lasciandolo in balìa dei lupi. Poi è vero che diversi amici della Messa antica, per il loro modo di fare purista, ossessivo e patologico non meritano altro che calci nel sedere, ma questo può valere e anzi dovrebbe valere ancor di più per i numerosi cattolici di parrocchia e di movimenti che popolano le nostre diocesi. Purtroppo però, l'amara verità è che noi siamo pochi, deboli e cretini, mentre gli altri sono tanti, forti e intelligenti. Non potremo mai vincere la guerra con le truppe che abbiamo. Ripeto, oltre ad essere quattro gatti (alla gente non piace la messa in latino, facciamocene una ragione!), ci perdiamo in mille divisioni, in mille personalismi, in rivoli di critiche patetiche e ridicole. Spesso disprezziamo gli altri, non vogliamo mischiarci, guardiamo tutti dall'alto in basso, non sappiamo relazionarci. Molte volte manca l'utilissima e stupenda dimensione nazional-popolare, se così si può dire. E allora, forse, la situazione presente è proprio quella che ci meritiamo.
Tuttavia, benché i limiti e i difetti dei cosiddetti tradizionalisti siano innumerevoli, sono un nulla al confronto del disastro in cui versa la Chiesa. Sapete, per esempio, chi diventerà cardinale a febbraio? Non mons. Léonard, arcivescovo di Bruxelles, che per difendere la verità ha subito gli assalti delle Femen, le torte in faccia e i gavettoni e nemmeno il patriarca di Venezia mons. Moraglia, che è un buon pastore ancora cattolico, bensì mons. Nichols, arcivescovo di Londra, il quale ha offerto fiori a divinità indù, ha concesso messe per gli omosessuali, è favorevole alle unioni civili, anche tra gay, e ha in odio la messa antica. Ebbene, nella Chiesa uscita dal Vaticano II, chi difende l'ortodossia di sempre viene odiato (sì, proprio odiato, alla faccia della misericordia tanto sbandierata), mentre chi, come i vescovi tedeschi o i preti austriaci, contesta le Verità e vuole la Rivoluzione, viene coccolato.
Ci siamo stancati di proclami contenenti buoni principi (quando va bene) da parte delle autorità più alte. Vogliamo i fatti. E se i fatti concreti dovessero portare a scissioni, scandali o scomuniche, ben vengano! Tanto, peggio di così si può solo morire... E allora superiamo paure, tatticismi, scrupoli e comodità varie. Alziamoci e lottiamo, ma non solo su internet, ché è troppo comodo. Facciamo piuttosto sentire la nostra rabbia mettendoci la faccia. Perché questa rabbia, che deve essere costruttiva e razionale, scaturisce solo dall'amore a Cristo e alla sua Chiesa.
(articolo di Federico Catani, su: Campari e De Maistre)
devo esserci!
RispondiEliminaMa scendere in piazza presuppone un motivo per cui lo si fa, possibilmente un motivo molto forte e di grande impatto. Ottimo protestare per la soppressione della Messa in Santa Maria Maggiore, se non vivessi a più di 800 chilometri da Roma ci andrei senz'altro, ma non si può organizzare una contestazione in tutta Italia solo per questo. Ci vuole qualche idea in più. Dire poi che siamo quattro gatti (che è quello che da sempre ci dicono gli avversari...) e che la Messa tradizionale non interessa alla gente a me sembra un bell'autogol. Facciamo la tara di chi è cattolico per forza d'inerzia e di abitudine, e si adeguerà comunque e sempre a quello che si decide "in alto": in quel che rimane gli amanti della tradizione non sono, penso, una componente tanto infima. Facciamo vedere che ci siamo e siamo in grado di muoverci (l'idea del coordinamento nazionale per esempio è eccellente) e già sarà un gran passo avanti.
RispondiEliminaE se i fatti concreti dovessero portare a scissioni, scandali o scomuniche, ben vengano!...
RispondiElimina...vedo allora che la Fraternitá San Pio X non ha esagerato in questi ultimi 40 anni, difendendo la Tradizione a costo di censure canoniche e di apparire come scismatica, "scomunicata" e quant´altro.
Io poi sottrarrei pure l´8 e il 5 per mille alle casse dell´attuale Chiesa e lo destinerei a miglior causa. Chesso´, un bel Priorato della FSSPX ad es....o ai Francescani dell´Immacolata perseguitati, perché no? O alla casa editrice ancora in mano alle suore! Un bello "sciopero fiscale" e magari pure "della questua" é forse l´unica cosa che capiscono. Inoltre questo sottrarrebbe i tradizionalisti da un piccolo, ma effettivo... collaborazionismo pratico con la chiesa del concilio".
io sono sssolutamente d' accordo. Chiedo: c' e' qualcun altro che segue questo blog che vive a Milano, o nelle immediate vicinanze, e magari vorrebbe almeno una Messa VO in piu'? se fossimo anche solo una decina, potremmo attivarci per organizzarla.
RispondiEliminafatevi vivi
Rosa
Forse si potrebbe immaginare l'organizzazione di venti manifestazioni (una per regione) che si svolgano tutte lo stesso giorno e alla stessa ora, individuando o x ogni regione un luogo "simbolo". Ma certamente si tratta di un'organizzazione complessa che non credo si possa realizzare per il prossimo 25 gennaio
RispondiEliminaConcordo
RispondiElimina
RispondiEliminaPer coloro che sono su Facebook
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=486907261418557&set=a.471685776274039.1073741825.100002978621170&type=1
Scusate ma chi ha nominato Nichols arcivescovo di Westminster? Lo stesso che ha nominato Moraglia a Venezia e Leonard a Bruxelles.
RispondiEliminaVa' Francesco, e ripara la mia Chiesa.... ma era un altro Francesco di ottocento anni fa'.... ed era un Santo......
RispondiEliminaOggi avremmo bisogno di un'altro vero Francesco d'Assisi.
Sì, però Nichols almeno i suoi Ausiliari li lascia pontificare e amministrare i sacramenti secondo i libri del '62.
RispondiElimina(Notate peraltro che Bagnasco, Piacenza e Moraglia non hanno mai celebrato pubblicamente in rito antico. Leonard sì, invece. ..Però pure Bassetti!)
Ciò che propone RIC è assolutamente condivisibile e metterebbe finalmente in campo quella che abbiamo chiamato resistenza non più passiva come già prefigurato da Palmaro, da altri, da alcuni miei scritti precedenti e ultimamente da quest'articolo di Catani.
RispondiEliminaCerto non è organizzabile in simultanea per il 25 , che forse è troppo vicino, ma è da tenere presente come ulteriore mobilitazione proprio perché la "resistenza non si può esaurire in un unico evento finché non si decideranno a dialogare seruamente con noi e non arriverannon risposte davvero pastorali anziché diktat senza motivazioni o con motivazioni pretestuose come per i FI.
Sper questo sarebbe opporruno iniziare ds un possibile raccordo regione per regione attraverso contatti diretti con i responsabili regionali Summorum desumibili dall'elenco presente in questo appello.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/01/coordinamento-nazionale-del-summorum.html
Maccabeo,
RispondiEliminasarebbe una vera idea.
Tanto chi difende la Traditio e' gia' considerato scismatico dall'attuale pseudo/chiesa (mi riferisco alla gerarchia) perche' la Chiesa e' sempre Una Santa.
