Vorrei mettere la parola fine alla mia recente disavventura con la pubblicazione di un articolo di don Ariel Levi di Gualdo. Ho fatto i conti con l'eterogeneità dei fini e con cosa significhi abbassare la guardia e dare valutazioni affrettate. Riprendo dal blog di don Camillo, nonostante egli non esiti a gettare strali su di me e ad accogliere commenti poco edificanti nei miei confronti. Ma transeat, succede quando si è in prima linea - mio malgrado e del tutto inaspettatamente per quanto mi riguarda - e sono i fraintendimenti e i nostri limiti a prevalere, compresi i miei. La ragione di questo articolo è quella di mettere a confronto i testi che seguono. Lascio che parlino da soli, senza fare commenti, se non riportando, integre, le interlocuzioni del lettore che me li ha inviati. Dalla loro lettura emerge chi sono e da che parte sto. Ma più che questo, deve emergere la Verità, attraverso parole e fatti così come vengono espressi qui e come sono e si stanno manifestando nella nostra lacerata realtà di Chiesa post- conciliare.
Non so se avrò il tempo e l'opportunità di tornare su questo argomento per coglierne, nelle ombre, gli ulteriori chiarimenti e le luci per la nostra causa che intravvedo e che il copioso materiale confluito consente. Per ora vi lascio alla lettura e alla valutazione dei testi, essenziali ma significativi, mentre per quanto mi riguarda su questo argomento la chiudo qui, ripeto, non so per quanto.
Margheriti Mastino ha detto...Cara Mic, era dunque lui l'anonimo che aveva suggerito a don Levi di Gualdo di lasciar perdere chi è partito per la tangente, quell'anonimo a cui avevi detto, fiduciosa:
"Don Ariel, caro vecchio amico, te lo avevo detto di lasciar perdere questa masnada di pazzi, psicotici, sociopatici, malati di testa che si definiscono "tradizionalisti" ma che immaginano una chiesa che non è mai esistita, né mai dovrà esistere e se per uno scherzo del demonio si realizzasse, bisognerebbe abbatterla con la forza pubblica e turbe di infermieri dei manicomi.Devo soffocare nel loro stesso ghetto, riempito d'acqua come topi nella fogna, solo questo meritano questi ciarlatani, farisei, psicotici. Questi profeti di sventura che non hanno neppure il coraggio delle luce del sole, che vivono nascosti dietro uno schermo, di firmarsi col loro nome. Anche perché se venissero allo scoperto, presentandosi con la loro faccia e il loro nome, avrebbero paura che chi non deve li riconosca. Per quello che sono e hanno fatto veramente. Sovente al buio."
e invece hai visto che don Ariel ha seguito l'anonimo Mastino che secondo lui riassumeva il tutto!"Non so se Don Ariel - conoscendo la sua onestà intellettuale prim'ancora che la sua anima sacerdotale - apprezzerà di più i civili, motivati, seri e argomentati interventi qui pervenuti che lei definisce "reazioni di chi è partito per tangente" o la sua sviolinata piena di aria fritta." (mic)
Il lettore mi segnala anche altro ma estraggo questo, non esitando a concordare con don Camillo:
don Camillo scrive...
Margheriti Mastino ha detto... "Don Ariel, caro vecchio amico..."
La vostra commovente affinità elettiva non mi sorprende, avete gli stessi modi di affrontare l'avversario politico, l'insulto e il dileggio, ma... non c'è problema perchè caro Antonio, non sai la gioia che mi hai dato, nel leggere tutte queste parole di giudizio e di condanna. Io sono quello che sono davanti a Dio, con i miei dubbi e con la mia consapevolezza sulla "Crisi della Chiesa" che ho compreso, grazie a Dio, leggendo tutti gli scritti di Mons. Lefebvre, e servendo la Chiesa fin dall'ingresso in seminario. Il resto non mi interessa, credimi non mi interessa. Ho dei buoni amici sacerdoti veri e sinceri (e questo oggi giorno è un miracolo) ho un ministero ricco e fecondo nell'ultima contea dell'Impero che non cambierei per nulla al mondo. Che posso volere di più?
Se non volete affrontare serenamente le questioni, lasciateci in pace nel nostro "ghetto" e nella nostra "fogna", tanto sapete dove stiamo, quando arriverete con la "forza pubblica" non opporremo resistenza, ve lo assicuro perchè grazie a Dio sarà arrivata finalmente, la nostra liberazione quella vera!"
I nemici della Chiesa e della Verità possono essere soddisfatti. Mi spiace di aver dato un tanto incauto quanto involontario contributo. Chiedo scusa ai lettori e perdono al Signore per la mia incauta débâcle. Tornando a richiamare l'attenzione anche dei siti e blog blog "amici" sulla Veglia di preghiera in Santa Maria Maggiore, più necessaria che mai.
L'impressione di tutta questa storia è il leggere tra le righe una certa superbia, nel senso che pare di capire che don Ariel sia l'unico ad aver capito quale sia la strada giusta da percorrere. Peccato però che poi tenga la chiesa chiusa e non permetta ai peccatori di ogni risma (tradizionalisti merlettari in prima fila) di accedere alla fonte di ogni grazia, la S.messa, la Comunione. Come si convertono i peccatori, come si infiammano i tiepidi, come si nutrono i fervorosi, come si sfamano gli affamati, come si risollevano gli afflitti se non li si fa accedere alla S.Messa? Se questa è la soluzione di don Ariel, veramente dove andremo? se quelli che hanno compreso, che in qualche modo cercano nel loro piccolo di ripristinare la s.Messa e la santa dottrina, poi sono schiavi di una prudenza che supera l'amore per le anime, dove andremo noi? Se dunque sapete solo dirci dove non bisogna stare, cioè fuori dalla Chiesa, come se non lo sapessimo e come se non fossimo certi di stare dentro la Chiesa, e che non è la non accettazione di un CVII ancora non interpretato che ci rende apostati, dove andremo? Non ci sentiamo fuori, ma il fatto è che ci voltiamo attorno e non vediamo nessuno che pensi alle nostre anime, dove andiamo don Ariel? Lei ci chiude la chiesa, altri per prudenza ci evitano come la peste, altri ci compatiscono come poveri scemi, dove andiamo? Ce lo dica lei! Io per ora ho trovato un porto sicuro che è la FSSPX, non sarà il meglio del meglio, ma è l'unica che invece di parlare e dare solo consigli ci nutre con la S.Messa e i sacramenti, ci prepara con il catechismo e ci edifica con la vita di tanti sacerdoti che a volte si sentono dei camionisti per i tanti Km che fanno. Continuo a ringraziare il Buon Dio di averci dato Mons Lefebvre ed i suoi successori e prego che finalmente anche altri vescovi, sacerdoti si sveglino dal torpore, la smettano di essere troppo prudenti e rischino persino la scomunica per amore delle anime, al servizio delle quali, seguendo Gesù Gesù (crocifisso per ogni anima), dovrebbero aver consacrato la loro vita.
