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giovedì 12 giugno 2014

Corso di Francescanesimo per studenti FI da un altro punto di vista

Libertà e persona [qui], analogamente a Campari & de Maistre [qui], pubblica lo scritto di un altro ex Francescano dell'Immacolata che uscendo dall'ombra e con nome e cognome, testimonia la sua esperienza e il suo sentire.
Per non dimenticare e, continuando a parlarne, essere gocce che incidono la pietra.


Il 4 giugno sul sito www.immacolata.com è apparso un articolo dal titolo “Corso di francescanesimo per gli studenti FI”. Non dubitiamo della rettitudine d’intenzioni e della sincerità del nostro ex-confratello fra Bonaventura che firma l’articolo, né vogliamo in alcun modo mettere in discussione le tematiche e i contenuti, ma a chiunque lo abbia letto pare chiaro che il contesto in cui è stato pubblicato, l’ufficialità del sito che lo ha proposto (il sito ufficiale dell’istituto dei FFI) e lo spirito che lo anima, lasci intendere una sola cosa: finalmente, grazie al nuovo corso, gli FFI hanno scoperto il vero francescanesimo, il vero san Francesco. Hanno scoperto in definitiva di essere francescani, in quanto prima non lo erano, illusi dal falso spirito serafico trasmessogli dai loro fondatori e dai precedenti superiori e formatori, implicitamente accusati di aver tradito il carisma francescano nonché quello mariano (ma questo è un altro discorso). Comprendiamo certo la necessità retorica di cantare il peana alle uniche iniziative culturali e formative (o, per meglio dire, l’unica) intraprese dai FFI “nuova gestione” ma è difficile capire perché un corso riservato agli studenti, e quindi non accessibile ad esterni, meriti di essere presentato sulla pagina ufficiale dell’istituto. Evidentemente l’unica motivazione è appunto mettere in risalto (anche in maniera stucchevolmente enfatica), come i nuovi FFI diano finalmente una formazione francescana ai loro giovani frati, gettando in tal modo fango sulla precedente formazione. Dato che molti di noi hanno assistito al corso di p. Gianfranco Berbenni vogliamo sicuramente ringraziare il relatore per la profondità delle sue considerazioni sulla vita di san Francesco, per l’approccio critico alle Fonti Francescane e per la sua semplicità e simpatia veramente serafica. Non mettiamo in alcun modo in discussione i contenuti del corso né la retta intenzione dell’autore dell’articolo ma ci sentiamo in dovere di precisare alcune cose, per evitare un indebito uso delle buone intenzioni altrui.
  1. Gli FFI non hanno affatto scoperto il francescanesimo dopo il corso di padre Berbenni. Chiunque sia stato formato negli ultimi anni tra i FFI può testimoniare come sin dal postulandato e dal noviziato esista una formazione specificatamente francescana. Non abbiamo certo appreso al corso di Firenze che esistano le Fonti Francescane in latino, che san Francesco non fosse un ecologista o animalista, che la “cotta” tra san Francesco e santa Chiara sia un’invenzione dei musical, che il film di Liliana Cavani non trasmetta il reale san Francesco ecc. Sono cose ben note a tutti i FFI sin dai primi mesi di formazione. Nonostante molti autori moderni (che sono andati o vanno per la maggiore anche nei conventi) abbiano in vari modi proposto un san Francesco deformato e ideologico (pacifista, ecologista, sessantottino, pre-protestante, pre-modernista ecc.), dobbiamo ringraziare i nostri fondatori per averci trasmesso il vero san Francesco, il “tutto serafico in ardore”, distaccato dal mondo per meglio amare il Crocifisso e per impegnarsi senza requie alla salvezza delle anime redente dal sangue di Cristo.
  2. Se al “nuovo corso” FFI piace dare pubblico risalto alle (poche) attività formative organizzate va sottolineato che i precedenti superiori e formatori hanno sempre avuto la preoccupazione di trasmettere ai giovani frati lo spirito serafico e dargli una formazione (anche scientifica) adeguata. A chi di noi non è stato consigliato di leggere le Fonti Francescane o gli scritti di san Massimiliano Kolbe? Il maestro dei novizi certamente ha sempre raccomandato tale lettura in privato e spesso la proponeva anche a tutti i novizi, per meglio fare intendere la vita religiosa e il nostro carisma. In più lo STIM (Seminario Teologico Immacolata Mediatrice), tanto denigrato dai nuovi superiori (che però non vi mettevano piedi da diversi anni), proponeva nel suo curriculum di studi ben 7 esami riguardanti il francescanesimo:
    • Spiritualità francescana;
    • Storia del francescanesimo;
    • 2 seminari di filosofia francescana e 3 seminari di teologia francescana, nei quali si approfondiva lo studio dei grandi maestri francescani (soprattutto san Bonaventura e il beato Giovanni Duns Scoto), con la produzione di un piccolo saggio su una tematica specifica da parte di ogni studente.
Oltre a ciò, va segnalato l’impegno del nostro istituto nello studio del francescanesimo e della filosofia e teologia francescana con: le giornate di studio per frati e suore (due anni fa dedicata alle conferenze di san Massimiliano Kolbe, qualche anno fa dedicato a san Francesco, ecc.), convegni (come quello dedicato a san Massimiliano Kolbe), riviste di studio (Annales franciscani, per la storia e la spiritualità francescana) e, in particolare la promozione del pensiero del beato Giovanni Duns Scoto. Oltre ad una rivista annuale (i Quaderni di studi scotisti), negli ultimi anni il Seminario si è impegnato nella pubblicazione di vari libri riguardanti il pensiero del beato, di strumenti scientifici indispensabili (come la ristampa del Promptuarium scoticum) e soprattutto della traduzione dell’Ordinatio di Scoto in italiano, lodata anche dal presidente della Commissione scotista internazionale, p. Barnaba Hechich OFM. Se, come