Comunque siamo sempre i soliti pochi a difenderla davvero.
Ci vediamo il 25 genn. alle 16 in S.Maria Maggiore.
"A record number of candidates received the Sacrament of Confirmation in the Traditional Rite last Saturday, at a ceremony in central London organised by the Latin Mass Society.
RispondiEliminaNearly fifty children and adults received Confirmation in the Extraordinary Form from Bishop John Arnold, auxiliary in Westminster, at St James’s Church, Spanish Place on Saturday, 14th December. He was assisted by Fr Christopher Colven, the rector of St James’s, Fr Tim Finigan of Our Lady of the Rosary, Blackfen, and Fr Rupert McHardy of the London Oratory. Following the Confirmations, the bishop celebrated Pontifical Benediction. After the ceremonies, Bishop Arnold joined the candidates, their sponsors and families in the parish social centre for a celebration buffet lunch."
http://www.lmschairman.org/2013/12/confirmations-in-spanish-place.html?m=1
Mi ricordo quando, due o tre anni fa, io utilizzavo già l'espressione setta conciliare o nuova chiesa e mi si contestava uno spirito troppo duro nei confronti della rivoluzione conciliare.
RispondiEliminaVedo con piacere, anzi più propriamente con grande consolazione, che i fatti recenti - peraltro inevitabili, visti i principii a cui si ispirano - hanno aperto gli occhi a molti.
E se addirittura San Tommaso elogia il fedele che rimprovera un Prelato per la sua infedeltà a Cristo, credo sia finalmente giunto il momento non tanto di scendere in piazza (almeno non subito), ma quantomeno di pubblicare un Manifesto Cattolico, che possa essere sottoscritto da qualsiasi fedele, nel quale si denunciano le deviazioni dottrinali e si chiede alla Gerarchia di insegnare la Verità affidatale dal Salvatore e porre fine agli scandali.
Un Manifesto Cattolico che sia firmato dai nostri intellettuali, da scrittori e giornalisti, dal basso Clero e chissà magari anche da qualche Vescovo o Cardinale. Susciterebbe grande scalpore sui media e darebbe visibilità al pusillus grex, consentendo di far conoscere anche a chi è fuori dalla Tradizione il malcontento per l'infedeltà dei Pastori.
Pensiamoci seriamente, contattiamo De Mattei, Palmaro e i tanti autorevoli pensatori; lanciamo l'appello sui siti e sui blog; facciamolo pubblicare sui giornali cattolici, mandiamolo alle redazioni dei giornali...
Potrebbe essere una testimonianza preziosa e utile alla Chiesa. E se sapremo farlo con lo spirito giusto, non mancheranno le grazie e le benedizioni di Dio.
C'è poco da fare: Mons. Lefèbvre aveva ragione ed ha fatto quanto era necessario (nulla di più) per salvare il sacerdozio cattolico ed i sacramenti.
RispondiEliminaMons. Fellay è il suo degno successore: fedele al Papa, disposto al dialogo, ma non a cedere.
La FSSPX non "è" la Chiesa, ma in essa la Chiesa è visibile. Potremmo dire parafrasando il CVII:
"Ecclesia catholica subsistit in Fraternitate Sancti Pii X."
visto che il maccabeo ha esortato giustamente ad aiutare anche materialmente con offerte OVUNQUE SI TROVINO i francescani dell'Immacolata e le suore, io mi permetto di ri-pubblicare qua un mio post (anzi, cara mic, che ne dici magari tra un po' di rispolverare quel tuo thread in cui mettevi in modo visibile proprio le modalità di sostegno ai FI e alle suore?so che ha avuto molto successo facendo incentivare abbonamenti...)
RispondiEliminaDunque scrivevo tempo fa:
Ecco la rivista curata e redatta dalle care SUORE FRANCESCANE DELL'IMMACOLATA DI OSTRA(prov. Di Ancona).
Ci si può abbonare per un anno oppure per sei mesi, e credo anche per un solo trimestre…quindi diamoci sotto e aiutiamo la Congregazione!
“IL SETTIMANALE DI PADRE PIO”
“Rivista settimanale di formazione e di informazione cattolica dei Francescani dell’Immacolata”
Casa Mariana Editrice
60010 OSTRA (AN)
Telefono e Fax 071.7980743
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Ricordo a tutti che CASA MARIANA EDITRICE è stata fondata l’8 dicembre 1970 da PADRE Stefano Maria MANELLI e PADRE Gabriele Maria PELLETTIERI.
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…inoltre la Casa Mariana Editrice stampa libri (che sono fuori commercio) e a chi lo desidera inviano via mail il loro ricco catalogo.
“La Casa Mariana Editrice ha uno scopo soltanto apostolico, ossia l’evangelizzazione del Popolo di Dio «attraverso l’Immacolata.
Pertanto, TUTTE LE SUE PUBBLICAZIONI sono “fuori commercio” e SI POSSONO RICEVERE MEDIANTE L’INVIO DI UN’OFFERTA LIBERA”
Le pubblicazioni della Casa Mariana Editrice consistono in libri, quaderni, riviste, opuscoli, volantini, quale materiale di apostolato e di formazione religiosa per tutti. Le stampe hanno carattere prevalentemente mariano, perché l’Immacolata è l’Aurora che porta il Sole della vita, cioè Gesù Cristo: dove entra l’Immacolata, infatti, entra Colei che porta Gesù, il Salvatore.
I «Quaderni» di Casa Mariana Editrice sono pubblicazioni di grande valore dottrinale e pastorale su tematiche o argomenti che spaziano nei campi della Sacra Scrittura (Quaderni biblici), della Mariologia più impegnata (Quaderni mariani), della vita morale con le sue problematiche vecchie e nuove (Quaderni di morale), della vita spirituale che richiama tutti alla vocazione alla santità (Quaderni di spiritualità). I «Quaderni» sono molto utili particolarmente per i dibattiti, le tavole rotonde, i dialoghi...
Sito
http://www.casamarianaeditrice.it/
Da poco hanno anche pubblicato il loro sito ufficiale
www.cuoreimmacolato.com
perche' non, per esempio, l' 11 febbraio ?
RispondiEliminarosa
Ottimo, veramente ottimo questo intervento di Catani, totalmente, incondizionatamente condivisibile.
RispondiEliminaIl tema sollevato è nodale: possiamo, noi tradizionalisti, limitarci al mugugno intra muros?
