Poche dolenti note su una patente dissacrazione: Abu Mazen salito sul presbiterio per abbracciare il Papa al momento dello scambio della pace. Ci sono momenti e segni sacri che non possono e non devono essere profanati. Esiste una distinzione netta tra Santa e Divina Liturgia e pubblica rappresentazione. Infatti:
- Si tratta di una celebrazione liturgica, che non consente banalizzazioni e neppure commistioni improprie.
- Il 'segno' della Pace ha senso solo se veicola Colui nel cui Nome è scambiato e che la stessa Liturgia rende Presente.
- Dove siamo arrivati, se neppure questo ha più valore e acquista un 'senso' diverso, lasciando prevalere l'umano in quella che è, invece, l'azione teandrica (umano-divina) di Cristo Signore nostro?
- Dati i fatti, questa Azione è più ritenuta tale da colui che dovrebbe essere il suo vicario in terra e giuridicamente lo è?
Inoltre, Bergoglio manifesta la disponibilità a discutere sul primato petrino [qui]. Vedi i prodromi sulla Evangelii Gaudium [qui] e precedenti [qui] - [qui] e [qui]
Ricapitolando:«Desidero rinnovare l'auspicio già espresso dai miei Predecessori, di mantenere un dialogo con tutti i fratelli in Cristo per trovare una forma del ministero proprio del vescovo di Roma che, in conformità con la sua missione, si apra ad una situazione nuova e possa essere, nel contesto attuale, un servizio di amore e di comunione riconosciuto da tutti»
- Benedetto XVI ha abdicato come persona. Bergoglio sta realizzando l'abdicazione del Papato. Può farlo, o i limiti posti dall'istituzione divina e dalla Tradizione bi-millenaria non glielo consentono?
- Per "essere riconosciuto da tutti" è il papa che cambia e non promuove il reditus dei separati: Che senso ha?
già Paolo VI, il 28 aprile 1967, parlando all’allora Segretariato per l’unità dei cristiani, trasferisce sulla persona e sulla funzione del Papa, uno dei dissensi frutto di errore che sono stati causa del distacco dalla Chiesa dei separati a vario titolo:
“Il papa, come sappiamo bene, costituisce senza alcun dubbio l'ostacolo più grave sul cammino dell'ecumenismo”.
E ancora Giovanni Paolo II, Lettera Enciclica Ut unum sint, 25-V-1995, n. 95:
... trovare una forma di esercizio del primato che, pur non rinunciando in nessun modo all'essenziale della sua missione, si apra ad una situazione nuova. ... Lo Spirito Santo ci doni la sua luce, ed illumini tutti i pastori e i teologi delle nostre Chiese [la Chiesa è una sola, le altre sono Confessioni cristiane], affinché possiamo cercare, evidentemente insieme, le forme nelle quali questo ministero possa realizzare un servizio di amore riconosciuto dagli uni e dagli altri"
Benedetto XVI. Nel contesto delle sue dimissioni c'è un nodo non risolto e non risolvibile se non da chi ha competenza e autorità. Ma non possiamo esimerci da qualche riflessione:
Benedetto XVI lascia « l'esercizio attivo del ministero », ma esprime la consapevolezza che la sua chiamata è « per sempre ». Del resto conserverà il nome Benedetto XVI, il titolo di Sua Santità e sarà il « Papa emerito », non torna un monaco (come Celestino V) o un vescovo o anche cardinale come accaduto nei casi precedenti che ci sono stati consegnati dalla storia, determinati da ben altre cause peraltro non riconducibili alla vecchiaia o all'efficientismo. E dunque lascia ma nello stesso tempo resta in un « servizio di preghiera e riflessione » chiedendo preghiere per il « nuovo Successore dell’Apostolo Pietro ». Non stiamo rasentando l'assurdo?
Benedetto XVI lascia intendere che c'è un esercizio non-attivo del pontificato, che non contraddice ciò che ha dichiarato in un per sempre. In questo modo lascia aperta la porta a tutto e al contrario di tutto nelle future declinazioni del primato petrino. La sottigliezza sta nel fatto che è ambiguo ma non contraddittorio (in senso stretto, naturalmente). E l'ambiguità è tale da non lasciare alcuna presa perché in nessun momento esprime esplicitamente una cosa contraria a quanto ha detto prima. E, però, nella sostanza, come può conciliarsi il suo per sempre con quello del suo successore, anche lui per sempre? In effetti una conciliazione appare possibile solo se rimaniamo nel mondo del finito e si sottrae al ministero e alla funzione la valenza ontologica che ha nell'ordine metafisico. E come è possibile rimanere ancorati alla finitudine, se il ministero petrino e l'avvenuta rinuncia « nella metafisica sono legati al nodo dell’essere, che non permette che una cosa contemporaneamente sia e non sia »? Quella che appare come una vera e propria variazione diventa possibile unicamente se si è centrati nell'antrocentrismo conciliare e post [qui] e si riduce il Papato ad una funzione come tante senza più ricondurlo all'investitura divina.
Dunque, secondo i Papi post-conciliari l'unità si dovrebbe realizzare facendo entrare in un unico calderone indifferenziato tutte le confessioni, al di fuori de la Catholica, l'unica e vera Chiesa, per trovare una nuova sintesi, un punto comune di convergenza, come se l'unità potesse essere frutto di strategie umane e realizzata da una politica delle larghissime intese, anziché dal Signore nella Comunione che Egli determina tra i "suoi", che gli appartengono e "rimangono" in Lui, senza sconti alla Verità che si è loro donata [qui].
Ricordiamoci che il papa regnante non ha un potere assoluto. La sua autorità incontra - oltre ai limiti riferiti alla costituzione essenziale della Chiesa, alla legge divina e al diritto naturale - i limiti dogmatici che lo vincolano alla rivelazione e alla testimonianza autorevole codificata in maniera autoritativa dai Papi in precedenza: è questa l'unica testimonianza autorevole che la Chiesa può dare di se stessa. Altrimenti siamo nell'arbitrio, che sfocia nell'anomia e porta al sovvertimento di un ordine mirabile che si sta cercando di intaccare.
Ho esposto una situazione che lascia aperti interrogativi, ormai ineludibili, che ne evidenziano altri ancora più seri. Se essi hanno un fondamento, chi li affronta facendosene carico e chi ne parla in maniera autorevole? Se non lo hanno, chi è che ce lo spiega, motivando, una buona volta?
Ho esposto una situazione che lascia aperti interrogativi, ormai ineludibili, che ne evidenziano altri ancora più seri. Se essi hanno un fondamento, chi li affronta facendosene carico e chi ne parla in maniera autorevole? Se non lo hanno, chi è che ce lo spiega, motivando, una buona volta?
Maria Guarini
Cara mic, grazie per il puntuale articolo...qua di seguito riporto ciò che ho postato nell'altro thread in risposta a Rosa (facendo un confronto con le intenzioni multi-papali) perchè questa mi pare la sede più giusta, e si può evincere che si vuole mettere incredibilmente quanto arditamente mano a VERITA' DI FEDE.
RispondiEliminaA quel punto: ANATHEMA SIT!
CONCILIO VATICANO I
COSTITUZIONE DOGMATICA “PASTOR AETERNUS”
Sommo Pontefice PIO IX
(1870 dell’Incarnazione del Signore, il 18 luglio)
Definizione della dottrina della fede cattolica e del primato e dell’infallibilità papale.
“[…]E poiché le porte dell’inferno si accaniscono sempre più contro il suo fondamento, voluto da Dio, quasi volessero, se fosse possibile, distruggere la Chiesa, Noi riteniamo necessario, per la custodia, l’incolumità e la crescita del gregge cattolico, con l’approvazione del Sacro Concilio, proporre la dottrina relativa all’istituzione, alla perennità e alla natura del sacro Primato Apostolico, sul quale si fondano la forza e la solidità di tutta la Chiesa, come VERITA’ DI FEDE da abbracciare e da difendere da parte di tutti i fedeli, secondo l’antica e costante credenza della Chiesa universale, e respingere e condannare gli errori contrari, tanto pericolosi per il gregge del Signore.
Dal Capitolo I - Istituzione del Primato Apostolico nel Beato Pietro
[…]
SE QUALCUNO DUNQUE AFFERMERA’ CHE IL BEATO PIETRO APOSTOLO NON E’ STATO COSTITUITO DA CRISTO SIGNORE PRINCIPE DI TUTTI GLI APOSTOLI E CAPO VISIBILE DI TUTTA LA CHIESA MILITANTE, O CHE NON ABBIA RICEVUTO DALLO STESSO SIGNORE NOSTRO GESU’ CRISTO UN VERO E PROPRIO PRIMATO DI GIURISDIZIONE, MA SOLTANTO DI ONORE:
SIA ANATEMA.
Dal Capitolo II - Perpetuità del Primato del Beato Pietro nei Romani Pontefici
[…]
SE QUALCUNO DUNQUE AFFERMERA’ CHE NON E’ PER DISPOSIZIONE DELLO STESSO CRISTO SIGNORE, CIOE’ PER DIRITTO DIVINO, CHE IL BEATO PIETRO ABBIA PER SEMPRE SUCCESSORI NEL PRIMATO SULLA CHIESA UNIVERSALE, O CHE IL ROMANO PONTEFICE NON SIA IL SUCCESSORE DEL BEATO PIETRO NELLO STESSO PRIMATO:
SIA ANATEMA.
Dal Capitolo III - Della Forza e della Natura del Primato del Romano Pontefice
[…]
Dunque SE QUALCUNO AFFERMERA’ CHE IL ROMANO PONTEFICE HA SEMPLICEMENTE UN COMPITO ISPETTIVO O DIRETTIVO, E NON IL PIENO E SUPREMO POTERE DI GIURISDIZIONE SU TUTTA LA CHIESA, non solo per quanto riguarda la fede e i costumi, ma anche per ciò che concerne la disciplina e il governo della Chiesa diffusa su tutta la terra; o che è investito soltanto del ruolo principale e non di tutta la pienezza di questo supremo potere; o che questo suo potere non è ordinario e diretto sia su tutte e singole le Chiese, sia su tutti e su ciascun fedele e pastore:
SIA ANATEMA
Dal Capitolo IV - Del Magistero Infallibile del Romano Pontefice
[…]
Perciò Noi […] con l’approvazione del sacro Concilio proclamiamo e definiamo DOGMA rivelato da Dio che il Romano Pontefice, quando parla ex cathedra, cioè quando esercita il suo supremo ufficio di Pastore e di Dottore di tutti i cristiani, e in forza del suo supremo potere Apostolico definisce una dottrina circa la fede e i costumi, vincola tutta la Chiesa, per la divina assistenza a lui promessa nella persona del beato Pietro, gode di quell’infallibilità con cui il divino Redentore volle fosse corredata la sua Chiesa nel definire la dottrina intorno alla fede e ai costumi: pertanto tali definizioni del Romano Pontefice sono immutabili per se stesse, e non per il consenso della Chiesa.
Se qualcuno quindi avrà la presunzione di opporsi a questa Nostra definizione, Dio non voglia!: SIA ANATEMA.
Dato a Roma, nella pubblica sessione celebrata solennemente nella Basilica Vaticana, nell’anno 1870 dell’Incarnazione del Signore, il 18 luglio, venticinquesimo anno del Nostro Pontificato.
articolo perfetto!
RispondiEliminache ha peranlto il pregio di essere un interrogativo permanente alla quale prima o poi le autorità romane dovranno rispondere.
Il problema, caro una fede e cari tutti, è che di fatto, attraverso il 'nuovo' concetto di "tradizione vivente" in senso storicista, hanno sostituito al dogma la prassi, legata alle contingenze e non più alle essenze.
RispondiEliminaD'accordissimo con Te Mic:ank secondo me questo è il punto che fa la differenza. PS>Ottimo l'articolo di Maria Guarini.
EliminaPrendine atto, Guarini. E abbi il coraggio di trarne le conseguenze. Esci.
RispondiEliminaChère Mic, excellente analyse de l'attitude de Benoît XVI.
RispondiEliminaJe crois qu'il devient de plus en plus évident — du moins pour ceux qui savent encore voir — que cette église conciliaire n'est pas, n'a jamais été l'Eglise Catholique. C'est autre chose. Quoi ? Une nouvelle secte.
Anonimo provocatore, io non ho bisogno di 'uscire' da dove non sono mai 'entrata'.
RispondiEliminaSono già radicata e fondata dove, per grazia, mi ritrovo da sempre.
Dalla dichiarazione comune di Papa Francesco e del Patriarca Bartolomeo I (punto 4):
RispondiElimina"Non si tratta di un mero esercizio teorico, ma di un esercizio nella verità e nella carità, che richiede una sempre più profonda conoscenza delle tradizioni gli uni degli altri, per comprenderle e per apprendere da esse.
Per questo, affermiamo ancora una volta che il dialogo teologico non cerca un minimo comune denominatore teologico sul quale raggiungere un compromesso, ma si basa piuttosto sull'approfondimento della verità tutta intera, che Cristo ha donato alla sua Chiesa e che, mossi dallo Spirito Santo, non cessiamo mai di comprendere meglio."
Se si affrontassero senza pregiudizi anche le "verità storiche", volutamente ignorate o minimizzate dai cattolici romani, la possibilità di ristabilire la comunione ci sarebbe. I modi di concepire il primato petrino di un Gregorio Magno, di un Gregorio VII o di un Pio IX sono molto diversi.
Riconoscere che molte "scomuniche" da parte dei romani pontefici o loro documenti "dottrinali" (Dictatus Papæ o Pastor Æternus) avevano più a che fare con la politica che con la Fede, aiuterebbe a superare anche le divergenze teologiche.
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RispondiEliminaIl solito ma-anchismo, qui più funambolico che mai: il Papa detiene il primato petrino, quindi ha sempre l'ultima parola, ma anche no. Nessuno ovviamente ci spiega come sarà possibile, tutto è rimandato a futuri colpi di genio per trovare la quadra.
RispondiEliminaDue avvisi.
RispondiElimina1. non alimento le diatribe e le provocazioni sterili
2. non pubblico gli interventi che, invece di dare contributi personali eventualmente corredati da citazioni, pretendono parlare a suon di Sacra Scrittura
Riconoscere che molte "scomuniche" da parte dei romani pontefici o loro documenti "dottrinali" (Dictatus Papæ o Pastor Æternus) avevano più a che fare con la politica che con la Fede, aiuterebbe a superare anche le divergenze teologiche.
RispondiEliminaMi pare che le interpretazioni della storia che le proposizioni teologiche cambino a seconda della visuale nella quale ci si pone. Ma c'è una verità che le precede e le oltrepassa. E abbiamo gli elementi per riconoscerla.
Beh l'abbraccio fa il paio con quello odierno col mufti e Skorka, quindi diventa sempre più chiaro il tutto ,con buona pace di coloro che non vogliono ammetterlo, per motivi tutti loro, che BXVI è stato buttato fuori dal Vaticano, erano 2 o 3 anni che ci provavano, con le buone o con le cattive ce l'hanno fatta per sostituirlo con colui che era il candidato perfetto da sempre per i loro scopi, fin dal 2005, uno cui del papato importa quanto a me della fisica quantistica, che vuole essere un vescovo fra tanti in una chiesa fra tante, frega niente a nessuno in alto loco delle dichiarazioni ed anatemi dei papi precedenti , vogliono solo mantenere privilegi e posizioni terrene e per far ciò tutto va bene, kenosis del magistero papale e rinuncia incondizionata al primato petrino,il resto va da sé, piaccia o no,questa è la realtà, la verità forse noi non la sapremo in breve tempo o forse mai, se Ratzinger insiste sul 'per sempre' non è per un capriccio senile, ma per motivi che solo lui conosce (e naturalmente chi l'ha costretto ad andarsene).....poi, dopo quanto visto oggi, inutile parlare di Assisi, fratelli maggiori ed altro, siamo oltre, intanto l'antisemitismo prende piede e si allarga, segni inquietanti in un'Europa rimasta troppo tempo senza guerre, brutti segnali.....P.S. Mic, non dare spazio a certi tipi, tutti i siti sono infestati da troll provocanti, provocatori ed insultanti, non dar loro peso, non ne hanno in nessun senso.Anonymous.
RispondiEliminaGrazie, Anacleto, ma se dici che la possibilità di ristabilire la comunione ci sarebbe, dovresti anche spiegarci in che modo concreto questo potrebbe accadere. Io ne vedo due: o il Papa rinuncia a essere il Papa o gli "altri" ne accettano il primato. Non scorgo vie di mezzo che di fatto non riconducano a una di queste due: il primato o lo si ha o non lo si ha, non ci può essere un primato in condivisione con altri, evidentemente cessa di essere un primato e diventa una diarchia, una triarchia eccetera.