qualcuno dei nuovi superiori ha lasciato intendere, il livello degli studi francescani nell’istituto e delle suddette iniziative non era veramente scientifico, tali critiche andrebbero puntualizzate e messe per iscritto perché proprio così vuole la scienza, che tra i suoi requisiti ha quello della “pubblicità”. Le critiche servono a far crescere e non a distruggere, per questo ogni vero scienziato desidera essere criticato: la nuova dirigenza FFI sembra invece preferire distruggere (il seminario, le riviste, ecc.) senza voler esprimere pubblicamente le sue critiche. Altrimenti, se si preferisce criticare con le mezze parole l’impegno e la buona volontà altrui, è meglio ricordare la saggezza degli antichi pagani: Sutor, ne ultra crepidam. Di saccenti autores ormai ce ne sono talmente tanti tra i FFI che l’istituto potrebbe specializzarsi nella produzione di sandali (in pieno spirito francescano)!
  1. Va poi ricordato che se non vogliamo cadere in una forma di “gnosticismo” francescano, il francescanesimo non è tanto questione di conoscenza scientifica delle fonti in latino e di studio storico-critico, quanto di pratica di una vita eroica e serafica, come quella del poverello di Assisi (e in questo credo che padre Berbenni ci darà ragione). La decadenza del francescanesimo è iniziata anche a causa di un estremistico spirito di “ritorno alle fonti”: disprezzare ottocento anni di tradizione francescana per ritornare al vero Francesco! A parole tutto ciò è molto bello, ma spesso il vero Francesco, studiato in maniera storico-critica, è diventato il Francesco di Sabatier, quello di Manselli, quello di Miccoli, quello di Matura, quello di Dalarun, ecc. Ognuno – in maniera storico-critica beninteso – ha preteso che il suo san Francesco fosse quello vero e ha preteso di riformare il francescanesimo secondo la sua testa. Contro questo spirito, vera peste del francescanesimo moderno, anche il beato Gabriele Allegra ricordava l’importanza della tradizione francescana: non possiamo pensare che ogni cosa venuta dopo san Francesco sia un tradimento del francescanesimo! Il francescanesimo si trasmette di generazione in generazione (a volte con sviamenti e qualche tradimento accidentale), come la vita si trasmette dai genitori ai figli, e noi giovani ex-FFI possiamo vantarci di averlo ricevuto da due veri francescani come padre Stefano e padre Gabriele, francescani sin dall’infanzia e legati spiritualmente a san Pio da Pietrelcina.
  2. È bene poi ribadire che possiamo leggere quanto vogliamo le fonti in latino, possiamo conoscerle e recitarle a memoria, possiamo avere biblioteche piene di libri sulla francescanistica, possiamo iscriverci a tutti i corsi ad Assisi o a Roma… ma non siamo francescani semplicemente per il fatto di fare ciò. Certo, come ci ha ricordato p. Gianfranco, studiare una cosa (e studiarla con fatica, come comporta lo studio scientifico), è una misura dell’amore che abbiamo per quell’oggetto: se studiamo san Francesco è perché amiamo san Francesco, il santo più simile a Nostro Signore. Tuttavia, se non vogliamo essere in contraddizione con san Francesco stesso, dobbiamo ricordare che il francescanesimo è pratica di vita eroica e sacrificata: il sacrificio della preghiera prolungata anche di notte, il sacrificio dell’apostolato condotto con sforzo e fatica, il sacrificio della vita comune, il sacrificio della povertà … questo era san Francesco, questo era Niepokalanow, questo era Casa Mariana (lo sarà ancora?), questo era (e ne siamo testimoni diretti) lo STIM. Tutto temprato dalla discrezione, dalla dolcezza e dall’amore fraterno: san Francesco “madre” per i suoi figli e san Massimiliano “marmellata” verso i confratelli. Poi la semplicità francescana, che non è lo “spontaneismo” di cui sembra essere affetta la vita religiosa oggi, ma uno spirito di serena austerità, di distacco dal mondo e dalle sue massime, d’umiltà senza pretese, della consapevolezza che è Dio che fa tutto con quei miseri mezzi che noi siamo. Tutto questo era ciò che trovavamo nei FFI e che ora non si trova più: prima c’erano i FATTI, oggi ci sono solo le PAROLE, che rimangono parole anche quando a trasmetterle è il sito www.immacolata.com. I fatti sono la vita di preghiera intensa, la preghiera notturna, il sacrificio dell’apostolato faticoso, i mille impegni quotidiani, la necessità di risparmiare sempre tempo e, talvolta, di sottrarlo al sonno per essere fedeli ai propri incarichi e alla vita comune. I fatti sono l’amore per le anime, soprattutto per i giovani e per le vocazioni, tanto difficili da realizzare nel mondo attuale. Le parole sono quelle di chi parla di preghiera, ma sostiene che il francescanesimo non c’entra nulla con la contemplazione; di chi parla di sacrificio, ma non vuole alzarsi di notte; di chi si gonfia delle parole “missione” e “apostolato” (deformando abilmente le parole del Santo Padre), per poi distruggere i mezzi d’apostolato e ammuffire nella pigrizia di conventi in cui non c’è più nulla da fare. Le parole sono i gruppi laicali sciolti e le vocazioni fatte fuggire e poi perseguitate, oltraggiate, chiamandole “vili” e “traditori” e cercando in tutti i modi d’impedire loro la realizzazione di quello a cui si sentono chiamati dall’Onnipotente. È questo l’amore per le anime? È questo l’amore di san Francesco?
Davide Canavesi, ex frate e studente F.I.

43 commenti:

  1. Sono ormai tanti mesi, fin dall'inizio di questa breutta storia che e ci chiediamo, come conclude lo scritto: è questo?
    Che "sentire cum ecclesia" è questo?
    L'ex frate ce ne mostra un aspetto e lo fa con molta discrezione che non nasconde il rammarico e il rimpianto.
    Ma anziché rendere ragione di un provvedimento devastante, continua la "rieducazione", come nei peggiori regimi...