RispondiEliminaL'unica cosa che mi permetto di dirti, Mic, è che non devi giustificarti con nessuno, nessuno si deve permettere di giudicare te, perché solo Dio può, è stato un incidente di percorso, spiacevole per la piega che hanno preso le linee di discussione, quanto agli insulti ed alle male parole, sunt nomina rerum huius temporis. Lupus et Agnus.
RispondiEliminahttp://www.korazym.org/12138/ratzinger-docet-perche-sono-ancora-nella-chiesa/
RispondiEliminaNon accusate i tradizionalisti (=i cattolici) se chiedono a Pietro di indicare il Sole ex oriens....e non la luna......
Caro Lupus et Agnus,
RispondiEliminati ringrazio. Non vuole essere una giustificazione, ma una spiegazione dovuta e anche una esternazione sentita.
Effettivamente anche a me lo scritto del presbitero don Levi ha suscitato stupore non tanto per i toni che sono quelli suoi soliti, ma per i contenuti o non- contenuti..
RispondiEliminaRicordo però un precedente intervento in merito ad un thread in cui si parlava di una conferenza di Mons. Livi nel quale il nostro si era scagliato contro i tanto da molti citati tradizionalisti - a quanto pare uno dei principali problemi ecclesiali odierni, un po' come gli omofobi lo sono nel secolo - a suo dire colpevoli di ridurre sempre e comunque ogni cosa alla S.Messa "di sempre".
La cosa al momento mi aveva stupito e l'avevo attribuita più che altro ad un eccesso di foga polemica. IL rigurgito è poi ritornato qui, e allora probabilmente c'è qualche cosa di più che una semplice sbandata verbale.
Comunque, come si dice dalle mie parti: 'ndem innanz (andiamo avanti), confidando nel Signore che buon pastore non ci fa mancare nulla di ciò che realmente ci serve.
Mic continua sempre la buona battaglia per quel che puoi con questo prezioso blog, una delle piccole oasi per ristorarsi circondata da un deserto dove invece abbondano serpenti e scorpioni.
Un saluto a tutti gli amici e chi ha la grazia di poter avere il conforto di santi sacerdoti (della FSSPX ma anche altri) preghi il Signore perché anche altri possano un giorno poter ricevere questo dono.
Secondo me, Mic, hai fatto benissimo a pubblicare quello scritto di don Ariel, che voglio precisare non conosco affatto di persona ma da alcuni suoi scritti letti in rete (e anche su questo blog) mi pare dica cose interessanti e stimolanti. Tutti i problemi sono nati dal fatto che questo don Ariel ha un suo stile che bisogna capire e non tutti ci riescono: a volte provoca, a volte addirittura beppegrilleggia, e se ci si ferma lì e non si analizza il contesto in cui le cose sono dette scoppia la guerra. Alcune affermazioni, l'avevo notato anch'io, erano alquanto sopra le righe, ma ripensandoci ho idea che non ci credesse nemmeno lui. Trovo però che abbia ragione quando denuncia che nel mondo tradizionalista c'è anche un lato oscuro e autolesionista. E agli amici della FSSPX, che si sono sentiti anche giustamente offesi da certe accuse "grilleggianti", vorrei però dire che pure loro esagerano quando (e basta leggere questo blog per verificarlo!) si ritengono i soli puri, i soli rappresentanti della vera Chiesa, i soli depositari della tradizione, esprimendo dubbi su chi lavora "dall'interno", quasi fosse un illuso votato al compromesso e alla contaminazione con la Chiesa degenerata. Eh no, non è proprio così, c'è chi serve degnamente la Chiesa e la sua tradizione anche "dall'interno", non pensando che tutto sia perduto. L'amore per la Chiesa si esprime anche così. Pensando il contrario, oltre a non servire al meglio una causa che è comune, finite anche per attirarvi critiche magari esagerate...
RispondiEliminaCondivido in PIENO Turiferario! IN PIENO!
RispondiEliminaIn effetti Turiferario, quel che condivido è proprio la constatazione che nella Fraternità, così come nella Chiesa ci sono due anime che convivono: i duri e puri e i moderati, che non significa coloro che scendono necessariamente a indebiti compromessi.
RispondiEliminaCon la differenza che ciò che prevale nella Chiesa egemone è il "conservatorismo conciliare" che diventa conciliarismo, mascherato (e nemmeno più tanto) da moderazione e che anzi si sta sempre più rivelando tirannico arbitrio.
Come vorrei essere smentita!
Ma i segnali, purtroppo, ci sono tutti.
sono esterrefatta nel leggere quell'infame serie di insulti lanciati da parte di un blogger che tempo fa stimavo come persona di grande buonsenso oeltre ch fede concreta....
RispondiEliminaChiara dimostrazione della reale DITTATURA conciliare (o del relativismo dottrinale da esso scaturito, idem);
ma a questo punto bisogna riconoscere che le persecuzioni in atto dentro la Chiesa segnalano chiaramente CHI sono quei buoni di cui la Madonna annunciava il martirio, ma in forme inedite che non potevamo immaginare....si avvera l'evangelico "perseguiteranno anche voi"!
e vorrei tanto sapere che cosa ne pensa Caterina63, grande amica e collaboratrice sul blog del succitato autore, capace di tali insulti indirizzati ai fratelli di fede, credendo egli di essere "dalla parte giusta", l'unica, quella dei tiranni filoconciliari.....
aspetto dunque di leggere Caterina 63 sulla performance ignobile del suo amico.
Al quale bisogna ricordare la parola di GEsù:
"Chiunque di voi dirà a suo fratello 'pazzo'...."
(lettrice)
"Eh no, non è proprio così, c'è chi serve degnamente la Chiesa e la sua tradizione anche "dall'interno", non pensando che tutto sia perduto".
RispondiEliminaCaro Turiferario,
Sono d'accordo con ciò che riguarda la questione di quelli che se giudicano i puri e santi in un senso di esagerazione. Ma in ciò che riguarda la tradizione, il nodo della questione è che oggi in Roma questa è stata ridotta alla sperienza. Qui il problema è che siamo davanti ai concetti diversi di tradizione...