No, non possiamo e non dobbiamo. Ci sono gesti, azioni concrete, quotidiane, anche modeste, sostenibili, alla portata di tutti, che possono aiutare e amplificare la buona battaglia. Oltre, naturalmente, alla preghiera. Ne propongo alcune:
1) parliamo con il Parroco. Bravo o cattivo, ortodosso o meno, facciamogli presente che siamo tradizionalisti e che vogliamo la S. Messa. Quella di sempre, ovviamente. Parliamo con gli altri parrocchiani, con i catechisti, con le "pie donne" progressiste che infestano le sacrestie. Facciamo loro presente che esistiamo anche noi. E che non mangiamo i bambini. Facciamoli sentire in colpa, se non ci ascoltano. Sono così intrisi dalla retorica del "dialogo", che talvolta funziona;
2) sosteniamo l'editoria tradizionalista. Acquistiamo, leggiamo, regaliamo i libri e le riviste che appoggiano la Tradizione: "una casa senza libri è come una fortezza senza mura". Acquistando e leggendo libri "nostri", incentiveremo nuove pubblicazioni, e fortificheremo le nostre capacità dialettiche nei confronti dei rappresentati della sovversione ecclesiale. E forse anche la nostra Fede;
3) partecipiamo alle manifestazioni "tradizioniste" o comunque vicine alle nostre tematiche, siano esse manifestazioni per la vita, contro il bavaglio dell' "omofobia", presentazioni di libri, conferenze. E, ovviamente, veglie di preghiera come quella promossa e pubblicizzata da Mic recentemente. Una manifestazione di 50 persone viene ignorata dalla stampa, una di 500 forse, una di 5000 no;
3) esiste il 5 per mille (il 730 si avvicina). Lo utilizziamo bene? Io lo erogo alla Fraternità, con la quale pure non ho rapporti diretti, ma le opzioni sono molteplici;
4) spendiamo bene il nostro voto? Certo, vedo come improbabile, o schizofrenico, un tradizionalista che vota per i partiti di sinistra, ma non basta. Informiamoci, e votiamo per partiti e i candidati (laddove le leggi elettorali lo consentano) almeno non ostili ai nostri principi;
5) senza scadere nella grafomania, scriviamo. Al Parroco, al Vescovo, ai giornali, ai blog. Pochi sanno che la classica "pagina dei lettori" è una delle più lette nei quotidiani. Scriviamo pacatamente e sinteticamente. Serve, oh se serve.
Ovviamente, molte altre categorie di azioni sono possibili, e i lettori le suggeriranno sicuramente.
Catani allude a una delle più belle frasi di Ezra Pound, che completo io: "Se qualcuno non sa rischiare nulla per le sue idee, o le sue idee non valgono nulla, o non vale nulla lui".
Andiamo oltre il mugugno sterile e auto-consolatorio. Molte, piccole, sostenibili azioni sono possibili. Facciamole. Tutti.
Per quanto riguarda l'idea di Rosa sulla Messa, come già detto a una fede, basta un sacerdote un nucleo di fedeli e un parroco o rettore di santuario accoglienti.
RispondiEliminaSulla manifestazione pro messe cancellate ripeto quel che ho detto sopra. Sarebbe bene fare un discorso unitario e collegato.
Appena possibile aggiorniamo la pagina dell'aiuto alle suore.
RispondiEliminaSiamo sicuri che il nostro aiuto vada davvero alle Suore dell'Immacolata e non finisca invece, tramite qualche artificio contabile, nelle tasche di chi sappiamo? Scusate ma ormai di questi tempi bisogna pensarle tutte...
RispondiEliminaMah, credo che si debba essere più realisti.
RispondiEliminaGiustamente Turiferario ha detto che interessati alla Messa di sempre sono solo quattro gatti, di conseguenza non so cosa si voglia raggiungere scendendo in piazza. Chiedere alla legittima autorità è giusto e corretto, ma poi, se non otteniamo nulla (come è facile prevedere) dobbiamo saper impostare la nostra resistenza.
E dunque a poco servono le sfilate, meglio andare a Messa o riunirsi col rosario in mano sotto la guida di un vero sacerdote!
Come dice Mic, basta un parroco (e a volte nemmeno questo è facile) ed un piccolo nucleo di fedeli. Addirittura la chiesa non è indispensabile (anche se sarebbe auspicabile).
La "rivoluzione" la dobbiamo fare con le Messe negli scantinati, coi rosari nella nostra casa e nella nostra vita quotidiana.
Qui ci si illude di riuscire ad ottenere qualcosa alzando la voce.
O meglio, è giusto alzare la voce, ma all'Onnipotente: solo Lui può salvarci!
Caro Viandante, il cuore e il centro propulsore della nostra resistenza e della nostra battaglia non può che essere, cone tu dici, la vita sacramentale e di preghiera con i nostri sacerdoti. Ma di fronte a ingiustizie così patenti, che colpiscono al cuore la Chiesa tutta colpendo il Sacrificio di Cristo, come l'abolizione delle Sante Messe a Santa Maria Maggiore e ai FI, non si può tacere o rimanere indifferenti. In effetti il discorso di "scendere in piazza" è simbolico.
RispondiEliminaIl nostro scendere in piazza è riunirci a dire il Santo Rosario e rendere la cosa pubblica perché anche chi non sa si sensibilizzi e chi vorrebbe continuare a ignorarci o disprezzarci sia costretto a sentire e a prendere su di sé anche il nostro odore di pecore che non sono di un altro ovile...
Non è ininfluente far sapere che Alleanza Cattolica ha sponsorizzato, assieme al "Rinnovamento dello Spirito Santo" (sì, proprio loro) una conferenza di p. Alfonso Bruno (sì, il co-martirizzatore, assieme al Volpi, dei Francescani dell'Immacolata).
RispondiEliminaLa notizia, con inoppugnabile locandina, è visionabile qui:
http://radiospada.org/2014/01/la-grande-abbuffata/
Che dire?
Intanto mentre il Papa censura il VO e i Francescani dell´Immacolata benedice.... i Circoli ARCI???????
RispondiEliminaMah! Non c´e´piú religione! Soprattutto in Vaticano!
17-01-2014 19:03
Papa, benedizione apostolica per circolo Arci
(ANSA) - SAN GIMIGNANO (SIENA), 17 GEN - Benedizione apostolica di Papa Francesco per il circolo Arci di Ulignano, frazione di S.Gimignano. Si tratta del gesto di riconoscenza del parroco locale don Luigi Miggiano realizzato con l'aiuto di un prelato della Curia vaticana che ha scelto il piccolo borgo come buen retiro. I due religiosi hanno voluto omaggiare il circolo Arci consegnando nelle mani della barista la pergamena, con tanto di timbro papale in rilievo, rilasciata dall'Elemosineria Apostolica del Vaticano.
Cosa sono i circoli ARCI?
RispondiEliminaMi auguro che non riguardi i gay!
Marius
Che dire, Silente?
RispondiEliminaNon c`è molto da aggiungere a quel che già ha ben detto Matteo Carnieletto, tutto può succedere, e succede, in una chiesa inclusiva che accoglie tutti e va incontro a tutti, abbandonando ai bordi del suo cammino, Tradizione, Dottrina, e Magistero, se e quando sono pietre d`inciampo, in una chiesa in cui il Vangelo deve essere riletto alla luce della cultura contemporanea(papa Bergoglio dixit).
Leggo:
"I Francescani dell’Immacolata hanno sempre sentito cum Ecclesia. Hanno sofferto con Lei e per Lei. Hanno toccato temi spinosi come la corretta ricezione del Concilio Vaticano II, per una sua rilettura alla luce della Tradizione. Hanno difeso il Motu Proprio di Benedetto XVI quando i vescovi e i cardinali di mezzo mondo si sentivano più potenti del Papa e decidevano di non applicare questo documento papale nelle loro diocesi."
Questo il sommo torto dei FFI , il crimine da loro commesso, che Rns o Alleanza cattolica diano il loro appoggio a chi ha sfasciato i FFI, non mi sorprende, ci saranno altre adesioni che rischieranno di sorprenderci, o forse no, chi prima era ribelle, ora esulta, chi aspettando la dipartita di Benedetto XVI, aveva assunto un profilo discreto si sta rivelando quel che è sempre stato, e chi era ben disposto si fa ora discreto e sceglie il silenzio perchè sa che da un Papa buono e mite che non usava il bastone siamo passati ad un Papa che usa il bastone se gli gira e sanno anche chi bastona.