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  2. La notizia è stata riportata sul blog ufficiale solo per rendicontare le attività formative che l' Istituto pone in atto, non certo per affermare che prima non si conosceva il francescanesimo, sarebbe anche assurdo visto che sia nel noviziato sia nella formazione permanente di qualsiasi istituto francescano si sono sempre studiate le fonti francescane e la storia del francescanesimo. A riprova: quante volte, negli anni precedenti, dentro l’ordinaria formazione, svolta anche dai precedenti formatori, si è parlato dei vari aspetti del francescanesimo, ogni volta approfondendoli sempre di più. Quante volte questi stessi temi trattati in questa conferenza sono stati affrontati da altri conferenzieri facenti parte anche degli stessi formatori precedenti degli FI. Quante volte questi stessi temi sono stati riapprofonditi e sviscerati più volte, in circostanze diverse, anche dai precedenti formatori. La storia del francescanesimo è quella, la si può rivisitare, si possono ogni volta sottolineare aspetti diversi, si possono visualizzare ogni volta connessioni e legami più profondi e più particolari, ma la formazione permanente ha una serie di pilastri fondamentali ben precisi e circostanziati che tutti gli istituti francescani trattano! E' una chiara forzatura vederci addirittura una congiura. Quello che invece sconcerta è il giudizio arbitrario e grave che "prima c'erano i fatti e ora solo parole". Ora i fatti non si troverebbero più, all’improvviso, solo perché è cambiato il consiglio direttivo precedente? Allora il francescanesimo, in questo istituto, sarebbe legato, addirittura, solo al precedente consiglio direttivo che ne avrebbe il monopolio? È davvero insostenibile questa opinione. Allora tutti i frati e le suore che sono rimasti nell'Istituto (sono pochi quelli andati via) sarebbero tutti falsari, tutti sarebbero solo vuoti involucri, tutti sarebbero solo fumo e niente arrosto? Mi sembra un pò troppo, assurdo e anche improponibile.
    Ma la cosa più grave è quella mentalità esclusivista e farisaica secondo la quale prima c’era solo gente seria, adesso ci sarebbero solo illusionisti e babbei. “Il fariseo, stando in piedi, pregava così: “O Dio ti ringrazio che non sono come gli altri uomini (…….. che fanno solo parole!). /…/ Digiuno due volte la settimana (…. mi alzo la notte, faccio la disciplina, dormo sulle tavole di legno, ecc.)” (Lc 18, 9-14). “Gesù disse questa parabola per alcuni che presumevano di essere giusti e disprezzavano gli altri”. Con amicizia.

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  3. "Tuttavia, se non vogliamo essere in contraddizione con san Francesco stesso, dobbiamo ricordare che il francescanesimo è pratica di vita eroica e sacrificata: il sacrificio della preghiera prolungata anche di notte, il sacrificio dell’apostolato condotto con sforzo e fatica, il sacrificio della vita comune, il sacrificio della povertà "

    Ma la Regolao Bollata richiede che la communità e ogniuno frate non usa, non riceve, non ha e non disporre dei soldi in qualsiasi forma di strumento finanziario...

    i FFI non farlo...San Massimiliano non ha fatto....

    quindi, dovè l'amore per San Francesco...tanti Pontefici Romano hanno detto con decreti espleciti che i frati non possano usare i soldi...

    Quelli che fanno, certamente dicano che amano e obbediando il Poverello, ma per me, non riesco di comprehendere il loro tipo di sincerità...

    Per questo motivo, credo che la prova sotto quale i FFI stanno è volta dal Signore, per distinguere i veri amatori di San Francesco da quelli che dicono di essere...


    un altro ex-Frate FFI

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  4. OT
    vorrei condividere con voi questa mia piccola iniziativa per la quale sto trovando riscontri positivi.

    In questi giorni mi è venuta l'ispirazione di raccogliere il più gran numero possibile di messalini della S.Messa di sempre.
    Visti i tempi che corrono, ho come il presentimento di una nuova ondata di iconoclastia.
    Ho dunque cominciato a farne richiesta ai parroci delle parrocchie viciniore nella speranza che non tutto sia già finito all'ammasso.
    Al di là del risultato pratico ancora in divenire, perché la mia richiesta abbisogna tempo per la ricerca nei vecchi armadi e nei solai, le reazioni non sono state affatto negative nei miei confronti.
    Trovo sia significativo che dove possibile le S.Messe nel rito di sempre siano seguite con il messalino delle generazioni passate, piuttosto che con recenti fascicoli molto meno decorosi.
    Chissà se qualcuno di voi si sente di fare altrettanto?
    Cordialmente
    Marius

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  5. Ma la cosa più grave è quella mentalità esclusivista e farisaica secondo la quale prima c’era solo gente seria, adesso ci sarebbero solo illusionisti e babbei. “

    Personalmente non la penso così. Credo che all'interno ci siano molti frati che chiamerei (forse sommariamente) fifty-fifty che non stanno né da una parte né dall'altra. Alcuni forse sono ancora in bilico.
    Ma è una mia supposizione che ritengo attendibile ma che non posso verificare direttamente, quindi non mi ci fermerei più di tanto.
    Quello che appare all'esterno, tuttavia, è la durezza inconcepibile dei provvedimenti e la comunicazione arrogante di commissario e dissidenti e di tutto il loro contorno.
    Per contro, ho conosciuto personalmente francescani e francescane pre-commissariamento sereni e profondamente motivati e in sintonia con quello ch'è anche il mio "sentire cum Ecclesia" , che la parte egemone, anche della gerarchia, di fatto irride e ignora e non riconosce, quando non avversa con sprezzante rifiuto.

    E' questo che non torna in tutta la storia. E fa pensare che si sia proprio voluta colpire e distruggere quella parte (non minoritaria) dell'Ordine sensibile alla tradizione e critica, sia pur cum grano salis, del concilio (e della massoneria...)

