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giovedì 30 ottobre 2014

Sorpresa! Nessun Vaticano III!

Interessante analisi di Rorate Caeli [qui]. Per me, al di là del Vaticano III, resta valida la mia valutazione [qui], che chiama in causa in misura diversa i predecessori dell'attuale pontefice e, direttamente, le derive rese possibili dalla applicazione in chiave liberal delle 'ambiguità' conciliari anche da parte loro. Salvo che l'attuale deflagrazione è del tutto fuori misura.
Concordo con la conclusione, salvo che si dovranno, però, fare i conti con i molti (troppi) vescovi e sacerdoti nonché Curiali tuttora ostili al Rito Antiquior, che è e resta il cuore della crisi. Mentre il cosiddetto conservatorismo di molti è pur sempre un conservatorismo conciliarista più o meno accentuato e non un autentico legame con la tradizione.

La recente sessione del Sinodo sulla Famiglia è stata paragonata non poche volte dai commentatori a un tentativo di imbastire un mini-Vaticano III. Tale paragone assume una certa validità se prendiamo in considerazione il fatto che l'anno scorso e quelli anteriori sono stati testimoni della riapparizione di personaggi della stregua di Hans Küng (anche se non in forma eccellente), Gustavo Gutiérrez, Karl Rahner (almeno in spirito) e (in carne ed ossa), l'infaticabile Cardinal Kasper, tutti esempi di personaggi delusi dal fatto che al Vaticano II non sia seguito immediatamente un Vaticano III per completare l'opera: innestare stabilmente la Chiesa sugli stessi binari del trenino orgiastico del secolarismo post-illuministico, moderno e post-moderno, il cui combustibile è costituito dall'anti-dogmatismo e dall'individualismo radicale.

Si direbbe che Kasper e i suoi accoliti – e Kasper era sicuramente dell'opinione che il Papa li avrebbe appoggiati – pensassero che, superati i pochi ostacoli presenti sul cammino, avrebbero raggiunto alla fine quel che volevano a proposito del cambiamento della pratica pastorale nei confronti dei cattolici divorziati e risposati e dei matrimoni civili e omosessuali. Su che cosa si fondava il loro bieco ottimismo? Probabilmente sulla fiducia di essere spalleggiati da Papa Francesco. Ma anche nel caso in cui ciò non si fosse verificato, contavano sulle tattiche utilizzate già durante in Concilio Vaticano II, i cui frutti più importanti sono scaturiti grazie all'astuzia di “direttori artistici”, vale a dire gli addetti alle questioni procedurali, che dopo il Concilio hanno manifestato una grande soddisfazione per i loro successi. Tali frutti, una volta inseriti nei documenti ufficiali con le calcolate ambiguità incorporate al loro interno, sono stati diffusi da una stampa che a quei tempi – come del resto è sempre successo – si rallegrava al pensiero che la Chiesa Cattolica avesse visto la luce del moderno mondo liberale. Quanti di noi hanno qualche anno in più ricorderanno la serie di articoli pubblicati dal New Yorker durante il Vaticano II, scritti da un sacerdote che si firmava Xavier Rynne, uno pseudonimo elegante di un prete redentorista che filtrava meticolosamente quanto succedeva al Concilio in base alla sua prospettiva, una prospettiva che deformava i fatti in modo da poter compiacere i lettori di tale periodico sofisticato e secolare. A lui si attribuisce il primo utilizzo dei termini “conservative” e ”liberal” per definire le due forze opposte che stavano emergendo nel corso dei dibattiti, il che non è certo di che potersi vantare.

Sembrava pertanto evidente a Kasper et alii che avrebbero potuto operare allo stesso modo al Sinodo. Avevano i loro direttori artistici, che non si sono però dimostrati altrettanto zelanti e astuti come quelli che il Cardinale Marx chiamò “il Concilio”. Il fatto è che ci sono tre importanti differenze tra la Chiesa e il mondo del 1968 e quelli del 2014 che loro non hanno preso in considerazione, accecati dalla loro ottusa miopia che gli impedisce di percepire la realtà persino all'interno della Chiesa.