Cara Mic, se si parla di scendere in piazza simbolico è un conto e in questo senso tutte le iniziative elencate da Silente mi vanno più che bene.
RispondiEliminaFacciamo però attenzione a che non siamo fraintesi nel nostro scendere in piazza: questo sarebbe veramente perfido.
Non leggo da nessuna parte nei Vangeli o negli altri scritti del Nuovo Testamento di ribellioni, sommosse o insurrezioni.
Anzi più volte si legge di perseguitati e fedeli che elevavano preghiere al cielo. Vedi che quello che si sta organizzando a Santa Maria Maggiore è un reagire corretto?
Sembra però, parlando con alcuni (non voglio per nulla generalizzare), che l'atto più virile, coraggioso e nobile sia scendere in piazza ed imprecare contro le autorità: questo non è cattolico e va sottolineato con vigore. E sarebbe, anche se limitato a poche persone, controproducente per tutti.
Premesso questo tutte le altre iniziative possono essere più che lodevoli, ma attenzione a rimanere cattolici anche nella resistenza. Si rischia di dimenticare il motivo per cui si combatte.
Un'ultima osservazione: la visibilità sui media, non dipende dal numero! Quante manifestazioni con migliaia di persone vengono ignorate, mentre tre Femen fanno il giro del mondo...
Credo che scendere in piazza debba essere inteso non come protesta (quantomeno non in prima battuta) quanto come una riaffermazione dei nostri principi. Come? Ad esempio con la pubblica recita del Santo Rosario, ovviamente in latino per rimarcare la nostra identita'. L'obbiettivo infatti dovrebbe essere anche quello di farci vedere, di far sapere (anche a coloro che sanno ma fingono di non sapere) che esistiamo e che non ci arrendiamo.
RispondiElimina"la visibilità sui media, non dipende dal numero! Quante manifestazioni con migliaia di persone vengono ignorate, mentre tre Femen fanno il giro del mondo..."
RispondiEliminaSappiamo benissimo in cosa consiste la visibilità di 3 femen: ne basterebbe anche una sola
Marius
Silente ha colto benissimo il senso dell'articolo di Catani. E veglie di preghiera (PUBBLICHE, sul luogo del "misfatto") come quella organizzata da Mic sono proprio la realizzazione pratica dello "scendere in piazza" di cui Catani parla. Preghiera e azione: questo ci vuole!
RispondiEliminaVi segnalo questo articolo dove finalmente si riconosce a Benedetto cio' che e' di Benedetto
RispondiEliminahttp://www.corriere.it/cronache/14_gennaio_18/pedofilia-spretati-400-sacerdoti-due-anni-272e4c1a-8007-11e3-be9a-e1e430257234.shtml
La curia di Francesco, paradiso delle multinazionali
RispondiEliminaMcKinsey, Promontory, Ernst & Young, KPMG. Dal Vaticano è tutta una corsa ad arruolare le società di consulenza più pregiate e costose al mondo. A che prezzo non si sa
di Sandro Magister
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350699
Volevo precisare, dato che Viandante mi attribuisce l'affermazione che siamo quattro gatti, che non l'ho detto e non lo penso: a dirlo è l'autore del thread, dal quale dissento. Sicuramente i cattolici che amano la tradizione e la Messa tradizionale sono molti di più (faccio due esempi a caso) dei ciellini o dei neocat, semplicemente contano meno perché sono disuniti e non hanno nessuna struttura di raccordo fra loro. Non "fanno massa", come si suol dire. Non si parla di un "movimento" tradizionalista, che sarebbe in fondo contraddittorio, ma di un collegamento e di un coordinamento fra le varie iniziative che al momento sono isolate e locali. Buona l'idea di un manifesto, buona anche l'idea di manifestazioni simultanee in varie parti d'Italia. Ma sono tutte cose che presuppongono per l'appunto un collegamento.
RispondiEliminaric l'offerta va direttamente alle suore, una rivista me l'hanno data direttamente loro brevi manu con dentro il bollettino di conto corrente, per cui vai tranquillo...
RispondiElimina@ RIC
RispondiEliminaperplessità legittime sull'aiuto economico ai Frati. Bisonga stare attenti: Commissariati sono SOLO i Frati NON le Suore. Quindi I soldi vanno dati alle suore (casa mariana, sett. p. Pio etc.) non ai frati. I soldi dei frati li gestiscono p. Volpi, p. Bruno etc. quindi direi che è meglio evitare. Sono due istituti autonomi, I Frati poi essendo francescani non hanno proprietà dirette - idem le suore - ma sono quasi tutte affidate ad associazioni no profit gestite da laici vicini all'Istituto. Quindi a tutt'oggi i Frati si trovano in difficoltà perchè i laici non hanno intenzione di lasciare case, auto etc. che sono costati tanti sacrifici a p. Volpi che sta distruggendo l'Istituto e che quindi non ha quasi nulla a sua disposizone. Per questo hanno fatto il diavolo a quattro con p. Stefano e con l'ex economo. Perchè pensavano di arrivare e trovare il bengodi mentre sono arrivati e non hanno nulla. Ovviamente essendo che chi ha pugnalato suo padre senza battere ciglio difficilmente si tira indietro di fronte ad una menzogna i nuovi "gestori" piangeranno il morto si stracceranno le vesti e diranno che sono alla fame (ma poi i soldi per benzina e pedaggi autostradali per girare l'italia a fare conferenze dicendo falsità contro i superiori precedenti li trovano ...). Riassumendo: soldi alle Suore sì (che vanno anche per le missioni, non dimentichiamolo) ai Frati NO (vanno ad ingrassare la cricca modernista). Più passa il tempo e più emerge come il vero motivo della persecuzione è la Messa Tridentina e l'Ufficio Divino secondo il Vetus Ordo. Questo non potevano tollerare, questo hanno in odio. Per questa ragione meritano il nostro appoggio. Le suore usano il Breviario Antico (e dove possono vanno alla Messa antica) e spesso siccome non ne hanno abbastanza e non hanno i soldi per comprarlo se lo devono passare una con l'altra. Un bel regalo molto gradito (anche se costoso, ma va bene pure uno vecchio non si formalizzano) sarebbe anche il Breviario del '62 per le suore.Le suore del Colombaio (conteplative) di Città dicastello hanno ripubblicato anche una serie di libretti [M. Davies, Roschini etc.] sulla Messa antica molto molto graziosi, brevi e di facile lettura vanno benissimo come regali a chi si è appena avvicinato o potrebbe avvicinarsi al Rito antico. Da ultimo Casa Mariana ha fatto dei bellissimi libretti con l'Ordinario della Messa Vo ad uso dei fedeli che sono molto meglio di quelli della s. Paolo e costano pure meno. Ovviamente ciò non esclude che si possa aiutare anche la FSSPX fanno ottime pubblicazioni anche con la loro casa editrice.
Mi permetto una riflessione, nel testo sopra ci si chiede: che fastidio può dare una messa detta solo una volta al mese e nemmeno in giorno di festa?