    Di questo non è rimasto nulla. Il resto è piattume e conformismo al nuovo corso modernista.

    C'è chi ha già rifiutato, con consapevolezza. Poi c'è chi si adegua e chi ci sguazza...

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    1. Lei sbaglia e sui numeri e sul giudizio.
      Sui numeri perché quella parte che lei definisce fifty-fifty, dal momento che la matematica non è un'opinione, è una minoranza, oserei dire, ad oggi, risibile -ne più ne meno di quanti siano i fedeli di stampo tradizionale rispetto al resto: pochi-.
      Per contro, riguardo al giudizio, lei non può parlare al passato di frati e suore sereni ecc... perché se così fa è segno che non li conosce e non li frequenta perché chi davvero li pratica sa che la stragrande maggioranza di essi è serenamente rimessa all'autorità, alla materna guida della Chiesa e di Maria Ss che mai e poi mai potrebbe volere da essi una benché minima disobbedienza.
      GS

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  6. Le donazioni (soldi) che arrivano ai frati mica li usano i frati per andare in giro con la mercedes. l'accusa che si fa ai FFI è la stessa che si fece a Padre Pio. Non vorrei che gli stessi che accusano lo facciano con lo stesso spirito di Giuda, che non gli fregava nulla dei poveri, ma si lamentava che l'olio profumato prezioso, sparso sui piedi di Gesù, fosse sprecato e il guadagno che se ne sarebbe fatto non fosse andato nella sua saccoccia, perchè Giuida era ladro. Non è che siccome non si riesce a mettere le grinfie su tali soldi, si cerca di togliere di mezzo questo ordine? Ricordo che anche i francescani dei tempi di Padre Pio, che avevano sperperato ed erano pieni di debiti, puntavano sul denaro che la Provvidenza faceva arrivare a S.Giovanni rotondo (mica per far godere Padre Pio, ma per costruire l'ospedale), allora giù con le calunie, mica per praticare la virtù del consiglio, o perchè fossero preoccupati per l'anima di Padre Pio, solo per poter mettere le loro mani sul denaro, che Padre Pio per altro vedeva solo passare e forse non lo vedeva neppure passare. Temo che la motivazione di questo comissariamento, segua la stessa perversione, che fu di Giuda e che fu di tutti coloro che vivendo male non sopportano la vista di chi cerca di vivere secondo Dio.

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  7. Ho da poco scoperto il vostro blog e vi ringrazio per l'opera meritoria ed edificante che fate in favore della Vera Chiesa si Nostro Signore. Egli ve ne renda merito. Da quando satana si è scatenato contro questi santi monaci le mie giornate sono più tristi perchè il sostegno della comunità vicino al mio paesello si è interrotto ed il mio rifugio dagli orrori di questo mondo è perso. Mi chiedo spesso perchè il Signore mi abbia voluto punire così duramente.

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  8. Signor GS lei non sarebbe tanto arrogante se il Papa fosse ancora Benedetto.Si ricordi che il Signore interverrà a suo tempo ed avrà l'ultima parola. Bobo

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  9. alla nonna che scrive alle 14.50 "Mi chiedo spesso perchè il Signore mi abbia voluto punire così duramente."

    ...eh, carissima nonna, ma guardi che qua non si può parlare di punizione, perchè spesso a chi segue VERAMENTE Cristo succede proprio questo, anzi, potremo dire PRATICAMENTE SEMPRE, perché coloro che sono inseriti come tralci vivi nella Vite che è Lui stesso possano portare più frutto attraverso sofferenze - cioè le POTATURE - che purificano (naturalmente se accettate con rendimento di grazie o almeno con pazienza, il che non vuol dire non doversi attivare cristianamente a favore dei più deboli o dei perseguitati in genere):

    - Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo toglie e ogni tralcio che porta frutto, LO POTA perché porti più frutto.
    (Gv 15,2)


    ...e poi non ci illudiamo, perché la persecuzione è una nota costante che accompagnerà sempre il VERO cristiano, così come ha accompagnato Nostro Signore:

    - Ricordatevi della parola che vi ho detto: Un servo non è più grande del suo padrone. Se hanno perseguitato me, PERSEGUITERANNO ANCHE VOI
    (Gv 15,20)


    ...ma sappiamo che a tutto questo c'è non solo UNA fine, ma anche e soprattutto UN fine:

    - E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, SE VERAMENTE PARTECIPIAMO ALLE SUE SOFFERENZE PER PARTECIPARE ANCHE ALLA SUA GLORIA.
    (Rm 8,17)


    ...infatti:

    "Uno dei vegliardi allora si rivolse a me e disse: 'Quelli che sono vestiti di bianco, chi sono e donde vengono?'. Gli risposi: 'Signore mio, tu lo sai'.

    E lui: 'Essi SONO COLORO CHE SONO PASSATI ATTRAVERSO LA GRANDE TRIBOLAZIONE e HANNO LAVATO LE LORO VESTI RENDENDOLE CANDIDE COL SANGUE DELL'AGNELLO.

    PER QUESTO stanno davanti al trono di Dio e gli prestano servizio giorno e notte nel suo santuario; e Colui che siede sul trono stenderà la sua tenda sopra di loro.

    Non avranno più fame,
    né avranno più sete,
    né li colpirà il sole,
    né arsura di sorta,
    perché l'Agnello che sta in mezzo al trono
    sarà il loro pastore
    e li guiderà alle fonti delle acque della vita.
    E DIO TERGERA' OGNI LACRIMA DAI LORO OCCHI'.
    (Ap 7,13-17)


    ...dunque SURSUM CORDA e un caro abbraccio nel Signore e preghi per me, per noi...

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  10. ...." Ora i fatti non si troverebbero più, all’improvviso, solo perché è cambiato il consiglio direttivo precedente? Allora il francescanesimo, in questo istituto, sarebbe legato, addirittura, solo al precedente consiglio direttivo che ne avrebbe il monopolio?..."