Il primo fattore di differenziazione consiste nel fatto che la maggioranza dei vescovi e cardinali presenti al Sinodo sono stati consacrati da San Giovanni Paolo II e quindi plasmati secondo l'immagine del Papa polacco, che era fermamente intenzionato – dopo la confusione post-conciliare – a ritornare alla continuità dottrinale e a chiarificare l'insegnamento, per lo meno da parte del Papato, all'interno della Chiesa, compito in cui è stato spalleggiato dal suo Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Joseph Ratzinger. I “direttori artistici” e lo stesso Kasper – in base alla loro visione distorta della realtà – erano convinti che tutti i vescovi stessero scalpitando sotto i gioghi pesanti di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI, e che non aspettassero altro che l'opportunità di manifestare la loro vera natura conciliare e portare a termine quanto il Vaticano II aveva cominciato. Ma in molti casi, e forse persino nella maggioranza dei casi, ciò non era affatto vero. Molti di loro credono realmente all'insegnamento della Chiesa così come viene tramandato dalla sua Tradizione. Ed hanno fatto marcia indietro, anche bruscamente. Tuttavia, come è stato correttamente sottolineato da un gran numero di commentatori del Sinodo, rimane il fatto deprimente che più del 50% dei vescovi non si è schierato contro il tentativo di cambiare l'insegnamento della Chiesa passando dalla porta di servizio pastorale.

Il secondo fattore che i direttori artistici – come li abbiamo definiti – non hanno saputo decifrare è l'odierna onnipresenza di Internet. I tempi in cui il segreto poteva essere imposto per editto, in cui le informazioni potevano essere depistate tramite serpentine attentamente controllate, in cui si doveva aspettare giorni o persino settimane per scoprire cosa stesse effettivamente succedendo, sono ormai definitivamente tramontati. Indubbiamente, Internet viene usato anche troppo frequentemente con finalità negative, eppure è anche una fonte di informazioni immediate e di dibattiti apparentemente interminabili su ogni possibile argomento. Non abbiamo dovuto nemmeno aspettare che l'ultimo numero del New Yorker informasse i suoi sofisticati lettori, alcuni dei quali sono persino cattolici, per sapere cosa stesse realmente succedendo ai concili e ai sinodi. Internet sta addirittura rendendo l'Ufficio Stampa del Vaticano sempre più irrilevante, eccetto quando si voglia conoscere qual è la versione ufficiale di un'informazione data dalle gerarchie ufficiali.

L'altro fattore di differenza è meno ovvio per molti cattolici che vivono in un mondo post-conciliare che dà per scontato che tutto ciò che è successo negli anni dopo “il Concilio” – ivi compresa e specialmente la vita liturgica della Chiesa – debba essere necessariamente la volontà di Dio. Si tratta di un atteggiamento generato dalla crescita incontrollata dell'iper-papalismo che supera persino i sogni ultramontanisti del Cardinale Manning nel diciannovesimo secolo, e da una tradizione inveterata di laicità non pensante. Tale fattore è costituito dal fatto che oggigiorno la maggior parte dei giovani uomini e delle giovani donne che si trovano nei seminari o negli ordini religiosi in espansione vogliono conoscere in maniera sempre più approfondita ed amare la Tradizione. Questi giovani sono del tutto differenti rispetto a quelli che erano pronti ad adottare ogni possibile cambiamento liturgico (anche se non ordinato dal Concilio) dell'era post-conciliare. Non abbatterebbero ma le pale d'altare e gli alti altari. Non rimuoverebbero mai il recinto della comunione. Anelano dei canti da cantare durante la messa che non sia qualche sdolcinata riproposizione della musica sacro-pop degli anni '70. E soprattutto – e questo è il cuore della questione – sono tanti quelli che hanno scoperto il Rito Tradizionale Romano della messa, vale a dire il Rito Straordinario. Bugnini ha affermato in alcune occasioni che per completare la rivoluzione liturgica sarebbe stato necessario ostracizzare la Messa Tradizionale per due intere generazioni. Ciò non è avvenuto, grazie a Benedetto XVI.