RispondiEliminaBene, partendo da qui, io credo (ma sicuramente sbaglio) che una messa detta una volta al mese è certamente meglio di nulla, ma a cosa serve? Dio va servito ogni giorno ed onorato ogni giorno come conviene. Dunque probabilmente la debolezza di queste iniziative sta sul fatto che ci si accontenta e si crede che Dio si accontenti (magari è così, ma...), perchè non prendere una decisione seria una volta per tutte? Se un sacerdote ha compreso che la Messa Tridentina onora meglio Dio e che il fedele in tale Messa entra meglio nel Mistero e si avvicina al sacramento con più devozione e se si è capito che la Messa porta buoni frutti spirituali e rafforza la fede, perchè dirla una sola volta al mese? Bisogna dirla sempre, costi quel che costi. Dunque il problema sta tutto li, prendere coraggio e fare ciò che aggrada a Dio, sapendo di poter perdere privilegi, sicureze, amicizie, ma di guadagnare anime e pace. C'è chi lo fa già da sempre, avendo scelto subito dove stare.
Perciò perchè riscaldarsi tanto perchè si nega il permesso per una Messa sola? Dal momento che ci scaldiamo, scaldiamoci per qualcosa di più: VOGLIAMO DIRE SOLO QUESTA MESSA, SEMPRE E OVUNQUE! Questo sarebbe il grido giusto.
Non ci conviene dividerci e non ci conviene contarci. Le piazzate saranno soltanto controproducenti: è un momento di prova, ma non ci conviene metterci volontariamente con le mani e con i piedi nei cappi dei persecutori. Organizzarci, sì: quello conviene. Ma con le semplici piazzate non risolveremo mai niente. Si farà la manifestazione, magari chiuderanno anche il traffico. Poi tutti a casa, puliranno la piazza e nessuno ne parlerà più. Organizziamoci bene, piuttosto; non nelle maniere che ci sono solite, coi vandeani parolai che regolarmente disertano la messa antica perché scomoda, ma poi sono in prima fila se si tratta di manifestare con le bandiere spiegate!
RispondiEliminaIl problema è che chi paga le femen (2.500 euro al mese)dispone di finanze illimitate ed è padrone assieme a altri 'confratelli' di molti media, da noi finanzia i grillini, quindi mi pare una lotta impari, quando poi si vedono foto come quella di O' Malley, Tauran et alii che si fanno cresimare o imporre simboli indù, sorvolando sulle cerimonie boarensi di qualche tempo fa.....il vdr ha invitato per il 14 febbraio a festeggiare S.Valentino coppie di fidanzati, altra perla per la sua ormai lunga collana....Sin embargo.
RispondiEliminaSono completamente d'accordo con Federico Caetani..
RispondiElimina
RispondiEliminaLoredana ha detto.....
www.ilgiornale.it/news/interni/chiesa-vuole-quote-preti-tonache-straniere-sono-troppe-suora-983664.html
Questo è un altro aspetto che danneggia i fedeli, allontanandoli sempre più dalla nostra Tradizione.
Un banale esempio: nella mia parrocchia, il vice parroco africano ha regalato nuove casule al parroco, acquistate nel suo paese, per fortuna solo raramente il parroco le indossa, forse perché si sente più un pappagallo che un ministro di Cristo, ed inoltre non riportano nessun simbolo cattolico, neppure la croce.
Vogliamo chiamarla ricchezza culturale? progresso? futuro? la nuova Chiesa? Purtroppo assisteremo ad un lento e progressivo adeguamento e per le future generazione la nostra Tradizione cattolica sarà preistoria.
OT
RispondiEliminahttp://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/una-volta-orco-comunista-e-divorava-.aspx
Cosa tocca leggere su Avvenire ... comunisti... brava gente!
Ringrazio per i chiarimenti dulle Suore dell'Immacolata. Gli interventi che ho letto mi tranquillizzano
RispondiEliminamah, io sinceramente appena posso, oltre che alle care suore per via abbonamento o personalmente, un'offerta la faccio sempre anche ai francescani, brevi manu...e continuerò a farlo.
RispondiEliminaStupendo questo grido di dolore di Catani, anche se la soluzione proposta mi sembra poco praticabile. Intanto non mi trovo molto d'accordo che navigare sul web sia inutile alla causa cattolica (preferisco questa denominazione a quella di tradizionalisti, soprattutto dopo che il papa ha detto che "Dio non è cattolico"). Come sai Mic, io sono un prete diocesano e se non avessi scoperto tutti questi siti che amano la Chiesa cattolica, sarei ancora dentro una profonda confusione vista la situazione della Chiesa oggi. Ho notato che la maggioranza di questi siti o blog sono nati soprattutto con il pontificato di Benedetto XVI e la pubblicazione del Summorum Pontificum. Certo, molti sono nati per decantare e far conoscere la bellezza della Messa di S. Pio V, ma in seguito, visto l'attacco a tutto quanto il Credo cattolico, soprattutto all'interno della Chiesa, questi siti si sono trasformati in veicoli di conoscenza della vera fede cattolica (vedi il tuo blog e vedi soprattutto Messainlatino). Altro che scappare dal web. Visto il pericolo che la fede cattolica corre vanno raddoppiati o triplicati. Oggi come oggi sono ottimi mezzi di confronto e non solo. Perchè pensi che Socci sia tornato un pò su suoi passi dopo le "sparate" anche un pò arroganti su chi criticava questo papa? La levata di scudi in favore dei Frati francescani dell'Immacolata da parte di tutti i siti veramente cattolici e le critiche ricevute da questi siti hanno convinto Socci a scrivere quell'articolo non su un sito qualsiasi ma nientemeno che su "Il Giornale" (o su "Libero" non ricordo bene), anche se Socci concludeva poi questo articolo in una maniera veramente ridicola: "Ma il papa lo sa?". Chissà quando Socci ammetterà che quanto si sta svolgendo si svolge perchè questo lo vuole il papa, perchè questa è la sua linea, il suo pontificato. Il problema, quindi, non sono l'esistenza dei siti "tradizionalisti", ma come possono essere utilizzati. Tieni presente Mic che anche se non ve ne accorgete tutti insieme avete una bella potenza. Il problema semmai e nel non cadere nella trappola delle discussioni e interventi da bar, da ghettizzati, da rancorosi o in insulti gratuiti. L'avevo già fatto notare a Messainlatino. E' sbagliato lasciare alla propria responsabilità l'eventuale intervento per commentare un articolo. Ci vuole un moderatore che non faccia passare gli insulti o interventi stupidi. I siti cattolici si devono unire per difendere la vera fede e quindi unire i cattolici per combattere la vera fede, con argomenti forti e propositivi. Guardate che certi risultati si sono già ottenuti. Cristina Siccardi ha già praticamente un suo sito: Riscossa cristiana e interviene spesso su Messainlatino. Come interviene anche il prof. De Mattei. Ma il prof. De Mattei è molto ascoltato anche dal Foglio di Ferrara e i suoi interventi rimbombano anche su altri giornali. Insomma non buttatevi giù che avete già fatto un ottimo lavoro e potenzialmente avete una presa maggiore di quello che pensate. Diciamo che oggi è venuto il momento di unire gli sforzi tra i vari siti cattolici e di trovare magari altri canali, come si sta anche proponendo in questi interventi per essere più incisivi ma, sarò forse un ingenuo,la grazia di Dio continua ad agire e sono convinto che per chi ama la vera Chiesa non manche ranno le forze e le idee giuste per difenderla. Come ha profetizzato la Emmerick: Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Ma Dio aveva altri progetti".