    Secondo l`anonimo i FATTI, opera di chi dirige ora i FFI, riflettono il francescanesimo?
    L`arroganza, la violenza, anche verbale, di chi è ai comandi dei FFI, i provvedimenti piombati dall`alto, e che non sto qui a ricordare, riflettono il francescanesimo?
    L`interessse per i pretesi "beni" dei FFI e il lauto salario del commissario, riflettono il francescanesimo?
    Le minaccie, i ricatti, l`abuso di potere, riflettono il francescanesimo?

    E per favore non date come argomento che sono pochi i frati andati via, sappiamo come e perchè restano, e in quali condizioni, devo ricordare il seminario chiuso, i responsabili allontanati, Padre Manelli che non puì spostarsi senza prima chiedere il permesso al commissario? (!), le misure di intimidazione, le pressioni sui vescovi?

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  11. Luisa,
    GS e gli altri anonimi sono ancora convinti che, se una cosa e' decisa " a maggioranza" - ammesso che sia così - e' buona, vera e giusta.
    Credono ancora nella " democrazia", a cui non credono più' manco i sinceri democratici.
    Si appellano ai diritti, le norme,..., ignorando che uno dei sacrosanti diritti di una persona e' potersi difendere dalle accuse, ed essere giudicato da una giuria di suoi pari, pubblicamente ( che non significa a porte aperte, ma in presenza di testimoni terzi). Anche gli eretici, nel " buio Medioevo" , erano giudicati così dalla Santa Madre Chiesa. Ma ora c'e' solo una " chiesa conciliare", conciliante con tutto, fuorché' i" tradizionalisti" o sospetti tali.
    Non c' e' altro da fare che affamare la Bestia, in attesa del " verra' un giorno..."
    Rr
    PS: quant'e' che guadagna il commissario ? Ma da quando in qua un religioso, che non insegna, non e' parroco, non svolge un lavoro da laico, ma sovrintende altri religiosi, dev' essere pagato ?

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  12. Con questa cantilena di menzogne lei Luisa allude forse alle misure legittimamente adottate e "prescritte" dalla Santa Romana Chiesa, con Decreto di Papa Francesco col quale stabiliva e nominava il Commissario P Volpi, stabilendone doveri ed onori e conferendogli i necessari poteri? O forse allude al mandato alla Congregazione di seguirne le fasi passo passo in tandem con il Commissario e poi di riferire al Papa?
    Lei vede illegalità, arbitrio e sopruso riguardo ai FI nell'operato della Chiesa e in particolare della Santa Sede?
    Il problema è suo, Luisa, che non ama la Chiesa -questa Chiesa- e non dei frati che rimangono che al contrario di Lei si sentono perfettamente a CASA LORO. ...
    tranne quei pochi, ripeto risibile minoranza, che come lei vedono con questa Chiesa "il PROBLEMA"

    UN FRATE FELICE

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  13. Invece la sua, di cantilena, FRATE FELICE, è quella legittima e prescritta?

    O invece è dissonante in confronto al silenzio certamente sofferto e obbediente di molti frati che non ostentano felicità ma risultano isolati e privati della precedente attività pastorale?

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    Risposte
    1. Anche lei deve decidersi:
      o la finisce di lamentarsi del "silenzio" dei frati - per mesi lo avete ripetuto- oppure non può,una volta che qualcuno interviene, recriminare perché lo fanno in modo che non le aggrada. Se scrivono gli EX che criticano l'attuale fase va bene e invece se scrivo io che affermo di essere felice e in nutrita compagnia non va bene?
      Poveretti sono quelli che "allo stretto sono si, ma nei loro cuori".
      W il Papa e W la Chiesa
      frate felice

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  14. E poi mi perdoni l'insistenza ma ripeto:
    i frati a cui lei allude, quelli che lei descrive sofferenti isolati ecc non somo molti: sono pochissimi!
    frate felice

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  15. Visto che il suo commento è passato, dovrei rispondere al frate felice, nonchè anonimo, che mi accusa di mentire, che sa leggere nel mio pensiero e nei miei sentimenti?

    Beh, se quel frate è felice è facile dedurne che è in perfetta linea con i provvedimenti presi CONTRO i FFI, contro Padre Manelli, contro i responsabili e gli insegnanti, forse che invento quei provvedimenti?
    Se quel frate è felice ne deduco che è felice della soppressione della Messa Antica, forse che mento dicendo che la Messa Antica è stata sospesa=soppressa?
    Se quel frate è felice ne deduco che è contento che il seminario è stato chiuso, che alcuni suoi fratelli sono stati spediti lontano, lontani dalla loro parrocchia e dai fedeli, forse che mento ricordando questi provvedimenti?
    Se quel frate è felice, ne deduco che è felice dell`isolamento di Padre Manelli costretto(!) di dpmandare al commissario il permesso per muoversi, come se avesse commesso non si sa quale crimine!
    E ancora, forse che chi, come me, afferma che non è stata data nesauna motivazione per il commissariamento, mente?
    Invece di dire a chi li ricorda che mente, il frate felice dovrebbe avere l`onestà intellettuale di dire che approva i provvedimenti presi dal commissario.

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  16. i frati a cui lei allude, quelli che lei descrive sofferenti isolati ecc non somo molti: sono pochissimi!
    frate felice


    E più passa il tempo e più diventerà efficace la "rieducazione" e la "normalizzazione" saranno sempre di meno.

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  17. o la finisce di lamentarsi del "silenzio" dei frati - per mesi lo avete ripetuto- oppure non può,una volta che qualcuno interviene, recriminare perché lo fanno in modo che non le aggrada.

    Io non mi sono mai lamentata del silenzio dei frati, mi confonde con qualcun altro. L'ho registrato, questo sì. Tant'è che ho pensato che dovessimo essere noi laici a chiedere conto per loro e per i fedeli.
    Ma alle nostre istanze spirituali nessuno risponde...