La riscoperta della Tradizione Cattolica da parte dei giovani sacerdoti e dei giovani - uomini e donne in generale - grazie alla Messa Tradizionale e tramite la bellezza dell'arte, dell'architettura e della musica che sono nate da essa è avvenuta in maniera impercettibile non solo per la generazione di Kasper e per i loro contemporanei “direttori artistici” ma anche per la maggioranza dei cattolici ordinari, che sono stati rinchiusi in una bolla temporale durante gli ultimi cinquant'anni.
Eppure tale riscoperta è reale ed è presente, nonostante l'opposizione di quei vescovi che sono intenzionalmente ostili al potere della Messa Tradizionale e al suo ruolo necessario nel contesto della Nuova Evangelizzazione della Chiesa e del mondo. Contrariamente a quanto i detrattori vorrebbero farci credere, non si tratta di un mero estetismo o di romanticismo o di spirito conservatore: al contrario, l'amore per la Tradizione riposa sempre sul solido fondamento della dottrina, della prassi e della fede e procede da un vero amore per la persona di Gesù Cristo che permette a sacerdoti e laici di praticare la loro fede con amore e misericordia verso il prossimo.

Il Cardinal Burke ha celebrato una Solenne Messa Pontificia con il Rito Latino Tradizionale nella Basilica di San Pietro la scorsa settimana, il 25 ottobre, nel contesto del pellegrinaggio Summorum Pontificum. Ci sono foto della messa su molti siti Internet. Consiglio a tutti di darvi un'occhiata: potrete vedere molti giovani sacerdoti e seminaristi presenti, alcuni dei quali servono la messa. Il coro che ha cantato durante la cerimonia era composto da seminaristi del North American College, il che è estremamente sorprendente. Questi sacerdoti e seminaristi hanno trovato una perla di grandissimo valore e, con l'aiuto di Dio, daranno tutto quel che hanno per fare propria quella stessa perla nel loro ministero all'interno della Chiesa Cattolica.

*** 

La Messa Tradizionale non può essere gestita da direttori d'orchestra e teatranti. Questo è il motivo principale per cui ha mietuto tanta opposizione da parte dei vescovi, specialmente in Europa. È la Tradizione stessa che amministra la Messa di tutti i Tempi, e chiunque celebri questa Messa, sia egli cardinale, vescovo o sacerdote, deve sottomettersi alla Messa stessa, al Sacrificio che sta offrendo, e in tale sottomissione realizzare il proprio ministero come sacerdote di Dio.
Fr. Richard G. Cipolla, Dottore in Filosofia
[Traduzione a cura di Chiesa e post-concilio]

21 commenti:

  1. I manovratori del sinodo hanno fatto il passo più lungo della
    gamba. Forse anche perché sentivano che "ora o mai più", alcuni per la cruda realtà biologica, altri perché apparentemente spalleggiati da un contesto favorevole che un domani potrebbe mutare. Ma appunto hanno voluto fare troppe cose contemporaneamente. Ci riproveranno, ma senza il fattore sorpresa e senza l'aura di intoccabilità.

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  2. “Bugnini ha affermato in alcune occasioni che per completare la rivoluzione liturgica sarebbe stato necessario ostracizzare la Messa Tradizionale per due intere generazioni. Ciò non è avvenuto, grazie a Benedetto XVI.”

    Certes, le motu proprio “Summorum pontificum” a eu son importance. Il a permis à certains timides, soucieux de légalisme et d’autorisations en bonne et due forme, de découvrir (ou de redécouvrir) la Sainte Messe en toute bonne conscience.
    N’oublions pas, n’oublions jamais, toutefois, que, pendant quarante ans, ce n’est pas Benoît XVI qui a maintenu la Sainte Messe, c’est la FSSPX et son héroïque fondateur.
    N’oublions pas, n’oublions jamais, que, pendant quarante ans, la hiérarchie catholique — mais était-ce la “hiérarchie catholique” ou les chefs de la secte conciliaire? — a menti aux fidèles en leur faisant croire que la Sainte Messe avait été abolie.
    Et les fidèles, abusés, ont cru cette hiérarchie menteuse.
    Ces choses-là, un jour ou l’autre, se paient.

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  3. è vero che gli scalpitanti novatores sono stati fermati da quei vescovi più ligi alla Dottrina tradizionale, ma -se vogliamo essere realisti- dobbiamo aggiungere :

    "solo per ora!"
    dal momento che il vdr li ha ammoniti tutti: "Avete un anno di tempo ..."
    (e per far che? riflettere? tornare alla Tradizione ? andare avanti con le demolizioni/innovazioni a tutta birra, poichè "dal conciliov2 non si torna indietro" ?
    anche un bambino intuirebbe la risposta, visto l'orientamento e la determinazione del caudillo,ma c'è sempre chi si rimette il prosciutto sugli occhi...)