Un saluto dal Brasile
Mi riconosco nelle parole di Turiferario e voglio ringraziare anch'io di tutto cuore Mic per il suo stupendo lavoro. E' anche grazie a persone come mic che sappiamo di non essere i soli a provare certi disagi e a pensarla in un certo modo, quali che siano le latitudini dove viviamo.
RispondiEliminaAlla tua giusta analisi, Mic, bisognerebbe aggiungere che il Conservatorismo Conciliarista si nutre delle posizioni radicali.
RispondiEliminaEsistendo le posizioni "radicali", in entrambi i "partiti", i conservatoristi GONGOLANO.
Che si fa? Si possono "abolire" i radicalismi? Magari. Questo non si può fare, perché non si possono abolire i cuori liberi! Liberamente si sceglie!
Ma si possono OSTACOLARE i radicalismi, TUTTI I RADICALISMI, con prese di posizione NETTE. Così si può meglio ostacolare anche il "conservatorismo conciliare".
Queste prese di posizione, scarseggiano molto nei media Tradizionali. Oltre questo blog, non mi viene in mente altro. Anche questo articolo che pubblichi, i trascorsi di Fides et Forma, o anche alcuni articoli di MessaInLatino... Si oscilla da una parte o dall'altra!
Non è certo vero in assoluto che la "virtù è nel mezzo". Ma certamente la Virtù CATTOLICA sta nell'IMITAZIONE DEI SANTI.
Per non "sbagliare" e per non cadere nei radicalismi, qualsiasi essi siano, ci sono i SANTI! Tanto nominati (spesso a sproposito) per essere piegati alle ideologie delle parti, ma poco veramente seguiti!
Finchè esisterà il radicalismo IDEOLOGICO, il Conciliarismo si nutrirà di esso... e finchè ci sarà scarsità di prese di posizione NETTE CONTRO il radicalismo, OGNI RADICALISMO, il Conciliarismo VINCERA', e vincerà grazie all'aiuto dei "Puri"...Di una o dell'altra parte...
La soluzione a questa temperie, almeno nell'ambito della difesa della fede, sta tutta e soltanto nella IMITAZIONE DEI SANTI, che è Imitazione di CRISTO.
Maria, colgo l'occasione per esprimerti, per quel che può valere, la mia solidarietà e vicinanza nella preghiera.
RispondiEliminaTi sono profondamente grato e debitore di tante cose (e lo sai); mi dispiace che chi cerca di capire, di prestare un servizio alla Chiesa e alla Verità, vengo poi attaccato così duramente.
"In un mondo in cui la menzogna è potente, la verità si paga con la sofferenza" [Benedetto XVI]
è facile spaventare le anime candide esibendo un'immagine deformante del cattolico di tradizione, da don Levi etichettato come merlettaro” e da Mastino esecrato come topo di fogna (la memoria non si cancella). Ricordiamo a Mastino e similari che è spendibile anche il sempreverde epiteto di fascista. Colgo l'occasione per ricordare loro che furono i nazisti ad elevare al rango di scienza la demonizzazione dei nemici e lascio loro volentieri questa eredità.
RispondiEliminaQuanto a noi, additati come cattolici ideologici, eticisti, “neopelagiani autoreferenziali", non ci lasciamo spaventare né dagli epiteti né dall'emarginazione dai vari circoli clericali. Non temiamo neppure la delegittimazione e nemmeno la scomunica avrà il potere di farci rinunciare alla fede di sempre.
Non c'è prezzo per la verità.
San Michele Arcangelo: defende nos in proelio
pensate un attimo a come potrei rimanerci io, e tutti quelli che si trovano nella mia posizione di ingenuo. ingenuo perche non faccio parte di nessun movimento e quando mi e' capitato di poterne entrare a far parte, ne sono subito uscito , avendo sempre avuto subito la netta sensazione di non trovarmi nel posto giusto. non sono neocat,non sono focolarino,ne ciellino , ne carismatico. sono un semplice cattolico. e quando scrivo o commento , lo faccio in maniera ingenua, esponendo le mie piu personali idee ed impressioni.
RispondiEliminal'unica àncora che ho e' il catechismo. posso dire due cose: la voglia di assistere alla messa vetus ordo me la hanno fatta venire la miriade di don Chicì che ho incontrato. devo dire che quando assistevo alla messa fino a 8 10 anni essa ancora non aveva subito tutte le violenze che oggi subisce, ma col passare degli anni le cose sono peggiorate. fino alla sciatteria odierna. leggere che anche tra i piu' eruditi regna la confusione , non mi aiuta. e a volte mi sembra proprio che non si stia difendendo la verita' , ma la propria posizione. ma forse la sciatteria moderna e' la conseguenza di una fede sciatta, di tutti noi, preti e fedeli laici. come ho gia detto la crisi e' cominciata prima delcv2, lo dicono gli stessi papi preconciliari quando parlano del modernismo per esempio, o quando risulta evidente che alcuni ambienti anticattolici siano riusciti ad infiltrare uomini con altre vocazioni, chi politiche,chi per il denaro,chi e ancora peggio, sessuali. la seconda cosa che vorrei dire e' che la prima volta che mi sono imbattuto in mons. Lefebrve, ero ingenuo sulla condizione della Chiesa, ma cercavo di capire quale fosse il problema, perche a me sembrava evidente che il problema ci fosse. e le tesi e la posizione di mons lefebrve mi sembrava sincera e logica. tanto da ritrovarmi a condividerla. ma non chiamatemi lefebrviano! mi sento sempre e semplicemente cattolico, parola questa che e' , non capisco perche, divenuta scomoda, visto che oggi e' preferibile dire semplicemente cristiano. non so se altri hanno avuto la mia stessa sensazione , ma quando, anche in parrocchia, si usa la parola cattolico si fa gia quasi la figura del criptolefebvriano, come ho appreso che si dice oggi, leggendo qui, e mi ha fatto sorridere.
ma si tratta del Mastino di PapalePapale??! Spero vivamente di no, anche se alcuni suoi recenti articoli mi hanno lasciata esterrefatta.
RispondiEliminaIn ogni caso Mic, come avevo già scritto non hai nessuna colpa, anzi le accuse assurde che ti vengono mosse sono per te un motivo di onore. "Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia.
Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli". Più chiaro di così....