RispondiElimina" E abbi il coraggio di trarne le conseguenze. Esci."
RispondiEliminaAl di là della pandemica "Acute troll syndrome" che se non curata si trasforma in affezione cronica (fenomeno ben noto in ambito mediatico), il punto serio è invece che pare che siano usciti, o stiano uscendo ed invitino di fatto a farlo, proprio coloro che invece per investitura divina avrebbero dovuto portar dentro!
" il primato o lo si ha o non lo si ha"
RispondiEliminaIl primato è un DOGMA, pertanto lo si ha, come si è letto sopra nella costituzione dogmatica postata. Se si tenta di abbattere o di aggirare il dogma (qualunque dogma) saranno evidentemente a quel punto tirate, per necessità di cose, le debite conclusioni.
@ Turiferario e altri.
RispondiEliminaLettera a Eulogio Patriarca e vescovo d’Alessandria.
La vostra beatitudine si è data cura di indicarmi che essa non scrive più, rivolgendosi ad alcuni, appellativi superbi, che nacquero dalla radice della vanità e mi parla usando l’espressione: “Come avete comandato”. Questa parola di comando vi chiedo di tenerla lontana dal mio udito, perché so chi sono io e chi siete voi: per il posto che occupate mi siete fratello, per la condotta mi siete padre. Non ho comandato, ma ho cercato di indicare ciò che mi sembrava utile. Non riscontro però che la vostra beatitudine abbia voluto ritenere alla perfezione proprio ciò che ho presentato alla vostra memoria. Infatti vi ho detto che né con me né con alcun altro dovete scrivere qualcosa di simile ed ecco che nella intestazione della lettera, che avete indirizzata a me che ve lo proibivo, vi siete curato di imprimere l’appellativo superbo chiamandomi Papa universale. Vi prego, la santità a me dolcissima non lo faccia ancora, perché si sottrae a uno ciò che si attribuisce a un altro più di quanto la ragione esige. Io infatti non cerco una grandezza fatta di parole, ma una grandezza morale. Né stimo essere onore quello per cui so che i miei fratelli perdono l’onore loro dovuto. Il mio onore è l’onore della Chiesa universale. Il mio onore è il solido vigore dei miei fratelli. Allora veramente sono onorato, quando non si nega l’onore dovuto a ciascuno di essi. Se infatti la santità vostra mi chiama Papa universale, nega di essere ciò che in me proclama di universale. Ma questo sia lungi da noi. Si allontanino da noi le parole che gonfiano la vanità, che feriscono la carità.
Certo, la vostra santità conosce bene che nel santo Concilio di Calcedonia e dopo dai Padri che seguirono, quest’appellativo fu attribuito ai nostri predecessori. Tuttavia, nessuno di essi volle servirsi di questa denominazione, affinché, mentre in questo mondo amavano l’onore dovuto a tutti i vescovi, custodissero presso Dio onnipotente, il proprio onore.
Quindi, mentre vi porgo i dovuti saluti, vi chiedo che nelle vostre sante preghiere vi degniate di ricordarvi di me, perché sia assolto, per la vostra intercessione, dai vincoli dei miei peccati che non riesco a cancellare con i miei meriti.
Gregorio, Patriarca e vescovo di Roma
Luglio 598 a.D.
Cara Maria,
RispondiEliminanoi più volte siamo finiti nel discorso del Papa; abbiamo detto sempre che il Papa una volta eletto canonicamente da un conclave valido, e l'eletto accettata l'elezione, è Papa.
Ora se si dovesse arrivare (parliamo sempre con il "se") alle dimissioni o all''abolizione del Papato inteso come Magistero Petrino e Chiesa Visibile (se crollano i segni) e non venisse eletto più nessuno Papa, accettando le tesi dell'ecumenismo delle altre confessioni, come la mettiamo con la Chiesa Visibile? Perche,? perchè piano piano questa sembra la strada che si va imboccando se si vuole l'ecumenismo. Perchè l'ecumenismo si vuole o non si vuole e se si vuole, le altre confessioni non accettano più il Papato e vogliono solo la collegialità e forse il Primus inter pares - quindi, saltato il Papato. E quello che stò vedendo da Bergoglio in Terra Santa mi conferma sempre di più che la situazione ha imboccato sempre più veloce questa strada.
Poi non dimentichiamo che Bergoglio non vuole i segni papali, si dichiara sempre più spesso solo vescovo di Roma ecc. ecc. il continuo lo sai, lo conosci molto bene.
Lo dici infatti in questo meraviglioso articolo "Se crollano i segni e se, dopo un Papa di simette il Papato...."
Noi chi dobbiamo seguire, se non Gesù Cristo? altrimenti chi?
A questo punto mi riallaccio a "una sola fede" - a quel punto SIA ANATEMA.
A questo punto mi riallaccio a "una sola fede" - a quel punto SIA ANATEMA.
RispondiEliminaNon so se la tua conclusione si avvererà.
Ricordiamo, tuttavia che l'ANATEMA non lo pronunciamo noi...
Il resto non so neppure immaginarlo. Lo affidiamo e ci affidiamo al Signore.
" il primato o lo si ha o non lo si ha"
RispondiEliminaRibadisco anch'io che il primato lo si ha.
Ciò che è in crisi è l'Autorità e dunque l'esercizio del primato.
Romano Amerio configura il fenomeno come desistenza che ha per conseguenza la "breviatio manus Domini" (a partire da Paolo VI).
Cito:
... Ora, il carattere singolare del pontificato di Paolo VI è la propensione a spostare l'officio pontificale dal governo alla monizione e, per adoperare i termini adoperati nella Scolastica, a restringere il campo della legge precettiva, la quale origina una obbligazione, e allargare quello della legge direttiva, la quale formula una legge ma non vi annette obbligazione di eseguirla.
In questo modo il governo della Chiesa risulta dimidiato [dimezzato] e, per dirla biblicamente, rimane abbreviata la mano di Dio (Isai., 59, 1). La breviatio manus può dipendere da più ragioni: o da una cognizione imperfetta dei mali, o da manco di forza morale, o anche da un calcolo di prudenza la quale non pone mano ai rimedi dei mali veduti, perché stima che così aggraverebbe i mali anziché guarirli.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/02/chiesa-post-conciliare-la-desistenza.html
" il primato o lo si ha o non lo si ha"
RispondiEliminaRibadisco anch'io che il primato lo si ha.
Ciò che è in crisi è l'Autorità e dunque l'esercizio del primato.
Romano Amerio configura il fenomeno come desistenza che ha per conseguenza la "breviatio manus Domini" (a partire da Paolo VI).
Cito:
... Ora, il carattere singolare del pontificato di Paolo VI è la propensione a spostare l'officio pontificale dal governo alla monizione e, per adoperare i termini adoperati nella Scolastica, a restringere il campo della legge precettiva, la quale origina una obbligazione, e allargare quello della legge direttiva, la quale formula una legge ma non vi annette obbligazione di eseguirla.
In questo modo il governo della Chiesa risulta dimidiato [dimezzato] e, per dirla biblicamente, rimane abbreviata la mano di Dio (Isai., 59, 1). La breviatio manus può dipendere da più ragioni: o da una cognizione imperfetta dei mali, o da manco di forza morale, o anche da un calcolo di prudenza la quale non pone mano ai rimedi dei mali veduti, perché stima che così aggraverebbe i mali anziché guarirli.
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/02/chiesa-post-conciliare-la-desistenza.html
Francesco il misericordioso prima di fare inviti a destra ed a manca per promuovere la pace fra arabi ed ebrei provi a lasciar vivere in pace i FFI. E poi casa sua non è Santa Marta? Bobo
RispondiEliminaIl paradosso che viviamo oggi è che al colmo della "desistenza" del Papa - al culmine della crisi dell'Autorità - corrisponde il rovescio della medaglia: l'autoritaristico arbitrio - che di sta trasformando in tirannia nei confronti del cattolicesimo che dovrebbe garantire e custodire - del "vescovo di Roma"....
RispondiEliminaIl paradosso che viviamo oggi è che
RispondiEliminaal massimo della "desistenza" del Papa - sembrerebbe al culmine della crisi dell'Autorità - corrisponde il rovescio della medaglia: l'autoritaristico arbitrio del "vescovo di Roma", che sembra trasformarsi in tirannia nei confronti del cattolicesimo che dovrebbe garantire e custodire,
usando un potere assoluto per spogliarsene...
Dov'è il Logos in tutto questo?
Cosa capita se il papato si va dissolvendo?
RispondiEliminaDifficile dirlo e non è con gli anatemi che ripristiniamo l'ordine dissolto. Sicuramente il Signore sa gestire la situazione, è l'Onnipotente.
Ma c'è un aspetto, una domanda meglio, che ogni tanto ripropongo sapendo di non ricevere mai risposta: e se il papato si dissolvesse perchè non sarà più necessario il Vicario al momento del ritorno di Cristo?
Crea qualche problema il "post" di San Gregorio Magno?
RispondiEliminaChiaro che al ritorno di Cristo non c'è bisogno di vicari od altro, il capo della Chiesa è Lui, gli altri, tutti, compresi noi, sono inutili servi,ma permettetemi di fare un piccolo rilievo, quando ho visto che baciava le mani agli ebrei allo Yad Vashem e visti baci,abbracci, premi e cotillons per tutti, mi si è stretto il cuore, ma stando ai commenti estasiati degli inviati, nessuno aveva mai detto parole così al sacrario....e gli altri papi che avevano fatto, una gita nel deserto????Ma per favooreeee.....ragazzi che tristezza, mi viene da parafrasare il titolo di un film 'Francesco bacia tutti', sì, fuorché i cattolici non ammessi alla NCB. Se scorretto troppo,cut it off,please.Lupus et Agnus.
RispondiEliminaC'è ancora qualcuno che pensa che non siamo in un grave stato di necessità? Mons. Lefebvre aveva visto lungo.
RispondiEliminaank secondo me questo è il punto che fa la differenza.
RispondiEliminaSul discorso 'millenaristico' non riesco ancora a seguirvi. Anche se ha la sua logica.
Siamo in pieno "volemose bene", baci e abbracci, no problem nel lasciar salire sul presbiterio, durante la Messa, il musulmano Abu Mazen, la pace( quale pace?) giustifica quello e molto altro, Bergoglio ama baciare le mani, lo ha fatto ieri, lo farà oggi, lo ha fatto recentemente con Michele De Paolis, prete modernista sostenitore dell'omosessualismo e poco importa che abbia più volte esternato opinioni contrarie al Magistero della Chiesa, baci e abbracci, ma non con tutti, "dolcezza" e ascolto, ma non per tutti.
RispondiEliminaViaggio, quello in Terra Santa più politico che spirituale, oggi Bergoglio ha dovuto andare a visitare il Memoriale per le vittime di atti terroristi, visita non prevista ma fatta=imposta per correggere(!) la cattiva impressione lasciata dalla sua lunga sosta davanti al muro che separa Betlemme da Gerusalemme.
Debole con i forti e forte con i deboli, ancorchè la parola debole non si addice affatto al carattere duro e autoritario di Bergoglio.
http://www.lefigaro.fr/international/2014/05/26/01003-20140526ARTFIG00126-le-pape-francois-prie-de-rendre-hommage-aux-victimes-israeliennes-d-attentats.php
sul sito associazione culturale la torre c'è questo titolo:
RispondiElimina"Vescovo Nazareth amareggiato: Bergoglio non andrà a Nazareth (ma visiterà il museo dell’olocausto israeliano e la tomba di Theodor Herzl)"
Un'altra bastonata nei denti ai cattolici. Un padre che ama solo i nemici della propria famiglia e bastona i figli, e non dice nulla quando i nemici glieli ammazzano, credo abbia seri problemi, ma molto, molto seri.
Vorrei rispettosamente far notare (anche ai pastori che mi pascolano) che se sono, per grazia di Dio, convintamene un cristiano, non è solo perché sono nato in un certo posto piuttosto che in un altro (in tal caso sarei cristiano, ma non necessariamente in modo convinto), ma perché ho approfondito nel tempo le ragioni di questa fede, trovandole assai razionali e meritevoli di fiducia.
RispondiEliminaLe mie personali consolazioni o i miei momenti di aridità hanno contribuito a farmi “sentire bene” (più o meno) e a comunicare in modo (più o meno) “simpatico” il mio cammino di fede, ma la ragione che interpella me e gli altri prescinde da questi personalismi.
L’essere “di Cristo” comporta di aver ben chiaro che Gesù Nostro Signore ha segnato in modo definitivo quella che oggi è la “mia” esperienza di fede. Non l’ha fatto oggi, ma circa 2000 anni fa. La “mia” fede è dono Suo. Non io ho scelto Lui, ma Lui me!
Tutto quello che “diciamo” da tutto questo tempo sta nelle considerazioni del vangelo odierno:
"Quando verrà il Consolatore che io vi manderò dal Padre, lo Spirito di verità che procede dal Padre, egli mi renderà testimonianza; e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, verrà l'ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma io vi ho detto queste cose perché, quando giungerà la loro ora, ricordiate che ve ne ho parlato".
Da questo discende una linea di demarcazione tra chi “ha conosciuto” e chi non lo ha fatto: chi “ha conosciuto” deve “rendere testimonianza” a chi “non ha conosciuto”. Questi ultimi potranno o convertirsi oppure rivoltarsi con violenza contro gli annunciatori. Non è previsto che a rivoltarsi con violenza contro i testimoni siano coloro che “hanno conosciuto”, ne’ che tra quanti pervicacemente “non riconoscono” sia da trovare traccia dello Spirito di verità, specialmente quando verrà la loro ora e “ crederanno di rendere culto a Dio” nel perseguitare i testimoni.
A questi testimoni la situazione è stata detta con largo anticipo e apertamente.
Non scandalizziamoci e ricordiamocelo.
"He's inclusive he doesn't exclude anybody from the church wether you're muslim,christian,buddhist or homosexual.That's what I always felt the church needs. It's really wonderful to have such a pope".( A hortodox priest said in Jerusalem yesterday) Comment not to be discussed.
RispondiEliminaCaro "tralcio",
RispondiEliminasono d'accordo in linea di principio.
Personalmente, però, non mi bastano la Scrittura e il mio 'sentire', sia pure suffragato dal Magistero.
Ho sempre bisogno di ricevere conferma da parte di un sacerdote...
E spero che il Signore non ci faccia mai mancare le guide sicure, anche in questo indubbio tempo di tenebra, che del resto non è il primo e non possiamo dire che sia l'ultimo.
"La dottrina protestante e quella dei greci scismatici devono diffondersi dappertutto."
RispondiEliminaQueste parole profetiche della Beata Caterina Emmerick sono sempre più illuminanti (ed è da notare come ai suoi tempi sarebbe stato semplicemente inimmaginabile un diffondersi delle false dottrine degli scismatici pseudo-ortodossi in seno alle popolazioni cattoliche, quale si sta verificando a partire dal 1965 ed ancor più oggi).
Ora quanto da lei profetizzato è ancor più chiaro davanti ai nostri occhi: protestanti e pseudo-ortodossi sono perfettamente uniti nell'attacco contro il Primato di giurisdizione del Papa, con 'Francesco' che li blandisce vergognosamente.
Ot, in parte: per Anonymous e l' "antisemitismo". V. Ultimo articolo di Blondet su Effedieffe.
RispondiEliminaRr
Crea qualche problema il "post" di San Gregorio Magno?
RispondiEliminaNon crea problema.
Secondo me porta fuori strada, perché Papa Gregorio non rifiuta il titolo, ma gli orpelli del linguaggio, nel senso che il suo discorso si inserisce nella giusta accezione di “universale” che, se inteso in senso gerarchico, era giustamente attribuito al vescovo di Roma. Nel rispetto tuttavia delle prerogative particolari di ogni vescovo.
Ma infatti trovare una via per l'esercizio "ecumenico" del primato petrino è come la quadratura del cerchio, o se si preferisce è come l'araba fenice. Speravo me la spiegasse Anacleto, ma resto in fiduciosa attesa. Non so se funzionerebbe in questo caso il metodo di non parlare più di primato, di mostrare il Papa come una persona qualunque, che non indossa paramenti, fa il baciamano, vive in una camera d'albergo e quando è stufo si dimette: suppongo che in questo caso le altre confessioni non si accontenterebbero e pretenderebbero una sconfessione ufficiale del magistero precedente sulla figura del Papa. Il che non si può fare senza che chi compia un'azione del genere autosconfessi se stesso.