    Io non ho replicato su "ciò che non mi aggrada", ma su ciò che non corrisponde a valutazioni logiche e, a monte, ho lamentato ciò che ha violato un diritto sancito da una legge universale; il che per lei è totalmente irrilevante perché non rientra nella sua sensibilità spirituale, evidentemente "altra".

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  18. È scomparso un commento che avevo scritto in risposta a GS che scriveva :


    " Lei sbaglia e sui numeri e sul giudizio.
    Sui numeri perché quella parte che lei definisce fifty-fifty, dal momento che la matematica non è un'opinione, è una minoranza, oserei dire, ad oggi, risibile -ne più ne meno di quanti siano i fedeli di stampo tradizionale rispetto al resto: pochi-."


    Sorvolo sulla minoranza, secondo GS, risibile dei cattolici di "stampo tradizionale" che ben descrive le sue simpatie, non che le ignorassimo.
    E poi, che cosa ne sa GS che i frati di cui parla mic sono una minoranza risibile?
    Complimenti per il rispetto.
    Non è, comunque, quel che testimoniano i frati che hanno tentato di farsi sentire, chi con uno pseudonimo, chi firmando con nome e cognome, o dai famigliari dei frati e-o dei seminaristi che stanno vivendo questa prova con loro.
    Che poi dei frati che hanno visto quelle misure piombare dall`alto, in un clima che i diversi comunicati del nuovo potere lasciano più che intravedere, siano traversati da paure e dubbi, è normale, è umano, dire che sono una minoranza risibile, è un`illazione arbitraria e irrispettosa.

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  19. Ma che fine ha fatto il "presto presto" che biascicò il Papa quando i parenti di P.Manelli lo supplicarono di far smettere la persecuzione ai FFI?Bobo

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  20. Frate felice, Gs ed anonimi varii:
    Le due lettere pubblicate portano nomi e cognomi. Perché non vi firmate anche voi con nome e cognome ?
    Manco alla polizia prendono più in considerazione le lettere anonime.
    Rosa Roccaforte, medico sereno

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  21. Il fatto è che il povero 'frate felice' pensa di obbedire a "Santa Romana Chiesa", e non si accorge di star obbedendo alla Rivoluzione massonica:

    “Ora, quindi, per assicurarci un Papa nella maniera richiesta [rivoluzionario e filomassonico, ndr] è necessario predisporre per quel Papa una generazione adeguata al regno del quale sogniamo. Lasciate da parte l’età avanzata e quella media, andate alla gioventù, e, se possibile, fino all'infanzia.
    In pochi anni il giovane clero avrà, per forza di cose, invaso tutte le funzioni. Essi governeranno, amministreranno, e giudicheranno. Essi formeranno il consiglio del Sovrano. Saranno chiamati a scegliere il Pontefice che regnerà; e quel Pontefice, come la maggior parte dei suoi contemporanei, sarà necessariamente imbevuto dei principii italiani ed umanitari che stiamo per mettere in circolazione.
    Cercate il Papa del quale diamo il ritratto.

    Volete stabilire il regno degli eletti sul trono della prostituta di Babilonia? Fate marciare il clero sotto la vostra bandiera in modo che creda sempre di marciare sotto la bandiera delle Chiavi Apostoliche.

    Volete causare la sparizione delle ultime vestigia di tirannia ed oppressione? Gettate le vostre reti come Simone Bar-Jona. Gettatele nelle profondità di sacrestie, seminari e conventi, piuttosto che nelle profondità del mare, e se non precipiterete nulla, darete a voi stessi una raccolta di pesci più miracolosa della sua.
    Il pescatore di pesci diverrà un pescatore d’uomini. Vi comporterete da amici intorno alla Cattedra Apostolica.

    Avrete pescato una Rivoluzione in Tiara e Cappa, che marcia con la Croce e la bandiera — una Rivoluzione che ha solo bisogno di essere un poco pungolata per mettere a fuoco i quattro angoli del mondo.”

    (dalla nota istruzione di 'Nubius' nell'ambito dell'Alta Vendita, sezione superiore ed 'intellettuale' della Carboneria italiana, riportata da mons. Delassus ne "Il problema dell'ora presente" a partire dalla pag.345 del primo volume, consultabile ad esempio qui: http://www.traditio.it/SACRUM%20IMP/2009/ottobre/3/Il%20problema%20dell'ora%20presente%20Delasuss%20I%20parte.pdf )

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  22. Caro Frate Felice, dalle idee un po' confuse, visto che tutto il tuo argomento ruota intorno al seguente concetto: "tranne quei pochi, ripeto risibile minoranza, che come lei vedono con questa Chiesa "il PROBLEMA"", sorvolando sull'aggettivo risibile, perche' e' proprio vero che ciascuno si diverte come puo' e trova ridicolo cio' che la sua anima gli permette di trovare ridicolo, vorrei dirle una cosa: le stesse parole che ha usato lei vanno bene anche per descrivere lo scisma inglese? Anche li' si lamentavano in pochi (sa, Enrico e Elisabetta, a differenza di papa Francesco, non amavano scherzare), anche li' era una minoranza (risibile?) quella di chi ando' avanti fino al martirio per difendere la vera fede. Anche allora la maggioranza chino' la testa. E vuol sapere una cosa? Non fu difficilissimo convertire il grosso dei preti cattolici in "reverendi" protestanti. Al contrario, la maggioranza non fece una piega. Se e' coerente, dovra' convenire che avevano ragione gli eretici e gli scismatici, visto che chi si opponeva era, come lei dice, "risibile" minoranza. Che, guarda caso, si assottigliava sempre di piu' al passare del tempo. Proprio come lei ha notato che succede anche adesso. La saluto dall'Inghilterra, terra piena del sangue dei martiri che si opposero al disegno infernale di Enrico VIII e Elisabetta I, e successivamente di "reverendi" felici. Proprio come lei.

