Peregrinatio Summorum Pontificum 2022

venerdì 31 ottobre 2014

Non dimentichiamo la riparazione

Tra le tante Realtà meravigliose che la grazia del Signore ci apre e ci dona c'è la Riparazione. Anche di questa non si parla più e rischia di cadere nel dimenticatoio, con la conseguenza di non dispiegare più la sua efficacia per il bene delle anime e la maggior gloria - estrinseca - del Signore1. Perché naturalmente la sua gloria intrinseca è immutabile.

Oggi, facciamo tesoro e ci riappropriamo della bellissima preghiera insegnata dall'Angelo a Fatima:
Santissima Trinità, Padre, Figlio e Spirito Santo, io Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli del mondo, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi, delle indifferenze da cui Egli medesimo è offeso. Per i meriti infiniti del suo Sacro Cuore e del Cuore Immacolato di Maria io Vi domando la conversione dei poveri peccatori.
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1. Questo discorso è legato anche al fatto che alcuni insegnamenti modernisti negano che Dio possa venire offeso nel senso di togliere a Lui la gloria perché allora Dio sarebbe vulnerabile e non sarebbe più Dio, ed è anche con questo che si elide l'espiazione... Ma nel concetto di "offesa" a Dio bisogna distinguere la gloria intrinseca di Dio - invulnerabile, infinita e immutabile - dalla Sua gloria estrinseca, collegata alla ridondanza delle sue opere nel nostro rapporto con Lui Creatore e Signore nostro, gloria che può essere maggiore o minore, e che risulta diminuita a causa dei peccati degli uomini. Per questo S. Ignazio ha scelto per la Compagnia di Gesù il motto "Ad maiorem gloriam Dei", affermando che essa avrebbe dovuto lottare per la "maggior gloria di Dio".

21 commenti:

Latinista ha detto...

Quella della gloria invulnerabile è probabilmente la spiegazione teologica erudita; ma sospetto che tra la gente comune, che sa di teologia ancor meno di me, siano diffuse piuttosto altre due idee:
1) che semplicemente non c'è niente da riparare;
2) che se anche ci fosse, un atto formale di riparazione per azioni altrui sarebbe in contrasto con l'intima personalità della fede. In altre parole, se Tizio per esempio bestemmia è libero di farlo, son fatti suoi, che ho da farci io? Al massimo se mi dà fastidio gli chiedo di non farlo più, ma perché urta me.

RAOUL DE GERRX ha detto...

L'œuvre de réparation, à laquelle tout chrétien est appelé, est une des plus touchantes manifestations du dogme, si consolant en lui-même, de la Communion des Saints, qui exprime combien nous sommes tous solidaires les uns des autres, dogme qui se fonde sur celui de la Rédemption : Jésus a souffert, est mort et est ressuscité pour notre rachat, pour notre salut à tous.
"Réparer", comme savent le faire tant d'âmes compatissantes, imitatrices de Jésus — et c'était notamment le cas du petit Francisco de Fátima —, c'est s'unir à l'acte même de Jésus rédempteur.
C'est une attitude essentielle, c'est même le cœur de la vie chrétienne.

Anonimo ha detto...

Bellissima preghiera.

Il Tabernacolo?
Oggi la maggior parte dei cristiani non sa neppur cosa sia.

Del resto dalla riforma liturgica (che ha demolito la Chiesa) il Tabernacolo è stato relegato in un cantuccio affinchè non dia fastidio ad alcuno.

Nel Duomo di Gorizia durante la Messa domenicale delle famiglie il parroco invita i genitori che hanno figli rumorosi o aventi necessità varie di sistemarsi nella capella laterale: cioè quella con il Tabernacolo.

E' altamente drammatica la situazione della Chiesa.

Una delle cose che mi fa più pensare è la distribuzione della Santissima Comunione sulla mano da parte delle omnipresenti ministre strordinarie.

Josh ha detto...

ci sono sempre tanti motivi per la Riparazione.

Eccone un altro.