RispondiEliminaCari fratelli, condivido le vostre giuste preoccupazioni, ma vi invito a non disperare, a non lasciarvi ingannare dal demone della tristezza, non perdete la vostra fiducia in Dio, che realizzerà il disegno di "ricapitolare in Cristo tutte le cose". Invochiamo l'aiuto dello Spirito Santo attraverso il quale possiamo avere discernimento per leggere questi fatti storici alla luce del Vangelo. Rallegriamoci ed esultiamo, perché tutte le profezie si stanno realizzando.
RispondiEliminaNon siamo stolti e lenti di cuore, è scritto e rivelato che anche la Chiesa, Corpo Mistico di Nostro Signore Gesù Cristo, deve soffrire per poi risuscitare.
Abbiate fede in Dio, forse è quasi giunta la manifestazione dell'uomo iniquo, e tutto questo ne prepara la strada.
Nulla è perduto, nulla è finito, stiamo vivendo un tempo certamente tragico, ma anche stupendo. Questo tempo è per noi Parola di Dio, preghiamo, preghiamo ogni giorno con i Salmi e il Santo Rosario, partecipiamo alla Santa Messa e non allontaniamoci mai dal Sacramento della penitenza, affinché la missione che Dio ci ha affidato, essere sale della terra, possa realizzarsi in noi.
Chissà, forse l'anticristo inizierà il suo demoniaco ministero attuando la "pace" tra israele e palestina e forse in questo, il "vescovo di roma" avrà un suo ruolo, o forse niente di tutto questo. Ma a noi cosa importa? Noi "abbiamo il pensiero di Cristo" di quel Cristo che ci ha detto: "non abbiate paura, io ho vinto il mondo". Abbiate Speranza, Abbiate Fede, perseverate nella vera Carità.
Vogliamo vivere da "uomini spirituali"? Ebbene "l'uomo spirituale GIUDICA OGNI COSA".
Il tempo attuale è per noi una forte occasione di conversione, di conversione vera, che ci porta alla santità. Non lasciamo passare invano la grazia di Dio.
E' arrivata l'apostasia, gridiamo ancora più forte "Maranatha", Vieni Signore Gesù!
E se anche membri morti del suo Corpo stanno vomitando il Vangelo, significa che presto, lo Splendore della Verità ucciderà l'empio con il soffio della sua bocca.
Christus vincit! Christus regnat! Christus imperat!
Cari fratelli, condivido le vostre giuste preoccupazioni, ma vi invito a non disperare, a non lasciarvi ingannare dal demone della tristezza, non perdete la vostra fiducia in Dio, che realizzerà il disegno di "ricapitolare in Cristo tutte le cose".
RispondiEliminaLo sta già facendo. Ma non cessa mai di farlo ieri oggi e sempre...
Non siamo preda del demone della tristezza. Parliamo con realismo e consapevolezza, in un orizzonte di fiducia, pur nella 'durezza' di ciò che ci è dato vedere sentire e vivere...
I Papi si sono sempre definiti "servi servorum Dei", Anacleto, anzi "episcopi servi servorum Dei" (per questo non sono d'accordo con chi contesta a Bergoglio l'espressione "vescovo di Roma", che è tradizionale). Ma un conto è l'umiltà, un conto la sostanza. Già ben prima di san Gregorio Magno era chiara la dottrina che il Papa ha un primato su tutta la Chiesa. Sant'Ambrogio già lo afferma chiaramente: "Ubi Petrus ibi ecclesia". Del resto il primo a dirlo fu Cristo...
RispondiEliminaPer quanto riguarda i FFII e le FFII, giorni fà ti avevo mandato un'altro commento che forse era troppo forte e non l'hai pubblicato - comunque quelli si che si manda a bastonarli e metterli in assoluto silenzio.
RispondiEliminaInfatti in quel commento ti ricordavo come certi regimi hanno messo al silenzio molti milioni di persone.
Ma che fine ha fatto P.Manelli? e P.Lanzetta? e tutti gli altri.
E i vescovi che dichiarano guerra ai sacerdoti che celebrano la Messa tridentina?
Quante cose.... meglio evitare di continuare altrimenti ci chiudono qualche altra Basilica come la Cappella Cesi o Gesù e Maria al Corso.
Ma quanto dobbiamo soffrire per colpa di questi?
Si! è vero per la Verità Cristo si è fatto crocifiggere.
Cara Mic,
RispondiEliminanon mi auguro che si avveri la mia conclusione, e questo credo tu lo sappia con certezza, questo può solo deciderlo il Risorto, e spero tanto che non si avveri mai.
- l'anatema non lo lanciamo mai noi, io mi riallacciavo solo al punto: ANATHEMA SIT! - CONCILIO VATICANO I - COSTITUZIONE DOGMATICA "PASTOR AETERNUS"
Definizione della Dottrina della fede catttolica e del primato e dell'infallibilità papale.
Non mi permetterei mai lanciare l'anatema, quello solo Dio può deciderlo, - io mi riferivo al commento di una sola fede delle 10,02.
Io constato come tuti voi quello che stà succedendo dentro la Chiesa Cattolica Apostolica -la Una, Santa - da parte delle Autorità da un cinquantennio e cioè dal concilio a tutt'oggi.
Fatto è che giorno dopo giorno si stà smontando tutta la Dottrina Cattolica per erigere una chiesa ecumenica dove non esiste più il Primato Petrino. Infatti ieri e in questi tre giorni è stato solo il Primus inter pares - Pietro si è fatto crocifiggere per Gesù e Gesù per salvare l'umanità intera.
Oggi non mi sembra che questi ne tengano conto, anzi ogni giorno di male in peggio.
Non mi permetterei mai lanciare l'anatema, quello solo Dio può deciderlo, - io mi riferivo al commento di una sola fede delle 10,02.
RispondiEliminaMi era chiaro, bernardino,
ma andare avanti a suon di Anatemi diventa pesante e ci ho tenuto a sottolineare che a pronunciare anatemi non siamo noi.
Una volta citati, OK. Prendiamo atto e procediamo con l'uso di ragione.
A proposito di "baciamano" Tornielli, con la sua ormai abituale enfasi, firma l`ennesimo panegirico per il suo amico Bergoglio e inventa il "baciamano al rovescio"!!
RispondiEliminaLeggere per credere.
Per Tornielli quando papa Bergoglio bacia le mani ....riflette l'immagine di un Dio che in Gesù, si è abbassato", e siccome Tornielli non vuole dire che Bergoglio ha dovuto sostare davanti al memoriale delle vittime degli attentati su calda raccomandazione di chi è stato irritato dalla sua lunga sosta davanti al muro separatore, descrive l`immagine di un papa che, facendolo, dimostra di essere libero!
E che dire quando insinua che papa Bergoglio e Bartolomeo "avrebbero certamente osato molto di più, ma che sanno di non poterlo fare a motivo delle resistenze interne alle loro Chiese."?
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-terra-santa-34357/
X Rr, message in the bottle......ricevuto,passo. Anonymous.
RispondiEliminaGrazie Mic per l'articolo, prezioso al solito.
RispondiEliminaNell'auspicio di Bergoglio per riformare il ministero del vescovo di Roma, riecheggia quanto già da lui scritto nella sua Lettera post sinodale Evangelii Gaudium al n. 32.
Tale ri-forma (forma nuova: consideriamo che la forma è fondamentale per veicolare il contenuto tanto che cambiando forma cambia il contenuto, la causa formale è legata anche a quella finale) deve:
- considerare una situazione nuova
- essere un servizio di amore e comunione riconosciuto da tutti.
Quale è questa "situazione nuova" da cui partire per dare una nuova forma al papato ?
Si evidenzia il rovesciamento ancora una volta dell'agere sequitur esse e il prevalere della contingenza a cui occorre con-formarsi: si sfugge dalla realtà.
Cambiando la forma cambia anche il fine ?
Parrebbe, infatti il fine diviene un servizio di amore e non il confermare nella Fede e quindi nella Verità ciò che contiene, da cui deriva, da cui principia anche, ma non prima di questo, un servizio di amore e comunione. Anche perché quale comunione è possibile se non è fondata sulla Verità ?
Infine c'è da rilevare il passaggio secondo cui tale situazione nuova è comunque transitoria, il riferimento è al "contesto attuale", quindi in un contesto futuro sarà necessaria una nuova ri-forma a sua volta dettata dalla situazione sensibile che si sperimenterà allora e così via di situazione/esperienza in situazione/esperienza ? (ecco affiorare sullo sfondo il discorso esperienziale-soggettivista della fede)
Sono alcuni interrogativi che sorgono - a me - a cui magari qualcuno può rispondere.
Ricordiamoci comunque, sacrosante perplessità e sdegno permettendo, da dove derivano quei gesti che molti oggi ritengono clamorosi o rivoluzionari: non è che c'era qualche d'uno, che durante una cena leggermente speciale ha compiuto un gesto di schiavo, lavando i piedi ai propri discepoli (e il maestro era lui), si è fatto baciare dalla persona che lo ha tradito... un papa che abbraccia qualcuno è uno scherzo davanti ai gesti di Gesù e ai gesti che Egli compiva e permetteva nei suoi confronti... prendiamo in mano i vangeli e iniziamo leggerli... se noi ci scandalizziamo oggi di certi gesti, vuol dire che siamo veramente schiavi della concezione del papato e della Chiesa che non è evangelica, perché fino alla prova contraria il Cristo è venuto per servire, non per essere servito...
RispondiEliminaLa rinuncia di Benedetto XVI non è stata valida. Non si tratta di dietrologia, ma di davantologia. La pressione contro di lui è stata pubblica e notoria, e le conseguenze sono ancora più ovvie e tragiche.
RispondiEliminaA che punto siamo ? Siamo all'inizio o siamo gia' a buon punto ? Allo Yad Vashem Pio XII e' ancora esecrato (mentre i politici europei erano preoccupati della merenda )?
RispondiEliminahttp://letturine.blogspot.it/2013/08/eterogenesi-dei-fini.html
Tutti questi papi hanno un punto in comune: paura dell' autorità ? perché ?
RispondiElimina- Woytila e Ratzinger perché per loro autorità = regimi dittatoriali sperimentati sulla propria pelle,
- Montini per ragioni, diciamo, caratteriali
- Bergoglio perché autorità=giunta militare ?
Il piu' strano e' proprio lui, che entra in un ordine "guerriero" e quindi autoritario, in un momento in cui pero' si afferma la teologia della liberazione, in teoria antiautoritarismo, ma che ha di suo un carattere appunto autoritario...Enigma avvolto in un mistero
Rr
Gesù ha lavato i piedi ai suoi discepoli, da Lui scelti, non a ragazzini in galera per malfacenze, ne' ad anziani soli e malati. E ha detto:" i poveri li avete sempre con voi, me no".
RispondiEliminaGesu, davanti ai mercanti nel Tempio, che profanavano la Sua casa, ha preso e ha ribaltato tutto urlando come un ossesso- agli occhi dei Farisei. Il presbiterio e' sacro, e' il Golgota dove s' immola l' Agnello, non e' fatto per chi non solo non e' consacrato, ma neanche cristiano.
Gesù non ha mai abbracciato esponenti di altre fedi, ma li ha invitati aconvertirsi.
Gesù e' morto per aver affermato di essere Figlio di Dio, non solo "Principe della Pace". Gesù non ci ha detto di pregare il Dio di Abramo, ecc, ma di pregare il Padre, che noi conosciamo grazie a Lui, perché Lui, il Padre ed il Paraclito sono una cosa sola.
Questo da chi, umilmente, legge i Vangeli, e si ricorda ancora il suo Catechismo.
Rr
Oggi voglio ringraziare Papa Francesco per avere difeso i nostri figli.
RispondiEliminahttp://intuajustitia.blogspot.it/2014/05/grave-ingerenza-di-papa-francesco.html
@ Luiz ore 16:58
RispondiEliminaCondivido quello che dici, e non mi do pace per quello che hanno fatto a Benedetto.
Neri
Volevo precisare che l'Anathema sit" potrebbe in qualche modo essere attirato "implicitamente" o "automaticamente" su quel qualcuno che RIGETTASSE CHIARISSIMAMENTE UN DOGMA. Questo perché "Anathema sit" è scritto nella costituzione dogmatica al termine e come risultato, conseguenza di ogni: "Se qualcuno affermerà che..."
RispondiEliminaAltrimenti perché scriverlo come ammonimento solenne, mi chiedo?
Spero di aver chiarito, in genere io non mi inoltro mai, e chi un po' mi conosce lo sa o dovrebbe saperlo, in anatemi tipo catena di montaggio requisitoria.
E comunque, preciso ulteriormente, a scanso di equivoci, che anatema o non anatema, applicazioni o non applicazioni automatiche, interventi o non interventi da parte di chi dovrebbe invece intervenire per applicarlo, di certo in certe situazioni estreme, ma MOLTO ESPLICITE e pesanti per gravità (Dottrina perenne alla mano) che si dovessero andare a verificare, credo che con difficoltà potremo solo restare ad assistere come se si trattasse di cavilli interpretativi.
Caro Marco,
RispondiEliminami stai ricordando quel che dicevo qui sulla "Conversione del papato", proprio a proposito di quel punto 32 della EG
http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/04/conversione-del-papato.html
Ne riparleremo.
In pieno accordo con Luiz, Neri e Rr, una news che si commenta da sola, basta leggere cosa ha detto a casa di Peres e il dolore del sindaco di Nazaret per lo sgarbo della mancata visita, l'avesse fatto qualcun altro...,.riflettendo sui 'timori' è evidente che ci sono poteri terreni molto superiori alla chiesa vista come istituzione terrena o terraterra, per Quella divina non nutro alcun timore, ma le perplessità sugli ultimi avvenimenti mi rodono dentro, a 1 sola fede dico che noi 'non possumus', lasciamo che tutto rientri nei disegni divini che a noi sfuggono, in fondo,anche se superiori agli angeli, non possiamo volare come loro che lo fanno perché non si prendono terribilmente sul serio come noi. :()Lupus et Agnus.
RispondiEliminaDopo la disponibilità a discutere sul primato petrino ci manca che proponga a seguire l'elezione a "primate" de la sua ipotizzata chiesa universale un "pope" votato da tutti i vescovi di tutte le religioni che si definiscono cristiane...e quindi avremo come primate da seguire un Bartolomeo o peggio...
RispondiEliminaDato che il Papa ama organismi come il consiglio dei vescovi che lo consigliano...perchè qualche vescono non allineato non gli dice due paroline? Sicuramente non lo convincerà ma Francesco almeno sarà arginato e poi si va alla conta de le posizioni e di conseguenza ci si regolerà e sapremo se dovremo morire sotto 1 altra chiesa =(
Anonimo delle 16.47, siccome noi i Vangeli li abbiamo presi in mano e li abbiamo letti, possiamo farti notare che Cristo alla lavanda dei piedi spiegò il significato del gesto che stava compiendo, perché gli apostoli non lo avevano capito e lo stavano anzi fraintendendo. Allo stesso modo possiamo applaudire il fatto che il suo vicario sia umile, ma quando compie certi gesti (come baciare la mano ai capi di altre confessioni religiose) dovrebbe anche lui spiegare il significato di tale azione, essendo fra l'altro tali gesti compiuti in mondovisione e quindi visibili anche dai fedeli più semplici. Dobbiamo pensare che così riconosca uguale se non superiore alla sua l'autorità di chi riceve il baciamano? O che sia solo un gesto di umiltà e di benvenuto? O che altro? Mistero.
RispondiEliminaUna dei paradossi di questa stagione così capace di spogliarti di molte certezze (tra le altre: una Chiesa che ti smonta la dottrina e ti accarezza la psicologia; una svolta verso l'umano che annacqua l'anelito al divino; un confondere tutto e il suo contrario, inseguendo il mondo, ma condannando la mondanità e confidando nella misericordia di Dio ma senza enfatizzare il peccato che la richiede) è che da una parte ti fa pensare alla logica della croce, dove Gesù finì spogliato delle vesti, pesto e sanguinante, ma dall'altra ti parla "in positivo" solo di Gesù risorto, in un bel volemose bene generale che nel vangelo non c'è ne' prima del venerdì santo, ne' dopo (basti pensare cosa accadde agli apostoli e alla stessa Gerusalemme nel giro di poche decadi).