RispondiEliminaCari tradizionalisti italiani, scendiamo in piazza?
RispondiEliminaCerto, come al pellegrinaggio ad Petri sedem dell'ottobre 2013 in Vaticano, un occasione per mostrare al nuovo Papa le divisioni di cui dispone il movimento tradizionale, ma in cui l'italiano era la lingua meno parlata, in cui gli italiani si contavano sulle dita di una mano, in cui gli italiani praticamente erano "assenti". Eppure l'Italia è l'unico Paese confinante con lo Stato Pontificio. I fedeli d'oltreoceano, USA e Brasile messi insieme, erano sicuramente più degli italiani, motivo per il quale i francesi si sono particolarmente irritati.
Quindi, che ci raccontiamo?
Anonimo 15:25,
RispondiEliminaCi rraccontiamo che, se ancora non eravamo sufficientemente organizzati lo stiamo diventando adesso.
E non credo sia un caso che proprio dalla Roma perenne, Deo adiuvante, stia decollando la resistenza non più passiva.
E, poi, credo sia anche ben chiaro cosa dignifica il nostro "scendere in piazza". Non smargiassate o atteggiamenti eclatanti o provocanti o rivendicazioni di tipo sindacale, ma incontri e monenti di preghiera pubblici e pubblicizzati perché non vogiamo farci ghettizzare né tanto meno silenziare.
RispondiEliminaLa fede non è un fatto solo privato e personale, ma comunitario e pubblico e tale deve rimanere anche per noi e non solo per i nuovi spacciatori di surrogati.
A Marius delle 7:42: la sigla Arci sta per "Associazione ricreativa e culturale italiana" E' stata creata negli ultimi anni '40 e poi formalizzata, come associazione, negli anni '50 dal Partito Comunista, anche attraverso l'esproprio di varie associazioni del sistema ricreativo fascista e occupandone, spesso, le sedi.
RispondiEliminaInizialmente dovevano occuparsi della gestione delle "Case del Popolo", poi, gradualmente, hanno espanso la loro attività, occupando ogni possibile angolo della vita civile, ricreativa, "culturale" (con le "case della cultura") e sportiva, con più di un milione di iscritti alle varie "associazioni di categoria". Sono una componente poco nota, ma essenziale, nella strategia "gramsciana" di occupazione della società e di influenzamento della mentalità collettiva. Naturalmente alleata della Lega delle Cooperative, hanno promosso iniziative come "Slow Food" e il "Gambero Rosso". Attraverso le loro associazioni ambientaliste, sponsorizzano iniziative come quella della "Goletta Verde", che "danno voti" ecologisti ai comuni costieri.
Sì, ovviamente esiste anche l'Arci-gay, in prima linea nella diffusione della "cultura" omosessualista e di gender e nell'intimidazione e minaccia di chi l'avversa.
L'Arci gode di finanziamenti pubblici e esenzioni fiscali per i suoi circoli (con bar e ristoranti). Accede anche al 5 per mille.
Il suo simbolo è una "a" (di arci) iscritta in una stella rossa.
@mic, ti ricordi cosa ci siamo scritti quel giorno, unendo una tua intuizione con una Parola che probabilmente il Signore stava dando, a proposito del fatto che forse il Signore ci stava iniziando a radunare?
RispondiElimina"Certo ti radunerò tutto, o Giacobbe,
certo ti raccoglierò, resto di Israele.
Li metterò insieme come pecore in un sicuro recinto,
come una mandria in mezzo al pascolo,
dove muggisca lontano dagli uomini.
Chi ha aperto la breccia li precederà;
forzeranno e varcheranno la porta
e usciranno per essa;
MARCERA' IL IL LORO RE innanzi a loro
e il Signore sarà alla loro testa".
(Mi 2, 12-13)
E' da lì, poi, che mi sono balenati in mente quelli che sarebbero diventati alcuni modestissimi, ma sentiti versi del piccolo componimento che ho pubblicato nell'altro thread dal titolo
RICOSTRUIAMO LA NOSTRA CASA!:
"Mosè stendeva
le braccia in alto:
Giosuè vinceva
con gli Israeliti.
Così per noi:
preghiera e azione,
coraggio e fede
e con Maria
vittoria sia!
[...]
Ricostruiamo
la nostra Casa,
il RE E' CON NOI!"
Sono d'accordo con don Marco, che ringrazio, insieme al Signore che lo ha portato fin qui. Sono sempre stata convinta che il web, quando usato consapevolmente come strumento, rappresenta un'azione non meno concreta di quella sul territorio o con eventi istituzionali o estemporanei che siano. Anzi, oltre ad essere concretamente l'ultima frontiera di libertà di espressione, consente l'informazione, il raccordo, il confronto, lo scambio, l'arricchimento ed anche di poter meglio realizzare, quando è il caso, un'azione concreta.
RispondiEliminaAnzi le due attività, i due impegni possono utilmente coesistere e/o integrarsi.
Ai fanatici e agli scettici permettetemi di dire : "lasciate che i morti seppelliscano i loro morti." L'importante, a mio avviso è il connubio tra quanto dice Viandante e quanto dice don Marco.
oltre ad essere concretamente l'ultima frontiera di libertà di espressione, consente l'informazione, il raccordo, il confronto, lo scambio, l'arricchimento.....
RispondiEliminacerto, certo....se tutti potessero davvero esprimersi, senza venire stroncati o (noncordialmente)respinti, senza spiegazioni, quasi fossero portatori di parole inutili o in qualche modo "disturbanti"....ma ai quali non viene spiegato nè corretto il loro eventuale "errore"....
non accolti come pecore in cerca di custodia, alimento e ristoro, ma eliminati dal recinto come "seccatori" !
D.Marco è uno dei pochi preti che si palesano tali e che dice le cose come stanno senza pendere da una parte o dall'altra, il grosso del problema è la resistenza, al limite dell'ostruzionismo più bieco, da parte della stragrande maggioranza dei sacerdoti che non ne vogliono proprio sapere del VO, i vescovi men che meno e poi meglio non sporcarsi le mani o rovinarsi ipotetiche future carriere, dalle parti mie e siamo una ampia provincia di più di 300.000 abitanti, c'è una messa VO 1 volta alla settimana alla domenica mattina, il celebrante, un ex- missionario sinceramente da incorniciare e da pregare per lui ché ha 80 anni, è l'unico che lo faccia con fervore e come si deve, gli altri silenzio....io che tradi non sono, ho avuto la mia infamata solo perché ho detto che mi sembrava un'offesa al Signore aver spostato il tabernacolo in un angolo di una cappella laterale.....non vi dico cosa non mi hanno detto e fortuna che non ero lefebvriano, sennò mi avrebbero messo alla gogna; ogni tanto partecipo, ma per il resto prego da solo e vado spesso all'adorazione del SS. Sacramento che per fortuna è quasi sempre esposto in una chiesa accessibile, per il resto non avete idea di cosa siano le parrocchie ed i relativi consigli parrocchiali, pastorali ecc.ecc. i tribunali calvinisti o cromwelliani erano zuccherosi a confronto, cmq non è vero che il web non conta, ci leggono e diamo fastidio agli alti papaveri, Raffaella docet.Lupus et Aqnus.