Cara Maria, ti ringrazio per questo tuo post che chiarifica le idee a chi stava partendo su interpretazioni fuorvianti, ma se ti ringrazio per le tue "spiegazioni" non hai nessun motivo di scusarti, sono altri, è un altro che dovrebbe scusarsi.
RispondiEliminaDovrebbe scusarsi chi ha approffittato della tua gentilezza, disponibilità, ascolto e generosità.
Don Levi avrebbe potuto postare la sua "riflessione"=invettiva contro i cattolici tradizionali sul blog del suo amico, ma ha preferito la tribuna di un blog tradizionale e seguito come il tuo.
Nel thread su quella "riflessione" New Catholic di RORATE CAELI ha ben analizzato il perchè.
Fai bene, Maria, ad attirare l`attenzione
sulla Veglia di preghiera in Santa Maria Maggiore, più necessaria che mai.
I radicalismi non si possono bloccare? Forse, ma si può bloccare la maleducazione che impera in rete, questo sì, altrimenti scadiamo al livello dei bar sport e relativi tifosi....Turiferario, in pieno accordo con te.Anonymous
RispondiEliminaFinchè esisterà il radicalismo IDEOLOGICO, il Conciliarismo si nutrirà di esso... e finchè ci sarà scarsità di prese di posizione NETTE CONTRO il radicalismo, OGNI RADICALISMO, il Conciliarismo VINCERA', e vincerà grazie all'aiuto dei "Puri"...Di una o dell'altra parte...
RispondiEliminaStefano, ma i cosiddetti duri e puri sono delle frange. Non si può attribuire a loro la responsabilità degli abusi di altri!
E' esattamente quello che ci sbattono in faccia e che non possiamo accettare!
Vogliono far fuori la Verità e chi la ma proprio con il pretesto dei 'duri e puri'. Tra l'altro, non siamo certo noi, che non imponiamo nulla a nessuno, difendiamo ciò - e Colui - che abbiamo ricevuto e che amiamo, e chiediamo di poter vivere il nostro posto nella Chiesa, a Casa nostra!
... e nemmeno si possono attribuire queste responsabilità alla FSSPX. Non si fa altro che il solito gioco del nemico!
RispondiEliminaho letto anche che mic fa censura a modo suo... beh santa mic che blocca i miei post tutte le volte che esco dal seminato!
RispondiEliminaFinchè esisterà il radicalismo IDEOLOGICO...
RispondiEliminaIl radicalismo ideologico esiste da tutte le parti e non lo possiamo estirpare, se non vivendo tutt'altro con il nutrimento di un'autentica vita Sacramentale che stentiamo sempre più a trovare.
Però se c'è che non denuncia TUTTI i radicalismi, ma soprattutto quello egemone che ci sta soffocando, quell'autentica vita Sacramentale e i retti insegnamenti - nello stesso tempo mostrandoli -quando li recuperiamo e chi ce li dà?
ho letto anche che mic fa censura a modo suo... beh santa mic che blocca i miei post tutte le volte che esco dal seminato!
RispondiEliminaRocco, me ne dicono di cotte e di crude che anche chi mi conosce ospita senza smentire.
Meno male che almeno tu comprendi quand'è che 'censuro'!
E certo non perché sono 'santa', ma perché penso che dai messaggi che a volte ci vengono fuori troppo emozionalmente reattivi passa solo l'emotività e non il succo autentico. E alla fine portano scompiglio e non danno quel che si vorrebbe.
vorrei sapere da Stefano78 che ne pensa del radicalismo di quei santi che dicevano "La morte ma non peccati", cioè disposti a morire pur di non commettere neanche un peccato mortale, nè cedere ai compromessi col mondo, in qualsiasi tipo di tentazione di aggiogarsi al potere dominante: erano/sono gente che fa gongolare i conciliari ?
RispondiEliminaGesù che dice a satana: Vattene satana, perchè sta scritto "Adorerai solo Dio e solo a Lui ti prostrerai", è dunque un radicalista da non seguire nè imitare ?
chi decide di adorare il solo Unico Vero Dio Trinitario, affermando che non esiste la libertà religiosa e che un cattolico DEVE predicare l'unico Dio e Signore Gesù Cristo, che ne facciamo, lo sbattiamo fuori dalla Chiesa in quanto è pericoloso "integralista" che non ammette compromessi e accoglienze delle altre religioni, tutte votate a satana, costui dunque è un radicalista-integralista che non fa parte della Chiesa ?
http://www.libertaepersona.org/wordpress/2014/01/anna-terziaria-francescana-madre-di-6-figli-scrive-a-padre-volpi/
RispondiEliminaDa pubblicate
Carissima Mic,
RispondiEliminasinceramente, non vedo di cosa tu debba spiacerti o scusarti.
Hai pubblicato un intervento di don Ariel Levi di Gualdo, sacerdote e autore peraltro di buon spessore, condivisibile in alcuni punti ma decisamente discutibile, per affermazioni indimostrate e toni al limite dell'insulto, in molti altri. E l'intervento è stato doverosamente discusso dai partecipanti al blog. Normale.
Le critiche all'articolo di don Ariel, almeno quelle da te pubblicate, erano più o meno accese, più o meno polemiche, ma tutte nell'ambito del lecito e del corretto.
So what?
Sono convinto che se don Ariel volesse pubblicare ancora qualcosa sul tuo sito, magari facendo a meno di critiche ingenerose e poco credibili, tu lo pubblicheresti ancora e noi lo leggeremmo e, magari, lo criticheremmo ancora. O questo non è un blog, certo meglio gestito e più educato di altri, ma pur sempre un blog? Una certa vis polemica è connaturata allo strumento
Riguardo ai micro-siti che commentano altri siti che commentano altri siti, in un giochino di specchi e di rimandi autoreferenziale e circolare, alimentati spesso da commentatori astiosi e transumanti da blog a blog, beh, lasciamoli perdere...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaA me sinceramente piange il cuore di sentire così tanti fedeli cattolici legati alla Tradizione litigare così di brutto.
RispondiEliminaCerto ritengo che le diagnosi e la terapia al problema della crisi della Chiesa sia quella fornita dalla FSSPX e che le loro posizioni teologiche siano ragionevoli e fondate.
Recentemente ho letto scritti di mons. Lefebvre e devo dire che lo ammiro sempre di più.