RispondiEliminaOggi ti parlano di libertà, ma se voti in un certo modo sei populista e se preghi in un certo modo sei pelagiano. Ma se ti lamenti o fai presente che non c'è logica sei "un Giuda" che guarda gli altri dall'alto in basso... Magari sono Giuda Taddeo, in piena azione nell'ospedale da campo: ma la mannaia del giudizio di chi non giudica mai nessuno è già calata: sei l'altro Giuda...
Ti parlano di coscienza, ma i massimi estimatori dei campioni del dialogo cancellano l'obiezione di coscienza... E così via.
Ho una serenità forte: come di chi sa che sta per succedere qualcosa "di grosso" e tutto sommato, pur temendolo, a breve, lo attende. Chiamatela una "veglia mariana". Spero di essere con lei, perchè quello è il posto giusto, qualunque cosa accada. Dovremo alleggerirci di molte "sicurezze", ma nessuno potrà toglierci la parte migliore, alla faccia delle pretese e delle vane trame del mondo e del suo principe.
C'è un altro aspetto che dà da pensare: ancora c'è chi crede colpevole l'uomo, che Gesù vuole salvare e non si accorge di satana che entra nell'uomo, perdendolo e accusandolo. C'è chi pensa che il diavolo stia in un cantuccio, come una serpe nell'erba, che ti lascia stare se non la calpesti più o meno per caso; invece il diavolo ti attacca, ti sta addosso anche quando fai il bene: bisogna essere come la serva del Signore per non finire servi del falso padrone del mondo. E alla fine, non per caso, Lei schiaccerà il capo a quella bestia.
Confido nelle sorprese di Dio. Superiori a ogni aspettativa, ma esigenti come il venerdì santo.
PS anch'io ritengo che dietro la vicenda di Benedetto XVI ci sia molto altro...
Il baciamano…ecco forse un pontefice italiano, specie se meridionale, magari siciliano, non avrebbe fatto il baciamano, che significa che chi lo fa è da meno di chi lo riceve: "Baciamm'e mane a' Vussìa"…Credo comunque che anche nella cultura popolare spagnola ed argentina abbia lo stesso significato.
RispondiEliminaMa se non gli va veramente il ruolo del Sommo Pontefice, perché lo ha accettato ?
Domine, non sum dignus, et voilà si rinuncia (prima, non dopo).
RR
Baci e abbracci, sguardi complici e sornioni, melassa disgustosa, cerimonie sciatte e melodie mielose davanti a monumenti di olocausti e muri eretti per contrapposizioni politiche e religiose che riguardano non certo la cristianità ma i demoni scatenati contro la cristianità. E che resta del dettato di Gesù? Forse il Vicario di Cristo e successore di Pietro, dal nome serafico e dal tratto mefistofelico, nella terra del Dio Incarnato, ha forse confermato i suoi fratelli nella Vera e unica Fede di Gesù Cristo Nostro Signore? Che tristezza! Cerimoniali perfetti e osservati con rigido assenso e assoluta assenza di giusta enfasi da parte del Pontefice. Non ha voluto neppure che al suo ingresso nella basilica del Santo Sepolcro, come da plurimillenaria consuetudine avviene per i dignitari di alto rango, figuriamoci per il Papa, venisse cantato il Te Deum. Si è inginocchiato sulla lastra dell'unzione, importante e bel gesto si, ma trattasi pur sempre di una pietra...e ancora non si degna, lui il mistico, di genuflettersi davanti al Santissimo Sacramento dopo la consacrazione. Che si vuol fare? Chissà forse non lo capiamo, di certo tutto questo ci meritiamo. Ormai il Santuario è desolato, davvero il Signore ci ha abbandonato? La Vergine si muova a pietà. Auxilium Christianorum, ora pro nobis. Baci e abbracci dunque ai nemici e calci e anatemi ai suoi figli! Davvero un buon padre il nostro Santo Padre Francesco.
RispondiEliminaRiprendendo le parole di AICI:
RispondiElimina"Dopo la disponibilità a discutere sul primato petrino ci manca che proponga a seguire l'elezione a "primate" de la sua ipotizzata chiesa universale un "pope" votato da tutti i vescovi di tutte le religioni che si definiscono cristiane.."
Provo allora ad andare avanti con l’immaginazione, anche se spesso la realtà la supera ampiamente.
1.Questo teorico POPE già vagheggiato in qualche misura dalla Unitatis Redintegratio e in parte sostenuto dalla “Ut unum sint” lo vedo però solo come primo, seppur indispensabile passo
2. Il secondo probabilmente sarebbe una specie di SUPER-POPE a capo di tutte e tre le “religioni” monoteiste (visto il mantra PREPARATORIO del Dio unico, comune, ecc che da trentacinque anni sentiamo da questi papi, NESSUNO escluso, ad ogni visita in tali contesti ed ormai fatto entrare nei cervelli anche dei cattolici).
2. Ulteriore passaggio poi la creazione del “GG”, il GRAN GURU: super-mega-capo di TUTTE le “religioni” (le prove generali non si sono svolte forse per ben TRE VOLTE - con appendici vaticane - nel paese del poverello, o meglio, del “poveretto”, visto cosa gli è toccato ospitare suo malgrado ?)
3. Passo finale rimarrebbe quello del COMANDANTE SUPREMO MONDIALE, quindi non più solo “religioso”, ma anche e soprattutto politico e finanziario, che, godendo a quel punto della grande stima di tutto il mondo per la sua astutissima maschera religiosa, detterebbe, in accordo con i soliti super-potenti, la vera linea… e chi non è d’accordo subirebbe ogni tipo di purga, con il plauso dei più, sempre più accecati dal nemico di Dio e dell’umanità.
Sarò stato pessimista? Profeta di sventura da bacchettare come fece San Giovanni XXIII in apertura del CVII, reclamando ottimismo e positività? Forse, ma è chiaro che alla fine l’ultima parola sarà sempre quella di Colui che può tutto ciò che vuole…ma questo non esclude i passaggi di cui sopra, anche perché i segnali che ogni ora cogliamo son quelli che sono...
Prima della rinuncia di Benedetto XVI c'erano senz'altro numerose anomalie, alcune gravi, ma tutte potevano pensarsi proprio come anomalie. Dopo la rinuncia, ella stessa una anomalia, tutto è anomalia. Anzi, tutto è una sola grande anomalia.
RispondiEliminaA proposito del Primato di giurisdizione, in rapporto agli scismatici d'oriente, prendo dall' Enciclica del Beato Pio IX 'Quartus supra vigesimum'(6 gennaio 1873) queste illuminanti parole:
RispondiElimina“ È alieno sia dal divino ordinamento della Chiesa, sia dalla sua perpetua e costante tradizione, che qualcuno possa affermare la propria fede e asserire di essere veramente cattolico, se non partecipa di questa Sede Apostolica. A questa Sede Apostolica , per il suo particolarissimo primato, tutta la Chiesa, ossia i fedeli, ovunque si trovino, devono aderire, e chiunque abbandona la Cattedra di Pietro sulla quale è fondata la Chiesa, soltanto falsamente può affermare di appartenere alla Chiesa. Pertanto è già scismatico e peccatore colui che colloca un’altra cattedra in contrapposizione all’unica Cattedra del Beato Pietro, dalla quale promanano, verso tutti, i diritti di una veneranda comunione.
Certamente, tutto questo non era sconosciuto ai preclarissimi Vescovi delle Chiese Orientali. Infatti, nel Concilio di Costantinopoli celebrato nell’anno 536, Menna, Vescovo di quella città apertamente dichiarava ai Padri, che approvavano:
"Noi, come la vostra carità già conosce, seguiamo la Sede Apostolica e le obbediamo; riconosciamo in comunione con essa i suoi membri che l’approvano, mentre condanniamo coloro che essa condanna".
Ancora più apertamente ed espressamente San Massimo , Abate di Crisopoli e confessore della fede, parlando di Pirro Monotelita dichiarava:
"Se non vuole essere eretico e non vuole sentirselo dire, non si metta dalla parte di questo o di quello...
Quindi si affretti ad accordarsi su tutto con la Sede Romana. Una volta accordatosi con essa, tutti insieme e ovunque lo riterranno pio e ortodosso. Infatti parla inutilmente chi crede che una persona siffatta debba essere persuasa e sottratta al castigo da me; e non è in accordo e non implora il beatissimo Papa della santissima Chiesa dei Romani, cioè la Sede Apostolica, la quale dallo stesso Verbo di Dio incarnato, ma anche da tutti i santi Sinodi, secondo i sacri canoni ricevette e detiene il governo, l’autorità e il potere di legare e di sciogliere in tutto e su tutto, quanto si riferisce alle sante Chiese di Dio che esistono su tutta la terra".
Perciò Giovanni, Vescovo di Costantinopoli, dichiarava ciò che poi avvenne nell’ottavo Concilio Ecumenico, cioè "che i separati dalla comunione della Chiesa Cattolica, cioè coloro che non sono in accordo con la Sede Apostolica, non dovevano essere nominati nella celebrazione dei Sacri Misteri" ; con ciò si significava palesemente che essi non venivano riconosciuti come veri cattolici.”
Come si vede, prima dello scisma tutti riconoscevano il Primato giurisdizionale del Papa.
Per Viandante 13:26:
RispondiEliminaipotesi molto interessante, ci ho pensato anche io; sia fatta la volontà del Signore, ma confesso la mia profonda inquietudine al pensiero di essere veramente alle fine dei tempi. Anche io ho paura della risposta alla sua domanda, caro Viandante.
Per Una sola fede 20:08:
mi sembra la trama de "Il Padrone del Mondo"; mica aveva detto, il regnante (suppongo) Pontefice che era il suo libro preferito? Schizofrenia? Lapsus linguae?
Mah. Oremus.
Adesso l'avete saputa l'ultima sulla Shoah?
"NemmenoDio poteva immaginare quell'abisso".
Ora, io posso anche intuire il senso della curiosa espressione, se l'avessi sentita al bar da un pensionato l'avrei presa come una di quelle iperboli improprie che certa gente usa perché non sa far di meglio... ma il Papa, misericordia, il Papa...
Il Messaggero pag.20 TITOLO: Il Rabbino Momigliano
RispondiElimina" Bergoglio uomo del dialogo ma non faccia beato
Pio XII "
http://radiospada.org/2014/05/baciamano-bergoglio-bacia-la-mano-ad-alcuni-superstiti-dei-campi-di-concentramento/
Tranquillo rabbino , obbediremo !
Mi scuso per il terra terra ma mi e' sembrato l'incontro degli amici della briscola : baci , abbracci , pacche sulle spalle....Mancava l'organetto o un po' di tango ...
RispondiEliminaFratelli cari, anche in mezzo a tante tenebre che sembrano più fitte di quelle della selva di dantesca memoria, scegliamo con ultimo colpo di reni di finire questa altra durissima giornata guardando all'insù ed esultando col cuore gonfio di gioia davanti a Nostro Signore, che non ci lascia soli...
RispondiEliminaEcco un canto ALLELUIA: LODE COSMICA
http://www.youtube.com/watch?v=6ol9QL9heeA
Segnalo questo ottimo intervento di don Mauro che chiarisce come comportarsi nella situazione catastrofica che viviamo con questi papi.
RispondiEliminahttp://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=1348%3Apermanenza-del-papato-permanenza-della-chiesa&catid=64&Itemid=81
"una sola fede de le 20.08"
RispondiEliminaNon dargli suggerimenti....;)
quando vedremo i segni dei tempi (tutti quelli enumerati, ed altri ancora, durante il culmine dell'eclissi) diventare inequivocabili, ricordiamo che Gesù ci ha detto:
RispondiElimina"Alzate il vostro capo, perchè la liberazione è vicina".
che cosa di più bello del Signore che ritorna ?
certo, Egli dice: estote parati
..e grazie in particolare ad Amicus per le sue preziose citazioni, come sempre.
RispondiEliminaSplendida per la sua nettezza e perentorietà, oggi tanto vituperate e aborrite, questa poi di San Massimo, Abate di Crisopoli e confessore della fede che parlando di Pirro Monotelita dichiarav:
"SE NON VUOLE ESSERE ERETICO E NON VUOLE SENTIRSELO DIRE, NON SI METTA DALLA PARTE DI QUESTO E DI QUELLO..."
Altri tempi, altre forge, altra pasta...che però il Signore saprà di nuovo suscitare.
Alleluja!
@ Amicus
RispondiEliminaAvevo inviato due commenti sull'argomento, anche in risposta a Turiferario, però sono stati "filtrati" dalla proprietaria del blog, che non accetta commenti troppo documentati, quando sono favorevoli all'ortodossia.
In ogni caso i problemi della Chiesa, o meglio del Vaticano, sono ben più gravi:
http://www.pbs.org/wgbh/pages/frontline/secrets-of-the-vatican/
No , conviene seguire questo suggerimento :
RispondiEliminahttp://www.tempi.it/quando-dico-al-maligno-che-lui-e-nessuno-si-arrabbia-moltissimo-lui-vorrebbe-annullarsi-ma-non-puo-perche-e-creatura#.U4O9ZpR_t99
@ viandante. Dici: "Ma c'è un aspetto, una domanda meglio, che ogni tanto ripropongo sapendo di non ricevere mai risposta: e se il papato si dissolvesse perchè non sarà più necessario il Vicario al momento del ritorno di Cristo? "
RispondiEliminaEcco, magari il Vicario avrà già svolto una sorta di "ministero spirituale", qual è in effetti quello di Benedetto. L'evento Fatima ci dice in che modo sarà possibile fare a meno del Vicario, perché la Vittima - "alter Christus" - sarà venuta di nuovo per ricondurci al Padre.
THEODOR HERZL: Audience with Pope Pius X (1904)
RispondiEliminahttp://www.ccjr.us/dialogika-resources/primary-texts-from-the-history-of-the-relationship/1253-herzl1904
Suggerisco di leggere il reso conto dell`intervista di Bergoglio sull`aereo, fatto dal suo "portavoce" Tornielli possiamo essere certi che sono le sue parole.
RispondiEliminaAbbiamo la conferma che ormai la Chiesa è a rischio di avere non solo uno ma due, e perchè no tre, PAPI EMERITI, ma che non si venga a dirci che quella è la volontà di Dio, è la scelta umana di uomini che coinvolgono Dio per giustificarla.
Porta aperta ai PRETI SPOSATI, dixit Bergoglio:
"Il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita, che io apprezzo tanto e credo che sia un dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di fede, c'è sempre la porta aperta»
Non pone problemi a Bergoglio che chiese cattoliche siano usate da chi non lo è, ad esempio dagli ortodossi, anzi è per lui un buon passo e un segno sulla via dell`unità:
"Dobbiamo aiutarci, per esempio con le chiese, anche a Roma, tanti ortodossi usano chiese cattoliche."
Alla domanda sulla non ancora avvenuta beatificazione di PIO XII il Papa ha risposto:
"«La causa è aperta, io mi sono informato e ancora non c'è alcun miracolo. Così è ferma e non può andare avanti. Dobbiamo rispettare la realtà di quella causa. Ma non c'è miracolo, è necessario almeno che ce ne sia uno per la beatificazione. Io non posso pensare se lo farò beato o no»."
!?!
Beh, l`assenza di un miracolo non lo ha fermato per dichiarare santo Giovanni XXIII, ha pensato che era santo senza un miracolo e lo ha fatto santo.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-terra-santa-34376/
Senza vergogna!
RispondiEliminaProfezie della Emmerik
RispondiElimina"Vidi che molti pastori si erano fatti coinvolgere in idee che erano pericolose per la Chiesa. Stavano costruendo una Chiesa grande, strana, e stravagante. Tutti dovevano essere ammessi in essa per essere uniti ed avere uguali diritti: evangelici, cattolici e sette di ogni denominazione. Così doveva essere la nuova Chiesa... MA DIO AVEVA ALTRI PROGETTI (22 aprile 1823)
Troppi papi nessun Papa. Troppi santi nessun Santo. Troppe chiese nessuna Chiesa. Solo tante merende in compagnia. Così sia.
RispondiEliminaRispondendo ad alcuni interventi qui sopra, certo, la domanda che mi ponevo, se cioè non potesse essere che il papato si dissolva perché Cristo al suo ritorno non necessiterà più di un Vicario, non è una domanda facile, nemmeno tanto facile il solo pensarci. Ma ricordiamoci l'invocazione: Vieni Signore Gesù. Quante volte di fronte a situazioni quasi impossibili, anche noi invochiamo il ritorno di Gesù. Anche nei tempi ultimi, stando a più profezie, coloro che rimarranno uniti a Cristo non avranno di che temere. La sua vicinanza sarà di una consolazione sufficiente a superare le prove. Se rimaniamo uniti a Lui, però.