RispondiEliminaNon mi sembra che sia stato segnalato
RispondiEliminal'ultimo articolo di Antonio Livi, molto interessante
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-obbedienzaal-papasolo-in-relazionea-cristo-8225.htm
Non sono contrario alle manifestazioni di piazza. Purché però non ci siano strumentalizzazioni politiche, bandiere di gruppuscoli impresentabili o che so io. Si sa come vanno, o almeno possono andare, queste cose: ai giornali e alle tivvù basta la minima nota stonata, una presenza infinitesimale di qualche estremista, un cartello con un motto discutibile, o che so io, per bollare e stimmatizzare una manifestazione che di per sé ha tutt'altro spirito.
RispondiEliminaMaso
basta farsi il proprio blog e li vedrai che nessuno ti stronca. e' il bello del web, non c'e' democrazia , ma discrezionalita'. a casa mia giudico io cosa far dire e cosa non far dire, a casa tua farai lo stesso. il lamento anonimo e' fuori bersaglio. vorrebbe criticare il blog, ma non si rende conto che sta solo criticando un sistema che altri hanno liberamente impostato cosi'. e' il web. se non vi sta bene fate altro. poi altra pratica incredibile e' andare a lamentarsi di questo blog su altri blog affini. e poi tutti qui a pretendere che mic spari le nostre bombe. se a mic non sta bene cio che dico non pubblica, e non solo fa bene, ma ha il sacrosanto diritto di farlo. mi fa ridere il nazismo al contrario di certi democratici...mi ricorda i capricci dei bimbi.
RispondiEliminaSottoscrivo Viandante e Mic
RispondiEliminaPrego don Marco di scrivermi su
RispondiEliminamaria.guarini@gmail.com
oggi ho scoperto, sì, PROPRIO OGGI 18 GENNAIO, che esattamente dieci anni fa, cioè il 18 gennaio 2004 è tornata alla Casa del Padre Licia Gualandris, moglie di Settimio Manelli. Ebbero ben VENTUNO FIGLI e sono i GENITORI del padre fondatore dei francescani dell'Immacolata, p. STEFANO MANELLI... furono entrambi figli spirituali di san Pio da Pietrelcina...e ora entrambi i coniugi MANELLI sono SERVI DI DIO!
RispondiEliminaEcco uno stralcio della loro vita, il resto con tanto di foto lo potrete trovare su
http://www.settimioelicia.com/
"Dopo l'incontro di Settimio Manelli con padre Pio da Pietrelcina, iniziò così la sua vita nuova, vita cristiana, vita di grazia: alimentata dalla preghiera quotidiana, nutrita dei Sacramenti (Confessione frequente e Comunione quotidiana), con il sostegno della meditazione sul Vangelo e su testi sempre più impegnativi di vita spirituale (testi di Santi Padri, Dottori della Chiesa, Mistici); e qualche anno più tardi, Settimio diventerà anche Terziario francescano, innamorandosi davvero di Gesù e appassionandosi al Vangelo, imparato quasi a memoria, da lui citato molto spesso. Nel giro di due anni, frattanto, sempre guidato da Padre Pio, Settimio potette sposarsi con una giovane ventenne, Licia Gualandris, di Nembro (BG), ragazza cristiana di grande fede e virtù. Dopo sei mesi di un fidanzamento esemplarissimo, si sposarono nel 1926 a Bergamo dove Settimio era professore di Lettere. Il viaggio di nozze lo fecero da Padre Pio da Pietrelcina, dove la moglie Licia non era mai stata. Padre Pio al vederli si rallegrò e fece loro questa profezia dicendo: «Crescete e moltiplicatevi … Supererete i venti figli!». Iniziò così la grande missione della famiglia per Settimio e per Licia, ambedue disposti e decisi a fare soltanto la Volontà di Dio nel vivere il matrimonio-Sacramento aperti alla vita secondo il disegno di Dio, che è “Dio dei vivi e non dei morti”, come ripeteva di frequente Settimio. Con i vari trasferimenti di cattedra per l’insegnamento, intanto, si passò da Bergamo a Fiume e da Fiume a Lucera, in provincia di Foggia, vicino a San Giovanni Rotondo, dove viveva PADRE PIO, che era e sarà fino alla sua morte il PADRE SPIRITUALE DELLA FAMIGLIA MANELLI".
...infine scusate ancora l'o.t. ma, vista la data odierna, appunto il 18 gennaio, decimo anniversario del ritorno alla Casa del Padre della madre di p.Stefano Manelli e serva di Dio insieme al padre, inserisco anche anche la preghiera per ottenere la beatificazione di entrambi e per chiedere grazie (il tutto sempre tratto dal sito www.settimioelicia.com):
RispondiEliminaPREGHIERA PER LA BEATIFICAZIONE dei coniugi SETTIMIO MANELLI E LICIA GUALANDRIS:
Dio, Padre di bontà,
ci rivolgiamo a Te perché Ti degni
di glorificare su questa terra i tuoi servi fedeli
Papà Settimio e Mamma Licia
esemplari coniugi cristiani, genitori di ventuno figli;
e per la loro intercessione concedi a noi
di imitare le loro virtù
e di ottenere la grazia che umilmente imploriamo...
(1 Pater, Ave, Gloria)
Oggi sono i cattolici francesi che scendono in piazza per difendere la vita, la loro "Marcia per la vita" ha ricevuto il sostegno di papa Bergoglio, vedi qui:
RispondiEliminahttp://www.famillechretienne.fr/croire/pape-et-vatican/le-pape-francois-soutient-la-marche-pour-la-vie-125300
In Francia sono praticati 200.000 aborti all`anno!
E 35% delle donne francesi abortiscono almeno una volta nella loro vita.
Delle ciffre che dovrebbero come minimo fra riflettere, e invece no, in Francia vogliono sopprimere dalla legge Weil la nozione di "detresse"(disperazione) e fare dell`aborto un diritto come un altro, un diritto della donna a disporre del suo corpo!
Che in quel corpo ci sia una vita, un altro corpo che non le appartiene è un dettaglio spazzato via con disprezzo, la donna ha diritto di vita e di morte.
Come si possa essere fieri e presentare come un progresso e un diritto la soppressione di 200.000 vite umane ci dice la deriva morale e etica delle nostre socie.à allo sbando
Purtroppo qui non si tratta solo di difendere rito e liturgia ma dello spartiacque tra la Chiesa di sempre e la Nuova Chiesa conforme al mondo.
RispondiEliminaIl fronte catto-progressista, non solo da ora, è compatto, strutturato, potentissimo, dispone di risorse illimitate mentre i fedeli della Chiesa millenaria non possono contare su tutto questo. Senza dimenticare la fortissima litigiosità interna che è un ulteriore punto di grande debolezza. Inoltre ad affiancare i catto-progressisti in questa fase ci sono i normalisti e/o conformisti che sono probabilmente la compagine numericamente maggiore anche se molto meno influente dei progressisti. Quindi internet (finchè ci sarà concesso) è essenziale per mantenere in minimo di coesione e comunicazione tra chi è fedele alla Chiesa per come è stata nei secoli e per come l'abbiamo conosciuta.
Meglio prendere atto e riflettere molto bene sul fatto che la Chiesa di sempre ora come ora si trova ad affrontare a mani nude una divisione corazzata. Non so se mi spiego...