Pur nel dissenso con le altre posizioni, mi piacerebbe vendere una discussione seria, ragionevole e pacata.
davvero il marxismo è un abito difficile da dismettere. Ricordo
RispondiEliminaa Margheriti Mastino che per i sovietici i dissidenti dovevano essere rieducati nei manicomi criminali in quanto, per opporsi al regime del progresso, dovevano essere chiaramente dei psicopatici.
alle considerazioni prive di qualsiasi fondamento di Stefano78 ha ben risposto "fatti e parole". a Marco Marchesini (e a lei) dico di non spaventarsi per i litigi: è il momento della scelta e tutti sono convinti di aver ragione. ma la ragione sta solo nella verità. carità, unità ecc. vengono dopo
...a proposito di anime pure, di santi, ecco una storia particolare (forse quindi non è il caso di disperare, il Signore provvede anche oggi a donarci angeli sulla terra, disponiamoci anche noi piuttosto a santificarci ritornando come bambini nell'anima). NOTARE LE ULTIME RIGHE che qui riporto:
RispondiElimina**RAGAZZINA SI SCRIVE NEL FUTURO E MUORE**
E' diventata un vero fenomeno su Facebook la lettera che una 12enne statunitense ha scritto alla se stessa del futuro. Taylor Smith è però morta pochi mesi dopo aver scritto la missiva, che avrebbe dovuto aprire solo dopo aver compiuto i 22 anni. I suoi genitori, che hanno trovato lo scritto mettendo in ordine le sue cose, hanno quindi deciso di condividerlo sul social
La bimba è morta inaspettatamente per le complicazioni di una polmonite. Vivace, curiosa, piena di domande e di commenti, la lettera racconta in poche righe la personalità della ragazzina: "Era così intelligente e divertente, piena di vita. Aveva la saggezza di un'adulta e la fede di una bimba", ha raccontato il papà
Sulla busta nella quale la ragazzina ha chiuso la lettera c'è la scritta "Per Taylor Smith. Da aprire il 13 aprile 2023". "Cara Taylor - si legge all'interno - come va la vita? Oggi la mia vita è semplice (10 anni nel passato), so che sono in ritardo per te, ma mentre scrivo sono in anticipo: quindi congratulazioni per aver passato la maturità! Se invece non ce l'hai fatta, non mollare, continua a provarci".
E ancora, la 12enne scriveva: "MA HAI PREGATO DI RECENTE? HAI LETTO LA BIBBIA, HAI SERVITO IL SIGNORE? SE NON LO HAI FATTO, MUOVITI E FALLO ORA!".
Fonte:
http://www.tgcom24.mediaset.it/mondo/2014/notizia/ragazzina-si-scrive-nel-futuro-e-muorela-sua-lettera-diventa-virale-sui-social_2020758.shtml
Intervengo nuovamente, visto il nuovo post, innanzitutto ringraziando Mic per la sua gratitudine nell’intervento del precedente post (la gentilezza fa sempre piacere) e poi per dare un ulteriore contributo a questa discussione suscitata dall’articolo di P. Ariel. Come ho detto precedentemente io sono un sacerdote diocesano, quindi un sacerdote “conciliare” (come mi da fastidio questo termine). A differenza degli altri preti “conciliari” che vedono il CVII come un superdogma, io ho iniziato ad avere, da 1-2 anni a questa parte, dei seri dubbi non solo sulle interpretazioni del Concilio, ma sul Concilio stesso, o meglio sullo spirito che ha in-formato il Concilio e su alcuni documenti del Concilio stesso. Vedi, Mic, il mio problema è capire una semplice cosa: se oggi le chiese sono vuote, se la catechesi è agonizzante, se la liturgia viene spesso stravolta dagli stessi sacerdoti che non si accorgono di compiere spesso veri atti sacrileghi (altro che essere un alter Christus in quel momento),se vi è in atto un’apostasia generale, se la morale è capovolta e le gerarchie ecclesiastiche non dicono più niente o addirittura sono compiacenti, se il cristianesimo è vissuto solo a livello emotivo e personale, se insomma dopo 50 anni dalla “primavera” del CVII, la situazione della Chiesa è così disastrosa, qual è la causa? Perché gli effetti hanno pur sempre una causa, o se vogliamo usare un’altra terminologia, se questi sono i frutti qual è l’albero che ha prodotto questi frutti? Ecco, io non riesco più ad accontentarmi della solita risposta che danno soprattutto i “conservatori conciliari” (altra pessima definizione) alla P. Ariel: la causa sta tutta e solo nella pessima interpretazione dei documenti conciliari, perché come giustamente qualcuno ha notato e fatto notare (anche nel tuo blog) perché la Chiesa ha permesso (o addirittura incoraggiato tramite i suoi Vescovi) questa pessima interpretazione? Due esempi su tutti in due campi diversi , ma si potrebbero fare migliaia di esempi)(continua)...
RispondiElimina(continua) Alla giornata della gioventù il vicario vescovile di Milano, e sottolineo vicario, durante la consacrazione permette a dei giovani di stare attorno all’altare e al momento dell’offerta del sacrificio a Dio Padre fa alzare le pissidi e i calici dai giovani, azione che solo i sacerdoti e diaconi possono svolgere. Questa foto viene pubblicata nel sito della diocesi milanese (solo dopo varie proteste, viene improvvisamente rimossa). Se è solo una interpretazione perché le massime cariche della diocesi di Milano non solo hanno compiuto questo gesto sacrilego ma lo hanno anche fortemente giustificato con la frase: “è un modo per avvicinare i giovani”. Secondo esempio: l’attuale Prefetto della Congregazione per la fede Muller scrive un libro “Dogmatica cattolica” che è il testo ufficiale di studio nei seminari tedeschi (testo che io ho nella mia biblioteca e che ho avuto anche il coraggio di leggere in ampie parti). Bene, in questo libro Muller nega decisamente la verginità corporea di Maria e insinua seri dubbi sulla presenza reale di Cristo nell’eucaristia. Ora se Vescovi e Cardinali, impunemente, (Muller è diventato, nonostante queste sue perle, addirittura Prefetto della Congregazione della Fede) fanno e dicono tutte queste cose senza pudore alcuno, e soprattutto che nessuno li richiami all’ordine, mi è lecito avere qualche dubbio non solo sull’interpretazione sbagliata sul CVII e sfuggita alla volontà della Chiesa? Io noto solo una cosa. Chi tocca il CVII muore. Chi prova ad andare oltre le interpretazioni e critica il CVII è solo degno di insulti, disprezzo e a quanto pare leggendo il gentile post di Mastino (il nome si adatta al post) anche di eliminazione fisica. Ed è curioso che questo livore colpisca non solo i preti o cristiani modernisti, ma anche i “conservatori conciliari” alla P. Ariel, che sono disposti anche a mentire consapevolmente su fatti storici (vedi il giudizio sul Concilio di Trento, vedi la “boutade” sulle eresie e altre perle simili) pur di umiliare e bastonare coloro che hanno il coraggio di criticare il CVII. Io mi sento molto sereno. Sono un sacerdote della Chiesa Cattolica e amo moltissimo la Chiesa. Sono convinto che la Chiesa è nata qualche annetto prima del CVII, quindi proprio a causa della grande crisi in cui versa questa Chiesa mi sento molto libero di ricercare la verità senza pormi dei paletti. Se P. Ariel e compagnia bella non hanno questa libertà interiore e considerano il CVII un feticcio intoccabile è un problema loro. Scusa, Mic, per la prolissità di questo post. Vedi tu se vuoi pubblicarlo. Io l’ho scritto, innanzitutto per ringraziarti e per incoraggiarti a stare in prima linea. Sei un’amante della libertà e al di là delle fragilità caratteriali che tutti abbiamo, come dice San Giovanni: “la verità ci rende liberi” e cercarla aiuta molto. Complimenti e prometto che non interverrò più. Don Marco
RispondiEliminaDon Marco,
RispondiEliminaLa sua è una minaccia non una promessa.