RispondiEliminaCi sono però molte domande che andrebbero affrontate, ma affrontate prima di tutto con quel distacco che contraddistingueva i teologi di un tempo che si chiedevano cosa sarebbe accaduto nelle più inimmaginabili situazioni senza dover attendere il caso contingente per affrontare tali questioni. Sì perche la situazione contingente non è sempre la più adatta a discutere temi e problematiche a volte complesse.
E quella da me posta è proprio una di quelle domande. Non per una patologica smania di curiosità riguardo alle cose future, ma per essere pronti e fortificati in modo specifico al momento opportuno.
Fermo restando che un cristiano dovrebbe sempre essere pronto a tutto.
Ottime notizie dalla terrasanta. La Chiesa va svecchiata.
RispondiEliminaVi invito a leggere la vicenda della abdicazione di Benedetto XVI prendendo in considerazione ANCHE la possibilità che sia avvenuta per "cause terze". I segnali ci sono tutti. Non c'entra nulla con il vaticanosecondismo l'assurdo "status" che si è dato Ratzinger dopo aver "abdicato". Possibile che non si riesca ad aprire gli occhi su questo fatto, rimanendo centrati SOLO sulla "cupezza" del tempo presente, spesso ampliandola. Di fatto mostrandone una irreversibilità senza speranza. Non ce ne rendiamo conto, ma spesso, io in testa, facciamo trasparire una lettura della realtà "univocamente scura", come se lo sbocco non fosse possibile nemmeno alla Grazia! Ci sono delle affermazioni che hanno un peso, e scrivere subito dopo "nella fiducia che il Signore provvederà" non è che abbia molto senso.
RispondiEliminaAllora: si traggano le conclusioni.
1. Se il papato finirà (in un modo o nell'altro) finirà anche il mondo (in un tempo che non sappiamo, ovviamente. Non c'è automatismo ma questo lo crediamo per Rivelazione Divina)
2. Se il Sacrificio della Messa sarà soppresso, finirà il mondo (e anche questo lo sappiamo per Rivelazione)
3. Se "l'uomo iniquo" si farà avanti, sarà il prodromo della fine del mondo
4. Se attualmente "si sta preparando" la strada dell' "uomo iniquo", siamo sulla strada della fine del mondo
Questo è quanto. E non è affatto "millenarismo", ma trarre giuste conseguenze dai discorsi fatti e dagli articoli che trattano dell'argomento. Se la situazione è quella descritta nei punti sopra, il mondo è arrivato alla sua conclusione e la venuta del Signore non è solo vicina ma incombente.
Invece: se Fatima ha un senso e vi si crede; se le stesse profezie paoline hanno un senso e vi si crede; se, ad esempio, le profezie della Beata Emmerich hanno un senso e vi si crede; allora questo tempo prelude al trionfo dell'Immacolata, che avverrà clamorosamente. E POI VERRA' LA FINE (come crediamo per Rivelazione).
Dunque: perché escludere questa possibilità a priori?
Io non la escludo.
RispondiEliminaPersonalmente preferisco non farne il chiodo fisso di tutto il mio impegno, ma che siamo alla fine di un'epoca e in un tempo di faticosa transizione è evidente.
Così com'è dura e buia l'ora presente, ma non priva di grazia che dà, insieme alla luce per vedere, la fortezza per resistere e custodire la fedeltà.
Che sia la fine di un tempo o la fine dei tempi (e questa solo il Padre sa) non cambia la nostra responsabilità che è anche la nostra risposta.
In corde Matri
Se rimaniamo uniti a Lui, però.
RispondiEliminae capire come rimanerlo, qui sta il punto:
il gravissimo pronblema di coscienza dell'ora presente è che rimanere fermamente uniti a Cristo implica NON essere uniti a Bergoglio, che ne dice e ne fa di tutti i colori -nel vero senso ONU-NWO della parola- ogni giorno che il cielo ci manda.
Siamo personalmente -uno per uno- interpellati dal Signore se vogliamo essere suoi in tutto, nella sua eterna e immutabile volontà, nel piccolo Gregge da lui custodito e guidato, oppure adepti docili e sottomessi della neo-chiesa bergogliana che abbatterà tutti i dogmi e fondamenti della Chiesa di Cristo, per creare la religione mondialista già chiaramente delineata con questo fraterno meeting a Betlemme, con le dichiarazioni (inaudite) trasmesse ed ascoltate tutto il globo.
Stefano, questa possibilità non va esclusa, ma è importante meditare su tutto quanto si sa e si conosce. Per essere pronti al momento giusto (noi o chi verrà) a riconoscere i segni del tempo e per essere meglio predisposti ad affrontarli.
RispondiEliminaBen sapendo che è il Signore che decide quando e chi sarà in grado di leggere i suoi segni.
Vi consiglio di non scoraggiarvi, non è prossima la fine del mondo. La Chiesa ha attraversato periodi ben peggiori di questo, è Cristo che la guida ed è Lui che rimetterà le cose a posto suscitando dei santi. Sono necessari dei periodi bui per purificare la fede, intanto preghiamo per il Papa ogni giorno, facciamo dei piccoli sacrifici per lui. Siamo abituati tutti, io per primo, più a parlare che a pregare.
RispondiElimina"...a Bergoglio, che ne dice e ne fa di tutti i colori"
RispondiEliminaÈ uno dei problemi che pone, o mi pone, questo Papa, e cioè che alterna, o dice nel contempo, parole molto belle, profonde e dirette nella loro semplicità e verità, e altre che sconcertano, per non dire peggio, come una specie di doccia scozzese, solo che se la doccia scozzese è ottima per circolazione sanguigna, il caldo-freddo di Bergoglio temo abbia effetti tutt`altro che benefici su e in una Chiesa già in preda ad una grave e profonda crisi della fede dove decenni di insegnamenti paralleli, e "altri" hanno anche deformato le coscienze dei cattolici.
Da le dichiarazioni fatte da Bergoglio sull'aereo di ritorno:
RispondiEliminaI papi emeriti. "Io farò quello che il Signore mi dirà di fare. Pregare, cercare di fare la volontà di Dio. Benedetto XVI non aveva più le forze, e onestamente, da uomo di fede, umile qual è, ha preso questa decisione". Papa Francesco risponde così a una domanda su una sua possibile rinuncia al Pontificato. "Io credo - confida - che un vescovo di Roma se sente che le forze vanno giù deve farsi le stesse domande che si è fatto Papa Benedetto". "Settant'anni fa - ricorda - i vescovi emeriti non esistevano. Cosa succederà con i Papi emeriti? Dobbiamo guardare a Benedetto XVI come a un'istituzione, ha aperto una porta, quella dei Papi emeriti". Dunque, conclude il Papa argentino, "la porta è aperta, ce ne saranno altri o no, Dio solo lo sa"
Il celibato dei preti. "Il celibato sacerdotale non è un dogma di fede, ma una regola di vita che io apprezzo tanto: un dono per la Chiesa", ha detto il Papa. "Per una discussione ci sono le porte aperte - ha aggiunto - ma in questo momento sono altri i temi sul tappeto". "La Chiesa cattolica ha preti sposati, nei riti orientali. Il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita, che io apprezzo tanto e credo che sia un dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di fede, c'è sempre la porta aperta".
Il Sinodo e i divorziati. Secondo Francesco, "il problema pastorale della famiglia è molto largo, molto largo". Dunque "si deve studiare caso per caso". "Torno sempre - confida - a una cosa che Papa Benedetto ha detto già tre volte: bisogna studiare le procedure di nullità matrimoniale..."
Cioè...apre sul fatto del pensionamento papale, sul fatto che i preti si possano sposare e sul divorzio vaticano...ammetto che avrei delle aperture su un pre-pensionamento!
Sono d'accordo con Texor. Non so se la fine del mondo sia vicina o meno, ma appunto non lo sappiamo. La situazione si chiarirà, presto o tardi, perché la Chiesa ha una Guida che non la lascerà andare a fondo.
RispondiEliminaPer il resto dobbiamo cercare di fare ciò che è in nostro potere fare, per poco che sia: sarà sempre meglio di niente e contribuirà alla causa. Limitarsi a stare nel proprio giardino a sputare contumelie mi pare uno spreco dei propri talenti.
Non apre sul fatto che i preti si possano sposare ma sul fatto che i preti possono essere sposati...
RispondiEliminaChiederei a Texor quali siano quei periodi peggiori di questo... e non vedo perchè la fine del mondo debba essere motivo di scoraggiamento, anzi!
Non vedo dove sia l'apertura sul celibato. Che non sia un dogma è vero. Che se ne possa parlare pure. Ma il Papa è favorevole al celibato e non ritiene sia tema di cui trattare. Dunque: non se ne parla.
RispondiEliminaE meno male
Ho visto ieri su una emittente tedesca un reportage sul cd. "Katholikentag" (giornate cattoliche, http://www.katholikentag.de ) che si terranno prossimamente a Regensburg.
RispondiEliminaAl di là delle valutazioni (siamo in piena modernità) mi ha colpito l'intervista di una donna convintamente cattolica e praticante, divorziata e risposata civilmente, che continua a frequentare i sacramenti e in una determinata parrocchia riceve "ufficialmente" la comunione. Si tratta ovviamente di un abuso, che viene tollerato, visto che è di dominio pubblico.
Il punto però è un altro. La donna ha fatto il seguente ragionamento: "So di avere sbagliato ed ho infranto un comandamento, però perché un assassino può ricevere l'assoluzione ed io no? L'assassino non può rimediare al male compiuto e nemmeno io, perché farei del male ancora peggiore alla persona con la quale vivo e condivido la fede."
Gli amici del blog sapranno sicuramente come rispondere, ma rimane aperta la questione su quali peccati la Chiesa può perdonare e quali no.
''L'assassino non può rimediare al male compiuto e nemmeno io, perché farei del male ancora peggiore alla persona con la quale vivo e condivido la fede''
RispondiEliminaIL male che farebbe sarebbe minore di quello che sta commettendo vivendo in peccato mortale e accostandosi indegnamente ai sacramenti
RispondiElimina" Non vedo dove sia l'apertura sul celibato. Che non sia un dogma è vero. Che se ne possa parlare pure. Ma il Papa è favorevole al celibato e non ritiene sia tema di cui trattare. Dunque: non se ne parla.
E meno male"
Allora che faccia attenzione quando parla con i media!
Un Papa che dice "c`è sempre la porta aperta" SA come quelle sue parole saranno recepite e trasmesse, avrebbe potuto chiudere quella porta, non l`ha fatto.
Non c`è nessuna ingenuità da parte sua, i media li conosce perfettamente, e i media qui da noi fanno i loro titoli con quella frase sui preti sposati.
Chi manipola chi?
@Anacleto: Non è vero che la donna non può rimediare.La chiesa dice che basta viva in continenza
RispondiElimina@Anacleto...
RispondiEliminanon faccia il furbetto!
Per avere perdonati i peccati bisogna innanzitutto essere pentiti. E la signora non lo è. Ma soprattutto si giustifica con la scusa che farebbe del male al convivente... già, invece convivendo e mandandolo all'inferno gli fa del bene?
Aggiungo: la chiesa può perdonare tutti i peccati. Basta vi sia il pentimento e il proponimento di non commetterli più. Per questo non può assolvere chi vive in uno stato permanente di peccato, perché lì non vi è l proponimento di non peccare più, ameno, appunto che non si viva in continenza
RispondiEliminaE qui Tornielli che, dopo aver fatto un reso conto dell`intervista di Bergoglio, l`analizza.
RispondiEliminaConoscendo i suoi legami personali con Bergoglio, la sua è un`analisi "autorizzata", Tornielli sa che cosa intende Bergoglio e ce lo fa sapere.
Non una parola su Pio XII che non può essere beatificato perchè, il Papa dixit, non c`è un miracolo: "Io non posso pensare se lo farò beato o no», che Giovanni XXIII sia stato da lui santificato senza un miracolo non sembra dover essere sottolineato.
http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/francesco-terra-santa-34379//pag/1/
Oggi si ha l'impressione che non ci sia più una dottrina da trasmettere, da difendere, tutto è vago e confuso!
RispondiEliminaÈ la chiesa che deve convertire il mondo, oggi invece si fa l'esatto contrario.
Neri
Bergoglio ha Fatto il Grande Miracolo :Betlemme: incendio alla Grotta della Natività
RispondiElimina27-05-2014 - Antonietta Bontempo
Terra Santa: a poche ore dalla partenza di Papa Francesco un incendio danneggia la Grotta della Natività.
Grotta della Natività, Betlemme Grotta della Natività, Betlemme
Una notizia di quelle che lascia una strana sensazione: a distanza di poche ore dalla partenza di papa Francesco dalla Terra Santa, viene reso noto che in nottata si è sviluppato un incendio all'interno della Grotta della Natività. Il governatore di Betlemme sottolinea che si è trattato di un incidente e che i danni sono lievi: a causare l'incendio, divampato intorno alle 4:00 di stamani, sarebbe stata la caduta di una delle lampade ad olio presenti nella grotta.
I danni sono di lieve entità: le fiamme hanno avvolto le tende poste intorno alla Stella della Natività, espandendosi verso le scalinate laterali e le altre tende ivi presenti, ma non sono arrivate ad avvolgere il legno circostante. Il fuoco e il fumo hanno danneggiato delle icone ornamentali e causato la caduta di alcuni strati di intonaco. Quando i pompieri della città di Betlemme sono giunti sul posto, la situazione era già sotto controllo: secondo quanto detto da Abdel Fatah Hamayel, il fuoco si è spento da solo.
Nel 1874, proprio successivamente ad un incendio che aveva colpito la grotta dove, secondo la tradizione, è nato Gesù, le pareti del luogo sacro erano state ricoperte, a scopo preventivo, di amianto, donato dall'allora Presidente della Repubblica Francese, il Maresciallo MacMahon.
Papa Francesco, nei tre giorni del suo storico pellegrinaggio, si è recato in preghiera nella Grotta della Natività domenica 25 maggio. Toccherà ora alle comunità cattoliche, ortodosse e armene occuparsi della ristrutturazione e risistemazione di uno dei luoghi più sacri per il mondo cristiano.
Et voilà!
RispondiEliminaDelle parole di Bergoglio, sull`aereo, quali riportano i maggiori Tg francesi, con tanto di immagini?
Quelle sul celibato dei preti, bien entendu!
Circola in rete un video in cui il vdr,seduto in mezzo ai rabbini capi, ha nascosto la croce pettorale tra le pieghe dell'abito, ora può essere un caso, o un omaggio agli ebrei cui non va mostrata nessuna croce? Ai posteri l'ardua sentenza....
RispondiEliminaCondivido Viandante.
RispondiEliminaIo non mi scandalizzo per nessun discorso. Nemmeno per quelli "escatologici". Credo che tutto si debba poter discutere ma "iuxta modum".
E dunque, se il Signore stesso ha chiesto che discutessimo dei "segni" che anticipano e preparano la sua Gloriosa Venuta, ben venga farlo con i giusti criteri.
A mio avviso, però, non credo che quelli attuali siano i prodromi della fine.
Sappiamo per rivelazione che "verrà come un ladro di notte", dunque il "momento propizio" non potrà che essere un momento di grande "Pace", come Lui stesso ci ha detto.
Perciò non credo che il periodo sia questo.
Sono portato a credere che invece questo sia il periodo segnato da Fatima e dalla Beata Emmerick. Il periodo della "grande confusione", che prelude alla Pace. La quale precederà la Sua Venuta Gloriosa.
Secondo questo articolo siamo ben indietro !
RispondiEliminaSperiamo che lo S.Santo li illumini affinche' siano
imitazione di Gesu' !
http://chiesa.espresso.repubblica.it/articolo/1350804
Luisa,
RispondiEliminaIl Gr1 di stamane diceva che, sull' aereo, il Papa " ha dettato l' agenda".
- Di che, del Governo ? ma e' diventato Primo Ministro ?-
- mah, si vede che c'e' di nuovo il Papa-Re-
Rr
Ciao ma come volete avvicinare le persone se chiedete al Papa di arroccarsi? Cristo avvicinava tutti! si scambia la pace anche umanamente!
RispondiEliminaMagari quell'incendio è un segno...