Miles
Miles, ricordi la storia di Da ide e Golia ?
RispondiEliminarosa
Luisa, questo sfuggente appoggio alla Marcia mi sembra piuttosto singolare visto che fin dall'insediamento il Papa aveva cancellato i valori "non negoziabili" dall'agenda del mondo cattolico ritenendoli formalistici, ipocriti, farisaici e di ostacolo per l'apertura al mondo.
RispondiEliminaMiles
A mani nude, ma i fianchi cinti, nel Signore nostro aiuto e nostro scudo.
RispondiEliminaCerto apparentemente possiamo fare ben poco, ma quel poco che possiamo, nelle Sue mani fruttificherà. Come e quando forse non lo vedremo.
Lo stesso Signore, nel Vangelo, ci ricorda che c'è sempre chi semina e chi miete. In fondo anche noi stiamo raccogliendo ciò che altri hanno seminato e seminiamo a nostra volta...
Una domanda per don Marco e per qualunque sacerdote voglia rispondere.
RispondiEliminaMi è capitato di dire, senza enfasi ma con commossa convinzione, che in ognuno di noi, se "rimaniamo" nel Signore, c'è TUTTA la Chiesa.
Si cara Mic, in termini spirituali è senz'altro così. Ciò non toglie che, purtroppo, in termini umani ed immediati possiamo assistere e forse stiamo già assistendo al completo annientamento. Mi perdoni il ragionamento rozzo ma, come avrà forse notato dai post, non sono un teologo.
RispondiEliminaMiles
Caro Miles,
RispondiEliminaIl completo annientamento è imposdibile per la promessa del Signore.
Forse siamo in un tempo di eclissi, di oscuramento particolare. Ricorda l'immagine del falcetto di luna che padre Manelli hs mutuato da S.Ambrogio?
a proposito di semina e di mietitura...
RispondiElimina"Ecco, io vi dico: Levate i vostri occhi e guardate i campi che gia biondeggiano per la mietitura.
E chi miete riceve salario e raccoglie frutto per la vita eterna, perché ne goda insieme chi semina e chi miete. Qui infatti si realizza il detto: uno semina e uno miete. Io vi ho mandati a mietere ciò che voi non avete lavorato; altri hanno lavorato e voi siete subentrati nel loro lavoro
(Gv 4, 35-38)
Cara Mic, Dipende dai significati che si dà al rimanere nel Signore e alla Chiesa. Oggi si tende a enfatizzare il concetto di Chiesa come "popolo di Dio". Un concetto che preso per sè non è sbagliato perché mi sembra ovvio che i fedeli appartenenti alla Chiesa formino il Suo popolo, il popolo che Dio ha scelto. Ma dopo il Concilio questo concetto viene interpretato in un altro modo. Ha preso nettamente una valenza democratizzante. Tutti quelli che "tendono" a Cristo (cattolici, protestanti, ortodossi, e varie denominazioni cristiane) farebbero parte di questo popolo (ecco l'ecumenismo tout court) e non solo anche gli atei, miscredenti, e appartenenti delle altre religioni non cristiane, per il motivo che Cristo è venuto a salvare tutti gli uomini, farebbero parte di questo popolo di Dio (un calderone unico, insomma). Va notato che questa è una convinzione molto forte nell'attuale papa (che non dice più "sia lodato Gesù Cristo" ma "Buongiorno" e "Buonasera", che non benedice più se si trova davanti non cattolici e che si fa imporre le mani su sè stesso da protestanti e compagnia bella. E' quasi conseguenziale il risultato che diventa impossibile annunciare il Cristo che la Chiesa ha sempre annunciato perchè gli unici collanti per tenere insieme tutto questo, o come diceva qualcuno ortodossia e eresia non può più essere la Verità (che esclude appunto l'errore)ma concetti vacui presi in prestito dalla rivoluzione francese come "fraternità", uguaglianza", "solidarieta" "pace", "fratellanza" e via dicendo. Per un cattolico la Chiesa è soprattutto il Corpo mistico di Cristo, la Sposa di Cristo. La Chiesa ha soprattutto il compito di annunciare Cristo come "Via, Verità e Vita" che porta alla conoscenza del Padre e in definitiva porta alla nostra salvezza eterna, alla nostra divinizzazione. Se rimanere nel Signore significa rimanere fedeli alla Verità rivelata nella Parola di Dio (sia quella scritta che quella contenuta nella Tradizione)la risposta non può che essere positiva, perché dove c'è il Capo non può mancare il suo mistico Corpo. Spero di non essere stato troppo pesante e soprattutto di non aver creato delle confusioni. Salutoni!!!
RispondiEliminaRosa, Mic, certo l'annientamento in termini spirituali non ci sarà mai e qualche fiamma scamperà magari in nuove catacombe oppure sarà lasciata scampare perché ininfluente sui disegni dei Signori del Mondo. Ciò non toglie che nella storia umana l'annientamento materiale si sia già visto. E chi l'ha vissuto nella sua vita terrena ha visto solo quello, come potrebbe accadere o sta accadendo alla nostra generazione. La Risurrezione l'hanno vista altri magari secoli dopo.
RispondiEliminaHo pensato anch'io al paragone fatto da Rosa solo che dall'altra parte ora ci sono contemporaneamente davide, golia e la fionda (oltre alla divisione corazzata).
Miles
PS: ora la minaccia che può portare alla distruzione finale (in termini umani) però è infinitamente più grave che in passato perchè questa volta proviene dall'interno.
A proposito di noi e Chiesa, ovviamente non nelle funzioni, ma come "pietre vive" nel senso petrino nel corpo mistico di Cristo.
RispondiEliminaCarobdon Marco, grazie.
RispondiEliminaVedo che ci siamo incrociati.
Quanto al suo riferimento al concetto cpncilisre di "popolo di Dio", piú di una volta mi è capitato di richiamarne il sapore tutto veterotestamentario e in qualche modo riduttivo in confronto all'espressione precisa e fortemente identitaria di "corpo mistico di Cristo".
Importante ogni tanto richiamare anche queste espressioni che sembrano veicolare la stessa realtà ma in qualche modo, invece, rischiano di modificare i connotati della Sposa di Cristo Signore.
Dalla sua puntuale e chiara precisaziobe, don Marco, emerge ancor di più: l'arbitrario inclusivismo che sta creando confusione e disorientamento grandi nei credenti e soprattutto sviamento nelle nuove generazioni del tutto ignare della dottrina perenne.
RispondiEliminaNelle pagine fisse del blog ci sono sia questa che altre basilari riflessioni. Ma è sempre utile, all'occasione, ribadire alcuni punti chiave per chi legge di passaggio solo le discussioni.
RispondiEliminaSe ci sara' anche una sola bandiera arcobaleno io me ne andro' a pregare il Rosario da sola nella Chiesa del S.Cuore alla stazione Termini ! Il nostro vessillo e' la Croce di Cristo !
RispondiEliminaMa che caspita c'entrano le bandiere e particolarmente quella arcobaleno!
RispondiEliminahttp://www.riposte-catholique.fr/osservatore-vaticano/franciscains-de-limmaculee-les-fideles-leses
RispondiEliminaMe sembra che possiamo arrivare in piazza di altro modo. L'internet è un buono mezzo di comunicazione, ma è limitata. Se facciamo un giornale o una rivista, questa può anche essere un arrivo in Piazza pubblica...
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