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  23. Lei Claudius fa dei paragoni che non stanno "ne in cielo ne in terra".
    Noi, FI che siamo saldi al nostro posto e come prima confidiamo in toto nella Provvidenza, nella Chiesa Cattolica e vogliamo rimanere in comunione con il Papa SIAMO quella parte fedele che in Inghilterra allora fu risibile. Gli altri, gli ex,
    li collochi lei che sono suoi
    frate felice

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  24. Ma io dico, se a certi frati non andava a genio la regola data dei fondatori dei FFI, perchè sono voluti entrare in questo ordine? Potevano farsi francescani o capuccini. Perchè entrare in un ordine cattolico che non si ama, di cui non si condividono i carismi, per poi rompere l'anima anche a quei FFI che invece sono entrati li proprio per servire Dio in quella regola? C'è tanto spazio nel mondo, per tutti, proprio li dovevate andare a portar zizzania?

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  25. beh, Annarè, una risposta magari un po' azzardata alla tua domanda potrebbe essere:

    per poi - oltre a confluire loro stessi - FARE SOPRATTUTTO CONFLUIRE tutti gli altri, appunto, nei cappuccini, da te menzionati (come secondo voci insistenti si adombrava e si continua ad adombrare)..

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  26. Ho ascoltato in Radio la pubblicitài per la kermesse musicalcanora- radical hic e vippissima che i Francescani di Assisi organizzano ogni anno per "far la carità". Ho sentito uno di loro...sembrava la parodia di un cappuccino, ed era talmente mellifluo e viscido che mi son scivolate le cose di mano.
    A quando una kermesse canora dei FFI ?cosi magari Don Bruno realizza il sogno di ogni disck jockey ed intrattenitore radiofonico: condurre uno spettacolo dal vivo.
    Rr
    PS : vedo che " frate felice" continua nell' anonimato. Paura di " li superiori" ?

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  27. "frate felice" andava solo ignorato, perché mostra di non aver neppure colto il succo del parallelo di Claudius.
    Superficiale pressappochismo o malafede?

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  28. Il problema è che 'frate felice' è uno dei tanti normalisti pronti ad 'obbedire' a qualunque ordine gli venga dato, senza discernimento, perché non ha compreso - o fa finta di non aver compreso - che nella Chiesa col 'Papa buono' ed i suoi Successori si è avviata una vera e propria Rivoluzione ricalcata su quella del 1789 in Francia.
    'Frate felice' insomma sarebbe già pronto fin da adesso, qualora glie ne venisse dato l'ordine, a baciare corani, pregare in sinagoghe e moschee, promuovere lo scambio di amboni con pastori protestanti (visto che l'han fatto e lo fanno i vari 'Papi conciliari', e dunque nell'ottica malata di 'frate felice' ciò dev'essere necessariamente santo, buono e giusto), ciecamente convinto di essere in tal modo "nella Chiesa Cattolica".
    Tragicomico.

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  29. Frate felice, sono contento di sapere che in quel triste periodo lei sarebbe stato disposto ad affrontare il martirio pur di restare fedele all'unica chiesa di Cristo. La stragrande maggioranza dei credenti, laici e consacrati, non lo fece.

    Comunque, con tutto il rispetto guardi che lei non ha capito niente di quello che ho scritto. Io non ho fatto illazioni sulla parte dove sarebbe stato lei. Io volevo farle solo notare che il suo argomento, sul quale lei insiste molto, che i frati dissidenti sono pochi, anzi pochissimi, e' irrilevante ai fini della verita'. Un argomento puo' essere vero anche se a sostenerlo e' una sola persona o anche nessuna contro l'opinione di tutto il resto del pianeta, e viceversa una cosa creduta dalla maggioranza della gente, in un qualsiasi contesto, puo' tranquillamente essere falsa. In breve, la verita' di una qualsiasi serie di affermazioni non e' funzione del numero di gente che la sostiene, come invece sembra credere lei.

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  30. "Superficiale pressappochismo o malafede?"

    Non che io dubiti che ci siano fra i FFI dei frati felici, frati felici di aver vinto la loro battaglia contro Padre Manelli e i responsabili dell`Ordine, felici di riuscire ad essere sufficientemente convincenti da riuscire a far dubitare i frati che per certo non stavano con chi ha dato il via alla rivolta, ma, forse, il frate felice che si è affacciato su questo blog è sopratutto felice di prendere in giro il blog, di perditempo, di, provocatori ne abbiamo visti passare diversi, non mancano di fantasia, farsi passare per un frate, o per un sacerdote, ( abbiamo visto anche questo) non li disturba affatto, del resto spariscono dalla scena appena si domanda loro di dare prova dei loro argomenti, di farsi precisi nelle accuse, e, sopratutto, di rispondere a delle domande semplici e precise.

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  31. “Un argomento può essere vero anche se a sostenerlo è una sola persona”


    Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o NON PIUTTOSTO quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!
    (Gal 1,10)

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    1. “Un argomento può essere vero anche se a sostenerlo è una sola persona”

      Questo è vero, anzi verissimo ma la difesa di questo principio dovrebbe valere anche per coloro che all'inizio della vicenda FI (nostri padri di lunga vita religiosa e di indiscussa fefe e ortodossia) invece furono screditati (tuttora lo sono) e tacciati di essere solo "cinque" rispetto al resto.... e allora?
      frate felice

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  32. Secondo me frate Felice è in malafede . Per il resto nessuno di noi può dire con certezza come si sarebbe comportato al tempo di enrico 8° o della sua degna erede ,la cosa certa è che quei cattolici,pochi o tanti , si comportarono eroicamente.Col senno di poi io son giunto alla conclusione che la candidatura di SCOLA da parte del mondo tradizionalista sia stata sbagliata. I cardinali hanno votato Bergoglio pur di non votare Scola.Bobo.

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  33. ff, non giriamo la pizza, per favore.