RispondiEliminaScusate, ma:
RispondiElimina1) la notizia dell’incendio divampato nella Basilica della Natività di Betlemme, MENO DI DUE GIORNI dopo la visita di Papa Francesco, notizia diffusa qua da Alessandra Petrucciani nel suo post delle 14.09, a mio parere merita una certa attenzione e anche AICI alle 16.12 ne ha evidenziato la possibilità di una certa lettura:
NOTIZIA CON FOTO da "Avvenire"
http://www.avvenire.it/Mondo/Pagine/prende-fuoco-nativita.aspx
…a questo punto sarà sempre il solito “caso” o ci sarà qualcosa di più, quel di più che ormai in molti non sappiamo più vedere perché troppo attaccati ad un modo di vedere eccessivamente razionalista, direi “a tutti i costi”, quasi volendo abolire il segno del soprannaturale eppure continuamente presente tra di noi, che in certi momenti storici può appalesarsi anche maggiormente; e quando questo spirito è così spinto può fare il paio, in senso speculare, con l’altro modo invece di porsi di fronte al reale: al contrario, il “voler vedere” segni dappertutto e pescare interpretazioni arbitrarie a go-go.
2) Ricordiamoci comunque della drammatica caduta dell’enorme crocifisso in Val Camonica dedicato a Giovanni Paolo II (realizzata cioè in occasione della visita a Brescia di Papa Giovanni Paolo II nel 1998) in cui è rimasto ucciso quel ragazzo di 21 anni che abitava in via papa Giovanni XXIII, appena DUE GIORNI PRIMA della canonizzazione proprio dei due papi.
3) E ricordiamoci pure di quell’altro evento: il fulmine che colpì poco più di un anno fa il Cupolone proprio il giorno delle dimissioni di Benedetto XVI…
Qui l’incredibile VIDEO che circolava allora:
http://video.ilmessaggero.it/index.jsp?videoId=3786&idSezione=13
E la foto:
http://www.ilmessaggero.it/societa/nolimits/dimissioni_papa_fulmine_sulla_cupola_di_san_pietro_la_foto_autentica_video/notizie/251102.shtml
…segni di una certa, quale “insoddisfazione” (usando un eufemismo) da parte di quel Qualcuno che tutto sovrintende, specie nei confronti di alcuni tra coloro che sono stati/erano stati chiamati a pascere il Suo gregge?
Non lo sappiamo, ma non possiamo neanche far sempre finta di niente...e anche loro, se non SOPRATTUTTO (almeno quelli ancora viventi su questa terra) non dovrebbero proprio far finta di niente...
C'era un messaggio che, oltre a questi fatti ricordava anche la colomba sbranata e a me sono venuto in mente le inondazioni di Lourdes.
RispondiEliminaBeh, quel messaggio non l'ho passato, così come non ho espresso il mio pensiero, per non indulgere in questo tipo di discorsi.
Presi singolarmente, certo sono solo coincidenze. Ma una "serie" nutrita di coincidenze, forse può cominciare a diventare significativa... Chissà?
Ciao, prova ad andare in una moschea o in una sinagoga a scambiare la pace, poi faccelo sapere com'è andata....
RispondiEliminaL'ultimo Anonimo risponde al messaggio delle 15:58...
RispondiEliminaCiao ma come volete avvicinare le persone se chiedete al Papa di arroccarsi? Cristo avvicinava tutti! si scambia la pace anche umanamente!
Gesù avvicinava anche i peccatori per trasformarli e non per omologarli e trasmetteva la "sua" Pace, non era pacifista e nemmeno buonista...
Come già ricordato più sopra, non risultano incontri di Gesù con sacerdoti egizi, greci o romani, e men che meno baci ed abbracci con il Sommo Sacerdote Caifa o il suocero.
RispondiEliminaSi possono avete incontri diplomatici con Capi di Stato, comportandosi come un Capo di Stato, e non come un ragazzino in gita scolastica, ed incontri tra Capi religiosi e Capi religiosi, ma ricordandosi sempre di chi si e' Vicario.
Un conto e' scambiarsi un saluto sull' altare con i concelebranti, un conto con un musulmano. Un conto e' abbracciare il Patriarca di Costantinopoli, un conto baci ed abbracci con rabbini, politici israeliani, ecc.
Il Vicario di Cristo NON bacia la mano ad un sofferente, chiunque esso sia e qualsiasi sia o sia stata la sua sofferenza, semmai apre le braccia ed abbraccia, come Cristo in Croce, come il Cristo del Corcovado - si avvicinano i Mondiali:))- come Pio XII a S. Giovanni. Meno servile, meno" baciamo le mani a Vossia", ma molto più patrrno, affettuoso, caritatevole, nel senso ovviamente di Charitas( in Veritate)
Rr
Ps: io sapevo di un miracolo di Pio XII, l' ho letto da qualche parte, ma forse mi sbaglio. Qualcuno ne sa qualcosa ?
http://vigiliaealexandrinae.blogspot.it/2014/05/evemero-e-la-memoria-del-principe.html?m=0
RispondiEliminaSalve a tutti, dopo lungo tempo Laudetur Jesus Christus!
RispondiElimina@Rr: Rosa ma non era a San Lorenzo dopo il bombardamento che Pio XII aprì le braccia a forma di croce? (tra l'altro rientrando in Vaticano con la veste bianca macchiata di sangue).
Comunque anch'io ricordavo di un miracolo: qualche anno fa una famiglia che si era rivolta a S. Giovanni Paolo II, il quale in sogno aveva detto loro di pregare e chiedere l'intercessione di Pio XII, cosa che avvenne.
a proposito di segni:
RispondiEliminaavete parlato della corrispondenza tra il cognome di Bergoglio e il numero 666 indicato nell'Ap. Ma che questo significhi o no la sua identità come si allude, c'è un dettaglio più importante da notare in quel passo: il fatto che l'Evangelista S. Giovanni dica
"Chi ha intelligenza calcoli"
non "chi è intelligente", ma chi "ha intelligenza" e significa (oggi lo capiamo) chi possiede l'intelligenza artificiale, cioè il pc.
Quindi tutti i contenuti di quel cap. dell'Ap. si riferiscono alla nostra epoca, compreso lo svelamento dell'anticristo, che è prossimo, se non già compiuto.
(trattato su mi-chael.blogspot.it)
PS vorrei capire perchè sono pubblicati vari commenti in cui si parla di argomenti inerenti la fine dei tempi, ad es. Stefano78 di cui condivido molti pensieri, mentre è cestinato il mio post in cui gli rispondevo circa la falsa pace attuata da Bergoglio.
Forse non è vero che la pace promossa in quei luoghi dal vdr non è quella di Cristo? e allora visto che se ne parlava ieri qui in un post con tante libere voci, come mai ad un tratto lo stesso argomento ripetuto da un altro pinco viene censurato ?
Periodi peggiori di questo? Oggi possiamo ancora dirci cristiani, discutere di cose teologiche, liberi di andare a pregare dove ci pare e piace. Ci sono stati periodi in cui il cristianesimo era bandito ovunque ed il sangue dei martiri ha innaffiato il terreno. Cos'è successo dopo la rivoluzione francese? E la cattività avignonese? E i papi non proprio santi nel Rinascimento? Se siamo ancora qua un motivo ci sarà. Ecco, noi parliamo, parliamo, ma non siamo ancora arrivati a dare il sangue per Cristo, e mi chiedo quanti di noi sarebbero disposti a farlo .
RispondiEliminaCarissimo Texor ha perfettamente ragione
EliminaQui un resoconto (di Andrea Tornielli, per giunta!) del miracolo di Pio XII (guarigione da un tumore di una giovane sposa incinta): http://m.ilgiornale.it/news/2012/06/21/rivelazione-wojtyla-delego-br--papa-pio-xii-a-fare-il-miracolo/329391/
RispondiEliminaRingrazio Missa Tridentina di aver postato quel link all'art. de Il giornale, pensavo di farlo io, ma avevo poco tempo in questi giorni....
RispondiEliminaRicordo che all'epoca di quella delega data in sogno ad un santo "maggiore" se ne parlò molto sul web (specie sul blog di Tornielli) e io rimasi molto colpita da quel segno del cielo (tale a molti parve) soprattutto per un aspetto impressionante:
il fatto che, all'uomo che invocava l'intercessione di GPII per la guarigione della moglie, il papa appena defunto apparve con atteggiamento SERIO E TRISTE, dicendo queste parole:
"Io non posso fare niente per esaurdirti....devi rivolgerti a questo sacerdote" e indicò un personaggio che l'uomo non conosceva affatto. Poi nei giorni seguenti vide QUELLA immagine in una foto: era nientemento che Eugenio Pacelli, giovane sacerdote !
Allora si pensò che il defunto papa GPII non fosse ancora in Paradiso, avendo "delegato" all'intercessione per i miracoli papa Pacelli, ben più idoneo, ed erano i due papi entrambi "venerabili", in dirittura d'arrivo per la beatificazione.....ma Pacelli fu sorpassato da GPII in corsia preferenziale, rapidissima, come ben sappiamo da quel 1° maggio 2011.
Ora, nelle canonizzazioni lampo del 27 aprile, io mi chiedo, la giuria competente non ha tenuto conto per nulla di quel sogno eloquente e di quella posa SERIA e triste di GPII come non fosse ancora beato? e che abbia indicato la PRECEDENZA morale del suo predecessore nell'ottenere un agrazia ?
io sono sempre più sgomenta di fronte a queste noncuranze volute degli ecclesiastici odierni che procedono come panzer in tante iniziative, pastorali, ridefinizioni (?) dottrinali, canonizzazioni comprese, senza tener in alcun conto i veri meriti dei candidati santi, come si usava una volta.
sara
PS vorrei capire perchè sono pubblicati vari commenti in cui si parla di argomenti inerenti la fine dei tempi, ad es. Stefano78 di cui condivido molti pensieri, mentre è cestinato il mio post in cui gli rispondevo circa la falsa pace attuata da Bergoglio.
RispondiEliminaIl perché dovrebbe essere ormai chiaro.
Mi viene in mente un detto ferrarese che sentivo ripetere dalla mia nonna "do' cumpagne, una precisa" (due uguali, una identica), riferito ad uno che suona sempre la stessa nota.
Alla fine diventa monotono, stucchevole.
Dunque noi ci poniamo interrogativi, cogliamo segni e ogni tanto ce ne chiediamo la corrispondenza.
Ora che la situazione sia seria e difficile siamo tutti d'accordo; ma parlare sistematicamente come fossimo alla fine dei tempi e reiterare proclami con la patente di anticristo già conclamata, francamente non mi pare la stessa cosa...
Lo ripeto, ad abundantiam, per chi dovesse conoscerci solo ora. Ci poniamo interrogativi seri e cerchiamo di ragionarci su orientati sul Magistero perenne, ma non distribuiamo né patenti né anatemi.
il primato o lo si ha o non lo si ha"
RispondiEliminama uno che lo rifiuta fin dall'inizio e per di più dichiara di volerlo mettere in discussione, magari per abolirlo d'ufficio, con nuove leggi ad hoc, lo ha o non lo ha ?
(quanto conta oggi la realtà dei fatti...)
"Se papa Wojtyla è santo...."
RispondiElimina".... Soffermiamoci invece su ciò che è più evidente: le azioni di papa Wojtyla, come la sua beatificazione e la sua canonizzazione (a tempo di record, per giunta), rappresentano una rottura profondissima con la Tradizione cattolica, cosa veramente imperdonabile dato che il Concilio di Trento nel 1546 ed il Concilio Vaticano I nel 1871 hanno affermato essere la Tradizione fonte della Rivelazione divina alla pari della Sacra Scrittura.
Il Concilio Vaticano II in alcuni suoi documenti fondamentali, la grande riunione interreligiosa a sfondo deistico e paramassonico del 1986, fino alla giornata storica che ha canonizzato questi due papi a forte caratura modernista, sono tutti gradini di un allontanamento progressivo dalla Tradizione della Chiesa e dall’insegnamento di tutti i pontefici precedenti al 1956. L’”ermeneutica della continuità “ può fare solo sorridere.
Certo, con queste canonizzazioni, la rottura evidente con la Tradizione è ancora più forte , perché oggi sarà ancora più difficile tornare all’autentica fede cattolica.
La “Chiesa conciliare”, come la definì il cardinale Giovanni Benelli, uno dei suoi membri di spicco, attraverso questi due papi santifica se stessa e rompe i ulteriormente i ponti col passato. Naturalmente si tratta di un atto di debolezza più che un atto di forza...."
http://radiospada.org/2014/05/se-papa-wojtyla-e-santo/
Per Anacleto:
RispondiEliminaquello è un passo classico usato per contestare il primato del Papa come inteso dalla Chiesa Cattolica. Qui c'è la risposta:
http://apologetica-cattolica.net/storia/item/64-gregorio-magno-e-il-titolo-di-vescovo-universale
http://ettorebarra.blogspot.it/2014/01/gregorio-magno-e-il-titolo-di-vescovo.html
RispondiEliminaintanto questo articolo di mic sbarca su Rorate caeli...
RispondiEliminahttp://rorate-caeli.blogspot.com/
Ci hanno ripensato, una sola fede.
RispondiEliminaNe avevano tradotti anche altri...
Ma forse questo scotta di più. Oppure lo rimetteranno successivamente. Chissà?
Ci hanno ripensato, una sola fede.
RispondiEliminaNe avevano tradotti anche altri...
Ma forse questo scotta di più. Oppure lo rimetteranno successivamente. Chissà?
mi dispiace mic, quando ho postato il link l'articolo su Rorate Caeli era in prima pagina, in inglese naturalmente, tradotto in quella lingua da "Riccardo Cipolla". Ho visto che tra i collaboratori di quel sito, visibili sulla destra in home page, c'è effettivamente un sacerdote, religioso, che potrebbe corrispondere presumibilmente a quel nome (in inglese):
RispondiEliminaRev. Fr. Richard G. Cipolla, DPhil.
Se è lui, dovrebbe essere anche l'autore che ha scritto per un altro sito cattolico, ad esempio questo articolo che mi è parso bello e interessante, così, ad una prima occhiata (ma Rosa, ad esempio, saprebbe dirci di più):
"Why the Latin Mass?
https://catholicismpure.wordpress.com/2013/08/25/why-the-latin-mass/
Se invece dovesse essere un omonimo (col nome e cognome identici, ma italiano, un po' difficile ma tutto può essere per carità...), allora non so dire di più..resta il rammarico di aver visto l'articolo scomparire dal sito nel giro di pochi minuti...
@ Mic
RispondiEliminaPer l'ennesima volta una mia risposta argomentata (in questo caso a Marco Marchesini) è stata cestinata.
Sarebbe corretto che Lei lasciasse ai frequentatori del blog la possibilità di valutare, senza ergersi a censore.
Buona festa dell'Ascensione.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAnche se non concordo con Anacleto mi piacerebbe leggere la sua risposta agli articoli che ho postato. Immagino comunque non sia del tutto diversa da quanto ho letto sui siti delle parrocchie "ortodosse" canoniche o appartenenti ai sinodi della resistenza.
RispondiEliminaConsiglio ad Anacleto di salvarsi in un file il contenuto dei post prima di postarli. Nel caso di problemi tecnici almeno si possono rimandare con comodità.
Se Mic hai cancellato il messaggio di Anacleto, ti prego di reinserirlo nella discussione.
Ho trovato anche questo articolo di storialibera molto bello:
http://www.storialibera.it/epoca_medioevale/gregorio_magno/articolo.php?id=165
Comunque per quanto riguarda la storia dei Papi i migliori sono il Von Pastor e l'Hergenrother. Ho trovato solo il secondo riguardo a San Gregorio Magno ed il titolo di Vescovo Universale.
http://www.paginecattoliche.it/modules.php?name=News&file=print&sid=2088.
Per Anacleto,
RispondiEliminaho letto i suoi commenti di difesa della FSSPX e la ringrazio davvero. C'è da dire però che tra la FSSPX e le chiese "ortodosse" c'è un abisso in termini di Fede, di liturgia, di teologia e di mentalità.
Anche se a prima vista è simile il loro rifiuto dell'ecumenismo da parte della FSSPX e da parte delle chiese "ortodosse" facenti parte del sinodo della resistenza, in realtà la FSSPX si colloca nell'ambito del cattolicesimo tradizionale, mentre le chiese "ortodosse" ripetono gli errori di Fozio, Gregorio Palamas e Marco d'Efeso.
Per cui non hanno la stessa Fede.
Se mi dice che la FSSPX ha la Fede pura (io sono perfettamente d'accordo con questa affermazione) implicitamente mi sta dicendo che le chiese "ortodosse" non sono ortodosse (di retta dottrina)
@ Marco Marchesini
RispondiEliminaGrazie per il consiglio di salvare i file.
Quello che ho tentato varie volte di trasmettere è il concetto, che il cd. Grande Scisma (che fra l'altro nessuna delle due parti ha mai ufficialmente proclamato) non si può liquidare con due parole.