Abbiamo un grande bisogno della presenza di sacerdoti che ci confermino e colmino le nostre lacune.
Sarei felice di rincontrarla presto.
No, no, Don Marco, intervenga, intervenga...Una voce così pacata e "fuori dal coro" ecclesiale di oggi fa tanto bene all'anima, mi creda.
RispondiEliminaNon vorrei sembrarle troppo curiosa, ma,a grandi linee, in che zona d'Iatlia esercita il suo ministero ?
Rosa
+don Marco
RispondiElimina-Levi di Gualdo
Cara sig.ra Rosa sono un sacerdote della Diocesi di Verona, una Diocesi con un'altissima concetrazione di sacerdoti "modernisti", quindi sono abbastanza abituato a confrontarmi e a scontrarmi. Ma cerco di farlo sempre rispettando il mio interlocutore. Non amo insultare, anche se posso riprendere fortemente come ho fatto con P. Ariel. Amo molto confrontarmi, questo sì. Per una mia sete ed esigenza di verità e perché veramente amo profondamente la Chiesa e sto veramente male a vederla ridotta così. Accidenti ho mantenuto la mia promessa si e no 10 minuti. Comunque cara Mic e cara Rosa quando ho detto che non intervenivo più intendevo su questo post. Amo molto confrontarmi in modo ragionevole con altri per ritirarmi in buon ordine e poi, cara Mic, se tu stai in prima linea, io devo avere almeno il coraggio di non nascondermi. Grazie e a risentirci. Don Marco
RispondiEliminaPur dissentendo da don Ariel, ho apprezzato il fatto che si è fatto avanti con degli argomenti, per quanto discutibili, e avrei preferito che la discussione, per quanto accesa, continuasse perché poteva portare qualche insperato "frutto". Per esempio: parlando ad un amico l'ho sfidato a commentare il termine "concilio disciplinare di Trento" usato da don Ariel (seppure impropriamente, perché un Concilio che pullula di "anathema sit" non sta solo definendo "discipline") e questo ha indotto l'amico in questione ad attivarsi per capirne di più.
RispondiEliminaRitengo fastidiosi (ancor prima che dannosi e inutili) gli attacchi alla persona perché non aggiungono nulla alla discussione, mentre un termine che suona un po' "improprio" può invece stimolare la riflessione e lo studio. Per esempio: il "troll" Margheriti Mastino più si accanisce contro la Tradizione e più ne convalida gli argomenti, proprio peché il suo controargomentare è solo un esercizio di stile di "brillantismo". Tale "troll" è inquinato dal comunissimo virus della visione "adulta" delle cose della fede, quello che fa confondere la saggezza con la capacità di "esprimersi in modo brillante" e quest'ultimo a sua volta col dileggio più o meno colorito.
Mi dispiace che Mic abbia preferito chiudere la questione. Io trovo utilissime le discussioni (anche accese) nel mondo della Tradizione. Ogni prete che viene sbattuto fuori dalla FSSPX induce a riflettere su quali siano le ragioni della Tradizione. Ogni troll che "difende" (o "attacca") la Tradizione usando solo insulti e attacchi personali è un motivo per riflettere su cosa significhi amare le verità di fede e cosa significhi limitarsi a gridarle. Ogni sacerdote che crede di essere "equilibrato" quanto alla Tradizione (e poi magari celebra la "Vetus Ordo" in privato privatissimo) è un motivo per riflettere su cosa sia la Messa e perché mai ci sia tanto bisogno della Messa Tradizionale celebrata a porte aperte e dovunque. Ogni volta che qualcuno dice "Lefebvre" ogni tre parole, si capisce cosa significhi "ideologizzare" la Tradizione piuttosto che difenderla (ora mi tireranno i pomodori tutti quelli che pensano che la Chiesa sia stata fondata non dal Signore ma dal Monsignore).
Don Ariel non sarà certo l'ispiratore principale di questo blog: ma quel poco che ha detto ha acceso una buona discussione, secondo me molto più pregnante di un elenco di foto di abusi Novus ORdo e di vaneggiamenti dei modernisti. La Tradizione non ha bisogno di "tifosi" ma dei sacramenti Vetus Ordo e della verità: il ripetere la verità non è un'attività meccanica come il ripetere a memoria le tabelline alla prima elementare.
Condividendo le ragioni da te esposte, caro Ep, avevo già accennato alla opportunitá di riprendere il copioso materiale da te raccolto per farne oggetto di una analisi e sintesi nuove. In fondo quel che mi aspettavo dal confronto era proprio un approfondimento di maggiore spessore; ma la vis contradditoria invece che interlocutoria di don Ariel è risultata inaspettatamente contundente. Tuttavia non ci ha sommersi. È piuttosto servita e servirà per confutare l'ulteriore profluvie di luoghi comuni e sofisticherie venuta fuori dal dibattito, appena possibile.
RispondiEliminaMolti blogger sicuramente avevano risposto a don Levi con domande e argomenti pertinenti alla discussione, ma sono stati censurati con la motivazione che "alimentavano la polemica".
RispondiEliminaCredo che nel tacitare tante giuste voci giustamente risentite si confondano troppo facilmente le parole "polemica" (= sterile contrasto) e discussione (feconda se tesa al RISTABILIMENTO della verità calpestata).