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  4. vorrei ricordare che al Concilio io Vescovi erano formati in modo ortodosso e nominati da Papi anti-modernisti, ma è successo lo stesso quello che è successo. Quindi la consequenzialità di quanto dice l'articolo è ben difficile da provare

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  5. ciò che dispiace è che ci siano persone che credono che la mancata "sorpresa" sia una cosa positiva. Dio mio, ma non lo si vede dove il papa vuole andare a parare? Ma non lo si vede che l'avere un sinodo straordinario a ridosso di quello ordinario serve proprio a far "maturare" (parole testuali del papa) durante quest'anno che ci separa dal sinodo ordinario? Non lo si capisce cosa il papa intende per "maturare"? Non lo si vede cosa già si dice nei media sull'argomento? Ci fu un concilio dei media che si impose sul concilio reale., E c'è un sinodo dei media (realizzato astutamente ad arte proprio dal papa che fece pubblicare la relazione intermedia e poi anche i punti della relazione finale che non furono approvati).

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  6. Per la realtà che ho davanti agli occhi nella zona dove vivo, direi che l'articolo è troppo ottimista.

    Solo un esempio: nei seminari del nord Italia non si può parlare di Messa di sempre, pena l'estromissione se non un trattamento sanitario obbligatorio urgente (d'altro canto so di seminaristi obbligati a vestire "abiti civili" in seminario ma poi, lontano dai superiori portano la talare).

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    1. Purtroppo lo penso anch'io. Diciamo che esiste una fiammella di speranza. Abito in Sardegna e S. Messe secondo il V.O. sono una rarità. Le hanno sterminate. Svuotando così Chiese e seminari. Ma il futuro è di Dio, non di costoro. Giorgio

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  7. Ieri mattina, quando ho letto l'articolo, l'avevo trovato consolante. Resta pero' un fatto incontrovertibile: la maggioranza dei partecipanti al Sinodo ha comunque votato a favore di TUTTE le parti del documento finale. Possiamo discutere finche' vogliamo sul fatto che alcuni punti non abbiano conseguito la maggioranza qualificata. Ma il risultato non cambia...

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  8. vorrei che fosse come dice l'articolo, ma le prove di disgrazia al Sinodo non mi fanno avere molta fiducia.

    Qui poi si aggiungono panzanate ogni ora: l'evoluzionismo, i centri asociali e i dittatori quasi canonizzati, l'Onu delle religioni con le celebrazioni con gli idolatri...

    C'è chi crede nella Tradizione e nella Chiesa di sempre, ma è sempre più osteggiato e marginalizzato. Di modernisti se ne trovano invece a milionate, quasi ogni parroco lo è.

    A me sembra stia vincendo, comunque, l'ala modernista-conciliarista, che, per me, ha inventato di sana pianta, un'altra Religione.
    E' quella che ha nome Cattolicesimo, ma di fatto non lo è più, in nulla.

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  9. le gemme di Suenens30 ottobre, 2014 10:15

    non lo si vede che l'avere un sinodo straordinario a ridosso di quello ordinario serve proprio a far "maturare" ...

    la verità è che il convoglio-chiesa2 ha un'andatura sostenuta e, se negli anni '60 procedeva a velocità "turistica" o di passeggiata tranquilla ("il nuovo certamente migliore del vecchio etc."), quindi rassicurante per tanti ignari della perniciosa direzione "rifondatrice", ora, come tutti vedono, è in accelerazione costante....e va in discesa, sarebbe stolto negarlo, non in salita (restaurazione=timido tentativo di BXVI, vanificato del tutto dal potere reale).
    Le leggi della fisica non illudono nessuno e promettono l'esito: fine della corsa diretta a precipizio in fondo alla china, dalla cui sommità esso iniziò la discesa (trionfalistica verso la magnifica "primavera della Chiesa") nel 1962.

    PS circa il "maturare": si avvera in pieno l'auspicio di Suenens (più o meno, cito a memoria):

    "Le GEMME (sic) del concilio sono tutte lì sui rami che brillano al sole e aspettano di maturare...."