Da parte mia ho cercato di capire i varî argomenti e i fatti storici, dai quali risulta che chi ha "cambiato le carte in tavola" è stata più l'antica Roma, che quella nuova, e che la causa va ricercata non nella volontà della Chiesa o dei papi, almeno fino a Sergio IV (1009-1012), bensì dei re franco-germanici, che hanno separato i romani ed i gallo-romani dalla capitale dell'impero e si sono appropriati di un titolo, che non spettava loro. Poi Gregorio VII li ha liquidati ed è divento il nuovo Cesare.
I fatti sono molto più complessi ed ho fatto solo un riassunto concettuale.
Se si capiscono le cause e le conseguenze di quei tragici avvenimenti, anche le crisi continuate dal basso Medioevo, attraverso il Rinascimento con le eresie europee fino ad arrivare al CVII appaiono in un'ottica totalmente diversa.
Non penso che Mic gradisca che si facciano grandi disquisizioni su questo blog, perciò consiglio di leggere non solo siti cattolici, ma anche quelli acattolici.
Per l'Ortodossia:
http://www.oodegr.com/italiano/
e come sito "laico":
http://www.homolaicus.com/storia/medioevo/index.htm
La FSSPX rappresenta la fede come definita a Trento e ha come scopo la salvaguardia del sacerdozio cattolico ed il sevizio alle anime, perciò i suoi sacerdoti non hanno certo il tempo di occuparsi di questioni teologiche o di storia, come non lo aveva Mons. Lefèbvre, prima missionario in Africa e poi ... in Europa e nel resto del mondo!
Parlando con alcuni di loro, facevo notare che la sorte di Mons. Lefèbvre è stata molto simile a quella degli ortodossi: entrambi volevano semplicemente mantenere quello che da sempre avevano creduto e fatto e per questo sono stati "scomunicati"!
Riprenderemo il discoro (Mic permettendo), quando ci saranno nuovi argomenti sul blog.
Le questioni storiche e teologiche a cavallo tra primo e secondo millennio sono molto complesse, comunque sono trattate molto bene nei manuali di teologia editi prima del concilio vaticano secondo.
RispondiEliminaHo letto qualche articolo acattolico sull'argomento. A
Parlando del primato del Papa la maualistica apologetica pre-conciliare prendeva direttamente di mira l'eresia protestante è vero, ma indirettamente anche la concezione del primato sostenuta dalle chiese "ortodosse".
E' da tenere ben presente che quando si parla di primato del Papa come concepito dalla Chiesa cattolica, di Immacolata Concezione (con relativo concetto di peccato originale), di Assunzione si parla di dogmi, non di opinioni teologiche sorte in seguito ad eventi storico-politici.
Alcuni Sacerdoti della FSSPX hanno comunque approfondito queste tematiche. Il primato del Papa si ricollega ad esempio al principio di "collegialità" della Lumen Gentium.
http://www.sanpiox.it/public/index.php?option=com_content&view=article&id=301:episcopato-e-collegialita&catid=64&Itemid=81
È chiaro, che dopo il 1054 le posizioni so sono irrigidite e quelle, che potevano essere valide ipotesi teologiche, da un lato sono state "definite" come dogma e dall'altra parte contestate.
RispondiEliminaLa differenza tra la "collegialità" della LG e la "sinodalità" ortodossa consiste nel fatto, che la prima non è altro che l'autorità papale rimpiazzata da una autorità di tipo costituzionale, mentre la seconda rappresenta non la ristretta cerchia del clero, ma la cristianità intera, la Chiesa in tutti i suoi membri. Non averne tenuto conto è stata la causa dei fallimenti dei concilî di Lione e Ferrara-Firenze, accettati dalla gerarchia, ma respinti dai fedeli, perché contrarî al "sensus Ecclesiæ".
Un "concilio" tipo CVII nel mondo ortodosso sarebbbe stato cassato "sic et simpliciter".
Il primato del papa come punto di riferimento ed ultima istanza non era mai stato conteastato (salvo degli episodî) nel primo millennio, ma esso non comportava la giurisdizione: ogni patriarca delle sedi della Pentarchia ne era l'unico responsabile; non era (e non è) ammissibile che i patriarchi e i vescovi territoriali siano "figli di un dio minore".
Anche oggi i più attenti guardiani contro l'ecumenismo "volemose tutti bene" (visto qualche giorno fa a Gerusalemme) è il popolo fedele, rappresentato al meglio - in questo momento - dall'ortodossia russa.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaAnacleto,
RispondiEliminaesistono anche le cosiddette chiese del sinodo della resistenza (moderati e non) che si pongono contro il "volemose bene".
Anzi sono proprio loro che accusano gli altri patriarchi di imitare troppo da vicino il Vaticano. L' "ortodossia" russa viene spesso da loro criticata per essere troppo vicina al Cattolicesimo ed avere da questo preso influenza. Infatti è l'unica chiesa "ortodossa" che riconosce la validità dei Sacramenti amministrati dalla Chiesa Cattolica.
Per gli altri "ortodossi" noi cattolici non siamo neanche validamente battezzati anche se poi in pratica per "economia" se un cattolico passa alle loro chiese viene unto (non ribattezzato come sarebbe stato più logico). Questa è una delle loro contraddizioni derivate dal fatto che bollano come giuridicismo la differenza tra validità e liceità dei Sacramenti.
Pur non concordando con gli "ortodossi" del sinodo della resistenza, visto che da cattolico accetto in pieno il dogma del primato di giurisdizione del Papa, ho trovato interessanti le loro argomentazioni contro l'ecumenismo definito come pan-eresia.
@ Massimo Marchesini
RispondiEliminaAnche nell'Ortodossia ci sono opinioni diverse, come nella Chiesa romana. Basti pensare la controversia, per citarne una, tra domenicani e francescani sull'Immacolata Concezione (che S. Tommaso d'Aquino negava).
Una grande differenza è, che la gerarchia non può "fare quello che vuole", perché i fedeli sono sempre all'erta, mentre in occidente il popolo è sempre stato tenuto nell'ignoranza ed era abituato a seguire ciecamente, salvo ogni tanto ribellarsi.
Una bellissima esposizione del Credo, che spiega anche la loro posizione sul Filioque:
http://tradizione.oodegr.com/tradizione_index/dogmatica/simbololiturgia.htm
@Anacleto,
RispondiEliminail link espone un commento al Credo di Nicea-Costantinopoli che riflette la dottrina insegnata dalle chiese “ortodosse”. In alcuni punti condivido il giudizio è ben articolato e molto bello stilisticamente parlando, in altri è totalmente inaccettabile:
1) Non si può distinguere in Dio delle energie e un'essenza divina. Ammettere questa distinzione reale significa andare contro l'attributo di Unicità di Dio ed introdurre nell'essenza divina la potenzialità. In un qualunque ente composto le singole parti sono in potenza rispetto all'unità del composto che non può appunto avere in sé la propria ragione di essere se non ricorrendo ad una causa esterna (niente passa dalla potenza all'atto da solo, ma solo in virtù di un altro ente che è già in atto). Dio è la causa ultima, per cui è Sostanza assolutamente semplice. La dottrina delle energie divine è di Gregorio Palamas.
2) Se le autorità “ortodosse” non possono emettere un comando o un insegnamento che non sia recepito dal popolo, significa che è vanificata la loro autorità stessa. Alla fine è il popolo in ultima istanza che decide quali ordini seguire e quali rifiutare. Si capisce bene che l'autorità al massimo può dare consigli o esortazioni, ma non ordini veri e propri. In realtà questo è un principio nato per giustificare il comportamento delle attuali chiese “ortodosse” quando è ben noto il fatto dei Patriarchi ortodossi che accettarono la dottrina cattolica al Concilio di Firenze, al contrario del popolo. L'unico caso in cui si può rifiutare il comando dall'autorità è quando il comando stesso è evidentemente (sottolineo la parola evidentemente) e palesemente contro l'autorità di Dio. Un caso è la cosiddetta “disobbedienza” di mons. Lefebvre che venne costretto dal Papa Paolo VI ad andare contro i principi della dottrina cattolica canonizzati dai Papi precedenti e da tutta la Tradizione.
3) Le chiese “ortodosse” sono del tutto indipendenti l'una dall'altra. Ho fatto l'esempio molto grave del Battesimo. La chiesa russa con il relativo popolo con il relativo senso della fede la pensa in un modo, la chiesa greca la pensa in un altro. Come risolvere la questione? Con un Concilio Ecumenico? Quale, visto che la chiesa “ortodossa” non conosce alti concili oltre l'ottavo (che fra l'altro non è quello riconosciuto dalla Chiesa cattolica, ma è un altro). Nella Chiesa cattolica alla fine simili questioni sono risolte grazie all'intervento del Concilio Ecumenico o del Papa stesso. Le questioni poste dalle chiese del sinodo della resistenza non sono secondarie, ma sono di vitale importanza. Mi viene da dire ben più gravi delle divergenze dottrinali sull'Immacolata Concezione (ci sarebbe da discutere sul caso di San Tommaso, rimando all'articolo di Don Curzio Nitoglia: http://doncurzionitoglia.net/2013/06/01/395/). Per cui visto che le chiese “ortodosse” con i relativi patriarchi e con i relativi sacerdoti e fedeli sono indipendenti le une dalle altre, l'unico modo per uscire dal problema è la convocazione di un Concilio Ecumenico. E senza la Chiesa di Roma come fanno? Mosca si è sostituita a Roma? A quando il nono “concilio ecumenico”?
4) 4) Per quanto riguarda il Filioque il testo citato di San Giovanni Damasceno “non diciamo che procede dal Figlio ” vuole negare che lo Spirito Santo proceda dal Figlio come da un secondo principio. Questa è una cosa che la Chiesa non ha mai insegnato. Ho consultato il Bartmann per questo passo di San Giovanni che è l'unico che sembra negare la processione dello Spirito Santo dal Padre. La Chiesa insegna che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio come da un unico principio. Inoltre giustamente la Chiesa insegna che il Padre è la fonte di tutta la Santissima Trinità. Per quanto riguarda l'aggiunta del Filioque vorrei aggiungere che non sono stati violati canoni di Concilii Ecumenici (http://www.newadvent.org/cathen/06073a.htm) che non vietavano di esprimere la stessa Fede in una maniera più chiara o di vincolare l'intera Chiesa. Anche in questo campo però il problema rimane quello. La Chiesa di Roma vista la sua posizione poteva agire senza chiedere il consenso degli altri Patriarcati. Un parallelo è quello con la “Quo Primum Tempore”, si vietava di modificare il testo della S. Messa da altre autorità all'infuori del Papa o del Concilio Ecumenico (che è valido solo se il Papa dà il consenso alle sue decisioni), non si vietavano piccole modifiche decise dalla Santa Sede per esprimere meglio la dottrina cattolica sulla S. Messa.
RispondiEliminaMi spiace concludere questa lenzuolata (chiedo scusa ad Anacleto per la pazienza) con una serie di punti di disaccordo. Su una cosa concordo. L'autorità deve non solo comandare, ma anche insegnare, spiegare e fare capire e no degenera in autoritarismo approfittandosi della naturale fiducia che i fedeli pongono nell'autorità. E' quello che è successo negli anni del concilio.
l'Immacolata Concezione (che S. Tommaso d'Aquino negava).
RispondiEliminaATTENZIONE!
Detta in questi termini è una "leggenda urbana", come ha di recente dimostrato don Curzio. SE è VERO (Ed è vero), che la scuola domenica, più razionalista, avanza dei dubbi(il che è diverso dal negare), dubbi che la scuola francescana, più mistica, aveva risolto;SE è VERO (Ed è vero),che, all'epoca, la Chiesa non aveva ancora deciso, lasciando libertà di opinione al riguardo, San Tommaso non era tra i "dubbiosi". Lo si è pensato, poiché ai sensi e per gli effetti della conoscenze scientifiche del tempo, era convinto che il corpo embrionale non fosse pronto all'infusione dell'anima prima dei 40 giorni di gravidanza (del resto, ancora oggi, non è facile, rendersi conto di una gravidanza prima che sia trascorso tale tempo). PERTANTO SOSTENEVA CHE, L'anima era stata infusa IMMACOLATA alla Madonna a 40 giorni di vita intrauterina e NON al concepimento.
@ Marco Marchesini
RispondiEliminaHo letto con molto interesse il Suo commento.
Tra i popoli dell'Oriente e dell'Occidente c'è una radicale differenza di mentalità. Quanto più all'Oriente, l’anima dell'uomo è un’anima da vecchio, quanto più a Occidente, sempre più giovane: da bambino nelle Americhe, da adolescente nell'Europa atlantica, maturo a Bisanzio, vecchio, molto vecchio, in India, Cina e Giappone.
1) Nell'Ortodossia bizantina, l'umano resta umano, ma nel processo di divinizzazione dell'uomo (theosis) le energie non-create del Palamismo penetrano l'essere umano, diventandone parte componente. Ecco perché lo Spirito Santo diviene così importante nella Teologia bizantina: perché essa confessa la presenza delle energie non-create, una realtà inammissibile per la mente occidentale.
Già Atanasio affermava: "Secondo l'essenza Egli rimane fuori dal creato, ma è in tutte le cose grazie alla sua potenza" e Basilio di Cesarea afferma: "Conosciamo l'essenza attraverso l'energia".
Con l'"essenza" di Dio si indica la sua alterità, con le "energie" la sua prossimità.
L'essenza indica quindi la assoluta trascendenza di Dio e le energie la sua onnipresenza e la sua immanenza. Quando si parla di energie non si deve pensare ad una emanazione che procede da Dio, le energie sono Dio stesso nella sua attività e autorivelazione, quando un uomo partecipa alle energie divine, conosce e partecipa realmente a Dio stesso, per quanto questo sia possibile ad un essere creato. Non si deve neanche pensare che le energie siano una "parte" di Dio, la divinità è una e indivisibile, l'essenza indica Dio nella sua totalità così come è in se stesso; le energie indicano Dio nella sua totalità , così come è in azione. Dio è presente totalmente in ciascuna delle sue energie; questo è un modo per esprimere l'inaccessibilità e la prossimità di Dio. In virtù di questo Palamas è in grado di affermare la possibilità di una unione mistica o diretta tra Dio e l'uomo, quella che i Padri chiamano "théosis" dell'uomo, la sua "deificazione", ma al tempo stesso esclude qualsiasi identificazione panteistica tra i due, l'uomo partecipa alle energie divine non all'essenza di Dio, tra l'uomo e Dio continua ad esserci una relazione "Io-Tu".
2) Anche in questo punto contano le differenze di mentalità. In Occidente tutto è regolato "giuridicamente", mentre in Oriente ognuno va personalmente alla ricerca di Dio facendosi guidare dalla Chiesa, ma senza imposizioni. Gli ortodossi non conoscono il "precetto" o la "regola".
Per esempio nei riti sacri e nella bellezza delle processioni, l'Occidentale si pone il problema come piacere agli uomini, perché il messaggio divino arrivi e converta i cuori. L'Orientale si preoccupa solamente come meglio glorificare Dio. D'altra parte è vero, che l'uomo occidentale vede il Sacro come un’aggiunta alla natura umana. I dogmi stessi, i movimenti liturgici, tutto è imposto in modo esteriore, dando la sensazione, che possono anche essere cambiate: da qui le continue riforme e il mormorio dei fedeli contro le realtà imposte dall'Autorità. L'Oriente vede tutto più organico ed il Sacro non creato unito all'uomo.
Segue:
RispondiElimina3) È probabile, che il Mondo cattolico occidentale non abbia recepito appieno i tre Concili Ecumenici V, VI e VII. Occorrerebbe dunque, che entrambi procedano all’aggiornamento alle decisioni dei Concili Ecumenici, l'Occidente alla maturazione dei tesori spirituali dei Concili V-VII e, per gli Ortodossi, l'adesione ai Concili del II millennio, rivisti nella luce della fedeltà ai Concili del primo millennio. Per fare questo occorrerebbe che il Papa ed i Patriarchi ortodossi convochino insieme un concilio (visto che il Basileus o l'Imperatore non ci sono più). Questo richiederebbe un coraggio, che forse nessuna delle parti ha e che può arrivare solo per grazia di Dio.
4) il Filioque è stata una pretesa, originata fuori da Roma per motivi politici, di poter spiegare razionalmente secondo i principi della filosofia naturale ... il sopranaturale. Questo per gli ortodossi è un grave peccato di superbia, perciò essi, che ritengono non conoscibile né dagli angeli e tantomeno dagli uomini che cosa è la SS. Trinità, si limitano ad accettare il dato evangelico (S. Giovanni 15, 26), che è univoco e che i Padri di Nicea ed Efeso avevano tradotto nel Credo.