Del resto le epoche iniziali dellal Chiesa fiorivano gli scritti POLEMICI degli APOLOGETI cristiani in difesa della vera fede contro tutti gli ERETICI.
Ed era un polemos necessario, utile alla santa battaglia di S. Paolo!
Dopo la catastrofica rinuncia - valida o meno - di Benedetto XVI, i fedeli alla Tradizione sono davanti a un dilemma i cui corni sono stati riassunti esemplarmente da Don Ariel da una parte e da Cesare Baronio, mic, Luisa, dall'altra. Non si tratta di un problema personale, ma di un problema oggettivo sulla retta impostazione davanti alla crisi. Peccato che la discussione sia smarrita tra insulti personali. Il caos regnante esige lucidità, serenità e preghiera, molta preghiera.
RispondiEliminaAlcuni cattolici, e siti cattolici, pochi o molti poco importa, hanno fatto di don Ariel una sorta di baluardo o di valoroso e ardito paladino difensore di chi non ha più voce, bisogna dire che su certi temi è uno dei pochi ad avere il coraggio di parlare chiaro, è un merito che è giusto riconoscergli.
RispondiEliminaPurtroppo(!)quei cattolici hanno il torto di essere spesso dei cattolici tradizionali, penso che è da quei cattolici che don Levi ha voluto dissociarsi, ha voluto chiaramente far sapere che non bisogna confonderlo con loro, che non è uno di loro, poteva farlo su un altro blog, ma era più efficace e contundente farlo su un blog come Chiesa e postconcilio che don Levi sa essere molto seguito e anche monitorato dalle alte sfere, e così con un solo "colpo" è arrivato ai tradizionalisti e a chi li detesta, un po' come prendere due piccioni con una fava.
Per il blogger che recrimina censure.
RispondiEliminaRicordo che c'è polemica e polemica. Si può fare apologia anche solo 'mostrando' quel che conosciamo della Verità, senza sbatterla in faccia né anatemizzare, che non è il nostro compito. È solo questione di stile e senso di misura.
L'ho detto più volte ma c'è chi non vuol capire.
Del resto questo blog non tace né sottovaluta ciò che ormai va gridato dai tetti.
L'ntegralismo non c'entra. Tanto ci chiamano integralisti lo stesso. Coraggio avanti. Non smetta di testimoniare.
Testimoniare senza raccogliere le provocazioni, intendo. E badare al contenuto ignorando la persona dell'interlocutore e i suoi eventuali cachinni dialettici. Soprattutto lasciando da parte la suscettibilità personale. Altrimenti non è apologia, ma polemica sterile.
RispondiEliminaQuando sento criticare i radicalismi dei cattolici rimango perplessa, perchè credevo fosse dovere di ogni cattolico essere radicale. Gesù ci ha detto: guai ai tiepidi. O con me o contro di me.Quale sarebbe dunque la posizione logica di un cattolico? stare in equilibrio tra errore e verità? A me pare logico invece fare solo la volontà di Dio, o almeno provarci, cercare in tutti i modi di decidere dove stare, di valutare dove Dio vuole che stiamo. Siamo un po' nell'era della prudenza, purtroppo però i prudenti sono solo i "buoni", mentre chi lavora contro Dio e la sua Chiesa mica è prudente ci da con foga a distruggere. Dunque ad un radicalismo voluto dal male e per il male, credo si debba contraporre un radicalismo nel bene e per il Bene. O con me o contro di me diceva Gesù, mica ci sono tante vie alternative. Radicalismo non è sininimo di villania, di durezza, o di poca carità, non è sinonimo nemmeno di chiusura o ignoranza, ma è la trasformazione personale di se stessi da uomini bruti a figli di Dio, è un lavoro faticoso, ma indispensabile per farsi santi come Dio vuole. Chi è radicale non è troppo indulgente con se stesso, ma deve esserlo con gli altri, perchè essere radicalmente di Dio significa imparare ad amare come Dio ci ama. Duro lavoro certo, ma con la grazia di Dio......
RispondiEliminamic ha detto...
RispondiEliminaTestimoniare senza raccogliere le provocazioni, intendo. E badare al contenuto ignorando la persona dell'interlocutore e i suoi eventuali cachinni dialettici. Soprattutto lasciando da parte la suscettibilità personale. Altrimenti non è apologia, ma polemica sterile.
ottimo principio, ma come si concilia con la pubblicazione dell'intervento di don Ariel, tutto basato sulla persona dell'interlocutore e la suscettibilità personale? se si pubblica un'invettiva (poco documentata) sulle persone, su che argomenti si prevede che si baserà la risposta? A che argomenti bisognava rispondere, quando c'erano solo affermazioni e giudizi gratuiti?
Mi chiedo Anonimo, come si facciano a detestare i ttradizionalisti, come si possa sentirsi cattolico senza sentirsi anche tradizionalista, boh! è un mistero, per forza un cattolico è anche tradizionalista, perchè la chiesa si fonda sulla Sacra Scrittura, ma anche sulla tradizione della quale fa parte la rivelazione non scritta, ma trasmessa dagli apostoli e tramandata fino a noi dal Magistero della Chiesa, dai Papi.
RispondiEliminaSpero che don Levi si guardi bene dal disprezzare chi essendo cattolico è per forza pure tradizionalista.
appoggio completamente ciò che hai scritto Annarè, in particolar modo un applauso veramente scrosciante (ma senza intenzione di solleticarti l'orgoglio...) per l'ultima tua frase:
RispondiElimina"Chi è radicale non è troppo indulgente con se stesso, ma deve esserlo con gli altri, perché essere radicalmente di Dio significa imparare ad amare come Dio ci ama. Duro lavoro certo, ma con la grazia di Dio..."
@Mic
RispondiEliminaStefano, ma i cosiddetti duri e puri sono delle frange
Non sono d'accordo.
Inoltre, fanno un grandissimo rumore. Un rumore assordante, forse amplificato dalle poche voci che si contrappongono.
Le "frange" non sono tali. Almeno da quello che vedo e vivo.
Ed in ogni caso sono talmente "forti" da risultare "maggioritarie" anche quando non lo sono...
Parlo di ENTRAMBE le "frange".
RispondiEliminaSi oscilla da una parte all'altra, spesso senza ragionare serenamente. La questione che riporti in questo articolo lo dimostra una volta di più.