Dopo che l'altro giorno il papa ha ricevuto anche i centri asociali come il Leoncavallo "Odorate di quartiere, di popolo, di lotta!"

cfr.

http://voxnews.info/2014/10/28/bergoglio-accoglie-centro-sociale/

ecco un po' "l'odore" e la lotta del Leoncavallo

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/12_febbraio_28/halloween-leoncavallo-17enne-morto-droga-condannato-spacciatore-1903478998981.shtml

il Cristianesimo del Leoncavallo

http://www.cronacamilano.it/cronaca/12828-ricovero-4-ragazzi-leoncavallo-cocktail-di-cannabis-alla-festa-della-semina-ad-halloween-sempre-al-leoncavallo-era-morto-droga-17enne.html

la parresia del Leoncavallo

http://www.lastampa.it/2010/11/06/italia/cronache/muore-per-il-cocktail-di-droghe-dopo-il-festino-al-leoncavallo-JL3tk9TxV5eQZ26QWiH7CN/pagina.html

la vita rigenerata in Cristo del Leoncavallo

http://247.libero.it/rfocus/21018426/1/ragazzo-morto-leoncavallo-milano-arrestato-spacciatore-che-gli-vendette-la-droga/

Anonimo ha detto...

Invece di un Leone XIV abbiamo avuto (come punizione) un Leon-Cavallino.
:-(

Trovo molto opportuno l'invito a innalzare preghiere di riparazione e vorrei segnalare l'orazione di Leone XIII nell'Enciclica Annum Sacrum:
http://neocatecumenali.blogspot.it/2010/06/atto-di-riparazione-al-sacratissimo.html
con la quale il Grande Pontefice consacrava il genere umano al Sacro Cuore di Gesù.

Franco ha detto...

La pieta' popolare, che si esprimeva in forme tenere o appassionate, si basava su presupposti che a noi, viventi in epoca postilluminista, sfuggono completamente o quasi. in particolare quello di peccato, che anticamente veniva concepito come un "quantum" di veleno messo in circolo ( vedasi il caso di Edipo, il cui delitto provoca una pestilenza ) che non poteva essere semplicemente annullato mettendolo nel dimenticatoio, ma controbilanciato con una adeguata quantita' di bene svolto con fatica o di sofferenza sopportata con amore e "santa pazienza"; il che si riassume nel termine di "espiazione".
Questi concetti possono essere recuperati da un lato attraverso l'esperienza di mistici popolani come Padre Pio e Natuzza Evolo, da un altro per mezzo di concetti antropologici svolto con "mens subtilis". Eccezionale il caso di santa Caterina da Siena, che univa slancio popolano del cuore e dottrina da intellettuale ( era domenicana! ).

Qualcosa di analogo per la "comunione dei santi", che presuppone il concetto di una specie di sistema circolatorio che viene a costituire una "personalita' corporativa" estendentesi nel tempo e nello spazio, sulla terra e nei cieli.
Personalmente non ho una particolare ostilita' per l'interesse nei confronti dei poveri e dei disagiati; pero' auspicherei nel Supremo Pastore una "mens subtilis", oltre che un grande cuore, una capacità dottorale che lo metta al livello dei grandi Padri della Chiesa.
Viceversa nell'attuale VdR trovo ( con rammarico ) una strana propensione per le realtà olfattive: l'odore delle pecore, l'odore del popolo, l'odore dlla lotta...
Certo Gesu' nacque in una stalla non profumata; ma non rifiutò che la peccatrice gli ungesse i piedi di profumi.

Rr ha detto...

L' olfatto, notoriamente, e' molto sviluppato negli animali, mentre negli uomini lo e' molto di meno, mentre prevale la conoscenza del mondo esterno attraverso la vista. L' area encefalica connessa con la vista e' nettamente piu' estesa di quella collegata con l' olfatto.
La crescita dell' area visiva va di pari passo con l' evoluzione dell' uomo, insieme con l' area del linguaggio e quella che controlla il funzionamento della mano. Superfluo ricordarvi i riferimenti alla vista, alle immagini, alla luce, al processo ideativo, che si ritrovano nelle S.Scrutture, nella filosofia classica e nella teologia patristica e scolastica.
Odore delle pecore o contemplazione del Santissimo ?
Rr

Anonimo ha detto...

a proposito di riparazioni:

ringrazio la spett.le redazione per NON aver pubblicato l'appello da me postato ieri sera contro la cultura satanista di Halloween diffusa da decenni nell'Euroopa cattolica, spesso tra l'indifferenza del clero a simile dilagante fenomeno di imbarbarimento, dissacrazione della solennità di TUTTI I SANTI, e perdita della nostra coscienza cristiano cattolica, in occasione della festività di domani.
Dio le renda merito per tale nonchalance sul grave problema da me suscitato : Halloween, una porta aperta sul satanismo (v. sito che avevo linkato, considerazioni di don Guglielmo Fichera ed altri).