Ho scritto anch'io la mia piccola lenzuolata con l'augurio che ci si possa rendere conto, che non tutto ciò che luccica nella Chiesa romana è oro e che molti "arricchimenti" forse hanno finito per oscurare l'essenziale. Gli ortodossi sono "rimasti fermi" agli Apostoli ed ai Padri della Chiesa: per andare in Paradiso dovrebbe bastare.
Inoltre i teologi sapevano benissimo chi era l'autorità ed entrambe le parti in gioco erano pronte a sottomettersi.
RispondiEliminaUn altro caso è quello degli aiuti alla Gazia dove bannesiani e molinisti hanno legittimamente opinioni diverse.
Queste questioni possono essere risolte definitivamente solo dal Papa che può operare da solo o nel Concilio Ecumenico da lui diretto. Le decisioni non sono soggette all'approvazione del popolo.
Poi come controllare se il popolo accetta le decisioni o no? Non è detto che risponda compatto.
Alcune persone possono accettare e le altre no, i popoli di una chiesa autocefala possono accettare le decisioni e altre no. Si fa un referendum e la maggioranza ha sempre ragione?
A queste problematiche si arriva se manca un autorità centrale concentrata in una sola persona. La Provvidenza ci ha dato San Pietro ed i suoi successori.
Nella crisi attuale è lecita la disobbedienza a questa autorità solo se il Papa attuale contraddice nei principi (sottolineo principi) l'insegnamento dei Papi passati.
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RispondiEliminaomunque pur essendo lontano dalle posizioni delle chiese "ortodosse" è da ammirare la loro coerenza soprattuto di quelle che sono contrarie all'ecumenismo, al relativismo e al "volemose bene".
RispondiEliminaA me vengono in mente soprattutto le chiese "ortodosse" vetero-calendariste del sinodo della resistenza.
Sono un po' come la FSSPX in campo cattolico.
In Paradiso ci va chi decide Dio, con buona pace degli 'ortodossi' di ogni tipo......o ciascun appartenente a determinate chiese si sente de facto degno del Paradiso?.....siamo seri, non pretendiamo di prevedere i disegni divini, nessuno può essere certo di andare in Paradiso, nemmeno la persona più santa.
RispondiEliminaCaro Anonimo delle 16:05, perdoni la franchezza, ma le sue 5 righe denotano (e "Detonano") Poche idee, ma confuse.
RispondiEliminaSi studi il Catechismo di San Pio X.
NESSUNO, salvo una illuminazione speciale, può essere certo della salvezza (sentenza del Concili di Trento). Però, visto che la Salvezza è in primis una situazione legata alla grazia di Dio (ed anche alla risposta umana ad essa grazia, ovviamente), chi vive in situazioni dove, d'ordinario, la grazia, (ed i canali normali di cui Dio si serve per farla giungere agli uomini), NON VI è, non ha l'opportunita' di salvarsi (quanto meno ne ha infinitamente meno). Volete accusare Dio di ingiustizia? NE AVETE IL CORAGGIO? Ricordatevi che:
a) di fronte a Dio, tutto l'universo (e pure, se esistessero, i multiversi, cui crede la bulgara invitata da BXVI ad Assisi 3, la stessa che attribuiva i fenomeni mistici di Santa Teresa a "mancanza di marito") è MENo di ciò CHE è UN FILAMENTO DI DNA di fronte a noi;
b)il segreto cui Dio è più geloso, è proprio la distribuzione DISUGUALE(almeno apparentemente) della grazia.
A.
RispondiEliminanon mi pare indice di confusione affermare che non si va in paradiso per semplice appartenenza.
Anche se può diventare l'occasione per una delle sparate preferite da alcuni lettori...
È esecrabile anche per noi quel che abbiamo ascoltato ad Assisi dalla psicologa scrittrice che ha citato. E ne abbiamo persino parlato a suo tempo.
Ma qui che c'entrava?
@ Anacleto,
RispondiEliminaho letto anche io con interesse il suo messaggio, soprattutto quello relativo al discorso delle energie. Mi dia pure del “tu” se preferisce.
1)
A quando ho capito questa dottrina delle energie da un lato vuole riaffermare che in Dio non ci sono parti e composizioni in quanto Sostanza assolutamente semplice. E' quello che afferma anche la teologia cattolica, solo che qui si parla di “essenza” e di “attributi” divini e c'è tra loro una distinzione virtuale, non una distinzione reale. Ovviamente gli attributi di Dio sono non creati, altrimenti non sarebbe l'Essere assolutamente perfetto. Per quanto riguarda la presenza di Dio, si può dire che Dio mantiene in esistenza tutte le cose e sotto questo aspetto è quindi presente dovunque con la sua azione. La persona in Grazia di Dio partecipa della vita stessa di Dio (la Grazia increata di cui si parla anche nei testi cattolici), non solo dei suoi attributi. Nella visione beatifica l'uomo per grazia elevante soprannaturale vedrà l'essenza di Dio, non solo i suoi attributi, anche se non arriverà mai a comprenderLa interamente. Mi sembra una prospettiva molto più alta di quella di Palamas che in sostanza con questa distinzione “essenza-energie” se da un lato vuole lodevolmente salvaguardare il Mistero di Dio, dall'altro lato limita l'unione creatura-Creatore anche nella stessa Visione beatifica, oltre ad introdurre in Dio una pericolosa distinzione reale tra essenza e attributi/operazioni. Entro determinati limiti e con determinate correzioni forse potrebbe anche essere accettabile.
2)
E' vero, ci sono mentalità differenti, ma il Sacro nella Liturgia è necessario per maggiormente glorificare Dio e per elevare l'animo dei credenti alle realtà celesti. I due piani non sono in contraddizione, ma si armonizzano perfettamente. Le riforme sono necessarie per esprimere meglio la Fede ed i fedeli non sono mai andati contro queste riforme. Il problema è nato con le riforme del concilio che invece sono andate in altra direzione. Giustamente il cattolico le può e le deve rifiutare.
Altro grosso problema è come si pongono i fedeli “ortodossi” di fronte a tematiche morali e bioetiche che ovviamente non potevano essere trattate nel primo millennio. Visto che si tocca la vita delle persone in maniera pesante, senza un'autorità vera e propria che da leggi e precetti, si rischia la stessa anarchia che avviene nelle comunità protestanti e che pensavo che l'organizzazione delle chiese “ortodosse” potesse in parte porvi rimedio (pur nell'assenza di una vera autorità centrale). I n questo modo lei mi sta dicendo che da un punto di vista giuridico i fedeli “ortodossi” con le loro comunità sono come le comunità protestanti: si va da quelle più rigorose a quelle più lassiste. La Chiesa cattolica su questo ha messo bene i paletti, anche se poi in pratica i fedeli sono disobbedienti. Almeno a livello ufficiale la legge c'è.
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RispondiElimina3)
RispondiEliminaSi può chiedere al mondo cattolico di applicare meglio i Concili da lei citati. Detto per inciso questo non vuol dire rinunciare a delle belle devozioni come il Sacro Cuore perché ingiustamente accusate di nestorianesimo. Quello che non potrà accadere è che la Chiesa cattolica possa rivedere dei dogmi. Questo no. Il cattolico crede per l'autorità di Dio rivelante e quindi il motivo di credere alla Divinità di Cristo e all'infallibilità del Papa è lo stesso. Capisco benissimo e sono d'accordo con lei che i patriarchi “ortodossi” mai e poi mai vorranno convocare un concilio con la Chiesa cattolica. Mi sarei aspettato che avessero convocato un concilio ecumenico tra le loro chiese dopo l'ottavo. Il demonio è sempre all'opera per seminare eresie.
4)
La teologia cattolica non cede al razionalismo di spiegare Misteri altissimi come la Trinità in maniera razionalmente omni-comprensiva. Sarebbe un assurdo. Il Mistero sorpassa la ragione, non gli va contro. Semplicemente cerca di usare la ragione al massimo delle sue possibilità e di trovare delle analogie. Mi viene in mente la parabola dei talenti, ad esempio. La ragione è un talento, non va né disprezzata, né esaltata.
Quello che non concordo è che gli “ortodossi” sono rimasti fermi. Magari! Purtroppo hanno tolto dogmi importanti dal Deposito della Rivelazione, che va accettato tutto nella sua interezza. Ci sono stati cambiamenti anche nel campo “ortodosso”, basti pensare alle varie riforme, allo scisma dei “vecchi-credenti”, l'introduzione in alcune realtà del calendario gregoriano, l'uso delle lingue moderne nella Liturgia, la partecipazione all'ecumenismo, ecc... In realtà dopo lo scisma le varie chiese “ortodosse” hanno avuto un loro cammino teologico, così come anche la Chiesa cattolica. E' normale, non si rimane immobili in un millennio di storia. Le chiese “orotodosse” non sono la fotocopia della Chiese del primo millennio prima dello scisma.
Solo che è la Chiesa cattolica ad essersi mantenuta fedele alla Tradizione. Purtroppo ora con questa crisi questa verità si è molto offuscata anche presso gli occhi di persone di altre religioni.
Mi ricorda l'obiezione dei protestanti: noi crediamo al Vangelo e a Gesù, senza tutte le aggiunte delle varie chiese, per andare in Paradiso dovrebbe bastare.
Il problema è che credere in Gesù implica l'accettare tutte le precisazioni che la Chiesa nel corso dei secoli ha dato per difendere la Rivelazione, non solo quelle del primo millennio, ma anche del secondo.
Grazie del confronto pacato.
Cara Mic,
RispondiEliminaMi è sembrato, forse ho capito male, che l'Anonimo di prima, più che riaffermare il concetto che non è l'appartenenza che, DA SOLA, salva, volesse suggerire che l'appartenenza, non solo DA SOLA, non salva,ma che è addirittura IRRILEVANTE AI FINI DELLA SALVEZZA. Essere cattolici è una grazia NON IRRILEVANTE, ANZI. Extra ecclesia nulla salus, è un dogma, non una opinione. Che poi ciò voglia dire che ci possono essere mezzi straordinari, che è da distinguere tra chi si trova in situazioni di ignoranza e chi no, etc., e va bene, che Dio rimane comunque il Padrone che non deve render conto a nessuno, etc., però, se oggettivamente è impegnativo salvarsi nella Chiesa, ove ci sono i mezzi di santificazione normali, come i Sacramenti, FIGURARSI dove ciò non c'è.Circa la psicologa bulgara, è vero, è un inciso fuori tema (se preferite un "volo pindarico/apocalittico") però il senso era: la signora crede alla teoria dei multiversi (per quel che può interessare, ci credo anche io, solo che non ci trovo nulla contro la Fede, salvo l'uso strumentale che ne fanno, al proposito, alcuni atei, come la signora di cui sopra) Il riferimento era finalizzato a illustrare che NON POSSIAMO ACCUSARE DI NULLA, MEN CHE MENO DI INGIUSTIZIA, Colui che ha disegnato le stelle. Non deve render conto a noi, se, avendo deciso di inviare il Figlio a morire per noi, vuole che la nostra salvezza segua determinate strade, che passano anche attraverso l'appartenenza ala Chiesa.
@ Marco Marchesini
RispondiEliminaRingraziamo anzitutto Mic, che ci permette di avere questo scambio di opinioni, anche se sono argomenti, che interessano una minoranza dei partecipanti al blog.
Vorrei prima precisare una mia affermazione male espressa: non è che la fedeltà alla teologia del primo millennio garantisca la salvezza, che dipende solo dalla misericordia di Dio e da un pochino di nostra collaborazione. Come dice Sant'Agostino: "Colui che ti ha creato senza di te, non ti salverà senza di te."
Era solo il concetto, che se la dottrina del primo millennio era un mezzo perfetto per raggiungere l'obiettivo della vita, allora anche oggi non può essere dannosa. Lo stesso ragionamento di S. Tommaso d'Aquino e di Mons. Lefèbvre.
Tornando al nostro "pacato confronto", pacato perché basato sulla Carità, gli argomenti, che entrambi portiamo a sostegno dei nostri ragionamenti, sono tutti validi e rientrano nella libertà di opinioni diverse. La Chiesa aveva sempre permesso queste discussioni e, quando andavano fuori dalle definizioni dei sacri concilî ecumenici, o le condannavano o, in caso di dubbio, convocavano un nuovo concilio.
Il problema della Chiesa romana è, che le sue pretese di infallibilità, che sarebbero giuste ed accettate anche dall'ortodossia come "ultima istanza" in questioni disputate, hanno un fondamento - per come sono state pretese nel secondo millennio - solo sul "Dictatus Papæ" di Gregorio VII, non sui Vangeli, né sulle dottrine dei Padri della Chiesa, né tantomeno sulle decisioni dei concilî ecumenici.
L'infallibilità papale fu definita dal B. Pio IX sotto la pressione dell'invasione dei Savoia-Carignano e prima della votazione 60 vescovi tedeschi lasciarono il Vaticano per non dover votare.
Tanti "dogmi" (Filioque, Purgatorio e Limbo, peccato originale "agostiniano") non furono frutto di una discussione teologica della Chiesa universale, ma di interessi politici ed economici. Anche le questioni dell'Immacolata Concezione e dell'Assunzione non sono negate in linea di principio dall'Ortodossia, però essi ritengono, che facciano parte della libera discussione teologica e non aggiungano niente al principale titolo di Maria: "Theotokos", Madre di Dio.
Se dovessimo giudicare l'albero dai frutti, la Chiesa romana non farebbe un'ottima figura: penso che N.S. non abbia gradito più di tanto di essere paragonato ai "dolci Cristi in terra" come i papi del basso Medioevo, di quelli della lussuriosa corte di Avignone, di Alessandro VI, di Leone X & Co. e dei recenti "Santi Papi del CVII".
Le bugie, come quella che sarebbero stati gli ortodossi a "cancellare il Filioque dal Credo", ed i disastrosi influssi degli usurpatori franco-germanici non sono certo una garanzia per l'ortodossia della Fede.
Se non affrontiamo la storia della Chiesa con senso della realtà, accettando i fatti come sono e non come ci immaginiamo dovrebbero essere, rischiamo di diventare idealisti, hegeliani: le cose sono come le pensiamo.
Ecco un link per scaricare un bellissimo studio sulla liturgia, che affronta molte delle nostre "questioni disputate", del P. Dott. Linus Dragu Poppian
dell'Associazione Teologi cattolici provenienti dalla Chiesa Ortodossa.
https://www.dropbox.com/s/bq25vq8qvubc21e/Storia%20della%20liturgia.pdf
Buona domenica in X.to et Maria.
Buona domenica e buona festa dell'Ascensione.
RispondiEliminaPressioni politiche ed economiche sugli uomini di Chiesa ci sono sempre state, anche nel primo millennio, anche sulle sedi patriarcali orientali anche molto prima dello scisma.
C'era l'impero romano d'oriente prima della distruzione operata dagli islamici. La sede patriarcale orientale bramava essere sempre più indipendente dalla Chiesa romana.
I razionalisti tentano di "dimostrare" che anche i dogmi dei primi Concilii Ecumenici sono il frutto di pressioni economiche e politiche, ma alla fine è Dio che ha l'ultima parola.
E' vero la storia va studiata guardando i fatti, senza idealizzare niente e tenendo sempre presente il fine della storia, che non è quello insegnato dalla storiografia marxista.
Grazie del link e sì, un grazie a mic!
Però lasciando stare le miserie umane, che poi alla fine sono comuni a tutti gli uomini che soon feriti dal peccato originale, molte tradizioni orientali sono perfettamente armonizzabili con la dottrina cattolica.
RispondiEliminaBasti pensare alle icone come finestra sul Cielo. E' molto bella!
Per quanto riguarda il primato del Papa esso si fonda sui Vangeli e sulla dottrina di NSGC, così come il "Dictatus Papae", non il contrario.
RispondiEliminaEsistono molti studi sull'argomento su manuali cattolici scritti nel pre-concilio.
Attualmente però si assiste ad un fenomeno curioso: i progessisti rifiutano il dogma dell'infallibilità papale, salvo ricorredere ad esso in senso parossistico quando si tenta di attaccare la FSSPX.
Allora diventano più papisti del Papa!
Ne ho avuto esempi diretti, di come si relativizzi il Magistero sul modernismo e sulle questioni bibliche, per poi usare lo stesso Magistero come una clava con parole sprezzanti nei confronti della FSSPX.