    Detto e fatto da Bergoglio senza più troppi ostacoli : quelli di ottobre 2014 saranno presto rimossi entro 12 mesi con passi graduali e spediti, con "persuasioni" di vario tipo (intimidazioni-ricatti-soprusi a largo raggio), senza soste di ripensamento/pentimento/ dubbio sulla meta prefissa: la religione NWO.
    E se sappiamo chi era Suenens....il suo sogno si è avverato.

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    1. Ma Dio rimetterà certamente le cose a posto. La vittoria finale non sarà mai la loro. Giorgio

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  10. Il vdr fa pubblicare in un libro le sue interviste. Socci commenta

    http://www.antoniosocci.com/2014/10/allora-e-davvero-scalfariano-papa-bergoglio-smentisce-il-vaticano-e-ora-pubblica-come-suo-libro-le-esplosive-interviste-inizialmente-tolte-dal-sito-della-santa-sede-col-fond/

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  11. « Il papa ripubblica quelle due interviste [con Scalfari] integrali, tali e quali, in un libro con la sua firma […] Può un papa seminare questa confusione fra i fedeli ? » demande Socci.

    Oui, il le peut, parce que c'est un antichrist (j'ai dit "un antichrist", non l'Antéchrist, celui-ci sera bien pire encore).
    Est-ce aussi un antipape (ce que personnellement je crois) ? je laisse à d'autres le soin d'en décider officiellement.

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  12. @Raoul:

    http://www.qelsi.it/2014/il-papa-perseguitato-dai-maligni-o-dal-maligno/

    http://www.qelsi.it/2014/incidente-muoiono-tre-familiari-di-papa-bergoglio/

    http://www.qelsi.it/2014/la-guerra-israele-palestina-lha-fatta-scoppiare-il-papa-forse/



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  13. Josh, non so chi abbia effettivamente ragione, ma,ad esempio secondo l'autore del blog www.cordialiter.blogspot.com, fautore della Tradizione, quest'ultima starebbe in questi ultimi tempi riguadagnando terreno con passi da gigante, con il progressivo avvicinamento ad essa di molti dei sacerdoti delle nuove leve, mentre i "modernisti" starebbero sempre di più arretrando ed avrebbero fatto il loro tempo, anche grazie all'età non più giovanile dei preti che ne sarebbero i più incalliti sostenitori e che ne determinarono a suo tempo il "boom". Sarà vero? Starà, come dice lei, "vincendo, comunque, l'ala mmodernista-conciliarista", o è giustificato il relativo ottimismo di Cordialiter?
    Tommaso Pellegrino - Torino
    www.tommasopellegrino.blogspot.com

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  14. Tommaso..(diamoci pure del tu, per carità). Intendiamoci.

    Ho notato anche io un risevglio dell'amore per la Tradizione, per la S. Messa antiquior, per le vite dei Santi (pre Conc.), noto che molti giovani (sacerdoti e non) sono ferventi, e non tollerano il 68inismo e similari in area vat. II, e ne colgono le insidie;
    Ho notato che questo avviene anche in giovani convertiti e sacerdoti che hanno amato tanti aspetti storici della Chiesa, dai papi col magistero più profondo, etc.

    E' vero che i modernisti, gente legata al modernismo e alla Nouvelle Thèologie sono vecchiotti.
    Ce ne sono 80enni, 70enni, 60enni, ma anche 50enni e 40enni, per mia esperienza.

    E sono ancora tanti...troppi, e mi sembrano in assoluto la maggior parte.
    (De Lubac-iani, Congar-iani, Teilhard-iani; Marx-isti,. Hegel-isti, Dossett-iani...DonToninoBBBell-iani...a voglia, tanti di più: non lo ammettono, ma basta sentirli e si capisce da dove vengono e dove vogliono andare a parare)

    E anche la loro predicazione "parrocchiale" è spesso paraereticale: non spiega mai le letture, non mettono al centro Cristo ma l'uomo, e non finalizzato in Dio.

    Quando anche la forma è abbastanza seria, pur nel N.O.,
    è nell'etica che compare un "buon senso secondo il mondo" che nulla ha a che fare con la rigenerazione spirituale chiesta al cristiano.
    Niente Novissimi etc

    Apprezzo Cordialiter, ma su questo tema la sua posizione mi sembra un po' un augurio e non una constatazione.
    Aggiungo che Bergoglio, mi pare evidente (Card. Burke, Mons. Piacenza...), è pronto a stroncare d'imperio ogni rigurgito di vera fede e vera conversione basata su S. Scritture, Tradizione e Magistero perenne.