Anonimo ha detto...

franco e rr
papa Francesco insiste molto sugli odori perchè è nella tradizione ignaziana. S. Ignazio faceva, come insegnò a fare ai suoi primi compagni, e come fa ancora oggi ciascun gesuita, una preghiera di tipo contemplativo in cui per esempio immagini una scena evangelica, ne immagini suoni, ODORI, e ti cali in essa come se partecipassi a quell'episodio tu stesso, facendo attenzione ai moti che lo Spirito suscita in te.
E' tipico della loro spiritualità.
Teresa

mic ha detto...

Se è lei appello 40 ottobre 22:40 pubblicato sul thread "scalfariano e rivoluzionario" poteva risparmiarsi la sua ironia.

RIC ha detto...

Burke non demorde!!!!!

http://vaticaninsider.lastampa.it/vaticano/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-37234/

mic ha detto...

30 ottobre 22:40...

mic ha detto...

E inoltre, qui:

http://chiesaepostconcilio.blogspot.it/2014/10/firenze-31-ottobre-appuntamento-con.html?m=1

Anonimo ha detto...

lo scisma si avvicina:

http://www.imolaoggi.it/2014/10/31/vaticano-cresce-il-fronte-anti-francesco-la-chiesa-e-una-nave-senza-timone/

Anonimo ha detto...

x Teresa e la sua causa (persa):

edificante un papa che esalta gli odori della LOTTA sobillando i rivoluzionari del leoncavallo ?

Rr ha detto...

Da- dan , la normalista!
Io NON credo AFFATTO che Bergoglio abbia la stessa spiritualita' di Sant' Ignazio. Puo darsi che abbia una " spiritosita' ", ma certo NON la spiritualità dei primi Gesuiti. In compenso ha tutti imdifetti dei secondi( ambiguità, casuismo) e terzi ( teologia della liberazione in salsa peronista).
Rr

Anonimo ha detto...

rr

spiacente di deluderti, ma se tu conoscessi minimamente la spiritualità di San Ignazio e dei primi gesuiti vedresti come Bergoglio la incarna perfettamente.
Le riduzioni gesuite oggi sarebbero un ottimo esempio di realizzazione della teologia della liberazione in salsa peronista.
Teresa

mic ha detto...

Teresa, troppo apodittica. Dimostrare, please.
Intanto Ignazio e i gesuiti non sono LA Chiesa... né tanto meno può esserlo la TdL in salsa peronista.

Rr ha detto...

Infatti le riduzioni gesuite han fatto un gran bene all" America latina che, quanto a supersitizioni e persistenza di elementi pagani precolombiani, non e' seconda neanche all' Africa profonda animista, dove i gesuiti non sono andati( meno male). E mentre le riduzioni in America latina facevano quel che sappiamo, in Europa i gesuiti trescavano con l' aristocrazia prima e la borghesia poi, senza evitare i danni dell' Illuminismo, positivismo, marxismo, ecc.
Ci sara' stato pure un motivo perché un pap arrivasse a scioglierli...
Mettere comunque S.Ignazio sullo stesso piano di Bergoglio che più va e meno cattolico sembra ( sempre che parli e si comporti " compos sui" senza interferenze " farmacologiche") e' semplicemente assurdo.
Rr

Alessandro Mirabelli ha detto...

Nel 1773 Clemente XIV soppresse la compagnia di Gesù perché cedette al ricatto dei re massoni. Con quali risultati durante la rivoluzione francese lo si sa.

Rr ha detto...

Alessandro,
cinsiderando l' amore per il marxismo dei gesuiti contemporanei, probabilmente avrebbero anche allora abbracciato gli ideali rivoluzionari, per altro precursori del marxismo edella TdL
La storia non si fa con i se o con i ma, e non sempre post hoc=propter hoc.
Rr