Anonimo 11:43 Quella pagina è piena di interventi seri documentati fermi ed efficaci, che sono andati oltre la provocazione. Peccato che non hanno innescato gli approfondimenti che speravo perché l'Autore non ha replicato al cuore dei problemi posti, ma si è attaccato a punti marginali che ha utilizzato per ulteriori exploit sulla stessa falsariga, con le strategie dialettiche usate dagli affabulatori e non da chi si sta confrontando costruttivamente. Fornendoci tuttavia ampio materiale per meglio comprendere la forma mentis di certi "conservatori", che ormai abbiamo imparato a conoscere.
RispondiEliminaCara Maria dopo che ci siamo sentiti telefonicamente ho visto ora questo post. Che devo dire? Niente più di quello che ci siamo detti in privato e di quello che è stato già scritto! Ricordando questa frase di Sant'Agostino che ha ispirato "Le pagine di don Camillo" ti/vi saluto caramente, ...! In certis unitas, in dubiis libertas, in omnibus caritas. Caritas summa Veritas.
RispondiEliminahttp://www.luigiaccattoli.it/blog/2014/01/15/bergoglio-ai-nuovi-cardinali-non-fate-feste-costose/
RispondiEliminaMic è la moderatrice del blog e ha pieno diritto di moderare i commenti che giudicare non pubblicabile. Tutti sanno che il blog ha moderazione ea rischio di non aver pubblicato una o un'altra recensione. Io stesso ho avuto commenti moderati e mai ho lamentato di avere subito censura. Al contrario, devo ringraziare Mic per il suo lavoro sul blog e per la pazienza con me. Oltre moderatrice, il blog è stato creato e è di Mic, lei sa che cosa é migliore per lui e per le discussioni. Io non accuso nessuno, ma dobbiamo stare attenti a non cadere nel peccato di porfia.
RispondiEliminaL'accusa contra i tradizionalisti da parte dei "conservatori" conciliari, non è diversa di quella che Plinio, il giovanni e Tacito imputano contra i primi cristiani, come diceva il card. Pie di Pottiers:
«Non dubitavo, dice Plinio il Giovane, qualunque fosse il loro dogma, che fosse necessario punire la loro testardaggine e la loro inflessibile ostinazione: Pervicaciam et inflexibilem obstinationem. Non sono criminali, dice Tacito, ma sono degli intolleranti, dei misantropi, dei nemici del genere umano. Presso di loro vi è una fede ostinata nei loro principii, ed una fede esclusiva che condanna le credenze di tutti gli altri popoli: Apud ipsos fides obstinata, sed adversus omnes alios hostile odium.» LETTERA DEL CARD. PIE AI VERI TRADIZIONALISTI, Sermone predicato nella Cattedrale di Chartres sulla Intolleranza dottrinale - http://pascendidominicigregis.blogspot.com.br/2013/11/lettera-del-card-pie-ai-veri.html#more
E per lasciare chiaro: è la stessa accusa della "nuova teologia" al neotomismo pre-conciliare. E quello che ha detto Plinio e Tacito ha tantissimi anni è lo stesso che dice la arrabiata Margheriti Mastino.
Una volta ho ascoltato un Padre dando un consiglio a un amico mio che segue la vita religiosa in un monastero tradizionalista qui in Brasile:
"Ricorda che lei avrete di relazionare nella vita religiosa con gli uomini e non con gli angeli".
Ripeto che non accuso nessuno, ma può essere che qualcuno oggi non sa più la differenza tra angelli e uomini...
Un saluto dal Brasile
P.S.: Mic, lei farà la pubblicazione del testo di Pio XII sulla Nuova Teologia? Se non, può me inviare per email? Voglio fare la traduzione di questo testo in portoghese e sono ansioso per leggerlo ;)
"Per esempio: parlando ad un amico l'ho sfidato a commentare il termine "concilio disciplinare di Trento" usato da don Ariel (seppure impropriamente, perché un Concilio che pullula di "anathema sit" non sta solo definendo "discipline") e questo ha indotto l'amico in questione ad attivarsi per capirne di più."
RispondiEliminaCaro Esistenzialmente periferico,
In questo se vede l'applicazzione del principio "Occariz" di leggere il CVII alla luce della tradizione e la tradizione alla luce del CVII. Non è una regola, ma rivolto al passato della Chiesa, questo principio diventa tutto pastorale, ma rivolto al presente, diventa tutto dogmatico...
Un saluto dal Brasile
Ghederson,
RispondiEliminaAppena mi arriva lo pubblico.
Grazie Mic ;)
RispondiEliminaCara mic, ho mandato la traduzione stamattina (15.I) all'indirizzo che mi aveva dato. Se non è arrivata mi faccia sapere.
RispondiEliminaUn radicalismo che si abbevera all'ideologia è sbagliato, perché è fondato solo sull'umano ed è perciò limitato e decadente e non illuminato dalla grazia, e questo, nell'ambito di quanto si sta discutendo, è quello di coloro che fanno del Vaticano II un dogma e riconducono tutto a questo evento e solo a questo evento, facendone un idolo.
RispondiEliminaUn radicalismo che si abbevera alla Tradizione apostolica non è radicalismo, ma è radicalità, ed è buona, in quanto è fondata sulla Rivelazione trasmessa attraverso la Chiesa, e questo è cattolicesimo.
Il conservatorismo appartiene alla prima specie: pur mascherandosi dietro apparenze non o poco progressiste che lo portano a non abbracciare posizioni di aperto distacco dalla Tradizione, esso alla prova dei fatti (e contra factum non valet argumentum) vuole leggere per forza (per ideologia) eventi chiaramente dirompenti (nova) come aspetti invece tutto sommato di continuità con la Tradizione.
Uno potrebbe dire: ma anche i "tradizionalisti" sono ideologici perché non dimostrano che quello che contestano NON E' in continuità. Questo ragionamento è però debole per due motivi:
- l'onere della prova non spetta a loro (a noi) infatti i tradizionalisti sono gli accusati (di eresia, di scisma etc etc) e in ogni processo è sempre l'accusa che porta le prove, non la difesa, quindi l'accusa (i conservatori) deve dimostrare, ma non con l'ideologia oggetto della contestazione, che le argomentazioni dei tradizionalisti sono false.
- si vuole semplicemente vivere secondo la Fede come si è sempre fatto fino a qualche decennio fa (come la Chiesa insegnava, Magistero alla mano), perciò contestare questo vorrebbe dire che per 1962 anni la Chiesa è stata ideologica, ossia solo umana.
Comunque mi sembra un bene che molte maschere stiano cadendo: come in ogni battaglia ci si sta schierando, il fronte è uno, gli eserciti solo due.