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  15. Solo persone giovani ed inesperte possono essere così ottimiste. Chi ha già esaminato il passato, osserva che si sta riproponendo lo stesso identico copione del Vaticano II e del posconcilio. Con l'aggravante che, come ha già sottolineato sopra un commentatore, ora non ci sono più dei Patres cattolici tout court a difendere la Fede, ma dei semplici conservatori, di buona volontà senza dubbio, ma pur sempre vaticansecondisti 'moderati'.
    E poi - mazzata finale - c'è 'Francesco'.

    Il commento sul sinodo rilasciato da Mons. Fellay, e che ho riportato in precedenza, è tragicamente realista. Umanamente, dice Monsignore, non c'è più nulla da fare: la linea da seguire E GIA' STATA DECISA (da 'Francesco', ovviamente). Ma noi ci appoggiamo a Dio e alla Madonna, e dobbiamo lottare senza timori.

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  16. @ Josh, tout cela est plus que troublant, en effet, et le Ciel semble parler clairement à travers tous ces signes.

    Quant à la réédiition des interviews avec Scalfari, elle aggrave le scandale de leur première publication.
    N'oublions pas que ce fut sa première grande intervention médiatique, soigneusement préparée et exécutée.
    Ceux qui croyaient, et qui continuent peut-être de croire (comme ce naïf évêque de Bayonne), qu'il s'agissait d'une maladresse de débutant, vont-ils enfin ouvrir les yeux ?
    Les protestations du peuple fidèle (et qui ont d'ailleurs dépassé les frontières du monde catholique puisque des protestants et des orthodoxes se sont joints á eux) n'ont servi à rien, et la présente réédition témoigne du mépris absolu de Bergoglio pour les âmes qu'il ne cesse de scandaliser et de brutaliser (cas des FI).
    Cette réédition est, en quelque sorte, et pour parler comme Cambronne, un "Merde á vous tous" lancé à la face de la chrétienté — une chrétienté qu'il hait, nous le savons, et dont il veut faire disparaître les derniers vestiges (après avoir souillé comme il l'a souillée la Chapelle Sixtine où il a été élu).
    Est-il encore besoin de souligner le caractère démoniaque de ce comportement sans précédent dans l'histoire de l'Église ?

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  17. Quello che qui chiamiamo "tifoseria papista", don Cipolla lo etichetta "iper-papalismo" (hyper-papalism) perché evidentemente guarda anche all'atteggiamento delle tifoserie giovanpaoline e ratzingeriane e a certo clero.

    Sul divieto che doveva perdurare "due generazioni" non si può essere del tutto d'accordo: una generazione è tipicamente intesa come 20-25 anni mentre dal "collaudo" della messa Novus Ordo (1967) al motu proprio Summorum Pontificum (2007) sono passati quarant'anni. Quasi due generazioni. Se consideriamo che già dal 1965 circolava il messale con le novità conciliari (preghiera dei fedeli, liturgia della parola in lingua vernacola, due amboni, ecc.) e la frenetica sete di novità dell'epoca, si può dire che l'associazione cui apparteneva Bugnini ha grosso modo conseguito il risultato che si prefiggeva.

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  18. Vi riferisco una notizia che ho letto su Eponymous flower: il Cardinal Burke avrebbe dovuto celebrare due Messe VO a Vienna, una il4 novembre per S.Carlo ed una il 5 nella chiesa di S.Leopold degli Agostiniani. Bon, la prima sara' celebrata, la seconda no, perche l' Abate lo ha proibito. Un Abate proibisce ad un Cardinale, un Principe della Chiesa, di celebrare la S.Messa di sempre !
    Se tutto ciò non e' diabolico!
    Rr

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  19. Vergognoso articolo del solito Tornielli pieno di subdoli attacchi a quei presuli italiani che dicono no alle aperture del sinodo e del vdr

    http://vaticaninsider.lastampa.it/inchieste-ed-interviste/dettaglio-articolo/articolo/sinodo-famiglia-37213/

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