    Solo cinque, ma arrabbiati e arroganti. la cui loquela malevola è il rovescio della medaglia del silenzio di quelli che stanno subendo (tolti i casi che abbiamo segnalato riferiti a chi si è tirato fuori ma non ha esitato a parlare mettendoci la faccia).

    Di uno di loro so, in particolare, di quale abietta delazione nei confronti di un sacerdote tradizionale sia stato capace... un controsenso da parte di un religioso, o comunque di un cristiano...

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  34. CAro frate felice, non ho problemi a risponderti che se l'argomento era quello, era sbagliato allo stesso modo.

    Mi sembra comunque che, come sottolinea questo articolo al quale stiamo commentando, ci sia ben altra sostanza nei punti interrogativi che questo commissariamento suscita. Cioe' mi sembra in tutta franchezza che i dubbi che ci si pone a questo punto in tutta questa storia dei FFI e del loro commissariamento vadano ben al di la' del semplice lanciare sospetti ad hominem contro 5 frati, al di la' della valutazione che si puo' dare di questi come persone.
    Io non sono uno contro il commissariamento dei FFI per partito preso.
    Ho cercato di capire per prima cosa le ragioni che hanno portato a questa azione.
    Alla fine, mettendo insieme tutti i fili, avendo sentito tutte le campane, cercando di mettere ordine razionale dietro al diluvio di parole e di blablabla che sembra essere un castigo supplementare al quale la chiesa di oggi ci sottopone costantemente, credo di esser giunto a una conclusione, che e' qui e' stato messo in atto qualcosa di molto poco caritatevole e cristiano, e temo che i veri motivi del commissariamento e dell'attuale "correzione rieducativa" dei FFI siano inconfessabili e tutt'altro che disinteressati.
    Questo e' quello che credo.

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  35. A proposito, voglio sottolineare un punto di questo articolo, visto che qui si sta parlando di tutto meno che di quello:

    " La decadenza del francescanesimo è iniziata anche a causa di un estremistico spirito di “ritorno alle fonti”: disprezzare ottocento anni di tradizione francescana per ritornare al vero Francesco! A parole tutto ciò è molto bello, ma spesso il vero Francesco, studiato in maniera storico-critica, è diventato il Francesco di Sabatier, quello di Manselli, quello di Miccoli, quello di Matura, quello di Dalarun, ecc. Ognuno – in maniera storico-critica beninteso – ha preteso che il suo san Francesco fosse quello vero e ha preteso di riformare il francescanesimo secondo la sua testa"

    Questo concetto dovrebbe farci riflettere a tutti, anche e te, frate felice. Perche' non e' solo il problema dei FFI o di un qualsiasi altro ordine, ma di tutta la chiesa!

    Qui stiamo perdendo in pieno il significato di tradizione, con la scusa di "ritornare alle origini".

    Quelli che vogliono "ritornare alle origini" del francescanesimo, della chiesa o del cristianesimo, devono rendersi conto che loro credono evidentemente in una mitica et' dell'oro, che esisteva nel principio e che poi il tempo ha corrotto con "incrostazioni" che ne hanno offuscato la purezza.

    Rendiamoci conto che, punto (1) questa e' una razionalizzazione caratteristica di chi in genere non conosce la storia, allucina di chimeriche "eta' dell'oro", manco gli uomini a un certo punto avessero subito una mutazione genetica, e (2) assume in maniera del tutto arbitraria che "tutto quello che e' venuto dopo" e' in qualche modo un tradimento e un allontanamento da questa mitica purezza originaria.

    Qualcuno riesce a vedere cosa significa questo atteggiamento? C'e' una parola precisa: GNOSTICISMO.

    Cerchiamo di capire bene, la tradizione e' la dimostrazione che e' vero l'esatto contrario: la tradizione e' un arricchimento progressivo, che non solo non "incrosta" un bel niente ma al contrario ci permette di LUCIDARE nel modo migliore possibile le nostre conoscenze, spiritualita', saggezza eccetera.

    Con il ragionamento gnostico "quant'e' bello tornare alle origini" alla fine, rendiamoci conto, ci resteranno solo le caverne e le clave.

    Qui la Chiesa deve capire che questo mito del ritorno alle origini e' un prodotto gnostico, che si alimenta di archeologismo e non di tradizione.

    L'archeologismo e' un cadavere in putrefazione di cui liberarsi. La tradizione e' viva, fresca e pulsante.

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  36. I veri motivi...sono inconfessabili e...disinteressati.

    "Money, money, miney, makes spin the world, spin the world" cantava la Minnelli in Cabaret.
    Rr

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  37. ...rispolverando un articolo del dicembre scorso sul fondatore dell'Ordine...


    http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2013/12/chi-e-padre-manelli.html

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  38. Curioso, questo "frate felice" che risponde con insulti e calunnie alle legittime domande della brava Luisa,
    Curioso, questo "frate felice", novello frate Tuck che manovra in modo così aggressivo il bastone della polemica astiosa.
    Curioso, questo "frate felice",che conclude un suo intervento con un patetico, nazionalpopolare e naif: "W il Papa e W la Chiesa".
    Curioso, costui: felice di sicuro, ma veramente frate?

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  39. Frate Felice (non molto credo) 5 frati scontenti non possono rovinare un ordine, al massimo uscivano e se ne andavano a ballare con gli altri francescani davanti alla bsilica di S.Maria degli Angeli. I 5 sono stati fortunati, perchè c'era chi non vedeva l'ora di distruggere una congregazione che faceva rimordere la coscienza, se ci fosse stato S.Pio X al soglio di Pietro o anche Papa Pio XII quei 5 non l'avrebbero avuta vinta, ma visto che comandano i modernisti massoni, per ora possono gongolare, ma non so fino a quando il buon Dio tollererà questa diserzione. Spero che prima o poi il rimorso del gran danno che hanno fatto a tante anime li riporti sulla retta via.

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  40. ...rimessa all'autorità, alla materna guida della Chiesa ...

    "materna guida" ??!?

    Il silenzio dei giusti favorisce i malfattori.

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