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venerdì 5 dicembre 2014

7 e 8 Dicembre Sante Messe in Rito Domenicano Antico a Torino

Associazione Cardinal G. Saldarini 
per la liturgia latino-gregoriana “Summorum Pontificum”
(Coetus fidelium stabiliter existens ex art. 5 M.P. Summorum Pontificum
et art. 15 . Instr. Universae Ecclesiae
)

Chiesa di S. Domenico
V. S. Domenico numero 0, Torino

Sante Messe cantate in Rito Domenicano tradizionale 
in lingua latina e canto gregoriano
e
Predicazioni catechetiche in preparazione al S. Natale

7 dicembre 2014, ore 21: S. Messa cantata (II Domenica di Avvento)

Proprio gregoriano della domenica, parzialmente salmodiato - Kyriale delle domeniche di Avvento e Quaresima - Credo III -  Creator alme siderum (inno) - Rorate coeli (responsorio) - Alma Redemptoris mater (tonus simplex)

8 dicembre 2014, ore 21: S. Messa cantata (Immacolata Concezione)

Proprio gregoriano della solennità, parzialmente salmodiato - Kyriale cum jubilo - Credo III -  Ave Maris Stella (Inno) - o salutaris Hostia - Alma Redemptoris Mater (tonus simplex) - Immacolata (lode popolare per dopo la S.Messa) - improvvisazioni per organo

Ulteriori informazioni e sussidi liturgici disponibili sulla pagina facebook dedicata agli eventi, accessibile senza necessità di registrazione:

https://www.facebook.com/events/1531265427117615/
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Prima delle celebrazioni  (ore 20 - 20.30)
Predicazioni catechetiche  in preparazione al S. Natale

Adventus Domini secondo il Missale Sacris Ordinis Praedicatorum:
le domeniche d’Avvento e la Solennità dell’Immacolata Concezione meditate e celebrate secondo il Rito Domenicano.

Dalla lex orandi alla lex credendi. Meditando sulla liturgia d’Avvento (lex orandi) si cercherà di scoprire la teologia e l’attuazione pratica (lex credendi) contenute in queste celebrazioni, aiutando così a vivere meglio il tempo liturgico nell’attesa della venuta del nostro Salvatore Gesù Cristo.

9 commenti:

  1. Il Padre Marco O.P., che celebra a S. Domenico, è un estimatore del "novus ordo" e fa del latino una questione puramente estetica. Celebra con il "novus ordo" e rivolto verso il popolo. Dice, testualmente, che si può celebrare una messa rispettosa della tradizione anche con il "novus ordo", in Italiano e rivolti verso il popolo. Riserva il latino al gregoriano, per il quale lo reputa preferibile all'italiano, e dice che la celebrazione in latino è ammissibile solo se è scevra da pericoli di contrapposizione con il Concilio. Ospitano a S. Domenico "Torino incontra Taizè" ed ha fatto predicare anche dei pentecostali senza difficoltà alcuna.L'associazione è intitolata al Card. Saldarini, che era tutt'altro che un conservatore. Celebrava volentieri in latino, ma, per mettere le cose in chiaro, quando celebrava in latino (spero non in V.O.) si faceva assistere da delle chierichette. Cio' non toglie che è una delle pochissime celebrazioni al mondo, forse l'unica in Italia, nel venerando rito domenicano. Però, qua sta il problema, la sua lex orandi è bella e buona, ma la sua lex credendi, fino a che punto ha punti in comune con la nostra?

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  2. Gentile anonimo, la smetta di gettare fango sui domenicani di Torino. Io non li conosco, ma il fatto che celebrino il VO, anche se saltuariamente, dimostra che sono buoni sacerdoti cattolici che hanno accettato l'insegnamento liturgico di Benedetto XVI sulla complementarietà tra NO e VO nell'ottica di dimostrare la continuità tra il prima e il dopo concilio. Ciò che affermano sulla bontà di un NO ben celebrato è assolutamente vero ed è ciò che affermava anche Benedetto XVI e che continua ad affermare don Nicola Bux e altri. Inoltre, lei crede che il cardinale Burke non celebri normalmente il NO?

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  3. Inoltre, dire che è possibile celebrare un NO rispettoso della tradizione anche in italiano e rivolti al popolo non è altro che affermare la pura e semplice verità. Non per nulla, i Francescani dell'Immacolata hanno sempre celebrato il NO in questa maniera e il VO lo celebravano soltanto in affiancamento al nuovo rito. Pertanto, onore al merito all'associazione "Card. Saldarini" che sta facendo veri miracoli per diffondere la liturgia antica in varie chiese di Torino, spero che continuino così. Aggiungo che in Italia il rito domenicano antico è celebrato regolarmente a Roma presso la Basilica di S. Clemente dai padri domenicani irlandesi tutti i sabati alle 9 del mattino.

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  4. Signor Francesco,
    è colpa mia se non mi rassegno alla mentalità da "riserva indiana"?
    E' colpa mia se, mi creda, per quanti sforzi faccia, non riesco a convincermi che c'è continuità tra prima e dopo?
    Circa i FFI, è meglio stendere un pietoso velo. Non vi basta e non gli basta quanto stanno passando?
    Infine, risponde al vero o no, che fanno predicare a protestanti (saltuariamente) che mettono i locali a disposizione i locali agli amici di Taizè e che, nelle Messe N.O., in latino, il Cardinale cui è intitolata l'associazione si serviva di chierichette?

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  5. Ma cosa è questa associazione Saldarini? A Torino non c'è già la Confraternita della Divina Misericordia per la Messa VO?

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  6. Qualche precisazione. La Confraternita della Divina Misericordia gestisce l'omonima Chiesa nella quale viene celebrata la Messa VO con il permesso dell'Arcivescovo. L'associazione Card. Saldarini coordina e promuove tutte le forme di tutela della tradizione: messe in latino VO e NO, messe in italiano con canto gregoriano in latino, ma anche, per esempio, concerti di musica antica. Tutto fatto con chiarezza e senza spirito di contrapposizione.

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  7. Ah, dimenticavo. Si, a Torino si celebra in latino con le chierichette per mettere in chiaro che si tratta di una preferenza estetica, senza contestazioni dottrinali. La chiesa di S. Domenico, non parrocchiale, è usata per numerose iniziative rivolte ai cristiani di tutte le chiese.
    Puoi ascoltare le ultime due testimonianze non cattoliche.
    http://www.torinoincontrataize.it/upload/Preghiera/13.11.01_Registrazione%20Audio.mp3
    http://www.torinoincontrataize.it/upload/Preghiera/14.03.07_Registrazione%20audio.mp3

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    1. Preferenza estetica? Ma che dice? Le chierichette sono una preferenza estetica o la messa in latino è una preferenza estetica? Non so quale delle due frasi sarebbe piú stupida. Ci può chiarire il significato esatto per favore?
      Cesare

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  8. La Diocesi di Torino è stata la prima in Italia a consentire la celebrazione in latino, nell'ormai lontanissimo 1984, ma i Vescovi in carica hanno sempre detto con chiarezza che la Messa in latino VO era ammissibile solo se frutto di una preferenza estetica, senza dubbi sulla validità del NO e su tutte le delibere del Vaticano II. Proprio per sottolineare questa prescrizione il Card. Saldarini si faceva assistere da ministranti di ambo i sessi.

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